Sylvio Giardina: la collezione S-K-I-N diventa una superba illustrazione

Una primavera/estate 2016 che tocca ispirazioni africane con l’omaggio al canto popolare Bantù dove desiderio e amore diventano il cuneo della vita.

Tessuti nobili come il duchesse, il tulle e il cady , modellano linee geometriche e slim, giochi di strutture e di tagli che portano la collezione a livelli estremi di eleganza.

Sylvio Giardina, l’eclettico e sentimentalista designer italiano, conferma la sua generosa e sensibile arte attraverso la linea “sculpture dress”: pezzi unici e couture che prendono vita attraverso studi perfezionistici dei volumi e di proporzioni.

È recente, la collaborazione con l’illustratrice spagnola Elga Fernandez Lamas che con premura ed altrettanto talento, ha illustrato la collezione S-K-I-N.

 

Illustrazione di Elga Fernàndez Lamas per Sylvio Giardina
Illustrazione di Elga Fernàndez Lamas per Sylvio Giardina

 

Lo sketch di Elga per la collezione SS16 di Sylvio Giardina
Lo sketch di Elga per la collezione SS16 di Sylvio Giardina

 

 

 

 

Sylvio Giardina

Fashion Designer

 

 

Parigi l’origine.

Si! Sono nato a Parigi, con questa città ho un legame affettivo ma è anche luogo di ispirazioni e stimoli creativi.

 

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S-K-I-N la collezione SS16 di Sylvio Giardina

 

 

 

Roma la continuità.

Roma è la città degli studi accademici, delle prime esperienze lavorative, dei progetti di vita. Ho un bellissimo ricordo della couturier Fernanda Gattinoni, è stata un grande riferimento sia nel lavoro che nella mia vita. Lei mi ha insegnato il “mestiere”, andando a toccare tutte le fasi, dalla progettazione alla realizzazione di una collezione Haute Couture.

 

Un ricordo lontano.

Mia madre acquistò una rivista di moda per scegliere nuovi capi da cucire per lei. Ho rubato la rivista, Elga Fernandez Lamas tagliato i figurini e mi sono divertito a modificarli secondo il mio gusto. Tutto iniziò da lì, ed è stato un percorso naturale.

 

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L’ispirazione:           

L’Arte. Ogni forma d’arte, dalla pittura all’architettura, passando per la scultura e la fotografia: queste materie sono le mie principali fonti d’ispirazioni. Sono stimoli per la mia ricerca stilistica per creare nuove forme attraverso le quali posso tradurre le mie emozioni.

 

La moda è…

Un  processo di cambiamento e di evoluzione del sistema, continuo. Il mio lavoro subisce una forte influenza che arriva dall’arte e quindi non è solo un’esigenza legata alla creazione di un prodotto ma bensì l’espressione di un concetto.

 

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La moda può a volte

Cambiare la percezione del mondo esprimendo ideologie e rivoluzioni culturali, segnando la nostra esistenza.

 

Di cosa si arricchisce il tuo progetto?

Si arricchisce di una linea di gioielli. Tutto è iniziato lo scorso anno, avevo voglia di realizzare grandi orecchini da poter usare per le foto della collezione ready-to-wear, da lì sono arrivate diverse richieste per editoriali e a queste si sono aggiunte le richieste di acquisto.

 

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Sei un…

Sono un perfezionista. Sì! E’ necessario. Sono un perfezionista ossessivo, ma solo se parliamo del mio lavoro…
L’amore è…

Un sorriso che non ti aspetti.

 

 

Se potessi…

Riporterei in vita la mia famiglia, mio padre, mia madre, mio fratello. Il vuoto è senza fine.

 

 

I miei sogni…

Non ricordo mai quello che sogno, mi capita spesso di sognare ad occhi aperti.

 

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Con gli anni…

Sono diventato miope.

 

Progetti futuri.

 Matrimonio! Ovvio, il mio.

 

 

Photo courtesy Press Office

 

 

AltaRoma: Luca Sciascia con “Promise Me” rilancia la moda anni cinquanta

Evadere dalla realtà per insinuarci nei luoghi magici del surrealismo che con Luca Sciascia si fa pop.

Così simpatici conigli azzurri si stagliano su un fondo che si tinge di un tenue rosa baby aprendo le porte a print stilizzati  come i guanti che arricchiscono la maglia a collo alto, abbinata a leggings effetto sparkling.

La collezione autunno/inverno 16-17 presentata durante AltaRoma è un omaggio alle fogge in voga negli anni cinquanta: gonna a ruota, abiti taglio impero con maniche a sbuffo e l’immancabile giacca dalla linea ad A.

Tocchi di luci su abiti midi, sembrano volerci riportare alla vecchia Parigi del 1954 quando, “Le Whisky à Go-Go” faceva scatenare centinaia di giovani parigini all’interno della sua pista da ballo.

Giochi di volumi oversize dettati dai maxi coats e abbondanti culottes, sfidano le linee asciutte dei fuseaux e dei mini dress, audaci ma composti allo stesso modo.

Nota di merito ai maxi dress, leggeri e duttili, che accarezzano la pelle nuda delle donne; a tratti lasciano intravedere il suo corpo attraverso giochi di velature fantasiose.

 

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AltaRoma: Greta Boldini presenta “Indecent Beauty”

Eleganza senza tempo e cura nei dettagli allo stremo maniacale: il marchio Greta Boldini fondato dai designer Alexander Flagella e Michela Musco riveste di un’aurea misteriosa una donna che incarna l’idea di bellezza senza tempo.

Presentata durante l’ultima edizione di AltaRoma il 30 gennaio scorso, “Indecent Beauty” racconta il duplice volto di una femmina in grado di vestire i panni della gioventù ma anche di presentarsi agli altri in tutta la sua naturale eleganza.

La leggerezza degli abiti che fluttuano leggeri nell’aria appaiono come accordi di violino sublimi, elevati in volo da raffinati uccelli che disegnano i capi assieme a coloratissime corolle.

Le opere di Costantin Brâncuși, primitive e spigolose, tracciano una cornice geometrica ai capi, coadiuvata dalla presenza del plissé che rafforza i ricami rigorosi progettati dal duo di stilisti.

Accurata la scelta dei tessuti che si fanno nobili sia di giorno, con angore ricamate e tweed strutturati, che di sera, con crêpe de Chine e georgette di seta pura. Attento studio riservato alla selezione dei cristalli bianchi, neri e muschio che disegnano eccelsi fiori in 3D su abiti baby e da grand soirée  e su maglioni.

La palette di colori sospinge la collezione all’interno di una poliedrica immaginazione, colma di varianti come elementi faunistici e bucolici.

Greta Boldini dedica questa collezione ad una donna libera e sognante che pone come unico obiettivo la ricerca della bellezza assoluta.

 

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Quattromani: il rituale dell’Argia domina la collezione del duo di stilisti

Ancora folklore sardo nella collezione autunno/inverno 2016-17 proposta dal marchio Quattromani e presentata nell’ambito dell’evento “New designer at Coin Excelsior” il 28 gennaio scorso.

Ecco che rituale dell’Argia, definito dall’antropologo Ernesto de Martino il “Tarantismo di Sardegna”, riprende vita attraverso i print disegnati da Massimo Noli e Nicola Frau per omaggiare tale tradizione. Il ragno, un insetto simile ad una grande formica scivola con le sue lunghe zampe su gonne a ruota, blousons, trousers e parka.

La collezione punta sul sapore neo-artigianale e su forme neo-seventies. Ciò trova conferma nella scelta dei tessuti, come la maglia a tubolari, la garza stampata e l’eco pelliccia.

Pencil skirts, pantaloni in panno, lunghi dress fluttuanti e impreziositi da un maxi fiocco sul collo, gonne-pantaloni in gabardine full print, bastano per incorniciare il défilé in una silhouette fasciante.

L’argia domina anche la scelta della palette di colori che non dissimula il vello del ragno: in una variegata scelta di tonalità come cammello, il blu, il rosa caramella, il bianco e l’azzurro, vincono il mostarda, il rosso e il nero per definire l’accordo cromatico della collezione.

 

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