MILANO FASHION WEEK: L’ESSENZIALITA’DI JIL SANDER

Minimale ed essenziale: gli elementi indiscussi dell’eleganza firmata dalla maison d’Amburgo

Uno scrosciante applauso quello riservato a Rodolfo Paglialunga, al termine della sfilata Primavera/estate 2016 svoltasi ieri presso lo show room di via Beltrami.

Segnale questo che decreta il risultato positivo del lavoro svolto dal direttore creativo al termine del suo primo anno alla guida della Maison. Con la collezione primavera estate 2016 Paglialunga ha consacrato la sua totale interazione con lo stile essenziale e minimale, sinonimo indiscusso di quell’eleganza semplice ma raffinata che da sempre contraddistingue la donna Jil Sander.

Le linee pulite e semplici a tratti quasi geometriche degli abiti, la linearità di soprabiti, giacche, dress e pantaloni, spezzata da inaspettati tagli e scollature asimmetriche hanno dato vita ad una collezione fatta di capi ricercati e sofisticati, quasi in antitesi con il concetto di essenzialità, che ne è la base.


Un gioco di linee reso ancora più unico dai tessuti utilizzati e dai colori quali bianchi brillanti, grigi e neri, mescolati sapientemente a gialli, rossi e azzurri. Geometria assoluta anche per ballerine e decolté, uniche nel loro genere e perfette per completare la collezione primavera/estate 2016 Jil Sander. Così come l’elemento chiave che ha caratterizzato ogni proposta presentata ovvero il cappello ispirato alla tradizione nordica che, in ogni gradazione di colore proposta, ha reso ancora più tangibile il senso di eleganza assoluta della donna Jil Sander.

 

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GEORGINA MAY JAGGER LIKE MINNIE

La fashion influencer Georgina May Jagger protagonista e promotrice di una mostra in onore della celebre Minnie

Il conto alla rovescia è iniziato: dopo mesi di preparazione il 18 settembre la tanto attesa mostra dedicata all’amata fidanzata di Topolino prenderà il via, in concomitanza con la settimana della moda londinese. Protagonista indiscussa di questo progetto Georgina May Jagger, la 23 enne figlia dell’icona del rock  Mick Jagger e della stupenda Jerry Hall. Modella, fotografa e fashion influencer Georgina è oggi una delle icone di stile più seguite da mezzo mondo e, in quanto tale, non poteva non essere innamorata di colei che, prima di ogni altra, è stata essa stessa riferimento di stile: Minnie. Ebbene sì, perché il tanto amato cartoon Disney, creato nel 1928 dalla geniale mano di Walter Disney, già ai tempi interpretava lo spirito più anticonformista delle ragazze americane che in quella gonnellina a pois e quel fiocco nero in testa vedevano il segno tangibile della rivoluzione allora in corso in quel Paese, gli Stati Uniti, in cui la libertà di pensiero, di parola e di stile erano dogmi da portare avanti con il massimo della determinazione.

Ecco perché “Minnie style” non poteva che essere il nome di quella mostra che fino al 22 settembre 2015 presenterà una Georgina May Jagger inedita, truccata e agghindata proprio come la fidanzata di Topolino e vestita di abiti che, mai come in questa occasione, propongono una Minnie in carne ed ossa. Lei, Georgina, di tutto questo progetto è apparsa più che entusiasta, al punto di cimentarsi non solo come modella ma anche come fotografa.

Sono sempre stata una fan di Minnie“ ha dichiarato Georgia May ”e sono quindi elettrizzata all’idea di lavorare su questo progetto che metterà in luce con entusiasmo e creatività come la cultura pop può influenzare la moda”.

Parole sante quelle della modella inglese che con questo progetto ha così dimostrato come ancora una volta, generazione dopo generazione, il mito Disney si conferma come l’identificazione di una realtà “colorata, a tratti esilarante ma pur sempre elegante” o semplicemente l’interpretazione perfetta di quella componente irriverente che ogni femmina possiede. Generazione in generazione. Tutto nel segno della moda. 

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BOMBER… A MODO TUO!!!

Continua ad impazzare la moda della bomber jacket. Proposta in un’infinità di colori, stampe e dettagli non potrà che farvi innamorare. Guardare per credere!!!

Portalo come vuoi: con i pantaloni ampi e le Adidas Super Star, con gonnella corta a pieghe e tacco, con gli skinny o i boy friend. Insomma non importa come tu lo indosserai ma l’importante è che ci sia. Sì, perché il bomber, che già aveva fatto la sua comparsa nella passata stagione, si riconferma ancora protagonista di questi ultimi scorci d’estate. Non solo: per i primi appuntamenti con il “fresco d’autunno” pare essere proprio l’alleato giusto. Il perché è facile da comprendere: pesantezza non eccessiva, stampe e colori di ogni genere (vogliamo parlare di quello a fiori indossato da Chiara Ferragni!? super!!!) sono gli elementi che lo renderanno perfetto per sdrammatizzare ogni look, conferendovi quell’aria dandy ma non troppo, sbarazzina ma con riserva e Yale style direttamente dagli States. Insomma il modo perfetto per riprendere i ritmi di tutti i giorni dopo le vacanze, lasciando comunque un po’ la testa su, tra le nuvole.

Nota di corredo: se avete notato dalle ultime tendenze street siamo in pieno ritorno ai mitici anni ’90, con tanto di serial Made in Usa, remake di video musicali e, ovviamente, invasione sulle passerelle di mezzo mondo di quella moda che per un decennio ci fece compagnia, in quegli anni d’oro in cui tutto “sembrava possibile”. Begl’anni per chi li ha potuti assaporare. E per chi no? Beh potete sempre gustarvi chicche di revival, proprio come bomber jacket!! Tante le celebs avvistate con indosso il loro “personal bomber”: da Kate Moss a Cara Delevingne, da Chiara Ferragni a Sienna Miller, da Candela Novembre a Olivia Palermo. Insomma un vero e proprio boom, senza via di scampo ed una garanzia per tutte le fashioniste! I modelli sono infiniti e tutti dotati di stile indiscusso. Non ci credete? Guardate i modelli che abbiamo selezionato… ve ne innamorerete!!!

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ZUU: IO STO CON GLI ANIMALI

Il nuovo allenamento “bestiale” in arrivo dall’Australia.

Scordatevi il Crossfit, il Krav Magà e discipline varie ed eventuali: da oggi chi vuole rimettersi veramente in forma deve puntare la sua attenzione sugli… animali. Perché? Semplice. Arriva dall’Australia il nuovo allenamento che sta facendo impazzire star e sportivi di mezzo mondo chiamato Zuu, idea geniale dall’appassionato di fitness ed esperto di movimento del corpo umano Nathan Helberg.

 

Il concetto è molto facile: lo Zuu si articola in più di 100 movimenti unici, ciascuno dei quali mette al lavoro i sistemi aerobici e anaerobici e prende il nome dall’animale a cui è ispirato, come gorilla, orsi, iguane e rane. In sostanza questo allenamento (che ci verrebbe spontaneo definire “bestiale”) si traduce in un full body intensivo, basato interamente su movimenti “primordiali”, capace di mixare un allenamento a intervalli ad alta intensità con esercizi basati sui sette movimenti primari e più naturali del corpo umano: spingere, tirare, piegarsi, ruotare, accovacciarsi, saltare e spostarsi. Diffuso a livello internazionale tra atleti, squadre sportive e forze armate, il mix di forza ed energia di Zuu dà origine ad un allenamento intenso e coinvolgente che consente di bruciare fino a 600 calorie in 30 minuti. Non  solo: da questo mix di jumping ed esercizi ne conseguono indiscussi vantaggi per il recupero dell’agilità e lo sblocco muscolare.

Quindi non ci resta che provarlo quando, da settembre, sbarcherà in alcune palestre italiane. E nell’attesa prepariamoci guardando, perché no, una bella “sessione” di Super Quark!!!

 

 

Beautiful Sprinter looking forward with determination
Beautiful Sprinter looking forward with determination

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GISELLE BUNDCHEN TESTIMONIAL DEL NUOVO SPOT STUART WEITZMAN

Lanciato ufficialmente il 30 agosto 2015 scorso agli Mtv Video Music Awards il nuovo spot Stuart Weitzman.


Ci sono già passate star del calibro di Beyoncé e Taylor Swift, ma quest’anno la parte se l’è aggiudicata lei, la bellissima ex-modella brasiliana Giselle Bundchen.

Abbandonate le passerelle, Giselle pare proprio non entrare nel dimenticatoio degli stilisti di mezzo mondo, anzi sono sempre più numerose le sue partecipazioni a spot e campagne pubblicitarie. Proprio come è avvenuto per l’attesissimo spot realizzato ogni anno dal marchio di calzature Stuart Weitzman, divenuto ormai quasi un appuntamento per tutto il fashion system che anche quest’anno non ha mancato di ricevere il massimo delle attenzioni. Ebbene sì, perché dopo avere visto il girato di 30 secondi, alzino la mano quanti (e anche quante) non sono rimasti incantati (o invidiosi) delle chilometriche gambe della Bundchen che, in forma come non mai, si muove leggiadra seguendo il ritmo di una colonna sonora tutta anni 80. Una scelta non causale ma abbinata ad una mise perfetta che vede la modella fasciata in un body in stile disco ’80 e ai piedi i nuovi “KOKO”, stivaletti di punta della collezione fall/winter 2015/16 di Stuart Weitzman. Attorniata da ballerini, Giselle accenna così passi di danza davanti all’obiettivo di un sempre supremo Mario Testino che, ancora una volta, ne immortala per sempre l’autentica bellezza.

Il video proiettato in occasione degli MTV Video Music Awards è stato così un vero successo. Come del resto la nuova collezione di Stuart Weitzman, contraddistinta da quei modelli chiamati “Gambe infinite” (i cuissardes) dei quali sarà impossibile non innamorarsi. Un’epidemia preannunciata… un po’ come per l’hashtag della maison #inourshoes già tormentone di mezzo mondo fashionista.

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Intervista a LUCA ARGENTERO: L’ANTIDIVO CHE NON TI ASPETTI

Luca Argentero ovvero il divo italiano della porta accanto. Perché ti capita di guardare una sfilata o un evento mondano e lo vedi comparire al fianco di vip del calibro di Leonardo di Caprio, Tom Cruise o Cate Blanchett e la suggestione è immediata.

Un giorno fortunato succede però che hai il privilegio di intervistarlo e così, a tu per tu, scopri come “semplicità” e “gentilezza” siano le parole che più gli si addicono nonostante gli oltre 20 film girati e una carriera in continua ascesa.

Luca sei reduce da un film nelle sale “Noi e la Giulia” e uno appena terminato di girare. Come è andata?

“Sì, ho appena terminato questa commedia romantica alla “Harry ti presento Sally” (che tra le altre citiamo proprio nel film). E’ la storia d’amore tra un terapista di coppia ed un avvocato divorzista che all’inizio della vicenda continuano a litigare ma che alla fine si innamorano. Come sempre l’amore vince!”.

Commedie e fiction, in base a cosa scegli un copione?

“La risposta potrebbe essere una sorta di fraintendimento nel senso che, pur avendo la fortuna di lavorare con una certa continuità, devo ammettere che in questo periodo nel nostro settore l’offerta non è poi così alta. Quindi l’impossibilità di scegliere ti mette un po’ in condizioni di affidarti alla fortuna e dire pochi no”.

Tu ne hai mai detti nella tua carriera?

“No, forse sarà perché faccio sempre cose che mi fanno divertire. Questo è il segreto. Anche se in effetti spesso sono impegni di diversa natura come cinema, teatro o televisione. Su quest’ultima amici che gravitano nel mondo del cinema o “addetti ai lavori” mi hanno sempre consigliato di non farne, ma come dicevo prima quando mi coinvolgono in un lavoro che mi piace mi dico sempre: perché no? Credo che a volte ci si prenda un po’ troppo sul serio e questo rappresenta un grande limite”.

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Cosa ti piace della televisione?

“Secondo me è ancora oggi lo strumento con il quale ci si avvicina alle persone. Se il cinema è una scelta precisa ovvero devi prendere un biglietto ed uscire di casa, la tv fa l’opposto e ti permette anche di convincere una persona a venirti a vedere al cinema. Quindi indirettamente ha dei vantaggi non indifferenti”.

A proposito di cinema, dal 2006 ad oggi 20 film. Quale ti è rimasto nel cuore?

“Una domanda da un milione di dollari, è come chiedere ad un papà qual è il figlio preferito. Forse, dovendo proprio scegliere, per affetto, per il personaggio e per dove è stato girato dico –Solo un padre– “.

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Hai sempre sognato di fare questo mestiere?

“No, nonostante la mia passione per il cinema. Ai tempi facevo il barman per 50 euro a serata, mi dissero che con il Grande Fratello avrei racimolato parecchi soldi e così vi partecipai, ma senza grandi aspettative. Ed invece, eccomi qui…”


Insieme a tua moglie Miriam Catania, hai fondato anche la casa di produzione Inside Production. Una scelta coraggiosa di questi tempi: come sta andando?

“Conseguenza della passione per questo lavoro direi. Sono affascinato da tutto ciò che sta dietro la macchina da presa, il set, la troupe, l’idea di investire tempo ed energia su di una storia, non tanto dal risultato finanziario ottenuto a fine anno. Ognuno ha le sue passioni chi il calcio, chi le macchine sportive: io produco documentari. E l’auto neanche l’ho (ride)”.

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Quando ti rivedi in un film che pensi?

“Lo devo guardare più volte: la prima penso a un sacco di cose, tipo cosa è successo il giorno che ho girato quella scena, se potevo farla meglio o anche solo ai dettagli come il perché ho alzato il braccio sinistro e non il destro. Dopo due/tre volte, forse, lo gusto da spettatore”.

Una domanda più “rosa” per le nostre lettrici: come hai conquistato tua moglie?

“In reatà ha fatto tutto lei, è una ragazza intraprendente! Scherzi a parte, anche io ci ho messo del mio, anche se è stato un po’ un amore a prima vista e, infatti, ci siamo subito fidanzati e dopo tre mesi vivevamo già insieme”.

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Il segreto della vostra unione è…

“Non vederci tanto?!!!No scherzo, anche se un fondo di verità c’è perché la nostra vita è così movimentata che spesso non ci vediamo per giorni. Ma poi l’entusiasmo di ritrovarci e parlare di tutto non ha prezzo. Questo è il nostro modo di vivere: perdersi per poi ritrovarsi”.


Oltre a lavoro e vita di coppia sei attivo anche nel sociale con Un CaffèOnlus. Di cosa si tratta?

“Dopo tanti anni in cui mi chiedevano di aderire a gruppi come Save the Cildren o Amnesty ho pensato che, nonostante l’importanza delle loro azioni, avrei preferito portare avanti un’iniziativa più “tarata” su territorio. Ecco perché con un gruppo di amici storici di Torino abbiamo riadattato in modalità sociale l’abitudine napoletana di lasciare un caffè pagato, declinandola però su coloro che davvero ne hanno bisogno come famiglie, anziani del territorio. Quindi noi cosa facciamo? Offriamo un caffè ogni giorno e poi invitiamo le persone ad aiutarci. Un piccolo importante gesto quotidiano!”

Tornando al cinema, c’ è un modello al quale ti ispiri?

“Non ne ho uno in particolare ma cerco di cogliere da tutti qualche sfaccettatura interessante, anche in relazione al tipo di film che devo girare. Posso passare da attori come Jack Lemmon, per i film anni ’60 a Kim Rossi Stuart, il più bravo attore della nostra generazione”.

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Tra i film girati hai anche lavorato al fianco della grande Julia Roberts in “Mangia, prega, ama”. Com’è stato?

“Io sono da sempre innamorato del cinema e in quanto tale poter lavorare a tu per tu con un’icona credo sia stata un’esperienza unica. In realtà però, vista dalla parte di attore, è stata un’esperienza di formazione altissima in quanto lei è una vera professionista, esigente ma fonte di consigli. Una persona stupenda, senza dubbio”.

Un sogno nel cassetto?

“Una famiglia allargata, come avviene un po’ per tutti nel percorso di una coppia. Noi abbiamo corso per anni, spesso costretti a stare lontani ma come coppia abbiamo costruito tanto per cui potrebbe anche essere arrivato il momento giusto”.