Il grande debutto di Maria Grazia Chiuri in Christian Dior

Quando Maria Grazia Chiuri fu nominata direttore creativo da maison Dior, tutti erano curiosi di conoscere come la stilista italiana avrebbe intrapreso il percorso lavorativo in una delle aziende di moda più altisonanti che il sistema abbia mai conosciuto.

Questo accadeva qualche mese fa (per ritornare alla news lanciata da D-Art.it cliccate qui).

Nella settimana della moda francese, giunta quasi al termine, la catwalk più attesa era appunto quella di Dior.

La trepidante attesa è stata ricompensata da questo défilé?

Maria Grazia ha avuto poco tempo per poter accordare un team creativo oramai assodato e l’influenza di maison Valentino è ancora ben visibile sui capi proposti in passerella. Prova ne è il romantico cuore sugli abiti, tema ricorrente sulla collezione autunno/inverno 14-15 della maison italiana

 

Maria Grazia Chiuri al termine della sfilata (fonte immagine Madame le Figaro)
Maria Grazia Chiuri al termine della sfilata (fonte immagine Madame le Figaro)

 

 

L’impianto progettuale su cui basa le proprie fondamenta la collezione primavera/estate 2017 ripercorre tutta la storia della maison fondata da monsieur Christian Dior.

Si inizia dalle immagini simbolo della griffe come la stella. Monsieur Dior non era del tutto convinto di fondare una maison di moda. Era un abile sarto, ma la decisione era piuttosto ardua; fu una stella, quella su cui inciampò, a fargli capire che il suo destino sarebbe stato segnato da innumerevoli successi nell’abito della moda.

Ma  per delineare il profilo della collezione pret-a-porter appena presentata a Parigi, dobbiamo inevitabilmente far riferimento al New Look (termine coniato da Carmel Snow, caporedattrice di Harper’s Bazaar) lanciato da Dior il 12 Febbraio 1947, al 30 di Avenue Montaigne a Parigi.

Gli abiti in chiffon da grand soiree sono sorretti da un corsetto a vista rimarcando le fogge della prima collezione presentata dal couturier.

L’apporto creativo di Chiuri segna una rottura con il passato, quello che ha visto protagonisti prima John Galliano e poi Hedi Slimane.

Se il Pirata della moda aveva aggiunto maestosa ed intraprendente teatralità alle collezioni, Slimane, al contrario, rimase legato alla tradizione riadattando in ogni suo progetto creativo la foggia dell’iconica giacca Bar.

 

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Come dichiarato dalla designer (la prima a ricoprire questo ruolo in Dior), la collezione primavera/estate 2017 vuole raccontare una donna moderna e indipendente : “Voglio prestare attenzione al mondo e fare moda raccontando le donne di oggi, accompagnandole nelle loro trasformazioni. Nel superamento di quelle categorie stereotipiche: maschio /femmina, giovane/ vecchio, ragione/sentimento, che nella realtà, invece, sono aspetti complementari. La scherma è una disciplina in cui l’equilibrio tra pensiero e azione, la sintonia tra mente e cuore sono fondamentali. L’uniforme delle schermitrici è, con l’aggiunta di protezioni strategiche, calco di quella maschile. Il corpo femminile si adatta alla divisa e allo stesso tempo la divisa appare plasmata dalla forma del corpo femminile”.

A raccontare visivamente il concetto di Maria Grazia Chiuri sono le pettorine imbottite.

In vero, tutto il défilé mostra l’attaccamento allo street style con capi legati al guardaroba odierno di ogni donna depurando, in questo modo, la fisionomia della griffe da sempre legata all’austerità delle linee.

Infine, di notevole raffinatezza appaiono gli abiti da sera che come una tela, mostrano uno zodiaco leggiadro e sfarzoso.

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Fonte cover Madame le Figaro

Fonte gallery vogue.com

Lucky Dior: la nuova collezione di gioielli di Dior

“Un piccolo alveare strapieno: questa era la mia Maison quando presentai la mia prima collezione“. Christian Dior affermò tale pensiero nelle sue memorie.

E le api, delicati insetti regolatori dell’ecosistema e produttrici di un nettare miracoloso, sono state una fonte d’ispirazione per uno dei più grandi couturier che la moda abbia mai conosciuto. Ed è proprio a loro che maison Dior dedica una collezione delicata, la Lucky Dior con un anello sigillo in onice.

A farle compagnia, il quadrifoglio. Dior ne teneva sempre uno nel taschino. Era tra i suoi amuleti preferiti, simbolo di fortuna. In questa collezione lo ritroviamo trasfigurato in un anello in amazzonite.

Il mughetto, simbolo di felicità, veniva cucito dentro l’orlo dei suoi abiti. Christian Dior era un uomo molto superstizioso. Spesso il mughetto è stato reinterpretato  nelle sue collezioni e in Lucky Dior lo ritroviamo su un anello sigillo di quarzo rosa.

A proposito di superstizioni, la stella è l’elemento a cui Dior era più legato. Inciampò su una di queste nell’attimo in cui decise di fondare la sua omonima azienda di moda. Per questa collezione, la stella riflette su uno sfondo di occhio di tigre.

La rosa, il fiore che lo stilista coltivò con tanta passione e che lo legò al suo giardino d’infanzia, nella dimora di Granville. Simbolo di saggezza, in Lucky Dior la ritroviamo accostata ad un delicato lapislazzuli blu navy.

Infine l’ovale, simbolo di protezione e armonia è stato l’oggetto di eleganza di monsieur Dior che rivela tutta la passione che il  couturier provava per il XVII secolo.

 

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Immagini tratte da Preziosa Magazine

 

Raf Simons è il nuovo chief creative officer di Calvin Klein

Raf Simons è il nuovo chief creative officer di Calvin Klein.

Come anticipato da D-Art.it (potete leggere l’articolo cliccando qui), le voci si rincorrevano ormai da tempo: dopo l’addio di Francisco Costa e Italo Zucchelli, la griffe statunitense era alla ricerca di un couturier in grado di proseguire stilisticamente ed eticamente la filosofia del marchio.

La collezione Haute Couture 2012 segna l'ingresso di Raf Simons in Dior (fonte immagine artslife )
La collezione Haute Couture 2012 segna l’ingresso di Raf Simons in Dior

 

Raf Simons firma l'ultima collezione SS 16 di Dior (fonte immagine i-d.vice)
Raf Simons firma l’ultima collezione SS 16 di Dior (fonte immagine i-d.vice)

 

 

Raf Simons, dopo la gloriosa esperienza lavorativa da maison Dior, terminata con l’addio il 22 ottobre 2015,  aveva proseguito il suo cammino lavorativo in solitaria, concentrandosi sul suo omonimo marchio e presentando durante la scorsa edizione di Pitti Uomo 90, la collezione primavera-estate 2017 (potete leggere l’articolo cliccando qui).

In Dior, dovette succedere al carismatico John Galliano che lasciò un’eredità troppo ingombrante per lo stilista belga. L’eclettismo del Pirata della moda, fu smorzato dal minimalismo di Simons che, dal 2011 fino al suo addio, lasciò non poche controversie fra gli addetti ai lavori.

 

Look collezione Raf Simons presentata durante Pitti Uomo 90 (fonte immagine openmag.it)
Look collezione Raf Simons presentata durante Pitti Uomo 90 (fonte immagine openmag.it)

 

 

La sua arte, quasi silente e maturata nella fredda Anversa, riuscì ad ogni modo a traghettare una maison orfana di un grande stilista.

L’assenza di  eccessi significativi nei progetti creativi di Raf Simons, hanno convinto totalmente il fondatore del marchio, Calvin Klein.  Simons siederà sulla poltrona della maison a partire dal 2 agosto 2016 e guiderà la collezione autunno-inverno 17 che verrà presentata durante la New York Fashion Week.

 

 

Fonte cover qz.com

 

Dior à Versailles, la nuova collezione di Dior Joaillerie

Victoire de Castellane per la sua nuova collezione di alta gioielleria, si è ispirata alla sontuosità della Reggia di Versailles.

L’opulenza della collezione Dior à Versailles, prende spunto dal lusso di questa magnifica residenza; i suoi dettagli, i suoi decori, hanno stimolato l’estro creativo della Direttrice Artistica di Dior Joaillerie, che ha partorito una collezione di gioielli  lussureggianti, eleganti e fastosi.

“Ho immaginato una Versailles di notteha dichiarato Victoire de Castellane interni illuminati da candele che fanno scintillare le pietre” spiega. “Le donne sono adorne di gioielli e nel silenzio sembra quasi di sentire l’argenteria che risuona contro i piatti”.

 

La Galerie des Glacesè. Interni  sfarzosi della Reggia di Versailles (fonte immagine it.wikipedia.org)
La Galerie des Glacesè. Interni sfarzosi della Reggia di Versailles (fonte immagine it.wikipedia.org)

 

 

 

Di fatti, il diamante a goccia di una collana, ricorda il pendente di un cristallo del lampadario e un fiocco, in stile rococò, sembra stato estratto da un mobile antico.

Meravigliosi appaiono, dunque, tutti gli elementi decorativi all’interno della struttura che hanno ispirato la designer. Candelabri, cornici a specchio, il cordone di una tenda: la ricchezza di Dior à Versailles, ha il richiamo di un passato esageratamente ricco.

Diamanti taglio rosa, briolette e baguette, dialogano assieme per creare una collezione dal sapore retrò ma fortemente contemporanea.

Per la realizzazione di questa collezione, è stato necessario il supporto dei più grandi laboratori parigini di alta gioielleria che hanno reso possibile la creazione di un gioiello che ha in sé, diverse tecniche di taglio o di incastonatura.

 

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Per maggiori informazioni www.dior.com

 

 

Fonte immagini buro247

Maria Grazia Chiuri è la prima designer donna di Dior

Trasferta importantissima quella di Maria Grazia Chiuri, è la prima donna a ricoprire il ruolo di direttore creativo di maison Dior.

53 anni, 17 dei quali trascorsi al servizio della casa di moda Valentino, Maria Grazia ha convinto i vertici della griffe parigina per la visione sensuale e al contempo poetica che ha della donna, in sintonia con quella di monsieur Christian Dior.

Ma chi è Maria Grazia Chiuri?

Maria Grazia ha ereditato la passione della moda dalla madre, un’ abile sarta. Dopo aver appreso le prime nozioni di moda, decide di iscriversi all’Istituto Europeo di Design di Roma. Al completamento degli studi, le viene offerta la prima ed importante collaborazione in casa Fendi, dove è chiamata a disegnare la linea di accessori.

 

© Maripol
© Maripol

 

 

E’ nel 1990, che i destini di Chiuri e Piccioli, s’intrecciano. Fu infatti la designer a proporre Pierpaolo alla maison romana e da quel momento, la loro armonia creativa è in forte ascesa. Il loro sodalizio, partorisce una delle celebri it bag di maison Fendi, la Baguette, nata nel 1997.

Nel 1999, i due designer vengono chiamati alla corte di Valentino, nella quale disegnano, allo stesso modo, la linea degli accessori.

Nel 2009, avviene la grande svolta. Due anni prima (era il 2007) Valentino Garavani si ritira dalla scena e nomina direttore creativo della maison, Francesca Facchinetti che abbandona dopo solo due stagioni.

Alla sua dipartita lavorativa, subentrano proprio i due amici che ricoprono il ruolo di stilisti sia per la Haute Couture che per la linea prêt-àporter; continuando, peraltro, a disegnare la linea degli accessori siglando i modelli Rockstud che si estendono non solo alle borse, ma anche alle scarpe e agli accessori.

In questi otto anni, Maria Grazia e Pierpaolo creano collezioni eteree, lussuose, sartoriali. Raccontano, con estrema eleganza, la filosofia del marchio, mantenendo lo charme della maison, fondata da Garavani nel 1962.

L’unione che pareva salda, ora si è dissolta. L’ambizione della Chiuri, l’ha portata fino a Granville dove firmerà la sua prima collezione prêt-à-porter che verrà presentata a Parigi il prossimo 30 settembre 2016.

“È una grande responsabilità essere la prima donna a dirigere la creazione di una Maison così profondamente legata all’espressione della femminilità” ha dichiarato Maria Grazia Chiuri.“L’infinita ricchezza del suo patrimonio è una fonte di ispirazione costante per la moda di oggi e sono felice di esprimerne la mia visione.”

Il suo nome comparirà negli annuali della maison dopo quelli di Christian Dior, Marc Bohan, Yves Saint Laurent, Gianfranco Ferrè, John Galliano e Raf Simons.

Auguri, madame Chiuri.

 

 

 

Fonte cover fashiontimes.it

 

 

 

 

Pierpaolo Piccioli nominato unico stilista di Valentino

 

Breaking News: maison Valentino, ha appena annunciato via Twitter, la nomina di Pierpaolo Piccoli, unico designer della griffe italiana.

Dopo 25 anni di sodalizio creativo e di soddisfazioni professionali ci siamo dati l’opportunità di proseguire il nostro cammino artistico in modo individuale con l’augurio reciproco di ulteriori grandi successi” hanno dichiarato i due designer.

 

Portrait by Pier Even
Portrait by Pier Even

 

 

Da tempo, ormai, si rincorrevano le voci di una possibilità chiamata di Maria Grazia Chiuri, alla direzione creativa di maison Dior, attualmente non ancora confermata. “Ringrazio il Sig. Valentino Garavani e il Sig. Giammetti per il sostegno avuto in questi anni e per quanto ho imparato da loro. Ringrazio il Dott. Sassi e tutte le persone che lavorano nell’azienda Valentino per il sostegno avuto in questi anni. Ho condiviso con Pierpaolo gran parte della mia vita lavorativa ed è stata un’esperienza di molti successi creativi insieme. Sono pronta a rimettermi in gioco”, ha commentato la designer in una nota ufficiale.

Dopo otto anni di successi accanto a Pierpaolo, la strade lavorative dei due designer, si dividono.

L’ultima collezione Haute Couture presentata il 6 luglio scorso, è stata l’ultima prova artistica che la superba designer ha affrontato in maison Valentino; ora spetta a Pierpaolo l’onore e l’onere di mantenere alti, gli standard qualitativi ed estetici della griffe.

Stefano Sassi, CEO di Valentino S.P.A. ha così commentato il nuovo percorso che si appresta ad affrontare il marchio: Tutto quello che abbiamo fatto in questi anni di rilevante sarebbe stato impossibile senza il talento, la determinazione e la visione di Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli che insieme hanno contribuito a fare di Valentino una delle aziende di moda di maggiore successo. Si apre una nuova entusiasmante fase per il brand sotto la leadership creativa di Pierpaolo Piccioli. L’azienda è fortemente determinata a continuare il processo di affermazione e sviluppo realizzato negli ultimi anni”.

 

 

Fonte cover Harper’s Bazaar

 

Paris Haute Couture. Eccesso di minimalismo in casa Dior

La parole chiave è minimalismo, seguita da un tag del tutto inaspettato nelle collezioni Haute Couture di maison Dior: #black&white.

Se la giacca Bar, è il punto di partenza del progetto creativo del duo di designers Serge Ruffieux e Lucie Meier, l’infradito potrebbe dar luogo ad un seguito non proprio in linea con l’ideale di raffinatezza del marchio.

 

(Fonte immagine WWD)
(Fonte immagine WWD)

 

 

La collezione “gioca” sui volumi, a tratti ampi, in altri più contenuti. La plissettatura degli abiti e delle gonne, inoltre, conferisce movimento ad una collezione poca generosa allo sfarzo, quest’ultimo prudentemente sussurrato da ricami e cristalli, spesso ton sur ton.

Goffrature e gonne ampie ed ancora top crop e balze: Ruffieux e Meier hanno messo in atto tutto il loro sapere nel campo della modellistica, ma in questo caso, mancano di stupire; così, gli estimatori della griffe Christian Dior rimpiangono più di tutti il pirata della moda, mr. John Galliano, che con il suo eclettismo, creava abiti scenografici e stupefacenti.

 

(Fonte immagine WWD)
(Fonte immagine WWD)

 

 

Ciò che tutti si aspettavano di ammirare in una collezione Haute Couture, non è stato concesso. La griffe Dior ora è depurata (o deturpata) dal minimalismo disincantato della nuova generazione, in questi mesi al controllo del team creativo della maison.

 

 

 

 

Fonte cover dior.com

 

 

Dior. Julia Nobis immortalata da Steven Meisel

Giovane, fresca e solare. E’ Julia Nobis, la modella australiana che durante il giorno, fuori dal set, indossa le Doc Martins ispirandosi ai look di Kurt Cobain, il nuovo volto della campagna pubblicitaria prêt-à-porter autunno-inverno 2016-2017 di Dior, firmata da Steven Meisel.

 

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Il focus dell’ADV è il movimento, il modo migliore per raccontare una donna dinamica, attiva e libera.

Il progetto creativo di Meisel, mira a rivelare ogni simbolo capo, attraverso pose mimiche che evidenziano la texture e i tagli degli indumenti indossati da Nobis.

 

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In primo piano, gli overcoats, che determinano, appunto, il dinamismo. Altra fonte per raggiungere l’obiettivo, sono gli spacchi delle gonne che, oltre a donare alla campagna pubblicitaria un tocco di audacia, sottolineano l’idea creativa del fotografo newyorkese.

 

 

Ph Steven Meisel

Maria Grazia Chiuri: da Valentino a Dior

La notizia sembra già una bomba mediatica: secondo rumours insistenti che si rincorrono nelle ultime ore Maria Grazia Chiuri starebbe per lasciare la direzione creativa di Valentino per entrare da Dior. La coppia formata da lei e Pierpaolo Piccioli, direttori creativi della maison italiana dallo scorso 2008, sarebbe infatti ormai sul punto di spezzarsi.

Troppo invitante sembrerebbe agli occhi della designer il posto vacante lasciato da Raf Simons in casa Dior. Inoltre Maria Grazia Chiuri sarebbe la prima donna alla direzione creativa del celebre brand francese. Si attendono ancora conferme ufficiali ma la notizia sembrerebbe avere fonti autorevoli: a diffondere la breaking news, nelle prime ore di questo pomeriggio, l’agenzia stampa Reuters.

Il proficuo sodalizio artistico tra la Chiuri e Piccioli lascerebbe un profondo vuoto: l’eredità di Valentino, brand acquisito nel 2012 dal fondo Mayhoola, facente capo alla famiglia reale del Qatar (lo stesso che proprio ieri ha rilevato un altro marchio storico quale è Balmain), resterebbe ora interamente sulle spalle di Piccioli. Ora occhi puntati su Parigi: la nomina ufficiale alla direzione creativa di Dior è attesa per il mese di luglio, successivamente alla sfilata Haute Couture del celebre brand francese.

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Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli, direttori creativi di Valentino dal 2008


(Foto copertina Marie Claire)


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Dior presenta la collezione cruise 2017, a Londra

Blenheim Palace, Londra.

Settant’anni dopo, nella monumentale residenza di campagna di Winston Churchill, riecheggia il mito di monsieur Christian Dior: il couturier che a Londra, presentò le collezioni nel 1954 e nel 1958 con due défilé di beneficienza a favore della Croce Rossa britannica e alla presenza della principessa Margaret, contessa di Snowdon.

 

(Fonte Madame Figaro)
(Fonte Madame Figaro)

 

(Fonte Madame Figaro)
(Fonte Madame Figaro)

 

(Fonte Madame Figaro)
(Fonte Madame Figaro)

 

 

Nella collezioni Cruise 1017 di Dior rivive lo stile del fondatore della maison; non a caso, sul profilo ufficiale Instagram della griffe (potrete vederlo cliccando qui) appare lo stilista, impegnato negli ultimi ritocchi degli abiti, nel backstage.

 

(Fonte Madame Figaro)
(Fonte Madame Figaro)

 

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(Fonte Madame Figaro)

 

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(Fonte Madame Figaro)

 

 

Capi sofisticati che raccontano tutta la maestria del marchio di lusso francese. Lucie Maier e Serge Tuffieux dimostrano di aver la “stoffa” per portare avanti maison Dior, con grande successo.

Silhouettes garbate ed eleganti, celebrate da ricami e cristalli che elargiscono la collezione d’opulenza haute couture.

 

(Fonte Madame Figaro)
(Fonte Madame Figaro)

 

(Fonte Madame Figaro)
(Fonte Madame Figaro)

 

(Fonte Madame Figaro)
(Fonte Madame Figaro)

 

Spalline sottili e capispalla over: la collezione crociera 2017 di Dior, gioca astutamente sulle contrapposizioni ma si concentra sulle lunghezze midi.

Le gonne longuettes, fluttuano nell’aria così come gli abiti, strutturati da tagli strategici che creano movimento.

Delicati patterns floreali, rivestano le lunghezze totali dei dress, sensuali nella variante in seta.

 

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(Fonte Madame Figaro)

 

(Fonte Madame Figaro)
(Fonte Madame Figaro)

 

(Fonte Madame Figaro)
(Fonte Madame Figaro)

 

 

L’iconica giacca Bar viene rivista nelle linee sciancrate e accorciate all’altezza dei fianchi che in alcuni casi,  seguono gli ampi movimenti del tessuto.

Il dialogo tra lo stile inglese e quello francese ci riporta nel lontano secondo dopoguerra, alla rivincita sulla repressione e sulla voglia di libertà.

 

(Fonte Madame Figaro)
(Fonte Madame Figaro)

 

(Fonte Madame Figaro)
(Fonte Madame Figaro)

 

(Fonte Madame Figaro)
(Fonte Madame Figaro)

 

 

La collezione, accinge al guardaroba di una donna borghese, che ama vestire la pelle di pregiata seta proveniente dalla lontana Asia, oppure con tweed rustico e velluto devoré.

 

 

 

Fonte cover Madame Figaro

 

Rihanna designer per Dior

Tre scatti che portano la firma del fotografo Jean-Baptiste Mondino, annunciano l’imminente collaborazione tra Rihanna e Dior.

La cantante barbadiana vestirà i panni di designer per una collezione di occhiali da sole ispirati al personaggio di Geordi La Forge di Star Trek.

Tra RiRi e la maison di lusso francese, è ormai scoccata la scintilla. Dopo averla scelta come testimonial della campagna Secret Garden, la griffe si affida alla creatività della giovane star, che pare si voglia avvicinare al fashion biz non solo come testimonial, ma anche come stilista.

 

(fonte Jean-Baptiste Mondino)
(fonte Jean-Baptiste Mondino)

 

 

Rihanna, ha già avuto esperienze nel mondo della moda siglando per Puma, la collezione FENTY PUMA BY RIHANNA e per Manolo Blahnik, una serie di sandali e cuissards in jeans.

Sono ossessionata da sempre dagli occhiali da sole di La Forge. Quando sono andata da Dior e ho visto tutti i materiali con cui avrei potuto divertirmi tutto è venuto naturale. – Ha commentato Rihanna – Ho trascorso una giornata con il loro ufficio stile. Ho iniziato facendo ricerca negli archivi per vedere cosa avevano fatto in passato, e poi ho iniziato a prendere dimestichezza con i materiali. Così mi sono seduta e ho iniziato a disegnare fino a che il lavoro non mi ha soddisfatto, con l’aiuto del team di Dior. Durante lo stesso giorno abbiamo scelto i materiali e i colori, e una settimana dopo ho visto il primo prototipo”.

 

Rihanna designer per Dior (fonte Jean-Baptiste Mondino)
Rihanna designer per Dior (fonte Jean-Baptiste Mondino)

 

 

Il prezzo degli occhiali, oscillerà tra gli 890 dollari per il modello base e 1,950 per la versione luxury con dettagli in oro 24kt.

La collezione Dior By Rihanna, potrebbe essere disponibile nelle boutiques e nei negozi selezionati, a partire da giugno 2016.

 

 

 

Fonte cover Jean-Baptiste Mondino