Sfila a Londra l’estetica concettuale di Chalayan

Per la sua prima sfilata di moda maschile alla London Fashion Week, Chalayan sceglie di tuffarsi in uno stile concettuale: il quotidiano viene esplorato in tutte le sue sfumature, attraverso l’indagine della tensione tra contenuti e forme. Hussein Chalayan elabora un’estetica nuova, che guarda alla contemporaneità e ne osserva minuziosamente i diktat: ecco quindi suggestioni street wear accanto a tagli sartoriali e proporzioni over.

Protagonista dell’intero défilé è l’uomo contemporaneo, che diviene emblema dello Zeitgeist: attraverso il suo modo di vestire veniamo proiettati nello spirito dei tempi, in un’attualità che profuma di inusitati scorci futuristi e di un ottimismo nuovo, per una moda che trae dal passato il meglio e lo rielabora. Panta rei, tutto scorre, si potrebbe dire: così anche lo stile, che risorge come un’Araba fenice, sempre proiettato in un domani tutto da vivere.

La collezione Chalayan, presentata nella boutique del brand a Mayfair, mixa sapientemente capi dal taglio sartoriale a suggestioni streetwear: i capispalla dominano ed impreziosiscono ogni uscita, declinati in linee cocoon e spalle oversize. Largo a cappe e maniche lavorate, tra dettagli sartoriali, come i tagli. I pantaloni dal mood sporty-chic si alternano a quelli dal piglio più formale.



Chalayan indossa quasi i panni di un filosofo, profeta di una nuova visione della moda maschile ed arbiter elegantiae capace di porre le basi di una estetica nuova: perfettamente a suo agio in questa veste, lo stilista interpreta i tempi attuali attraverso un mix iconico di abiti dal taglio sartoriale e silhouette disimpegnate e fluide. Una collezione eclettica e versatile, che segna l’avvento di una nuova era del menswear, capace di guardare avanti senza timore.

Da Katie Eary sfila l’uomo con teddy bear

Glam e tenerezza sono gli ingredienti chiave della sfilata di Katie Eary: la stilista porta sulla passerella della London Fashion Week dedicata al menswear una collezione che celebra la Londra anni Settanta.

Il glam della Soho anni Settanta rivive sui capi iconici che si alternano sul défilé, tra pattern dalle suggestioni optical e fluidità delle linee. La collezione di Katie Eary segna ufficialmente l’avvento di una nuova era e stavolta la tendenza sembra essere inequivocabile: è giunta l’ora di dire addio al maschio alfa. L’uomo che calca la passerella è un dandy contemporaneo, che indugia in vestaglie preziose e dettagli che strizzano l’occhio all’infanzia.

Protagonista assoluto del défilé è lui, l’iconico teddy bear sdoganato come nuovo must have della prossima stagione invernale: largo a nostalgici rimandi ad un’infanzia mai dimenticata, per l’uomo che non si separa mai dal suo orsacchiotto, stretto tra le sue mani ad ogni uscita (o quasi). E se le uscite di womenswear ricordano una valchiria armata di self-confidence e sex appeal, l’uomo sembra invece prediligere una ritrovata dolcezza.

Katie Eary, definita “un uragano nel mondo del menswear”, sdogana una nuova estetica che alla scanzonata virilità preferisce la dolcezza di un uomo che sceglie di rompere con gli stereotipi, prediligendo la comoda eleganza di una veste da camera. Il pigiama in seta e il teddy bear che ciondola dalla mano inaugurano una nuova visione dell’uomo contemporaneo: ma sotto l’aria da bravo ragazzo ecco il coup-de theatre e la sfilata verte su suggestioni prese a prestito dai Seventies, gli anni più trasgressivi. Resta da chiedersi se il nuovo uomo, un po’ romantico e un po’ Peter Pan, non risulti invece irresistibile.

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Un particolare della sfilata di Katie Eary A/I 2017-2018




Le uscite femminili omaggiano certi strip-club londinesi, in cui a dominare sono gli eccessi. Uno stile moderno ed ironico, che veste la donna con top in seta dai pattern geometrici. La palette cromatica abbraccia nuance come il pesca, l’arancio, il porpora. L’uomo sfila tra fur coat in pelliccia, pantaloni ampi e capi all’apparenza sobri da cui fanno invece capolino piume di marabù. In passerella anche la bomb shell Daisy Lowe, strizzata in capi che omaggiano la disco anni Settanta. La top model londinese, classe 1989, omaggia la sensualità femminile, tra curve da capogiro e falcate aggressive.

Grande amante delle stampe audaci, Katie Eary trae ispirazione dall’universo di Soho e da Paul Raymond, figura di spicco di quegli anni. Paul Raymond, nome d’arte di Geoffrey Anthony Quinn, è stato un imprenditore ed editore inglese di fama mondiale: soprannominato il “Re di Soho”, divenne famoso aprendo proprio a Soho il primo strip club inglese, il Raymond Revuebar. Katie Eary incanta con una sfilata piena di contraddizioni e charme: sensualità e candore si uniscono in modo mirabile, in una collezione ricca di colpi di scena e di virtuosismi stilistici.

Craig Green porta militari e marinai in passerella alla London Fashion Week Men’s

Craig Green non ama raccontare ispirazioni e significati nascosti delle sue collezioni: preferisce che sia il pubblico a interpretarle liberamente. In questo caso, però, i dettagli della moda uomo autunno inverno 2017 presentata alla London Fashion Week Men’s sono stati svelati. A un primo sguardo, potrebbe sembrare che lo stilista, British Menswear Designer of the Year, abbia voluto semplicemente cavalcare l’onda dell’incertezza e del terrore di questi tempi bui per una collezione dal sapore militare, ma dietro corazze e armature c’è molto di più. Stava guardando una puntata del programma Who do you think you are? e ha scoperto la storia dei vecchi pescatori che salpavano lasciando a terra famiglia e legami per non vederli né sentirli per mesi interi. Così il designer ha iniziato a riflettere sul mare come simbolo di isolamento, di lontananza dagli affetti, di terrore dell’ignoto. A ciò si è aggiunto il ritrovamento di un libro di uniformi militari, che qualcuno vicino a lui ha commentato dicendo «Questi sono uomini veri!» e da lì una riflessione sul concetto di virilità. «Ho pensato: come uomini veri? – spiega Craig Greenc’è questa strana concezione che l’uomo debba essere un eroe».


Così la moda uomo 2017 di Craig Green si basa sul concetto di perdita, di paura dell’ignoto e di fragilità. L’uomo della prossima collezione autunno inverno indossa le sue insicurezze, imbottendosi per proteggersi. Cappelli e impermeabili da pescatore e completi-armatura in tweed, stampe tappezzeria e avvolgenti piumini. Storia e tradizione si fondono con un gusto moderno, che rimanda alle storie di fantascienza con un significato esistenziale. Non a caso, Craig Green firmerà i costumi del prossimo Alien: Covenant. L’idea romantica dell’isolamento per mare viene reinterpretata alla luce dell’isolamento sociale odierno, con una moda uomo che letteralmente avvolge, proteggendo ma isolando allo stesso tempo. Una delle collezioni autunno inverno 2017 più interessanti di questa London Fashion Week Men’s.


London Fashion Week: sfila la moda uomo calda e colorata di J. W. Anderson

La moda uomo autunno inverno 2017 che J. W. Anderson ha presentato alla London Fashion Week è morbida, calda e colorata. Lo stilista irlandese ha fatto ruotare tutta la collezione maschile intorno al concetto di cocooning, un bozzolo di lana e strati di tessuto in cui avvolgersi quando il freddo si fa pungente. Un’idea controcorrente rispetto allo stile military imperante in questa edizione della London Fashion Week. «Mi piace l’idea del lavoro a maglia – ti fa sentire comodo» ha dichiarato Anderson alla fine dello show. «L’idea di perdersi nel grembo della moda, l’idea di avvolgersi in strati su strati, è un meccanismo di difesa». L’uomo che sfila in passerella per l’autunno inverno 2017 si immerge infatti in un gomitolo di lana, ma lo fa reinventando il concetto un po’ vintage del lavoro a maglia.


J. W. Anderson ha preso il crochet a quadratoni colorati, tipico della moda anni ’70, e lo ha reinterpretato in chiave tecnologica. «Sembrano le icone delle app per iPhone» spiega, divertito dalla sua trovata che regala una nuova estetica alla moda uomo 2017. I quadrati in maglia colorata diventano maxi sciarpe e tuniche, rivestono le maniche dei giubbini e si inseriscono sotto forma di patch su bomber, maglioni dai volumi over e perfino sulla tomaia delle scarpe. I mitici seventies hanno ispirato tessuti e fantasie, ma le silhouette riprendono quelle dei “cavalieri pagani” del Medioevo. Le lunghe tuniche in maglia si indossano sui pantaloni, maglie e camicie si sovrappongono, i capispalla si moltiplicano in una stratificazione di tessuti e volumi che culmina con i maxi cardigan in colori sgargianti. Se su altre passerelle della London Fashion Week si può ammirare un uomo guerriero, pronto ad affrontare l’inverno con grinta, la moda uomo 2017 di J. W. Anderson invita alla calma, alla comodità, a coccolarsi davanti a una tazza di cioccolata calda.


Mouret lascia Parigi per Londra

A vent’anni esatti dall’inizio della sua carriera di designer, Roland Mouret lascia Parigi per fare ritorno a Londra: lo stilista presenterà la collezione Autunno/Inverno 2017 nell’ambito della London Fashion Week.

Fu proprio a Londra che il designer francese realizzò la prima sfilata del brand che porta il suo nome: correva l’anno 2000. Negli ultimi dieci anni le sue collezioni hanno invece sfilato durante la settimana della moda parigina. Una scelta fortemente voluta da Mouret, che considera la capitale britannica la sua “patria creativa”: “Non sarei in grado di fare quel che faccio in nessun altro luogo se non a Londra”, ha dichiarato il designer. “Londra è casa mia, è dove il mio brand ha il suo cuore”. A Londra avrà luogo anche la sfilata per la Primavera/Estate 2018.

Un brand amatissimo dalle star hollywoodiane, che vanta oggi flagship store a New York, Londra e Dubai. Quest’anno ricorre inoltre il decimo anniversario dalla creazione del leggendario Galaxy Dress,iondossato da alcune delle donne più belle del mondo, tra cui Halle Berry, Cameron Diaz, Dita von Teese, Scarlett Johansson e Victoria Beckham. Appuntamento alla London Fashion Week, che avrà luogo dal 17 al 21 febbraio 2017.

Roland Mouret, Primavera/Estate 2017
Roland Mouret, Primavera/Estate 2017

Moda British: la nuova capsule collection di Liv Tyler per Belstaff

Cosa succede quando un marchio dall’inconfondibile gusto British si affida a una raffinata attrice e modella statunitense? Belstaff ha scoperto che il risultato funziona, e rilancia con la nuova capsule collection firmata da Liv Tyler. La seconda collezione Liv Tyler per Belstaff è stata infatti presentata nell’ambito della London Fashion Week, e di nuovo ha accolto un grande favore da parte del pubblico e della stampa. Pezzi militari, appartenenti allo spirito del brand, riletti in chiave contemporanea dalla bella Liv e mescolati a capi più morbidi, per uno stile casual che si ispira all’Inghilterra anni ’60 e ’70. La fonte d’ispirazione per questa capsule sono state proprio le donne della Swinging London e della rivoluzione rock’n’roll: Anita Pallenberg, modella e compagna di Keith Richards; Marianne Faithfull, che insieme a Mick Jagger e allo stesso Richards fu protagonista della scena musicale di quegli anni; e Pattie Boyd, modella, fotografa ed ex-moglie di George Harrison. Donne che hanno lasciato un segno nella musica, nella moda e nella rivoluzione culturale degli anni ’60, muse di questa collezione che Belstaff ha presentato alla London Fashion Week.


Ho voluto attingere allo spirito di quelle donne e di quel periodo – ha rivelato Liv Tyler durante la presentazione alla settimana della moda di Londracombinandolo con il mio amore per i pezzi militari dell’archivio Belstaff, ma rendendo tutto molto personale“. Il risultato è una capsule collection che riflette le nuance della campagna inglese e i colori militari tanto cari all’heritage del brand: khaki, sabbia e denim chiaro, tra i quali fa capolino una stampa a pois molto sixties e un motivo floreale sui toni del bosco. Trench e giacche military-style si mescolano a capi dalle linee più morbide per look decisamente easy-to-wear. Tra i capi si adocchiano già due pezzi must have per la prossima primavera estate 2017: la cappa-trench, uscita dall’archivio di Belstaff e reinventata in lino leggero e la borsa Amira, già presente nella prima collezione firmata da Liv Tyler e riproposta in suede color cognac. Il look più iconico? Sicuramente il completo in suede verde salvia con gonna a trapezio e giacca dal taglio sartoriale. Più British di così non si può.





Photo Courtesy: Belstaff press office

Antonio Berardi in bilico tra sartorialità e sperimentazione

In passerella da Antonio Berardi un work in progress che rivela il sapiente processo creativo di una collezione accattivante. Una Primavera/Estate 2017 all’insegna della fusione tra elementi femminili e pezzi presi in prestito dal guardaroba maschile.

Sperimentazione è la parola chiave, in un gioco di contrasti in cui costruzioni unfinished si sposano ad una femminilità strong. Elementi boudoir, come nel corsetto, si fondono con tagli sartoriali e pantaloni da smoking, per uno stile sospeso tra due stati. Tagli sartoriali contraddistinguono una collezione raffinata e dinamica, in cui abbondano dettagli chic e preziosi, come piume di marabù e sete delicate.

Largo a broccati in stampa paisley, pelle e decorazioni che impreziosiscono abiti da cocktail dalle linee a trapezio. Splendidi i lunghi abiti da sera che chiudono il défilé. La palette cromatica indugia sulle varie sfumature del blu, del lillà, tra bianco splendente che illumina capi dal taglio sartoriale.

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(Foto: Madame Figaro)

Temperley London: boho-chic in chiave Art déco

Romanticismo in chiave estiva in passerella da Temperley London. La collezione Primavera/Estate 2017 disegnata da Alice Temperley conquista la London Fashion Week con una parata di iconici caftani, lunghi abiti dal piglio boho-chic, pantaloni palazzo e sandali platform. Un look che sembra pensato per un party sulla spiaggia, tra vene nostalgiche e tocchi hippie.

Come di consueto si alternano sulla passerella colori vivaci, per un caleidoscopio di stampe. Sciarpe e gilet impreziosiscono lunghi abiti bohemien dalle suggestioni Seventies. Tripudio di femminilità nei lunghi abiti svolazzanti, con balze e ricami. I pattern cromatici ricordano l’art-déco, per inedite combinazioni e mirabili giochi cromatici.

I caftani profumano di Marocco e di destinazioni esotiche: largo a jumpsuit declinate nei colori dell’arcobaleno, impreziosite da dettagli in paillettes, maxi gonne dal sapore gipsy, giacchine e lunghi abiti impalpabili. Raggi di sole illuminano la palette cromatica: largo a giallo, arancio, porpora e toni audaci che via via diventano pastello.

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(Foto: Madame Figaro)

Romanticismo e note rétro da Erdem

Romantica e altamente evocativa la collezione Primavera/Estate 2017 di Erdem. Trame storiche per un’elegia di ricordi sbiaditi, che ci portano in un’atmosfera antica velata da nostalgici rimandi ad epoche lontane. La donna che calca la passerella ricorda certe fanciulle degli anni Venti immortalate nelle foto di Gustave Gain in una spiaggia della Normandia. Ad ispirare Erdem Moralioglu è un evento storico documentato, che viene trasfigurato dal suo estro creativo in fantasiose speculazioni.

Galeotto fu il ritrovamento, annunciato lo scorso aprile, di un abito risalente al XVII secolo, che era rimasto sepolto sui fondali del Mare dei Wadden, in Danimarca, per ben 400 anni: trattasi di un capo del 1642, che pare facesse del guardaroba della contessa di Roxburghe, Jean Kerr, dama di compagnia di Henrietta Maria, consorte di Carlo I. All’inizio della guerra civile inglese, che portò alla decapitazione di Carlo I e all’instaurazione del regime di Oliver Cromwell, Henrietta Maria salpò verso l’Olanda con una flotta di 12 navi per portare la figlia Maria, di appena dieci anni, dallo sposo, Guglielmo II d’Orange. Questa era la motivazione ufficiale di quel viaggio per mare: ma in realtà la regina voleva vendere i gioielli della Corona inglese per finanziare l’arruolamento di un esercito di mercenari e difendere il regno. E fu proprio durante una di queste traversate per mare che avvenne un naufragio, nel corso del quale il guardaroba della sovrana e quello di Jean Kerr finirono in mare. Come in un romanzo storico, veniamo trasportati nel paesaggio desolato che segue il naufragio.

Il designer canadese immagina una suggestiva armata di donne sbucate dal passato, che fanno ritorno dopo 300 anni: quasi un déjavù dal fascino apocalittico, per una donna che sfila in abiti destrutturati, ricchi di riferimenti anni Trenta, come nei fiocchi, nella vita impero, nelle giacchette in jacquard. Romanticismo e note rétro abbondano, come negli orecchini con cammei, nei nastri e merletti che ricordano certi abiti delle nonne, nelle ruches dal sapore vittoriano. Largo a nostalgici prendisole dall’aria vintage, abiti in pizzo lavorato, mousseline perfette per un picnic, balze all over, sete lavorate e pattern orientali.

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Dominano sfumature di azzurro che ricordano l’oceano, grigio argentato, bianco e nero e colori sfumati che sembrano omaggiare le tele di Van Dyck, tra tocchi porpora e giallo limone. Fascino vintage nei broccati preziosi e nei fiocchi di velluto, mentre i pantaloni sono in stile edoardiano e le gonne ricche di balze e volant toccano la caviglia. Appeal teatrale nella vita alta e nelle ruches sulle maniche, per tocchi in raffinato stile napoleonico. Ai piedi platform dal tacco svettante, forse solo tocco moderno di una collezione suggestiva come poche.

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London Fashion Week. Mary Katrantzou omaggia la Grecia

La collezione primavera/estate 2017 di Mary Katrantzou è un omaggio alla sua terra, la Grecia: un luogo magico dove il folklore è l’anima di una nazione.

Colori psichedelici colorano una variegata ed eclettica collezione composta da capi comodi e femminili.

Il mito incontra la Pop Art ed il risultato è stupefacente. Abiti fascianti tromp-l’oleil, tuniche e giacche coloratissime.

“Non so perché ma ho sentito che volevo creare una collezione che fosse fedele alle mie radici e che esprimesse tutto quello che ho costruito nella mia carriera lavorando con le stampe e i disegni” ha commentato la stilista greca a fine sfilata.

Illusioni ottiche sorprendenti che strizzano l’occhio alla civiltà minoica. Splendide colombe inducono a credere che la pace nel mondo sia ancora possibile.

Silhouette sexy ed eleganti come un tempo erano i costumi dell’Antica Grecia riadattate alla disco music anni ’70: il défilé di Mary Katrantzou non è passato inosservato durante la London fashion Week.

 

 

Fonte cover Madame Le Figaro

Fonte gallery vogue.com

Charlotte Olympia omaggia Carmen Miranda

In passerella da Charlotte Olympia sfilano atmosfere carnevalesche che omaggiano Rio: Carmen Miranda, coi suoi copricapi lussureggianti, sembra rivivere sul catwalk di una collezione ricca di colore e allegria. La sala da ballo del Grand Hotel Sheraton di Londra è stata trasformata per l’occasione in un club anni Quaranta, dove si esibisce dal vivo la cantante brasiliana Bebel Gilberto.

Tripudio di frutta tropicale per la sfilata che illumina la settimana della moda londinese con un caleidoscopio di suggestioni esotiche. Dopo capi che inneggiano ad una Primavera/Estate 2017 sofisticata, tra colori neutri e turbanti, le modelle chiudono il défilé abbigliate come frutti: ecco sfilare a ritmo di samba, in un’iconica masquerade, ananas, banane, angurie e fragole.

Le calzature più amate da socialite e icone di stile -da Kate Moss a Sarah Jessica Parker- sfilano come di consueto tra grande ironia e grande classe. Il brand lanciato nel 2008 presenta tacchi laminati, stiletto, sandali flat, platform altissime e glamour all over, mentre le borse profumano di vintage, tra pappagalli, tucani e uccelli del paradiso. Una full immersion nel colore per atmosfere carioca: tra coriandoli e dettagli floreali ecco una parata di ballerine danzare in costumi paillettati con enormi banane in mano, in una coreografia irriverente e rétro.

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(Foto: Madame Figaro)