Artisia, la pasta personalizzabile con la stampa 3D

Artisia: Origini e Visione

Artisia è un brand di 3D Food Srl, una startup del Gruppo Barilla, che sfrutta l’innovazione della stampa 3D per creare forme di pasta personalizzabili dal design esclusivo. Le creazioni tridimensionali non sono semplici contenitori di sapore: cavità, torsioni e texture dialogano con il palato, offrendo una percezione completamente nuova del gusto e della consistenza.

Artisia invita a scoprire come la tridimensionalità possa trasformare la cucina in una vera e propria forma d’arte. Grazie alla tecnologia all’avanguardia, è stata sviluppata un’innovazione unica nel suo genere. Non si tratta solo di creare nuove forme, ma di ripensare la pasta stessa—progettandola con intelligenza per coinvolgere i sensi e offrire un’esperienza gastronomica straordinaria. Questa innovazione distingue Artisia dalle altre paste, rendendola pioniere in un settore in continua evoluzione.

Perché Artisia?

Artisia rappresenta un equilibrio perfetto tra tradizione e innovazione, unendo intelligenza, eleganza e visione. Il nome richiama l’arte, l’artigianalità e la bellezza—valori fondamentali che ispirano il lavoro Artsia. Il brand fonde il patrimonio della tradizione italiana con una visione globale, innovativa, audace e contemporanea. Trasformano il cibo in un’esperienza artistica e multisensoriale. Non semplici produttori di pasta, ma innovatori che esplorano nuove dimensioni di gusto e design.

Il pubblico

Artisia si rivolge a due categorie di appassionati del food:

  • Chef e professionisti dell’alta cucina, che utilizzano la pasta per creare piatti visivamente sorprendenti e innovativi, elevando l’esperienza gastronomica.
  • Food lovers e appassionati di cucina, alla ricerca di una pasta unica e personalizzabile per stupire i propri ospiti ed esplorare nuove possibilità creative.

Rendendo la pasta 3D accessibile per esperienze gastronomiche uniche, Artisia colma il divario tra la ristorazione d’eccellenza e la cucina domestica, permettendo a chiunque di creare la propria “signature pasta”.

Un brand italiano con ambizioni globali

Radicato nella tradizione culinaria italiana, Artisia ha una visione internazionale, portando le sue creazioni in tutto il mondo. L’ambizione è crescere oltre i confini nazionali, diffondendo l’eccellenza della pasta 3D italiana a una platea globale. Con una domanda in continua crescita da parte di ristoranti di alto livello e food lovers, Artisia sta espandendo la sua presenza, rendendo l’innovazione accessibile a livello internazionale.

Come funziona?

Artisia utilizza avanzate tecniche di stampa 3D per creare forme di pasta dal design esclusivo. Partendo da ingredienti di altissima qualità, tra cui semola selezionata da grani pregiati, Artisia garantisce un prodotto eccellente.

L’impasto viene lavorato in piccoli lotti, attraverso processi artigianali meticolosi, per ottenere una texture perfetta e costante. 

Ogni forma è frutto di collaborazioni con designer e chef di fama mondiale, capaci di evocare sensazioni uniche in termini di struttura, consistenza e impatto visivo. Le creazioni spaziano da sfere e conchiglie fino a lettere e forme astratte, dando vita a produzioni in edizione limitata che stimolano la creatività in cucina.

La pasta 3D non è solo cibo: è un linguaggio che fonde innovazione e tradizione. Ogni dettaglio è pensato per affascinare e ispirare, trasformando un piatto in un’esperienza multisensoriale. Vere e proprie opere d’arte in miniatura, creazioni che sfidano le convenzioni, portando bellezza e la precisione su ogni tavola.

Quando si gusta Artisia?

Artisia ridefinisce il concetto stesso di consumo della pasta, le creazioni vanno oltre il pasto quotidiano, diventano protagoniste di occasioni speciali, esperienze di finger food uniche, eventi gastronomici d’avanguardia e aperitivi da favola.

Che sia servita in un ristorante stellato, presentata in una degustazione privata o protagonista di una cena raffinata a casa, Artisia trasforma ogni momento in un’esperienza culinaria esclusiva.

Espansione della produzione e investimenti per la crescita

Con la crescente domanda di pasta 3D, continuiamo a investire in tecnologie all’avanguardia per ampliare la capacità produttiva. La nuova macchina di stampa di ultima generazione permette di incrementare la produzione fino a cinque volte rispetto ai livelli precedenti, garantendo una maggiore efficienza senza compromettere la qualità.

A differenza della produzione industriale tradizionale, il processo Artisia è pensato per garantire precisione ed esclusività, assicurando che ogni pezzo soddisfi i più elevati standard di design e qualità. Grazie a investimenti continui in tecnologia e logistica, Artisia è pronta a ridefinire il futuro della pasta, portando innovazione, artigianalità ed espressione artistica sulle tavole di tutto il mondo.

WDRINK, tutti gli usi delle acque aromatiche 100% naturali 

WDRINK, tutti gli usi delle acque aromatiche 100% naturali 

E’ considerata l’elemento più semplice in natura, eppure il più complesso. E’ indispensabile per la sopravvivenza, l’acqua è il fondamento della vita, secondo Cicerone, come il fuoco e l’amicizia.

Con questo elemento nascono gli idrolati WDRINK, una linea single botanical di distillati non alcolici, creati per avere un prodotto versatilebeneficooriginale

IL PROCESSO 

Attraverso una distillazione delicata e specifica di botaniche, si ottiene l’idrolato o acqua aromatica WDRINK, che non contiene oli essenziali, alcol, edulcoranti, conservanti o aromi aggiunti. Il risultato è un prodotto totalmente green, naturale e sicuro. 

Le acque aromatiche WDRINK sono ottenute da fiori e piante biologiche coltivate in Italia, raccolte e immediatamente distillate per mantenerne la freschezzapreservando così il loro profumo intenso e le proprietà nutritive
Bere un idrolato WDRINK alla Lavanda significa regalarsi un sorso di pace, tranquillità, che calma corpo e mente.



IL PACKAGE

Bag-in-box

Gli idrolati WDRINK sono confezionati in contenitori speciali che proteggono il prodotto dalla luce solare ed hanno un proprio rubinetto a chiusura ermetica automatica che garantisce il mantenimento dei costituenti volatili, anche dopo l’apertura. Disponibili in concentrato e in bevanda pronta da bere.


Profumi 

L’elegante package in vetro scuro (nei colori bianco e nero) permette di evitare il contatto diretto del sole e la chiusura ermetica della pompa spray ne mantiene l’intensa fragranza. La forma piccola ed accattivante del profumo consente un utilizzo facile e comodo, un’immagine elegante per poter esporre il prodotto in modo da consentirne la prontezza d’uso. 



UTILIZZI 

1. FOOD 
WDRINK è la linea di prodotti che mantiene tutte le proprietà delle piante e dei fiori, è un’alternativa originale al semplice bicchiere d’acqua, il consumatore avrà la possibilità di scegliere un prodotto versatile, utile in diversi momenti della giornata. Da miscelare alle preparazioni culinarie, la sua idrosolubilità lo rende un facilissimo ingrediente per sperimentare sapori e accostamenti nuovi o da spruzzare su piatti pronti!

2. MIXOLOGY
WDRINK è perfetto come ingrediente all’interno di cocktail e bevande non alcoliche. Per un finishing super glamorous, il profumo WDRINK on top regalerà un aroma più intenso ed una fragranza più persistente, enfatizzando con creatività e carattere il cocktail!

3. WELLNESS 
Da bere così com’è oppure da spruzzare sul viso e sul corpo come un vero e proprio profumo ma delicato e senza alcol, perfetto per dare freschezza, beneficiare dei principi attivi naturali della pianta o per chi ha la pelle sensibile. Non irrita, non macchia i vestiti, possono essere usati insieme effetto layering.

– Per una maschera fai da te: imbevuto su una maschera in tessuto, o miscelato ad altri prodotti, con un dosaggio libero perché non ha alcuna controindicazione.
– In Spa, da utilizzare insieme alla crema specifica per viso e corpo. 




TRATTAMENTI BOTANICHE E CURIOSITÀ

I trattamenti che si possono effettuare con l’utilizzo di WDRINK, sono essenzialmente “terapie dolci“, come quelle omeopatiche, non hanno efficacia immediata, ma visibile nel lungo tempo, per questo è consigliata l’assunzione della bevanda 2-3 volte al giorno, fino al raggiungimento del risultato prefissato. 

Le botaniche di timo e di rosmarino, ad esempio, sono ideali per chi sente stanchezza fisica e mentale, per chi ha difficoltà di concentrazione. Sempre il rosmarino è perfetto sulla cute con tendenza grassa, spruzzato direttamente sul cuoio capelluto, riduce l’eccesso di sebo

La dose perfetta per favorire una più rapida guarigione dell’herpes, sono 1 o 2 bicchieri al giorno di Melissa oppure spruzzato direttamente sulla zona per alleviare i sintomi; mentre l’elicriso è utile in caso di punture d’insetto. Tutte le piante sono antimicotiche, antivirali ed antisettiche; l’ulivo leccino diluito nel latte ha un perfetto equilibrio, ed è un valido sostituto dell’olio per preparare le piadine. Bevuta la botanica scelta tutti i giorni, per un minimo di dieci, è il tempo necessario per verificarne l’efficacia. 


WDRINK SEMPRE CON TE 
I 3 MOMENTI DELLA GIORNATA 

– MATTINA Da bere al risveglio, come aiuto per affrontare la giornata scegliendo la botanica in base alle necessità.

-SERA il profumo da portare sempre con te, per rinfrescarti durante le uscite serali estive. Tutti i profumi sono leggeri, non macchiano, non ungono e hanno delle profumazioni fresche. 

– NOTTE Prima di coricarsi durante la skincare routine, rilassante con la lavanda, lenitivo con la Rosa damascena, un rimedio antico eppur sempre il più efficace. 

Scopri le 12 botaniche, tutti gli usi e le curiosità sul sito.

TEAOLOGY TEA GLOSS: nutrimento, volume e brillantezza in un solo gesto

TEAOLOGY TEA GLOSS: nutrimento, volume e brillantezza in un solo gesto.

Tutto comincia dalla skincare, clean e clinicamente testato. Questa è la filosofia di Teaology che ritroviamo anche in questi nuovi lipgloss dalla texture unica, formulati con ingredienti di origine naturale, estremamente performanti nel pieno rispetto di tutti i tipi pelle.

TEA GLOSS TRATTAMENTO LABBRA VOLUMIZZANTE
con estratto di tè antiossidante + peptidi rimpolpanti

98% DI INGREDIENTI DI ORIGINE NATURALE | MADE IN ITALY | SENZA: PARABENI, PARAFFINA,
OLI MINERALI, PROFUMO | DERMATOLOGICAMENTE E NICKEL TESTED

Tea Gloss contiene un innovativo peptide biomimetico, specifico per l’area labbra, in concentrazione funzionale che stimola la produzione di collagene con un effetto volumizzante e rimpolpante fino al +40%. Una miscela di burri e oli vegetali nutrono e rigenerano le labbra secche mentre l’estratto di tè, naturalmente ricco di catechine antiossidanti, protegge dalle aggressioni ambientali e rinforza la barriera cutanea. Il gloss non contiene profumo ma un estratto di stevia che dona un dolce e piacevole aroma.




I RISULTATI CLINICAMENTI TESTATI

L’effetto volumizzante e idratante di Tea Gloss è stato testato dai consumatori subito dopo l’applicazione e dopo 4 settimane di utilizzo quotidiano:
95% afferma che dopo un solo utilizzo le labbra appaiono visibilmente più rimpolpate
100% dichiara che le labbra sono immediatamente più morbide e levigate
100% dichiara che il prodotto dona un effetto super brillante con una sola passata

3 COLORI CHE STANNO BENE A TUTTE

Tea Gloss è stato sviluppato in tre nuance:
Trasparent – perfetto da usare da solo o sopra il rossetto per un effetto specchio. Ideale anche come maschera-notte per risvegliarsi con labbra toniche e morbidissime
Peach – una delicata tonalità pesca che illumina il viso e valorizza ogni incarnato
Berry – il colore più amato del momento, un rosso scuro con infinite possibilità altamente modulabili.
Tea Gloss è il nuovo rituale per labbra rimpolpate, lucide e idratate.
Nelle profumerie da Maggio | € 16

PER CHI

La pelle delle labbra è molto fragile perché 4 volte più sottile rispetto al resto del viso, priva di film idrolipidico e di melanina, per questo motivo è particolarmente sensibile alle aggressioni esterne. Tea Gloss è adatto a tutti, si applica più volte al giorno, da solo o sopra il rossetto, per labbra lucidissime, polpose e protette.

IL CONSIGLIO
TEA GLOSS nella sua versione Transparent si può usare anche come maschera notte rigenerante. Si applica uno strato più spesso e si lascia in posa tutta la notte, mentre dormi la formula lavora per te e al risveglio le labbra saranno toniche e levigate.

COSA CONTIENE
ESTRATTO DI TÈ BIANCO

È un tè non fermentato ricco di catechine (EGCG), potenti molecole antiossidanti, e di tutte le vitamine del gruppo B (B1, B2, B3, B6), vitamina C, Zinco e Magnesio

BURRO DI KARITÉ E OLI VEGETALI
Naturalmente ricco di acidi grassi, vitamina E e provitamina A che prevengono la secchezza cutanea e proteggono dall’esposizione al sole e agli agenti atmosferici.

STEVIA
Conferisce un sapore dolce e gradevole al gloss e possiede proprietà antinfiammatorie.

PALMITOYL TRIPEPTIDE-1 | (MAXI-LIPTM)
Un peptide biomimetico brevettato che stimola la sintesi del collagene e dei glicosaminoglicani con un’efficacia volumizzante clinicamente testata. Applicato tre volte al giorno, per 4 settimane, Maxilip in dose funzionale (la stessa % contenuta nel Tea Gloss) ha dimostrato:

  • 40% del volume delle labbra
  • 60% miglioramento dell’idratazione
  • 70% della protezione e morbidezza



WOMEN OF LEGEND all’alba: il concerto sulla Darsena emoziona il pubblico  

WOMEN OF LEGEND all’alba: il concerto sulla Darsena emoziona il pubblico  

Nell’effervescente cornice di Piano City Milano, la città si è trasformata in un teatro diffuso. Domenica 25 maggio, la Darsena ha accolto un evento di straordinaria suggestione: un concerto all’alba che ha celebrato il perfetto connubio tra musica, sport e moda.  

Alle 5 del mattino, mentre la città si risvegliava lentamente, la pianista Elena Chiavegato ha dato vita ad una performance senza precedenti. Non un semplice concerto, ma un’opera in movimento: la musicista ha suonato su una piattaforma galleggiante sospesa sull’acqua, fluttuando sulle note e sulle onde, sostenuta da due canoe e remata da 12 Canottieri San Cristoforo, club sportivo di riferimento situato lungo l’Alzaia Naviglio Grande. Un’esperienza che ha ridefinito il concetto di palcoscenico itinerante, dove il paesaggio stesso si trasformava con la musica.  

L’esibizione ha omaggiato la compositrice francese Mel Bonis, figura ancora poco valorizzata in Italia. La raccolta “Femmes de Légende” ha dipinto immagini sonore sospese tra romanticismo e impressionismo, perfettamente in sintonia con il palcoscenico liquido della Darsena. “Viviane” e “Ophélie”, simboli di donne legate all’acqua, si sono intrecciate con la scenografia fluttuante, mentre “Phœbé” e “Mélisande” hanno evocato la delicatezza eterea del passaggio tra notte e giorno.  

Una performance immersiva che ha coinvolto non solo l’udito, ma anche la vista. A impreziosire lo spettacolo, l’abito indossato dalla pianista: una creazione haute couture firmata Emilio Bonadio, ispirata al brano “Viviane”. Il design del vestito richiama la fluidità dell’acqua con una silhouette leggera e svolazzante, arricchita da stampe di pesci fluviali in acquarello dipinte a mano e ricami in cristalli Swarovski, trasformando la figura della pianista in una vera Dama del lago.

L’evento ha ricevuto un’eccezionale accoglienza da parte del pubblico, che ha assistito con emozione e reverenza ad un’esperienza che ha ridefinito il confine tra musica, spazio ed estetica. Anche la stampa ha celebrato la riuscita dell’iniziativa: un estratto del concerto è stato trasmesso dal TGR Lombardia, e può essere rivisto al seguente link:  [Guarda il video]

Un’alba che non ha solo celebrato la musica, ma ha trasformato Milano in un’opera d’arte vivente, dove musica, sport e natura si sono intrecciati per regalare alla città un risveglio indimenticabile.  

(foto @creg_production)

FLAWLESS SKIN BY EISENBERG: IL SEGRETO PER UNA PELLE PERFETTA

FLAWLESS SKIN BY EISENBERG: IL SEGRETO PER UNA PELLE PERFETTA

Una pelle uniforme, levigata e luminosa non è solo il segreto di una bellezza naturale, ma anche la base ideale per un make-up impeccabile. Detergere, purificare, idratare e riequilibrare sono gesti fondamentali per preparare la pelle a ricevere il trucco e garantirne una tenuta perfetta e duratura.
Il Flawless Skin è la tendenza che punta tutto su un incarnato uniforme, luminoso e naturalmente levigato, senza effetto maschera. In questo scenario si inserisce EISENBERG, con una linea make-up che fonde eleganza, tecnologia e performance. Dai fondotinta effetto seconda pelle ai correttori ad alta definizione, ogni prodotto è studiato per esaltare la bellezza naturale con un tocco sofisticato, perché la vera perfezione non sta nel nascondere, ma nel valorizzare.

MAKE-UP

  • Perfecteur Teint Express

Un effetto Photoshop istantaneo grazie alla sua texture mousse innovativa, morbida e impalpabile, che si fonde perfettamente con la pelle per un’applicazione precisa, uniforme e un risultato impeccabile a lunga tenuta.

La formula combina il potere nutriente, rigenerante e anti-età dell’Olio di Argan con l’azione opacizzante del Lentisco (Pistacia Lentiscus) e le virtù anti-age dell’Estratto di Uva.
Arricchita con Vitamina E antiossidante e la Formula Trio-Moléculaire® – rigenerante, energizzante e ossigenante – dona nuova vitalità all’incarnato.

Prodotto multiuso, questo perfezionatore viso attenua visibilmente piccole imperfezioni, rughe e pori dilatati, leviga la grana della pelle e uniforma il tono con un finish opacizzato, naturale e sofisticato.
Può essere utilizzato anche sulle palpebre e sul contorno occhi per un effetto levigato e disteso.

Prezzo: 51,00 euro

  • Fond De Teint Correcteur Invisible

Una texture lussuosa e sorprendentemente leggera che avvolge la pelle in un comfort assoluto.
Grazie alla sua formula arricchita con zuccheri innovativi, regala un effetto “pelle nuda” dall’aspetto naturale, fresco e luminoso.

Contiene estratti di Melograno, dalle proprietà antiossidanti, che aiutano a neutralizzare i radicali liberi, e olio di Mandorle Dolci, noto per le sue virtù nutrienti e idratanti.

Questo fondotinta sensoriale corregge le imperfezioni con un velo sottile e uniforme, donando all’incarnato un finish perfetto e una tenuta impeccabile fino a 12 ore, in qualsiasi condizione climatica.

Prezzo: 60, 00 euro

  • Correcteur Précision

Una formula correttiva che uniforma l’incarnato, offrendo fino a 8 ore di idratazione e minimizzando visibilmente segni di stanchezza e imperfezioni.
La texture fluida e ultra-leggera, arricchita con Calendula lenitiva e la Formula Trio-Moléculaire®, si fonde perfettamente con la pelle, garantendo una coprenza modulabile e un effetto fresco e naturale che dura tutto il giorno.

Adatto anche alla zona delicata del contorno occhi e compatibile con l’uso di lenti a contatto. Perfetto anche per gli uomini: il suo effetto “camouflage” è impercettibile sulla pelle, per un risultato naturalmente impeccabile.

Prezzo: 39,00 euro

  • Poudre Libre Effet Floutant & Ultra-Perfecteur

È arricchita con polvere di linfa estratta dal gambo di bamboo, nota per la sua capacità di assorbire il sudore e il sebo in eccesso. Il suo esclusivo complesso rivitalizzante idrata intensamente, combatte i radicali liberi e restituisce alla pelle la sua naturale luminosità. Una polvere libera ultra fine che dona al viso un aspetto levigato e naturalmente opaco.

La texture leggera si fonde perfettamente con l’incarnato, creando un velo impercettibile che non segna linee sottili né pori. Il risultato è una pelle visibilmente più uniforme, con un finish radioso, fresco e naturalmente matte.

Prezzo: 70,00 euro

SOLVE ET COAGULA

PHOTOGRAPHY & ART DIRECTION
ARIANNA BONUCCI & THOMAS WIEDENHOFER

STYLING
AURELIO COMPARELLI

GLAM
GIULIA LODIGIANI

STYLING ASSISTANT
RICCARDO CONTE

Rum e sofrologia, nuovi metodi di degustazione con Shakara

PRESENTATO A MILANO IL NUOVO RUM THAILANDESE SHAKARA INVECCHIATO 12 ANNI.

Chissà quanti pensieri hanno accompagnato le nostre meditative degustazioni di rum in quell’angolo di casa indisturbato, chissà quante scelte siamo riusciti a prendere dopo quel bicchiere con l’amico, una chiacchierata, un sorso ancora e forse i dubbi sono svaniti.

Certo è che viviamo un periodo in cui iniziamo a recuperare il piacere delle piccole cose, e a “guardare” più a fondo quello che abbiamo, mangiamo, viviamo.

Per questo motivo forse la comunicazione di La Maison & Velier per il nuovo rum Shakara, ha optato per una nuova e magica presentazione ufficiale in anteprima assoluta, coinvolgendo tutti i nostri sensi attraverso la nuova (almeno per noi) disciplina della sofrologia.

Cos’è la sofrologia? Trattasi della disciplina olistica che mira a promuovere il benessere psicofisico e la consapevolezza di sé attraverso l’integrazione di diverse tecniche, tra cui rilassamento muscolare, respirazione consapevole e visualizzazione. Guidati da un’esperta, nella splendida cornice di Bussarakham, tempio della cucina thai a Milano, gli ospiti, tra giornalisti e addetti al settore, hanno partecipato ad una degustazione che ha coinvolto tutti i sensi, enfatizzando quelli del gusto, ad occhi chiusi per delineare meglio le note aromatiche di Shakara, il rum premium proveniente dal cuore tropicale del Sud-est asiatico.

In purezza ma anche in signature cocktail creati ad hoc ed abbinati a piatti vegetariani, Shakara ha lasciato il segno per complessità, ricchezza e maturità di espressione.

durante l’esperienza meditativa in degustazione

Shakara 12 anni è il rum di melassa ottenuto da canna da zucchero coltivata localmente e viene interamente invecchiato, per 12 anni, in ex botti di bourbon. Grazie al clima tropicale tipico del Sud-Est asiatico, la Thailandia è uno dei più grandi e antichi produttori mondiali di canna da zucchero e recentemente i rum thailandesi stanno gradualmente guadagnando una posizione di rilievo nel panorama internazionale.



Senza coloranti e senza zuccheri, Shakara al naso è davvero intenso, con profumi di frutta secca (mandorle, noci) miele di erica e con l’aerazione note ossidate di albicocca e ciliegia sotto spirito.
Al palato è dinamico e oscilla tra sapori di zucchero di canna, frutti esotici (mango, papaya) e fico fresco, note di zucchero candito e caramello al burro salato, con un finale resinoso e avvolgente.




(Photo Credits: Filippo Tadei)

WDRINK, il prodotto-novità di TuttoFood/Mixology Experience 2025

TUTTOFOOD: WDRINK CELEBRA IL PROFUMO TUTTOALIMENTARE 

La società specializzata nella produzione di acque aromatiche naturali ha portato a Fiera Milano un’esperienza multisensoriale che intreccia profumo, mixology e benessere, guadagnandosi il 3° posto del premio Better Future Award 2025 per innovazione di prodotto come ingredienti, organizzato da MARK UP e GDOWEEK. 

In occasione della MIXOLOGY EXPERIENCE, all’interno di TUTTOFOOD 2025, fiera internazionale dedicata al sistema agroalimentare, WDRINK ha presentato una drink list realizzata ad hoc per valorizzare i suoi prodotti profumati, le acque aromatiche che vengono dalle piante. 

In collaborazione con Sebastiano Garbellini, Event Manager di TheBar srl, che oltre a rivisitare 3 cocktails alcolici, ne ha ideati 3 analcolici davvero innovativi, segno che si può bere con gusto laddove la componente alcolica non c’è. 

I DRINK ALCOLICI 

ROSEMARY FASHIONED (bourbon whisky, sciroppo di zucchero, concentrato di rosmarino, profumo di rosmarino)
PICCOLA PROVENZA  (vodka, bitter all’assenzio, profumo di lavanda casola)
CONTE MEDITERRANEO (bitter, vermouth rosso, gin, profumo di ulivo leccino o elicriso) 

I DRINK ANALCOLICI 

TIMOCK (succo di mela, succo di carote, succo di limone, sciroppo di zucchero, concentrato di timo) 
DAMASCA (succo di pompelmo rosa, sciroppo di fiori di sambuco, concentrato di rosa damascena)
SODA LIPPIA (acqua, concentrato di cedrina, succo di limone, sciroppo di zucchero)

Diversi gli incontri, speech e talk settoriali, dove il momento centrale si è tenuto alla Mixology Experience, un appuntamento che ha riunito addetti al settore e professionisti tra cui Giorgio Facchinetti (mixologist showman), Flavio Mendicino (conosciuto come DottorGin), Damian Matuszyc (noto come Miscelatore Polacco) e Miriam De Nicolò, Direttore Responsabile di Snob magazine, esperta di marketing e comunicazione, a moderare Stefano Ninchevich, Vicedirettore di BarGiornale. Un momento di confronto dove si è parlato anche delle novità “green” di cui WDRINK si fa portavoce.

Metodi di coltivazione, attenzione meticolosa nella raccolta, profili sensoriali che rendono il drink più aromatico e dal forte impatto olfattivo, WDRINK è stato il prodotto- novità di questa edizione di TuttoFood/Mixology Experience. Una nuova chiave per strutturare il drink e renderlo ancora più accattivante, ancora più glamorous con il suo tocco finale on top nella sua elegante bottiglia che ricorda proprio quella di un profumo. 

I drink prediletti dai visitatori di TuttoFood/Mixology Experience sono stati: 

Timock per gli analcolici
Rosemary Fashioned per gli alcolici

L’esperienza del drink si fa scenografica, e all’insegna del benessere visti i componenti totalmente naturali del prodotto. WDRINK mette al centro il benessere, la salute, la bevuta moderata con una nuova esperienza del gusto, che valorizzi anche i piatti gourmet. 

WDRINK esprime l’identità di un’azienda profondamente orientata all’innovazione e al cambiamento; il prodotto è rivolto a un pubblico specializzato – cocktail bar, chef, operatori, ristoratori.

EMA STOKHOLMA

Interview: Damir Ivic
Photography: Riccardo Lancia
Stylist: Allegra Palloni
Make-up/Hair: Cotril
Press Office: Andreas Mercante & Edoardo Androni


Certe volte anche conoscendole nel contesto sbagliato– o comunque un po’ artefatto, controllato, patinato – si può capire quanto alcune persone siano profondamente giuste. Con Ema Stokholma è stato così. Già incuriositi in tempi non sospetti dalla sua figura atipica sia in radio che televisione di dj/speaker non ornamentale ma caratteristica, successe che nel 2020 uscì anche un romanzo dirompente, crudo, impietoso, “Per il mio bene” (edito da HarperCollins Italia e vincitore del Premio Bancarella 2021). Non un agile ed allegro volumetto per lucrare sulla propria fama, come da prassi, ma un racconto autobiografico affilato e tagliente. Diventava chiaro che Ema Stokholma (o per usare il suo nome anagrafico, Morwenn Moguerou) non è un personaggio come tanti, ma una rara avis che non ha paura di misurarsi né con la leggerezza né con i temi più gravi e problematici, restando sempre se stessa. Una persona sincera, non artefatta, più preoccupata di non perdere la spontaneità e la propria essenza piuttosto che apparire perfetta. Bello. Raro.

Ricordi il nostro primo incontro su un set pubblicitario?
Aiuto! Lì il truccatore mi fece delle cose assurde, tipo mettere lo scotch nascosto dietro ai capelli, per tirare la faccia. Alla specchio non mi riconoscevo. Assurdo!

Per lavoro immagino ti capiti spesso di dover essere irreprensibile e perfetta. Eppure ho sempre avuto l’impressione – ed incontrandoti di persona, ancora di più – che tu sia invece vera e senza filtri.
Infatti il mio lato più vero è punk. Mica quello perfettino e ben truccato.

Come si gestiscono questi estremi, davanti e dietro le telecamere?
Vivo tutto questo come una fortuna, trasformarsi in fondo è divertente, no? Interpretare dei ruoli, come quando facevo la dj, dove accentuavo ed enfatizzavo alcuni tratti della mia personalità. Poi a casa ho la musica a palla come fossi sempre in discoteca e in radio faccio spegnere i miei monitor, se parlo di musica con Gino Castaldo, che è sempre una cosa bellissima, che me ne importa di vedere che faccia ho? A casa non ho né ritratti né specchi, non sono fissata sulla mia immagine.

Eppure il mondo dello spettacolo è, di regola, ossessionato dall’immagine.
Ne è ossessionato il mondo intero oggi, non solo quello dello spettacolo. Ma è in sé un mondo curioso, interessante, pieno di spunti. Mi esercito a stare lontana da ciò che è lontano da me, assorbo invece ciò che mi piace come una spugna.

Dress Alma Sanchez

E tra queste cose hai aggiunto anche il cinema, la serie con Carlo Verdone come attrice e “Sanremo Giovani” come presentatrice. A pedinarti su Instragram, scopriamo anche il tuo lato artistico, quanta vita.
Sono una privilegiata, ho la possibilità di ricevere in anteprima copie di libri e di vedere film meravigliosi come l’ultimo di Sorrentino, di far uscire in radio la musica che amo, tutto questo mi diverte, perché da pigra è un bellissimo esercizio mentale. Che poi la cosa più faticosa degli ultimi tempi è stato ristrutturare casa!

Quando si iniziano a fare questi discorsi significa che si sta diventando adulti!
Ma io ho un problema con le case, da sempre. Del resto ho fatto quaranta traslochi, e di anni ne ho quarantuno: rendo l’idea? Negli ultimi tre anni ho comprato e rivenduto due case, la mia commercialista pensa sia matta.

Quindi il luogo dove abiti ha per te un’importanza emotiva.
Per me la casa è tutto. Il luogo dove abitavo da bambina era terribile; quando finalmente me ne sono andata, ed ho iniziato a vivere da sola, ho cercato il mio paradiso, la pace che prima non avevo mai avuto.

Bodysuit and leggins Missoni
Shoes René Caovilla

Hai lasciato la Francia per l’Italia. Cos’è cambiato da quando sei arrivata?
Tantissimo, a partire dalla musica. Il rap sembrava non esistesse, confinato solo alle nicchie. Nel resto d’Europa, a partire dalla Francia, era già un genere cruciale. Ora nelle classifiche italiane ci sono solo rap e trap, mentre negli altri paesi europei c’è molta più varietà. È un genere che apprezzo parecchio, ma è ancora poco compreso, sembra che la detestino in tantissimi, seppure tra i più ascoltati. Bel paradosso.

A proposito di scene musicali che diventano nemici pubblici, direi che è successo lo stesso al mondo del clubbing, della discoteca. Al mondo della notte, a cui tu sei legata.
A costo di sembrarti noiosa e stucchevole ti dirò che per me è stato un mondo assolutamente meraviglioso, da cui ho imparato tantissimo. La discoteca è fatta di inclusività, di assenza di giudizio, dove tutti vengono accolti. Sarò stata fortunata, ma non mi sono mai ritrovata in spiacevoli situazioni. Appena arrivata in Italia, il Gay Pride: ho capito subito che quella sarebbe diventata la mia storia. Gente che si diverte, si maschera, si ama, è gentile l’un l’altro. Come non amare tutto questo? Sono appena tornata da una serata di techno pesante, al Cieloterra di Roma a sentire i Kernel Panik.

…ah, ma li conosco benissimo, un collettivo molto rigoroso e legato al mondo dei rave duri e puri.

Io arrivo da lì, da quel tipo di situazioni, dove la musica sì era durissima, ma quanto era gentile la gente? Appena qualcuno mi toccava o spingeva per sbaglio era subito uno “Scusa, scusami ”. È stata una delle più belle serate degli ultimi anni. Il rave appartiene ad un’altra fase della mia vita, fatta di correttezze, grandi amicizie, grandi risate, come i viaggi fatti a fine serata, col mio miglior amico e Britney Spears a palla nell’autoradio. Tutto molto adolescenziale, ma molto bello. È importante continuare a coltivare questo lato di sé.

Peraltro proprio il mondo delle discoteche è quello che ti ha proiettato verso la televisione: MTV prima, “Aggratis!” su Rai Due poi…
È tutto merito della mia amica Andrea Delogu, che prima della notorietà continuava a martellarmi: “Tu devi andare in televisione, capito? Devi essere la nuova Claudio Coccoluto, ovvero la persona che parla di musica con cognizione di causa”.

Una figura come Claudio manca un sacco, ora che non c’è più, artisticamente, umanamente ed intellettualmente, per la sua capacità di intervenire nel dibattito pubblico partendo da posizioni scomode. Vi siete mai conosciuti?
Oh sì. Una persona eccezionale.

E il mondo della televisione come va giudicato?
Il segreto è non considerare solo la superficie, ma vederla come un insieme. Dietro ad un programma televisivo ci sono, oltre a chi va in onda, tutta una serie di tecnici, dai registi ai truccatori, dai producer ai gobbisti, sono loro la tv ed impari a rispettarli, anzi, proprio ad amarli. Poi io sono stata fortunata: ho fatto esperienze intense, da “Ballando” a “Pechino Express”, ero presa benissimo, e credo che chi ha lavorato con me, ha respirato la mia stessa felicità.

Cos’è che ti mette particolarmente di malumore?
Io sono molto emotiva, anche sul lavoro, per cui vivo un progetto come una relazione sentimentale, con la stessa intensità, e può essere un problema. Perché divento esigente, davvero una rompicoglioni. Ma arriva sempre il momento in cui mi rendo conto che la nostra priorità è essere felici e dare il meglio, perché stiamo facendo qualcosa di bellissimo e perché da un giorno all’altro potrebbe succedere che qualcuno arriva e ci dice “Basta, è finita”.

Quando diventi – uso la tua definizione – “rompicoglioni”, c’è qualcuno in grado di farti capire che stai esagerando?

La Delogu.

Quando sei a casa, in relax, che musica ascolti?
A casa mia c’è molto silenzio. Oppure ci sono i podcast, non la televisione. Adoro ascoltare “Elisa True Crime”, ma capita di guardare anche “Un giorno in pretura”.

Sei un’aspirante criminologa.
Non ci capisco nulla, però mi appassiona. Mi interessano i lati oscuri delle situazioni, delle persone. E non a caso, ho vissuto in mezzo alla violenza e, come ho raccontato nel libro parlando della mia infanzia e della mia adolescenza, so che non esiste un limite, che i freni scompaiono, che ci si confronta con l’abisso.

Quanto coraggio ci è voluto per scrivere “Per il mio bene” , che è crudo, impietoso, senza filtri.
Quanto coraggio? Zero. Il vero coraggio sarebbe stato denunciare mia madre mentre stavo subendo le sue violenze e i suoi abusi psicologici. Ho sentito la necessità di scriverne quando una notizia di cronaca riportava di un bambino morto in casa a Napoli. Pensando a lui, ho raccontato la mia storia.

Ci sono mai stati dei momenti in cui ti sei pentita di essere stata così diretta, trasparente e sincera? In fondo, improvvisamente un sacco di persone conoscevano un lato profondamente intimo e personale di te.
Mentre scrivi non ci pensi, poi quando esce il libro ti rendi conto che: “Nooo, aiuto, adesso la gente saprà questo di me”. Ma a mente fredda sai che è giusto così. Prima che uscisse, l’ho fatto leggere ai miei amici più stretti e nessuno di loro mi ha detto “Cosa stai facendo, fermati ”, così come sono sempre stata incoraggiata dalle persone legate alla casa editrice. C’è stato sì un processo di revisione, poteva essere scritto meglio, ma sono felice di averlo fatto.

Ne arriverà un altro?
Sì, e sarà un libro di poesie. Dopo due anni di psicanalisi con una neuropsichiatra freudiana, sono venute fuori tante cose dal mio inconscio. Giuro che non ci saranno poesie sul sesso, questo ci tengo a dirlo, eh!

Quando ti fermerai?
Quando potrò dedicarmi solo all’arte. Dipingere quadri, fare sculture con il gesso, dammi dieci anni e ci arrivo, non vedo l’ora.

Lettera a Oliviero Toscani

di Tommaso Basilio

Caro Oliviero,

ti scrivo perché sei partito e non ci siamo salutati. Ti ho conosciuto nel ‘79. Io allora studiavo Ingegneria, mai scelta più sbagliata. A Milano si cominciava a respirare un’aria nuova dopo gli anni di piombo, dove tutto era politica e scontro. Anche il divertimento di noi ragazzi era stato politicizzato. Si andava nei bar frequentati dai compagni o da quelli dei camerati. Non c’era via di mezzo. Ma nel ‘79 le cose stavano per cambiare. Ed io per guadagnare qualche lira accettai un lavoretto come fattorino in una piccola casa di moda dove mio cugino era lo stilista. Portavo pacchi con vestiti alle boutique e mi capitava anche di andare agli studi di Vogue, uno scantinato con una scala che conduceva direttamente su un set fotografico. Dietro ad una serie di flash c’era un tipo alto, con due baffoni alla tartara, che dava indicazioni a due modelli che saltavano. Tutto mi sembrava così divertente! Beh, quello con i baffi eri tu, ed io, spaesato, timido, con un pacco in mano cercavo di capire a chi consegnarlo. Poi un attimo dopo mi chiedesti di indossare un piumino rosso (sì, c’erano già i piumini, ma erano i primissimi e venivano dagli USA, li aveva portati Donna Jordan, la tua fidanzata/modella del tempo che allora faceva la stylist).

Cowboys, L’Uomo Vogue 1976 (Toscani Archive)

Tu eri energia pura, io iniziai a fare da modello sui tuoi set ed il destino fece il resto: la redazione di L’Uomo Vogue cercava assistenti. Lo chiesero a me. Senza un background, senza una preparazione, senza forse neanche una passione. Evidentemente in me avevi visto qualcosa, una luce, uno sprizzo di eccentricità. Era un periodo di grande creatività nella moda, mi appassionai alla fotografia e al piacere di lavorare con te. Tra i servizi più importanti de L’Uomo Vogue ricordo un numero dedicato al futuro, io e te soli a scarrozzare una decina di bauli per vestire professori del MIT di Boston, scienziati a Cape Kennedy e Robert Jarvik, il dottore che aveva costruito il primo cuore artificiale che tu ritraesti come un nuovo Gesù Cristo. Tu, fotografo già affermato in tutto il mondo, avevi accettato di viaggiare senza assistenti, senza luci, con uno spirito di avventura che chiamavi “situazionismo”.

Nell’incedere degli anni ‘80 la moda diventava sempre più potente e le riviste, con a disposizione grossi budget, potevano permettersi viaggi in location stupende. Ma il tuo punto di vista era diverso, non sei mai stato schiavo della moda, per te il vestito era rappresentazione di sé, segno di cambiamento, espressione di nuove istanze sociali e politiche. Non ti interessava il prodotto, ma il suo significato: hai amato la minigonna perché per te rappresentava il progresso dell’umanità più dei trattati di sociologia. Avevi in fondo l’anima del photoreporter come tuo padre, ma documentavi il mondo con l’aiuto della fiction (modelle, styling, luci, ecc.). Sottolineavi che il fotografo non era solo un cameraman come i reporter di guerra, ma anche scenografo, sceneggiatore, direttore della fotografia e regista. L’immaginazione era un mezzo per toccare la verità; agli albori del fashion system hai sempre preferito trattare temi caldi, sociopolitici, problematiche sociali attraverso immagini prodotte per l’industria della moda. Privilegiavi le collaborazioni con chi produceva per la massa, piuttosto che per pochi privilegiati. Facevi quest’esempio: “È più importante produrre un’auto che costa poco, con un ampio bagagliaio e che consuma pochissimo, piuttosto che una Lamborghini”.
La tua intelligenza mi spiazzava, i tuoi pensieri erano estremi e mi facevano riflettere per giorni; amavi rompere lo status quo, un po’ per convinzione, retaggio della tua generazione di ribelli, un po’ perché ti divertiva. Mi hai insegnato che l’uomo si esprime attraverso il lavoro e che in vacanza si annoia, tu che stavi su due o tre set contemporaneamente sempre con un’energia contagiosa e circondato da tantissimi amici.



Nel 2014, quando ti ho aiutato nella redazione del libro, “Più di 50 anni di magnifici fallimenti” , ho raccolto le opinioni che di te avevano tantissime persone speciali, da David Bailey a Philippe Starck, dal Cardinal Ravasi a Franca Sozzani. In questi giorni, dalla tua mancanza, in Italia e all’estero scrivono di te, sei il fotografo italiano più conosciuto al mondo, a Milano hanno fatto la fila per ore per poter vedere la tua ultima mostra (l’hanno organizzata i tuoi amici con tipica mossa situazionista che ti sarebbe piaciuta). Malgrado mi sia spesso capitato di volerti difendere da accuse di amici e conoscenti che non gradivano le tue dichiarazioni forti, ho potuto constatare che ci sono migliaia di persone che ti ammirano; i social, che tu detestavi, sono intasati di giudizi di gente che non ti conosce e che pensa di dimostrarsi viva nell’esprimere odio. So che poco te ne importerà e andrai avanti per la tua strada, onesto, franco e sincero, sempre. Sei circondato da persone che ti vogliono bene e che sanno vedere il grande cuore dietro la tua cruda franchezza, sono gli amici un po’ eccentrici e folli di cui amavi circondarti, dei “marziani”, come dicevi tu, come Warhol e Benetton, esseri speciali, non-normali.
Durante il lockdown mi hai raccontato moltissime avventure su Parigi e sui francesi che giudicavi un popolo molto civile; sugli USA, una terra libera che ha lanciato la musica di Bob Dylan e i ranch con i cowboy e l’energia degli afroamericani; aneddoti della tua vita speciale da cosmopolita che ho scritto su “Ne ho fatte di tutti i colori” uscita per i tuoi 80 anni per La Nave di Teseo. Degli afroamericani amavi la loro energia, i vestiti eccentrici e colorati, la musica che ascoltavano, tanto che nel ‘73 gli hai dedicato un monografico e messo in copertina un ritratto con i colori delle Black Panther.

Benetton campaign 1991

Non facile da far accettare a Liberman, il Direttore Editoriale ucraino-americano di Vogue, ma l’enfant terrible, come lui ti chiamava, ha vinto. Nel numero, i servizi di moda scattati ad Harlem e i ritratti di artisti come James Baldwin e Miles Davis, simbolo di cosa, per me, dovrebbe fare un giornale: ricercare, stimolare, informare. Still life, ritratti, reportage, impaginazione grafica, sei sempre stato una macchina da guerra, d’altronde sei stato educato dai professori del Bauhaus conosciuti a Zurigo.
È in America però che hai fatto la cosa più difficile, ma che ti stava molto a cuore: fotografare i condannati a morte per uno dei committenti per te più intelligenti: Luciano Benetton. Le tue idee, le tue lotte per il progresso si mescolavano con la pubblicità commerciale, questo è stato un unicum nel mondo della comunicazione.
In questi giorni mi hanno chiamato in tanti chiedendomi di te. Tra gli altri, il tuo amico e collega Paolo Roversi che, commosso, mi ha detto “I fotografi non muoiono mai, vivono attraverso le immagini che hanno prodotto. Ne sono convinto.”

Ti abbraccio.

Firmato: Il “fidanzato d’Italia” (come ti divertiva chiamarmi quando, sui tuoi set, mi facevi baciare tutte le modelle).


(in copertina Benetton campaign 1991
foto concesse da Archivio Oliviero Toscani)

SNOB Exclusive Event Marzo 2025, gli ospiti

SNOB ha presentato il suo ultimo numero ad una serata esclusiva solo su invito presso The Doping, Milano.

Per l’occasione tutti gli ospiti sono stati omaggiati del magazine, presentato in anteprima assoluta, e disponibile per l’acquisto dal 28 marzo 2025 presso tutti i migliori bookstore di Europa, Usa, Asia, presso i rivenditori diretti, sul sito www.snobnonpertutti.it o scrivendo alla mail info@snobnonpertutti.it

In occasione della Milano Design Week, alcune vetrine del centro saranno dedicate alle 3 cover di quest’ultimo numero, con protagonisti Ema Stokholma, Gianmarco Saurino, e the black cat con collier di diamanti della Gioielleria Pennisi.

Alcuni ospiti della serata:

(Foto Gianluca Gatta)

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