JF LONDON ALLA MILANO MODA UOMO

Sabato 16 gennaio nella sala Puccini del Grand Hotel et de Milan, in occasione della Milano Fashion Week, JF LONDON presenta la nuova collezione uomo f|w 16-17 e una capsule donna.

Riferimenti alla trasgressione, con un tocco punk-rock per una collezione in cui domina il tema bondage, senza perdere di vista l’eleganza estrema determinata dall’utilizzo di pellami e accessori lussuosi.

Su una collezione total back irrompono i colori della notte come il rubino, il viola, il blu elettrico anche in versione laminata e l’oro.

Per l’uomo proposti modelli dal carattere forte che rimandano al mondo dei bikers, dettagli come zip, cinghie e fibbie, metallerie in evidenza, non solo per gli anfibi ma anche per i modelli più classici e per le sneakers.

La collezione donna è un mix di femminilità carica di accessori, le calzature sono scultoree, altezze da capogiro e dettagli preziosissimi.

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MODELLA DEL MESE – DILYARA DAHLIA ISHTRYAKOVA

MODELLA DEL MESE – DILYARA DAHLIA ISHTRYAKOVA

 

Dilyara Dahlia Ishtryakova –  23 anni, Russia


Foto: Miriam De Nicolo’

Make-up/Hair: Stefania Gazzi 

Modella: Dilyara – @Woman Direct Milan 

Thanks to: Sine Modus, Milano – S2BPRESS, Milano

 

Laureata in medicina, con il sogno di diventare medico, inizia la carriera di modella quasi per caso a 21 anni, presso l’agenzia Modus Vivendi di Mosca.

 

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Giacca Moschino con bottoni a cuore –   gonna blu maxi pois vintage – basco in lana blu Sine Modus


 

 

“Ho sempre pensato che la mia vocazione fosse quella di aiutare gli altri, per questo ho deciso di intraprendere gli studi di medicina. Ma data la mia fisicità sono stata notata da alcune agenzie di moda e ho fatto i primi passi in questo settore quasi per caso. Da allora non voglio più smettere.”

Cosa ti piace del lavoro di modella?

Fare la modella è un lavoro che mi permette di viaggiare e incontrare molte persone, oltre a darmi la possibilità di conoscere culture e lingue diverse. E’ uno scambio e crescita continue.

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Blazer fucsia Yves Saint Laurent


 

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Blazer fucsia Yves Saint Laurent – top con ricami paillettes – pantaloni palazzo neri  Sine Modus – scarpe flat Cinti


 

 

L’agenzia che ti rappresenta in Italia è la Women Direct Milan…

In Italia la Women Direct Milan è l’agenzia che mi rappresenta, rimarrò qui qualche mese per lavori già organizzati, vivo in un appartamento con un’altra modella danese, con cui ho legato subito. Mi diverto molto e faccio un lavoro che amo.

 

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Giacca Moschino – basco in lana Sine Modus


Segui delle diete particolari ?

Nessuna dieta! Mangio tutto quello che desidero perchè mi alleno sodo e pratico sport da sempre.
La mia sveglia è alle 8.00 del mattino, con una buona colazione di porridge (farina d’avena).
Mangio di tutto, dalla carne alle verdure e ne approfitto ora che sono qui in Italia, per assaggiare i vari tipi di lasagna – il mio piatto preferito! Vado pazza anche per la pasta e la panna cotta, il dessert che chiedo ad ogni fine pasto!

 

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Camicia in seta – blazer nero – turbante in velluto – orecchini vintage Sine Modus


Mangio 5 volte al giorno e quando sono fuori casa per casting, porto sempre con mè delle mele per gli spuntini. Mia madre è una chef e da quando sono piccola mi ha insegnato ad apprezzare il cibo i suoi gusti, i sapori, in maniera sana; ovviamente per non negarmi questo piacere, vado in palestra almeno 4 giorni a settimana.

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Camicia in seta – pantaloni in gabardine con micro cristalli – blazer nero -turbante in velluto Sine Modus


Cosa fai nel tempo libero?

In Russia ho frequentato la scuola di musica, non ho mai smesso di suonare quindi pianoforte e violino.

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Camicia in seta – blazer nero -turbante in velluto – orecchini vintage Sine Modus


Cosa vedi nel tuo futuro? Il lavoro di modella, a parte rare eccezioni, ha dei termini

Dopo aver terminato il mio percorso nel mondo della moda, vorrei prendere una specializzazione in medicina, magari nel settore cosmesi o dietologia. Il bene degli altri rimane sempre al primo posto.

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Camicia in seta – bolero in lana con ricami avorio- pantaloni in natté gessato nero su nero –  scarpe Cinti


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Camicia in seta – bolero in lana con ricami avorio- pantaloni in natté gessato nero su nero Sine Modus

Look of the week: Soft Pink

LOOK OF THE WEEK: SOFT PINK

 

Il rosa è protagonista di questo autunno/inverno 2015/16, dal confetto al fucsia, dal bubble al rose quartz, è stato definito tonalità dominante da Pantone Institute.

Dalle passerelle allo streetstyle è d’obbligo avere nel proprio guardaroba almeno un capo pink.

Da abbinare ad accessori colorati o total look per uno stile bon ton.

Qui una carrellata di accessori pink scelti per voi:




(immagini prese da TrendForTrend)

A single man – Fashion Editorial

A SINGLE MAN – FASHION EDITORIAL

Photographer: Miriam De Nicolo’

Model: Nicola Markus

Styling: Alessia Caliendo

Make-up/Hair: Stefania Gazzi

Styling assistant: Caterina Ceciliani

 

 

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A sinistra – cappotto in maglia puntato e completo gessato Mauro Grifoni, camicia in cotone Tommy Hilfiger, scarpe fibbiate in pelle Tommy Hilfiger . A destra – Dolcevita in lana Lardini


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A sinistra – cappotto in maglia e pantaloni in lana Mauro Grifoni, stringate in pelle Rocco P. A destra – dolcevita in lana Lardini


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Pullover tie dye Ballantyne


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Cappotto doppiopetto Tagliatore, dolcevita in lana e pantaloni spigati Lardini, mocassini lucidi Mauro Grifoni. A destra – dolcevita in lana Lardini


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Camicia in cotone Tommy Hilfiger, pullover in cashmere Ballantyne. A destra – dolcevita in lana Lardini


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Pantaloni gessati Mauro Grifoni, scarpe fibbiate in pelle Tommy Hilfiger. A destra- dolcevita in lana Lardini


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Location: Lago Maggiore

 

La Grande Madre, la mostra a Palazzo Reale

LA GRANDE MADRE – PARTE PRIMA 

Si è conclusa la mostra “La Grande Madre”, curata da Massimo Gioni, ideata e prodotta dalla Fondazione Nicola Trussardi insieme a Palazzo Reale per Expo in Città 2015.


2000 metriquadri di esposizione per 400 opere di 139 artisti, scrittori, articolato in 29 sale di Palazzo Reale.

La madre come iconografia e rappresentazione della nascita, della vita e a volte della morte. Un tema delicato ma forte che vede, nel corso della storia, la donna protagonista di una serie di fatti e cambiamenti di fortissimo impatto politico, sociale e culturale. Com’è cambiato il ruolo della donna nei secoli, ma diremmo anche negli anni. Per non andare troppo lontano – nella prima decade del 900 Marinetti descriveva nel “Manifesto del Futurismo” una donna mentalmente inferiore, debole e dominata dall’istinto – un atteggiamento misogino che oggi farebbe rabbrividire, ma che ebbe consensi dal sesso maschile a partire dallo psicoterapeuta Otto Woinenger, il cui pensiero divideva la stessa in: prostituta o madre. Le stesse donne che hanno poi fatto ricredere Marinetti, debellando l’originario “disprezzo della donna” in un essere coraggioso e virile quanto l’uomo. Insomma molto fumo per cadere poi nell’origine del mondo.



 

Le lotte sono state sanguinarie e numerose per arrivare all’emancipazione; una sala della mostra raccoglie una serie di manifesti che rivendicano la libertà femminile, in un periodo storico, dopo le due guerre mondiali, in cui le leggi federali degli Stati Uniti proibivano la diffusione di informazioni sulla contraccezione. Se le donne figliavano, non avevano nessun sussidio da parte dello Stato, se decidevano di abortire, venivano condannate e arrestate. E’ allora che Margaret Sanger, precisamente nel 1916 aprì la prima clinica per aborti degli Stati Uniti, dietro questi principi: “ I figli devono essere concepiti nell’amore, voluti da madri consapevoli e generati in condizioni che ne garantiscano la salute”.

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L’Erpice di Kafka


Per fortuna non reale ma frutto di una fantasia apparsa sul racconto “Nella colonia penale” di Kafka, l’Erpice si estende in tutta la sua maestà mista a orrore in una stanza semibuia.
L’Erpice è un letto in cui alcuni condannati erano obbligati a sdraiarsi, sopra cui si erge un macchinario dotato di aghi che attraversano il corpo del prigioniero, ignaro del reato per cui è accusato. La scrittura prevede che, durante l’agonia di 12 ore, l’incriminato intuisse la natura della pena inflittagli, una metafora per urlare sulla situazione in cui lo stato deteneva il controllo sulle persone. Crudele.

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The Giantess di Leonora Carrington


Intrisa di nostalgia l’opera di Leonora Carrington, scrittrice e pittrice amante di Max Ernst, ricoverata in un ospedale psichiatrico per esaurimento nervoso quando il compagno fu internato in Francia. Quanto è frutto della sofferenza il quadro “The Giantess (The Guardian of the Egg)” (La Gigantessa – La custode dell’uovo) ? Una creatura femminile che nutre la Luna di stelle, chiusa in una gabbia.

Attraverso il parto, che necessita dolore, nasce un’altra vita, simbolo di gioia e di speranza, è forse indispensabile questo dolore per dare alla luce qualcosa di grande?

 

Camminando sotto le note di “Amazing Grace” della cantante gospel Mahalia Jackson, l’installazione più commovente della mostra è di Nari Ward. L’artista di origini giamaicane, utilizza per le sue opere materiali di scarto, rifiuti – in questo caso 280 passeggini sono protagonisti dell’opera, rappresentazione della povertà, dell’emarginazione, il vuoto che lascia spazio ad un altro vuoto. La morte dei più deboli, degli indifesi, che torna come una voce di coscienza; in una stanza che fa da passaggio ad un’altra, si attraversa l’opera sopra delle maniche antincendio schiacciate, la forza dell’acqua che si è spenta, ma ancora sorregge, noi, i vivi. Un percorso che non può non farci riflettere, sui temi dell’emarginazione, dello smarrimento, della povertà e su quanto di dignitoso ci sia in tutto questo.

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installazione di Nari Ward


Legata a questi temi non poteva mancare la fotografa Diane Arbus, presente con “Self-portrait pregnant” (autoritratto incinta 1945). La Arbus è nota per aver immortalato soggetti ai margini della società, gli scomodi, i diversi, i reietti, tra nani, circensi, prostitute, transessuali, nudisti, con il suo profondo rispetto. Le viene cucita addosso l’etichetta di “fotografa di mostri”, molto in contrasto con l’intento amorevole dimostrato dalla fotografa nei confronti di questi soggetti. Una donna timida, curiosa, ma che la depressione porterà via. Diane Arbus si suiciderà tagliandosi le vene in una vasca da bagno.

 

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Diane Arbus – “Self-portrait pregnant”


 

(…continua)

Scarpe autunno-inverno 2015/16 – il colore è rosso!

Nell’aria e per le strade c’è già profumo di Natale e l’atmosfera si colora di rosso.
Anche ai piedi quindi il colore si fa strada, le proposte dalla passerelle sono infinite e declinate in tutte le sfumature del rosso.

Ispirazioni dalla lontana Cina per i modelli di Joshua Fenu, dettagli gold con inserti in velluto per O Jour, tacchi vertiginosi – come sempre – per il brand iper-femminile di Casadei, lacci infiniti per Malone Souliers, ottocenteschi gli stiletto Balenciaga, invidiabili e originali i modelli unici di Maison Margiela, con l’utilizzo del dripping sulla punta delle sneakers, quasi un omaggio a Pollock!

Sfoglia qui tutte le nostre proposte in red!


Alberto Guardiani Woman A/I 2015-16

DONNA AUTUNNO INVERNO 2015 – 16 BRONZE AMBITION



Per l’Autunno Inverno 2015-16, Alberto Guardiani propone due modelli dal design contemporaneo che si fondono a dettagli lussureggianti dall’atmosfera retrò.


I nuovi modelli CLAUDINE e COLLYN sono capaci di regalare ad ogni look quel tocco prezioso per una donna sofisticata e determinata.


CLAUDINE, tacco 30mm e punta squadrata, è un grintoso sandalo invernale a gabbia, adornato da una scintillante catena d’oro.


COLLYN invece è una slipper in vitello laminato con una brillante decorazione di borchie e strass.
Geometrie, linee e dettagli dallo stile forte e femminile, per una donna ambiziosa che ama essere raffinata ed impeccabile in ogni occasione.


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modello Collyn
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modello Claudine

Fabio Rusconi collezione primavera-estate 2016

FABIO RUSCONI PRESENTA LA COLLEZIONE SPRING/SUMMER 2016

 

Per la stagione Primavera-Estate 2016 Fabio Rusconi si avventura in viaggi lontani, scegliendo mete affascinanti e colorate dalla natura. Esplora deserti rocciosi, giungle tropicali e souk colorati da spezie profumate e pungenti, lasciandosi affascinare da tutto ciò che incontra.

Il risultato è in una palette di colori che nasce da una base di toni naturali del cuoio, dai chiari color carne alle calde terrecotte e scuri tabacchi, fino ad intingere nel banco completo delle spezie. I colori vegetali opachi sono sperimentati su vacchette e camosci impalpabili e pelli nabukate perforate o lisce. Le nappe sono morbide e le vernici hanno toni naturali, speziati ma anche pop. I metallici hanno tonalità ottone, rame e argento satinato.

Gli animalier sono presentati su basi colorate o sofisticati neutri.

 


Modella del mese: Ana Suka

MODELLA DEL MESE D-ART: ANA SUKA 


Modella: Ana Suka – @The Lab Models Milan


Foto: Miriam De Nicolo’


Make up: Manuel Montanari


Hair : Mattia Flora


Fashion Designer: Eleonora Azzolina


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1. Quando hai iniziato il lavoro di modella?

Sono stata scoperta da un model-scouter, nella mia città natale, a Toronto – avevo 17 anni. Prima di allora non avevo mai pensato di fare la modella, non ero interessata a questo mondo, ma dopo un paio di mesi decisi di fare un tentativo e firmai un contratto con l’agenzia di moda Elite Toronto – la mia agenzia madre. Da quel momento è stata tutta un’ascesa.

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2. Qual è la parte migliore del tuo lavoro?

Senza dubbio la possibilità di incontrare sempre persone nuove e stimolanti, da modelli ambiziosi ad appassionati designers. Tante delle cose che ho imparato in questi anni di percorso come modella, lo devo a loro.

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3. Come definisci lo stile?

Per me stile è ciò che fai. Le persone hanno come veicolo i loro abiti per esprimere se stesse, l’abito diventa accessorio, diventa opinione. Per me la moda è un mezzo molto potente.

4. E qual è il tuo?

Mi annoierei ne avessi uno. Passo da street rock allo chic urban. Indosso tutto ciò che mi fa sentire bene con me stessa.

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5. Esiste una modella a cui ti ispiri?

Coco Rocha – è canadese come me e nota per la sua immensa capacità espressiva. Le sue pose davanti alla fotocamera sono un arte, si muove e recita come un’attrice. Con il volto e con il corpo è in grado di esprimere mille emozioni e “studiarla” è molto stimolante. Oltre ad essere una grande professionista, fuori dal modeling è impegnata con enti di beneficenza.

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6. Cosa rappresenta per te la bellezza?

La bellezza non può essere definita. L’uomo ha creato così tanti standard di bellezza, soprattutto nel settore moda, che abbiamo dimenticato il suo valore reale – e cioè quello che viene dal cuore e dalla mente. La bellezza non si trova dentro una rivista patinata. La bellezza è ovunque, se cercate bene.

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7. Qual è il tuo fashion designer preferito?

Ci sono così tanti designer di talento che è difficile scegliere, ma i miei preferiti rimangono Alexander McQueen, Yohji Yamamoto e Maison Margiela. Alcuni designer emergenti creano abiti che sono la copia di quelli del passato; le etichette che ho citato invece utilizzano l’abbigliamento come forma d’arte ed evocano forti reazioni tra le folle.

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8. La tua top model preferita

Lara Stone: un corpo incredibile, occhi profondi e quel difetto che la rende unica: il divario tra i denti. Dal commerciale alle sfilate, è sempre la migliore!

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9. Segui una dieta precisa?

Se vuoi fare la modella, la dieta diventa uno stile di vita! Prima potevo mangiare tutto quello che volevo, ora il mio metabolismo è rallentato, quindi devo fare attenzione. Mangio cibi integrali, frutta, verdura, noci e pesce per pasto; elimino cibi con conservanti e ingredienti artificiali. Quando lavoro fuori casa tutto il giorno e cammino su e già per la città, capita che io faccia una piccola eccezione e mi concedo un cioccolatino!

 

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