Pitti 91 – Old Randa: Le scarpe da vero Gentleman

Andrea in arte Old Randa, nato nei primi anni 70 a Vigevano, ridente cittadina lombarda che si stava affermando come capitale della calzatura Europea.
Già da molto piccolo i suoi genitori dipingevano suole per calzature e tutte le persone che gli erano vicino avevano lavori “artistici”; il suo nonno paterno era un pittore restauratore, mentre quello materno era artigiano, quindi cresciuto con pennelli, chiodi e tanta creatività. La colonna sonora delle sue giornate era il suono delle macchine da cucire per tomaie e gli odori che lo circondavano erano caratterizzati dalla pungente nota del tenacio.


Old Randa
Old Randa



Le calzature di pregio, sono sempre state nel suo DNA, in primis apprese le procedure da Shoeshiner per poi arrivare a sviluppare “l’arte della Patina”.
La sua collezione di calzature viene prodotta con pellami rigorosamente in crust (bianco neutro) sui quali dipinge e crea la Patina.


La sua passione innata per l’arte e per i dettagli lo porta a lavorare anche fino a dieci ore su un paio di scarpe per eseguire la Patina, il Glacage e dipingerne la suola.


Old Randa
Old Randa



Il progetto Old Randa, incarna a 360gradi tutto quello che nella vita lo appassiona, dalla musica, la regia, la pittura e la sua filosofia di vita.


“Finalmente posso dare al tempo un valore vero, vivere l’emozione di creare ogni volta un pezzo unico e potervi dedicare giornate intere personalizzandolo nei minimi particolari. Nessun paio risulta uguale ad un altro. Ognuno è un vero fermo immagine, una polaroid del momento in qui è stato creato.”Old Randa


Old Randa
Old Randa



Old Randa
Old Randa



Old Randa
Old Randa



Old Randa al Pitti 91


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Pitti 91: Angelo Inglese – Per una camicia “Presidenziale”

MFW – ELEVENTY: I NUOVI CODICI DEL VESTIRE FORMALE

La collezione Eleventy FW 17-18 incontra le necessità dell’uomo cosmopolita contemporaneo e scandisce i momenti diversi della giornata, che diventano i temi della collezione.
Eleventy rivoluziona i codici del formale proponendo, a chi si reca a lavoro, il nuovo stile casual office dove la cravatta lascia spazio al dolcevita, da indossare con giacche formali ma pantaloni sportivi in cotone; le camicie, anche in denim, sono da portare fuori dei pantaloni, il tutto con un pattern davvero incredibile. I cappotti, più lunghi e dai volumi morbidi, sono anche in doppiopetto due bottoni con rever sciallato, in lane cotte o lana/cashmere in microfantasie o tinta unita.


Eleventy
Eleventy



Per l’uomo d’affari che viaggia, il soft formal nel segno di una moderna praticità: le giacche sono destrutturate, da piegare come fossero maglie nei loro pesi leggerissimi; gli abiti, proposti in tonalità chiare, provengono dalla sartoria napoletana e mostrano una linea più morbida nei pantaloni con tessuti dai pesi soft ma preziosi al tempo stesso; e nella ricerca della leggerezza, il cappotto in cachemire ha un peso piuma che riscalda senza sentirlo addosso.


Eleventy
Eleventy



Contaminazioni sportive e militari per i nuovi capi new urban style proposti per il tempo libero, con capospalla in fantasia camouflage o in tinta unita, bomber nei tessuti tecnici dai colori effetto metallizzato e fodere a contrasto, da abbinare con una camicia over dai volumi più ampi, un pantalone baggy e sneakers.
Per il weekend lo stile diventa leisure wear, nel confort di felpe vissute in tinto capo e t-shirt over con scritte che invitano al relax; trench in lana cotta e piumini camou da sovrapporre a giacca-camicia in camoscio, gilet imbottiti, cardigan bicolori, e pantaloni dalla linea morbida alla coscia.


Eleventy
Eleventy



Eleventy
Eleventy



La linea Platinum di Eleventy invece, si arricchisce di due capsule con proposte uniche non replicabili, perché realizzate a mano con lavorazioni altamente esclusive ed artigianali: nascono così i cardigan chiusi da zip a rombi e le maglie a collo alto in cachemire, mai uguali l’una dall’altra, lavorate con i ferri da esperte magliaie toscane e la linea di scarpe su misura realizzate in cavallo da artigiani marchigiani e toscani.


Eleventy
Eleventy

SCARPA STRINGATA - Eleventy
SCARPA STRINGATA – Eleventy

MOCASSINO - Eleventy
MOCASSINO – Eleventy

DOPPIA FIBBIA ALTA - Eleventy
DOPPIA FIBBIA ALTA – Eleventy



Eleventy propone infine per la collezione Autunno/Inverno 2017/18, una varietà di accessori must have per il gentleman moderno, al passo coi tempi: zaini, borse da lavoro, pochette con doppia zip e piccola pelletteria, tutto realizzato da un artigiano veneto.
L’universo di Marco Baldassarri include anche prodotti per la casa come il plaid, profumatori per l’ambiente rigorosamente bio e candele che riproducono lo scoppiettio della legna che arde. Un Mood quello di Eleventy che colpisce a 360 gradi.


“Abbiamo un legame emozionale con ciò che realizziamo, dettato dalle nostre radici”


Cit. Marco Baldassarri


Eleventy
Eleventy



Eleventy
Eleventy



Eleventy
Eleventy



Eleventy
Eleventy



Eleventy
Eleventy



Eleventy
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Pitti 91: Angelo Inglese – Per una camicia “Presidenziale”

L’ispirazione per la nuova collezione A/I 17-18 nasce dalla valigia di cartone usata dal suo bisnonno, Cosimo Inglese nato a Ginosa, che dovette emigrare temporaneamente negli Stati Uniti d’America negli anni ’20.


Le sue foto ed i suoi abiti sono stati gli elementi guida di gran parte delle collezioni G. Inglese Sartoria e ANGELO INGLESE Autunno/Inverno 17-18, nelle quali traspare tutta la storia della vera sartorialità e dell’artigianalità, come la tradizione insegna.


Angelo Inglese
Angelo Inglese



Il prodotto principe, la camicia, viene proposta con tessuti di qualità superlativa: titoli altissimi, filati di cotone egiziano, righe e colli di altri tempi ma rivisitati ed adeguati per i più esigenti e attenti alle mode che cambiano. Incredibile la varietà di colli disegnati ma soprattutto tagliati a mano dai maestri sarti che hanno fatto la storia della sartoria di famiglia e dei principali artigiani delle sua terra.


Angelo Inglese
Angelo Inglese



Davvero interessante la Cravatta proposta dal maestro, un must have per il gentleman moderno che si ispira alle icone del passato, elemento che viene presentato in ogni sua sfaccettatura, per tutti i gusti, in ogni larghezza e lunghezza, con qualsiasi tipo di personalizzazione; persino su misura.
Ripercorrendo gli States, il brand G. Inglese, ha creato una capsule collection con un fotografo e fashion blogger di livello internazionale, Karl-Edwin Guerre, in arte GUERREISM. I due si sono divertiti a creare un confronto tra le culture dei luoghi che hanno vissuto: New York e Ginosa.


Angelo Inglese e Guerreism
Angelo Inglese e Guerreism



L’idea è quella di generare una seconda migrazione dall’Italia all’America, ma questa volta digitale. Il merito e’ di “Mad for Italy”, un’associazione che ha come obiettivo quello di esportare la cultura italiana principalmente in America, in tutte le sue peculiarità: cibo, musica, design e moda.
Attraverso questa grande community, Mr. Inglese, ha realizzato la camicia per il neo Presidente Statunitense, DONALD TRUMP. Si, avete capito bene: e’ stata commissionata una classica e preziosa camicia bianca, consegnata qualche settimana fa direttamente alla Trump Tower e voci di corridoio dicono che sia stata indossata dal neo presidente USA per il suo giuramento.


Lunga vita al Made in Italy


Angelo Inglese
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Pitti 91 – Lardini: The Digital Gentleman

Tra rigore e nonchalance. Tipiche fantasie British e dettagli ricercati ma senza eccessi.


La collezione uomo Lardini autunno-inverno 2017/2018 racconta di un gentleman dei tempi moderni il cui guardaroba, fatto di classici malleabili, definisce una nuova eleganza all’insegna di una esclusiva mondanità ma anche di una quotidianità sempre più digital. La parola d’ordine è “soft sartorial” come stile e filosofia di vita; silhouette facili ma precise e materiali confortevoli come cashmere, cashmere-seta e yak danno un aspetto di libertà e pacatezza a una collezione ricca di capi evergreen: blazer destrutturati, ampi cappotti, abiti tre pezzi, giubbotti disinvolti, giacche camicia.


Cappotto in lana chiné sui toni del marrone indossato su un pantalone in velluto a coste e dolcevita a treccia in lana mohair.
Cappotto in lana chiné sui toni del marrone indossato su un pantalone in velluto a coste e dolcevita a treccia in lana mohair.



Le fantasie rigorosamente British si orchestrano l’una con l’altra fino a diventare il link dei diversi accostamenti: Principe di Galles, gessati larghi, check, over check, pied-de-poule e jaquard riescono a convivere talvolta nello stesso outfit grazie alle medesime nuances. Il classico vestire “all’inglese” trova spunti alternativi in questa collezione che fugge la sicurezza di abbinamenti scontati.
Così nelle giacche affiora un’attitudine informale grazie all’utilizzo di tessuti dal carattere sportivo come il jersey e la ciniglia, l’abito è intelato, ma per non prendersi troppo sul serio è anche tinto in capo.


Giacca gessata doppiopetto in lana cardata, con gilet in cashmere, camicia oxford pinstripes e cravatta in maglia, indossata su pantalone in flanella.
Giacca gessata doppiopetto in lana cardata, con gilet in cashmere, camicia oxford pinstripes e cravatta in maglia, indossata su pantalone in flanella.



Elementi chiave della stagione sono i capospalla; la varietà dei tessuti e delle vestibilità, insieme alle molteplici fantasie, rendono la giacca (proposta in versione monopetto, doppiopetto, a camicia, con revers a specchio e sciallati) l’interprete per eccellenza del carattere soft tailoring di Lardini.
Le varie sfumature di marrone, cromia chiave della collezione, spaziano dal beige al senape al bordeaux e avvolgono colori puri come il blu, l’ottanio, il rosso e l’arancio.


Abito in lana finestrata, camicia denim e cravatta in lana regimental.
Abito in lana finestrata, camicia denim e cravatta in lana regimental.



Oltre il 60% dei tessuti utilizzati per la collezione autunno-inverno 2017/2018 di Lardini viene creato in esclusiva dai migliori produttori mondiali (italiani e inglesi).
La sperimentazione non si limita soltanto al mondo delle materie prime, ma anche a quello delle tinture e dei lavaggi: in particolare Lardini per la prossima stagione ha impiegato per abiti, giacche e camicie un nuovo processo di lavaggio che dona un aspetto sottilmente vissuto ai capi.


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Pitti 91 – RED SOX APPEAL: Il Paisley, omaggio alla Tradizione

Il Paisley, un segno antico che simboleggia l’eterno movimento e la capacità di adattarsi nel tempo.


Il brand Red Sox Appeal ha presentato durante il Pitti Uomo la prossima collezione invernale 2017/18, recuperando dai suoi archivi un mini-pattern che da secoli supera la prova del tempo: il Paisley, il nuovo disegno icona del Brand dello storico calzificio ReDepaolini.


Red Sox Appeal - Calza lunga in cotone egiziano con motivo Paisley, tacco punta in contrasto
Red Sox Appeal – Calza lunga in cotone egiziano con motivo Paisley, tacco punta in contrasto



La storia di questo motivo, detto anche cachemire o boteh, è una storia ricorrente che parla di contaminazioni di culture antiche e lontane fra loro, di moda e tradizione, di filati preziosi e artigianalità, ma anche di innovazione e nuovi modi di esprimersi. Per questo Red Sox Appeal ha deciso di dedicare a questo pattern un’attenzione particolare poiché in grado di vestire il più esigente degli uomini con un’allegra grazia e una sinfonia di colori iridescenti.


La famosa goccia allungata con punta ricurva, spesso interpretata come il simbolo del continuo cambiamento, viene scelta da Red Sox Appeal per la prossima stagione invernale, come nuovo disegno iconico: un classico sempre attuale, un decoro antico che comunica creatività, evocativo di sartoria artigianale e di suggestioni esotiche. Tra i colori base per la fantasia a goccia, in questo Autunno Inverno 17-18, ci sono sia le nuance più scure come nero e bordeaux che quelle più accese come il rosso vermiglio, l’arancione cangiante, il blu cina ed il verde smeraldo.


Red Sox Appeal - ICON Paisley
Red Sox Appeal – ICON Paisley



Il Brand sceglie di reinterpretare il paisley rendendo omaggio alla tradizione attraverso l’uso di filati di prima scelta, come il cotone egiziano, e di esaltarla grazie alla manifattura interamente italiana che da quasi 80 anni crea calze di qualità Premium.
Fra le proposte più classiche non mancano i colori tenui e neutri, come il grigio, il beige ed il deep blue.


Red Sox Appeal
Red Sox Appeal



Red Sox Appeal
Red Sox Appeal



Red Sox Appeal
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photo: Nasario Giubergia


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Il meglio dello StreetStyle del Pitti Uomo 91

Il salone di moda maschile fiorentino diventa sempre di più punto di riferimento internazionale per tutto ciò che riguarda l’abbigliamento maschile, dall’abito agli accessori perfino alla profumeria. Dal classico contemporaneo all’avanguardia, allo street style con particolare attenzione non solo alle glorie collaudate ma anche alla nuova generazione della moda.


Pitti Uomo 91
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S.W.O.R.D 6.6.44 – La pelle testimone del tempo

L’arte della moda è ora più che mai indissolubilmente legata alla società, alla cultura e all’andamento economico. Alcuni stilisti di moda, più di altri, connettono le loro ricerche con i cambiamenti in atto non solo nel loro universo creativo, ma nella vita di tutti i giorni.


S.W.O.R.D 6.6.44 è una di quelle aziende: un’ eccellente testimone dei tempi. Vent’anni di attività artistica e di business per Matteo e Giacomo Zanellati, una generazione che ha prodotto e distribuito le sue collezioni di pelle e pellicce pregiate nel Mondo.


S.W.O.R.D 6.6.44
S.W.O.R.D 6.6.44



Figli d’arte, Matteo e Giacomo hanno fatto i loro primi passi nell’azienda di famiglia, a Ravenna, e sono stati immediatamente immersi nel mondo dell’artigianato e della creatività. Tagliare e lavorare la pelle erano i loro giochi preferiti, e intere legioni di soldatini venivano vestiti con divise fantasiose create dai due piccoli.


Da adolescenti, la loro attenzione si è spostata alla creazione di capi personali e successivamente alla produzione per clienti sempre più numerosi. La passione e il riscontro è tale da catapultarli presto nel cuore del fashion system, dal quale sono stati ricompensati nel vedere le maggiori star mondiali indossare le loro creazioni.


S.W.O.R.D 6.6.44
S.W.O.R.D 6.6.44



Così, Matteo e Giacomo hanno iniziato a giocare con la moda e, se la pelle è il loro sostentamento, il senso degli affari è la loro carta vincente. La loro filosofia si traduce in una continua ricerca di materiali naturali e finiture pregiate, il comfort totale, il perfect fit e il design pulito ed elegante.


S.W.O.R.D 6.6.44
S.W.O.R.D 6.6.44



I capi S.W.O.R.D 6.6.44 sono grintosi e raffinati e si distinguono per la cura dei dettagli, che diventano poi pezzi forti di una costruzione dal design lineare concentrata sulla sostanza, senza disdegnare le piccole provocazioni.
I diversi lavaggi e la vasta gamma di colori che va dai toni eleganti e neutri alle tonalità più accese, permettono di vestire tutti i giorni il cliente metropolitano e cosmopolita.


S.W.O.R.D 6.6.44
S.W.O.R.D 6.6.44



Diventato un must have per il guardaroba delle star nazionali ed internazionali, la S.W.O.R.D 6.6.44 vanta un ampio portfolio di Sword addicted.


S.W.O.R.D 6.6.44


S.W.O.R.D 6.6.44
S.W.O.R.D 6.6.44



S.W.O.R.D 6.6.44
S.W.O.R.D 6.6.44



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Alain Delon: “Faccia d’angelo e Dandy Ribelle”

Alain Delon: “Faccia d’angelo e Dandy Ribelle”

Sguardo gelido e volto angelico, ecco come si presenta Alain Delon, attore ed icona di stile maschile senza tempo e senza età, imitato ancora oggi da moltissimi giovani. Possedeva quel tipico atteggiamento francese sicuro di sé, che indubbiamente contribuì alla suo tile impeccabile. Le donne lo amavano, gli uomini volevano essere come lui e l’elegante attore europeo ne era ben consapevole. Nato in un sobborgo di Parigi nel 1935, Delon ebbe un’infanzia tumultuosa. In giovinezza, appena lasciato la Marina, accettò qualsiasi impiego potesse ottenere e diventò amico dell’attrice Brigitte Aubur. Grazie a lei partecipò al Festival di Cannes, evento che diede il via alla sua carriera da attore. Delon fu anche un uomo d’affari, lanciando prodotti come orologi, occhiali da sole e profumi: ognuno di questi prodotti era una testimonianza del suo gusto classico e un po’ retrò.


Alain Delon - FILM "DIABOLIQUEMENT VOTRE" De Julien   Duvivier
Alain Delon – FILM “DIABOLIQUEMENT VOTRE” De Julien Duvivier



Lo stile di Alain Delon era originale ed elegante, rispecchiava i tempi che stava vivendo: fece della semplicità un pass partout, abbinando capi semplici ad accessori di alta classe. All’epoca in molti lo ritraggono come un ragazzo amante della bella vita, delle feste e dei circoli culturali. All’incrocio tra virtuosismi formali e praticità, osava molto tanto che fu definito dalla critica cinematografica piu’ ambita come il “Dandy Ribelle”.


Alain Delon
Alain Delon



Il suo motto fu:


“I capelli di Cesare non sono diventati bianchi, si sono illuminati. Cesare non invecchia, Cesare matura! Ave, me!”


I capi che lo contraddistinguono sono:


– Il Trench


– La t-shirt bianca classica, semplice scollata a V a maniche corte


– Il Borsalino


– La sciarpa in seta


– I pullover in cachemire dalle tonalità scure


– Lo Smoking


Alain Delon
Alain Delon



La sua vita privata è caratterizzata da amori folli (Nathalie Delon, Jill Fouquet, Romy Schneider, Mireille Darc, Rosalie Van Breemen), otto figli, più uno non riconosciuto, con i quali ha avuto rapporti contrastati, passioni pericolose (i cavalli, la boxe, il gioco), rischiose amicizie con esponenti della malavita e un paio di noie con la giustizia come nel misterioso assassinio del suo body-guard, Stevan Markovich. Oggi Alain Delon, che non ha mai nascosto di aver sofferto di depressione, si è riconciliato con il primogenito Anthony, ha regalato agli amici la maggior parte degli oggetti che scandirono i suoi trionfi, ha venduto la maggior parte delle sue proprietà, vive in solitudine tra la Svizzera, di cui è cittadino dalla metà degli Anni Novanta e la vasta proprietà in Francia dove ha sepolto i suoi cani (ben 45) e ha preparato la cappella funebre per sé, per le donne e i figli che vorranno ritrovarlo, un’ultima volta.


Alain Delon con Nathalie Delon
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Lo stile Preppy nasce in Inghilterra, la patria dell’estremo classicismo formale e del rigore dell’eleganza. Introdotto dal telefilm Happy Days, reso cult dal celebre Gossip Girl il preppy look si ispira all’abbigliamento degli studenti della Ivy League e a quei bravi ragazzi anni ’50 che frequentavano i più prestigiosi college cittadini mixando le loro divise a capi casual-chic. Sdoganato praticamente ogni stagione, marchio di fabbrica di alcuni stilisti e costante ispirazione per altri, il preppy style regna incontrastato sulle passerelle. Sarà per quel carattere speciale che unisce casual e bon ton, per il suo evocare scenari di divertimento e giovinezza o perché, ispirandosi alle impeccabili uniformi degli agiati universitari d’oltreoceano, incarna un po’ il sogno americano. Fatto sta che, da quando è nato tra i Cinquanta e i Sessanta, il look che ha preso il nome dalle pre-school è diventato un chiodo fisso per ragazzi di tutte le età, che lo scelgono perché pratico, chic e, soprattutto, esclusivo.


Preppy Style
Preppy Style



Lo stile preppy è fatto essenzialmente di linee semplici, tessuti di alta qualità, taglie precise e tagli modesti. Le Case di Moda creatrici e realizzatrici di questo stile sono: J. Press, Ralph Lauren, Brooks Brothers, Jack Rogers, L.L. Bean, Tommy Hilfiger, Vineyard Vines, Lacoste, Nantucket Brand, Burberry, J.Crew, Lilly Pulitzer, Lands End, Smathers & Branson e Tucker Blair. Lo stile preppy è quindi quello stile usato dai ragazzi di buona famiglia che frequentano college facoltosi e passano la vita destreggiandosi tra un brunch e un cocktail party.


Preppy Style
Preppy Style



Linee guida al Preppy Style


In buona sostanza si tratta di uno stile classico rivisitato in chiave più moderna; i capi imprescindibili che non devono mancare nel guardaroba di nessun uomo:


– Polo


– Cardigan dai colori classici ( rosso, verde bottiglia, blue navy)


– Jeans attillati


– Tweed


– Mocassini


– Camicia


– Bomber (ultimo grido dell’anno), o College Jacket


Altrettanto importanti sono gli accessori che devono incorniciare e valorizzare bene questi capi d’abbigliamento. Lo stile preppy predilige:


– Foulard


– Pochette da giacca


– Cravatte Crochet con stemmi o loghi di Club di appartenenza


Preppy Style
Preppy Style



Secondo alcuni invece lo stile preppy nasce nel corso degli anni 70 come contrapposizione “elitaria” allo stile hippie, verso il quale si orientava lo spirito ribelle di una massa di giovani senz’altro più numerosa e ben più “rumorosa”. Quindi, mentre l’hippie interpretava lo spirito di quell’epoca con uno stile di abbigliamento stravagante, spesso meno curato e ispirato a un look metropolitano e controcorrente, gli adepti del genere preppy si distinguevano per preferire uno stile sobrio, composto, più da “bravi ragazzi”.



Preppy Style
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James Dean: il fascino del “Bello e Maledetto”

James Dean, riassume nella sua persona il titolo del suo più celebre film: Gioventù Bruciata. Pellicola nella quale ricopre il ruolo di un adolescente ribelle, dal nome Jim Stark. La sua incredibile popolarità deriva da soli tre film di cui è stato protagonista: La valle dell’Eden, Gioventù Bruciata ed Il gigante. Egli rappresenta una celeberrima icona culturale, sicuramente senza tempo, da cui ancora oggi molte persone traggono spunto sia per l’intramontabile classe nell’abbigliamento e sia per il suo atteggiamento da “Bello e Maledetto”.


James Dean


Studiò recitazione, frequentò l’Actors Studio e fu scelto, a soli 20 anni, per interpretare il personaggio di Cal Trask, nel film La valle dell’Eden. A James Dean si aprirono immediatamente  le porte del successo e fu presto considerato un eroe della gioventù americana, rappresentante del suo straniamento e della sua incomprensione: portavoce di un’intera generazione.


James Dean
James Dean



Lo stile di James Dean era semplice e pratico, rispecchiava i tempi che stava vivendo: contrario al conformismo e agli status sociali. Pettegolezzi dell’epoca sul suo conto lo ritraggono come un ragazzo amante del pericolo e bisessuale: frequentò i letti di molti personaggi di spicco del suo tempo. Una delle sue più grandi passioni fu quella per le auto, in particolar modo per le Porsche. Fu proprio su uno di questi veicoli brillanti che trovò la morte a soli a soli 24 anni, la sera del 30 settembre 1955 per la precisione, quando la sua Porsche Spider non poté evitare la collisione con un altro veicolo che aveva invaso la corsia che stava percorrendo.


James Dean
James Dean



Il suo motto fu:


“Sogna come se potessi vivere in eterno, vivi come se dovessi morire oggi”


I capi che lo contraddistinguono sono:


– I jeans Lee 101 Riders a sigaretta, taglio classico


– La polo a maniche corte bianca


– Giubbino di pelle nero


– Maglioni dalle tonalità marrone e ocra


– Completi eleganti sartoriali, dalle linee morbide


– Converse e stivaletti classici


James Dean
James Dean



Uno stile easy-chic, casual senza mai apparire indossato per caso, ma ancora impregnato di quella carica eversiva che gli ha regalato Dean, che torna a conquistare la moda. Le giacche a vento, perfetto connubio tra sport ed eleganza cittadina, capospalla ideale nei climi di transizione, hanno volumi definiti, lineari, ma la consistenza di materiali iper-moderni, neoprene e tessuti impermeabili di ultima generazione e si colorano di nuance accese, vitaminiche. L’abbinata perfetta è con il jeans a gamba dritta, dalle venature che gli regalano un’allure vissuta. Sono proprio i pantaloni il centro focale del look; sportivi con il giubbotto a vento, assumono un’aria di rilassata nonchalance se abbinati ad un blazer in tweed, la t-shirt coperta da una camicia di un bianco immacolato, come J. Compendio essenziale, boots in pelle, Chelsea e stivaletti.


James Dean
James Dean



James Dean rappresenta l’adolescente tipico con la sua espressione mutevole di un’età che custodisce gli stupori dell’infanzia, nella loro disarmante spontaneità, e l’asprezza di chi si affaccia al mondo incomprensibile degli adulti e cerca di abbatterne quelle convenzioni soffocanti, provando ad affermare quell’io ancora sfuggente a se stesso. Un’età senza età, la prima età in cui l’uomo comincia a vivere e che non dura mai abbastanza, quell’età immersa in mille pensieri e la cui profondità dello sguardo si perde in un orizzonte che solo pochi riescono ancora a vedere o forse non hanno mai visto. James Dean incarna l’età che da sempre irrita i conservatori per quella spasmodica ricerca di risposte sul motivo della nostra esistenza su questa terra, in cui i sentimenti vengono estremizzati, l’amore idealizzato e l’umore diventa vittima altalenante di ribellioni urlate ed altre ostinatamente silenziose.


James Dean
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A tu per tu con: Luca Boiocchi – Il Personal Stylist

Sardo di nascita e milanese d’adozione, Luca Boiocchi è un professionista eclettico: personal stylist, brand manager, Pr e redattore moda. Luca divide il tempo tra lavoro nello showroom di famiglia, pubbliche relazioni, consulenza di immagine, cool hunting e styling.
E’ quindi un professionista dello stile che osserva l’universo moda da punti di vista differenti, collabora con vari magazines di moda e cura lo stile di numerosi Vip, confermandosi uno dei personal stylist tra i più creativi del momento.


Luca Boiocchi con Le Donatella
Luca Boiocchi con Le Donatella



Le sue consulenze da personal stylist sono richiestissime e stanno diventando sempre più un must per chi vuole stare al passo con le ultime novità dalle passerelle. «Non ho competitor in Italia, è vero – ammette con semplicità e senza la minima traccia di arroganza –. Alle spalle, però, ho molti anni di rodaggio»
Il 90 per cento delle aziende con le quali Luca Boiocchi collabora sono aziende di moda, il suo primo amore, ma si fanno ormai sempre più frequenti le proposte da parte di marchi di accessori, tecnologia, addirittura nel settore food, tant’è che la rivista Good Life gli ha dedicato una copertina.


Luca Boiocchi con Gianluca Vacchi
Luca Boiocchi con Gianluca Vacchi



– Luca, come è nata la tua figura professionale nel mondo della moda?


E’ nata nel 98, cominciai come commesso a dire la verità, in un famoso negozio in centro a Milano, davanti al Duomo, ma fin da subito bello ambizioso, sono riuscito a diventare responsabile del negozio occupandomi più della parte visual fino a diventare vetrinista. Poi in quegli anni mentre ero docente alla UpToDate Fashion Accademy, facendo le mie ricerche per essere sempre aggiornato, sono venuto a contatto con questa parola “il Personal Stylist”; erano gli anni di Britney Spears, Robin Williams per intenderci, e sono rimasto completamente affascinato da questa figura che seguiva a 360 gradi questi personaggi, in tutto e per tutto. Incuriosito, mi sono subito attuato per aggiornarmi ed evolvermi in quello che oggi è il mio attuale lavoro.


– Chi sono i tuoi clienti?


Come Personal Stylist lavoro con uomini o donne che vogliono andare a colpo sicuro con un outfit adatto per la loro occasione speciale o semplicemente sentirsi a proprio agio tutti i giorni con un look giusto, ribadisco a 360 gradi, dall’outfit al lifestyle, quindi persino alla scelta dell’automobile per esempio. Ho iniziato con persone facoltose ma non famose, poi nel tempo, facendo parecchie interviste e apparizioni in tv dove spiegavo il mio ruolo, sono stato contattato anche da personaggi del mondo dello spettacolo, politici e dello sport, calciatori in primis.


– Luca, come si fa a consigliare una persona su “come vestirsi”?


Non è facile, ma se poi il risultato è buono, paga. Soprattutto perché il “cliente” ha un buon risultato in termini di immagine e di soddisfazione personale. Il mio modo di lavorare parte prima di tutto dalla conoscenza del mio cliente. Conoscere a fondo la sua personalità, i suoi gusti ed anche i suoi “difetti”, mi consente di capire quale capo di abbigliamento, accessori e stile potrebbe aiutarlo a rafforzare la propria immagine e a presentarsi in pubblico in maniera “vincente”.
Grazie poi alla mia attività in showroom riesco a percepire prima di altri le nuove tendenze e le mode che il mercato nazionale ed estero ha pensato per le stagioni successive, questo è un grande vantaggio per il mio lavoro di consulenza di stile. Perché gli attribuisce sempre una marcia in più.



– Potresti farci un esempio?


Molte volte è l’accessorio che fa la vera differenza nel look di una persona. Si può apparire con un’immagine ed uno stile vincente e forte anche solo grazie ad un dettaglio, se questo è quello giusto. Non per forza essendo estroversi. Un dettaglio prezioso o vintage insieme a capi di abbigliamento più semplici, può avere un grande impatto e dare all’immagine e allo stile di una persona quel quid che ne rafforza l’immagine ed il look.


Luca Boiocchi nel suo Showroom
Luca Boiocchi nel suo Showroom



– Cosa vogliono gli uomini moderni?


L’uomo di oggi è molto aggiornato, curioso ma soprattutto vanitoso; vuole vestirsi bene nell’ambiente lavorativo e vuole sempre essere al passo con i tempi e desiderato. Ma c’è uomo e uomo. L’uomo “giusto” ricerca la qualità dei capi, possiede un guardaroba essenziale ma di qualità, per questo uomini e donne sono estremamente diversi, per la donna la parola “essenziale” non esiste!


– Lavorando da tantissimo tempo in questo mondo sicuramente hai visto la moda cambiare nel tempo, cosa ne pensi di queste nuove figure come i Blogger e gli Influencer?


Bella domanda… Mi è già stato chiesto parecchie volte. Personalmente conosco parecchi blogger, soprattutto quelli che vanno di più al momento; è un lavoro che da quando sono nati i social sta prendendo sempre più piede, la figura del blogger è nata oltreoceano con l’esperienza dei giornalisti che facevano ricerca nel proprio settore, ricordiamo che il blogger può essere di moda, food, travel ecc… Qui in Europa la figura del blogger si è trasformata, soprattutto nella moda, come una vera e propria vetrina dove ragazzi e ragazze mostrano dei look “fai da te” con lo scopo di raggiungere followers e popolarità. Personalmente sono contento che esista questo movimento, d’altra parte mi dispiace che negli ultimi due anni, ti faccio l’esempio dell’Italia, leggevo su un noto quotidiano, ci sono 221.000 blogger solo nel nostro paese; in sostanza la maggior parte di queste persone sono improvvisati, gente che non ha mai studiato, legge informazioni dalla rete e poi ripropone in vetrina in maniera più o meno corretta la propria visione, per non parlare poi di quelli che per far la marchetta al brand mettono su outfit o accessori improponibili. Lo si può fare costruendo un outfit non forzato ovviamente, ma in quel numero esorbitante sono davvero pochi a riuscirci… Io credo che le aziende dovrebbero dare senso solo a chi ha senso.


Luca Boiocchi nel suo Showroom
Luca Boiocchi nel suo Showroom



– Qual’è il capo o l’accessorio di cui non puoi fare proprio a meno?


Il mio accessorio indispensabile è il cappello. Nei primi del ‘900 era simbolo di eleganza, si usava nel tempo libero come per le cerimonie. Nato come copricapo per le intemperie, poi è diventato importante per uso estetico e dal valore sociale, in quanto storicamente differenziava i ceti. A me piace perché è elegante e completa il look.


– Qualche tips per l’uomo moderno?


Per chi mi segue sui miei canali social, sono un amante del Dandy Style, mi piace molto questo uomo un po’ British ma non necessariamente troppo eccentrico, mi piace molto il dettaglio della cipolla (l’orologio con catenina), la scarpa importante, una bag di un bel pellame, il papillon magari in legno. Secondo me la bretella tornerà aggressiva, è ciclica come cosa, come molti capi nella moda, già ora si comincia a notare ma sono sicuro che tornerà prepotentemente nel mercato, sarà un Musthave.


Luca Boiocchi con Mariano Di Vaio
Luca Boiocchi con Mariano Di Vaio



Luca Boiocchi nel suo Showroom
Luca Boiocchi nel suo Showroom