Fabio Novembre e Natuzzi alla Miami Design Week

Sarà la Miami Design Week 2016 l’evento scelto per la presentazione dell’installazione Intro, che segna la collaborazione tra Natuzzi e Fabio Novembre. Un allestimento inedito che vede il più grande marchio di arredo Made in Italy collaborare con l’architetto e designer Fabio Novembre per un progetto custom made.

Novembre dà vita ad un’opera dal design accattivante e pregno di simbolismi, che rivoluziona il flagship store all’interno del Design District con un’installazione che unisce l’iconica poltrona Re-vive Natuzzi ed Intro, disegnata in occasione della XXI Triennale di Milano per la mostra Stanze.

“Intro è un processo di introspezione che faccio con me stesso ma che è contemporaneamente un invito alla condivisione con gli altri. Una stanza, morbida e accogliente come un uovo, che invita a distendersi e a ritrovarsi”, queste le parole con cui il designer descrive l’opera, che si snoda in una alcova dalla forma ovoidale. Un simbolismo iconico che ricorda il grembo materno, in cui il visitatore viene accolto dalla voce di Willem Defoe. L’attore recita alcuni passi tratti dal libro Il design spiegato a mia madre, firmato da Fabio Novembre, e da 8 e 1/2 di Federico Fellini.

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Sensualità ed ispirazioni multiformi per l’opera, che sarà visibile nello store Natuzzi dal primo al sette dicembre. Pasquale Junior Natuzzi, Communication and Deputy Creative Director del brand, ha dichiarato: “Quella con Novembre è una collaborazione che nasce da una profonda affinità di idee e da un modo di vedere il mondo che ci accomuna. Intro è per noi un progetto che dimostra la voglia di Natuzzi di innovare e di sperimentare facendo leva su un know-how impareggiabile dei nostri artigiani. Con questa operazione a Miami vogliamo promuovere ancora una volta l’eccellenza del Made in Italy e la creatività tutta italiana che Novembre e Natuzzi rappresentano all’estero”.

Occhi puntati sulla Miami Design Week 2016

Si terrà dal 30 novembre al 4 dicembre la Miami Design Week 2016, forum globale per gli amanti del design da collezione e crocevia di talenti provenienti da tutto il mondo. Una rassegna che si è ormai imposta come uno degli eventi più attesi: qui si riuniscono i più rinomati galleristi, designer, critici e collezionisti.

La fiera vanta collaborazioni con le maggiori istituzioni per esporre delle opere di design avanguardistiche: largo ad installazioni, mostre e presentazioni di oggetti unici, tra sperimentazione e design. Ad impreziosire la Miami Design Week 2016 sarà Design Curio, una nuova esclusiva piattaforma espositiva che intende esplorare la storia del design attraverso un’iconica collezione di oggetti e manufatti preziosi.

Tra i temi affrontati all’interno dell’edizione 2016 della Miami Design Week il riciclo e l’uso di materiali ecosostenibili anche in ambito artistico. Inoltre grande attenzione verrà riservata ad ogni artista che esporrà, per una fiera ricca di spunti interessanti e protesa verso il futuro del design e dell’arte ed un evento imperdibile per gli appassionati.

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Urquiola firma la terrazza di Luisaviaroma

Leader dello shopping di lusso online, Luisaviaroma è una realtà ormai consolidata per gli amanti del turismo di lusso. Ora un nuovo progetto unisce lo stile del colosso online al design esclusivo firmato da Patricia Urquiola, per arredare la terrazza del flagship store di Firenze.

Un nuovo spazio verde, concepito come un’oasi all’interno del concept store di Firenze: questo il progetto che vedrà la collaborazione di Patricia Urquiola per la creazione della nuova terrazza. Un’espansione di Luisaviaroma anche nel business del design e dei grandi alberghi, per un nuovo concetto di lusso. Largo ad uno stile essenziale che celebra anche LVRHome, pregiata selezione di interiors e decor per la casa che dal 29 novembre si arricchisce di due brand del calibro di Kettal e Moroso.

“Quando progetto tendo all’empatia, non credo in un criterio estetico unico, piuttosto ad un processo creativo coerente. Una sinergia tra creativo, editore e user. Per me LUISAVIAROMA è questo”, queste le parole di Patricia Urquiola, le cui collezione outdoor costituiranno principale attrazione della nuova Oasi, con piccoli salotti creati con più pezzi, in un mix di stili e suggestioni luxury, per una nuova concezione di lifestyle.

Un ritratto di Patricia Urquiola
Un ritratto di Patricia Urquiola

Apre a Roma “Belsiana 48 Design & Fashion Cathedral”

Sarà dedicato e al design e alla moda il nuovo spazio temporaneo che aprirà i battenti a Roma sabato 26 novembre: “Belsiana 48 Design & Fashion Cathedral” si appresta a diventare punto di riferimento per moda, accessori, gioielli, home decor, profumi, fiori, candele. Il design italiano indipendente trova nuova espressione, in un luogo destinato a divenire buen retiro ideale per amanti dello shopping esclusivo, tra progetti innovativi e brand emergenti. Prodotti di nicchia che uniscono lo charme dell’artigianalità italiana al design accattivante.

Molto più di un semplice negozio: Belsiana 48 Design & Fashion Cathedral diverrà anche teatro di una serie di appuntamenti per conoscere da vicino il mondo del design e della moda, con un ciclo di incontri e dibattiti, tra cui presentazioni di libri. Ogni mercoledì pomeriggio un calendario interessante e ricco di spunti.

“L’idea è nata guardando quello che succede ad esempio a Londra o New York dove questo tipo di negozi sono una realtà da anni. Dare la possibilità ai marchi indipendenti di confrontarsi con il pubblico in uno spazio centralissimo e prestigioso è possibile soltanto se si mette insieme una squadra”, così si è espressa Cristina Spinella, designer di Belsiana 48 Design & Fashion Cathedral, “Spero che dopo questa apertura temporanea sarà possibile pensare a un progetto più a lunga scadenza, mi piacerebbe attirare a Roma anche designer e creativi da tutto il mondo”.

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Un luogo affascinante dalla storia antichissima: dapprima Oratorio nel Cinquecento, successivamente riadattato e trasformato nella prima metà del Settecento, venne utilizzato come sala da musica nell’Ottocento, frequentato tra gli altri da Gabriele d’Annunzio. Il Vate lo definì “asilo fantastico e misterioso”. Un visual accattivante dalle suggestioni Eighties, curato da Federica Dollfus di Volkensberg. Appuntamento sabato 26 novembre per il Grand Opening.

A Macerata microMACRO, festival del design fatto a mano

Dal 25 al 27 novembre Macerata diverrà crocevia di eventi legati al design: presso il DUMA di Macerata (vicolo Tornabuoni, 6) avrà luogo microMACRO, piccolo festival di design fatto a mano. L’associazione Les Friches, da anni impegnata nella promozione della creatività e della manualità attraverso la progettazione di attività formative e laboratoriali per bambini e adulti, ha dato vita ad un dialogo sull’artigianato e il design, creando una rete sul territorio impegnata anche nel riuso e nel riciclo.

Si è approdati così al lancio di un nuovo settore del design che coniuga l’aspetto pedagogico e ludico con le tematiche legate all’ambiente, in un’estetica inedita ed accattivante. microMACRO è il frutto di un’incessante sperimentazione e ricerca, insieme a Les Friches | fattoamano, etichetta di prodotti di eco-design interamente realizzati a mano. L’eco-design diviene protagonista assoluto in incursioni che coniugano le diverse arti, in un processo di contaminazione artistica.

Gli oggetti firmati Les Friches | fattoamano prediligono materiali riciclati di origine naturale, provenienti da post consumo o scarti di lavorazione, in primis legno, carta, cartone e tessuto, ridefiniti attraverso una rielaborazione giocosa delle idee ed un’audace sperimentazione. Tra le iniziative di microMACRO la mostra fotografica di Marco Biancucci e Giordano Viozzi; le esposizioni di Cioverchia, tra artigianato e arredo; infine, l’aperitivo con il DJ Agostino Maria Ticino. La mostra microMACRO rimarrà aperta negli orari 10-13 e 17-21.

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Inaugurato Scalo Milano, tra moda, design, cibo e arte

E’ stato inaugurato ieri a Locate Triulzi Scalo Milano, primo “Citystyle” del Made in Italy. La nuova cittadella dello shopping realizzata da Promos e Lonati Group sorge nell’area un tempo occupata da Saiwa. All’inaugurazione presenti le autorità, in primis il sindaco di Milano Beppe Sala.

Ben centotrenta negozi tra moda, design, food e arte alle porte di Milano, per il primo design district d’Italia: un’opera costata oltre 200 milioni di euro che, secondo le stime, dovrebbe creare 1.500 posti di lavoro, tra dipendenti diretti e indiretti. I primi negozi aperti, 130, si stendono su una superficie di 30mila metri quadri, e sono destinati a diventare 300 su 60mila metri quadri.

“Il valore che c’è in questo territorio, nella città metropolitana di Milano, è una valore immenso rispetto al quale abbiamo ottenuto ancora poco ma possiamo ottenere di più”, queste le parole di Sala. Presente anche uno spazio dedicato anche all’arte, con Scalo Arte, che coniuga lo Street art district, con i graffiti firmati da writer nazionali e internazionali e le immagini del fotografo Settimio Benedusi, e Scalo Art Pavillions, due spazi espositivi permanenti in cui, a cadenza semestrale, saranno ospitate le opere dei giovani artisti italiani.

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Il Milano Design Film Festival rende omaggio a Sottsass

Ettore Sottsass, architetto, designer e fotografo italiano, rivive in un documentario esclusivo che è stato proiettato nell’ambito del Milano Design Film Festival, che ha avuto luogo presso il cinema Anteo fino al 9 ottobre scorso. Due proiezioni in esclusiva omaggiano uno dei nomi più celebri del design.

“Ettore Sottsass. A private scrapbook. 1957-2007” ci descrive un inedito Sottsass che racconta in prima persona i suoi progetti più importanti. Curato da Roberta Meloni e Francesca Balena Arista, prodotto da Centro Studi Poltronova nel 2008, il documentario omaggia il designer, che è stato art director del Centro Studi Poltronova dal 1957 alla metà degli anni Settanta.

E proprio qui è avvenuto l’incontro con Francesca Balena Arista e Roberta Meloni, che dà vita alla pellicola: il documentario nasce infatti dalle conversazioni tra il designer e le due, alle quali Sottsass confidò le sue sperimentazioni radicali nella Toscana di fine anni Cinquanta. Una pellicola intensa e ricca di suggestioni, per approfondire una delle figure portanti del design italiano.

Si è conclusa la quarta edizione del Milano Design Film Festival

Si è conclusa il 9 ottobre scorso la quarta edizione del Milano Design Film Festival. Una rassegna dedicata all’architettura e alla creatività che ha visto proiettate al cinema Anteo oltre sessanta pellicole. Un palinsesto per autentici gourmet, che spazia dalle confessioni intime di Piero Fornasetti, Andrea Branzi, Eero Saarinen, Jean Nouvel e Yohji Yamamoto agli omaggi ai protagonisti del design in un ponte tra passato e presente. Tra le pellicole più attese quelle dedicate a Rem Koolhaas (Rem di Tomas Koolhaas, 2016) e ai fratelli Campana (The Campana Brothers by Fernando and Humberto di Gabriela Bernd, 2016).

In cartellone anche numerosi workshop gratuiti aperti al pubblico, che indagavano sulle numerose possibilità dell’audiovisivo, come Design through video. Tendenze, Creatività, Media. Il calendario completo (presente sul sito www.milanodesignfilmfestival.com) vede la proiezione di 82 pellicole tra corti e lungometraggi sul cinema d’artista, l’architettura, la città, i protagonisti del progetto contemporaneo e l’impatto che il progetto ha sulla società.

L’inaugurazione, che ha avuto luogo giovedì 6 Ottobre presso l’Anteo spazioCinema, ha visto la world première “The Campana Brothers by Fernando & Humberto” e, a seguire, “REM”, il biopic sul celebre architetto Pritzker Price ritratto dal figlio Tomas Koolhaas. Tantissime le pellicole in anteprima che si sono susseguite nei quattro giorni della manifestazione. L’hashtag ufficiale della manifestazione è #mdff2016.

Qui il promo della quarta edizione del Milano Design Film Festival.

Il gruppo LVMH punta gli occhi su Pinarello

LVMH pronta ad acquisire Pinarello?

Parrebbe proprio di si. Il gruppo leader mondiale del lusso che ingloba marchi come Louis Vuitton, Céline, Loewe, Fendi, Givenchy, Dior, Guerlain, Acqua di Parma, Dom Pérignon, Belvedere e Moët & Chandon  (solo per citarni alcuni ) e che ha chiuso il 2015 con 35,7 miliardi di euro e che conta 125.000 dipendenti worldwide, starebbe pensando di acquisire l’azienda conosciuta anche come “Ferrari delle bici”.

Pinarello è una solida realtà del treviggiano, fondata da Giovanni Pinarello (noto ciclista professionista degli anni ’50) nel 1953. Come da tradizione è il figlio Fausto a tenere, oggi, le redini della società.

 

In foto Fausto Pinarello (fonte immagine pinarello.com)
In foto Fausto Pinarello (fonte immagine pinarello.com)

 

 

L’azienda, che immette in media sul mercato  40.000 pezzi tra bici e telai l’anno per un fatturato annuo di più di 50 milioni di euro, è specializzata in biciclette di lusso.

Il modello PRINCE carbon (investito del titolo di Best Bike of the World) e la DOGMA 60.01 (la bici più titolata al mondo che ha vinto due Tour de France, il Campionato del Mondo e la classifica UCI per TEAM), sono i modelli di punta del marchio.

Una bici firmata dall’azienda ha un costo che oscilla tra i 10mila e i 12mila euro.

A commentare la notizia, il sindaco di Treviso, Giovanni Manildo: La Pinarello è un’­ec­cellenza mondiale, non sono sorpreso che abbia attirato le attenzioni di uno dei gruppi mondiali più famosi, è qualcosa che deve inorgoglire la nostra città ed essere di vanto per la famiglia Pi­narello e per quanto ha saputo creare nella sua lunga storia”.

Giuseppe Buccinnà: la sua “consapevolezza” in una collezione

E’ la natura ad ispirare totalmente la collezione primavera/estate 2017 di Giuseppe Buccinnà.

Una “ri”scoperta della piacevolezza di immergersi tra le fronde degli alberi e rimanere rapiti dall’odore inebriante della terra bagnata e della corteccia sudicia di pioggia.

Il minimalismo del progetto creativo del designer milanese, si scontra con una ben più complessa rielaborazione di un paesaggio sotto forma di geometrie  nette.

Tessuti naturali, non trattati con solventi chimici che ne possano alterare la loro organicità, si colorano di una palette che non concede spazio a toni vibranti.

Così, il bianco, il nero ed il grigio sono la naturale sintesi di una linea pura.

Di un progetto creativo che si sviluppa attraverso blazer sartoriali, culottes, gilet, pannelli asimmetrici e studiate sovrapposizioni.

Giuseppe Buccinnà mette tutto il suo sapere (ha una laurea presso il Politecnico di Milano in Ingegneria Civile ma ha poi scelto la moda, diplomandosi in modellistica presso l’Istituto Secoli) al servizio di una collezione che fonde design e rispetto per l’ambiente.

Non a caso è stata battezzata con il nome “Rigpa“(dal sanscrito “consapevolezza”).

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Photo courtesy Press Office

Dubai Opera, la struttura “camaleontica” di Dubai

Dubai si riconferma officina di idea inverosimili.

L’ultima in ordine di tempo è stata partorita dalla creatività frizzante dell’architetto Janus Rostock di Atkins, padre della nuova Dubai Opera: una struttura multiforme che può, all’occorrenza, trasformarsi in un teatro come in una sala da concerto.

Ad ispirare la sua imponente struttura è il Sambuco, la tradizionale barca a vela araba in voga nel lembo di terra che interessa gli Emirati Arabi Uniti.

 

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Il progetto omaggia gli orizzonti marittimi della città.

Un capolavoro dell’architettura odierna che consente di accogliere più di duemila spettatori in un unico evento.

La complessità di questa struttura viene amplificata da torri che ne scandiscono lo spazio e che permettono un’ottima insonorizzazione dell’audio di un’orchestra durante i concerti.

L’eccezionale contenitore artistico di Rostock vede anche la conversione del pavimento che diventa piano a seconda delle esigenze, per una mostra d’arte ad esempio o per una sfilata.

Infine, un sontuoso ristorante situato sul tetto di Dubai Opera, sovrasta la città e immerge i clienti in una atmosfera unica tra i tramonti più affascinanti del pianeta.

 

Fonte immagini abitare.it