Victoria’s Secret fashion show: ecco chi indosserà il Fantasy Bra 2016

Il Victoria’s Secret fashion show 2016 è sempre più vicino e il brand di lingerie ha iniziato a far trapelare le notizie più gustose sui social. Appena due giorni fa sulla pagina facebook di Victoria’s Secret è stata confermato quanto si vociferava da alcuni mesi: quest’anno gli angeli sfileranno a Parigi. La Ville Lumière è stata scelta per l’annuale show che coinvolge modelle dal fisico statuario, guest star illustri e ovviamente lingerie da capogiro. Come ogni anno, le bellissime ragazze in passerella indosseranno completi e guêpière, corsetti e le immancabili e coloratissime ali interpretando in maniera sexy e giocosa i vari temi scelti dal brand. Dopo la scelta della location, sul web c’è già chi scommette che uno di questi sarà Moulin Rouge.



Tra balletti, ammiccamenti e tacchi a spillo, il Victoria’s Secret fashion show è un traguardo per ogni modella. Essere ammessa nella schiera degli angeli è la consacrazione di una carriera in passerella, e lo è soprattutto per il fortunato angelo che sfila indossando il Fantasy Bra: un reggiseno dal valore inestimabile, decorato di pietre preziose e disegnato da grandi artisti per Victoria’s Secret. Chi indosserà il Fantasy Bra 2016? Anche questa notizia è stata annunciata oggi dal marchio americano e ha mandato i fan in delirio. Dopo bellezze del calibro di Gisele Bündchen, Claudia Schiffer, Tyra Banks, Adriana Lima, quest’anno a conquistare il prezioso reggiseno è Jasmine Tookes. Una sorpresa, considerando che la modella ha ottenuto le sue ali solo lo scorso anno. «È un onore per me far parte di un gruppo di donne che sono delle icone, io stessa sono cresciuta guardando a loro come modelli» ha dichiarato Jasmine. La sua emozione nell’apprendere la notizia è stata condivisa sui profili social di Victoria’s Secret in un emozionante video, così come una foto della modella con indosso il lussuoso Fantasy Bra. Quest’anno il reggiseno ha un valore di 3 milioni di dollari, è stato disegnato da Eddie Borgo e realizzato a mano con diamanti e smeraldi. «Sono una ragazza che ama i diamanti, quindi questo è perfetto per me!» ha commentato scherzosamente la Tookes.


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Paul Smith è ospite d’onore alla 91esima edizione del Pitti Uomo

La 91esima edizione del Pitti Uomo che si terrà dal 10 al 13 Gennaio presenterà le collezioni per il 2017 e avrà come ospite d’onore l’eclettico e ironico Paul Smith.


Lo stilista ha scelto la piazza del Pitti per inaugurare la sua collezione PS by Paul Smith, una linea contemporary che vede la commistione tra il luxury design, tecno tessuti e tagli ergonomici.
Accanto a lui, verrà ricoperto il ruolo di Menswear Guest Designer da Tim Coppens, finalista al LVMH Prize 2014 e vincitore nello stesso anno del CFDA Swarovski Award, che porterà a Firenze la sua collezione uomo FW 2017/18 con stampo sartoriale e in linea d’onda con lo streetstyle e l’atletico.


Questa edizione del Pitti Uomo esclude i soliti programmi d’organizzazione per far spazio a un altro tipo di evento: un’istallazione fashion.
La moda Uomo che ha come spazio espositivo la bella Firenze fuori dal tempo, presenterà a Gennaio alcuni brand di nicchia come Golden Goose Deluxe Brand nato nel 2000 da una giovane coppia di stilisti veneziani Francesca e Alessandro Gallo.


Inoltre è già stato confermato il Designer Project del prossimo Pitti: Cottweiler for Reebok.
Cottweiler esordirà con una sua prima collezione in collaborazione con Reebok.
Il programma degli eventi speciali del prossimo Pitti Uomo rappresenta per noi un ulteriore passaggio verso il superamento del tradizionale dualismo tra fiera e fashion week e verso la ricerca di nuovi formati, che uniscano ricerca stilistica, comunicazione e concretezza per il mercato“, sostiene in un comunicato stampa Lapo Cianchi, responsabile comunicazione e eventi del Pitti Uomo.


Paul Smith, icona Brit style, saprà condurre con fermezza la moda Uomo del Pitti verso un nuovo fronte estetico e concettuale.
Un passo e uno stile che vede il fondersi del suo anticonvenzionalismo, del suo brit-pop e della sua verve londinese sul sorgere della cultura mondana italiana.

fonte foto; Gentleman's Gazette
fonte foto; Gentleman’s Gazette
fonte foto: Pitti Immagine
fonte foto: Pitti Immagine
fonte foto: Icon - Panorama
fonte foto: Icon – Panorama

Lettera agli studenti

Ieri sono stato invitato a far parte della giuria che ha avuto l’onere e l’onore di valutare i progetti di StudentsLab. Ragazzi delle scuole superiori della Campania che hanno realizzato una “mini azienda” con prodotti concreti da loro immaginati e realizzati. 
Per me non è stata una sorpresa vedere l’energia, la qualità, le idee, l’impegno dei “nostri ragazzi”, di quelli che comunque è andata si sono messi in gioco e in discussione ed hanno accolto critiche e consigli. C’erano molte buone idee e molte su cui lavorare. Ma quello che conta di più è che c’era uno spaccato di una intera generazione di ragazzi che ha mostrato di essere “pronta a entrare” con coraggio nelle sfide che si aprono davanti a loro. 
Io, lo ammetto, sono stato tra i giurati più duri, meno transigenti, ed ho cercato di dare almeno un consiglio e di valorizzare almeno un elemento positivo a tutte le squadre e per tutti progetti in competizione. Ma sono stato duro, ed è stata una scelta. 
Non c’è stato molto tempo per parlare con tutti, ma c’è qualcosa che, partendo dall’esperienza di ieri, vorrei dire a quei ragazzi, e partendo da loro a tutti gli studenti dei licei, che si apprestano a scegliere studi specialistici o ad entrare nel mondo del lavoro.


Siate esigenti. Prima di tutto da voi stessi. Vi apprestate a confrontarvi con i ragazzi di tutta Italia, non accontentatevi del luogo e del ruolo e dello stereotipo in cui qualcuno vi ha già mentalmente relegato. Chiedete alla scuola, ai vostri genitori, ai vostri insegnanti, di dirvi sempre dove migliorare, di non accontentarvi delle cose che “fate bene” e di mettervi alla prova su quelle che “ancora fate male”. Puntate all’eccellenza, esigete l’eccellenza, pretendete che vi si diano gli strumenti per essere forti davanti alle critiche, anche le più feroci. Puntate i piedi e stringete i pugni e gridate con forza che avete bisogno di vincere, e per questo dovete esigere di “saper perdere”.
Il mondo vi dirà le cose male, non sarà sempre sensibile con voi e pronto a consolarvi, vi faranno sgambetti e certamente le persone corrette che incontrerete saranno di gran lunga meno di quelle scorrette. Scegliete con tenacia e coerenza a quali di queste due categorie appartenere.
Perdere nel confronto con un’idea migliore della vostra è un onore, che deve insegnare ad avere idee sempre migliori. Perdere con un’idea “peggiore” ma presentata meglio, genera rimpianto, senso di ingiustizia e crea demotivazione. E quindi esigete l’eccellenza, pretendete di incontrare nella vita qualcuno che certe cose ve le dica con durezza e onestà, professionale e umana. Vi sta facendo un regalo, se non per oggi, certamente per domani. Perché chi vi vuole davvero bene, e crede in voi, vi darà un voto in meno di quello che meritate se sa che potete dare di più, e mai un voto in più che vi fa rallentare nella vostra crescita.


La libertà, ha scritto di recente Vasco Rossi, costa soltanto qualche rimpianto. E nell’augurarvi di essere sempre liberi, il mio augurio è che quel conto di rimpianti sia il minore possibile.
Per questo non fate sconti. Chiedete di fare un tema in più, un esercizio in più, un’interrogazione in più, di ottenere una spiegazione in più. È vostro diritto, ma è anche vostro dovere. E non per “dio e per la patria”, ma per voi stessi, per mettere da parte il capitale più prezioso da investire in ciò che più vi appartiene: il vostro futuro.


Si ripete spesso che nella vita non bisogna accettare compromessi, in una vita che è fatta di compromessi, alle volte severi. I primi cui non dovete concedere compromessi siete voi stessi, quando vi accontentate, quando “la sufficienza” (ben al di sotto delle vostre potenzialità) tutto sommato vi sta bene. Chi vi vuole mediocri vi dirà che “va bene così”. Abbiatene timore, e certamente non ditegli grazie.


Voi avete avuto più coraggio e voglia di mettervi in gioco di quanti, di altri licei spesso più blasonati, non si sono presentati: un’occasione che spesso non hanno scelto i ragazzi di non cogliere, ma che i loro insegnanti non hanno nemmeno proposto. Per questo siete stati bravi, ed avete avuto un’esperienza che a tanti vostri coetanei è mancata. Adesso, a ciascuno di voi, compete di metterla a frutto nel migliore e più produttivo dei modi. Cosa potevate fare di più e di meglio? Cosa è stato al di sotto delle vostre aspettative e potenzialità? Rispondete a queste domande ogni volta che finite un compito, che chiudete un lavoro, che finite un progetto. Vi scoprirete ogni volta migliori di quanto voi stessi pensavate. E davvero sarete liberi di fare quello che vorrete della vostra vita. Senza che nessuno vi dica di accontentarvi, qual è il posto dove dovete stare, e i sogni troppo grandi per voi. 
L’unico limite ve lo date voi. Il mondo, tutto quanto e tutto intero, è li che vi aspetta.

Gigi Hadid disegna un paio di stivaletti in limited edition per Stuart Weitzman

Gigi Hadid, modella richiestissima e instagram star, non si ferma un attimo. Dopo la sua collaborazione con Tommy Hilfiger durante la New York Fashion Week, la bella Gigi torna nei panni di designer per Stuart Weitzman, griffe americana di scarpe molto cool. Arrivano i Gigi boots, stivaletti da donna per l’inverno 2017 disegnati dalla modella. Sono tre le versioni di tronchetti tra cui scegliere: stivaletti neri in pelle stampa cocco oppure metallizzati color argento o rame, con tacco e lacci in tinta. «Ho pensato veramente a me stessa, quando corro in giro per New York per tutto il giorno e anche la sera – ha raccontato Gigi Hadid in merito al processo creativo che ha portato a questi stivaletti con taccoNella mia mente il design per la scarpa era chiaro, ma è stato più difficile da applicare nella realtà rispetto all’abbigliamento».


Per pubblicizzare la collaborazione tra Gigi Hadid e Stuart Weitzman è stato assoldato James Franco, regista dello spot in cui la modella, nei panni di una boxeuse, manda al tappeto l’avversario. Niente di difficile per Gigi Hadid, che tira di boxe tutti i giorni nella vita reale e ha dovuto solo intensificare gli allenamenti. Forse gli stivaletti con tacco disegnati per Stuart Weitzman non saranno proprio adatti alla palestra, ma Gigi vorrebbe che le donne si sentissero libere di indossarli sempre, con i pantaloni della tuta, con i jeans o con un abito da cocktail. Gli stivaletti neri, argentati e ramati sono disponibili in edizione limitata nelle boutique Stuart Weiztman e sul rispettivo sito web e costano da 565 a 598$, ma Gigi Hadid ha dichiarato di aver «compilato una piccola lista di regali». I nomi di Kendall Jenner e Taylor Swift, due delle più grandi amiche di Gigi, saranno sicuramente sulla lista: non resta che aspettare di vederle correre per New York con gli stivaletti ai piedi.

Il Lego Store più grande d’Italia aprirà a breve, ecco dove

Venerdì 11 novembre apre il Lego Store più grande d’Italia.
La data attesissima dai fans dei lego, vede la città di Milano come centro della propria espansione.
Aprirà in corso Monforte 2, s’affaccia a San Babila e copre uno spazio di 270 metri quadrati.


L’interno, progettato secondo variazioni di colore di mattoncini Lego, presenterà delle zone di intensità per far appassionare sempre più i lego-addicted allo store.
Una di queste è l‘Immersion Portal, una teca trasparente dalla quale i piccini potranno ammirare delle ambientazioni speciali interamente costruite in lego.
Inoltre, ci si potrà sottoporre al Minifigures Scanner, uno strumento che permette di realizzare la propria immagine sottoforma di omino giallo.


E mentre prosegue la mostra interamente dedicata ai Lego, The art of the brick, l’azienda danese sembra non voler arrestare il proprio moto.
Gli store Lego sono da poco giunti in Italia, il primo è stato realizzato a Varese lo scorso aprile per poi raggiungere Marcianise, Orio al Serio e Torino.
Il primo amore, come si dice, non si scorda mai, ma questo non vuol dire non cedere al desiderio d’espansione e stabilità.
Il centro di Milano è decisamente un’ottima soluzione per chiunque volesse approcciarsi al mondo dei Lego per la prima volta e per chi, invece, ne è ormai completamente assorbito.


Tra le novità anche un ricordo o un elogio: in vetrina saranno esposte delle sculture di Riccardo Zangelmi, unico scultore ufficiale della Lego in Italia.


L’inaugurazione ufficiale si terrà il giorno prima dell’apertura e potranno parteciparci solo tre fortunati finalisti del contest #BeTheLEGOStar indetto dall’azienda danese.


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Christie’s presenta in anteprima i diamanti e le borse delle aste d’autunno

«I diamanti sono i migliori amici delle donne» cantava Marylin Monroe nel 1953, ne Gli uomini preferiscono le bionde. A più di cinquant’anni di distanza qualcosa è cambiato, ma l’asta di anelli di diamanti e altre meraviglie di Christie’s affascina sempre. Se investire in diamanti non è per tutti, fantasticare su gioielli il cui prezzo supera i cinque zeri non costa nulla. La casa d’aste Christie’s ha contribuito a questi luccicanti sogni ad occhi aperti presentando in anteprima a Londra i diamanti e le borse che saranno battuti durante gli eventi delle prossime settimane. Un’anteprima inusuale per la capitale britannica, che ha ospitato gioielli grandi come candelabri e borsette dal valore inestimabile.


L’asta biennale di accessori Christie’s si svolgerà a Parigi il prossimo 9 novembre, mentre quella di pezzi unici e storici di gioielleria si terrà a Ginevra il 15 dello stesso mese. La settimana scorsa, però, la casa d’aste ha mostrato in anteprima alcuni degli esclusivi lotti che faranno girare la testa alle signore. Tra i gioielli, meritano una menzione speciale gli orecchini Miroir de l’Amour, con grossi diamanti dal taglio a goccia e la collana Le Jardin d’Isabelle (in foto), capace di attrarre e riflettere tutta la luce di qualsiasi salone. Quelli che lasciano senza fiato sono però gli anelli di diamanti Star of Sierra LeoneFancy Vivid Pink, con un diamante rosa da 9,14 carati tagliato a forma di pera. La quotazione dell’anello è tra i 16 e 18 milioni di dollari. L’asta di Christie’s, però, soddisferà anche le signore che ai diamanti preferiscono le borsette. Non borsette qualsiasi, si intende: la più preziosa è una Birkin bag di Hermès. Si chiama Shiny Bleu Marine Porosus Crocodile Diamond Birkin, è decorata con diamanti e delicate rifiniture in oro bianco e il suo valore stimato è tra i 100.000 e i 150.000 euro. Giusto in tempo per la lista dei desideri di Natale.

Raf Simons lascia Parigi: la moda uomo inverno 2017-18 sfilerà a New York

Raf Simons lascia Parigi per New York. Lo stilista belga ha annunciato che la sfilata di moda uomo inverno 2017-18 del suo brand si svolgerà il prossimo febbraio nella Grande Mela. Nonostante non sia stata dichiarata una ragione precisa per questo spostamento, la scelta sembra molto sensata considerando che Simons è stato nominato chief creative officer di Calvin Klein e trascorrerà quindi molto tempo oltreoceano.  È già la seconda volta che il designer si allontana da Parigi: la sua ultima collezione di moda uomo è stata presentata a Firenze lo scorso giugno, in occasione di Pitti Uomo 90. Nome del fashion system da un ventennio, Raf Simons è stato direttore creativo di Jil Sander e poi della maison Dior prima di approdare, lo scorso agosto, al timone della griffe statunitense. Il suo stile minimalista e all’avanguardia sembra perfetto per accostarsi all’amato e a tratti provocatorio Calvin Klein. La collezione moda inverno 2017-18 sarà la prima a segnare l’unione tra il brand e lo stilista ed è una delle più attese della prossima fashion week di New York.


Il fatto che Raf Simons abbia scelto New York per sfilare con il suo marchio omonimo, qualunque sia la ragione di questa decisione, è molto importante per il CFDA (Council of Fashion Designers of America). La Fashion Week: Men’s della Grande Mela, lanciata all’inizio del 2015, non ha ancora raggiunto il livello di pubblico e di prestigio della settimana della moda femminile, né delle rispettive fashion week europee. L’arrivo di Simons potrebbe portare una ventata di novità, insieme all’incontenibile curiosità verso la sua prima collezione per Calvin Klein. «La moda è un business globalizzato, e le differenze tra le capitali del fashion cominciano a svanire – ha spiegato Valerie Steele, direttore e capo curatore del museo al Fashion Institute of Technology di New York – ma lo stereotipo è che New York sia troppo commerciale: Raf aggiungerà il fascino e lo charme europeo alla New York Fashion Week».

Martial e Caillaudaud dicono addio a Carven

Non si ferma il ciclone che da mesi sta rivoluzionando gli schemi del fashion biz: questa volta il divorzio si consuma in casa Carven. I direttori artistici del brand francese Alexis Martial e Adrien Caillaudaud hanno appena lasciato l’incarico.

Alla direzione creativa della maison dal marzo 2015, il duo di stilisti ha presentato l’ultima collezione lo scorso 29 settembre nell’ambito della Paris Fashion Week. I designer, entrambi 31 anni, avevano lavorato precedentemente per Givenchy prima di subentrare a Guillaume Henry alla direzione creativa di Carven, maison fondata nel lontano 1945 da Carmen de Tommaso.

Un fenomeno che non sembra subire battute d’arresto: Martial e Caillaudaud sono solo gli ultimi protagonisti di una serie di addii eccellenti, come il recente divorzio di Peter Dundas da Cavalli e l’addio di Consuelo Castiglioni a Marni. La maison francese ha fatto sapere in una nota che presto sarà annunciato il nome del nuovo direttore creativo.

Il duo di stilisti (Foto AFP/Patrick KOVARIK)
Il duo di stilisti (Foto AFP/Patrick KOVARIK)

Andy Warhol in mostra a Palazzo Ducale

È stata inaugurata lo scorso 21 ottobre a Palazzo Ducale a Genova la mostra “Warhol. Pop Society”: una retrospettiva dedicata all’indimenticabile artista americano a trent’anni esatti dalla sua scomparsa. La mostra, che sarà aperta al pubblico fino al 26 febbraio 2017, è curata da Luca Beatrice e prodotta e organizzata da Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura di Genova e da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 Ore.

Sono esposte circa 170 opere tra tele, disegni, polaroid, sculture e oggetti provenienti da collezioni private, musei e fondazioni pubbliche e private italiane e straniere. Un percorso tematico che si snoda attorno al disegno, alle icone di Warhol, alle sue celebri polaroid, ai ritratti e al cinema.

Nato a Pittsburgh il 6 agosto 1928 e morto a New York il 22 febbraio 1987, Warhol è stato protagonista assoluto dell’arte contemporanea. Nessuno più di lui ha saputo intuire i cambiamenti avvenuti nella società. Nella sua Factory tante le arti prodotte, dal cinema alla musica rock, in un’avanguardia mai sperimentata prima.

La locandina della mostra a Palazzo Ducale
La locandina della mostra a Palazzo Ducale


In mostra le serigrafie di Marilyn e i ritratti di personalità del calibro di Mick Jagger, Liza Minnelli, Man Ray, Gianni Agnelli, Giorgio Armani. Sono inoltre esposte oltre 90 delle celebri polaroid con cui Warhol immortalava le sue icone predilette e i suoi amici.

(Cover: Marilyn Monroe, Serigrafie di Andy Warhol, 1967)

China Machado firma una linea di womenswear

È stata la prima modella asiatica ad apparire sulla cover di Vogue, è stata la musa più amata di Richard Avedon nonché fashion editor di fama mondiale: China Machado ha alle spalle una lunga e sfavillante carriera. Ancora in forma smagliante e piena di entusiasmo alla veneranda età di 87 anni (splendidamente portati e senza alcun aiutino da parte del bisturi), l’icona di stile si lancia in una nuova avventura, aprendo un sito internet e una linea di womenswear da lei ideata.

Si dice una persona coi piedi per terra, China, indipendente e caparbia. Nata a Shanghai e vissuta a Buenos Aires, iniziò la sua carriera come mannequin a Parigi, dove la sua bellezza esotica le aprì le porte del fashion system. Sfilò per Givenchy e per i couturier più famosi del mondo e divenne in breve la modella più pagata in Europa.

Successivamente si trasferì a New York, dove incontrò Richard Avedon, di cui divenne musa storica. Amatissima da Diana Vreeland, lavorò per anni come modella e come fashion editor (qui un pezzo sulla sua biografia).

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China Machado è un’ex modella di fama mondiale, musa di Richard Avedon



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Stakanovista e vulcanica, oggi l’icona crea una collezione di capispalla ispirati alla sua vita da globetrotter, ai tanti viaggi in giro per il mondo e al suo innato senso per lo stile. Comfort e linee sofisticate si uniscono, per una moda facile da indossare e pratica: la collezione, intitolata CHEENA, comprende giacche, stole e sciarpe double-face. Pregiati tessuti e stampe animalier dominano, accanto a suggestioni total black. I capi sono realizzati in lana pura, per linee pratiche e chic.

I tessuti double-face totalmente reversibili permettono di cambiare spesso look, trasformando in pochi minuti ogni outfit. Ogni capo è stato disegnato interamente dall’icona, la cui bellezza spicca anche sul logo scelto per il nuovo brand. La classicità si unisce alla qualità made in America: grande attenzione per i dettagli per un nome che è da sempre sinonimo di stile e glamour internazionale. I capi sono disponibili sul sito www.cheenawear.com. La spedizione è gratuita.

(Foto: Getty Images)
(Foto: Getty Images)

Antonio Marras si racconta attraverso le sue opere alla Triennale di Milano

Lo conosciamo tutti in qualità di stilista, anche se lui stesso non ama definirsi un designer di moda, bensì “uno che fa abiti, anzi stracci, pasticci“.

E’ Antonio Marras, sardo doc, che veste questa volta i panni dell’artista, esponendo alla Triennale di Milano un lavoro di 500 opere oltre a installazioni.

Un racconto fatto di disegni, ritagli, collage, stoffe, appunti, creazioni fatte a mano, dove il lavoro umano è parte fondamentale del percorso creativo.

Antonio Marras raccoglie i suoi pensieri su carta, abbattendo la timidezza forse, come lui stesso dichiara, e aprendo i cassetti delle immagini della sua vita. Un percorso meditato a lungo, a tratti sofferto, ma che ci ha permesso di sbirciare un poco nella vita di un grande stilista, che porta in passerella non solo “abiti”, come tende a sottolineare, ma idee molto forti, linguaggi che emozionano, toccano, portano spesso a riflettere. (Qui la collezione primavera-estate 2017 alla Milano Fashion Week, che ha come tema l’indipendenza degli stati africani dalla colonia francese).

Si viene accolti da un gregge di giacche e camicie appese, passaggio obbligato per poter accedere alla mostra, tutte rigorosamente uguali con un campanaccio da bovino legato al fondo. Ci si chiede se sia il desiderio di riportare un’esperienza sensoriale che ricorda la sua amata terra, la Sardegna, e i rumori degli animali che pascolano, o semplicemente ci sta dicendo che siamo tutti dei pecoroni perché vestiamo allo stesso modo senza distinguerci.

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Delle grandi figure di pezza raggiungono il soffitto, ricordano un Giacometti di stoffa; appunti e scarabocchi più volte rielaborati, sono disposti sotto campane di vetro, dove spuntano ossessive le lunghe unghie laccate di rosso, ricorrenti nelle immagini rappresentate da Marras, uomini che urlano, squali dalle fauci spalancate.

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Frequenti le immagini che raccontano la masturbazione femminile, accompagnata da una sorprendente parete ricoperta da animali in peluche. Un feticcio? Gli stessi animali che ritroviamo morti, appesi, sgozzati in un angolo della sala, un ricordo delle abitudini contadine isolane.

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Antonio Marras disegna da sempre, da sempre da’ sfogo alla sua nevrotica creatività, un caos che deve sfociare “per evitare di pagare lo psicologo“, ironizza. Un passato da dislessico, il bambino Marras si rifugiava nelle poesie e nella fotografia, sperimentando negli ultimi anni la pittura ad olio.

La sua mania? Raccogliere oggetti vecchi per ridargli una nuova vita. E’ così che lavora nel suo studio, passando attraverso 5 lunghe tavole di legno che raccolgono i più disparati elementi recuperati per caso, nei suoi lunghi e numerosi viaggi – e nel pieno della creatività li assembla, li mischia, li colora. Ed ora hanno un nome:
Nulla dies sine linea“, il titolo della mostra, “nessun giorno senza disegnare”, frase di Apelle riportata da Plinio il Vecchio.

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La donna è musa e figura inquietante nelle opere di Marras, una donna il cui corpo si mostra senza veli, spesso sanguinante durante il periodo mestruale; sono lolite, sono adolescenti, sono adulte, tutte dalle unghie laccate di rosso. Donne a tratti fragili, donne che subiscono le violenze del marito, così come ci racconta il tema sulla paura di un bambino di pezza, nell’aula sarda del baccano, la maestra dal forte dialetto che sgrida gli alunni e i loro musi animali.

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Porte chiuse, aperte, passaggi, spiragli, è come se ad ogni passo si entrasse in una fase della vita dell’artista, un nuovo mondo, e si arriva a quello maturo e consapevole del piacere sessuale, una stanza chiusa chiamata “Le relazioni pericolose“. La stanza delle provocazioni, bocche affamate, donne e uomini che ostentano il proprio sesso, Les liaison dangereuses all’ultimo stadio, più che un Laclos, un de Sade.

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Ma le manìe di Marras non finiscono, nemmeno i più profondi timori delle malattie, e della dipendenza di dipendere da qualcun altro. Come lo racconta? Incorniciando lo schizzo che fece il neurologo sulla malattia della madre e la benda di sutura sporca di sangue relativa all’operazione della moglie Patrizia.

Un tratto erotico alla Schiele, una linearità asciutta alla Giacometti, ma una mano inconfondibile che è quella dello stilista, Antonio Marras, che non smette di stupirci, che ha raccontato – lasciando parlare le sue debolezze, le sue paure, le sue ossessioni – i colori della sua infanzia, i profumi della sua terra, le relazioni umane, senza risparmiarsi.

La Triennale di Milano – dal 22 ottobre 2016 al 21 gennaio 2017
Antonio Marras – Nulla die sine linea
a cura di Francesca Alfano Miglietti

LA TRIENNALE
Viale Alemagna 6
02 724341
info@triennale.org
www.triennale.org

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