MILAN FASHION WEEK: ETEREA E ROMANTICA LA DONNA GENNY

Romantica ed eterea la donna che calca la passerella di Genny, alla Milano Moda Donna. Pulizia e linee essenziali caratterizzano una collezione primavera/estate 2017 femminile e sofisticata. Ricorda quasi un fiore la donna che sboccia sotto petali di sete ed organze, tra contrasti e raffinatezza.

Si ispira agli scatti del celebre fotografo Robert Mapplethorpe Sara Cavazza Facchini, alla direzione creativa del brand: le calle immortalate da Mapplethorpe ispirano una collezione all’insegna della delicatezza. Ruches, ricami e trasparenze impreziosiscono camicette e gilet. Largo a tessuti operati e perle, per jumpsuit con collo gioiello e volant all over.

Cut out e trasparenze decorano mini dress in cui grinta e sensualità si mixano perfettamente. Oblò ed asimmetrie, ma anche sovrapposizioni e giochi vedo-non vedo per i petali multistrati plissettati che si aprono su candidi abiti dai colori iridescenti, in una palette cromatica velata di tinte nostalgiche e dolci.

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(Foto: Madame Figaro)

MILAN FASHION WEEK: PHILIPP PLEIN CIRCENSE E SPETTACOLARE

Un enorme luna park tra nani da giardino giganti ed eccessi di ogni sorta per la sfilata Philipp Plein. Lo stilista tedesco celebra il suo commiato dalla Milano Fashion Week con una collezione primavera/estate 2017 ricca di lusso ed aggressività. A fine sfilata arriva l’annuncio ufficiale: dalla prossima fashion week sarà infatti New York la location voluta dal designer tedesco per presentare le proprie collezioni.

Parata di star sul catwalk e nel front-wor, con Paris Hilton protagonista assoluta, insieme alle top model del momento. Ad aprire il défilé la modella brasiliana Izabel Goulart, strizzata in hot pants e sandali da gladiatore, tra catene d’oro che impreziosiscono un giubbotto. Tripudio di borchie e cristalli, stivali inguinali per Fergie, che si è esibita durante la sfilata.

Spettacolare, quasi circense la collezione, intitolata #aliceinghettoland, che vede denim protagonista assoluto, tra minigonne e giubbotti. Catene d’oro all over e dettagli preziosi si sposano con un mood punk tra borchie e aggressività. Alla fine del défilé lo stilista saluta il pubblico a bordo di una Cadillac.

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(Foto: Madame Figaro)

MILAN FASHION WEEK: MELTING POT CULTURALE DA ROBERTO CAVALLI

Full immersion nello stile rodeo per Roberto Cavalli, che sfila alla Milan Fashion Week con una collezione primavera/estate 2017 dalle ispirazioni eterogenee. Lo stile cowboy domina, in un viaggio immaginario nel continente americano, sulle orme dei nativi americani. Non mancano riferimenti esotici, nella scelta di stampe che ricordano l’India, l’Egitto, il Marocco.

Largo a caftani preziosi, balze e ruches, ricami tipici indiani, pantaloni a zampa d’elefante direttamente tratti dai Seventies. Molteplici i riferimenti ai figli dei fiori e alla cultura hippie, in una suggestiva collezione che si distingue come un melting pot culturale. Largo a stampe Navajo ed egiziane, fino all’animalier d’ordinanza, per una viaggiatrice globetrotter dallo spirito impavido e dalla femminilità esplosiva, strizzata in corsetti e bustier, orli e frange, tra kimono e stampe patchwork. Si respira libertà e leggerezza, in una sfilata che trae spunto da culture e tradizioni di popoli lontani.

Seta e chiffon dominano per camicette e lunghi abiti impalpabili; le giacche sono impreziosite da cristalli e ricami ton-sur-ton; il poncho rivive in inediti contrasti. Mix & match di ispirazioni per una sfilata che affianca la donna all’uomo, che sfila come un cowboy. Monili tribali e gioielli dal piglio vittoriano si alternano, mentre l’animalier ed altri pattern iconici celebrano un tripudio gipsy.

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(Foto: Madame Figaro)

MILAN FASHION WEEK: SACRO E PROFANO DA FAUSTO PUGLISI

Sacro e profano in passerella da Fausto Puglisi: un altare fa da sfondo alla sfilata, suggestiva come una performance teatrale. Quasi una rappresentazione sacra quella dello stilista messinese, che trae spunto dall’estetica del cattolicesimo mixando mirabilmente ispirazioni prese in prestito dalla classicità.

Un’inedita collaborazione tra il designer e Armando Punzo, direttore artistico della Compagnia del carcere di Volterra, alla base del défilé presentato nell’ambito della Milano Moda Donna. I fasti tipici della tradizione siciliana e gli eccessi creati da stampe caleidoscopiche e preziosi ricami di paillettes e cristalli realizzati a mano si sposano a suggestioni bizantine ed ispirazioni settecentesche.

Croci all over dominano la collezione, insieme a simboli religiosi come i cuori ex voto, che sbucano tra borchie punk. Ancora croci sulle stampe di iconiche t-shirt, tra abiti impalpabili, kimono, camicie e pantaloni. Una moda teatrale ed iconoclastica, che sfila tra Madonne e altari. Il piglio aggressive del chiodo iconico con tanto di borchie è bilanciato da un’esplosione di femminilità nelle gonne a tubo, tra cuissard audaci e gambaletti. Non mancano abiti in patchwork di colori fluo, per un tocco di contemporaneità che strizza l’occhio alla Florida ed evoca spiagge e palme esotiche.

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(Foto: Madame Figaro)

Da Fay sfila un military-grunge

Un inedito military-chic illumina la passerella di Fay: il marchio appartenente al gruppo Tod’s rinnova la sua immagine tradizionale grazie all’estro creativo del duo Aquilano Rimondi. Una femminilità nuova, quella pensata per la primavera/estate 2017, che mixa suggestioni army-chic con il grunge anni Novanta. Ma non solo: suggestioni cartoon nei fiori applicati ed elementi Seventies nelle linee.

Non mancano i capi passepartout del marchio, tra la filed jacket e la sahariana d’ordinanza, reinterpretata in chiave contemporanea. Il prevalente mood sporty si arricchisce di dettagli che inneggiano alla femminilità, come ricami e paillettes applicate.

I pattern floreali profumano di psichedelico. Ai piedi sandali da gladiatore, mentre la borsa in stile anni Settanta si preannuncia già la it bag della prossima stagione estiva.

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Futurismo in chiave hentai da Grinko

Ad aprire la Milano Moda Donna la collezione Primavera/Estate 2017 di Grinko. Rivisitazioni e patchwork di ispirazioni nella collezione di Sergei Grinko: il designer anglo-russo mixa mirabilmente stili ed epoche diverse, partendo dalla trasgressione della New York anni Sessanta passando per gli eccessi della Milano da bere anni Ottanta fino al minimalismo della Londra anni Novanta. La sfilata, che si intitola “Hard-core Revolution”, parte da una riuscita contaminazione di culture avanguardistiche.

Ad animare la collezione è una surreale coccinella che anima l’underground, realizzata dall’artista grafica Irina Matyuschenko, che ha tratto ispirazione dallo stile dei cartoon Hentai, in cui il soft porno dei manga giapponesi si sposa con elementi bondage. Il mood prevalente del dèfilé è sporty-chic, per tute, felpe con cappuccio e materiali techno: crogiolo di stili e tessuti diversi, tra cotone, seta, lino, viscosa e denim. Sbucano abiti in jacquard mentre delicate rouches impreziosiscono giacche in denim. Suggestioni streetwear e tocchi classici nei broccati.

Piglio spaziale e futurista nei tessuti iridescenti, che proiettano riflessi quasi fatati, come dentro un cartoon, mentre i marsupi anni Novanta e le borse in pelle con frange omaggiano lo stile sporty. Grande attenzione ai dettagli, come gli stivali da cowboy, che rivelano un inedito tacco. Eclettica e irriverente, la donna Grinko sposa una filosofia globetrotter, tra riflessi argentei e atmosfere bohemienne. Mood da space oddity nei bomber hi-tech, mentre la silhouette è enfatizzata da hot pants e gonne trasparenti, per non rinunciare mai alla femminilità.

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Esplosione di femminilità in passerella da N°21

Tripudio di femminilità in passerella da N°21. La Primavera/Estate 2017 disegnata da Alessandro Dell’Acqua è ricca di contaminazioni e contrasti, per una donna che riscopre la propria essenza. Rouches e volant divengono protagonisti, in un gioco di caleidoscopiche sovrapposizioni; disinvolta e spensierata, la donna che calca la passerella riscopre la propria essenza tra gonne plissettate ricoperte da una cascata di paillettes, dettagli piumati e iper-femminili.

Largo a maglie con decorazioni pon pon da indossare con gonne ricamate e sottogonne in rete; si prosegue tra frange, paillettes, dettagli in tulle, macramé e duchesse. Raffinate suggestioni folk nelle gonne a stampa patchwork, che profumano di Est, tra ricami delicati e dolci trasparenze. Romanticismo nei pizzi, per una femminilità nuova, declinata in chiave contemporanea. Non mancano suggestioni glam nelle paillettes e nelle decorazioni laminate che impreziosiscono molti degli outfit, mentre un mood sporty-chic è presente negli accessori e nei dettagli, come gli zaini in macramè e le platform con suola running, o ancora nelle decolleté con lacci da trekking.

Una bambola, la donna immaginata da Dell’Acqua indossa sandali con fiocco che rimandano ad immagini di un’infanzia lontana, tra balze e rouches ecco spuntare macro fiocchi. Intorno è un’esplosione di chiffon, organza, popeline e crepe de Chine per abiti fluttuanti e stratificati, che parlano di culture lontane. Un melting pot culturale per un riuscito esperimento stilistico.

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Antonio Berardi in bilico tra sartorialità e sperimentazione

In passerella da Antonio Berardi un work in progress che rivela il sapiente processo creativo di una collezione accattivante. Una Primavera/Estate 2017 all’insegna della fusione tra elementi femminili e pezzi presi in prestito dal guardaroba maschile.

Sperimentazione è la parola chiave, in un gioco di contrasti in cui costruzioni unfinished si sposano ad una femminilità strong. Elementi boudoir, come nel corsetto, si fondono con tagli sartoriali e pantaloni da smoking, per uno stile sospeso tra due stati. Tagli sartoriali contraddistinguono una collezione raffinata e dinamica, in cui abbondano dettagli chic e preziosi, come piume di marabù e sete delicate.

Largo a broccati in stampa paisley, pelle e decorazioni che impreziosiscono abiti da cocktail dalle linee a trapezio. Splendidi i lunghi abiti da sera che chiudono il défilé. La palette cromatica indugia sulle varie sfumature del blu, del lillà, tra bianco splendente che illumina capi dal taglio sartoriale.

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(Foto: Madame Figaro)

Temperley London: boho-chic in chiave Art déco

Romanticismo in chiave estiva in passerella da Temperley London. La collezione Primavera/Estate 2017 disegnata da Alice Temperley conquista la London Fashion Week con una parata di iconici caftani, lunghi abiti dal piglio boho-chic, pantaloni palazzo e sandali platform. Un look che sembra pensato per un party sulla spiaggia, tra vene nostalgiche e tocchi hippie.

Come di consueto si alternano sulla passerella colori vivaci, per un caleidoscopio di stampe. Sciarpe e gilet impreziosiscono lunghi abiti bohemien dalle suggestioni Seventies. Tripudio di femminilità nei lunghi abiti svolazzanti, con balze e ricami. I pattern cromatici ricordano l’art-déco, per inedite combinazioni e mirabili giochi cromatici.

I caftani profumano di Marocco e di destinazioni esotiche: largo a jumpsuit declinate nei colori dell’arcobaleno, impreziosite da dettagli in paillettes, maxi gonne dal sapore gipsy, giacchine e lunghi abiti impalpabili. Raggi di sole illuminano la palette cromatica: largo a giallo, arancio, porpora e toni audaci che via via diventano pastello.

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(Foto: Madame Figaro)

Romanticismo e note rétro da Erdem

Romantica e altamente evocativa la collezione Primavera/Estate 2017 di Erdem. Trame storiche per un’elegia di ricordi sbiaditi, che ci portano in un’atmosfera antica velata da nostalgici rimandi ad epoche lontane. La donna che calca la passerella ricorda certe fanciulle degli anni Venti immortalate nelle foto di Gustave Gain in una spiaggia della Normandia. Ad ispirare Erdem Moralioglu è un evento storico documentato, che viene trasfigurato dal suo estro creativo in fantasiose speculazioni.

Galeotto fu il ritrovamento, annunciato lo scorso aprile, di un abito risalente al XVII secolo, che era rimasto sepolto sui fondali del Mare dei Wadden, in Danimarca, per ben 400 anni: trattasi di un capo del 1642, che pare facesse del guardaroba della contessa di Roxburghe, Jean Kerr, dama di compagnia di Henrietta Maria, consorte di Carlo I. All’inizio della guerra civile inglese, che portò alla decapitazione di Carlo I e all’instaurazione del regime di Oliver Cromwell, Henrietta Maria salpò verso l’Olanda con una flotta di 12 navi per portare la figlia Maria, di appena dieci anni, dallo sposo, Guglielmo II d’Orange. Questa era la motivazione ufficiale di quel viaggio per mare: ma in realtà la regina voleva vendere i gioielli della Corona inglese per finanziare l’arruolamento di un esercito di mercenari e difendere il regno. E fu proprio durante una di queste traversate per mare che avvenne un naufragio, nel corso del quale il guardaroba della sovrana e quello di Jean Kerr finirono in mare. Come in un romanzo storico, veniamo trasportati nel paesaggio desolato che segue il naufragio.

Il designer canadese immagina una suggestiva armata di donne sbucate dal passato, che fanno ritorno dopo 300 anni: quasi un déjavù dal fascino apocalittico, per una donna che sfila in abiti destrutturati, ricchi di riferimenti anni Trenta, come nei fiocchi, nella vita impero, nelle giacchette in jacquard. Romanticismo e note rétro abbondano, come negli orecchini con cammei, nei nastri e merletti che ricordano certi abiti delle nonne, nelle ruches dal sapore vittoriano. Largo a nostalgici prendisole dall’aria vintage, abiti in pizzo lavorato, mousseline perfette per un picnic, balze all over, sete lavorate e pattern orientali.

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Dominano sfumature di azzurro che ricordano l’oceano, grigio argentato, bianco e nero e colori sfumati che sembrano omaggiare le tele di Van Dyck, tra tocchi porpora e giallo limone. Fascino vintage nei broccati preziosi e nei fiocchi di velluto, mentre i pantaloni sono in stile edoardiano e le gonne ricche di balze e volant toccano la caviglia. Appeal teatrale nella vita alta e nelle ruches sulle maniche, per tocchi in raffinato stile napoleonico. Ai piedi platform dal tacco svettante, forse solo tocco moderno di una collezione suggestiva come poche.

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Charlotte Olympia omaggia Carmen Miranda

In passerella da Charlotte Olympia sfilano atmosfere carnevalesche che omaggiano Rio: Carmen Miranda, coi suoi copricapi lussureggianti, sembra rivivere sul catwalk di una collezione ricca di colore e allegria. La sala da ballo del Grand Hotel Sheraton di Londra è stata trasformata per l’occasione in un club anni Quaranta, dove si esibisce dal vivo la cantante brasiliana Bebel Gilberto.

Tripudio di frutta tropicale per la sfilata che illumina la settimana della moda londinese con un caleidoscopio di suggestioni esotiche. Dopo capi che inneggiano ad una Primavera/Estate 2017 sofisticata, tra colori neutri e turbanti, le modelle chiudono il défilé abbigliate come frutti: ecco sfilare a ritmo di samba, in un’iconica masquerade, ananas, banane, angurie e fragole.

Le calzature più amate da socialite e icone di stile -da Kate Moss a Sarah Jessica Parker- sfilano come di consueto tra grande ironia e grande classe. Il brand lanciato nel 2008 presenta tacchi laminati, stiletto, sandali flat, platform altissime e glamour all over, mentre le borse profumano di vintage, tra pappagalli, tucani e uccelli del paradiso. Una full immersion nel colore per atmosfere carioca: tra coriandoli e dettagli floreali ecco una parata di ballerine danzare in costumi paillettati con enormi banane in mano, in una coreografia irriverente e rétro.

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(Foto: Madame Figaro)