MARIO SCHIFANO. COMPAGNI IN UN’OASI SOTTO IL CIELO STELLATO

Un vero atto di mecenatismo come non si vedevano ai tempi della Guggenheim, la mostra “Mario Schifano. Compagni in un’oasi sotto il cielo stellato”, è il vero regalo che dovreste farvi in questa quanto mai caotica Milano Design Week, uno spazio surreale dove per la prima volta in assoluto, avrete l’occasione unica di vedere le opere mai fotografate e mai esposte prima, del grande artista Mario Schifano.

La location, un ex convento ristrutturato e oggi adibito a spazio multifunzionale, head quarter di Hopafin S.P.A., società specializzata in rent luxury appartment, è aperta al pubblico fino al 19 maggio 2024 ed ospita ben venti tele realizzate dal maestro della Pop Art negli anni Sessanta.
“Inevitabile viaggio a Marrakesh” – “Compagni” (bacio), del 1968 – Oasi (o Palme) – e 8 incredibili tele “Tutte stelle”  del 1967 – che furono le pareti della stanza di Patrizia Ruspoli, principessa la cui dimora romana fu dipinta da Mario Schifano con stelle realizzate a stencil spray.

La mostra è forse un evento che non si ripeterà mai più nella storia, una chicca dal cogliere al volo per poter rivivere il percorso artistico e il pensiero di Mario Schifano, che fu il primo vero sperimentatore delle tecniche pittoriche; opere provenienti da collezioni private e proprietà di Roseto, vi faranno viaggiare nei luoghi deserti in cui Schifano riproduceva le famose palme. Di ogni dimensioni e colore, le palme forse sono il ricordo lontano delle radici d’infanzia, quelle libiche della nascita, zone di luce e d’ombra attaccate all’artista come una sorta di nostalgia, la dolce-amara melanconia che cercò di scacciare con le cattive abitudini. Ma lo sanno bene le nature saturnine, che è in questi anfratti che si sveglia la coscienza e l’intuizione, lì dove il dolore non passa.

Di rosso e nero laccata, l’opera “Compagni Compagni” cattura magneticamente l’attenzione; qui c’è tutto il pensiero politico di Schifano e la cronaca del suo tempo, una tela coperta da una lastra di plexiglass che riflette il paesaggio circostante (una scelta voluta?).

Non c’è mai in me il desiderio di ricreare la realtà, le cose sono tutte diverse tra loro ed io voglio rappresentarle nella loro diversità; la mia maniera è guardare.”

In questa affermazione, Schifano ci accompagna alla visione di una realtà personale e personalizzata, il nostro sguardo all’interno della mostra converge nell’esperienza che abbiamo dell’arte e nella conoscenza della vita dell’artista ma, se rispettiamo il suo concetto di “reale”, allora, forse, avremo la possibilità di viaggiare in quei luoghi che egli stesso ha voluto immortalare per donarceli. E allora una palma non sarà una semplice palma, ma una fotografia di Marrakesh che lo ha fatto innamorare. E il gesto di una bomboletta spray non sarà un semplice schizzo istintivo, ma la padronanza della tecnica che viene semplificata e modernizzata dal presente, un presente che Mario Schifano viveva come fosse l’ultimo presente, assorbendone tutta l’energia e la vitalità.

Mario Schifano. Compagni in un’oasi sotto il cielo stellato” è una mostra promossa da Roseto e Harves, nuova società specializzata nell’intermediazione di proprietà di pregio del segmento luxury real estate sostenuta da Hopafin, holding leader in Italia e una delle più importanti in Europa a governo di un gruppo con core business nel settore immobiliare e creditizio.

Curata da Monica De Bei Schifano e Marco Meneguzzo, e organizzata da Art Relation di Milo Goj, società leader nella consulenza per il mondo dell’arte, in collaborazione con l’Archivio Mario Schifano, la mostra ripercorre temi importantissimi della narrazione d’artista, dal periodo musicale psichedelico (è nel 1966-67 in collaborazione con Ettore Rosboch che Schifano forma la band “Le stelle di Mario Schifano”) ai movimenti della contestazione politica.

La mostra riguarda un periodo breve e intenso di Schifano, che lo vedeva da un lato impegnato a vivere, a condividere e a registrare in pittura i cambiamenti nel costume – a partire dalla conquistata libertà nelle relazioni e dalla liberazione sessuale” afferma il curatore della mostra, Marco Meneguzzo. “Inoltre costituisce un unicum e una prospettiva assolutamente nuova nella pur vastissima serie di mostre su di lui. In mostra sono esposte opere di grandi dimensioni, realizzate appositamente per personaggi che come lui stavano vivendo le stesse sensazioni, e mai più esposti da allora, come la stanza “Tutte stelle” – dal pavimento al soffitto un ambiente psichedelico – realizzato per Patrizia Ruspoli”.

Siamo orgogliosi di ospitare questa mostra nel nostro spazio, un ex convento, gioiello nascosto nel cuore di Milano. chiostro diventato oggi uno spazio privilegiato per sviluppare connessioni tra l’universo artistico e il contesto cittadino – afferma Andrea Pasquali, Amministratore Delegato di Hopafin S.P.A.

E la sensazione che vi porterete addosso, dopo la visita alla mostra, è di leggerezza autentica, un riassunto di tutta la sua vita, dagli incontri al Caffè Rosati di Roma, con gli altri Fellini, Moravia e Pasolini, ci si ritrova l’eco di quelle conversazioni; dai colori della Factory di New York, si sente il profumo della psichedelia e tutto quell’apparente caos della sperimentazione ossessiva e assetata che l’immensa e numerosa produzione artistica può confermare.

Mario Schifano. Compagni in un’oasi sotto il cielo stellato” è forse quella cuspide di civiltà che gli affamati d’arte e di vita come noi aspettavano.

MARIO SCHIFANO. COMPAGNI IN UN’OASI SOTTO IL CIELO STELLATO
DATE: 17 aprile – 19 maggio 2024
LUOGO: SPAZIO ROSETO, corso Garibaldi 95, Milano
Dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 19.00

Salone del mobile 2022, i premiati

Dopo l’edizione speciale del 2021, svoltasi a settembre in una versione completamente diversa dal passato, il Salone del Mobile 2022 di Milano, giunto quest’anno alla 60esima edizione, torna da oggi nella sua veste tradizionale.

Un posto d’onore per la collezione Eden di Gal Gaon e Irene Goldberg

La collezione Eden è frutto di una collaborazione tra Gal Gaon e la sua compagna, Irene Goldberg. Entrambi architetti formati, hanno cercato di creare una collezione che riflettesse le loro visioni complementari del design.

Il punto di partenza del progetto Eden è stata una domanda esistenziale che ha dato il nome alla collezione: “Potremmo mai tornare al Giardino dell’Eden?”

Da tempo immemore, quando Adamo ed Eva furono espulsi dall’Eden per aver ceduto alla tentazione di gustare il frutto proibito dell’albero della conoscenza del bene e del male, le menti creative hanno cercato di ripristinare una forma di armonia originale che creasse un nuovo ordine utopico e aprisse nuove possibilità.

Per Gaon e Goldberg, la collezione Eden è un veicolo attraverso il quale ristabilire un punto di partenza della creazione, attraverso forme pure che esprimono la narrazione personale delle loro identità maschile e femminile, in una relazione armoniosa tra oggetti che coesistono nello spazio; Eden suggerisce l’energia dell’unione degli opposti.

La collezione Eden è un esercizio sensoriale alimentato dalla giustapposizione dinamica delle forme. Le forme sono organiche e geometriche, in un gioco di luci e ombre, di opaco e lucido, e di materiali e finiture che contrappongono il calore del legno al freddo del metallo.

La bellezza della Collezione Eden si ritrova nell’armonioso gioco degli opposti, metafora perfetta del Giardino dell’Eden.

PULSEE presenta la prima collezione di NFT ad impatto zero

In occasione della Milano Design Week 2022, Pulsee brand digitale per luce e gas di Axpo Italia, ricorda la centralità dell’impegno per contrastare i cambiamenti climatici. L’iniziativa, frutto della collaborazione con l’artista digitale e grande esperto di ambiente Giuseppe La Spada e realizzata negli spazi della House of Switzerland – Casa degli Artisti, mette al centro sostenibilità e innovazione.

Quattro le opere digitali che compongono la mostra, la prima esposizione di NFT – Non Fungible Token ad impatto zero visitabile fino al 12 giugno presso House of Switzerland – Casa degli Artisti e incentrata sulle problematiche ambientali più impellenti e pericolose: siccità, aumento delle temperature, scioglimento dei ghiacci ed emissioni di CO2. Elementi che rischiano di mettere a repentaglio la salvaguardia di luoghi dall’alto valore per il territorio.

Le opere esprimono la visione personale dell’artista dei quattro elementi chiave in natura – terra, acqua, aria e fuoco – associati ad altrettanti luoghi unici e iconici del nostro paese. La prima opera è dedicata al Ghiacciaio dei Forni, un ghiacciaio la cui superficie si riduce inesorabilmente di anno in anno. Basti pensare che a metà ottocento misurava 20 Km2 ed oggi ne misura meno di 11 con la sua fonte (la parte più bassa) che si è ritirata di 2 Km.

La seconda opera cristallizza nell’osservatore la Laguna di Venezia, colonizzata da varie specie di alghe non autoctone. Il loro aumento progressivo costituisce una delle principali emergenze ambientali poiché comporta una grave perdita di biodiversità su scala globale. 

Il terzo protagonista del progetto NFP è il Fiume Po che dopo aver visto nell’inverno passato uno dei meno piovosi, vive una situazione di siccità più gravi della storia con un aumento di temperatura misurato dalle ARPA delle quattro regioni interessate dal suo passaggio del +2.1 C°.  

L’Isola di Vulcano, che chiude l’esposizione, ritrae la sommità del vulcano che potrebbe non essere più visitabile dopo la recente interdizione a causa di emissioni che rendono irrespirabile l’aria circostante. Nell’autunno del 2021 a Vulcano si sono registrati valori anomali nelle emissioni di anidride solforosa (SO2), acido solforico (H2SO4) e anidride carbonica (CO2). Un aumento inaspettato che ha reso indispensabile l’evacuazione della popolazione residente nel novembre scorso. 

Le opere sono state realizzate dall’artista di origini siciliane Giuseppe La Spada che, da sempre attento a sensibilizzare le nuove generazioni sugli impatti antropici attraverso l’utilizzo dell’arte, contestualizza così lo starting point dell’idea creativa: ”La separazione creata dall’essere umano negli ultimi 150 anni ci ha reso sempre più distanti e incuranti degli effetti dei processi evolutivi e, soprattutto, di quanto la relazione uomo natura sia importante per la nostra sopravvivenza”. 

A seguito dell’esposizione verrà effettuata un’asta e il completo ricavato verrà devoluto in beneficenza. 

Nella grande serra di Savio Firmino tra Edere e Strelitzie

Savio Firmino ridefinisce, per la 60esima edizione del Salone del Mobile, il concetto di spazio abitativo in un immaginario continuum tra interno ed esterno.

Un edizione speciale quella della Maison Fiorentina, che raggiunge, con questa, i 50 anni di presenza ad uno degli eventi ormai più attesi dell’anno e non solo per gli addetti ai lavori.

Per l’occasione, il brand presenta una inedita lettura dell’home interior che lo porta verso nuove soluzioni decorative e inattesi accostamenti cromatici. Nasce così un design che coniuga, con continuità ed innovazione, una marcata ricerca estetica per lo stile eclettico, alle più raffinate atmosfere ispirate dalle maestose dimore italiane. Una semantica fatta di sovrapposizioni e di memoria in cui il metissagge culturale diventa la vera cifra stilistica della Maison. Pareti dai colori intensi, ma volutamente naturali, grandi specchi a creare giochi prospettici, esotici foliage, ma anche una rinnovata interpretazione dei preziosi intagli che dal 1941 contraddistinguono il mondo di Savio Firmino.

Nuovi colori e texture tridimensionali si sposano alle nuove finiture metalliche. Le nuance dell’oro rosa e del vermeil scaldano e impreziosiscono le rarefatte cromie dei neutri Beton e Ardoise. Savio Firmino riscopre, con una personale attitude e un marcato gusto volutamente più “fashion”, il piacere per il decoro e le sovrapposizioni stilistiche.

L’intaglio, simbolo del più alto artigianato fiorentino ed espressione massima dei valori del marchio, accoglie finiture inattese. Dai toni sorbetto e delicati, fino a raggiungere tocchi e punte eccentriche di rosso, rosa e blu elettrico. I rilievi si accendono e illuminano.

La nuova sfida della Maison Firmino: un equilibrio armonico che si sviluppa attraverso nuovi angoli da vivere all’interno della casa. Credenze, console, tavolini da gioco, piccole sedute imbottite, colonne e pouf imbottiti. Ogni angolo è vissuto in modo teatrale, ma con la grande eleganza “all’italiana” di cui Firmino è custode. Tessuti grafici si sovrappongono a fantasie animali, disegni floreali, si intrecciano con preziose paglie. Stili ed epoche diverse creano un ponte tra passato e presente, tra continuità ed innovazione.

TAI PING FLORÆ FOLIUM BY Sam Baron

L’eccezionale scenografia site-specific ideata dal designer che ha dato vita a tre inediti tappeti, Regalis, Borealis e Anamorphosis, per un’esperienza immersiva. 

Durante il Fuori Salone, Tai Ping presenta per la prima volta nel suo showroom milanese Floræ Folium, una scenografia firmata da Sam Baron. Per l’evento, il designer francese ha immaginato una mise-en-scène unica incorporando tre tappeti originali che giocano sui limiti tecnici del brand per, ancora una volta, superargli al meglio.

Pe realizzare questi tappeti Sam Baron è tornato alla sue origini utilizzando fogli di carta e matite, grafite, gesso, pennelli e colori, gli strumenti che gli hanno permesso di creare composizioni oniriche in cui il nostro sguardo è invitato a perdersi. Lavaggi, pennellate e sfumature hanno preso forma nel corso delle prove. Sono così nati tre pezzi: Regalis, Borealis e Anamorphosis.

I vincitori del SaloneSatellite Award 2022

La giuria ha premiato tre progetti che si distinguono per il messaggio che contengono, privilegiando non solo l’incisività formale del design ma anche la componente sostenibile e inclusiva.

PRIMO PREMIO

Lani Adeoye Nigeria (Stand C26) RemX

Lo scopo era quello di progettare un deambulatore che trasmettesse un senso di dignità e desse forza al suo fruitore, qualcosa di piacevole da avere nel proprio ambiente e che si potesse usare volentieri.

DESCRIZIONE PROGETTO

Lo scopo era quello di progettare un deambulatore che trasmettesse un senso di dignità e desse forza al suo fruitore, qualcosa di piacevole da avere nel proprio ambiente e che si potesse usare volentieri.

MOTIVAZIONE 

Sposa eleganza e dignità in un oggetto utile per tutti. È un valido esempio di artigianato contemporaneo che riesce a unire lavorazioni locali e ispirazioni progettuali globali. Risponde infine in modo incisivo e semplice al tema del SaloneSatellite 2022: Designing for our future selves.

SECONDO PREMIO

Belgium is Design / Studio Gilles Werbrouck, Belgio (B04/C03) Lamps

DESCRIZIONE PROGETTO

Una serie limitata di lampade che realizza la fusione di due tecniche. Versando del gesso bianco su un nastro nero VHS lavorato all’uncinetto emerge un pezzo unico: il paralume all’uncinetto e un cilindro in gesso semplificato.

MOTIVAZIONE 

Il progetto utilizza la memoria unendo elementi di giocosità, artigianalità e design. Il risultato è un oggetto bello da guardare e funzionale, oltre che sostenibile per il materiale utilizzato e la lavorazione.

TERZO PREMIO

Young Balkan Designers / Djurdja Garčević Serbia (B02/C01) Meenghe

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

Il concetto è l’uso di trucioli di pneumatico per modellare oggetti di mobilio urbano come cestini per rifiuti, paraurti, vasi, sgabelli, ecc. Lo scopo è evitare i materiali vergini, realizzare nuovi prodotti e liberarsi dei rifiuti.

MOTIVAZIONE 

È un progetto trasversale che pensa all’allungamento del ciclo di vita del prodotto interpretando con impatto amichevole il materiale basato su trucioli di pneumatico riciclato. In questo modo facilita in particolare la lettura dell’arredo urbano con un progetto sostenibile, anche godibile esteticamente.

MENZIONE SPECIALE

Rasmus Palmgren Finland (A37) Ease Chair

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

Ease Chair è pensata come punto di equilibrio tra materiale, comfort ed estetica. Resistente ma leggera, confortevole e impilabile. La struttura come elemento chiave del design le conferisce un carattere esclusivo.

MOTIVAZIONE 

Semplice, ben disegnato con un design appagante, e funzionale nell’uso è un prodotto maturo per la produzione.

MENZIONE SPECIALE

Atelier Ferraro Germany (C28) +1,5 Celsius

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

Questa sedia è un autentico camaleonte della sostenibilità. Grazie alla sua flessibilità ed estetica si trasforma in diversi elementi di arredo, riutilizzando gli scarti di truciolato.

MOTIVAZIONE 

È un progetto contemporaneo che risponde alle esigenze degli spazi più piccoli per via della sua flessibilità costruttiva che esprime il buon design.

Il Best of dal Salone del Mobile 2018

Allestimenti teatrali, prosceni domestici, la fotografia della “casa che tutti vorremmo”, i set d’arredo di questo Salone del Mobile 2018 hanno lasciato il segno.

Non a caso il risultato è più che positivo, arrivato alla sua 57a edizione, conta 434.509 presenze provenienti da 188 paesi, con un incremento del 17% rispetto all’edizione 2016.

Il Salone del Mobile si riconferma quindi leader di attrattiva commerciale e di rappresentanza dei valori e delle esigenze del mercato.

Qui abbiamo voluto raccogliere una parte delle aziende che hanno esposto al Salone del Mobile 2018, ecco il nostro BEST OF:


BADGLEY MISCHKA HOME

Madonna, Jennifer Lopez, Rihanna, Sharon Stone, Julia Roberts, Kate Winslet, Taylor Swift e Sara Jessica Parker hanno indossato i loro abiti nelle serate di gala e durante occasioni mondane, oggi il brand di moda Badgley Mischka veste le stanze di casa.

Dopo il grande successo che li ha visti nominati tra i 10 migliori designer americani da Vogue America, la coppia artistica Mark Badgley e James Mischka, si cimenta nelle loro passione dell’interior design, con una collezione presentata per la prima volta nel febbraio 2017 durante la New York Fashion Week ed ora all’evento di design che raccoglie addetti al settore di tutto il mondo: Il Salone del Mobile di Milano.




L’ispirazione è quella della Hollywood anni ’40, con 200 pezzi fatti a mano e destinati all’arredo di sale da pranzo, soggiorno e camere da letto, con oggetti decorativi quali sculture, candele, cornici di metallo lavorato, dalle forme essenziali e pulite.

Per la collezione Bagdley Mischka Home, i tessuti utilizzati vengono prodotti in America, per gli accessori invece è nata una partnership con PTM Images di Los Angeles, produttore leader di carte da parati e mobili, un matrimonio nato per consentire un livello qualitativo molto alto e soddisfare così i clienti più esigenti.



CITCO

Per il Salone del Mobile CITCO Privè ci porta in viaggio verso Cina, Cambogia, Indonesia, dove troviamo animali selvaggi e maestosi dragoni, intagliati rigorosamente su pregiati pezzi di marmo.

I colori sono vivi come quelli delle foreste, verdi accesi come le foglie e arancio brillanti come l’uccello del paradiso.

Nella serie “Saigon” CITCO omaggia le tradizioni dell’antica Cina, dove il dragone è simbolo di potere, di forza e buona fortuna. Dietro l’intaglio del drago, sono state apposte strisce di colore verde bianco e nero, linee accurate che lasciano spazi vuoti per far meglio risaltare la figura dell’animale.



All’India è dedicato il prestigioso pezzo del rinoceronte, animale spesso associato al mitologico unicorno per via del corno che sorge tra i suoi occhi. Questa gloriosa testa di rinoceronte è un incredibile esempio delle più avanzate tecniche di progettazione digitale. Progettato con un so ware parametrico e realizzato esclusivamente con macchinari a controllo numerico, questo pezzo vanta un design molto dettagliato.



SMANIA:

Smania riconferma la sua presenza al Salone del Mobile con uno spazio dedicato al lusso senza tempo e presenta un ampio ventaglio di nuove proposte raffinate ed eleganti che interpretano al meglio la cultura artigianale aziendale. Per quest’anno l’architetto Massimo Iosa Ghini si fa portavoce SMANIA con una collezione completa e ricercata, espressione di passione e dedizione, l’unione tra tradizione e contemporaneità.


Nel caleidoscopico catalogo di Smania troviamo

BELMOND, un divano modulare componibile in pelle e tessuto, con cuscini di grande formato riposizionabili;

EMBASSY, un’originale seduta dinamica ed accogliente, dalle superfici e dalla scocca interamente imbottite e dai braccioli con forma arcuata;

GRAND SOHO, un letto matrimoniale impreziosito dalla testiera imbottita in pelle, che coniuga il comfort quotidiano ad un aspetto morbido e avvolgente;

DALTON, un pouf imbottito dalle linee essenziali e dalle forme arrotondate, pensato come accessorio da abbinare al letto Grand Soho.


A completamento, la volontà di dare spazio a un’estetica accogliente e ricercata, con la collezione SMANIA outdoor firmata  Alessandro La Spada,  forme organiche, linee morbide e curve sinuose, ispirate ai profumi e alle sensazioni di meravigliosi giardini in fiore.




ALTAMODA ITALIA IN TOSCANA

Sono le meraviglie delle terre toscane, luogo di nascita del brand, che fanno capolino nella collezione ALTAMODA in questo Salone del Mobile 2018. Dalla camera da letto alla zona living, tutto il profumo dei fiori e degli aromi di una terra magica, i colori che ci regala, la sinuosità delle sue colline.

Arredare la casa a 360 gradi si può con ALTAMODA, che produce tendaggi con preziosi tessuti made in Italy, complementi d’arredo, lampadari, ma anche essenze e fragranze.

Allo stand E29 fino al 22 aprile, ALTAMODA sfoggia un kimono, simbolo di stile eleganza e grazia, come pezzo iconico della nuova collezione 2018.



VG CONCEPT & DESIGN BY LEA CHEN

Uno spazio le cui creazioni sono collocate come nelle tradizionali case cinesi, patria dell’architetto e interior designer Lea Chen.

Auspicio Dresser è una reinterpretazione di una cassettiera larga e bassa, tradizionalmente collocata al centro delle zone living posta di fronte al bang riscaldato, un tradizionale letto matrimoniale fatto di mattoni. Cassettiere che contenevano oggetti di uso quotidiano e talvolta includevano scomparti segreti per riporre oggetti di valore, lo abbiamo visto fare anche dalla nonna, che nascondeva soldi e gioielli all’interno di qualche mobile antico. Può essere utilizzato come mobile contenitore all’interno di un grande armadio o essere collocato in camera da letto; grazie alla sua dimensione può anche fungere da credenza in sale da pranzo o zone giorno.



Esiste un armadio che pare abbia mille occhi, compare spesso nelle scene dei film provenienti dal Sol Levante, sono ex mobili da farmacia, contenitori per centinaia di scatolette e prende il nome di Yaochu. Tutti i cassetti sono estraibili per porvi dentro in tutta comodità erbe ed ingredienti della medicina cinese. Oggi reinterpretato Royal Medicinal Cabine, ha uno stile raffinato e contemporaneo, i cassetti sono incorniciati da un top ed un supporto arrotondato in finitura oro lucido 24k, mentre i dettagli dei cassetti includono una finitura bicolore che separa l’esterno e l’interno, con pomelli in finitura oro lucido 24k che conferiscono eleganza all’intera struttura.


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Milano Design Week 2017: l’opening di Bruno Bordese

Tra i tanti opening legati alla Milano Design Week 2017, occhi puntati su Bruno Bordese, che ha riaperto il flagship store sito in via Maroncelli 2, a Milano. Un progetto avanguardistico per un design accattivante: il progetto, seguito dallo Studio Storage, si basa su suggestioni di stampo minimalista-razionalista. Nello spazio è presente uno studio materico, caratterizzato da dettagli in ferro, ottone e legno laccati opachi, che si sviluppa accanto a geometrie ardite, che impreziosiscono lo stesso spazio. Inoltre per l’occasione sono stati realizzati due armadi espositivi in ferro naturale verniciato trasparente con ante a battente ed un volume soppalcato rivestito in ferro ed ottone illuminato da gole luminose a led. Uno spazio che riflette da vicino l’identità del designer, che nella sua carriera ventennale vanta collaborazioni con rinomati stilisti ed aziende internazionali del calibro di Vivienne Westwood, Yohji Yamamoto e Testoni. L’avventura di Bruno Bordese nasce molti anni fa: Bruno Bordese inizia la sua carriera come designer e direttore creativo della maison Paciotti. Correva l’anno 1994 quando lo stilista diede vita alla linea di calzature che porta il suo nome: la prima linea, denominata Clone, inaugura un percorso sfavillante, che ha reso il brand uno dei nomi di punta, prediletto da buyers e trendsetter. Nel 1995 lo stilista si stabilisce nello studio milanese di Corso Venezia 37. Nel 1998 inaugura il primo monomarca a Milano, seguito da Parigi e Tokyo. Tante le collaborazioni con prestigiosi nomi della moda internazionale, da Cavalli a Guardiani, da Casadei a Levi’s, che hanno reso la sua estetica fortemente riconoscibile. Tante le celebrities che amano le scarpe firmate Bruno Bordese, a partire dalla splendida showgirl Paola Barale. Calzature come status symbol, autentici must have per trendsetter e fashionisti di tutto il mondo, pezzi unici che coniugano elementi classici e fashion trend, attraverso un percorso che predilige una costante sperimentazione di materiali diversi. Bordese, che adora definirsi una “spugna”, per le sue collezioni iconiche trae ispirazione dalla streetart, dai mercatini dell’antiquariato e dal lifestyle delle nuove generazioni.

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Fuorisalone 2017: Linking Minds, la mostra organizzata a Palazzo Litta

Ha avuto luogo a Palazzo Litta, nel distretto 5VIE, la terza edizione di “A Matter of Perception”, progetto collettivo organizzato da DAMN° Magazine e Mosca Partners, che quest’anno ha avuto come tema “Linking Minds”. Un’affascinante esplorazione del processo creativo tra due o più persone e la genesi di un progetto, questa la tematica scelta nell’ambito del Fuorisalone 2017. Ad accogliere i visitatori nel cortile di Palazzo Litta un’installazione iconica, caratterizzata da una struttura a griglia realizzata con 300 paia di jeans collegati tra loro: l’opera, realizzata da Diller Scofidio + Renfro, è il primo progetto in Italia dello studio newyorchese. Qui si sono tenute interessanti interviste che hanno visto come protagonisti le più autorevoli voci del design internazionale contemporaneo. Due stanze del primo piano hanno ospitato Belgitude, una selezione di dieci opere realizzate in collaborazione tra noti designer e aziende. Ciascun designer ha scelto l’azienda e ha avuto a disposizione sei mesi per realizzare il progetto. Mobili, oggetti in legno, cristallo e cuoio, capolavori di design tessile e ceramica: queste le creazioni esposte, tripudi di creatività made in Italy. L’allestimento, a cura dello studio di architettura V+, prevede che ogni oggetto sia disposto su superfici bianche di vari materiali. In mostra, e nel catalogo, anche le foto di Laetitia Bica per svelare l’essenza di queste collaborazioni. Inoltre per la prima volta si sono aperti al design il Cortile dell’Orologio e il teatro di Palazzo Litta. Proprio in teatro Michele De Lucchi, Andrea Branzi e Francesca Balena Arista hanno esplorato il tema dell’estetica nel mondo contemporaneo attraverso dibattiti.

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Molteni&C alla Milano Design Week 2017

Molteni&C sceglie la Milano Design Week 2017 per l’opening del nuovo flagship store: lo spazio Molteni&C | Dada, progettato dall’architetto belga Vincent Van Duysen, si estende per 1300 metri quadrati, disposti su due livelli, con quindici vetrine che si affacciano in Corso Europa angolo Cavallotti, vicino al nuovo Durini Design District di Milano. Un’illuminazione suggestiva, realizzata in collaborazione con Flos e Artemide, si unisce ai dettagli architettonici minimali, come il pavimento di legno, le pareti di boiserie in rovere nero e i volumi realizzati in rasante in tonalità grigio caldo. L’inserimento a soffitto di travi in legno che rispecchiano la matericità del pavimento rende più morbida la divisione tra living e dining, proponendo così uno schema di interni caratterizzato dal flusso di spazi interconnessi. Inoltre in occasione dell’opening, Molteni&C ha anche presentato la collezione 2017, la Welcome Collection: una serie di tavolini firmati Rodolfo Dordoni, insieme a due riedizioni Gio Ponti, un nuovo mobile contenitorire firmato Ron Gilad, un divano componibile firmato MDT e Master Dressing ed un’evoluzione del sistema Gliss Master. Dalle vetrine del nuovo flasghip store si potrà ammirare la grande isola VVD, anch’essa disegnata da Vincent Van Duysen, con le caratteristiche ante in acciaio ferrovia, il top in pietra ceppo, le colonne pivot e il pensile Bright in vetro trasparente extrachiaro temperato. Nella zona centrale dominano due grandi isole sospese in finitura noce e top in porfido verde, con colonne con anta vetro. Infine, sempre in vetrina, troviamo Vela14, design Dante Bonuccelli, con penisola con ante in alluminio anodizzato, top in pietra naturale giallo avorio e snack in rovere grafite.

Tutto il meglio sulla Milano Design Week

TUTTO IL MEGLIO DALLA MILANO DESIGN WEEK

Una Milano che non dorme mai ha aperto le porte all’evento del design più atteso dell’anno: la Milano Design Week tra Salone del Mobile e Fuorisalone.

Le grandi aziende dell’arredamento hanno esposto le novità in fatto di design e i talenti emergenti hanno mostrato le loro idee tra il pubblico curioso e quello addetto al settore.

Il Salone Internazionale del Mobile, che si è svolto nei padiglioni della Fiera di Rho è l’appuntamento fisso per produttori e addetti al settore, un luogo dove stringere rapporti commerciali e lasciarsi ispirare dalle nuove proposte.

Qui il meglio dal Salone del Mobile:

iDogi: gruppo veneziano che mette in scena la pomposità quasi barocca di chandelier in vetro di murano, vasche in bronzo, preziosi dettagli in ametista lapislazzuli e malachite.
Per chi ama le atmosfere esclusive, iDogi creano pezzi unici e personalizzati per uno stile luxury a cinque stelle.

iDogi


Armani DADA:

Design, comfort, eleganza e funzionalità sono le parole chiave della linea Armani DADA.

Ampi spazi eleganti ma soprattutto pratici, dove spessi blocchi di marmo donano non solo classe, ma un senso di pulizia e rigore alla casa, coprendo fornelli e piani cottura e trasformandosi in preziosi tavoli da lavoro.

Armani Dada


Park Avenue: il nome inganna perché il marchio è fiorentino, ma lo stile è decisamente metropolitano.

Vincente il design nella proposta “Junior Bathroom” che vede vasche da bagno a forma di cupcake e lavandini come tazze di cioccolata, un regno incantato dove coccolare i propri figli.

Per gli adulti bagni con vasche piedini di leone e docce nascoste da porte specchiate, ideali per nascondere l’amante!

Retrò il “Barber Shop” che incanta tutti con il suo stile vintage legato ai Roaring Twenties.

Junior Bathroom


la proposta Park Avenue al Salone del Mobile


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Park Avenue


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Secret Bathroom


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Barber Shop


GRAFF: 

Art of Bath Gallery è un percorso non solo legato al mondo del design ma anche a quello dell’arte – ed è presentato dall’azienda americana in collaborazione con DCube, una galleria d’arte.

Da oggi è possibile avere una Ophelia nel proprio bagno e sorprendere una Venere del Botticelli bagnata sotto la nostra doccia! Vincent Calmel ha riprodotto così le opere classiche in chiave moderna, attraverso fotografie dall’indubbia originalità.

Il gusto è moderno, le linee essenziali e libere da orpelli.

GRAFF e la foto di una Ophelia in chiave moderna


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GRAFF al Salone del Mobile


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opere classiche reinterpretate in chiave moderna – nelle stanze da bagno GRAFF


GRAFF


 

Al Fuorisalone il brand Quattrocento presenta degli occhiali dalla linea innovativa e dalla realizzazione 100% italiana. Prendono il nome infatti dal florido periodo storico del ‘400, in cui gli artigiani rappresentavano una fetta dei nobili mestieri e gli artisti venivano osannati.

Qui storia e passione si portano sul viso, a incorniciare gli occhi !

Forza e Coraggio per LIQ magazine, che approda a Milano direttamente dalla Calabria per promuovere gli artisti del proprio territorio. Un progetto a chilometro zero trainato dall’amore e della passione per l’arte. Autarchici!

Gusto e ricercatezza per Antonella Galasso e la sua visione femminile di accessori, dagli orecchini ai bracciali, fino alle custodie per accendini. I prodotti sono lavorati a mano da esperti e artisti della gioielleria e mantengono alta la bandiera del made in Italy.

GIACOMINI DESIGN è sinonimo di lusso ed eccellenza. Le sculture d’acqua in titanio e acciaio ne sono l’esempio, disegnate da Massimo Marzorati e presentate in teche olografiche dello Studio Tangram.

All’evento di presentazione, la sinergia ha visto altre due eccellenze: Hodara, leader dell’arredamento e Bougeotte, con le preziose borse dal design accattivante.

Giacomini Design

 

Fuorisalone 2016: 15 mila tulipani addolciscono Palazzo Turati

La bellezza e lo sfarzo di Palazzo Turati a Milano, si addolcisce dei colori delicati e del profumo inebriante dei tulipani.

Nell’ultimo giorno del Fuorisalone, la sede della Camera di Commercio in via Meravigli 7, incanta gli avventori della kermesse con 15 mila tulipani provenienti direttamente dall’Olanda, Paese di origine della collettiva “Masterly, The Dutch” a cura di Nicole Uniquole, che mette insieme i lavori di 125 designers, produttori e artigiani olandesi, accostati ad opere di arte fiamminga risalenti al XVII secolo.

 

il circuito 5Vie ospita la collettiva Masterly, The Dutch amm'interno di Palazzo Turati (fonte gucki.it)
Il circuito 5Vie ospita la collettiva “Masterly, The Dutch” all’interno di Palazzo Turati (fonte gucki.it)

 

 

Il passato incontra il futuro e lo fa in grande stile.

La selezione dei dipinti antichi rappresenta il fil rouge dei pezzi di design contemporaneo che sono stati esposti a Milano, al fine  di far apprezzare la creatività dei talenti olandesi, figli di una storia artistica che non trova precedenti.

 

Cascate di fiori all'interno di Palazzo Turati (fonte gucki.it)
Cascate di fiori all’interno di Palazzo Turati (fonte gucki.it)

 

 

Il Palazzo in stile neorinascimentale costruito tra il 1873 e il 1876 da Francesco Turati, rimarrà aperto fino alle ore 20.00 di oggi, consentendo ai milanesi e non solo, di visitare l’esposizione ed ammirare le sue stanze da poco restaurate.

Un motivo in più per recarsi a Palazzo Turati ve lo diamo noi: i tulipani che decorano il cortile saranno regalati ai visitatori.