La provocazione sfila da Rick Owens

È stata in assoluto la sfilata più discussa e controversa della settimana della moda di Parigi. Ha monopolizzato l’attenzione dei media e ha diviso l’opinione pubblica, tra detrattori convinti ed ammiratori entusiasti. Certo è che in tempi come questi, in cui la spettacolarizzazione è divenuta un valore assoluto da perseguire con tutti i mezzi, la moda sembra essersi adattata a tale meccanismo. Purché se ne parli, sembra essere il mantra dominante; e il confine che separa l’avanguardia artistica dal mero sensazionalismo sembra divenire sempre meno netto.

Dissacrante, alternativa, ermetica, la collezione Primavera/Estate 2016 di Rick Owens è stata protagonista assoluta della fashion week parigina. C’è chi ci ha visto espliciti richiami sessuali, chi non ne ha compreso il significato e chi, semplicemente, ha deciso di godersi lo show, dalle coreografie assolutamente inedite.

Lo stilista statunitense non è nuovo ad audaci provocazioni: lo scorso gennaio fece sfilare uomini fieramente senza slip, destando scalpore, nel segno di quell’unione tra rock e concettuale che da sempre caratterizza il suo stile. Ribelle, anticonformista, Rick Owens è uno che il sistema lo combatte davvero: la sua linea stilistica è talvolta una critica neanche troppo velata nei confronti di certo fashion biz patinato. I lustrini di Los Angeles erano lontani da lui, nella sua infanzia vissuta tra tossicodipendenza e solitudine: da qui la sua moda intellettuale e scandalosa.

Si intitola “Ciclope” la collezione che sfila a Parigi per la Primavera/Estate 2016, e l’ispirazione attinge alla mitologia greca. Una sartorialità decostruita, per capi essenziali e basic. Ma quel che colpisce l’occhio, prima ancora degli outfit che sfilano in passerella, sono le “imbracature umane”: donne che indossano altre donne, per una coreografia forte e provocatoria. Le modelle sfilano a testa in giù, abbarbicate a cavalcioni le une sulle altre. Rigenerazione, solidarietà femminile, fratellanza universale e un pensiero per il grembo materno, a cui si deve la vita: questi sembrano essere i temi dominanti.

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Rick Owens : Runway - Paris Fashion Week Womenswear Spring/Summer 2016

Rick Owens : Runway - Paris Fashion Week Womenswear Spring/Summer 2016

I capi sono essenziali: cappotti dalle linee sartoriali, crop tops, asimmetrie sfilano addosso a modelle che si alternano a ginnaste professioniste. La palette cromatica varia dal grigio al nude, fino al verde e all’arancione. Tra i materiali usati spiccano il nylon, la seta, il cotone e la maglia, alternata alla pelle e al jersey, per interessanti giochi di luce.

Secondo il casting director Angus Munro, Rick Owens è maestro nel raccontare storie che nessun altro vi racconterà: genio del politically uncorrect, il vestito umano sembra essergli stato ispirato da una foto di Annie Leibovitz raffigurante Leigh Bowery, eclettico rappresentante del fashion biz nonché artista concettuale. Non più donne bambole, sembra implorare Owens, ma donne forti capaci di andare oltre le rivalità, in un disegno di fratellanza universale. Il dibattito sulla controversa coreografia resta tuttavia aperto, e sono molti coloro che continuano a chiedersi se se ne sentisse realmente il bisogno.

(Foto copertina Getty Images)


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Iris van Herpen P/E 2016: la magia del 3D

Una sfilata-evento quella di Iris van Herpen, nell’ambito della settimana della moda parigina. Scenografia 3D, suggestioni cibernetiche e una performance dal vivo con l’attrice di Game of Thrones Gwendoline Christie come protagonista.

La Primavera/Estate 2016 firmata Iris van Herpen si apre nel segno della tecnologia: un connubio interessante mixa un live show di grande impatto scenografico alla moda per la prossima stagione primaverile.

Suggestiva ed altamente evocativa la passerella: su una piattaforma circolare giace in un sonno profondo la star de Il trono di Spade, mentre braccia robotiche in 3D la vestono, tessendo sul suo corpo un abito circolare dalle intricate geometrie. Il défilé è intitolato Quaquaversal: un nome altisonante, che rende onore alle stampe 3D, che si stagliano su tutte le direzioni.


Proprio come le radici degli alberi che a volte diventano dei ponti, come in India: questa, l’ispirazione alla base della sfilata. Una collezione ispirata alle piante e agli altri organismi viventi capaci di creare architetture, come le intricate trame che i capi che si alternano sulla passerella tessono sul corpo delle modelle.

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Pioniera della tecnologia, Iris van Herpen fa interpretare la sua collezione alla Brienne of Tarth di Game of Thrones: i robot che vestono in diretta la diva sono coperti da un materiale particolare e vengono mossi attraverso dei magneti ideati dal designer Jólan van der Wiel, che ha precedentemente collaborato con Iris Van Herpen nella creazione di capi e scarpe usando la medesima tecnica.

Protagonista assoluto della collezione è il pizzo, declinato in chiave 2.0. Pizzo trasparente con decorazioni di cristalli, delicato come gocce di pioggia, si erge su tuniche senza maniche con cut-out in vista, da indossare sopra gonne plissettate in un argento quasi fiabesco. Diversi tipi di pizzo sono stati usati per creare i capi: un materiale proveniente da Calais ed un tipo di pelle cosparsa da decorazioni in ceramica, firmata Swarovski.

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La palette cromatica indugia sui toni del bianco, tra cui il nude, il grigio, l’argento e i toni del nero. Un mood spaziale per suggestioni futuriste che hanno caratterizzato il défilé. Un connubio riuscito per la designer olandese, non nuova ad eventi di questo genere. Le stampe 3D vengono realizzate con l’ausilio della tecnologia, per capi in cui prevale la tecnica di taglio al laser. Capi in un pizzo argentato che ricorda il lattice e gonne che ondeggiano ad ogni gradino: infine, le scarpe, ankle boots platform realizzate in collaborazione con Finsk. Si chiamano Airborne, e danno l’illusione ottica di donne sospese nell’aria: la passerella è pervasa da un senso di mistero e magia, per un mood surreale che ci svela le meraviglie e il potenziale della tecnologia.


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Milano Moda Donna: la sfilata di Fatima Val

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Filo conduttore di tutte le collezioni di Fatima Val è il nero, il colore non colore dentro cui la designer compone i suoi straordinari capi.

Nuove metamorfosi per la collezione primavera-estate 2016 in cui sessualità e spiritualità si tingono di atmosfere che vanno dal carbone intenso al nero o dal bianco alle fredde tonalità dell’acciaio.

Fetish feticcio il guanto nero indossato su una sola mano, strati di cinture che adornano vite e seni, buste rigoramente black.

I tagli sono vivi e i materiali naturali quali morbida pelle, seta e cotone raffinato. I capi sono comodi, avvolgono il corpo ma senza fasciarlo donandogli la piena libertà di movimento, le lunghezze si spingono fino alle caviglie nei trench e nelle gonne asimmetriche, per una donna dark e indipendente.

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Guarda qui l’intera collezione:

MILANO FASHION WEEK- MARCO DE VINCENZO: SOL LEVANTE CHIC

Suggestiva, sofisticata e a tratti ermetica la collezione di Marco De Vincenzo, protagonista della Milan Fashion Week. Una sfilata Primavera/Estate 2016 ricca di riferimenti iconici e dettagli da studiare.

Uno dei designer più ammirati, fine interprete dei nostri tempi, lo stilista siciliano ci incanta tra omaggi al Sol Levante e una cura minuziosa per i dettagli. De Vincenzo si rivela maestro nel coniugare una formazione classica ad una sperimentazione nei materiali usati, di alto design.

Ricordano le piante acquatiche, coi loro movimenti e le loro infinite sfumature, le strisce verticali di PVC ad effetto dégradé che impreziosiscono gonne plissé, conferendo loro piacevoli effetti 3D; suggestioni orientali nei dettagli optical omaggio all’opera di Victor Vasarely e stampe jacquard si mixano a tuniche svolazzanti e abiti da cocktail con oblò sexy che conferiscono un’aura di mistero e charme alle modelle che si alternano sulla passerella.

La palette cromatica dei capi sembra conferire a questi ultimi vita autonoma e movimento, per illusioni ottiche derivate dal sapiente uso di materiali quali il latex, le pelli metallizzate e il crêpe georgette di seta.

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Sovrapposizioni e giochi stilistici che strizzano l’occhio al futuro, dimensioni oversize nelle cappe e nei giubbotti che profumano, ancora una volta, di Oriente. Accessori di grande impatto scenografico, come le lenti come gemme colorate per occhiali da sole iconici. Femminilità nelle gonne plissettate e nei bustier con tanto di stecche, a conferire un tocco fetish. Il Monte Fuji protagonista assoluto delle felpe, i capispalla in pelle traforata e metallizzata si alternano alle gonne attraverso mirabili bicromie derivanti dall’uso di due diverse fantasie nelle stampe.

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Interessanti le calzature, che rivelano inediti tratti di ironia, come i sandali in marabù con tacco-scultura o le ciabatte flat effetto matelassé o ancora le scarpe con inserti di pelliccia. Una magistrale lezione di stile contemporaneo per una donna camaleontica e sicura di sé.

(Foto Madame Figaro)


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MILANO FASHION WEEK: LA SFILATA FAY SS 2016

FAYCOLLEZIONE DONNA PRIMAVERA – ESTATE 2016

E’ una nuova energia quella che pulsa sulla passerella FAY di Tommaso Aquilano e Roberto Rimondi per la Primavera Estate 2016 – Un motivo vivo e palpitante in una collezione che rivisita la storia del marchio in chiave anni ’70 attraverso stampe accese, ricami artigianali e tessuti trattati per un aspetto vissuto e del tutto personalizzato.

Protagonista indiscusso della stagione è il disegno paisley, un motivo di antica origine persiana, assunto nel tempo a icona d’eleganza sia sedi stampo inglese che italiano. Questo disegno diventa strumento per reinterpretare un gusto antico e riportarlo nel mondo di oggi in un ricercato viaggio nel tempo.

Ed ecco che Victoria, la iconica sahariana del guardaroba FAY, assume grazie a questo ricercato motivo una luce del tutto nuova: un sapiente gioco di intarsi e ricami conferisce femminilità e grazia ad ogni singolo pezzo; i volumi sono morbidi, i dettagli leggeri, quasi immaginati, per donare un perfetto equilibrio tra forma e decoro. Il cotone si trasforma nei colori e nelle consistenze grazie a lavaggi e trattamenti tinto in capo. Un doppio filo che ancora una volta in Fay lega modernità e tradizione, praticità e raffinatezza.

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Ma ancora: gli abiti fluidi e iperleggeri vedono stampe accese e sovrapposizioni di ricami , mentre accenti romantici prendono vita in piccole ruches, décolleté d’impatto, volant realizzati in suede e cotone.
Il denim a gamba diritta, diventato ricca tela per stampe e ricami, rivoluziona la propria identità di capo quotidiano per rappresentare un pezzo speciale del rinnovato guardaroba femminile. Un nuovo oggetto di desiderio.

La camicie, da quelle militari ai piccoli pezzi che lasciano intravedere la pelle, si affiancano a gonne lunghe o al ginocchio.
Il blu e il khaki, il senape e il bordeaux, il rosso e il ciclamino, oltre agli immancabili bianco e nero, caratterizzano pezzi facili da indossare, capaci di generare outfit del tutto unici grazie all’infinita possibilità di accostamenti e sovrapposizioni.
Le borse, piccole e maxi, esprimono un look vissuto grazie al cuoio ed al camoscio trattati; arricchite da intarsi, ricami o piccole borchie, sintetizzano perfettamente il mood della stagione. La selezione di calzature comprende stivali con o senza ricami, allacciate maschili e sandali ultraflat. I bijoux includono leggere collane impreziosite da charm iconici: quadrifogli, ferri di cavallo, chiave e sterling.

Combinazioni sempre diverse, un’unica storia: quella di chi le indossa. Il nuovo guardaroba Fay permette un divertito esercizio di accostamenti per total look fondati su capi veri, essenziali, nei quali siano sempre evidenti i canoni della tradizione italiana: qualità, carattere, eleganza.

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Guarda qui tutta la collezione: 

MILANO FASHION WEEK: LA SFILATA SPORTMAX SS2016

La primavera arriva: per Sportmax è un nuovo inizio. L’oceano e lo spirito futuristico degli anni Sessanta sono sintetizzati nei loro elementi essenziali. Il mood è rilassato, i capi sono messi a fuoco con una perfezione netta.
La contrapposizione dei materiali crea un impeccabile equilibrio di finito e non finito. I tessuti lucidi e futuristici giocano in contrasto con cotoni e sete naturali, l’artificiale si alterna al naturale.
Una palette grafica di écru e nero, puntualizzata dai colori degli agrumi, tra cui il giallo brillante e il tange- rine.

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Nuovi volumi, forme a trapezio. Abiti corti di linea ad A sono ancorati a terra con sandali chunky e zeppe a forma di piramide. Le borse in pelle, portate a mano, prendono a loro volta la forma di un pentagono e sono completate da fibbie di metallo.
Le tasche e le clutch ovali arricchiscono i capi. Fibbie montate su spessa pelle allacciano i vestiti al collo o sulle spalle e anche le camice di seta oversize, portate come abiti. Ricercati pizzi guipure disegnano sui capi degli inaspettati oblò.

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Una stampa a rete si avvolge intorno al corpo, quasi a voler catturare chi la indossa, prima di lasciarla andare. Catene navali si trasformano in righe ben definite, che abbracciano il corpo in crêpe de chine fluidi. Il set, intitolato “Superwalk”, segue il cambio di stagione. Lo studio di design Formafantasma ha trasformato gli interni del Palazzo delle Poste di Milano (progettato da Luigi Broggi agli inizi del ’900) in un’installazione fatta di fogli trasparenti in PVC neri, giallo brillante e color nudo. Appesi al soffitto scendono sul pavimento della passerella, dove creano uno spazio esteso e apparentemente infinito. Un muro, costruito con mattoni di terracotta, crea contrasto con gli interni futuristici e completa le linee decise dell’installazione e della collezione stessa.

Guarda qui tutta la collezione:



ENGLISH VERSION

Spring unfolds at Sportmax with a fresh start. Oceanic references and clean 1960s futurism define the col- lection, distilled down to their essential components. The mood is relaxed; but the clothes themselves come into sharp focus with crisp perfection.
Opposites in fabrication create an impeccable kind of undone. Futuristic leatherette with sailcloth cottons and natural silks. The artificial versus the natural.
Polars attract in a graphic palette of ecru and black that is punctuated with juicy citruses, including sunshine yellow and zesty tangerine.

A new volume, anchored in youthful trapeze shapes, emerges this season. Legs are on full view. Short A-line dresses cut from a 1960s mold are playful and grounded with chunky sandals with a thick pyramid wedge. Sou’wester capes, leatherette swing toppers and A frame pinafores are worn with simple hand held bags reduced to elongated pentagon shapes in refined leather topped with an oval buckle.
Utilitarian pockets decorate garments in stacked tiers or oval pouches sliced with zips. Garments fasten with oval buckles mounted on thick leather either at the neck or on shoulder straps, also as pins to fasten loose oversized silk shirts worn as dresses. Guipure lace creates peekaboo port-holes.
Prints are fresh and graphic this season. A fishnet print twists around the body, seemingly catching the wearer before letting her go. Chandlery chains become a vivid stripe as bold links encircle the body in fluid crepe de chine.
The set this season, entitled “Superwalk”, follows the seasonal shift. Designed by Italian-born Andrea Trimar- chi and Simone Farresin of Eindhoven-based design studio Formafantasma, the interiors of Milan’s Palazzo delle Poste (a defunct post office designed by Luigi Broggi in early 20th century) have been transformed into an installation of transparent black, sunshine yellow and nude PVC sheets. Suspended from the ceiling, the modern, wide plastic strips continue down onto the catwalk floor where they create an expanded space and seemingly infinite looping path. A wall, constructed from traditional terracotta bricks, contrasts with the futuristic interiors and complements the clean lines of the installation and the collection itself.


DETAILS GALLERY:



(photo ufficio stampa)