Milano Fashion Week – la sfilata di Philipp Plein primavera – estate 2016

Philipp Plein – Collezione donna primavera/estate 2016

Philipp Plein continua la sua esplosiva odissea nell’universo hip-rock; una moderna combinazione di hip hop, heavy-metal, rock e rap che ha origine all’interno della scena punk.  La donna protagonista di questa stagione è audace, disinvolta e temeraria, ma l’animo individualista del punk le conferisce un look più cool e edgy.  Stivaletti borchiati piatti, giacche vintage prese in prestito dal guardaroba maschile e nuovi occhiali da sole— tratte dalla prima collezione eyewear di Philipp Plein- nel classico modello da aviatore con lenti specchiate.

Gli abiti nero profondo e argento scintillante si ricoprono di preziose decorazioni Urban. Un caleidoscopio di borchie metalliche circolari, quadrate e triangolari si concentrano sulle spalle delle giacche, lungo gli abiti e sui busti di maglia grossa. L’atmosfera della collezione nasce nelle strade, ma gli abiti sono lussosi. Abiti in maglia metallica morbidi come la seta, gonne piumate, sagomate che ricordano dei tutù, gabbie di cristallo che creano nuove spalline per gli abiti e top e gonne in pelle che vengono affettati, creando mini nastri ricoperti da una scia di Suede.

La sfilata prende vita sullo sfondo di una scenografia fantastica nata da un altro sogno di Plein. Questa volta, sono le macchine ad assumere il controllo della moda, attraverso robot che conducono le modelle verso l’esterno, come su un nastro trasportatore, vestendole e permettendo ai look di essere personalizzati, come gli accessori di Plein che saranno presto disponibili nelle boutique. L´iconico esagono di PHILIPP PLEIN rappresenta il punto di partenza di questa catena di montaggio di nuova generazione, mentre Courtney Love accompagnata dal gruppo robot “Compressorhead”, si esibisce di fronte a un enorme pubblico.

Guarda qui tutta la collezione Primavera – Estate 2016 di Philipp Plein



(foto ufficio stampa)

Valentino P/E 2016: totem e tabù

È tempo di safari da Valentino. Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli presentano a Parigi una collezione Primavera/Estate 2016 che trae ispirazione dall’Africa.

Quasi un reportage etnografico tra le popolazioni tribali del continente africano, di cui riviviamo sulla passerella le danze rituali, le tradizioni e il folclore, per un défilé suggestivo come pochi. Tamburi e musiche tribali si alternano alle note struggenti de “La mia Africa”, tra piume e collane etniche, per un viaggio alla scoperta di terre sconosciute.

Suggestioni wild unite al richiamo degli elementi primordiali della natura tornano nella palette cromatica dei lunghi abiti colorati, che ricordano i trucchi che le culture Masai si spalmano sul viso durante i loro riti propiziatori. Collane ricche di perline multicolore o monili scultura in terracotta bianca realizzate dall’artista Alessandro Gaggio impreziosiscono i lunghi abiti in impalpabile chiffon di seta.

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Forza ancestrale e mistero, trecce rasta e pettinature afro per una nuova regina della giungla, che sfila in long dress dalle inedite stampe grafiche che rendono omaggio alla savana: tigri, elefanti e gazzelle divengono ora iconiche protagoniste della maison italiana, mentre maschere totemiche sembrano fuoriuscire da suggestivi corsetti in pelle intagliata. Lavorazioni in pelle anche nei gilet e nelle fusciacche che stringono il punto vita sopra i maxi dress. Suggestioni Seventies nei preziosi caftani trasparenti: quasi delle visioni oniriche, nella loro perfezione, le modelle che li indossano.

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La palette cromatica omaggia la terra: ocra, marrone e sabbia ma anche giallo, arancio e rosso, fino ai toni dell’azzurro nelle piume variopinte degli abiti da sera. I toni dell’ebano vengono declinati nella preziosa mousseline di seta per capi dal notevole impatto scenografico, per un’eleganza sofisticata che da anni è sinonimo dello stile Valentino. Suggestivi sandali da gladiatore per inedite regine tribali in mise corte e sottovesti di rete.

La donna immaginata da Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli è una guerriera tribale capitata per caso nelle Tuileries. La sfilata, accolta con un’ovazione dal pubblico, rivela un intento nobile: sulla scia dei tristi fatti di cronaca e delle innumerevoli vittime del Mediterraneo, i due designer lanciano un monito importante e quantomai attuale, nell’usare la moda come strumento per comprendere meglio il diverso, appropriandoci dei loro riti e delle loro usanze, auspicando un nuovo tempo in cui l’amore universale abbia la meglio sulla paura e sul pregiudizio.


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Chanel P/E 2016: il viaggio 2.0.

ROY ROGER’S PRESENTA LA COLLEZIONE P/E 2016 A PITTI UOMO

RACCONTANO AUTENTICITÀ DA UN SAPORE SECOND HAND LE STAMPE, LEIT MOTIV DELLA COLLEZIONE SS16 ROY ROGER’S.

E IL CALZINO DIVENTA LA NUOVA POCHETTE, DA PORTARE NELLA TASCA POSTERIORE DEI JEANS Denim & Socks

Sono le stampe balinesi uno dei temi della collezione Roy Roger’s SS16, monocromatiche su fondo mattone o in tre colori.
Ma quelle autentiche, che Roy Roger’s ha fatto realizzare da un’impresa artigiana di Bali – secondo l’antico metodo block print che utilizza matrici in legno – per poi produrre in Italia alcuni capi della nuova stagione estiva.
L’effetto finale presenta qualche preziosa imperfezione che rende camicie, polo, pantaloni, bermuda, costumi da bagno mai uguali tra loro. Sono da indossare su pantaloni beige o verdi militari, dai lavaggi aggressivi, in canvas e gabardine.

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E’ questa per me la vera eccellenza”, spiega Guido Biondi direttore creativo del Gruppo Sevenbell. “Ricercare tradizioni del “saper fare” radicate nei territori, valorizzarle e promuoverne la conoscenza trasferendo produzioni originali ed autentiche in capi realizzati in Italia”.

La collezione nautical memories è pensata per un uomo dallo stile tradizionale con una patina second hand. Stampe di antiche Carte Geografiche arricchiscono polo, t-shirt, costumi, camicie e si alternano alle stampe di pesci monocromatici o, per le camicie, alle nuove righe recuperate dall’intimo di una volta.

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Nel tema del nautical i Blazer mono o doppio petto, con bottoni in corno e la spilla RR nell’asola, sono in denim, denim/cotone/lino, Chambray giapponese, sottoposti a lavaggi diversi, studiati per un effetto second hand.
Completano la collezione, la linea di bomber double reversibile dove il denim blue intenso si doppia al nylon; o il nylon jacquard a quadri si accosta a quello monocromatico. I colori vanno dal blue indaco, al mastice e al corallo.

Sul fronte del denim, prosegue il progetto eco-jeans con una capsule collection numerata realizzata con un processo produttivo a impatto zero con spruzzi di ghiaccio e senza additivi.

Denim & Socks è la pochette del jeans
Do not forget to roll up your pants!
I calzini colorati con micro fantasie di ancore e barche a vela, diventano la nuova proposta di pochette inseriti nella tasca posteriore dei jeans della linea Denim & Socks.

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BEACHWEAR

Si rinnova di sei foto d’Autore la linea “Around the world”  dove il tema del viaggio è declinato attraverso la stampa in digitale dell’immagine, riprodotta a vivo su tutta la superficie del costume.

Ogni scatto ricorda una località nota ai surfisti e, per la SS16, sono a firma di Guido Biondi, Alex S. Maclean, Jeremy Tan, Nigel Noyes, Alvis Upitis; oltre a una foto storica BN degli anni 40 proveniente dall’archivio Hulton.
Completano la collezione i costumi con stampe nautiche o fantasie balinesi in nylon tinto capo per un effetto stropicciato; e il modello a 5 tasche monocromatico.

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KAWECO per ROY ROGER’S

E’ il risultato della collaborazione con la storica azienda tedesca Kaweco (fondata nel 1883) la sfera e la stilo in alluminio blu indaco che, sottoposto ad un lavaggio stone washed, dona un aspetto usurato dal tempo. Così si incontrano due aziende unite da una lunga tradizione familiare, profondo know-how nel proprio settore e grande attenzione alle innovazioni.

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VULCANIZED SHOES

La linea Vulcanized shoes propone un modello realizzato con uno speciale tessuto Limonta dall’effetto cordato. Ma anche nei tessuti della collezione, riuscendo a sottoporre la scarpa ad alcuni trattamenti stone washed e tinto capo, abitualmente adottati nei capi di abbigliamento.
Tra le novità l’effetto “sporcata” della striscia in gomma che unisce la tomaia alla suola.

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(foto Miriam De Nicolo’)