Milano Moda Donna: N°21 tra glamour hollywoodiano e Neorealismo

Suggestioni Fifties attraversano la passerella di N°21: Alessandro Dell’Acqua sceglie di ispirarsi ad Anna Magnani, in una collezione che celebra la femminilità più carnale unita al glamour del cinema italiano. In bilico tra un’estetica sporty-chic e dettagli che strizzano l’occhio allo stile preppy, N°21 si rivolge ad una donna affascinante, una vera diva, che trova incarnazione suprema in Anna Magnani, simbolo della bellezza mediterranea e sublime interprete del Neorealismo. Ma dimenticate red carpet e lustrini: ciò che preme a Dell’Acqua è la riscoperta di una bellezza autentica, che non ha bisogno di ostentare e che non si perde dietro facili bagliori, restando intrinsecamente fedele a se stessa. “Non era davvero consapevole di quanto fosse sexy”, ha commentato Dell’Acqua a proposito della Magnani, citando due dei suoi film più famosi, come La rosa tatuata e Pelle di serpente, in cui l’attrice recita accanto a Marlon Brando. Dell’Acqua si dimostra sagace osservatore di una realtà che appare oggi tristemente anacronistica: geniale interprete di un glamour oggi in disuso, sovrastato da divi dell’ultim’ora, lo stilista unisce silhouette fluide e svolazzanti a capi da femme fatale, tra spille gioiello e rouches preziose, in un brillante mix di eleganza da gran soirée e glamour da tinello. Il focus per lei è sul punto vita, ad enfatizzare il famigerato vitino da vespa, simbolo delle maggiorate anni Cinquanta; largo anche a capi sartoriali, come le giacche e i pantaloni o le gonne a ruota in neoprene. Romantica e femminile, la sua eroina cinematografica non nasconde la sua anima passionale e verace, pur sfoggiando crinoline e tessuti preziosi: largo a shirling e sete, pelle e bottoni gioiello, tapestry floreale e jacquard pregiato, che si alterna a note knitwear e maniche in satin ricamato. I maglioni raffigurano scene cinematografiche dal sapore vintage, come una spiaggia californiana con tanto di Cadillac che fa capolino da una maglia impreziosita da paillettes. Sfila sulla passerella una parata di abitini in crêpe de chine decorati da arabeschi drappeggiati; non mancano anche note mannish nei completi maschini Chevron e nei cappotti a spina di pesce. Garbata e sofisticata, la collezione non lesina in suggestioni luxury, come i bottoni madreperlati, i ricami di Swarovski e le lavorazioni preziose. Una prova magistrale per una femminilità capace di ammaliare.

Gli echi rivoluzionari di N°21

Molteplici le immagini da cui Alessandro Dell’Acqua si lascia ispirare per la collezione autunno/inverno 2017-2018 di N°21: sullo sfondo gli echi del Sessantotto e le manifestazioni dei giovani rivoluzionari degli anni Settanta. Una moda ribelle, la sua, che ridefinisce i codici del momento culturale attuale, imprimendovi suggestioni inedite tratte dal passato.

La collezione N°21 per la prossima stagione invernale celebra non solo un’estetica forse oggi démodé ma un modus vivendi, uno spirito fieramente rivoluzionario, utile per elaborare anche oggi una nuova protesta, necessaria all’uomo per riportarlo al centro della scena culturale e politica. Tanti sono gli accenni a correnti eterogenee che ispirano al direttore creativo di N°21 una collezione ricca di spunti: tripudio di camouflage all over declinato su giacche e blouson dal piglio aggressivo, classico tartan di ispirazione British che si alterna a suggestioni biker e dettagli sportswear.

La moda di Dell’Acqua è impegnata e non lesina in riflessioni filosofiche sul presente: dimenticatevi tuttavia nostalgici déjavù, lo stilista preferisce fomentare una nuova rivoluzione, nel segno dello stile. «Sono partito dalle atmosfere delle foto delle manifestazioni e delle riunioni nei circoli degli Anni 70. Di quelle immagini, più che il modo di vestire o le scritte degli striscioni, mi ha colpito l’atmosfera, molto permeata da quello spirito di libertà che corrispondeva sia al pensiero sia alla vita degli uomini e delle donne di quegli anni. Uno spirito libero che si rifletteva anche nell’abbigliamento. Così, in questa collezione, più che ripetere i canoni della moda, mi sono lasciato trasportare proprio dalle associazioni libere dei pensieri, delle parole, delle azioni e dei modi di vivere che creavano quelle atmosfere», così Alessandro Dell’Acqua ha commentato la collezione.

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Largo a parka in nylon e montone, a caban in tartan rivisitato, a cappotti che mixano lana e neoprene, fino al tripudio di camouflage, che domina la passerella. Non mancano cappotti dal taglio sartoriale, che rivelano inediti dettagli in nylon, e bomber oversize, che si alternano a giacche in montone e nappa e pellicce a pelo lungo. L’uomo N°21 affronta il rigore invernale avvolto in candidi cardigan in mohair a righe e morbide maglie norvegesi.



Suggestioni sporty nelle scarpe con borchie e suola a carrarmato. Must have il cappuccio impreziosito da paillettes, accessorio culto perfetto per accompagnare ogni outfit. Sfilano anche giubbotti biker e pantaloni sartoriali dal piglio quasi esistenzialista, declinati in nuance calse come beige, cammello e marrone, con tocchi di giallo e rosso. L’uomo che calca la passerella ricorda un giovane studente impegnato in una delle manifestazioni di protesta che caratterizzavano gli anni di piombo. La sfilata si pone come un inno alla libertà e un monito rivolto ai giovani per esprimersi e non sottostare alle regole preconfezionate. Chapeau.

Esplosione di femminilità in passerella da N°21

Tripudio di femminilità in passerella da N°21. La Primavera/Estate 2017 disegnata da Alessandro Dell’Acqua è ricca di contaminazioni e contrasti, per una donna che riscopre la propria essenza. Rouches e volant divengono protagonisti, in un gioco di caleidoscopiche sovrapposizioni; disinvolta e spensierata, la donna che calca la passerella riscopre la propria essenza tra gonne plissettate ricoperte da una cascata di paillettes, dettagli piumati e iper-femminili.

Largo a maglie con decorazioni pon pon da indossare con gonne ricamate e sottogonne in rete; si prosegue tra frange, paillettes, dettagli in tulle, macramé e duchesse. Raffinate suggestioni folk nelle gonne a stampa patchwork, che profumano di Est, tra ricami delicati e dolci trasparenze. Romanticismo nei pizzi, per una femminilità nuova, declinata in chiave contemporanea. Non mancano suggestioni glam nelle paillettes e nelle decorazioni laminate che impreziosiscono molti degli outfit, mentre un mood sporty-chic è presente negli accessori e nei dettagli, come gli zaini in macramè e le platform con suola running, o ancora nelle decolleté con lacci da trekking.

Una bambola, la donna immaginata da Dell’Acqua indossa sandali con fiocco che rimandano ad immagini di un’infanzia lontana, tra balze e rouches ecco spuntare macro fiocchi. Intorno è un’esplosione di chiffon, organza, popeline e crepe de Chine per abiti fluttuanti e stratificati, che parlano di culture lontane. Un melting pot culturale per un riuscito esperimento stilistico.

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N°21 sfila tra patchwork e sovrapposizioni

Ha sfilato oggi nella prima giornata della Milano Fashion Week la collezione Autunno/Inverno 2016-2017 di N°21. L’estro creativo di Alessandro Dell’Acqua non si smentisce e propone una sfilata ricca di suggestioni.

Il patchwork diviene fashion trend incontrastato della prossima stagione invernale, per sovrapposizioni ardite ed inediti giochi cromatici. Le stampe regnano in inediti contrasti che rivelano una sapiente cura per il dettaglio e la voglia di sperimentare.

L’animalier viene rivisitato per cocoon coat che uniscono il bon ton anni Sessanta alla grinta di una donna che strizza l’occhio al punk. Le maglie sono over e cadono dolcemente sulla silhouette, in un mood rilassato e casual, che fa delle proporzioni oversize il nuovo must have.

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(Foto Madame Figaro)
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(Foto Madame Figaro)


Il tartan predomina nella seconda parte del défilé, riproposto in versione contemporanea, sia in rosso che in giallo. Le cromie sono ardite, i capi strutturati e morbidi, in contrasto tra loro, mentre i pattern floreali sembrano predominare, in inusuali patchwork che uniscono lunghi abiti dall’allure femminile a soffici maxi cardigan. I colori sono vitaminici, mentre le stampe si rivelano protagoniste assolute, come quelle raffiguranti le palme su spiagge californiane, tra suggestioni Nineties che profumano di California. Particolare attenzione è riservata agli accessori, come le calze ricamate e i sandali in pailletts e mini borchie.


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Milano Moda Uomo: N°21 e i nuovi Mods

Suggestioni Swinging Sixties hanno caratterizzato la passerella di N°21. La collezione Autunno/Inverno 2016-2017 disegnata da Alessandro Dell’Acqua presenta capi dalla linea militare, che attingono al passato. Il parka diviene protagonista assoluto, in un revival Mod, tipicamente anni Sessanta.

Note colorate per capi in canvas, dall’eskimo al giubbino, per un mood military declinato in chiave chic. Una sfilata all’insegna degli opposti: il nuovo Mod coniuga mirabilmente il lato strong e prevalentemente maschile, evidente nei pantaloni combat, con un’anima eterea e femminile. Un tocco sporty-chic è evidente nei capispalla che giocano con i dettagli, come le grandi tasche, ricamate in un finto trasandato che le fa apparire quasi sfilacciate. Le sneaker ai piedi sembrano parimenti consumate.

Una collezione gentile, per un uomo che attinge spesso e volentieri al guardaroba femminile. Le camicie in seta disordinate sono emblema dell’effortlessy chic, mentre i cappotti furry sono un vezzo rubato all’armadio di lei. Torna prepotentemente alla ribalta l’animalier rivisitato su maglioni pesanti. Il maculato più classico fa invece capolino sui cappotti. Audace sperimentazione nei dettagli e nei materiali usati, come il pizzo che sbuca fuori dalla lana, mentre i cappotti in montone rovesciato aiutano a combattere il rigore invernale.

Dell’Acqua ha pensato proprio a tutto, e l’inedito parka da sera conquista il nuovo Mod. La collezione sembra voler imporsi come un monito per andare alla riscoperta di valori ormai perduti. Basta con l’uomo macho, Dell’Acqua manda in passerella un uomo gentile, che non teme le donne ma le ama. In tempi in cui la misoginia sembra essere tornata prepotentemente alla ribalta, l’uomo gentile è quantomai fashion.

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