Matteo Renzi sulla cover di Vogue America

Vogue America sceglie Matteo Renzi per la copertina del numero di ottobre: la rivista patinata immortala il Primo Ministro italiano in scatti realizzati da Annie Leibovitz. Non più top model né divi di Hollywood: stavolta è dalla politica che la Bibbia della moda trae ispirazione per un servizio fotografico che vede il Premier a fianco della moglie, Agnese Landini, e dei loro tre figli.

Insolitamente glamour, la coppia posa per scatti iconici per l’obiettivo della Leibovitz, che ha recentemente immortalato anche la regina Elisabetta II. Le foto corredano una lunga intervista a Renzi, realizzata dal giornalista Jason Horowitz, che inizia con testuali parole: “Il primo ministro italiano Matteo Renzi farà ciò che serve per riformare il governo”. Renzi, salutato come “l’uomo giusto al momento giusto”, posa in capi Armani. Gli scatti di Annie Leibovitz immortalano la quotidianità della famiglia del premier, tra scene di vita domestica e aneddoti inediti.

Si ripercorre quindi il primo incontro tra Renzi e la moglie, e il loro matrimonio, celebrato nel 1999. Infine, nell’articolo firmato da Horowitz, si guarda al lato umano e paterno del premier, focalizzando l’attenzione sul suo rapporto con i tre figli: Francesco, quindici anni, Emanuele, tredici, ed Ester, dieci anni.

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Il premier Renzi con la moglie Agnese Landini e i tre figli (Foto: Vogue.com)

MILAN FASHION WEEK: VOLUMI OVERSIZE DA PORTS 1961

Spensierata e sbarazzina la collezione primavera/estate 2017 Ports 1961, che ha sfilato nell’ambito della Milano Fashion Week. Ottimismo è la parola d’ordine di una collezione dall’eleganza disinvolta. La stilista Natasa Cagalj crea silhouette comode e oversize, che strizzano l’occhio al guardaroba maschile.

Si comincia con due pezzi dai volumi teatrali che lasciano talvolta il posto a morbidi capi che enfatizzano invece il fisico femminile.
Righe all over si alternano con deliziosa nonchalance a pattern floreali in un tripudio di colore. Sofisticata e sicura di sé, la donna che calca la passerella non teme di celare la propria femminilità dietro un pezzo passepartout quale è la camicia maschile.

Pigiami a righe si alternano a maxi dress, in un gioco cromatico di righe: ce n’è per tutti i gusti, tra nuance fluo e pattern irriverenti. Largo a una palette cromatica vitaminica per capi all’insegna dell’effortlessy-chic.

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(Foto: Madame Figaro)

MILAN FASHION WEEK: GRAFISMI VITAMINICI DA EMILIO PUCCI

Stampe vitaminiche in passerella da Emilio Pucci. Grafismi arditi e colori al neon caratterizzano una collezione primavera/estate 2017 che riscopre il passato della maison pur non perdendo di vista la sperimentazione e la contemporaneità. Tute e abiti in jersey per drappeggi eclettici e motivi d’archivio rivisitati in chiave tribal, per un’estate grintosa ed energetica.

Giallo lime, black and white optical, rosso, turchese e rosa nella palette cromatica. Lo stile creato dal marchese Emilio Pucci viene rivisitato dall’estro di Massimo Giorgetti, che resta però fedele all’anima della maison toscana, facente parte del gruppo Lvmh. Vibrazioni fresche e giovani nei look che si alternano sul catwalk.

Mirabili giochi cromatici anche nei costumi in maglia, nei crop top e nelle gonne a ruota, tra intarsi e glam. Raffinata e giocosa, la donna che calca la passerella incarna perfettamente l’estate, con la sua freschezza e la sua leggera e disinvolta eleganza.

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(Foto: Madame Figaro)

MILAN FASHION WEEK: ETEREA E ROMANTICA LA DONNA GENNY

Romantica ed eterea la donna che calca la passerella di Genny, alla Milano Moda Donna. Pulizia e linee essenziali caratterizzano una collezione primavera/estate 2017 femminile e sofisticata. Ricorda quasi un fiore la donna che sboccia sotto petali di sete ed organze, tra contrasti e raffinatezza.

Si ispira agli scatti del celebre fotografo Robert Mapplethorpe Sara Cavazza Facchini, alla direzione creativa del brand: le calle immortalate da Mapplethorpe ispirano una collezione all’insegna della delicatezza. Ruches, ricami e trasparenze impreziosiscono camicette e gilet. Largo a tessuti operati e perle, per jumpsuit con collo gioiello e volant all over.

Cut out e trasparenze decorano mini dress in cui grinta e sensualità si mixano perfettamente. Oblò ed asimmetrie, ma anche sovrapposizioni e giochi vedo-non vedo per i petali multistrati plissettati che si aprono su candidi abiti dai colori iridescenti, in una palette cromatica velata di tinte nostalgiche e dolci.

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(Foto: Madame Figaro)

MILAN FASHION WEEK: PHILIPP PLEIN CIRCENSE E SPETTACOLARE

Un enorme luna park tra nani da giardino giganti ed eccessi di ogni sorta per la sfilata Philipp Plein. Lo stilista tedesco celebra il suo commiato dalla Milano Fashion Week con una collezione primavera/estate 2017 ricca di lusso ed aggressività. A fine sfilata arriva l’annuncio ufficiale: dalla prossima fashion week sarà infatti New York la location voluta dal designer tedesco per presentare le proprie collezioni.

Parata di star sul catwalk e nel front-wor, con Paris Hilton protagonista assoluta, insieme alle top model del momento. Ad aprire il défilé la modella brasiliana Izabel Goulart, strizzata in hot pants e sandali da gladiatore, tra catene d’oro che impreziosiscono un giubbotto. Tripudio di borchie e cristalli, stivali inguinali per Fergie, che si è esibita durante la sfilata.

Spettacolare, quasi circense la collezione, intitolata #aliceinghettoland, che vede denim protagonista assoluto, tra minigonne e giubbotti. Catene d’oro all over e dettagli preziosi si sposano con un mood punk tra borchie e aggressività. Alla fine del défilé lo stilista saluta il pubblico a bordo di una Cadillac.

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(Foto: Madame Figaro)

MILAN FASHION WEEK: MELTING POT CULTURALE DA ROBERTO CAVALLI

Full immersion nello stile rodeo per Roberto Cavalli, che sfila alla Milan Fashion Week con una collezione primavera/estate 2017 dalle ispirazioni eterogenee. Lo stile cowboy domina, in un viaggio immaginario nel continente americano, sulle orme dei nativi americani. Non mancano riferimenti esotici, nella scelta di stampe che ricordano l’India, l’Egitto, il Marocco.

Largo a caftani preziosi, balze e ruches, ricami tipici indiani, pantaloni a zampa d’elefante direttamente tratti dai Seventies. Molteplici i riferimenti ai figli dei fiori e alla cultura hippie, in una suggestiva collezione che si distingue come un melting pot culturale. Largo a stampe Navajo ed egiziane, fino all’animalier d’ordinanza, per una viaggiatrice globetrotter dallo spirito impavido e dalla femminilità esplosiva, strizzata in corsetti e bustier, orli e frange, tra kimono e stampe patchwork. Si respira libertà e leggerezza, in una sfilata che trae spunto da culture e tradizioni di popoli lontani.

Seta e chiffon dominano per camicette e lunghi abiti impalpabili; le giacche sono impreziosite da cristalli e ricami ton-sur-ton; il poncho rivive in inediti contrasti. Mix & match di ispirazioni per una sfilata che affianca la donna all’uomo, che sfila come un cowboy. Monili tribali e gioielli dal piglio vittoriano si alternano, mentre l’animalier ed altri pattern iconici celebrano un tripudio gipsy.

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(Foto: Madame Figaro)

MILAN FASHION WEEK: SACRO E PROFANO DA FAUSTO PUGLISI

Sacro e profano in passerella da Fausto Puglisi: un altare fa da sfondo alla sfilata, suggestiva come una performance teatrale. Quasi una rappresentazione sacra quella dello stilista messinese, che trae spunto dall’estetica del cattolicesimo mixando mirabilmente ispirazioni prese in prestito dalla classicità.

Un’inedita collaborazione tra il designer e Armando Punzo, direttore artistico della Compagnia del carcere di Volterra, alla base del défilé presentato nell’ambito della Milano Moda Donna. I fasti tipici della tradizione siciliana e gli eccessi creati da stampe caleidoscopiche e preziosi ricami di paillettes e cristalli realizzati a mano si sposano a suggestioni bizantine ed ispirazioni settecentesche.

Croci all over dominano la collezione, insieme a simboli religiosi come i cuori ex voto, che sbucano tra borchie punk. Ancora croci sulle stampe di iconiche t-shirt, tra abiti impalpabili, kimono, camicie e pantaloni. Una moda teatrale ed iconoclastica, che sfila tra Madonne e altari. Il piglio aggressive del chiodo iconico con tanto di borchie è bilanciato da un’esplosione di femminilità nelle gonne a tubo, tra cuissard audaci e gambaletti. Non mancano abiti in patchwork di colori fluo, per un tocco di contemporaneità che strizza l’occhio alla Florida ed evoca spiagge e palme esotiche.

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(Foto: Madame Figaro)

I migliori backstage di Milano Moda Donna: Luisa Beccaria

Il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia, è stata la location scelta da Luisa Beccaria per creare una connessione tra il futuribile e il suo personale mondo onirico.

Fluttuanti ninfe contemporanee hanno calcato la scena omaggiando “le mille sfumature dell’acqua” e l’iconografia impressionistica.
Il lino effetto denim e il cotone arricchito di sangallo i tessuti presenti negli abiti da giorno, di ispirazione Seventies, mentre l’ organza e lo chiffon hanno dato vita ai look serali, fatti di pepli e di tuniche con ampie maniche a mantella.

Varie le lunghezze da indossare con la scelta di calzature: dai tacchi bassi leggermente alla schiava, fino a quelli squadrati e a stiletto in suede, in vernice o realizzati con gli iconici pattern ricamati della Primavera-Estate 2017.

Fashion editor Alessia Caliendo
Video director Matteo Di Pippo

Da Fay sfila un military-grunge

Un inedito military-chic illumina la passerella di Fay: il marchio appartenente al gruppo Tod’s rinnova la sua immagine tradizionale grazie all’estro creativo del duo Aquilano Rimondi. Una femminilità nuova, quella pensata per la primavera/estate 2017, che mixa suggestioni army-chic con il grunge anni Novanta. Ma non solo: suggestioni cartoon nei fiori applicati ed elementi Seventies nelle linee.

Non mancano i capi passepartout del marchio, tra la filed jacket e la sahariana d’ordinanza, reinterpretata in chiave contemporanea. Il prevalente mood sporty si arricchisce di dettagli che inneggiano alla femminilità, come ricami e paillettes applicate.

I pattern floreali profumano di psichedelico. Ai piedi sandali da gladiatore, mentre la borsa in stile anni Settanta si preannuncia già la it bag della prossima stagione estiva.

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Futurismo in chiave hentai da Grinko

Ad aprire la Milano Moda Donna la collezione Primavera/Estate 2017 di Grinko. Rivisitazioni e patchwork di ispirazioni nella collezione di Sergei Grinko: il designer anglo-russo mixa mirabilmente stili ed epoche diverse, partendo dalla trasgressione della New York anni Sessanta passando per gli eccessi della Milano da bere anni Ottanta fino al minimalismo della Londra anni Novanta. La sfilata, che si intitola “Hard-core Revolution”, parte da una riuscita contaminazione di culture avanguardistiche.

Ad animare la collezione è una surreale coccinella che anima l’underground, realizzata dall’artista grafica Irina Matyuschenko, che ha tratto ispirazione dallo stile dei cartoon Hentai, in cui il soft porno dei manga giapponesi si sposa con elementi bondage. Il mood prevalente del dèfilé è sporty-chic, per tute, felpe con cappuccio e materiali techno: crogiolo di stili e tessuti diversi, tra cotone, seta, lino, viscosa e denim. Sbucano abiti in jacquard mentre delicate rouches impreziosiscono giacche in denim. Suggestioni streetwear e tocchi classici nei broccati.

Piglio spaziale e futurista nei tessuti iridescenti, che proiettano riflessi quasi fatati, come dentro un cartoon, mentre i marsupi anni Novanta e le borse in pelle con frange omaggiano lo stile sporty. Grande attenzione ai dettagli, come gli stivali da cowboy, che rivelano un inedito tacco. Eclettica e irriverente, la donna Grinko sposa una filosofia globetrotter, tra riflessi argentei e atmosfere bohemienne. Mood da space oddity nei bomber hi-tech, mentre la silhouette è enfatizzata da hot pants e gonne trasparenti, per non rinunciare mai alla femminilità.

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Esplosione di femminilità in passerella da N°21

Tripudio di femminilità in passerella da N°21. La Primavera/Estate 2017 disegnata da Alessandro Dell’Acqua è ricca di contaminazioni e contrasti, per una donna che riscopre la propria essenza. Rouches e volant divengono protagonisti, in un gioco di caleidoscopiche sovrapposizioni; disinvolta e spensierata, la donna che calca la passerella riscopre la propria essenza tra gonne plissettate ricoperte da una cascata di paillettes, dettagli piumati e iper-femminili.

Largo a maglie con decorazioni pon pon da indossare con gonne ricamate e sottogonne in rete; si prosegue tra frange, paillettes, dettagli in tulle, macramé e duchesse. Raffinate suggestioni folk nelle gonne a stampa patchwork, che profumano di Est, tra ricami delicati e dolci trasparenze. Romanticismo nei pizzi, per una femminilità nuova, declinata in chiave contemporanea. Non mancano suggestioni glam nelle paillettes e nelle decorazioni laminate che impreziosiscono molti degli outfit, mentre un mood sporty-chic è presente negli accessori e nei dettagli, come gli zaini in macramè e le platform con suola running, o ancora nelle decolleté con lacci da trekking.

Una bambola, la donna immaginata da Dell’Acqua indossa sandali con fiocco che rimandano ad immagini di un’infanzia lontana, tra balze e rouches ecco spuntare macro fiocchi. Intorno è un’esplosione di chiffon, organza, popeline e crepe de Chine per abiti fluttuanti e stratificati, che parlano di culture lontane. Un melting pot culturale per un riuscito esperimento stilistico.

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