Trend Primavera Estate 2016: trasparenze e nude look

TREND PRIMAVERA ESTATE 2016: TRASPARENZE E NUDE LOOK 

La tendenza più hot della stagione Primavera Estate 2016 è senza ombra di dubbio la trasparenza.
Che sia bon ton, romantica, hippy, poco importa, fondamentale è che lasci molto spazio all’immaginazione!

Sono gli abiti cosiddetti “vedo-non vedo”, quelli che svelano la pelle dietro voile, lavorazioni, crochet, reti che creano il see through look, di cui Jane Birkin era la regina.

La modella inizia a sfoggiarlo già negli anni ’70, accanto al cantante Serge Gainsbourg, sulle passerelle, agli eventi mondani, conquistando la scena francese. Audace – ma d’altronde poteva permetterselo –  Jane Birkin sceglieva prevalentemente abiti lunghi in pizzo che lasciano intravedere l’intimo o il seno. Non dimenticate la regola del see through look : se avete un seno grande, evitatelo, o rischierete di essere volgari.

 

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Jane Birkin indossa un abito crochet vedo-non vedo


Jane Birkin et Serge Gainsbourg a la premiere du film "Slogan" de PierreGrimblat le 28 aout 1969  -- Jane Birkin and Serge Gainsbourg  august 28, 1969
Jane Birkin e Serge Gainsbourg alla prima del film “Slogan”  –  1969


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lo stile see through di Jane Birkin


 

Anche in passerella i designers hanno proposto trasparenze per la stagione primavera-estate 2016, dal velo nudo arricchito di ricami di Alberto Zambelli, all’abito in rete rock di Alexander McQueen.

La versione di Blumarine è fiorata e dai toni pastello, mentre Alberta Ferretti propone un mood dal rimando vittoriano ma sexy; bianco candido e romantica la donna Angelo Marani – rock la proposta Amen Couture con top in velo da abbinare a jeans lavorati, sensuale la scelta Burberry Prorsum P/E che lascia intravedere un intimo culotte mantenendo un’allure decisamente chic !

Qui una serie di proposte direttamente dalle passerelle per la stagione primavera estate 2016: 

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Alberto Zambullí P/E 2016


 

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Alexander McQueen P/E 2016


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Collezioni Primavera Estate 2016 Alexander McQueen


 

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Blumarine P/E 2016


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Andrea Incontri P/E 2016


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Akris P/E 2016


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Akris P/E 2016


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Akris P/E 2016


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Alberta Ferretti P/E 2016


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Alessandra Dell’Acqua P/E 2016


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Angelo Marani P/E 2016


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Angelo Marani P/E 2016


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Amen Couture P/E 2016


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Amen Couture P/E 2016


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Angelo Marani P/E 2016


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Alberto Zambelli P/E 2016

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Alberto Zambullí P/E 2016


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Alberto Zambelli P/E 2016


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Alberto Zambelli P/E 2016


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Alberto Zambelli P/E 2016


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Blumarine P/E 2016


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Blumarine P/E 2016


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Blumarine P/E 2016


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Burberry Prorsum P/E 2016


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Burberry Prorsum P/E 2016


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Burberry Prorsum P/E 2016


Collezioni Primavera Estate 2016 Alexander McQueen
Collezioni Primavera Estate 2016 Alexander McQueen


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Collezioni Primavera Estate 2016 Alexander McQueen


Collezioni Primavera Estate 2016 Ann Demeulemeester
Collezioni Primavera Estate 2016 Ann Demeulemeester


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Collezioni Primavera Estate 2016 Ann Demeulemeeste


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Alberta Ferretti P/E 2016


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Jane Birkin e Cara Delevingne nuovi volti di Saint Laurent

Proporzioni oversize e suggestioni Eighties nella nuova campagna pubblicitaria Saint Laurent, con due volti d’eccezione come testimonial della celebre maison francese: Cara Delevingne e Jane Birkin. Torna il tuxedo da donna, capo simbolo del brand, per La Collection De Paris, con foto realizzate da Hedi Slimane.

Dopo l’addio alla moda, annunciato l’estate scorsa, Cara Delevingne torna a posare per la nuova campagna pubblicitaria realizzata dal direttore creativo Hedi Slimane. Le foto, scattate a New York lo scorso 17 marzo, sono state diffuse mercoledì, e vedono l’ex modella indossare i capi della collezione Autunno/Inverno, che ha sfilato a Parigi lo scorso 7 marzo.

Ispirazioni Eighties, tra pellicce imbottite, paillettes e lui, lo smoking, capo simbolo della maison fondata da monsiuer Yves. Cara Delevingne ha già alle spalle diverse collaborazioni con Saint Laurent, per cui è stata testimonial diverse volte, come nel 2013, quando ha prestato il volto alla collezione Grunge.

Jane Birkin fotografata da Hedi Slimane per la campagna pubblicitaria di Saint Laurent
Jane Birkin per Saint Laurent, foto di Hedi Slimane

Cara Delevingne nella pubblicità La Collection De Paris di Saint Laurent, fotografata da Hedi Slimane
Cara Delevingne posa per La Collection De Paris di Saint Laurent, foto di Hedi Slimane


Ma la giovanissima ex modella, ora attrice, non è l’unico volto voluto da Hedi Slimane: nei giorni scorsi infatti sono state rese pubbliche altre foto che vedono protagonista della nuova campagna pubblicitaria Jane Birkin. La celebre attrice francese, volto storico degli anni Sessanta, musa e compagna di Serge Gainsbourg, alla soglia dei 70 anni torna a posare come modella: è apparsa bella più che mai, vestita con un elegante smoking, nelle foto realizzate dallo stesso Slimane. L’attrice inoltre è protagonista del Saint Laurent Music Project, un progetto musicale lanciato nel 2012, a cui hanno preso parte numerose star, come Courtney Love, Marilyn Manson, Daft Punk, Chuck Berry, B.B King e Jerry Lee Lewis.

Buon compleanno, Jane Birkin!

Spegne oggi 69 candeline Jane Birkin. Bellezza iconica degli anni Sessanta e Settanta, spregiudicata, maliziosa come nessuna, l’attrice e cantante britannica non ha perso assolutamente il suo celebre fascino.

La caratteristica frangetta, il sedere rotondo immortalato in foto scandalose al fianco di Serge Gainsbourg: non c’è dettaglio della vita di Jane Birkin che non sia divenuto iconico, dai suoi amori ai suoi film. Incarnazione dello stile fresco eppure sofisticato tipicamente anni Sessanta, l’attrice è uno dei volti più noti e più chiacchierati degli ultimi cinquant’anni.

Nata a Londra il 14 dicembre 1946, Jane Mallory Birkin discende da una famiglia che ha fatto fortuna con l’industria del merletto nel Nottinghamshire. Il fascino doveva essere nel DNA, dal momento che una sua prozia, Winifred (Freda) May Birkin, poi sposata con William Dudley Ward, fu amante del Principe di Galles (il futuro Edoardo VIII del Regno Unito, nonché Duca di Windsor). Il padre della bella Jane, il maggiore David Birkin, era stato comandante della Royal Navy ed eroe della seconda guerra mondiale e fu coinvolto anche in vicende di spionaggio; la madre era l’attrice e cantante Judy Campbell (pseudonimo di Judy Gamble), famosa per le sue interpretazioni nei musical di Noël Coward.

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Jane Birkin è nata a Londra il 14 dicembre 1946

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L’attrice ha raggiunto la fama mondiale con il film “Blow-up” di Michelangelo Antonioni


Occhi da cerbiatto e fascino torbido che fa capolino dietro l’aria innocente, Jane comincia la carriera di attrice teatrale all’età di 17 anni: siamo nella Swinging London e il suo stile ammalia un nome storico della moda made in UK del calibro di Ossie Clark. Successivamente Jane fa il suo esordio come cantante in un musical: è in questo contesto che conosce il compositore inglese John Barry (autore anche di alcune musiche per i film di James Bond): tra i due nasce una relazione che sfocia in un matrimonio celebrato quando Jane ha appena 19 anni. Dalle nozze nasce la prima figlia della futura icona di stile, Kate Barry, nata nel 1967 (scomparsa prematuramente a Parigi, probabilmente suicida, l’11 dicembre 2013, dopo essere precipitata dal quarto piano del suo appartamento nel XVI Arrondissement).


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L’esordio cinematografico di Jane Birkin avviene con il film “Non tutti ce l’hanno” (The Knack …and How to Get It) di Richard Lester, ma è con la pellicola successiva, l’indimenticabile Blow-up di Michelangelo Antonioni, che l’attrice ottiene la fama. Una scena la immortala in topless: la bellezza acqua e sapone la rende immediatamente un’icona della scena londinese. Nel 1968 l’attrice si trasferisce in Francia: qui avviene l’incontro della vita, con il cantante e musicista Serge Gainsbourg, con cui intraprende una relazione che durerà fino al 1980. Una coppia inimitabile, il fascino di lui capace di sposarsi così bene con la bellezza di lei, musa quasi forgiata dalle mani esperte e dalla fantasia del grande cantautore francese. Nel 1969 arriva la canzone scandalo, con tanto di gemiti e sospiri, Je t’aime…moi non plus, originariamente incisa da Gainsbourg insieme a Brigitte Bardot e poi cantata invece con la Birkin. Due anni più tardi, nel 1971, nasce Charlotte Gainsbourg, che diventerà anche lei attrice e cantante.

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La bellezza acqua e sapone di Jane Birkin l’ha resa una grande icona di stile

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L’attrice ne “La piscina” del 1969


Al termine della relazione con Gainsbourg, Jane Birkin ha continuato con grande successo la carriera di attrice. Inoltre la diva ha trovato un nuovo amore nel regista francese Jacques Doillon, da cui ha avuto la figlia Lou, nata nel 1982 e divenuta famosa come modella. Una carriera sfolgorante nel cinema e nel teatro, un’immagine che le ha permesso di divenire una vera e propria icona, un’esperienza anche come fashion designer al fianco della figlia Lou (le due hanno firmato insieme una collezione per il brand La Redoute), Jane Birkin ha anche una borsa a suo nome, la mitica Birkin firmata Hermès, che la diva ha recentemente rinnegato per motivi ambientalisti. Vero e proprio oggetto di culto, It Bag tra le più costose al mondo (il prezzo varia dai 6.000 ai 120.000 euro), la celebre borsa porta il nome dell’attrice, che però lo scorso luglio ne ha disconosciuto la paternità.

Oggi la diva compie 69 anni: bellezza naturale, fieramente contraria alla chirurgia estetica, gli anni non ne hanno minimamente scalfito la classe e il grande fascino.


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Lo stile di Alexa Chung

È una delle it girl più seguite e ammirate al mondo, detta tendenze da anni e ha uno stile unico. Alexa Chung è una delle più amate icone di stile dei nostri giorni.

Sangue misto anglo-cinese nelle vene, vispi occhi a mandorla di un insolito blu e uno charme che ricorda Jane Birkin e le icone degli anni Sessanta, Alexa Chung è anche modella, presentatrice tv e contributing editor per Vogue. Versatile, simpatica, giovane, ha fatto della spontaneità la sua cifra stilistica.

Classe 1983, Alexa Chung è nata nell’Hampshire da una casalinga britannica e da un designer cinese, ed è la più giovane di quattro figli. All’età di 14 anni la famosissima agenzia Elite Model Management le offre un contratto come modella, a cui segue, due anni più tardi, un nuovo contratto con la Storm Model Agency.

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Classe 1983, Alexa Chung è nata nell’Hampshire da madre inglese e padre cinese

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Emblema del look radical-chic, Alexa Chung è una delle più famose icone di stile contemporanee


Grande fotogenia, un look androgino e grintoso, Alexa Chung nella sua carriera come modella compare in riviste come Elle Girl, Cosmo Girl e Cover Girl, nelle campagne pubblicitarie di Sony Ericsson, Sunsilk, Fanta e in alcuni video musicali. Inoltre nel 2005 partecipa al reality show Shoot me, in onda su Fashion TV.

Dopo aver abbandonato la carriera di modella -eccezion fatta per le saltuarie collaborazioni come testimonial per i prestigiosi brand che se la contendono ormai da anni- la Chung inizia a lavorare come presentatrice per le emittenti BBC e Channel 4 e MTV, dove presenta il programma “It’s on with Alexa Chung”.

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Uno stile ricco di suggestioni Sixties e richiami ad icone del calibro di Jane Birkin
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Look tipicamente Chung: camicia, shorts e ankle boots
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Famosa la sua predilezione per l’animalier
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Alexa Chung in Burberry

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Sfegatata amante del denim, in tutte le sue sfumature


Il suo stile rock-chic si impone sempre più all’attenzione dei media, che fanno carte false per averla: ha sfilato per la collezione di Vivienne Westwood Red Label P/E 2009 e ha prestato il suo volto come testimonial per DKNY Jeans, Pepe Jeans, Lacoste. Nel giugno 2009 diventa Contributing editor per Vogue UK.

Musa di numerosi designer, il suo nome è onnipresente nelle liste delle meglio vestite al mondo. È apparsa su Vogue, Elle, Harper’s Bazaar e nel dicembre 2010 è stata insignita del prestigioso British Style Award. Apparsa anche in un episodio della serie tv più stilosa al mondo, Gossip Girl, le è stata anche dedicata una borsa dal brand inglese Mulberry, la Alexa.

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Chiodo di pelle su gonne austere e camicie da collegiale
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Gonne a ruota su golf e cardigan con scarpe flat
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Minigonna e scarpe flat, per un look Swinging

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Colletto e mood floreale


Lunghe gambe nervose, un caschetto sbarazzino e uno stile molto personalizzato: Alexa Chung può essere definita l’emblema dello stile radical-chic. Suggestioni che rendono omaggio alle dive della Swinging London si mixano ad elementi rock. Largo a magliette a righe, shorts indossati su anfibi, gonne a ruota su cardigan, francesine o stringate flat sotto jeans skinny.

Uno stile fatto di shift dress -i famosi abitini a trapezio- giacche biker indossate sopra romantici abiti con colletto da collegiale spezzate da grintosi ankle boots. E ancora un grande amore per il denim, in un mix and match ironico e attualissimo.

Famosa la sua predilezione per l’animalier, meglio se mixato al denim. Camicie e minigonne non mancano mai, insieme a trench dalla linea classica e sartoriale, per un piglio intellettuale. Un’icona di stile contemporanea e un look da copiare assolutamente.


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Jane Birkin contro Hermès. La diva rinnega la borsa che porta il suo nome

Divorzio storico tra Jane Birkin ed Hermès. L’attrice e modella inglese è stata recentemente al centro di una polemica, dopo aver rilasciato alcune dichiarazioni in cui chiedeva apertamente alla maison francese di togliere il suo nome dalla celebre borsa.

Alla base di tale appello ci sarebbe la causa ambientalista sposata dalla Birkin, la quale ha aderito ad una protesta più generale: ad innescare la miccia sarebbe stato il video diffuso dalla PETA, People for the Ethical Treatments of Animals, celebre istituzione di tutela degli animali, in cui si denunciavano le atroci crudeltà subite dai rettili destinati a diventare pellami.

Successivamente l’attore Joaquin Phoenix avrebbe lanciato una petizione per boicottare i capi di abbigliamento fatti con pellami esotici, a cui la Birkin avrebbe aderito.




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La celebre Birkin Bag fu ideata trentuno anni fa, nel 1984. Si narra che l’idea venne al direttore di Hermès dell’epoca, Jean-Louis Dumas, su un volo Parigi-Londra, in cui si trovò seduto accanto alla diva. La borsa della Birkin, strapiena, cadde, rovesciando l’intero contenuto sul pavimento. Ciò indusse Dumas a dedicarle un omaggio, creando appositamente per lei la Birkin Bag.



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Capiente, pratica e funzionale, ma allo stesso tempo estremamente chic, la Birkin Bag ha segnato un’epoca. Sogno proibito di ogni fashion victim che si rispetti nonché oggetto di culto per intenditori, la Birkin di Hermès è uno dei pezzi più esclusivi e costosi al mondo.
It bag evergreen, declinata in svariati colori e materiali, ha contribuito non poco a decretare il mito di Jane Birkin e ad iscriverla tra le icone di stile mondiali degli ultimi tempi.



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Look acqua e sapone, tomboy ante litteram, Jane Birkin ha incarnato lo stile di un’epoca, gli anni Sessanta e Settanta. In costante bilico tra innocenza e malizia, il suo stile nel vestire è divenuto leggenda. Famosa la sua predilezione per sensualissimi look vedo-non vedo, meglio se in tricot o pizzo trasparente. Bellissima anche senza un filo di trucco e in jeans e mocassini, la frangetta sbarazzina sui lunghi capelli e una fotogenia che ha incantato almeno due generazioni.




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Sensualissima nella sua love story scandalosa con il genio Gainsbourg, grazie alla quale conquistò i rotocalchi e le copertine di mezzo mondo.



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La maison più chic d’Europa le ha dedicato un oggetto di culto divenuto celebre. Oggi però la diva sembra aver dimenticato tutto questo, sebbene in nome di una valida causa, quale è quella animalista. Resta solo da chiedersi come mai non ci abbia pensato prima. Je t’aime, moi non plus, è proprio il caso di dire.

Trend estate 2015 – tutti pazzi per il crochet

Trend indiscusso dell’estate 2015, il crochet (o uncinetto, che dir si voglia) spopola ovunque: dai bikini ai copricostumi in spiaggia fino agli abiti da sera e agli accessori. Bianco, per esaltare al massimo l’abbronzatura, o nero, in versione sexy, il crochet esalta come pochi altri capi il corpo femminile.

Ma vediamo la storia di questo fashion trend.

Il termine crochet deriva dal francese antico “crochet”, equivalente del termine tedesco “croc”, entrambi significanti “uncino”. Le prime tracce della particolare lavorazione crochet si attestano nel diciannovesimo secolo. Il crochet fa la sua prima apparizione su un magazine femminile olandese, Pénélopé, nel 1824.

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abito in crochet bianco


Jane Birkin fu una spassionata fan dei capi fatti con l’uncinetto, nelle sue uscite ufficiali e persino per il suo matrimonio con Serge Gainsbourg.

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Jane Birkin


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Jane Birkin e Serge Gainsbourg


La malizia del nude look e il candore virginale del bianco si mixano alla perfezione, mentre il nero è perfetto per la sera, per un effetto super sexy.

TWIN-SET Simona Barbieri
TWIN-SET Simona Barbieri


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abito in crochet a colori


I colori invece creano geometrie perfette per la stagione estiva, come si è visto anche sulle passerelle di Valentino, che propone tinte pastello perfette per romantici capi lavorati a maglia.

Valentino P/E 2015
Valentino P/E 2015


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Emilio Pucci P/E 2015




Emilio Pucci è un habitué del crochet, tanto che abitualmente nelle collezioni primaverili fa sfilare capi lavorati all’uncinetto; in questa estate 2015 non si smentisce, proponendo gilet finemente decorati, che conferiscono un dettaglio gipsy anche al look più semplice.
Il crochet, la riscoperta di un hobby che un tempo era considerato prerogativa delle nonne e che oggi acquisisce un nuovo charme.
Un evergreen che non passerà mai di moda.

Ossie Clark, il vintage che incanta

Nato a Warrington, nel Ceshire, nel 1942, Raymond Clark era il più giovane di sei figli. Trasferitosi con la famiglia ad Oswaldtwistle durante la guerra, prese da questa località il nome Ossie.

Versatile fin dall’infanzia, confezionava vestiti per i suoi nipoti e costumi da bagno per le ragazze del vicinato, esercitandosi sulle bambole. Fervente lettore di Vogue e Harper’s Bazaar, ad appena tredici anni iniziò a studiare architettura, esperienza che si rivelò determinante nella sua futura carriera di stilista, come egli stesso dichiarò più avanti, giacché gli permise di capire le basi delle proporzioni e dei volumi.

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Si iscrisse poi al Regional College of Art di Manchester (oggi Manchester Metropolitan University) ed in questo periodo conobbe la sua futura moglie nonché partner di lavoro, Celia Birtwell. La coppia si trasferì poi a Londra, in un piccolo appartamento a Notting Hill, e qui Ossie si laureò presso il Royal College of Art nel 1965.

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Nell’agosto dello stesso anno una sua creazione comparve per la prima volta su Vogue. Influenzato dalla Pop Art e dalle atmosfere di Hollywood, il primo negozio a vendere le sue creazioni fu Woollands 21.

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L’anno seguente, nel 1966, iniziò la collaborazione tra Ossie e Celia (sposata tre anni dopo), che diede vita ad una collezione indimenticabile, con le stampe disegnate da quest’ultima, lavoro commissionatole da Alice Pollock, titolare dell’esclusiva boutique Quorum. In breve tempo le creazioni di Ossie Clark, così particolari ed uniche per la moda dell’epoca, spopolarono non solo nella Swinging London, di cui fu protagonista assoluto, ma anche a New York e Londra.

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Tra i suoi fan troviamo Mick Jagger, Liza Minnelli e Marianne Faithfull.

I capi di Clark hanno influenzato diversi designer dagli anni Sessanta fino ai nostri giorni, come Anna Sui, Tom Ford e Yves Saint Laurent.

Celebri sono le foto di David Bailey che hanno visto, tra le tante muse, Jane Birkin e la stessa Celia Birtwell come modelle. Il fascino senza tempo della Swinging London continua ad appassionare: numerosissime sono oggi le boutique specializzate in capi vintage che vendono le creazioni di Ossie Clark, che hanno ormai assunto un valore inestimabile.

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