Allure rétro in passerella da Chiara Boni-La Petite Robe

Classe rétro in passerella da Chiara Boni-La Petite Robe. Chic, raffinata ed impeccabile, la donna che ispira la collezione Primavera/Estate 2017 sembra uscita dall’Upper East Side. Suggestioni rétro e tripudio di femminilità per una sfilata all’insegna del bon ton. Appeal ladylike per la donna che calca la passerella, tra nostalgici rimandi ai Fifties e glamour allo stato puro.

Protagonista assoluta, nella suggestiva cornice dello Skylight at Moynihan Station, è un’eleganza evergreen, con nostalgici ma quantomai riusciti déjà-vu che rimandano al buon gusto mai dimenticato degli anni Cinquanta, per una signora della high society, che sotto alla chioma cotonata sfoggia classe da vendere.

La designer fiorentina, molto amata dal mercato americano, propone una collezione delicata e ricca di fascino: aprono il défilé sofisticati abiti da cocktail. Jersey d’ordinanza per la stilista, la cui firma è nel sapiente uso del materiale stretch, capace di enfatizzare la silhouette, per grande vestibilità e comfort. Apre la sfilata un video diretto dal regista e musicista Stefano Poletti. Debutto assoluto per le linee di beachwear e accessori, tra cui borse e scarpe.

cb

cb1-unico

cb2

La palette cromatica indugia in un candido rosa e in un delicato azzurro; grande attenzione è riservata ai dettagli, come gli inserti di tulle e i drappeggi. Tocchi di stile nelle margherite che sbucano dai LBD, applicate come decorazioni ton-sur-ton, con petali intagliati e corolle impresse a rilievo.

«La mia ispirazione sono sempre le donne. Nella mia visione di moda è importante realizzare capi che facciano star bene, che le mie clienti possano indossare per sentirsi ancor più belle. Mantenendo comunque un concetto di modernità e funzionalità attraverso il nostro pratico tessuto», così la stilista ha commentato la sua collezione. La donna Chiara Boni-La Petite Robe incanta con la sua grazia fatta di piccoli gesti, come quando sfila con borsetta sottobraccio en pendant con il colore del vestito. La quintessenza della femminilità.

cb4

cb5

cb6

(Le foto del pezzo sono tratte da WWD. Foto cover Matteo Prandoni/BFA)

Le geometrie newyorkesi di Akris

Dopo essere stato selezionato solo pochi mesi fa dal Couture Council ed incluso per la prima volta nel calendario della New York Fashion Week, Albert Kriemler saluta Parigi per inaugurare la sua nuova stagione nella Grande Mela. E proprio da qui lo stilista svizzero trae linfa vitale per la sua collezione primavera/estate 2017: Kriemler si nutre del fermento culturale e artistico di Manhattan ed in particolare delle opere dell’artista newyorkese Carmen Herrera.

Fu amore a prima vista tra il designer e le opere della Herrera, che catturarono il suo sguardo durante la sua prima visita al Whitney Museum, nel 2015. Il quadro “Blanco y Verde” del 1959, con le sue geometrie ardite e colorate, funge da tavolozza ispiratrice di una collezione colorata, fresca, elegante. Atmosfera rilassata ma sofisticata in passerella. A sfilare è una donna dall’appeal contemporaneo per capi fluidi e linee pulite.

Movimento è la parola chiave per maxi dress svolazzanti declinati in colori intensi: arancio, blu cobalto, rosso, rosa, marrone, bianco e nero. Giacche, tuniche, jumpsuit, t-shirt come abiti. I grafismi ricchi di colore delle tavolozze dell’artista impreziosiscono ogni outfit in un mirabile gioco cromatico. E poi New York, con la sua libertà: Kriemler dichiara il suo amore incondizionato per la Grande Mela, dove ammette di sentirsi già a casa.

ak

ak2

ak3

ak4

akwow

(Le foto del pezzo sono tratte da WWD. Foto cover: The Fashion Spot)

Il Far West sfila da Anna Sui

Citazioni pop e omaggi al continente americano nella collezione Anna Sui dall’evocativo titolo “American Pie”. Giocosa, irriverente, emblematica la collezione Primavera/Estate 2017 trae ispirazione da elementi eterogenei alla base della cultura americana. C’è un po’ di tutto, in un patchwork di suggestioni, dal Far West al romanticismo del Sud degli Stati Uniti, sulla scia di Rossella O’Hara.

Apre il défilé la bellissima Gigi Hadid, in un tripudio di americanismo: la top model indossa un abito floreale in jacquard abbinato ad un giubbotto di pelle stile cowboy con tanto di frange. Le stampe floreali dominano la collezione, per nostalgici déjà-vu che omaggiano lo stile hippie-chic e i figli dei fiori. Tra cappelli da cowboy texano e stivali camperos, il Vecchio West rivive nella donna aggressiva che calca la passerella tra frange e guizzi western. Evidente anche l’influenza dei Nativi americani.

Qua e là ecco suggestivi lampi di quell’American Beauty che non smette di affascinare: ecco sbucare la dolcezza di una cheerleader che indossa la tipica uniforme, con felpa con logo con le iniziali della designer. Delicatezza e trasparenze nei maxi e mini dress floreali. Largo anche a minigonne audaci e frange all over.

as

as1

as2

as3

as4

(Foto tratte da WWD)

Narciso Rodríguez: minimalismo chic tra guizzi futuristi

Minimalismo chic in passerella da Narciso Rodríguez: lo stilista, da quasi vent’anni alla guida del marchio che porta il suo nome, rivisita con maestria lo stile più autentico della maison, riuscendo a proporre suggestioni sempre nuove ed inedite.

Atmosfere intimiste nella collezione Primavera/Estate 2017, che si apre con la pulizia di capi semplici ma chic. Nessun coup de théâtre, non c’è spazio per il superfluo: in passerella sfila solo la celebrazione dello stile nelle sue forme più autentiche. Mood sporty-chic per pantaloni e giacche dal taglio sartoriale; tra tocchi futuristi di argento vivo nei coat laminati, nero all over e arancio a dominare la palette cromatica.

Elementare l’eleganza di tuniche essenziali e pulite, tra knitwear di classe e maglieria pregiata. Seta laminata e satin illuminano il défilé, che presenta trench e cardigan, abitini metallici e nessun artificio. La sublime eleganza dell’essenziale.

nr

nr1

nr2

nr3

(Foto tratte da WWD)

Tripudio boho-chic in passerella da Tory Burch

Atmosfere esotiche in passerella da Tory Burch: si ispira all’Oriente la collezione Primavera/Estate 2017, tra tocchi bohémien e un velo di nostalgia per certa eleganza evergreen. Tra maxi gonne dal piglio etnico e crop top dalle suggestioni preppy, Tory Burch riporta in auge il caftano, capo simbolo dello stile boho-chic nonché pezzo passepartout per nostalgici doc: impossibile non ricordare icone di stile del calibro di Talitha Getty, Gloria Guinness ed Elizabeth Taylor, che furono grandi amanti di questo capo dalla storia antichissima.

Full immersion nel colore per pattern floreali che strizzano l’occhio a certe stampe orientali, indiane e cinesi. Si continua con tocchi bon ton nelle camicette con colletto da collegiale e nella scelta dei materiali usati, tra cui spiccano dettagli knitwear, pizzo macramè, suede. Tripudio boho-chic nei maxi dress dal mood romantico e nelle tuniche; stampe batik impreziosiscono maxi gonne gipsy e bluse che richiamano il folclore di culture lontane. Non mancano motivi aztechi e righe mariniere. Glam allo stato puro in alcune mise, perfette per un party in piscina. Citazioni sporty-chic e colori vitaminici ricordano lo stile preppy, tipicamente americano.

La collezione Tory Burch parte dall’East Coast per affermarsi oltreoceano con un’eleganza effortlessy-chic. «È una stagione rilassata… Ho cercato di raccontare quella che è la quintessenza dell’American style», ha commentato la designer, che ha sfilato al Whitney Museum di New York. «Questa collezione inizia nel panorama della East coast, tra riferimenti cool e chic. E poi si evolve con lo spirito libero della West coast», queste le parole della stilista. Il défilé conquista per il suo approccio pragmatico allo stile e per i capi, che sembrano pensati per uno spirito libero.

tb

tb1

tb2

tb3

tb5

(Foto tratte da WWD)

Da Proenza Schouler sfila un tribalismo metropolitano

Full immersion nel tribal style in passerella da Proenza Schouler: la collezione Primavera/Estate 2017 che ha sfilato nell’ambito della settimana della moda newyorkese punta su pattern tribali. Largo ad audaci geometrie ed intagli che ricordano certe stampe africane.

A calcare la passerella è una regina tribale che affronta la realtà urban strizzata in abiti guaina dalle stampe wild. Zebrato e animalier rivisitato dominano: il manto animale diventa passepartout di una collezione sofisticata e grintosa. Rosso e giallo, ma anche viola nella palette cromatica prediletta da questa novella esploratrice dal mood nomade. Dettagli piumati completano le gonne, da indossare rigorosamente con zeppe altissime. Il marchio di Jack McCollough e Lazaro Hernandez incanta con un défilé suggestivo e moderno.

Il folclore e i riti propiziatori del continente africano rivivono sulla passerella, per un tribalismo chic perfetto per affrontare il grigio della metropoli. La savana rivive in pattern cromatici arditi, in cui suggestioni arcaiche si mixano magistralmente ad elementi digitali, insieme a dettagli urban-chic. Grande attenzione agli accessori, come gli orecchini che ricordano i totem, mentre le chiome sono selvagge. Mix & match di stampe e righe, per un nuovo optical dal piglio etnico.

ps

psss

pssss2

psssss4

psssss5

(Foto tratte da WWD)

Alexander Wang firma una capsule collection per Adidas

Occhi puntati a New York sulla nuova collezione di Alexander Wang. Un’unica sfilata per molteplici eventi: ad allietare lo show Primavera/Estate 2017 anche l’esclusiva capsule collection disegnata dallo stilista per Adidas. Lo stilista trentaduenne, da sempre paladino dello sportswear, ha rivisitato anche il marchio del brand tedesco: l’iconico logo a forma di trifoglio è stato infatti ribaltato, impreziosendo ottantaquattro capi, tra tute, t-shirt e scarpe da ginnastica unisex.

La collezione Primavera/Estate 2017 si è aperta invece nel segno del grunge: numerose le suggestioni Nineties, in un défilé in cui è ancora una volta protagonista lo sportswear declinato in chiave chic. Largo a crop top e ombelico in vista, meglio se abbinati a boxer da uomo e gonne pareo. Magliette usate come abiti da giorno, perfette per affrontare le torride temperature estive. Dettagli surf all over per materiali freschi: ironia è la parola chiave, tra cromie neon, colori fluorescenti, paillettes e stampe irriverenti. Dominano le palme californiane, tra teli da spiaggia e tripudio di Youth culture.

In passerella Kendall Jenner, mentre la sorella Kylie era nel front-row. Super ospite Madonna, con i figli Lourdes Maria Leon Ciccone e Rocco Ritchie, tra i protagonisti della campagna pubblicitaria della capsule collection disegnata da Wang per Adidas; presenti anche Pamela Anderson e molti altri.

aw

aw2

aw3

aw4

(Foto tratte da WWD)

Jonathan Saunders rifonda Diane von Furstenberg

Aria nuova in casa Diane von Furstenberg: alla guida della celebre maison arriva Jonathan Saunders, a rifondare un marchio che ha rivoluzionato a suo tempo la storia della moda e del costume. Correva l’anno 1974 quando Diane von Furstenberg arrivava sulla scena. Il suo wrap dress divenne un must have grazie al quale la blasonata designer ottenne la fama mondiale, con la consacrazione ufficiale ottenuta sulla cover di Newsweek nel 1976.

Ora si apre una nuova era per il brand, alla cui direzione creativa è salito solo pochi mesi fa Saunders. Lo stilista scozzese raccoglie la sfida di rifondare un marchio storico, ridefinendone i canoni stilistici. La sua prima collezione è stata presentata pochi giorni fa nell’ambito della New York Fashion Week: non una sfilata ma una presentazione dei capi della collezione Primavera/Estate 2017.

Colori audaci e pattern esuberanti, da sempre emblema dello stile DVF, impreziosiscono capi destrutturati e fluidi dall’appeal sofisticato. Largo a un mix & match ricco di suggestioni, per patchwork ricchi di contrasti cromatici. A farla da padrona sono le righe e le stampe floreali, in cui si avverte l’influenza giapponese e africana. Ricordano i fiori stampati su certi kimoni le cromie che illuminano fusciacche e
lunghi abiti impalpabili.

Una silhouette nuova per capi dal taglio sartoriale. Lo stilista omaggia Diane e la sua personalità eclettica. L’eleganza effortlessy-chic, tanto cara alla designer oggi 69enne, resta uno dei principi su cui si basa ancora oggi l’estetica della maison. Sensuale, indipendente, la donna di Saunders inneggia fieramente all’American Style. I prezzi non sono saliti, in linea con una linea di marketing che non rinuncia ad essere easy. Tra i materiali prediletti seta e cotone. La palette cromatica abbraccia tonalità che spaziano dall’azzurro cielo al verde al rosso terracotta.

dvf

dvf1

dvf2

(Le foto sono tratte da WWD)

Jeremy Scott omaggia la Grande Mela

La collezione Primavera/Estate 2017 firmata Jeremy Scott porta sulla passerella newyorkese una ventata di colore velata da un pizzico di nostalgia. Tuttavia lo stilista non cede a sentimalismi che non gli appartengono: è piuttosto una dichiarazione d’amore alla vecchia New York a prendere forma. La New York degli anni Ottanta rivive dipinta su capi iconici, nei raggi x che vengono immortalati su mini dress che omaggiano a Warhol e ai nightclub.

Disco music e note fetish sbucano da capi dai colori vitaminici ma anche da due pezzi in pelle nera, tra borchie e latex dall’appeal aggressivo. Tridimensionali le stampe: sono volti e gambe femminili. Largo a trench in pelle, lingerie a vista, occhiali anni Cinquanta, pattern grafici audaci ed irriverenti, e ancora volumi oversize e bustier con zip frontale.

Sexy e sicura di sé, la donna che calca la passerella strizzata in abiti di paillettes sembra uscita da un party, nell’atmosfera euforica della Grande Mela. I riferimenti non sono certo velati, come è consuetudine in casa dello stilista. Riusciti gli omaggi alla Pop Art che si sposano alle consuete stampe cartoon, tanto care al designer: ora sono i grattacieli ad impreziosire i capi, per una disco queen perfettamente a suo agio nella Big Apple. Chiudono il défilé capi scultorei interamente ricoperti di paillettes, per geometrie ardite ma efficaci.

js

js1

js2

js7

(Foto tratte da WWD)

In passerella da Lacoste suggestioni preppy

Si respira un’aria nuova da Lacoste. Lo stile più autentico della maison viene rivisitato in chiave streetwear da Felipe Oliveira Batista. Sfilano in passerella suggestioni preppy, tra tenute da tennis che strizzano l’occhio allo stile urban.

Una partita di tennis giocata sul filo dello stile, tra abiti a bustier che enfatizzano una femminilità inconsueta per la maison e cappucci che ricordano un accappatoio. Suggestioni Seventies nei maxi dress a righe mentre il coccodrillo, emblema del brand, viene proiettato in inediti graffiti che impreziosiscono i capi, in un tributo a Warhol.

Pulizia, linee essenziali e minimalismo-chic d’ordinanza si uniscono a dettagli chic in una palette cromatica vitaminica. Largo a polo per lui e per lei, gonne plissettate che ricordano le tenute da tennis. Dominano i dettagli sporty-chic e i colori accesi, perfetti per affrontare la stagione estiva.

laco

laco1

laco2

laco3

(Foto tratte da WWD)