Chi è Meghan Markle, la nuova fidanzata del principe Harry

Novità a Buckingham Palace: Cupido sembra infatti aver schioccato la sua freccia. Stavolta tocca al principe Harry: secondo il Sunday Express il principe starebbe per rendere pubblica la sua relazione con Meghan Markle e l’avrebbe già presentata al principe Carlo.

L’attrice americana sembrerebbe aver conquistato il cuore del principe ribelle, e fonti vicine ai reali inglesi confermerebbero il gossip: «Harry è innamorato e felice come non lo era da molti anni», queste le parole di una fonte, anche se tuttora vige il massimo riserbo sulla liaison.

«Harry e Meghan si vedono ogni settimana, hanno deciso di vedere come procedono le cose, ma stanno bene insieme, è evidente», continua così una fonte vicina al Sunday Express, «Harry sta facendo di tutto per mantenere la storia privata, perché non vuole spaventare Meghan. Sa cosa succede quando le sue relazioni diventano pubbliche».

Nata a Los Angeles 35 anni fa, seguita su Instagram da un milione di followers, Meghan è diventata famosa per il suo ruolo in Suits, dopo aver preso parte ad altre serie tv, da Castle a 90210. Nel suo curriculum anche un film per il grande schermo accanto a Robert Pattinson.

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La bellezza di Meghan Markle


Meghan Markle (Foto: Daily Mail)
Meghan Markle (Foto: Daily Mail)


La giovane, che respira cinema dalla nascita, dal momento che il padre è un operatore cinematografico, è impegnata anche nel sociale e nel 2016 è diventata ambasciatore globale di World Vision Canada, volando fino in Ruanda per promuovere una campagna sull’acqua. Inoltre ha partecipato a una riunione delle Nazioni Unite per l’uguaglianza di genere con la campagna HeforShe e viaggiato in Afghanistan con il capo dello stato maggiore congiunto nel dicembre 2014. Tra charity e red carpet, Meghan sembrerebbe perfetta per diventare principessa: grande fotogenia e personalità esplosiva, le premesse ci sono tutte. Se son rose fioriranno.

Tendenze Autunno/Inverno 2016-2017: tutte le borse

Tanti sono i modelli di borse proposti sulle passerelle Autunno/Inverno 2016-2017: quali saranno le it bag di stagione? Largo a maxi tracolle, secchielli bauletti, clutch e mini bag, in un caleidoscopico gioco di proporzioni. Tantissimi i materiali usati e davvero molteplici le ispirazioni, per infiniti modelli da scegliere.

Le tendenze parlano chiaro: la parola d’ordine è osare, ma anche cambiare: le proposte sono talmente tante e diverse che ci si può davvero sbizzarrire. Largo a borse a tracolla in pelle, declinate in colori vitaminici, o ancora secchielli in prezioso velluto. Torna la handbag dalle suggestioni classiche, perfetta per il giorno e per la sera, accanto a clutch in tutte le salse, da tessuti glitterati a paillettes.

Il rosa diviene iconico passepartout di una stagione invernale destinata a riportare in auge la nuance femminile per antonomasia. Rosa baby caramelloso domina le passerelle e tanti sono i brand che hanno proposto modelli in questo colore, da Gucci a Marchesa, da Blumarine a Dolce & Gabbana. Largo a camoscio e frange per borse a tracolla, mentre le clutch sono tempestate di cristalli Swarowski e paillettes.

Un modello Versace (a sinistra) e uno Givenchy by Riccardo Tisci (a destra) (Foto: Io Donna)
Un modello Versace (a sinistra) e uno Givenchy by Riccardo Tisci (a destra) (Foto: Io Donna)




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Pattern floreali dominano da Blugirl mentre Fendi propone giochi cromatici e intarsi. Non poteva mancare la nuova it bag da Moschino: Jeremy Scott stavolta sceglie il pacchetto di sigarette con tanto di avvertenza (“Fashion kills”). Torna in auge il bauletto o beauty case, ma anche la mini-bag di Prada. Suggestioni Thrties da Alberta Ferretti, mentre Salvatore Ferragamo sceglie nuance accese. Pelliccia all over da Simonetta Ravizza, con una bag destinata a diventare must have di stagione: pelliccia anche da Fendi e Versace, mentre dettagli urban dominano la collezione N°21, che propone lo zaino in versione oversize. Sobrietà è la key word in casa Trussardi, mentre Marco De Vincenzo propone la sua prima borsa dal piglio surreale.

(Foto: Elle; cover: Stylosophy)

Tendenze Autunno/Inverno 2016-2017: tutte le scarpe

Tante sono le tendenze moda per l’Autunno/Inverno 2016-2017 in fatto di scarpe. Le sfilate ci hanno infatti proposto innumerevoli modelli dalle forme e dai colori più variegati. Largo a tronchetti, stivali stringati, décolléte classiche, ankle boots, flat e chi più ne ha più ne metta, in un caleidoscopio di modelli e trend.

Torna alla ribalta la scarpa a punta, insieme a scarpe flat, declinate in ogni forma e colore. Largo a sabot ultrapiatti perfetti sia per il giorno che per la sera: li abbiamo visti da Alberta Ferretti, che ha proposto un modello in preziosa seta, o ancora tempestate da strass da Cristiano Burani.

Non manca un evergreen come il tacco a stiletto, accanto a francesine dal piglio aristocratico e platform d’ordinanza. Largo anche a stivali total black stringati, come quelli proposti da Prada o Fausto Puglisi. Deliziosa la collezione Gucci, che presenta il sandalo da indossare ton sur ton con le calze.

Marni
Marni



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Full immersion in morbida pelliccia da Blugirl, mentre i trend per la stagione invernale vogliono ancora in pole position i chelsea boots e le francesine. Se fino ad oggi evitavate i mocassini preferendovi i tacchi, ebbene i tempi son cambiati: ecco in passerella il nuovo mocassino arricchito di plateau, mentre i sabot vengono impreziosite dal tacco stiletto. Tantissime sono le idee che sono state proposte sulle passerelle, tra tocchi vintage e sperimentazione. Per una stagione indimenticabile.

(Foto: Elle; Cover: Grazia)

Halloween: i migliori costumi degli ultimi anni

Halloween è ormai una delle date fisse per dare libero sfogo alla propria fantasia e sbizzarrirsi nella scelta dei costumi da indossare. Attrici, supermodelle, cantanti: la Halloween-mania ha contagiato proprio tutti, tra party esclusivi in cui sfoggiare le mise più improbabili e le foto da postare sui social.

Largo a costumi che inneggiano alla notte più spaventosa dell’anno, tra mostri, streghe, zombie e simili, ma non solo: sono tante le star che sfoggiano costumi sexy o outfit ispirati a personaggi dei cartoon. C’è posto per tutti, da personaggi Disney come Crudelia De Mon ad icone della musica, come Rihanna, Miley Cyrus e Madonna: le celebrities sembrano avere grande fantasia nel creare outfit unici ed originali.

Negli ultimi anni la regina indiscussa della notte di Halloween è stata Heidi Klum: la supermodella tedesca organizza ogni anno un party esclusivo a New York e puntualmente colpisce per l’estro dei suoi costumi. Da Jessica Rabbit a Cleopatra, da scheletro a vecchietta, la modella non smette di stupire.

Gigi Hadid vestita come Sandy di "Grease", 2015,(Photo by Charles Sykes/Invision/AP)
Gigi Hadid vestita come Sandy di “Grease”, 2015 (Photo by Charles Sykes/Invision/AP)


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Protagonista indiscussa di Halloween 2015 è stata la splendida Gigi Hadid: la modella statunitense ha incantato tutti con un costume ispirato alla Sandy di Grease. La biondissima Gigi è apparsa strizzata in leggings in pelle e top, con un rossetto rosso fuoco e sigaretta tra le labbra. Bellissima anche Adriana Lima versione sposa cadavere. Un’altra icona della notte di Halloween è da sempre Katy Perry: tanti sono i costumi sfoggiati dalla pop star californiana per l’occasione.

Adriana Lima
Adriana Lima

Brunello Cucinelli promette ricostruzione Basilica di Norcia

Anche le calamità hanno un’anima: a parlare non è Aristotele ma Brunello Cucinelli. L’imprenditore cita il grande filosofo per annunciare il proprio aiuto per risollevare l’Italia dal terremoto che ha colpito Norcia il 30 ottobre scorso, distruggendo la Cattedrale di San Benedetto, simbolo della città umbra. Cucinelli, perugino di nascita, non si tira indietro neanche questa volta, fornendo un aiuto concreto per ricostruire la Basilica di San Benedetto, santo patrono d’Europa: il re del cachemire a tal fine metterà a disposizione fondi privati.

L’imprenditore ha dichiarato di aver avuto un lungo confronto con il priore americano del monastero di San Benedetto, Folson Cassian, suo padre spirituale. Norcia, rasa al suolo nel terremoto nel 1702, vedrà presto la propria basilica ricostruita, stando alle promesse di Cucinelli.

Energia, ottimismo e fiducia nel futuro: questi sono gli ingredienti che ispirano l’imprenditore, nella sua nuova sfida per riportare la città di Norcia ai vecchi fasti. “Suoneremo il requiem quando inaugureremo di nuovo la chiesa e il convento: sono affezionatissimo a questo luogo, e avevo aiutato i frati ad allargare le loro cellette, ristrutturare la cucina, imbiancare la sala da pranzo, creare una piccola fabbrica di birra. Glielo avevo promesso prima della quotazione in Borsa: pregate per me e se filerà tutto liscio finanzierò i lavori di ristrutturazione”, queste le parole di Cucinelli.

La Basilica di San Benedetto, Norcia
La Basilica di San Benedetto, Norcia


“Proprio in queste settimane –ha aggiunto poi l’imprenditore illuminato– stavo pensando di comprare una casa per ritirarmi in raccoglimento, ce n’è una che mi piace proprio nella piazza centrale, accanto la chiesa. Lo dico sempre ai miei amici in giro per il mondo: se volete nutrire l’anima, andate a Norcia“.

Il re del cachemire non è nuovo ad iniziative che strizzano l’occhio alla solidarietà ed è da sempre molto amato dai suoi dipendenti, ai quali solo pochi mesi fa riservò un bonus cultura che fece molto discutere (qui un pezzo sull’argomento).

Inaugurato Scalo Milano, tra moda, design, cibo e arte

E’ stato inaugurato ieri a Locate Triulzi Scalo Milano, primo “Citystyle” del Made in Italy. La nuova cittadella dello shopping realizzata da Promos e Lonati Group sorge nell’area un tempo occupata da Saiwa. All’inaugurazione presenti le autorità, in primis il sindaco di Milano Beppe Sala.

Ben centotrenta negozi tra moda, design, food e arte alle porte di Milano, per il primo design district d’Italia: un’opera costata oltre 200 milioni di euro che, secondo le stime, dovrebbe creare 1.500 posti di lavoro, tra dipendenti diretti e indiretti. I primi negozi aperti, 130, si stendono su una superficie di 30mila metri quadri, e sono destinati a diventare 300 su 60mila metri quadri.

“Il valore che c’è in questo territorio, nella città metropolitana di Milano, è una valore immenso rispetto al quale abbiamo ottenuto ancora poco ma possiamo ottenere di più”, queste le parole di Sala. Presente anche uno spazio dedicato anche all’arte, con Scalo Arte, che coniuga lo Street art district, con i graffiti firmati da writer nazionali e internazionali e le immagini del fotografo Settimio Benedusi, e Scalo Art Pavillions, due spazi espositivi permanenti in cui, a cadenza semestrale, saranno ospitate le opere dei giovani artisti italiani.

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La nuova Rolls-Royce Dawn si ispira alla moda

Si ispira all’haute couture la nuova decappottabile Dawn di Rolls-Royce. Accostamenti cromatici, linee dal design accattivante e materiali raffinati per la collezione primavera/estate 2017 di Rolls-Royce, intitolata non a caso “Inspired by Fashion”.

La più blasonata casa di auto del mondo si rivolge ai suoi esclusivi clienti, arbiter elegantiae e tastemaker, come afferma Giles Taylor, responsabile del Design Rolls-Royce: “I nostri clienti sono gli arbitri stessi della moda e sono loro a creare il gusto”. Suggestioni luxury e motori potenti, ma non solo: grande ricercatezza nei pellami di pregio, nelle sete preziose e nelle radiche di legno che si uniscono alle lavorazioni artigianali per creare i nuovi modelli.

Il bianco classico domina insieme a texture ricercate ed esclusive: spiccano nuance innovative come il Rosso Mugello, il Blu Cobalto e il Mandarino. Taylor ha selezionato un team di designer provenienti dal mondo della moda, come Cherica Haye, specialista del tessile del Royal College of Art, e Michelle Lusby di Mulberry.



Tripudio di raffinatezza nei colori vitaminici che si uniscono al bianco dei sedili e della carrozzeria. L’aplomb British si unisce a dettagli strong per una cabrio esuberante e appariscente.

Massimo Dutti apre il primo flagship store a Barcellona

Nuova apertura del primo flagship store Massimo Dutti a Barcellona: il brand sceglie non una location a caso, ma la celebre Casa Ramón Casas, residenza del pittore Ramón Casas, recentemente restaurata dal Gruppo Inditex. Al numero 96 di Paseo de Gracia sorge un nuovo gioiello architettonico dal design futurista, per il primo store del brand spagnolo. Il punto vendita si snoda in oltre 2.000 metri quadri di superficie e propone le collezioni Woman, Men, Boys & Girls, Personal Tailoring e Limited Edition.

Casa Ramón Casas vanta una lunga tradizione legata al design e alla moda: dal 1950 ha ospitato l’atelier haute couture della designer catalana Asunción Bastida e successivamente lo storico negozio di design di Enrique Levi e Hugo Vinçon.

Trionfo di tecnologia e virtuosismi 3.0 per il nuovo store Massimo Dutti, a partire dai camerini interattivi, con uno schermo che proietta le immagini in alta definizione dei capi scelti dal cliente, consentendo, grazie ad un’apparecchiatura touch screen, di trovare outfit in linea con quel look e di ricevere lo stesso capo in un’altra taglia senza muoversi dal camerino. Inoltre, grazie ad una buyable window, sarà possibile acquistare i capi esposti in vetrina, tramite l’applicazione Massimo Dutti per iOS.

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Niente più file alla cassa, grazie ad una cassa veloce dotata di dispositivi di rimozione antitaccheggio e pin pad. In alternativa è possibile effettuare il mobile checkout, tramite dispositivi mobili. Uno store che punta non solo alla tecnologia ma con un occhio di riguardo per l’ambiente e alla sostenibilità: i consumi elettrici sono ridotti di circa il 30% e quelli di acqua del 40% rispetto ai punti vendita tradizionali. Il brand vanta già nel mondo oltre 770 store in 73 Paesi, tra Europa, Asia ed America.

La Sartoria Tirelli firma i costumi di The Young Pope

La Sartoria Tirelli è tra i nomi che firmano i costumi di The Young Pope, serie tv diretta da Paolo Sorrentino, con un inedito Jude Law nei panni di Papa Pio XIII, primo fantomatico Papa italo-statunitense della storia.

Una lunghissima tradizione alle spalle e ben sedici Oscar per i costumi, la Sartoria Tirelli ha firmato i costumi di numerosissime produzioni, dall’ultimo film di Woody Allen, Café Society, alla serie tv I Medici, che vede come protagonisti Dustin Hoffman e Richard Madden, per cui sono stati confezionati circa cinquanta costumi.

Ma non solo cinema e tv: la lirica è da sempre protagonista principale dei costumi del magazzino di Formello, polo museale e crocevia di costumi dalla lunga e suggestiva storia. Divisi per epoche, dall’era greco-romana i nostri giorni, tanti sono gli abiti talari, come quelli indossati da Jude Law nella serie televisiva che ha debuttato su Sky Atlantic lo scorso 21 ottobre.

Jude Law in "The Young Pope" (Foto: Adnkronos)
Jude Law in “The Young Pope” (Foto: Adnkronos)


La celebre sartoria fu fondata nel 1964 da Umberto Tirelli, originario di Gualtieri, in Emilia Romagna, grande appassionato di abiti d’epoca. Dopo essersi trasferito a Milano, Umberto trovò lavoro alla sartoria Finzi: qui avvenne l’incontro con Luchino Visconti. Più tardi incontrò Franco Zeffirelli, su consiglio del quale si spostò a Roma, alla sartoria Safas. Dopo aver collaborato ai costumi per Il Gattopardo, Tirelli aprì la propria sartoria, entrata di diritto nella storia del costume italiano ed internazionale: tra i film per cui sono stati confezionati costumi Ludwig di Visconti, Medea di Pasolini e Casanova di Fellini, solo per citarne alcuni. Una lunga storia che non smette di affascinare.

Issey Miyake apre il primo store a Milano

Sbarca a Milano Issey Miyake, con il primo store monomarca: il primo flagship store del brand giapponese dovrebbe aprire in Italia nel 2017. La città scelta è Milano, precisamente la prestigiosa location di Palazzo Reina, sito in via Bagutta 12, nel quadrilatero della moda.

Lo storico Palazzo, costruito tra il 1826 e il 1831 dalla famiglia Reina e passato nelle mani del Comune di Milano nel 1921, è stato successivamente acquistato, lo scorso 2014, da una società immobiliare che si è occupata del restauro dell’immobile che diventerà la sede del primo store italiano della maison Miyake. Il progetto di interior dello store sarà curato da Tokujin Yoshioka e l’apertura è prevista per febbraio 2017.

“La vocazione internazionale e la sua reputazione indiscussa nel design hanno reso Milano una scelta naturale per il nostro primo flagship store in Italia. Siamo lieti di inaugurare questo bellissimo spazio”. Il progetto di interior sarà curato da Tokujin Yoshioka e l’apertura prevista per febbraio 2017″, così si è espresso Masakatsu Nagatani, presidente di Issey Miyake.

Un ritratto dello stilista
Un ritratto dello stilista


Lo stilista giapponese, classe 1938, ha sfilato per la prima volta nel 1971 a New York. Le sue collezioni, dalle suggestioni avanguardistiche e minimali, non smettono di raccogliere proseliti in tutto il mondo e la scelta di aprire un nuovo store monomarca nella cornice del quadrilatero della moda milanese appare quantomai importante per il ruolo da sempre svolto nel fashion biz dalla città di Milano, considerata una delle Capitali della moda.


(In copertina outfit della sfilata P/E 2017 Issey Miyake. Foto tratta da Fashionisers).

Lauren Hutton: icona dall’allure intramontabile

Ha incarnato lo stile degli anni Settanta, è stata una supermodella dall’allure intramontabile, uno dei volti più belli di Hollywood ma soprattutto un’icona leggendaria: Lauren Hutton, sublime rappresentante dell’American Style, ha vissuto una vita quasi romanzesca.

Anticonformista e naïf quanto basta per non lasciarsi inghiottire dai meccanismi del potere e dai diktat di Hollywood, l’attrice dall’indole ribelle e dalla bellezza acqua e sapone è sempre rimasta con i piedi per terra. Lei, che è stata una delle supermodelle più pagate della storia, non avrebbe mai intrapreso questa strada se non avesse avuto bisogno di denaro. “Se non fossi stata povera non avrei mai fatto la modella”, ha dichiarato in un’intervista a Town & Country, con la spontaneità di chi nonostante la fama e il denaro è rimasto sempre intrinsecamente estraneo al circo mediatico. Lei che al glamour e alle passerelle ha preferito la vita a stretto contatto con le tribù africane, ha dichiarato con una punta di orgoglio di avere calcato il red carpet solo una volta nel corso della sua lunga carriera.

Carnagione dorata, capelli schiariti dal sole e l’inconfondibile sorriso, Lauren Hutton è nata a Charleston, South Carolina, il 17 novembre 1943. All’anagrafe Mary Laurence Hutton, i suoi genitori si lasciano quando lei è ancora in fasce. Lauren non ha mai conosciuto suo padre e questo avrà profonde ripercussioni sul suo rapporto con gli uomini. La madre si risposa quando lei è ancora piccola e le fa assumere il cognome del patrigno, Hall, sebbene la bambina non sia mai stata formalmente adottata da quest’ultimo. Lauren è uno spirito libero e un autentico maschiaccio, che ai giochi con le bambole preferisce la vita all’aria aperta e l’amore per la natura, trasmessole dal patrigno. La giovane cresce libera da ogni cliché e, come lei stessa ha dichiarato, totalmente analfabeta fino agli 11 anni, quasi un Huckleberry Finn in gonnella. Il patrigno le insegna a correre libera per i prati e a catturare i serpenti velenosi.

Lauren Hutton nel 1974 (Photo by Archive Photos/Getty Images)
Lauren Hutton nel 1974 (Photo by Archive Photos/Getty Images)


Lauren Hutton in un caftano di chiffon firmato Halston, Vogue America, aprile 1973, foto di Richard Avedon
Lauren Hutton in un caftano di chiffon firmato Halston, Vogue America, aprile 1973, foto di Richard Avedon


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All’anagrafe Mary Laurence Hutton, l’attrice è nata a Charleston, South Carolina, il 17 novembre 1943


Lauren Hutton ritratta da Francesco Scavullo, 1975
Lauren Hutton ritratta da Francesco Scavullo, 1975


Dopo aver conseguito il diploma alla Chamberlain High School di Tampa, Florida, nel 1961, la giovane è tra i primi studenti a frequentare la University of South Florida. Di Tampa dirà che per lei era “un posto magico”. Successivamente si trasferisce a New York con il suo compagno, il dj Pat Chamburs, di 19 anni più grande di lei. Nella Grande Mela la bionda Lauren inizia a sognare l’Africa e prova l’LSD. Avvenente e bisognosa di denaro, trova lavoro come cameriera di Playboy, proprio come Gloria Steinem e Debbie Harry. Ma se queste ultime animavano la vita notturna del mitico club come conigliette, lei prestava servizio lì solo all’ora di pranzo, posizione, questa, che veniva riservata alle ragazze tra i diciotto e i vent’anni. Secondo alcuni aneddoti è grazie a Playboy che Mary Laurence cambia il proprio nome in Lauren Hutton, ispirandosi a Lauren Bacall.

In seguito lei e Chamburs si spostano a New Orleans, dove Lauren frequenta il Newcomb College, all’epoca una succursale della Tulane University. Qui nel 1964 si laurea in Lettere. Tornata a New York inizia la sua carriera nella moda. La classe innata della giovane non passa inosservata nel fashion biz, e in breve Lauren Hutton diventa la ragazza copertina più richiesta. Ma la sua carriera -come da lei stessa dichiarato- inizia in realtà in modo quasi picaresco: la giovane si imbatte in un annuncio sul New York Times in cui s cerca una modella per Christian Dior. Ma, come sempre accade, è richiesta previa esperienza nel settore. Un amico del suo fidanzato dell’epoca la esorta ad andare comunque al provino. E quando ella ribatte di non avere alcuna esperienza, lui risponde, con grande nonchalance: “Certo che ce l’hai”. È così che la diva impara la sua prima grande lezione della sua nuova vita nella Grande Mela: mentire.

Lauren ottiene immediatamente il lavoro da Christian Dior, complice anche l’avere accettato una paga inferiore a quella che veniva offerta inizialmente. È la nascita di un mito: nonostante l’altezza non svettante e il sorriso non perfetto, con il caratteristico spazio tra gli incisivi, che da più parti le viene consigliato di nascondere, Lauren Hutton conquista un numero infinito di copertine e diventa la cover girl per antonomasia. Anni dopo la modella rivendicherà orgogliosamente quel piccolo difetto ai denti, asserendo che le conferiva un’aura familiare che mancava alle altre modelle. Lauren Hutton è un riuscito mix dell’intramontabile e sofisticato stile effortlessy-chic degli Hamptons e delle eccentriche stravaganze dello Studio 54, di cui diviene protagonista assoluta.

Lauren Hutton su Vogue, 1977
Incarnazione dell’American Style e icona di stile (Lauren Hutton su Vogue, 1977)


Lauren Hutton in Calvin Klein, foto di Richard Avedon, anni Settanta
Lauren Hutton in Calvin Klein, foto di Richard Avedon, anni Settanta


Lauren Hutton in uno scatto di Terry O'Neill, anni Ottanta
Lauren Hutton in uno scatto di Terry O’Neill, anni Ottanta


L'icona in una foto di Jack Robinson, 1972
L’icona in una foto di Jack Robinson, 1972


Quando incontra Diana Vreeland, alla celebre editor di Vogue basta un solo sguardo per capire che la giovane che si trova di fronte avrebbe fatto strada: “Hai una bella presenza”, le dice. E Lauren risponde, “Si signora, anche Lei”. La sua bellezza acqua e sapone e il fisico atletico la rendono la perfetta incarnazione dell’American Style: poco trucco e abbronzatura d’ordinanza, Lauren ai capi haute couture preferisce lo sportswear. “Lei è il meglio d’America”, disse di lei la Vreeland, consacrandola ad icona di stile. Fu la Vreeland a notarne per prima la fotogenia, dopo che Richard Avedon l’aveva scartata per ben tre volte. La sua bellezza a tratti anticonvenzionale ben presto fu immortalata dai più grandi: in primis proprio Avedon, che la ritrasse in alcuni scatti in movimento, divenuti poi celebri, ma anche Irving Penn, Francesco Scavullo, Henry Clarke. La spontaneità con cui Lauren posa davanti all’obiettivo e la joie de vivre che manifesta le conferiscono di diritto lo status di supermodella. Lauren Hutton appare sulla copertina di Vogue per 25 volte, record assoluto, e ottiene innumerevoli contratti come testimonial. È la prima modella a firmare un contratto a sei cifre con un brand di cosmetici: era Revlon e correva l’anno 1973. Hutton guadagna 400.000 dollari e non ha ancora compiuto 31 anni.


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Nel 1975 ottiene la cover di People. “She’s Got It All” (Lei ha tutto), recita il titolo di quella storica copertina; un brivido corre lungo la sua schiena nel constatare che ce l’ha fatta. Non è più la ragazza povera venuta dal Sud, ma è ormai un mito. Perfetta interprete dello stile Halston e di Basile, che la vestirà in “American Gigolo”, Lauren è ricca di sfaccettature: sublime incarnazione dello stile tomboy e un attimo dopo sirena dallo sguardo enigmatico e dalla sensualità felina, è ben presto chiaro quanto la carriera di modella le stia stretta. Lei sembra nata per recitare.

Nel 1968 il debutto al cinema in “Paper Lion”, a cui segue nel 1974 “The Gambler”. Tante sono le pellicole che la vedono protagonista, ben 44: in “Permette? Rocco Papaleo” di Ettore Scola recita accanto a Mastroianni. Ma il ruolo a cui deve la fama mondiale e che la consacra ad icona di stile è quello di Michelle Stratton, ricca adultera protagonista accanto a Richard Gere di “American Gigolo”. È il 1980 e il film è un tripudio di eleganza: un ancora semisconosciuto Giorgio Armani veste Gere, mentre lei indossa capi Basile, eccezion fatta per l’iconico trench, firmato Armani, che sfoggia con clutch rossa firmata Bottega Veneta.

Lauren Hutton alla 47esima edizione degli Oscar, Los Angeles, 1975
Lauren Hutton alla 47esima edizione degli Oscar, Los Angeles, 1975


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Lauren Hutton ha iniziato la sua carriera come cameriera di Playboy


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Lauren Hutton, nel corso della sua carriera nella moda, ha posato per i fotografi più famosi, da Richard Avedon ad Irving Penn


L'icona fotografata da Milton Greene
L’icona fotografata da Milton Greene


Viaggiatrice incallita amante dell’avventura e centaura spericolata, nel 2000 l’attrice ha un grave incidente in moto, che per poco non le costa la vita. Dopo essersi unita ad un gruppo di motociclisti (tra cui spiccano Jeremy Irons e Dennis Hopper), per celebrare L’arte della motocicletta con una mostra al museo Hermitage-Guggenheim di Las Vegas, al confine tra l’Arizona e il Nevada la Hutton sbanda e perde il controllo della sua moto, mentre viaggia ad una velocità di 160 chilometri orari. La diva riporta fratture multiple ad una gamba e ad un braccio, fratture alle costole e allo sterno e un polmone perforato. Dopo quasi un anno di convalescenza si getta in una nuova avventura, creando una propria linea di cosmetici pensati per donne mature, “Lauren Hutton’s Good Stuff”, distribuita negli USA, ma anche in Europa e Sud America.

Lauren Hutton in uno scatto di Gianni Penati, 1968
Lauren Hutton in uno scatto di Gianni Penati, 1968


L'attrice in uno scatto di Irving Penn, 1968
L’attrice in uno scatto di Irving Penn, Vogue, 1968


Foto di Gianni Penati, 1968
Foto di Gianni Penati, 1968


Un celebre scatto di Richard Avedon, 1968
Un celebre scatto di Richard Avedon, 1968


Foto di Francesco Scavullo, 1975
Lauren Hutton fotografata da Francesco Scavullo, 1975


Lauren Hutton, foto di Fred Seidman, anni Settanta
La bellezza acqua e sapone di Lauren Hutton immortalata da Fred Seidman, anni Settanta


La vita sentimentale della diva è alquanto turbolenta: nonostante non si sia mai sposata e non abbia avuto figli, Lauren Hutton ha avuto una relazione durata ben 27 anni col il suo manager Bob Williamson, morto nel 1997. Williamson, reo di aver sperperato circa 13 milioni di dollari appartenenti al patrimonio dell’attrice, viene tuttavia ricordato da quest’ultima con sincero affetto. Pare infatti che l’uomo le abbia salvato la vita in cinque diverse occasioni. “Non ho avuto un padre e volevo essere protetta. Non ho mai visto uno strizzacervelli e c’era un disagio psicologico che andava certamente approfondito”, dirà successivamente l’attrice. Nel 1991 l’incontro sul set con Luca Babini, che la definì “una donna coi piedi per terra”. Femminista ante litteram, lo stile per lei coincide con l’essere se stessi. Splendida ancora oggi, ha dichiarato di aborrire il nero dal suo guardaroba. Nel 2013 ha rivelato di essere in procinto di scrivere la sua autobiografia, che secondo i rumours dovrebbe intitolarsi “Smile”, proprio come il suo sorriso, segno distintivo di uno charme senza tempo. Recentemente riportata sulla passerella di Bottega Veneta da Tomas Maier, ha sfilato in trench e clutch rossa, proprio nella mise indossata in American Gigolo, accanto ad una Gigi Hadid che la sovrastava in altezza ma non in stile.

Lauren Hutton, foto di Fred Seidman, anni Settanta
Lo stile iconico di Lauren Hutton (foto di Fred Seidman)


Lauren Hutton nel 1977
Lauren Hutton nel 1977


Lauren Hutton, foto di Richard Avedon, 1971
Lauren Hutton, foto di Richard Avedon, 1971


Lauren Hutton in American Gigolo (1980)
Lauren Hutton in American Gigolo (1980), interpretazione che le diede la fama mondiale


Lauren Hutton in passerella per Bottega Veneta, P/E 2017
Lauren Hutton in passerella per Bottega Veneta, P/E 2017



(Foto cover: Lauren Hutton in Halston, foto di Francesco Scavullo, 1975)