Rani Zakhem dedica la sua alta moda a Dalida

Occhi da cerbiatto, grande fascino e una vita tormentata: la cantante italo-francese Dalida, che negli anni ’70 e ’80 ha conquistato i cuori e il titolo di regina di stile, è scomparsa esattamente trent’anni fa. In questo tragico anniversario, Rani Zakhem la celebra regalando ad Altaroma una collezione haute couture dedicata a questa icona di bellezza. Non è la malinconia né il dolore di Dalida ad ispirare lo stilista libanese, ma la creatività, il fascino e i decenni variopinti in cui è stata protagonista dello Studio 54. «Un omaggio agli anni ’70, a Bianca Jagger, allo Studio 54, a Dalida, icona di stile e di eleganza – così Rani Zakhem racconta la sua sfilata haute couture ad AltaromaDa bambino ascoltavo le sue canzoni. Ho sempre amato la sua voce, la sua gestualità, il modo di muoversi, di stare in scena. E’ strano, eppure quei brani, che ascolto ancor oggi, mi hanno sempre messo di buon umore».


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Filtrate attraverso lo sguardo sensibile e creativo del couturier libanese, sulla passerella dell’alta moda primavera estate 2017 di Rani Zakhem arrivano le suggestioni dei party anni ’70, i colori vivaci, le tute da dancing queen, i luccichii di pietre preziose. Lavorazioni plisseé, pizzo sensuale, sontuosi abiti dalle silhouette a sirena si alternano a minidress mozzafiato e tute fluide, perfette per andare a ballare allo Studio 54. Eleganza e sensualità trovano un equilibrio proprio come il fascino della cantante che legava due diverse culture: richiami all’Egitto percorrono la sfilata di Altaroma nei preziosi ricami e ciondoli di ispirazione araba. La palette degli abiti in passerella esplora tonalità pastello, bianco, nero, rosso e tantissimo oro a testimoniare la regalità della donna celebrata da Rani Zakhem. L’alta moda primavera estate 2017 dello stilista è però «una collezione ispirata anche ad un’idea di leggerezza infinita perché oggi ne abbiamo un disperato bisogno, forse per contrastare tutto quello che avviene intorno a noi. Leggerezza, ma anche poesia, tenerezza».


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Edithmarcel esplora la tematica del genere attraverso i quadri di Francis Bacon

Colori, forme, volumi e silhouette: maschile e femminile scompaiono dal vocabolario della moda, almeno per il brand Edithmarcel. Gianluca Ferracin e Andrea Masato, laureati rispettivamente in Fashion Design e Architettura allo IUAV di Venezia, hanno fondato il loro marchio proprio all’insegna della ricerca estetica e formale di una moda che vesta i corpi di uomini e donne senza distinzioni. Un progetto che li ha portati nella sezione agender di Pitti88, poi nel fashion hub della Milano Fashion Week, al White Milano e infine al concorso Who is on Next? 2016. Edithmarcel sfila per la prima volta nella cornice di Altaroma, continuando su questa direzione con la collezione autunno inverno 2017-18, DIPTYCH.


Il duo di creativi mira a rappresentare come a volte i nostri stessi vestiti rischino di ingabbiarci in un genere e in uno stereotipo. Proprio come nei quadri di Francis Bacon, dove figure dal forte impatto emotivo sembrano lottare ribellandosi alla forzata regolatezza di ciò che li circonda: le pareti, gli oggetti e appunto gli abiti vogliono inglobare in una forma innaturale e in pose artefatte gli istinti e gli impulsi della forza vitale. La sfilata Edithmarcel ad Altaroma riflette sugli spunti forniti da Bacon legandoli alla tematica del genere. L’assurda compostezza formale è impossibile da realizzare, perché il corpo, spogliato del proprio genere, rifiuta qualsiasi etichetta. Le linee sono infatti rilassate, non segnano le forme, come l’identità che sfugge a un’esatta definizione. Gli outfit sono realizzati in un equilibrio tra linee asciutte e volumi oversize, e la stessa dualità si riflette nei materiali e nei colori. La superficie liscia del panno nelle tonalità piene di nero, zucca e verde bottiglia, si accosta a capi dai tessuti più voluminosi a pelo morbido e a stampe pois, gessate, glitter. Sulla passerella di Edithmarcel a materia risponde al desiderio esistenziale di uscire dagli schemi ed eliminare le etichette, per tornare a guardare all’essenza.


Altaroma 2017: Miahatami celebra la cultura nomade dell’Iran

I nomadi Ghashghai e Bakhtiari sono popolazioni che del viaggio attraverso il deserto hanno fatto un’antichissima filosofia di vita. Narguess Hatami, stilista iraniana e fondatrice del marchio Miahatami, li prende a modello per celebrare la cultura del suo paese d’origine e la metafora del viaggio. La collezione autunno inverno 2017-18 che la designer ha presentato ad Altaroma trae spunto dai colori e dalle forme delle tende in cui queste popolazioni vivono, nella valle dell’Iran. I paesaggi mozzafiato di queste zone, i ricami della tradizione persiana, l’abbigliamento dei nomadi, i tappeti Gabbeh e Kilim, le dune del deserto: ogni stimolo visivo diventa fonte di ispirazione per una collezione estremamente raffinata.


Trame intricate e preziosi ricami riproducono la bellezza dei tappeti persiani, le frange applicate ai capi imitano la sabbia che si muove nel vento del deserto, le maglie in punto pelliccia ricordano l’abbigliamento tradizionale dei nomadi Ghashghai e Bakhtiari. Le lavorazioni a mosaico si sovrappongono in camicie, abiti lunghi e gonne a ruota dall’effetto tridimensionale. La sfilata Miahatami autunno inverno 2017-18 è dominata dai colori caldi delle tende nel deserto: rosso bordeaux, blu, giallo, cammello. Per la prima volta, in questa collezione presentata ad Altaroma, Narguess Hatami fa uso del nero che rappresenta le tende e le cappe indossate dai pastori Ghashghai. Proprio l’uso del colore, in cui la stilista è particolarmente talentuosa, è valso a Miahatami il secondo posto alla scorsa edizione di Who is on Next?, il concorso di scouting di Altaroma e Vogue Italia. Nella collezione autunno inverno 2017-18 una grande attenzione è rivolta anche alle texture tridimensionali e alle linee femminili, che giocano con la millenaria cultura persiana e i capi del casualwear. Jeans e felpe si inseriscono in questa collezione da mille e una notte, attualizzandola ed equilibrandone la femminilità. Gli accessori completano i look in passerella: gioielli per capelli, elaborate collane, scarpe in pelle, nappa e canvas con lavorazioni jaquard.


 

Imperfezioni, la collezione autunno inverno 2017-18 di Morfosis ad Altaroma

La moda come metamorfosi dell’io, espressione più profonda di un’identità in continuo mutamento: è il concetto da cui ha preso vita il brand Morfosis di Alessandra Cappiello, che ad Altaroma ha presentato la collezione autunno inverno 2017-18. Si chiama Imperfezioni la linea di moda donna per la prossima stagione fredda, e prosegue sul filo narrativo della ricerca del proprio io. Attraverso i suoi look, Morfosis racconta una donna la cui storia è incompiuta perché sempre suscettibile di un cambiamento dettato dall’incontro con l’altro. Tutto intorno a noi è movimento, incontro, scontro, contaminazione dalla quale nasce qualcosa di nuovo. Così l’identità non è mai del tutto compiuta, e neanche la moda che è la sua espressione visiva. In passerella sfilano donne raffinate, eclettiche, “imperfette”.


Concetti complessi che diventano chiari nei look dell’autunno inverno 2017-18 firmato Mofosis. Un’estetica del multiforme che si esprime mescolando tessuti, linee, stili diversi. Silhouette fluide o asciutte si modellano in impalpabili veli di tulle plumetille e di seta, morbido velluto, lieve chiffon e crepe cady, pelle dall’attitude rock. Per il brand italiano la ricerca di equilibrio sfocia in colori sfumati: curcuma, verde oliva, grigio e vinaccia che si risolvono nella costante del nero. Alessandra Campiello vede la moda donna come interpretazione libera e personale di uno stimolo visivo, che può arrivare da un abito ma anche da un quadro o dall’osservazione della natura. La sua fonte di ispirazione sono i quadri della nonna pittrice, Anna Grauso, insieme alla moda rivoluzionaria e surrealista di Elsa Schiaparelli, alle tele di Rorschach, agli abiti elaborati di Madeleine Vionnet. Il risultato è la moda donna contemporanea ed espressiva che Morfosis ha portato in passerella ad Altaroma 2017. Le creazioni di Alessandra Cappiello hanno già sfilato a Milano, Tokyo, Parigi e hanno conquistato perfino Madonna con le loro contaminazioni artistiche e l’appeal femminile e graffiante.


Altaroma 2017: l’hot couture firmata Brognano

Il brand calabrese Brognano presenta la sua collezione “hot coutureautunno inverno 2017-18 sulle passerelle di Altaroma, ritornando proprio là dove un anno fa ha ottenuto un prestigioso riconoscimento. Giovanissimo ma già con grandi esperienze alle spalle (ha lavorato per le maison Giambattista Valli e Dolce e Gabbana) Nicola Brognano ha conquistato il primo premio del concorso Who is on Next? 2016 per la sezione moda donna prêt-à-porter. Grazie alla sua abilità nell’«interpretare lo spirito del momento con colori e sovrapposizioni» ha conquistato la giuria del concorso di scouting e quest’anno è tornato ad Altaroma a confermare il suo talento davanti a giornalisti, buyer e blogger.


La collezione autunno inverno 2017-18 mescola ad arte streetwear e couture, per un’eleganza contemporanea e molto femminile. L’attitude casual e naturale viene interrotta da ruches, fiocchi, balze. Capi iperfemminili si abbinano pantaloni cargo e t-shirt con la scritta “Hot Couture“. Tessuti e lavorazioni d’alta moda come pizzo, georgette, dévoré di velluto incontrano denim, tessuti tecnici, vernice ed ecopelliccia. Ampie maniche e cinture-gioiello in raso si innestano su un trench di vernice, in un audace accostamento di colori; lunghi guanti rosa shocking si indossano con maglia più basic; cappellini da baseball su abiti couture. Le tonalità basiche, pastello e nude convivono con toni forti che attirano gli sguardi come viola e verde, stampe geometriche e floreali si uniscono in look coloratissimi. Mescolando bon ton e street culture, principesse e maschiacci, contaminazioni pop e tagli sartoriali, Brognano è stato capace di sintetizzare gli opposti con leggerezza, senza eccentricità e nel rispetto della femminilità contemporanea. La sua moda donna autunno inverno 2017-18 è fresca e giovane, adatta a ragazze che scelgono uno stile casual ma non banale. Questo ragazzo prodigio ha dimostrato di poter fare grandi cose e di avere tutta l’intenzione di diventare un nome importante nel fashion system.


 

Color Retro Future, la collezione Parden’s sfila ad Altaroma

Essenziale, geometrica, astratta: ecco le caratteristiche della collezione donna autunno inverno 2017-18 Parden’s, presentata ad Altaroma. Daniele Giorgio, fondatore del brand e finalista dell’ultima edizione di Who is on Next?, ha ricevuto una menzione speciale da Yoox.com «per il forte impatto visivo e la freschezza» delle sue creazioni. Anche in questa collezione di moda donna, lo stilista non si smentisce. Attraverso l’uso di colori forti, linee geometriche e volumi minimali la sfilata Parden’s esplora il neoplasticismo in una commistione di arte e moda. Dominano i colori primari e secondari: giallo, verde, blu, rosso, viola sembrano stesi in pennellate piatte su abiti, bomber, bluse e pullover. Il dialogo tra volumi e colori si risolve in look decisi, anticonformisti e femminili. Stampe geometriche e asimmetrie rimandano alle visioni estetiche di grandi nomi dell’astrattismo come Malevic e Rietveld. La moda donna Parden’s autunno inverno 2017-18 sfrutta materiali innovativi e tessuti tipici del guardaroba femminile: crêpe double, organza, crêpe de chine.


Sulla passerella di Altaroma, Parden’s porta una donna che sceglie un’estetica sobria e sofisticata. Lavorazioni e tessuti della grande tradizione italiana, e soprattutto pugliese, sono modellati su linee contemporanee, asciutte e minimaliste ma dalla grande personalità. Daniele Giorgio, creatore e direttore creativo di Parden’s, guarda all’arte come fonte d’ispirazione primaria. Fin da piccolo appassionato di architettura e design, si lascia conquistare dal colore, dalla forma, dalla linea che traduce in abiti dal taglio frizzante. Non dimentica però l’identità della sua terra: non a caso, il logo del brand è il Pumo, scultura in ceramica della tradizione pugliese. Le suggestioni del barocco, dell’arte contemporanea, della pittura e dell’architettura convergono in collezioni di moda donna dall’appeal sofisticato e dalla personalità decisa. Tagli netti, morbide curve e qualche volant qua e là creano una collezione autunno inverno 2017-18 ricercata, che sulle passerelle di Altaroma non è certo passata inosservata.


Altaroma 2017: stampe caleidoscopiche e suggestioni vintage sulla passerella di Arnoldo][Battois

Silhouette dall’allure retro’ e stampe caleidoscopiche sono protagoniste della collezione autunno inverno 2017-18 presentata ad Altaroma da Arnoldo][Battois. Il brand veneziano, finalista del concorso Who is on next? 2010 indetto da Altaroma e Vogue Italia, ha fatto sfilare in passerella una moda donna glamour e contemporanea, in cui suggestioni diverse si intrecciano per uno stile unico. Le spalle a scatola e le linee allungate creano volumi che ricordano gli anni ’80, ma le sovrapposizioni di tessuti e colori e i dettagli couture guardano al futuro. Morbida lana, seta stampata, lievissimo satin e voluminose pellicce di lurex convivono in modelli dal sapore vintage ma sorprendentemente attuali.


Sono le sovrapposizioni di stampe in colori acidi a movimentare la collezione Arnoldo][Battois per il prossimo autunno inverno 2017-18. Giallo, azzurro, arancione, verde menta e rosa shocking inseriscono tocchi di colore nelle tute, nei turtleneck a fantasie vintage, nelle bluse dalle maniche ampie e negli abitini aderenti. A completare le silhouette sono complesse architetture in lurex, volant extralarge e accessori stravaganti. Sulla passerella di Altaroma 2017, così come nelle precedenti collezioni, le menti creative del brand Silvano Arnoldo e Massimiliano Battois danno grande spazio ai dettagli. I sandali di pelliccia si indossano con calze a contrasto, le collane sono enormi e dominano l’intero look, i guanti si accendono di colori brillanti. Ma sono soprattutto le borse ad aver reso celebre il brand Arnoldo][Battois: in questa collezione autunno inverno 2017-18 diventano minibag, come piccoli gioielli da polso. La sfilata Arnoldo][Battois ad Altaroma conferma la scelta di affidarsi alla maestria degli artigiani che lavorano sulla Riviera del Brenta, rivelando un forte attaccamento alla propria terra e alle radici del Made in Italy. Il Lanificio Paoletti ha infatti realizzato le stampe in esclusiva per la collezione che mescola contemporaneità e glamour vintage, toni acidi e colori pastello in una moda donna originale e affascinante.


Nativa. Il viaggio onirico di Greta Boldini

Elegante, sofisticata ed incredibilmente garbata: Nativa, la collezione appena proposta dalla griffe Greta Boldini durante l’ultima edizione di Altaroma 2016, è un viaggio onirico atto a trasfigurare i lavori letterari del poeta-scrittore Dylan Thomas in un viaggio atemporale che stuzzica vista e sentimento.

Ecco, che vividi si fanno i toni dell’amata terra del Galles, sofferta durante le lunghe e gelide notti invernali, e che si veste, oltremodo, di colori forti e visivamente avvolgenti, appena il sole la sfiora, disincantandone l’immane bellezza.

La sua fonte d’ispirazione concreta, è legata prettamente all’arte, che sia figurativa o letteraria. Un studio certosino nelle origini dei Nativi d’America, popolo a cui viene dedicata la collezione primavera/estate 2017; ed è così, che l’estro creativo dell’artista Graham Sutherland e la sua l’opera “Western Hills”, s’insinuano nel progetto creativo del designer Alexander Flagella.

Capi raffinati, dalla silhouette attraente. La femminilità della donna Greta Boldini, si accentua con abiti leggeri movimentati da fitti plissé. Il lusso, in Nativa, viene scandito dall’utilizzo di materie prime di altissima qualità come i pizzi macramè, il satin, il georgette, il cady di viscosa, il cotone panama, il tutte e jacquard di cotone. L’alta sartorialità e allo stesso modo, la complessità della collezione, si arguisce dall’utilizzo delle piume di marabout, gallo e faraone che compartecipano alla voluttuosità della collezione assieme agli effetti 3D ricavati da ricami con paillettes di madre perlate e bacchette di puro vetro.

Stampe floreali (onnipresenti nei nelle collezioni del marchio Greta Boldini), sono state abbinate abilmente a geometrismi elaborati con intarsi di nastri, passamanerie e frange.

La palette di colori, è variopinta e viene scandita dai toni del bordeaux, grigio chiaro, rosa delicato, verde mente, corallo, blu cobalto e nero.

Per gli accessori, eleganti pochettes, si intervallano a borse con manici intrecciati “Cactus”. A completare, guanti in tulle e i gioielli firmati Voodoo Jewels.

 

 

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A. I.: l’artigianalità è di scena ad Altaroma

Si è conclusa nei giorni scorsi Altaroma. Come di consueto occhi puntati su A.I., Artisanal Intelligence, da anni tappa fondamentale ed imperdibile nell’ambito dell’haute couture capitolina. La manifestazione, nata allo scopo di promuovere la creatività contemporanea, unisce mirabilmente arte, artigianato e moda, con particolare attenzione al made in Italy ma aprendosi anche ai talenti internazionali. Fucina di talenti e crocevia culturale, A.I. è un progetto unico nel panorama del fashion biz contemporaneo, che, attraverso un itinerario che abbraccia gallerie, luoghi d’arte e atelier d’autore, sottolinea la bellezza imperitura della Città Eterna andando a scoprirne vicoli inusitati in cui la vocazione alla manualità è ancora fortemente radicata.

È un Grand Tour quello che è stato presentato nell’edizione appena conclusasi: a 200 anni dalla pubblicazione di “Viaggio in Italia” di J.W. Goethe designer, artigiani ed artisti si sono confrontati interpretando lo stesso tema attraverso visioni oniriche e stili multiformi. Il topos del viaggio in Italia è stato sviluppato attraverso mostre ed installazioni in cui l’arte è stata protagonista indiscussa. Presente e passato si intersecano in giochi caleidoscopici, mixando la tecnologia dei pixel alle tessere di un micromosaico dal gusto classico. Tema cardine nella letteratura, il Bildungsreise costituisce da sempre esperienza fondamentale per la costruzione del proprio Io: impossibile non fare tappa nel Bel Paese, con le vestigia romane, le ville palladiane o gli scavi di Pompei: la bellezza italiana rivive nelle testimonianze lasciateci da H. C. Andersen, Goethe, il barone di Montesquieu e Charles Dickens, fino al cinema, che trova illustri esponenti in Rossellini, James Ivory e la sua “Camera con vista” e Peter Greenway. Il Grand Tour come ricerca intima dentro di sé è il tema su cui si sono misurati artisti viaggiatori, per una moda errante e vagabonda, pregna di un suggestioni etniche e di elementi che creano un melting pot culturale. Esplorazione e cronaca si snodano attraverso un percorso affascinante ed intenso che unisce accessori, gioielli e collezioni di designer provenienti da tutto il mondo, uniti dal comune denominatore dell’amore per l’Italia.

Tra i designer esposti l’ungherese Boglàrka, formatosi all’Accademia di Belle Arti di Roma e alla Moholy Nagy di Art and Design di Budapest con una tesi su Roma; Celeste Pisenti e Stefano Russo, autori della “Chimica Romantica”, un progetto composto da abiti, accessori e immagini che uniscono la moda a discipline quali la scienza e la filosofia. Non sono mancati nomi dell’eccellenza del Made in Italy, come lo storico Lanificio Cesare Gatti. I tesori di Roma sono stati al centro dell’opera di Gergei Erdei, che le ha riprodotte attraverso nuance e giochi cromatici per riprodurre il guardaroba ideale di un viaggiatore dandy del XIX secolo.

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Gergei Erdei protagonista dell’ultima edizione di A.I.


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Il topos del viaggio è stato al centro di A. I.


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L’installazione firmata Maria Sole Ferragamo


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La gorgiera rivisitata attraverso lo stile di Maria Sole Ferragamo


Geniale la creatività di Haetts, cappellai olandesi che hanno sposato la filosofia eco-friendly utilizzando per i loro copricapi crochet e fibre naturali, riproducendo fedelmente alcuni modelli settecenteschi. Lusso e femminilità allo stato puro nelle scarpe di Manfredi Manara. Nato a Monaco nel 1990 da madre argentina e padre italiano, formatosi al London College of Fashion, il suo universo femminile riporta in auge un lusso evergreen che rivendica l’artigianalità attraverso l’uso di elementi inusuali quali le passamanerie. È stata poi la volta di Maria Sole Ferragamo, protagonista di “Eppur si muove”, un progetto fortemente voluto dalla giovane creativa laureata in Architettura ed erede di una delle famiglie più importanti della storia della moda italiana. I suoi accessori ricalcano fedelmente elementi rinascimentali, come gorgiere e crinoline, ma anche gabbie naturali che, attraverso un sapiente gioco di intrecci e geometrie in pelle, circondano ed esaltano il collo ed i fianchi.

Period Features Brand nasce dall’estro dello stilista giapponese Masakatsu Tsumura, artista e designer rimasto fortemente affascinato dall’arte della tessitura a mano, che ha conosciuto durante un viaggio in India. Anche qui largo ad un uso massiccio di materiali ecosostenibili per forme contemporanee. La cappa, celebre capo passepartout nel guardaroba di ogni viaggiatore che si rispetti, viene rielaborata da Maria Federica Bacchiddu di Theodora Bak. La creatività artigiana si snoda poi attraverso i micromosaici e nelle installazioni di Ophelia Finke Art Catlin, artista ed antropologa che traduce i ricordi psicologici in grandi “disastri onirici” fatti di assemblaggi completamente bianchi di cose.

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Le suggestioni etniche di Boglàrka


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Le vestigia romane rivivono in Roman Micromosaic


A.I. Artisanal Intelligence nasce da un progetto firmato Clara Tosi Pamphili ed Alessio de Navasques. Laureatasi in Architettura a Roma con Giorgio Muratore, storica della moda e del costume, Clara Tosi Pamphili ha al suo attivo numerose mostre e pubblicazioni. Da anni svolge attività di ricerca delle arti applicate alla moda, vantando collaborazioni con le più importanti sartorie teatrali e di moda italiane e internazionali. Dopo aver diretto didatticamente l’Accademia di Costume e di Moda dal 2005 al 2007, ha insegnato Storia del Design di Moda e Tecniche di Ricerca all’Accademia di Costume e di Moda e alla Facoltà di Architettura di Roma Ludovico Quaroni fino al 2011. Attualmente lavora con Altaroma e collabora con il Maxxi e altre istituzioni per la creazione di eventi culturali sulla moda. Alessio de Navasques nasce a Brindisi il 10 maggio 1985. Dopo aver conseguito la maturità classica inizia subito la sua attività di scouting, partendo dallo showroom di famiglia ed appassionandosi a tematiche quali il recycling e il vintage. Amante della contaminazione tra le arti, in particolare Arte e Moda, si trasferisce a Roma, dove studia architettura e diviene curatore indipendente di mostre che riscuotono enorme successo, a partire dalla creazione del museo D’Annunzio Segreto, che raccoglie il guardaroba del famoso scrittore. Il duo continua a macinare successi.

(Tutte le foto sono di Andrea Buccella)


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Portugal Fashion, 3 fashion designer emergenti ad Altaroma

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Altaroma 2016 si è confermata un osservatorio privilegiato sui fermenti creativi del sistema moda e in particolare su quelle spinte che arrivano dai fashion designer emergenti in piena scalata al successo. La fashion week capitolina ha raccolto i nomi più interessanti della scena creativa, andando a pescarli anche fuori dai confini italiani: è nata così Portugal Fashion, la sfilata collettiva organizzata da Altaroma con  ANJE – Associação Nacional de Jovens Empresários (Associazione Nazionale dei Giovani Imprenditori). Tre stiliste portoghesi hanno mostrato all’Italia le proprie collezioni, contribuendo all’atmosfera cosmopolita e alla fertilità di scambi culturali ed estetici. Daniela Barros, Susana Bettencourt e Pé de Chumbo: queste le tre fashion designer iberiche le cui collezioni hanno sfilato durante l’evento.

Daniela Barros ha studiato alla Oporto Fashion School e da alcune stagioni sfila in calendario alla Portugal Fashion Week. La stilista ha raggiunto il successo nel 2013 vincendo il premio Best Female Collection a Who’s Next Salon Paris. Sulla passerella di Altaroma ha portato una collezione androgina ma sensuale, fatta di capi stratificati e porzioni di pelle in vista, dominata da colori neutri come bianco, nero, blu con incursioni nel gessato maschile.


ph. S.Dragone- G.Palma / L.Sorrentino


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La seconda collezione di Portugal Fashion è stata quella di Susana Bettencourt, specializzata in Knitewear alla Central Saint Martins di Londra. La passione della stilista per la maglieria è evidente dai look che ha portato in passerella: abiti, completi e maglie coloratissimi, ricchi di frange e dettagli sbarazzini.


ph. S.Dragone- G.Palma / L.Sorrentino


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A concludere l’evento di Altaroma, la collezione Pé de Chumbo della fashion designer Alexandra Oliveira, specializzata nella sperimentazione di materiali innovativi da abbinare a tessuti tradizionali. La sua moda è fatta di maxi cardigan lavorati a maglia e abiti da sera che giocano con materiali opalescenti e trasparenze ad arte.


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Altaroma: la moda anni ’50 di Esme Vie

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Una Grace Kelly in versione moderna e rivisitata è la figura che ispirato la collezione primavera estate 2017 di Esme Vie, presentata lo scorso sabato ad Altaroma. La stilista russa Julia Voitenko, che vive ormai stabilmente a Milano, ama dare un’impronta bon ton alle collezioni del suo brand ispirandosi alla moda anni ’50 e ’60. Così anche per la prossima primavera estate le silhouette sono a clessidra, con gonne a ruota e soprabiti a uovo, tipiche degli anni d’oro della moda italiana.


La collezione che ha sfilato ad Altaroma si chiama Zefiro e, proprio come il vento che preannuncia la primavera, è delicata ed elegante. La ricerca di equilibrio nelle proporzioni e di raffinatezza nei materiali ha portato Esme Vie a una collezione iperfemminile:  le sete pregiate si tingono di colori sorbetto come verde menta, rosa, crema, giallo limone. Il rigore delle linee trapezoidali si ingentilisce grazie alle romantiche applicazioni di fiori, che creano un immaginario ponte tra volumi architettonici ed elementi naturali. Esme Vie distribuisce femminilità su metri e metri di pura seta, lavorata con una tecnica artigianale che la renda ancora più morbida. Sulla passerella di Altaroma 2016 sfilano abiti da sera sofisticati che fondono la magia della moda anni ’50 con un’ispirazione più contemporanea, per un risultato elegante e lieve come la brezza primaverile.


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