EMA STOKHOLMA

Interview: Damir Ivic
Photography: Riccardo Lancia
Stylist: Allegra Palloni
Make-up/Hair: Cotril
Press Office: Andreas Mercante & Edoardo Androni


Certe volte anche conoscendole nel contesto sbagliato– o comunque un po’ artefatto, controllato, patinato – si può capire quanto alcune persone siano profondamente giuste. Con Ema Stokholma è stato così. Già incuriositi in tempi non sospetti dalla sua figura atipica sia in radio che televisione di dj/speaker non ornamentale ma caratteristica, successe che nel 2020 uscì anche un romanzo dirompente, crudo, impietoso, “Per il mio bene” (edito da HarperCollins Italia e vincitore del Premio Bancarella 2021). Non un agile ed allegro volumetto per lucrare sulla propria fama, come da prassi, ma un racconto autobiografico affilato e tagliente. Diventava chiaro che Ema Stokholma (o per usare il suo nome anagrafico, Morwenn Moguerou) non è un personaggio come tanti, ma una rara avis che non ha paura di misurarsi né con la leggerezza né con i temi più gravi e problematici, restando sempre se stessa. Una persona sincera, non artefatta, più preoccupata di non perdere la spontaneità e la propria essenza piuttosto che apparire perfetta. Bello. Raro.

Ricordi il nostro primo incontro su un set pubblicitario?
Aiuto! Lì il truccatore mi fece delle cose assurde, tipo mettere lo scotch nascosto dietro ai capelli, per tirare la faccia. Alla specchio non mi riconoscevo. Assurdo!

Per lavoro immagino ti capiti spesso di dover essere irreprensibile e perfetta. Eppure ho sempre avuto l’impressione – ed incontrandoti di persona, ancora di più – che tu sia invece vera e senza filtri.
Infatti il mio lato più vero è punk. Mica quello perfettino e ben truccato.

Come si gestiscono questi estremi, davanti e dietro le telecamere?
Vivo tutto questo come una fortuna, trasformarsi in fondo è divertente, no? Interpretare dei ruoli, come quando facevo la dj, dove accentuavo ed enfatizzavo alcuni tratti della mia personalità. Poi a casa ho la musica a palla come fossi sempre in discoteca e in radio faccio spegnere i miei monitor, se parlo di musica con Gino Castaldo, che è sempre una cosa bellissima, che me ne importa di vedere che faccia ho? A casa non ho né ritratti né specchi, non sono fissata sulla mia immagine.

Eppure il mondo dello spettacolo è, di regola, ossessionato dall’immagine.
Ne è ossessionato il mondo intero oggi, non solo quello dello spettacolo. Ma è in sé un mondo curioso, interessante, pieno di spunti. Mi esercito a stare lontana da ciò che è lontano da me, assorbo invece ciò che mi piace come una spugna.

Dress Alma Sanchez

E tra queste cose hai aggiunto anche il cinema, la serie con Carlo Verdone come attrice e “Sanremo Giovani” come presentatrice. A pedinarti su Instragram, scopriamo anche il tuo lato artistico, quanta vita.
Sono una privilegiata, ho la possibilità di ricevere in anteprima copie di libri e di vedere film meravigliosi come l’ultimo di Sorrentino, di far uscire in radio la musica che amo, tutto questo mi diverte, perché da pigra è un bellissimo esercizio mentale. Che poi la cosa più faticosa degli ultimi tempi è stato ristrutturare casa!

Quando si iniziano a fare questi discorsi significa che si sta diventando adulti!
Ma io ho un problema con le case, da sempre. Del resto ho fatto quaranta traslochi, e di anni ne ho quarantuno: rendo l’idea? Negli ultimi tre anni ho comprato e rivenduto due case, la mia commercialista pensa sia matta.

Quindi il luogo dove abiti ha per te un’importanza emotiva.
Per me la casa è tutto. Il luogo dove abitavo da bambina era terribile; quando finalmente me ne sono andata, ed ho iniziato a vivere da sola, ho cercato il mio paradiso, la pace che prima non avevo mai avuto.

Bodysuit and leggins Missoni
Shoes René Caovilla

Hai lasciato la Francia per l’Italia. Cos’è cambiato da quando sei arrivata?
Tantissimo, a partire dalla musica. Il rap sembrava non esistesse, confinato solo alle nicchie. Nel resto d’Europa, a partire dalla Francia, era già un genere cruciale. Ora nelle classifiche italiane ci sono solo rap e trap, mentre negli altri paesi europei c’è molta più varietà. È un genere che apprezzo parecchio, ma è ancora poco compreso, sembra che la detestino in tantissimi, seppure tra i più ascoltati. Bel paradosso.

A proposito di scene musicali che diventano nemici pubblici, direi che è successo lo stesso al mondo del clubbing, della discoteca. Al mondo della notte, a cui tu sei legata.
A costo di sembrarti noiosa e stucchevole ti dirò che per me è stato un mondo assolutamente meraviglioso, da cui ho imparato tantissimo. La discoteca è fatta di inclusività, di assenza di giudizio, dove tutti vengono accolti. Sarò stata fortunata, ma non mi sono mai ritrovata in spiacevoli situazioni. Appena arrivata in Italia, il Gay Pride: ho capito subito che quella sarebbe diventata la mia storia. Gente che si diverte, si maschera, si ama, è gentile l’un l’altro. Come non amare tutto questo? Sono appena tornata da una serata di techno pesante, al Cieloterra di Roma a sentire i Kernel Panik.

…ah, ma li conosco benissimo, un collettivo molto rigoroso e legato al mondo dei rave duri e puri.

Io arrivo da lì, da quel tipo di situazioni, dove la musica sì era durissima, ma quanto era gentile la gente? Appena qualcuno mi toccava o spingeva per sbaglio era subito uno “Scusa, scusami ”. È stata una delle più belle serate degli ultimi anni. Il rave appartiene ad un’altra fase della mia vita, fatta di correttezze, grandi amicizie, grandi risate, come i viaggi fatti a fine serata, col mio miglior amico e Britney Spears a palla nell’autoradio. Tutto molto adolescenziale, ma molto bello. È importante continuare a coltivare questo lato di sé.

Peraltro proprio il mondo delle discoteche è quello che ti ha proiettato verso la televisione: MTV prima, “Aggratis!” su Rai Due poi…
È tutto merito della mia amica Andrea Delogu, che prima della notorietà continuava a martellarmi: “Tu devi andare in televisione, capito? Devi essere la nuova Claudio Coccoluto, ovvero la persona che parla di musica con cognizione di causa”.

Una figura come Claudio manca un sacco, ora che non c’è più, artisticamente, umanamente ed intellettualmente, per la sua capacità di intervenire nel dibattito pubblico partendo da posizioni scomode. Vi siete mai conosciuti?
Oh sì. Una persona eccezionale.

E il mondo della televisione come va giudicato?
Il segreto è non considerare solo la superficie, ma vederla come un insieme. Dietro ad un programma televisivo ci sono, oltre a chi va in onda, tutta una serie di tecnici, dai registi ai truccatori, dai producer ai gobbisti, sono loro la tv ed impari a rispettarli, anzi, proprio ad amarli. Poi io sono stata fortunata: ho fatto esperienze intense, da “Ballando” a “Pechino Express”, ero presa benissimo, e credo che chi ha lavorato con me, ha respirato la mia stessa felicità.

Cos’è che ti mette particolarmente di malumore?
Io sono molto emotiva, anche sul lavoro, per cui vivo un progetto come una relazione sentimentale, con la stessa intensità, e può essere un problema. Perché divento esigente, davvero una rompicoglioni. Ma arriva sempre il momento in cui mi rendo conto che la nostra priorità è essere felici e dare il meglio, perché stiamo facendo qualcosa di bellissimo e perché da un giorno all’altro potrebbe succedere che qualcuno arriva e ci dice “Basta, è finita”.

Quando diventi – uso la tua definizione – “rompicoglioni”, c’è qualcuno in grado di farti capire che stai esagerando?

La Delogu.

Quando sei a casa, in relax, che musica ascolti?
A casa mia c’è molto silenzio. Oppure ci sono i podcast, non la televisione. Adoro ascoltare “Elisa True Crime”, ma capita di guardare anche “Un giorno in pretura”.

Sei un’aspirante criminologa.
Non ci capisco nulla, però mi appassiona. Mi interessano i lati oscuri delle situazioni, delle persone. E non a caso, ho vissuto in mezzo alla violenza e, come ho raccontato nel libro parlando della mia infanzia e della mia adolescenza, so che non esiste un limite, che i freni scompaiono, che ci si confronta con l’abisso.

Quanto coraggio ci è voluto per scrivere “Per il mio bene” , che è crudo, impietoso, senza filtri.
Quanto coraggio? Zero. Il vero coraggio sarebbe stato denunciare mia madre mentre stavo subendo le sue violenze e i suoi abusi psicologici. Ho sentito la necessità di scriverne quando una notizia di cronaca riportava di un bambino morto in casa a Napoli. Pensando a lui, ho raccontato la mia storia.

Ci sono mai stati dei momenti in cui ti sei pentita di essere stata così diretta, trasparente e sincera? In fondo, improvvisamente un sacco di persone conoscevano un lato profondamente intimo e personale di te.
Mentre scrivi non ci pensi, poi quando esce il libro ti rendi conto che: “Nooo, aiuto, adesso la gente saprà questo di me”. Ma a mente fredda sai che è giusto così. Prima che uscisse, l’ho fatto leggere ai miei amici più stretti e nessuno di loro mi ha detto “Cosa stai facendo, fermati ”, così come sono sempre stata incoraggiata dalle persone legate alla casa editrice. C’è stato sì un processo di revisione, poteva essere scritto meglio, ma sono felice di averlo fatto.

Ne arriverà un altro?
Sì, e sarà un libro di poesie. Dopo due anni di psicanalisi con una neuropsichiatra freudiana, sono venute fuori tante cose dal mio inconscio. Giuro che non ci saranno poesie sul sesso, questo ci tengo a dirlo, eh!

Quando ti fermerai?
Quando potrò dedicarmi solo all’arte. Dipingere quadri, fare sculture con il gesso, dammi dieci anni e ci arrivo, non vedo l’ora.

Lettera a Oliviero Toscani

di Tommaso Basilio

Caro Oliviero,

ti scrivo perché sei partito e non ci siamo salutati. Ti ho conosciuto nel ‘79. Io allora studiavo Ingegneria, mai scelta più sbagliata. A Milano si cominciava a respirare un’aria nuova dopo gli anni di piombo, dove tutto era politica e scontro. Anche il divertimento di noi ragazzi era stato politicizzato. Si andava nei bar frequentati dai compagni o da quelli dei camerati. Non c’era via di mezzo. Ma nel ‘79 le cose stavano per cambiare. Ed io per guadagnare qualche lira accettai un lavoretto come fattorino in una piccola casa di moda dove mio cugino era lo stilista. Portavo pacchi con vestiti alle boutique e mi capitava anche di andare agli studi di Vogue, uno scantinato con una scala che conduceva direttamente su un set fotografico. Dietro ad una serie di flash c’era un tipo alto, con due baffoni alla tartara, che dava indicazioni a due modelli che saltavano. Tutto mi sembrava così divertente! Beh, quello con i baffi eri tu, ed io, spaesato, timido, con un pacco in mano cercavo di capire a chi consegnarlo. Poi un attimo dopo mi chiedesti di indossare un piumino rosso (sì, c’erano già i piumini, ma erano i primissimi e venivano dagli USA, li aveva portati Donna Jordan, la tua fidanzata/modella del tempo che allora faceva la stylist).

Cowboys, L’Uomo Vogue 1976 (Toscani Archive)

Tu eri energia pura, io iniziai a fare da modello sui tuoi set ed il destino fece il resto: la redazione di L’Uomo Vogue cercava assistenti. Lo chiesero a me. Senza un background, senza una preparazione, senza forse neanche una passione. Evidentemente in me avevi visto qualcosa, una luce, uno sprizzo di eccentricità. Era un periodo di grande creatività nella moda, mi appassionai alla fotografia e al piacere di lavorare con te. Tra i servizi più importanti de L’Uomo Vogue ricordo un numero dedicato al futuro, io e te soli a scarrozzare una decina di bauli per vestire professori del MIT di Boston, scienziati a Cape Kennedy e Robert Jarvik, il dottore che aveva costruito il primo cuore artificiale che tu ritraesti come un nuovo Gesù Cristo. Tu, fotografo già affermato in tutto il mondo, avevi accettato di viaggiare senza assistenti, senza luci, con uno spirito di avventura che chiamavi “situazionismo”.

Nell’incedere degli anni ‘80 la moda diventava sempre più potente e le riviste, con a disposizione grossi budget, potevano permettersi viaggi in location stupende. Ma il tuo punto di vista era diverso, non sei mai stato schiavo della moda, per te il vestito era rappresentazione di sé, segno di cambiamento, espressione di nuove istanze sociali e politiche. Non ti interessava il prodotto, ma il suo significato: hai amato la minigonna perché per te rappresentava il progresso dell’umanità più dei trattati di sociologia. Avevi in fondo l’anima del photoreporter come tuo padre, ma documentavi il mondo con l’aiuto della fiction (modelle, styling, luci, ecc.). Sottolineavi che il fotografo non era solo un cameraman come i reporter di guerra, ma anche scenografo, sceneggiatore, direttore della fotografia e regista. L’immaginazione era un mezzo per toccare la verità; agli albori del fashion system hai sempre preferito trattare temi caldi, sociopolitici, problematiche sociali attraverso immagini prodotte per l’industria della moda. Privilegiavi le collaborazioni con chi produceva per la massa, piuttosto che per pochi privilegiati. Facevi quest’esempio: “È più importante produrre un’auto che costa poco, con un ampio bagagliaio e che consuma pochissimo, piuttosto che una Lamborghini”.
La tua intelligenza mi spiazzava, i tuoi pensieri erano estremi e mi facevano riflettere per giorni; amavi rompere lo status quo, un po’ per convinzione, retaggio della tua generazione di ribelli, un po’ perché ti divertiva. Mi hai insegnato che l’uomo si esprime attraverso il lavoro e che in vacanza si annoia, tu che stavi su due o tre set contemporaneamente sempre con un’energia contagiosa e circondato da tantissimi amici.



Nel 2014, quando ti ho aiutato nella redazione del libro, “Più di 50 anni di magnifici fallimenti” , ho raccolto le opinioni che di te avevano tantissime persone speciali, da David Bailey a Philippe Starck, dal Cardinal Ravasi a Franca Sozzani. In questi giorni, dalla tua mancanza, in Italia e all’estero scrivono di te, sei il fotografo italiano più conosciuto al mondo, a Milano hanno fatto la fila per ore per poter vedere la tua ultima mostra (l’hanno organizzata i tuoi amici con tipica mossa situazionista che ti sarebbe piaciuta). Malgrado mi sia spesso capitato di volerti difendere da accuse di amici e conoscenti che non gradivano le tue dichiarazioni forti, ho potuto constatare che ci sono migliaia di persone che ti ammirano; i social, che tu detestavi, sono intasati di giudizi di gente che non ti conosce e che pensa di dimostrarsi viva nell’esprimere odio. So che poco te ne importerà e andrai avanti per la tua strada, onesto, franco e sincero, sempre. Sei circondato da persone che ti vogliono bene e che sanno vedere il grande cuore dietro la tua cruda franchezza, sono gli amici un po’ eccentrici e folli di cui amavi circondarti, dei “marziani”, come dicevi tu, come Warhol e Benetton, esseri speciali, non-normali.
Durante il lockdown mi hai raccontato moltissime avventure su Parigi e sui francesi che giudicavi un popolo molto civile; sugli USA, una terra libera che ha lanciato la musica di Bob Dylan e i ranch con i cowboy e l’energia degli afroamericani; aneddoti della tua vita speciale da cosmopolita che ho scritto su “Ne ho fatte di tutti i colori” uscita per i tuoi 80 anni per La Nave di Teseo. Degli afroamericani amavi la loro energia, i vestiti eccentrici e colorati, la musica che ascoltavano, tanto che nel ‘73 gli hai dedicato un monografico e messo in copertina un ritratto con i colori delle Black Panther.

Benetton campaign 1991

Non facile da far accettare a Liberman, il Direttore Editoriale ucraino-americano di Vogue, ma l’enfant terrible, come lui ti chiamava, ha vinto. Nel numero, i servizi di moda scattati ad Harlem e i ritratti di artisti come James Baldwin e Miles Davis, simbolo di cosa, per me, dovrebbe fare un giornale: ricercare, stimolare, informare. Still life, ritratti, reportage, impaginazione grafica, sei sempre stato una macchina da guerra, d’altronde sei stato educato dai professori del Bauhaus conosciuti a Zurigo.
È in America però che hai fatto la cosa più difficile, ma che ti stava molto a cuore: fotografare i condannati a morte per uno dei committenti per te più intelligenti: Luciano Benetton. Le tue idee, le tue lotte per il progresso si mescolavano con la pubblicità commerciale, questo è stato un unicum nel mondo della comunicazione.
In questi giorni mi hanno chiamato in tanti chiedendomi di te. Tra gli altri, il tuo amico e collega Paolo Roversi che, commosso, mi ha detto “I fotografi non muoiono mai, vivono attraverso le immagini che hanno prodotto. Ne sono convinto.”

Ti abbraccio.

Firmato: Il “fidanzato d’Italia” (come ti divertiva chiamarmi quando, sui tuoi set, mi facevi baciare tutte le modelle).


(in copertina Benetton campaign 1991
foto concesse da Archivio Oliviero Toscani)

SNOB Exclusive Event Marzo 2025, gli ospiti

SNOB ha presentato il suo ultimo numero ad una serata esclusiva solo su invito presso The Doping, Milano.

Per l’occasione tutti gli ospiti sono stati omaggiati del magazine, presentato in anteprima assoluta, e disponibile per l’acquisto dal 28 marzo 2025 presso tutti i migliori bookstore di Europa, Usa, Asia, presso i rivenditori diretti, sul sito www.snobnonpertutti.it o scrivendo alla mail info@snobnonpertutti.it

In occasione della Milano Design Week, alcune vetrine del centro saranno dedicate alle 3 cover di quest’ultimo numero, con protagonisti Ema Stokholma, Gianmarco Saurino, e the black cat con collier di diamanti della Gioielleria Pennisi.

Alcuni ospiti della serata:

(Foto Gianluca Gatta)

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SNOB FESTEGGIA IL NUOVO NUMERO CARTACEO CON UN GRANDE EVENTO ESCLUSIVO AL THE DOPING

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SNOB esce in tutti i migliori bookstore del mondo dal 27 marzo 2025, data in cui ha festeggiato il nuovo numero con un grande evento a cui hanno partecipato numerosi, guest, best client, addetti al settore e appassionati del bel vivere, in una location d’eccezione, The Doping a Milano.

SNOB ha presentato per l’occasione le 3 cover cartacee dedicate rispettivamente a Gianmarco Saurino, attore impegnato con la serie kolossal “Kabul” – ad Ema Stokholma, poliedrica presentatrice, conduttrice radiofonica, scrittrice – al vero protagonista, il gatto nero che indossa un collier di diamanti della Gioielleria Pennisi.

3 le cover, 2 i macrotemi del numero NIGHT – DAY, e diversi gli argomenti che si sono andati a sviluppare internamente: l’intervista al più grande ginnasta di tutti i tempi, mito nel mondo dello sport, Jury Chechi e la nuova vita come produttore di vino – un approfondimento con Luca Cantore D’Amore, critico d’arte – il percorso scandito dai successi di Giacomo Maiolini, Fondatore della Time Records, la casa discografica italiana pluripremiata – lo svelamento dell’Archivio di A.N.G.E.L.O. Vintage, fondato da Angelo Caroli, colui che ha nobilitato il vintage e che oggi apre le porte della sua preziosa collezione – l’intervista ad Andrea Gentilini, AD Luxury Living Group e l’approfondimento sulle collezioni Bentley Home – un pensiero filosofico e artistico scritto dal Professore e Ricercatore d’Estetica, Luca Siniscalco – la storia di un vero innovatore e primo grande visionario nel mondo automotive André-Gustave Citroën – un omaggio alla carriera di Oliviero Toscani, una lettera scritta dal suo biografo Tommaso Basilio.

GLI SPONSOR E I PARTNER

THE DOPING
L’Exclusive Party, un evento privato solo su invito, si è svolto presso The Doping, cocktail bar d’autore con uno stile british da Gentlemen’s Club, il place to be meneghino capitanato da Nicola Romiti, Bar Manager del locale.
Firmato The Doping, il cocktail sartoriale “Il Club” dedicato a SNOB Club, community di imprenditori che si riuniscono per fare network e dare luce a nuove idee e progetti.
The Doping fa parte del brand di lifestyle hospitality Aethos, con all’attivo 6 destinazioni già operative in Europa – 4 indirizzi in Italia, un hotel a Ericeira, Portogallo, uno in Corsica, Francia – e due nuove aperture in programma a Maiorca e a Londra.

ZAÏA
A raccontare l’identità firmata Aethos Milano durante l’evento SNOB, la proposta food di ZAÏA, con un’esperienza gastronomica mediterranea, firmata dallo chef Luca Nania, ed un Oyster Bar.



AMARACMAND
Ad accompagnare la proposta food di Zaia, i vini di agricoltura biologica Amaracmand, con Madame Titì, una perfetta alternativa alla solita bollicina, rimando al sidro normanno, con una persistenza profonda e lunga; Perimea, un sangiovese prodotto da fermentazione naturale a base di lieviti indigeni al fine di esaltare le caratteristiche originarie del vitigno; Imperfetto, timbro dell’azienda che fa dell’autenticità il suo marchio di fabbrica.

ELIT VODKA – BRANDY FUNDADOR
La Drink List dell’evento è stata creata in collaborazione con gli esperti mixologist del Ceresio7, Mattia Trezza e Ludovico Chiumello, utilizzando 2 brand d’eccezione del pacchetto Velier, azienda storica di distribuzione distillati luxury, Elit Vodka, la vodka più premiata al mondo e Brandy Fundador,  il primo brandy spagnolo in assoluto ad essere etichettato con la dicitura “Brandy de Jerez” (prodotti provenienti dalla storica regione vinicola).

WDRINK
Profumi alimentari che hanno deliziato gli ospiti per sperimentazione eclettica del gusto ed una presentazione originale ed estetica, e per l’utilizzo on top sui drink. Acque aromatiche versatili che esaltano i profumi dei vostri cocktail, delle vostre bevande, ma anche di piatti e pietanze. 
Nella raffinata sala dedicata, WDrink ha presentato agli ospiti i diversi usi di questi eleganti profumi, distillati non alcolici, totalmente naturali, senza conservanti, perfetti per una experience coinvolgente.


JEEP
Ad accompagnare i guest, la nuova Jeep Grand Cherokee dal design elegante ed audace, il SUV d’alta gamma prodotto dalla casa automobilistica statunitense Jeep dal 1992.

SPIRIT OF YORKSHIRE
In uno spazio riservato, una sorta di speakeasy destinato alla degustazione di whisky premium Spirit of Yorkshire tra cui Filey Bay Flagship Single Malt, Port Finish, Peated, The Whistler 10 Years Irish Whiskey Single Malt, Spey Fumare, Scottish whisky Single Malt, guidati dall’esperto Dario Crisci, Brown Spirits Specialist Cuzziol.



CIGARS AND CO
In pairing, il tasting di sigari di Cigars And Co, il più storico rivenditore di sigari della città di Milano, con una selezione di sigari 100% Criollo Nicaragua classificati premium perché fatti interamente a mano con foglie intere di tabacco, per una fumata meditativa perfetta per il dopocena.

LOTUS
In esposizione nel cortile del prestigioso The Doping, una Lotus Emira Turbo First Edition 365cv, una vera auto sportiva che racchiude l’eredità dell’icona Lotus, leggerezza, prestazioni e dinamicità.


SNOB magazine è già in distribuzione nei rivenditori diretti Hoepli, Mondadori e Feltrinelli, e nei migliori bookstore selezionati di Europa, Usa, Asia, oltre che nelle hotellerie stellate (5 e 7 stelle) ed aeroporti.
Potete ottenerlo anche su questa pagina o scrivendoci alla mail info@snobnonpetutti.it
VI ASPETTIAMO.



(Foto Andrea Bardi
Location The Doping, Piazza XXIV Maggio, 8 Milano)



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Il giorno 27 marzo 2025 SNOB festeggia il nuovo numero cartaceo con un grande Party esclusivo.

La serata vedrà la partecipazione di molti ospiti protagonisti del nuovo numero e l’intervento di personaggi illustri, a testimonianza di un progetto che punta a coinvolgere figure del mondo culturale.

Tema del nuovo numero è NIGHT and DAY, due volti di una stessa medaglia, soggetto che ciascun giornalista, fotografo, illustratore, ha interpretato con il proprio stile e la propria professionalità.
Il numero sarà presentato in anteprima assoluta ed omaggiato agli ospiti presenti, nei giorni successivi verrà distribuito in tutti i migliori bookstore del mondo.

Protagonisti del numero, il più grande ginnasta di tutti i tempi, Juri Chechi, l’attore rivelazione Gianmarco Saurino, impegnato nella serie kolossal “Kabul”, la poliedrica Ema Stokholma, il critico d’arte italiano Luca Cantore D’Amore, il filosofo Luca Siniscalco, L’AD di Luxury Living Group Andrea Gentilini, il Fondatore della pluripremiata casa discografica Time Records, Giacomo Maiolini, il re del vintage Angelo Caroli, la lettera omaggio al grande fotografo Oliviero Toscani scritta dal suo biografo Tommaso Basilio.

GLI SPONSOR E I PARTNER

L’evento è privato e l’invito è strettamente nominale; l’esclusiva location dove si svolgerà è The Doping di Milano, del gruppo internazionale Aethos, che racconterà l’anima identitaria ed elegante attraverso il servizio catering del ristorante Zaia e una drink list firmata Nicola Romiti, Bar Manager del locale.

Un’altra drink list dedicata al numero di SNOB e alle nuove tematiche è firmata Ceresio7 e nobilitata con i distillati del gruppo Velier, Elit Vodka e il brandy Fundador Sherry Cask; da agricoltura biologica, i vini emiliani Amaracmand; originali i profumi WDrink, acque aromatiche e prodotto versatile per food, beverage e cosmesi; una zona speakeasy vedrà la degustazione di whisky premium della distilleria Spirit of Yorkshire con tasting di sigari Cigar & Co, il più noto distributore di sigari della città di Milano.

In esposizione all’interno della prestigiosa struttura, una Lotus Emira, una vera auto sportiva erede dell’iconica Lotus del passato.
Ad accompagnare la serata, dj set e i festeggiamenti per questo nuovo piccolo grande traguardo che vede crescere il coinvolgimento di professionisti ed esperti che sposano il messaggio di SNOB: condividere cultura.


A Mercanteinfiera la bellezza italiana conquista buyer internazionali e nuove generazioni, il salone chiude con 55 mila presenze

Si è chiuso il salone che tornerà dall’11 al 19 ottobre

L’edizione di Mercanteinfiera Primavera è stato affollato da 55 mila presenze e seimila buyer internazionali, che si conferma come evento di riferimento, nazionale e internazionale, nel mondo del collezionismo. Grande successo di pubblico anche per Automotoretrò, accompagnato da un ricco e partecipato programma di talk, che ha visto la presenza di ospiti quali Paolo Barilla e Tonino Lamborghini.

I 40mila metri quadrati della fiera hanno offerto al pubblico e agli addetti ai lavori un ampio ventaglio di proposte di alta qualità, spaziando dall’arte, al modernariato e al vintage.

Un viaggio nella grande bellezza, tra preziosi tesori del passato come un rarissimo bracciale persiano dell’XI secolo, mobili art déco, quadri di grandi artisti come Giorgio de Chirico e oggetti di design firmati da Gaetano Pesce, Tobia Scarpa e Ico Parisi. Un’esperienza arricchita dalle mostre collaterali The King: 90 anni dal mito di Elvis, Pinocchio: un viaggio illustrato e Apre e chiude: La chiave attraverso i secoli, accompagnate da un vivace programma di talk.

Mercanteinfiera si conferma un’enciclopedia di curiosità e rarità: dal jukebox HF 100 di Fonzie, iconico personaggio di Happy Days, al portagioielli che il presidente della Paramount Adolf Zukor regalò a Marlene Dietrich, fino alla ciotola in argento sbalzato donata da Edoardo Alberto, Principe del Galles, al suo dentista di Sandringham.

I compratori internazionali hanno ribadito il loro grande interesse per il modernariato e il design italiano, investendo non solo su autori affermati ma anche su nomi emergenti o meno noti. Resta naturalmente alto l’apprezzamento per l’antiquariato e la pittura italiane. Tra le tendenze da segnalare, la passione dei buyer nordamericani e dei Paesi del Golfo per i lampadari in vetro di Murano, confermando come Mercanteinfiera sia sempre più la casa della grande tradizione artigianale del Made in Italy.

La grande bellezza del nostro Paese, che si esprime attraverso l’arte, il design, la moda e il modernariato, continua a conquistare i cuori dei buyer internazionali, che trovano a Mercanteinfiera, edizione dopo edizione, una proposta che cresce sia per varietà che per qualità” afferma la Brand Manager Ilaria Dazzi.

Aumenta inoltre l’interesse del pubblico più giovane verso la fiera, testimoniato dalla nutrita presenza di content creator e influencer, che rappresentano un canale narrativo sempre più rilevante per Mercanteinfiera. “Vogliamo continuare ad ampliare la presenza dei giovani lavorando su progetti e iniziative già dalla prossima edizione autunnale, affinché possano sentire Mercanteinfiera come la loro casa” conclude Ilaria Dazzi.

Mostra – ritratto di Roberto Da Pozzo

Oggi, 20 Marzo 2025 alle ore 18:00, Roberto Da Pozzo, figura iconica nel mondo della moda come Art Director, Graphic Designer, e illustratore, inaugura una Mostra che funge da ritratto artistico attraverso piccole pillole del suo lavoro.
Inviti per degli eventi, progetti grafici di libri e cataloghi, insieme ad alcune illustrazioni. Una piccola scelta presa da una raccolta di 44 anni di lavoro, dove “la parte più divertente è quando arrivano i pensieri, in cui le idee sono ancora fluttuanti, concettuali, aeree. Poi arriva la parte dell’applicazione, e in questo sono davvero maniacale!

La mostra, scattata dalla fotografa Roberta Orio, sarà aperta dal 21/03/2025 al 16/04/2025 dalle ore 11:00 alle ore 18:00 su appuntamento.

Un progetto grafico a cura dello stesso Da Pozzo, il cui impegno artistico va oltre il mondo della moda, includendo progetti per il cinema (con Roberto Benigni e Robert Altman), mostre fotografiche e libri d’autore.
La sua influenza e la sua maestria sono evidenti, da riviste di prestigio a collaborazioni internazionali con marchi di lusso.

Con un occhio attento per il design grafico, la direzione artistica e la consulenza d’immagine, Da Pozzo ha ridefinito gli standard estetici nel panorama artistico contemporaneo. La sua partecipazione al progetto assicura un approccio distintivo e una profonda comprensione della bellezza visiva e della comunicazione visuale.

Roof Videodesign presenta Shatter Decay

Una mostra di Roof Videodesign che sottolinea il legame tra arte, tecnologia e l’universo del beauty, invitando il pubblico a riflettere su come ci vediamo e come ci vogliamo rappresentare

In concomitanza con il Cosmoprof Worldwide Bologna, il principale evento internazionale dedicato all’industria della bellezza, Roof Videodesign presenterà il 22 marzo 2025, all’interno del proprio spazio creativo, “Shattered Decay”, una mostra esclusiva di opere d’arte realizzate con tecniche digitali miste: videoarte, grafica digitale e installazioni interattive.
Gli Artisti e i Designer hanno scelto di esplorare il tema dello specchio come elemento centrale e metaforico nel mondo del beauty, un simbolo che riflette l’identità, l’immagine e la percezione di sé. Un’occasione eccezionale in coincidenza con la fiera del beauty più grande e famosa al mondo.

Il concept

Cosa resta quando lo specchio si spezza?
Da sempre lo specchio è più di un semplice oggetto: è un confine tra realtà e illusione, un portale che riflette ciò che vediamo, ma mai esattamente ciò che siamo. È il simbolo dell’identità, della vanità,
della verità e del mistero. Ma cosa accade quando questo specchio si frantuma?
Quando il riflesso si spezza e ci obbliga a guardarci attraverso frammenti distorti, rivelando prospettive nuove, impreviste, a volte inquietanti?

Shattered Decay” è un invito a esplorare la duplice natura dello specchio, non solo come oggetto, ma come metafora dell’esistenza.
Il riflesso può essere fedele o ingannevole, limpido o alterato, può svelare verità nascoste o deformare la percezione. La sua rottura, invece, è un atto di trasformazione: il momento in cui l’unità si dissolve e qualcosa di nuovo prende forma. È la fragilità della materia che diventa linguaggio visivo, è la memoria che si ricompone in pezzi dispersi, è l’assenza di un riflesso che si trasforma in domanda aperta.

Questa mostra vuole essere un viaggio attraverso le infinite possibilità della frattura: lo specchio rotto come testimonianza di un trauma, ma anche come possibilità di rinascita. Può raccontare la perdita di sé o la scoperta di un’identità nuova, può rivelare illusioni nascoste o mostrare la bellezza nell’imperfezione.
Ogni artista e designer è chiamato a interpretare il tema attraverso la propria sensibilità, giocando con il riflesso, il frammento, la distorsione o l’assenza.
L’unità dello specchio intatto, la violenza della rottura e il processo di ricomposizione sono tre momenti di uno stesso racconto. Il riflesso può ingannare, può svelare, può dissolversi nel nulla. Sta a chi osserva e a chi crea decidere cosa vedere tra le schegge di vetro.

Durante l’evento, saranno organizzati incontri con gli artisti e sessioni di approfondimento sulle tecniche digitali utilizzate, offrendo ai visitatori l’opportunità di interagire direttamente con i creatori delle opere e di scoprire i processi creativi dietro le installazioni e gli ArtWork.

“Women of Legend” alla Paris Fashion Week, musica e moda

Un progetto artistico che unisce musica e moda, nato dalla collaborazione tra la pianista italo-giapponese Elena Chiavegato e lo stilista Emilio Bonadio.

WOMEN OF LEGEND non è una sinergia che si limita a un semplice abbinamento tra musicista e stilista, ma affonda le sue radici in un’idea più profonda. L’ispirazione deriva infatti da “Femmes de Légende”, una raccolta per pianoforte della compositrice francese Mel Bonis, e celebra le donne straordinarie della leggenda e della mitologia.

Elena Chiavegato è da tempo impegnata nella valorizzazione e promozione delle compositrici donne del passato, mentre Emilio Bonadio crea collezioni che traggono ispirazione da figure femminili di grande impatto culturale.

Il progetto WOMEN OF LEGEND è stato ufficialmente lanciato durante la Paris Fashion Week 2025. Il 2 marzo, l’Avant-Première si è svolta al Petit Auditorium di rue Rome, nel cuore del quartiere musicale parigino. Durante l’evento, è stato presentato in dettaglio il progetto, con l’esecuzione di estratti dalla raccolta pianistica di Mel Bonis. Il 3 marzo, la sfilata ha avuto luogo nella suggestiva cornice di Satisfashion Paris, presso la Galerie Bourbon di Avenue Marceau. In questa occasione, è stata presentata la nuova collezione di abiti creata da Emilio Bonadio, ispirata a “Femmes de Légende”. Il progetto proseguirà con tappe in numerose città d’Italia e d’Europa.

Gli abiti della collezione sono creati per rappresentare una manifestazione tridimensionale delle emozioni suscitate dalla musica di Mel Bonis. Realizzati interamente a mano, drappeggiati e ricamati con cura, celebrano il savoir-faire italiano e la raffinatezza dell’artigianato tipico della tradizione Made in Italy. Creati con fibre vegetali vegane, la collezione dà vita a visioni moderne di donne legate al passato. Con un approccio haute couture, queste creazioni sono pensate per resistere al trascorrere del tempo, concepite come veri e propri classici, belli oggi, domani e, si spera, sempre, come opere d’arte piuttosto che semplici tendenze passeggere della moda.

Ispirati alle figure mitologiche proposte da Mel Bonis, i design incarnano un equilibrio perfetto tra una delicata sensualità, forza e raffinatezza artistica, creando l’immagine di una donna potente e determinata, che, sia chi ammira gli abiti, sia chi li potrà indossare, possa sentirsi come figura leggendaria. Le stampe sono inedite, disegnate a mano e i delicati cristalli ricamati a mano impreziosiscono gli abiti, conferendo loro un’aura mistica che si fonde armoniosamente con l’essenza romantica e femminile delle composizioni di Bonis.

WDrink presente al SANA Food e Slow Wine Fair con le acque aromatiche

Si è conclusa con un bilancio positivo la prima edizione congiunta di SANA Food e Slow Wine Fair, che ha visto confluire a BolognaFiere 15.000 visitatori e 300 buyer da 20 Paesi. Oltre 2.000 gli incontri B2B che hanno coinvolto le 1.050 cantine presenti a Slow Wine Fair (720 delle quali biologiche o biodinamiche) e le 250 aziende espositrici di SANA Food.

SANA Food: innovazione e tendenze per un’alimentazione consapevole

SANA Food, nuovo format dedicato alla sana alimentazione e alle filiere controllate, ha ospitato 250 espositori, con una presenza estera pari al 15%. Il salone ha esplorato le ultime tendenze del biologico, del biodinamico e del plant-based, accogliendo anche alimenti funzionali e prodotti destinati a specifiche esigenze nutrizionali. Nell’area espositiva, erano presenti, tra gli altri, le collettive di Regione EmiliaRomagna, Calabria, Sardegna e CIA – Confederazione Italiana Agricoltura, oltre alle principali associazioni del settore biologico e naturale, ad esempio FederBio, Naturland, AssoBio e Coldiretti Bio.

Oltre 50 eventi tra convegni, workshop e degustazioni

Durante la manifestazione si sono susseguiti 50 appuntamenti di grande interesse, a partire dalla sesta edizione di Rivoluzione Bio, che ha presentato i più recenti dati sul mercato biologico, e dall’Osservatorio 100 Giorni Sani, che ha analizzato le abitudini di consumo fuori casa di 3.000 italiani e 1.000 danesi. Molto apprezzati anche gli incontri della SANA Food Lab Academy e gli eventi di degustazione dedicati ai momenti chiave della colazione e dell’aperitivo.

Grande successo ha riscosso il convegno “L’alimentazione sana per l’uomo e per il pianeta”, cui hanno preso parte oltre 190 biologi, nutrizionisti e medici di base, così come gli eventi organizzati da Carrefour e METRO Italia.

La giornata di chiusura dell’evento è stata caratterizzata dalla visita del Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, che ha sottolineato l’importanza di eventi come SANA Food e Slow Wine Fair, crocevia di imprenditori, filiere, tradizioni e cultura, evidenziando al contempo la centralità della difesa dell’ambiente. Il Ministro ha ribadito che il vino non è solo un prodotto, ma il frutto del lavoro di vignaiole e vignaioli in armonia con il territorio e ha, quindi, invitato l’Europa a tutelare questo patrimonio per salvaguardare la storia, il lavoro agricolo e la sua qualità, riconosciuta a livello globale, e per assicurare il futuro del settore agroalimentare italiano e il ruolo del Paese nel contesto europeo.

Le acque aromatiche WDrink: innovazione e benessere

Tra le novità presenti a SANA Food 2025, le acque aromatiche WDrink, un’innovativa linea di idrolati funzionali pensati per chi cerca un’esperienza di gusto naturale e rinfrescante. Queste acque aromatiche, realizzate con ingredienti biologici e senza zuccheri aggiunti, senza conservanti e alcol, offrono un’alternativa salutare alle bevande zuccherate tradizionali; disponibili in diverse varianti, dalle note agrumate alle infusioni di erbe e fiori, le acque WDrink sono pensate per soddisfare i palati più esigenti e rispondere alla crescente domanda di prodotti sani e sostenibili.

Un prodotto versatile adatto a chiunque proprio perchè il suo utilizzo non ha alcuna controindicazione –MixologyWellnessFood – sono gli ambiti di utilizzo del prodotto. On top sui vostri cocktail per renderli ancora più creativi – sul viso e per il corpo per idratare, lenire, energizzare la vostra pelle – o spruzzato sui vostri piatti per enfatizzarne aroma e profumo. WDrink racchiude 3 usi in un unico prodotto.

E’ disponibile a questo link

SANA Food e Slow Wine Fair danno appuntamento dal 22 al 24 febbraio 2026 a BolognaFiere per una nuova edizione ancora più ricca di contenuti e opportunità per il settore agroalimentare sostenibile.

Gianluca Capannolo presenta la collezione FW25/26 dal fascino francese

La nuova collezione autunno-inverno 25/26 di Gianluca Capannolo rende omaggio alla sofisticata eleganza dell’attrice francese Anouk Aimée. Ispirandosi al personaggio da lei interpretato nel celebre film “Un uomo e una donna” di Claude Lelouch, il designer rielabora il suo fascino senza tempo attraverso una visione contemporanea della moda.

I capi della collezione presentano linee morbide e silhouette avvolgenti, arricchite da dettagli iconici come ampi colli a sciarpa e stampe geometriche che evocano lo stile raffinato degli anni ’60. La palette cromatica celebra l’estetica francese, con sfumature che variano dal turchese al melanzana, dal fucsia al rosa antico, fino a tonalità più calde come nocciola, marrone, nero, panna e blu.

Elemento distintivo della collezione è il trench dal taglio maschile, proposto anche in vinile, che si abbina perfettamente a bluse oversize e pantaloni dal taglio sartoriale.
I cappotti, realizzati in macro-bouclé di lana e mohair, si distinguono per le tonalità vivaci e dettagli esclusivi, come patchwork di lana e cachemire, espressione di una lavorazione artigianale di eccellenza.

Particolare attenzione è dedicata ai tessuti: gli abiti sono confezionati in seta stampata, crepe e satin di lana, mentre alcune creazioni sono impreziosite da applicazioni di piume cucite a mano, dando vita a raffinati effetti a mosaico che richiamano lo stile pittorico e geometrico del designer.

Con questa collezione, Gianluca Capannolo celebra un’icona di stile senza tempo, reinterpretandola
attraverso il linguaggio della moda contemporanea e riaffermando o il suo impegno nella ricerca stilistica e nelle qualità sartoriali.