Veste il principe William, primi ministri, reali e mecenati, ma le sue radici arrivano dalla piccola realtà di Ginosa.
G. Inglese, la sartoria più ambita del Regno Unito, cuce una camicia su misura per le nozze del Principe William e arriva così ad una risonanza di livello mondiale. Ma il suo attaccamento al territorio lo trattiene in quella terra tanto amata che è la Puglia. A Ginosa infatti, in provincia di Taranto, ha sede il negozio dove lavorano i componenti della famiglia Inglese, un destino segnato già nel nome.
E la tradizione è la firma con cui Angelo Inglese si contraddistingue: è nel lontano 1955 che viene fondato il marchio, dalla nonna, maestra camiciaia. Oggi Inglese porta avanti la competenza artigianale specializzata e realizza capi su misura, dalla camicia sartoriale alla cravatta a 10 pieghe.
Presenza fissa a Pitti Uomo, l’evento di moda maschile più atteso dell’anno, Angelo Inglese presenta una linea interamente creata per Karl Edwin Guerre, blogger e fotografo tra i più influenti negli Stati Uniti e non solo. Una capsule collection composta da 4 giacche e 6 camicie in tessuto denim invecchiato; sarà venduta online ad un prezzo più accessibile rispetto ai prodotti G.Inglese, un modo per far conoscere la qualità e il prodotto ad un target più ampio.
Il legame alla propria terra, il radicamento delle tradizioni e uno spirito innovativo sono le chiavi del successo G.Inglese, che rinnova puntualmente la loro storia della camiceria.
PITTI UOMO 90 – PARLANO GLI ESPERTI IN FATTO DI STILE
C’è chi lo definisce il “circo della moda”, chi “parte integrante” del successo di Pitti Uomo, la piazza di Fortezza da Basso è senza ombra di dubbio una sfilata degli stili più disparati.
Dal gentleman in abito e Borsalino, all’eccentrico alternativo, l’uomo che frequenta il “club” di Pitti Uomo, l’evento più atteso dell’anno a lanciare i trend in fatto di moda maschile, stupisce per il suo stile.
Noi abbiamo chiesto il parere a degli esperti del settore, tra cui spiccano Lino Ieluzzi, considerato uno dei 50 uomini più eleganti al mondo. Un imprenditore che ha fatto del suo stile e della sua personalità, la forza del successo di Al Bazar, colui che ha creato dei “trends”: i guanti nel taschino del cappotto, le scarpe con la frangia, la giacca doppiopetto declinata in carta da zucchero anche per la sera, il cappotto con la martingala.
Lino Ieluzzi si può definire il “personaggio più fotografato” di Pitti Uomo, i mass media, gli influencer, gli addetti al settore, sono tutti alla ricerca di una foto con Ieluzzi e del segreto del suo infallibile e duraturo successo, portato avanti con coerenza e stile.
Ma nel parterre di Pitti Uomo le diversità si fanno sentire, differenti i settori in cui lavorano, differente il vissuto e il background culturale, qui il parere dagli uomini di questo Pitti Uomo 90:
Lino Ieluzzi, Al Bazar, Milano
Lino Ieluzzi, Al Bazar – Milano
La sua definizione di stile:
Sono convinto che ciascuno di noi abbia la capacità di creare uno stile adatto al proprio temperamento.
E stile non è solo l’abito, ma una combinazione di personalità, educazione, comportamento, portamento e savoir-faire.
Mi capita di conoscere timidi che, per paura di essere giudicati, tacciono una parte vera della loro persona; ecco, se riuscissero ad abbattere quella paura, probabilmente non rimarrebbero anonimi.
Ma l’ingrediente fondamentale per “avere stile” è senza dubbio “piacersi” !
Gennaro Santillo, Santillo 1970, Milano
Gennaro Santillo – co-fondatore di Santillo 1970
La sua definizione di classe e gli uomini di classe a cui si ispira:
Classe per me è pertinenza ed essere appropriato in ogni circostanza.
Gli uomini che mi hanno ispirato e che nella storia hanno lasciato il segno sono a mio parere: Gianni Agnelli, Beppe Modenese, e in assoluto il Duca di Windsor, l’uomo di stile più grande mai esistito.
Massimo Pirrone, PM Eleganza Milanese, Anversa
Massimo Pirrone, PM Eleganza Milanese, Anversa
I 3 punti del gentleman moderno:
Il gentleman non è solo un uomo dal bell’aspetto e impeccabile nell’ abito. Essere gentleman è uno stile di vita! E soprattutto gentiluomini si nasce.
Dovessi riassumere le tre caratteristiche fondamentali di un gentleman direi:
1. leale
2. educato, nobile d’animo
3. appassionato alle cose belle della vita
Nasario Giubergia, fotografo – Torino
Nasario Giubergia, fotografo – vive a Torino
Quali sono i capi che non devono mai mancare nel wardrobe maschile?
Un abito in fresco lana blu navy, due pezzi, con giacca a due bottoni, o una giacca a tre bottoni ma stirata a due ; una derby marrone, in pelle è il must have del guardaroba maschile.
L’abito in fresco lana è ottimo perché fa traspirare il corpo e il due bottoni slancia la figura, quindi per chi non è molto alto è un ottimo rimedio ottico. La scarpa marrone, inglese se possibile, è sempre un tocco di eleganza moderna e attuale.
Alex Belli, attore, modello e fotografo, Milano
Alex Belli, attore, modello e fotografo – Milano
“L’abito non fa il monaco” – proverbio veritiero o espressione ingannevole?
In verità è il monaco che fa l’abito!
Oggi sempre di più è la personalità dell’uomo che detta le mode e costruisce e modella l’abito per esso, scegliendo colori, mood in base al proprio stile di vita, accessori.
Oggi il vero uomo è colui che l’abito e lo stile se lo cuce addosso.
The Sartorialist e Roy Roger’s presentano la collezione Primavera/Estate 2017
Il brand italiano Roy Roger’s si unisce all’estro creativo del blogger Scott Schuman, alias The Sartorialist per la creazione della loro seconda capsule collection Primavera Estate 2017.
La passione in comune per il denim e per lo stile, li porta nell’estetica degli anni ’70, tra la sconfinata libertà delle coste balinesi e californiane; l’impronta fotografica di Scott Schuman racchiude tutte le atmosfere di quegli anni; alcune sue fotografie vengono presentate a Pitti Uomo, nello stand Roy Roger’s e raccontano le usanze del popolo balinese e la tradizione di mescolare stampe e fantasie.
lo stand Roy Roger’s a Pitti Uomo 90
Alcune fra le più interessanti stampe originali Balinesi sono fedelmente riprodotte su una vasta gamma di tessuti: giacche, bermuda, camicie a manica lunga e corta sono prodotti in cotone altamente selezionato; costumi da bagno e una raffinata proposta di coach jacket vengono presentati in nylon stampato; un morbidissimo jersey invece rende le immancabili polo e canotte Roy Rogerʼs preziose.
Il richiamo dei ’70 è fortissimo: i jeans tornano a zampa di elefante e il denim si fa vintage, invecchiato, i bermuda estivi a fantasia e c’è un grande rispolvero dei bomber !
Roy Roger’s, forte della sua storia nel denim e brand totalmente made in Italy, punta alla collaborazione con Scott Schuman, attento alle voci attuali nel mondo della moda.
Eccellenza, Storia, Qualità e Innovazione sono alla base del successo Roy Roger’s, che per la collezione Primavera/Estate 2017 veste un uomo libero, moderno, amante dell’avventura e …baciato dal sole californiano !
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Una capsule collection ispirata al cinema e ai film che hanno lanciato la moda della camicia – Xacus presenta a Pitti Uomo 90 la collezione A Shirt A Star.
Il cinema come bagaglio creativo a cui attingere, le idee al brand Xacus non mancano: per questa speciale collezione sono stati realizzati sei modelli in tutto, quattro per uomo e due per donna, dedicati ai film e alle star del cinema che hanno trasformato e segnato il ruolo della camicia nel mondo fashion.
Intramontabile la camicia per i business men come ci ricorda Michael Douglas in “Wall Street”, che interpreta uno spietato e cinico finanziere il cui unico obiettivo nella vita è il denaro. Xacus la realizza in un tessuto antipiega, il Wrinkle Free, in grado di garantire un aspetto impeccabile a qualsiasi ora del giorno. Per instancabili!
Michael Douglas in Wall Street
The business shirt – Xacus SS 2017
Da sempre, l’unico uomo in possesso del codice <00> a concedergli l’autorizzazione di uccidere, ha indossato la camicia bianca!
Stiamo parlando di James Bond, il raffinato agente segreto goloso di Martini Dry “shaken, not stirred”, seduttore incallito, la cui interpretazione rimane nella memoria collettiva quella dell’attore scozzese Sean Connery.
Xacus dona omaggio al personaggio con la “white shirt” per eccellenza, quella “evening” di tessuto inglese della migliore tradizione D&J Anderson con titolo extra fine da 200/2: un pregiato satin di cotone abbinato ad un plastron tessuto su speciali telai artigianali svizzeri.
Sean Connery in James Bond
Per chi ama lo spirito androgino della protagonista di “À bout de souffle” (Fino all’ultimo respiro)- film del 1960 scritto e diretto da Jean-Luc Godard – Xacus ha dedicato la camicia da donna rubata all’armadio maschile. I polsi sono destrutturati e la vestibilità ampia e comoda per un look moderno e attuale; le righe sono sottili e i bottoni in madreperla naturale, il giusto tocco muliebre.
Fino all’ultimo respiro
Ancora più avventuriera la donna che sceglie “The linen blouse“, la camicia Xacus ispirata al film “La mia Africa“, che a sua volta prende spunto dalla vita della scrittrice danese Karen Blixen.
Per affrontare le temperature del Kenya, la sofisticata lady interpretata da Meryl Streep indosserà una camicia in lino di Normandia, tinto in filo, collo alla coreana, polsi destrutturati e doppia tasca con pattine sul davanti, per esaltarne il carattere sahariano. Grande importanza assume il tessuto per questo capo, ottenuto dal trattamento in capo Beluga.
60 anni di podio della camiceria in Italia e nel mondo, Xacus stupisce festeggiando con classe e omaggiando il cinema e le radici del prodotto. A Shirt A Star, la capsule collection presentata a Pitti Uomo 90 farà storia.
Uomo britannico in trasferta, Daks per questa collezione primavera-estate 2017 vola in India, tra i profumi speziati e le interminabili distese di sabbie bollenti.
Nella terra del fuoco l’uomo Daks sceglie i filati pregiati, il cashmere, il madras, le lane leggere, il cotone e la seta. Le tonalità ricordano le sfumature del deserto e i bagliori della notte: i grigi diventano quasi argentei, i marroni come terra bruciata e i verdi di una tonalità petrolio.
Filippo Scuffi, direttore creativo di Daks, sceglie una linea dal taglio formale, abiti completamente sfoderati, predilige la comodità e la libertà di movimento, ma è molto attento ai dettagli. L’argento dona luce all’outfit attraverso gli accessori: grandi bracciali indiani, lunghe collane, shopper e piccoli zaini ; le scarpe sono sprovviste di stringe e talvolta indossate come pantofole.
Libertà e avventura sembrano essere le parole chiave della collezione Primavera Estate 2017 Daks, per un uomo dallo spirito libero, alla ricerca di se stesso.
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MIAORAN SFILA ALLA SETTIMANA DELLA MODA UOMO A MILANO
Ichthyophobia è il tema della collezione primavera estate 2017 Miaoran – la paura dei pesci.
La fobia dei pesci si risolve stando a contatto gradualmente con essi, così il designer aiuta il fobico vestendolo di strati, con tessuti che catturano la luce e ricordano il lento incresparsi delle onde.
In passerella un enorme telo bianco crea un’acquario umano dove i modelli sfilano come creature acquatiche – sgargianti i colori che vanno dall’azzurro schiuma di mare al denim profondo, dal grigio ardesia al corallo pallido, fino ai candidi avorio.
I volumi giocano un ruolo fondamentale in questa collezione Miaoran, i bomber sono corti in vita e profilati, le camicie sono lunghe oltre la vita, i top squadrati e i cappelli quasi una firma dello stilista.
Molluschi, cetacei e ctenofori compaiono sui soprabiti avorio, il tessuto macramè diventa una rete piena di pesci, l’uomo Miaoran un enigmatico uomo di mare.
Interessante scoperta la collezione uomo JUNLI per la primavera estate 2017.
Una collezione che si ispira alle installazioni di Anselm Kiefer, pittore e scultore tedesco.
Linee e geometrie, una rigorosità sobria e discreta, fatta di tonalità di grigio e neri.
Cemento e fumo, gli elementi underground che ricordano la collezione P/E 2017 JUNLI, la morbidezza dei capi in contrasto con la serietà dei colori, tagli vivi: contrapposizioni e destruttrazioni, sono le parole chiave che creano di questo brand le nuova tendenze in fatto di moda dell’uomo moderno.
Partendo dal rigore del nero, Richmond per la collezione primavera estate 2017, si tuffa in un multicolor fluo che tocca il verde acido, il giallo, il fucsia.
Il fitting è comodo e dalla praticità sportiva, con qualche capo sartoriale, soprattutto le giacche.
Materiali ricercati, pelli e stampe dal forte impatto visivo, l’uomo Richmond non passa certo inosservato.
Talvolta scalzo o dimentico di qualche capo, è un uomo attento alle mode ma mai vittima; noncurante del tempo che passa, impegnato, nel suo armadio non mancano mai i capi basic del maschio ribelle, giubbino in pelle compreso.
MILANO MODA UOMO: ANTONY MORATO E L’UOMO VOGUE INSIEME PER PRESENTARE IL CORTO “BISOGNA AVER CORAGGIO”
Si è svolto durante la settimana della moda maschile l’evento esclusivo di presentazione del corto “Bisogna aver coraggio“.
Presso le sale de “La Triennale di Milano” è stato lanciato il cortometraggio “Bisogna aver coraggio”, diretto da Elisa Fuksas e interpretato da Alessandro Roja, attore divenuto famoso grazie alla serie di “Romanzo criminale”.
Il corto, della durata di 5 minuti, prende il nome dalla prima frase della 19ma scena del primo atto del Don Giovanni. Rivisto in chiave moderna, ma utilizzando le musiche mozartiane, racconta dell’uomo dissoluto, in questa fase (im)punito, che sfugge alla vendetta della donne tradite.
Bisogna aver coraggio, o cari amici miei, e i suoi misfatti rei scoprir potremo allor.
Un groviglio di baci aprono e chiudono il cortometraggio, una manifestazione edonistica della propria personalità che non frena di fronte alla moralità rinfacciata.
“Bisogna aver coraggio” sarà in concorso al Fashion Film Festival Milano, fondato e diretto da Constanza Cavalli Etro, evento internazionale a cui parteciperanno i fashion movies di tutto il mondo, con le loro diversità stilistiche e concettuali.
Antony Morato con queste importanti collaborazioni, vuole sottolineare l’importanza che rivolge al mondo del cinema, già manifestatosi lo scorso anno con il restauro in digitale de “Il Giardino Dei Finzi Contini” di Vittorio De Sica – sempre insieme a L’Uomo Vogue e Istituto Luce-Cinecittà.
Nobili iniziative quindi quelle che spingono il brand Antony Morato, fondato da Lello Cardarelli e che lo portano in cima alla piramide del mondo della moda, uno spazio dove l’arte ed il cinema sono gli ingredienti fondamentali di un successo fatto di codici, cultura e innovazione.
Tutte le tendenze direttamente dall’edizione estiva di Pitti Uomo.
Pitti Uomo 90 fa parlare di sé non solo quale evento portatore di tutte le tendenze in fatto di moda maschile, ma anche per la sfilata di outfit di buyers, giornalisti e addetti al settore.
Andiamo a vedere nel dettaglio, il meglio dello style a Pitti Uomo 90: