Royal family: Meghan Markle le nozze di Pippa Middleton e i gossip sulla famiglia reale

Tempi duri per la Royal Family: le new entry della famiglia Windsor non fanno che scatenare gossip e pettegolezzi poco lusinghieri, che di certo non fanno piacere alla famiglia reale inglese. L’ultima arrivata, Meghan Markle, è continuamente presente sui giornali di gossip. L’attrice fidanzata con il principe Harry Windsor sarebbe un’arrampicatrice sociale, completamente inadatta alla vita di palazzo cui dovrebbe abituarsi se entrasse a far parte della Royal Family. A dirlo, stavolta, non sono malelingue qualsiasi, ma la sorella della Futura Principessa Pushy. Questo sarebbe il titolo del libro che Samantha Grant, ex attrice e modella di 52 anni e sorellastra di Meghan Markle ha intenzione di pubblicare a breve. Lo ha rivelato al Daily Mail, lamentandosi del fatto che«più il suo profilo acquista prestigio, meno menziona la sua famiglia di origine. Da quando è diventata popolare non ci ha dato nessun tipo di sostegno, né emotivo né finanziario. La Royal Family rimarrebbe inorridita se sapesse». Il titolo del libro che la Grant vorrebbe pubblicare definisce Meghan Markle “la futura principessa ambiziosa”. La sorellastra rincara la dose: «è cambiata radicalmente da quando frequenta Hollywood. La sua ambizione sfrenata l’ha portata fino a lì, e ora vuole diventare una principessa». Roslyn Markle, madre di Samantha Grant e moglie del padre di Meghan, ha ribaltato la versione dei fatti, sostenendo che la figlia abbia inventato questi pettegolezzi sulla fidanzata di Harry perché «è sempre stata gelosissima di lei e del suo successo».


Una cosa è certa: Meghan Markle non sarà presente all’evento più atteso dalla stampa inglese, il matrimonio di Pippa Middleton con il finanziere milionario James Matthews. Le nozze, che si svolgeranno il mese prossimo, sono già al centro dei gossip. La lista degli invitati è ristrettissima, e comprende ovviamente la Royal Family e personalità illustri del jet set britannico. Assenti per volere di Pippa Middleton sia la fidanzata di Harry, Meghan Markle, che la fidanzata del fratello dello sposo. La modella, dj e star dei reality Vogue Williams, fidanzata da poco con Spencer Matthews, non ha ricevuto l’invito al matrimonio. «La relazione è alle battute iniziali, per questo [Pippa] non si è sentita di farle prendere parte a un evento così importante per la famiglia», ha rivelato un insider delle nozze al The Sun. Il sospetto, però, è che la Middleton abbia escluso le due belle e chiacchieratissime fidanzate dei suoi cognati per evitare che le rubassero la scena. Come ha fatto lei al matrimonio reale della sorella.

Tempo di libri 2017: in arrivo la fiera dell’editoria di Milano

Tempo di libri è ormai alle porte: la nuova fiera dell’editoria di Milano debutterà quest’anno, dal 19 al 23 aprile, e promette un calendario ricco di eventi, incontri con gli autori e appuntamenti per gli appassionati di letteratura. Poco prima del Salone di Torino, che si presenterà quest’anno in una versione del tutto nuova, Tempo di libri è pronta ad aprire le porte a tutti coloro che amano i libri. Il programma degli eventi è fitto di appuntamenti divisi per le 27 lettere dell’alfabeto (compresa la @). Dalla A di Avventura alla Z di Zaha Hadid, passando per Immaginazione, Sangue, Fumetto, Luce: per ogni lettera decine di eventi, convegni, laboratori che animeranno gli spazi di Fiera Milano a Rho. Tantissimi gli ospiti attesi: la scrittrice turca Asli Erdogan sarà protagonista della lettera D come Dissidente; Irvine Welsh condurrà i lettori in un viaggio nel tempo, con destinazione Trainspotting; Carlo Lucarelli racconterà come si scrive un libro sugli intrighi italiani. E poi Roberto Saviano, Margaret Mazzantini, David Grossman, Edna O’Brien.


Si parlerà del passaggio dalla carta al digitale, di storie d’amore, di libri di ricette, di saghe fantasy e di fumetti, di giornalismo e di religione. Gli eventi sono rivolti a tutti: editori, scrittori, traduttori, bibliotecari, insegnanti e soprattutto lettori. Il primo obiettivo di Tempo di libri 2017 è quello di avvicinare tutti alla lettura, soprattutto chi non ne è appassionato. Missione difficile ma non impossibile, in un paese come l’Italia in cui si legge sempre meno. Secondo goal che la neonata fiera di Milano si prefigge è quello di diffondere sempre di più la letteratura italiana, classica e contemporanea, all’estero. Le premesse sono buone, e per assicurarsi un immediato successo Tempo di libri ha dalla sua parte degli alleati illustri. Nel corso della fiera, infatti, verranno annunciati i 12 candidati al Premio Strega, grazie a un’importante partnership con il prestigioso award della letteratura contemporanea. Tempo di Libri si avvale anche della collaborazione di Trenitalia, che offre tratte speciali e sconti per raggiungere Rho e la fiera.

Cartoons on the bay: Rai Fiction annuncia una serie animata con Bebe Vio

Bebe Vio diventa un personaggio dei cartoon. Lo ha annunciato Luca Milano, vicedirettore di Rai Fiction, a Cartoons on the bay, la fiera dell’animazione crossmediale e della tv per ragazzi che si è appena conclusa a Torino. Acclamata atleta paralimpica, medaglia d’oro per il fioretto, la veneziana è diventata ormai un personaggio pubblico amato da grandi e piccini per la sua determinazione e la sua autoironia. Dopo la partecipazione al programma Le Iene e la pubblicità di Emigratis, è ormai chiaro a tutti che l’arma preferita di Bebe Vio, oltre al fioretto, è una sana risata. Così l’atleta ha accettato di diventare un cartoon all’interno della serie tv animata Spike Team.


Spike Team è una serie sulla pallavolo e in generale sullo sport e l’integrazione, nata dall’idea dell’ex pallavolista azzurro Andrea Lucchetta e prodotta da Rai Fiction. Dopo l’atleta paralimpica Giusy Versace, tocca a Bebe Vio entrare nel mondo dei cartoon. Sarà protagonista, infatti, della terza stagione di Spike Team. «In questa serie c’è da sempre un’attenzione particolare anche allo sport paralimpico e stavolta si materializza attraverso la versione animata di Bebe Vio, che ci ha dato l’autorizzazione a farlo – ha raccontato Lucchetta a Cartoons on the bay e che poi aiuterà anche in sede di promozione a parlare del tema dell’integrazione degli atleti paralimpici all’interno dei vari sport». Durante la manifestazione dedicata all’animazione, Rai Fiction ha presentato anche La stella di Andrea e Taty che racconterà la storia delle sorelle Bucci, sopravvissute ad Auschwitz,  e La biciletta di Bartali in cui, oltre ai successi del ciclista, sarà messa in luce la sua determinazione nel trasportare documenti falsi per salvare la vita a centinaia di ebrei. Rai Fiction ha deciso di concentrarsi su serie animate che parlano di integrazione e di salvezza proprio nell’ottantesimo anniversario delle leggi razziali contro gli ebrei, pagina nera della storia italiana.


Bebe vio versione cartoon
Bebe vio versione cartoon

A Sanremo apre il primo Museo dei Fiori

È stato inaugurato sabato il primo Museo dei Fiori d’Italia, e non poteva che trovarsi a Sanremo. La cittadina ligure in provincia di Imperia, famosa per il Festival della Canzone Italiana, viene definita anche la città dei fiori. Non poteva esserci, quindi, luogo più adatto per la creazione di un museo interamente dedicato alla floricoltura. Nella Palazzina Winter, padiglione rinnovato di Villa Oberdan, si possono ammirare fotografie storiche e attrezzi tradizionali, manuali di floricoltura e, ovviamente, splendide aiuole fiorite. Oltre cento anni di storia della floricoltura sono raccontati in un percorso che coinvolge tutti i sensi e che guida alla scoperta di un’arte secolare, che mescola poesia e natura, scienza e storia.


Dai primi brevetti in Italia agli utensili tradizionali, dai manuali storici a fotografie della vita nei campi, il nuovo Museo dei Fiori di Sanremo racconta la storia italiana e ligure di un amore viscerale per la natura e per i suoi colori. «Dopo tredici anni coroniamo un sogno partito nel 2004, quand’ero ancora assessore della Giunta Borea – ha dichiarato il sindaco di Sanremo, Alberto Biancheri, presente all’inaugurazione – Il nostro intento era semplicemente quello di spiegare ai cittadini, ma soprattutto ai turisti, perché Sanremo è conosciuta nel mondo come città dei Fiori». All’esterno del museo, profumate aiuole mostrano fiori coloratissimi, con una dedica speciale a Libereso Guglielmi, noto come il giardiniere di Calvino. All’interno, un percorso alla scoperta di reperti antichi e tecniche innovative. «Ci sono migliaia di reperti – ha affermato il responsabile dei Giardini del Comune di Sanremo, Claudio Littardi, anche presidente del Centro studi e ricerche delle palme – Abbiamo oltre cento foto legate alla vecchia vita nei campi, con immagini di scena quotidiana. E poi dalle pompe a spalle, agli utensili impiegati in campagna passando agli attrezzi per ibridare, ma soprattutto i primi brevetti originai della famiglia Ester e Ermanno Moro, riguardanti le prime varietà di fiori». Il Museo dei Fiori sarà guidato dal gruppo di lavoro Floriseum, costituito da importanti personalità e ricercatori universitari nel campo della floricoltura.

Disneyland Paris compie 25 anni: offerte, parate e spettacoli di Star Wars per celebrare l’evento

Era il 24 marzo 1987 quando Michael Eisner, presidente della Walt Disney Company, firmava l’intesa per l’avvio dell’operazione Eurodisney con l’allora presidente francese Jaques Chirac. Disneyland Paris sarebbe nata cinque anni dopo, il 12 aprile 1992. Questo è quindi un anno importante per il parco divertimenti che ha portato a Parigi la magia delle favole Disney. Poco fuori dalla capitale francese (scelta da una rosa di città europee tra cui Roma), Disneyland Paris è la meta perfetta per grandi e piccini. Tra le vie gremite di principesse e personaggi Disney, attrazioni e spettacoli, ristoranti a tema e negozi carichi di magici souvenir sono presi d’assalto da visitatori di tutte le età. Stavolta, però, a festeggiare il proprio compleanno con una festa in grande è proprio il parco, che ha già dato il via alle celebrazioni e promette di continuarle per un anno intero.


Topolino e i suoi amici si riuniranno davanti all’iconico castello de La Bella Addormentata per cantare Tanti Auguri a Disneyland Paris, poi le principesse si esibiranno in un romantico valzer con i loro principi. Ma le novità che animeranno quest’anno di celebrazioni non finiscono qui: spettacoli classici come la parata di Topolino & friends e lo spettacolo notturno Disney Illuminations si arricchiscono di nuovi personaggi e incredibili effetti speciali e nuove attrazioni si faranno spazio all’interno del parco. Questo è l’anno di due saghe che hanno fatto tantissimi proseliti in giro per il mondo: Star Wars, che grazie all’acquisto di Lucas Film è entrata nella grande famiglia Disney, e Pirati dei Caraibi, il cui nuovo capitolo arriverà nei cinema a maggio. Ecco allora che un’area interamente dedicata a Star Wars è stata inaugurata a Discoveryland. Più di 70 avventure nello spazio, tra l’Impero e l’Alleanza Ribelle, attendono i giovani jedi. Jack Sparrow e i suoi Pirati dei Caraibi, invece, sono stati inseriti nello spettacolo notturno di Disneyland Paris. «In occasione del 25° Anniversario, siamo riusciti a inserire per la prima volta immagini tratte dai film live action nello spettacolo notturno del Parco Disneyland» racconta la regista dello show, Katy Harris.

Nonconformists, la nuova adv di Prada firmata da Willy Vanderperre

Prada presenta la sua nuova campagna adv Nonconformists, firmata dal fotografo Willy Vanderperre per le collezioni autunno inverno 2017-18. Inserita all’interno del progetto artistico 365, la campagna pubblicitaria ha un che di rivoluzionario: le immagini sono state scattate lo scorso 15 gennaio, dietro le quinte della sfilata Prada uomo autunno inverno 2017-18. Per la prima volta, quindi, una collezione viene immortalata prima di sfilare davanti al pubblico e alla stampa. Le immagini acquisiscono così una spontaneità, una ruvidezza, una verità che sui set fotografici si rischia di perdere. Immediate, quasi crude, le fotografie di Vanderperre ritraggono modelle e modelli in pose quasi spontanee, cogliendo la verità della persona, del personaggio e dei capi che indossa.


Entrambe ispirate agli anni ’70 e a un certo attivismo politico che le attraversa con un’energia palpabile, le collezioni Prada uomo e donna per il prossimo autunno inverno sono fatte di linee semplici, materiali grezzi, sovrapposizioni apparentemente casuali. Lana e popeline, velluto a coste e cachemire alternano texture morbide e ruvide per una moda che esalta la semplicità e l’individualità. Nei raffinati scatti in bianco e nero e nelle immagini a colori, Willy Vanderperre esplora l’unicità dell’individuo che interpreta la collezione in maniera personale. Così gli uomini e le donne di Prada sono sé stessi ma interpretano anche un personaggio, testimonial di un manifesto che inneggia alla spontaneità. Lexi Boling, Mia Brammer, Kris Grikaite, Natalie Westling, Aiden Andrews, Clement Chabernaud, Michel de Haan, Alpha Dia, Kassian Ibrahim, Mikolaj Kajak, Adam Osborne, Kerkko Sariola, Quintin Van Konkelenberg sono i volti della campagna, in cui appaiono cappotti di pelliccia patchwork e cardigan bon ton, pullover a V e, ovviamente, le borse Prada autunno inverno 2017-18. Miuccia Prada si affida un nuovo tipo di comunicazione, che racconti la sua moda ma anche i tempi in cui viviamo e la necessità, per tutti, di esprimere la propria identità anche attraverso i vestiti.


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160 anni di cappelli Borsalino: un francobollo per festeggiare l’anniversario del brand

I cappelli Borsalino compiono 160 anni. Da piccola azienda, rilevata il 4 aprile 1857 da Giuseppe Borsalino, a icona del made in Italy, il marchio ha attraversato e testimoniato i cambiamenti della società, della moda e dello stile italiano. Nel giorno del suo centosessantesimo anniversario, le Poste Italiane hanno emesso un francobollo del valore di 95 centesimi che celebra il passato e il futuro di Borsalino. Il francobollo appartiene alla serie tematica “Le eccellenze del sistema produttivo ed economico“. Borsalino, infatti, non è solo un’azienda di eccellenza nella manifattura di cappelli, ma è anche un simbolo dello stile italiano: attraverso alcune pellicole cult, il cappello da uomo Borsalino è diventato talmente iconico da ottenere lo stesso nome dell’azienda.


Un riconoscimento che vale come celebrazione di 160 anni di storia della moda, ma anche come ringraziamento all’imprenditore italo-svizzero Philippe Camperio, che insieme ad altri dieci soci ha deciso di investire nell’azienda e salvarla dal fallimento. «È un omaggio ad un marchio protagonista del Made in Italy, che con le sue creazioni ha contribuito a diffondere lo stile italiano in tutto il mondo. Ma è soprattutto un riconoscimento a chi continua a muoversi nel solco di questa tradizione, con creatività e sapienza artigianale» ha detto Giovanni Accusani, responsabile filatelia di Poste. Nonostante le controversie ancora in corso con l’Agenzia delle Entrate, Borsalino continua a produrre e a vendere, anche grazie all’inatteso ritorno del cappello tra gli accessori must del guardaroba maschile e femminile. «Questo è un pezzo di storia, i cappelli Borsalino sono un piccolo sogno in tutto il mondo -ha dichiarato l’assessore alle attività produttive Giuseppina de Santis, presente alla presentazione ufficiale del francobollo nella sede di Spinetta Marengo – Vorrei ringraziare Philippe Camperio che ha creduto nel salvataggio, senza di lui questa giornata forse non ci sarebbe stata». Non resta che sperare in una risoluzione definitiva dell’intricato caso Borsalino

Emilio Pucci perde il suo direttore creativo: l’addio di Massimo Giorgetti

Emilio Pucci perde il suo direttore creativo e si prepara a voltare pagina: l’azienda di Firenze ha annunciato la decisione, presa di comune accordo, di interrompere la collaborazione con Massimo Giorgetti. Moderno, creativo, amante delle stampe colorate, Giorgetti si è fatto apprezzare dalla stampa e dal pubblico per il suo uso spregiudicato del colore e di tessuti innovativi che hanno dato nuova vita alla griffe fondata da Emilio Pucci. Alla guida del marchio dalla primavera del 2015, lo stilista saluta oggi la maison per dedicarsi pienamente alla sua creatura MSGM. «Collaborare con un marchio come Emilio Pucci – commenta – uno dei più rappresentativi e storici marchi nel panorama della moda, è stata un’esperienza di grande ispirazione che ha contribuito alla mia crescita professionale. Oggi il mio brand ha sempre più bisogno di tutta la mia attenzione e delle mie energie. Ringrazio Laudomia Pucci, il Gruppo Lvmh, Mauro Grimaldi e tutto il team di Pucci per avermi supportato in questa bella avventura».


L’ultima collezione di Massimo Giorgetti per Emilio Pucci è stata quella che ha sfilato alla fashion week di Milano. Una moda autunno inverno 2017-18 che ha saputo trasferire su tessuti innovativi le stampe che hanno reso Pucci una firma del Made in Italy nel mondo, per una collezione contemporanea e coloratissima. Il lavoro di Giorgetti, apprezzato dalla stampa, dal pubblico e da Laudomia Pucci in particolare, si conclude qui. Dalla casa di moda, di proprietà della famiglia Pucci e del gruppo LVMH, commentano l’addio del direttore creativo con espressioni di stima. «Abbiamo deciso consensualmente di terminare la collaborazione – ha detto Mauro Grimaldi, amministratore delegato di PucciRingrazio, personalmente e a nome dell’azienda, Massimo Giorgetti per la grande professionalità mostrata in questi due anni di collaborazione». Un nuovo giro di poltrone sembra profilarsi all’orizzonte per la moda italiana: per il successore di Massimo Giorgetti si fanno i nomi di Lorenzo Serafini, attualmente direttore creativo di Philosophy per il gruppo Ferretti, e di Josephus Thimister.

Museo Salvatore Ferragamo: una mostra celebra il ritorno dello stilista in Italia

Era il 1927 quando Salvatore Ferragamo, designer di calzature osannato a Hollywood, tornava in Italia, nella sua Firenze. Era un periodo delicato per l’Italia, stretta tra il boom economico del primo dopoguerra e il ventennio fascista. Un periodo, però, molto produttivo per l’arte e per la moda. Il Museo Salvatore Ferragamo celebra l’anniversario del rientro in patria del “calzolaio delle stelle”, in una mostra che aprirà i battenti il 19 maggio. Si chiamerà “1927 Il ritorno in Italia“, il percorso che promette di immergere nel fervore artistico e nelle suggestioni estetiche degli anni ’20. Curata da Carlo Sisi e allestita da Maurizio Balò, la mostra accosterà dipinti, costumi e stoffe d’epoca, manifesti pubblicitari, insieme ovviamente alle creazioni di Salvatore Ferragamo al rientro dagli Stati Uniti.


Nel 1914, il giovane Salvatore Ferragamo parte dalla Campania alla volta degli Stati Uniti per cercare fortuna. L’ex bambino prodigio, che a soli 9 anni aveva realizzato il suo primo paio di scarpe, si fa amare da attrici e teste coronate, personaggi politici e donne comuni, fino a diventare il designer di scarpe più apprezzato dalle star di Hollywood. Rientrato in Italia nel 1927, viene inevitabilmente travolto dai codici estetici e dalle suggestioni artistiche degli anni ’20, trasferendole in modelli senza tempo, calzature che hanno fatto la storia della moda. Oggi al Museo Ferragamo quelle scarpe saranno accostate a opere d’arte di Maccari, Martini, Thayaht, Gio Ponti, Rosai, Balla e Depero, ai costumi del periodo, alle stoffe più pregiate, alle fotografie e ai manifesti che hanno contribuito a creare la cultura visiva di quegli anni a cavallo tra le due Guerre Mondiali. Inaugurato nel 1955 nello storico Palazzo Spini Feroni di Firenze, il Museo Ferragamo è stato fortemente voluto dalla famiglia del designer, per preservare e tramandare l’immenso archivio della maison legandolo indissolubilmente all’arte e alla società, sempre fonte d’ispirazione primaria per Salvatore Ferragamo.

Borse Chanel: la nuova bag di culto si chiama Gabrielle

Le borse Chanel sono sinonimo di praticità, classe e stile senza tempo fin dal febbraio 1955, quando la leggendaria stilista creò la prima borsa a tracolla, con l’intento di liberare le mani delle donne durante le loro attività quotidiane. Da allora mito e storia, tradizione e avanguardia si intrecciano nelle borse Chanel, oggetti di culto per le donne di tutto il mondo. La nuova arrivata è Gabrielle, che omaggia il vero nome della designer nota come Coco Chanel. Si tratta di un anno importante per la maison, in cui l’eclettico Karl Lagerfeld ha deciso di rendere omaggio alla fondatrice in tutti i modi possibili. La borsa Gabrielle, apparsa per la prima volta sulla passerella di Chanel primavera estate 2017, sarà infatti seguita da un profumo (Gabrielle Chanel), che arriverà nei negozi il prossimo autunno, mentre sul sito Inside Chanel, nel corso dell’anno, appariranno quattro capitoli legati alla storia della stilista e ai capi da lei inventati.


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Gabrielle è la perfetta sintesi della personalità più intima di Coco Chanel: moderna ma legata ai suoi iconici codici estetici, ispirata alla moda maschile, leggera e pratica. Il nuovo modello di borsa firmato Chanel riprende infatti una delle peculiarità della stilista, cioè la sua abitudine di ispirarsi al mondo maschile. Karl Lagerfeld ha colto la forma e il design della borsa cult per la primavera estate 2017 dalle custodie per binocoli che gli uomini erano soliti portare alle corse dei cavalli. La pelle matelassé e la fodera color granata si inseriscono nell’iconico stile Chanel e, come Coco avrebbe voluto, la borsa è pratica, leggera e femminile. Nonostante la base rigida, infatti, il corpo della borsa Gabrielle è morbidissimo e leggero, in pelle invecchiata di vitello. La doppia catena intrecciata in pelle e metallo consente poi di indossarla in tre modi diversi: a spalla, a tracolla, o entrambe, garantendo la massima comodità e libertà di movimento. La borsa sarà disponibile negli store Chanel a partire da oggi, nelle varianti messanger, secchiello o shopper, nei classici colori bianco e nero e in versione bicolor.


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Cannes Film Festival: Claudia Cardinale risponde alle polemiche sulla locandina ritoccata

Il Cannes Film Festival si prepara ad aprire i battenti: manca un mese e mezzo a una delle manifestazioni più prestigiose e più attese del mondo del cinema. In questo momento però, a farla da padrona non sono i film in gara né i nomi illustri in giuria (Pedro Almodovar sarà il presidente), ma la chiacchieratissima foto di Claudia Cardinale scelta per la locandina del Festival di Cannes 2017. Pochi giorni fa, infatti, è stato diffuso il poster della settantesima edizione della kermesse, che raffigura una raggiante Claudia Cardinale mentre balla sui tetti di Roma. «Sono onorata e orgogliosa di “svolazzare sulla bandiera” della settantesima edizione del Festival di Cannes e letteralmente deliziata dalla foto scelta – aveva dichiarato l’attrice italiana, quando le prime immagini sono state diffuse – Quel ballo sui tetti di Roma risale al 1959. Nessuno si ricorda il nome del fotografo che l’ha scattata. Io stessa l’ho dimenticato. Ma questo scatto mi ricorda le mie origini, quei periodo in cui non riuscivo neanche a sognare che un giorno avrei salito i gradini della sala cinematografica più famosa del mondo».


Poco dopo, però, la foto di Claudia Cardinale scelta per il poster del Cannes Film Festival è stata sommersa di critiche. Il motivo? L’immagine della splendida attrice, oggi quasi ottantenne, sarebbe stata ritoccata dall’agenzia Bronx di Parigi sul punto vita e sulle gambe, per farla apparire più snella. Dal Festival di Cannes obiettano che si tratti di un effetto ottico dovuto al passaggio dal bianco e nero della foto originale al rosso e oro del poster, ma i media e l’opinione pubblica hanno dimostrato e sottolineato che il ritocchino, in effetti, c’è. Oggi Claudia Cardinale ha deciso di mettere fine alle polemiche dicendo la sua. «Non ho alcuna critica da fare circa il lavoro artistico effettuato sull’artwork – ha dichiarato in una comunicazione ufficiale – L’immagine è stata ritoccata per accentuare l’effetto di grazia atta a trasformarmi in una sorta di sogno. È una sublimazione. Le preoccupazioni riguardanti il realismo non hanno proprio ragion d’essere qui e, da femminista convinta, non vedo alcuna mancanza di rispetto verso il corpo delle donne». L’attrice ha concluso scrivendo «Si tratta solo di cinema, non dimentichiamolo».


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