LUCIO VANOTTI AUTUNNO INVERNO 2016 : MODA UOMO MILANO

E’ un mondo intimo, a tratti malinconico e senza fronzoli quello in cui ci accoglie il designer scelto da Giorgio Armani per sfilare all’omonimo teatro meneghino durante la man’s fashion week.
Delle caratteristiche che hanno reso celebre il re della moda italiana Lucio Vanotti ha certamente incorporato nel suo lessico di moda l’alleggerimento dei capi, la destrutturazione.
Pare che le giacche che hanno sfilato a Milano siano come state “svuotate”: i modelli (lontani dai canoni di bellezza classici) avanzavano mentre erano scandite le note di un pianoforte con incedere fluttuante e ritmato. Una parade che si faceva proclamatrice di un neo-purismo ha preso vita: la potremmo definire con il termine “Nuovo Ordine” che da il nome alla collezione.

Ph Alfonso Catalano©SGP / Stefano Guindani Photo
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La Funzionalità priva di orpelli è il trait d’union di tracksuit, giacche, maglie, completi pijama e cappotti vestaglia ridotti all’essenza. In palette: toni di bianco, nero, kaki ed ecru. I materiali scelti sono: panni di lana, spigati, velluto 1000 righe, cotoni garzati e felpa.
Uniformi puriste: piaciute molto le coperte militari messe a mo’ di tunica, di un’eleganza genderless che più di così non si può.

Ph Alfonso Catalano©SGP / Stefano Guindani Photo
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Milano Moda Uomo: Giorgio Armani maestro di stile

“L’eleganza non è farsi notare, ma farsi ricordare”: è un vecchio monito di Giorgio Armani, assolutamente attuale se si guarda alla sfilata che ha avuto luogo stamane nel quartier generale della maison. Come di consueto è Re Giorgio a chiudere la settimana della moda milanese, con una collezione Autunno/Inverno 2016-2017 che lo stilista definisce “un riassunto dei miei amori”. Finalmente senza più paura di mettersi a nudo, felice di essere se stesso, dall’alto di una rinnovata consapevolezza: alla vigilia del suo 82esimo compleanno, Giorgio Armani dichiara di sentirsi così. Lo stilista ammette di aver attraversato diverse fasi nel corso della sua sfolgorante carriera, forte di una incessante crescita interiore che lo ha portato a vivere innumerevoli stagioni restando sempre protagonista indiscusso della moda italiana.

La collezione per la prossima stagione invernale è un viaggio interiore attraverso il caos della società attuale. Il blu profondo, che lo stilista privilegia a qualsiasi altra nuance, diviene antidoto e cura per i mali di oggi, in primis per quell’esibizionismo e quell’ostentazione spesso priva di contenuti che caratterizzano la moda odierna. Per Giorgio Armani la vera sfida oggi è riuscire a creare capi eleganti senza scadere nell’eccentricità. Meno audace di un tempo, lo stilista ammette il suo intento di voler adattare ai tempi un rinnovato concetto di stile. Inevitabile la critica a certi colleghi, che creano senza preoccuparsi della reale adattabilità dei capi visti sfilare sulla passerella con la vita reale. «Chi è che mette quella roba lì? Per chi lo facciamo? Bisogna piantarla di pensare solo al piccolo giro della moda», puntualizza lo stilista, che auspica il ritorno ad una moda vera, concreta e possibile.

Si prospetta un Autunno/Inverno 2016-2017 nel segno della classicità, per un’eleganza sobria e discreta, che sembra tornare in auge. Re Giorgio è generoso come non mai, e tante sono le uscite per lui e per lei che hanno caratterizzato la sfilata. Il nuovo lusso si sposa al comfort, per linee fluide e capi dall’appeal sofisticato. Il velluto blu è protagonista assoluto per la sera, in una collezione in cui predominano cashmere e alpaca, ma anche lunghi cardigan in lana con motivi etnici, forse l’unica nota colorata che Armani si concede. La palette cromatica varia dal grigio al rosa al nero, in una riscoperta dell’eleganza evergreen dell’uomo vestito di scuro. Il classico doppiopetto dalla linea a scatola si indossa ora con i pantaloni con le pinces, tra capi in montone ecologico che rimpiazzano la pelliccia tradizionale. Audace sperimentazione nelle tecniche di lavorazione dei capispalla, che vedono pellicce ecologiche in kidassia e gilet indossati sul corpo nudo. Suggestioni africane nelle stampe, i ricami pregiati conferiscono un tocco stilistico nuovo al più classico dei completi. Tessuti con fini lavorazioni artigianali completano il classico abito scuro, tra citazioni classiche, quali il cappotto con la martingala. La pelle scamosciata spicca tra i materiali usati, accanto ad alcuni giacconi matelassé. Le bretelle tornano protagoniste, insieme a guanti e altri dettagli tipici del guardaroba maschile, come il gessato. I cappotti con ampi revers si alternano alla giacca, che diviene quasi una guaina perfetta per esaltare la scultorea fisicità dei modelli. Tra gli accessori cappelli fedora, occhiali da sole e cartelle da lavoro, ai piedi scarpe carrarmato. Nel front row non mancano le celebrities: occhi puntati su Russell Crowe, ospite della sfilata e amico di vecchia data di Re Giorgio.

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Il “mangapunk” di DSquared2 sfila alla Milano Moda Uomo

Youth Culture – conversazioni di moda: Lucio Vanotti

« La forma è davvero uno scopo? Non è piuttosto il risultato del processo del dare forma? Non è il processo essenziale? Una piccola modifica delle condizioni non ha come conseguenza un altro risultato? Un’altra forma? Io non mi oppongo alla forma, ma soltanto alla forma come scopo. Lo faccio sulla base di una serie di esperienze e di convinzioni da queste derivate. La forma come scopo porta sempre al formalismo. »


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Mies Van Der Rohe


Con queste parole l’architetto Mies Van Der Rohe rivela che secondo il suo modo di vedere la forma non è il punto di partenza, bensì il risultato finale del suo processo progettuale. Un altro creativo, un fashion designer nello specifico, è giunto alla qualificazione della struttura visiva delle componenti del suo linguaggio: dopo anni di lunga gavetta, durante un percorso caratterizzato da grande professionalità e umiltà, secondo tutti gli addetti ai lavori che lo conoscono.

Non a caso Re Giorgio l’ha scelto per sfilare al Teatro Armani durante la prossima settimana della moda uomo a Milano: ho rivolto alcune domande a Lucio Vanotti, il quale ha fatto dell’essenzialità e del rigore della forma, oltre al rifiuto dell’ornamento, la sua estetica assai riconoscibile.
Non a caso il suo architetto preferito è Mies Van Der Rohe.

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Lucio Vanotti SS 16


· La prima cosa che fai al mattino?
Do’ un bacino a Clean , il mio cane.

· Il tuo colore preferito?
Da indossare il Blu , da vedere il rosso .


· Vegetariano, carnivoro, vegano oppure onnivoro?
Principalmente vegetariano .. ma con concessioni al pesce .

· Party animal, abitudinario oppure borghese (della serie “ ligio ai doveri fino a scatenarsi nei weekend”)?
Fui un po’ tutto , ora cerco tranquillità e bellezza.

· Il film che più ti ha fatto ridere?
Parigi o Cara , di Caprioli,con Franca Valeri.

· La canzone che descrive questo momento della sua vita?
Wild is the wind, di David Bowie.

· Qual è la domanda che proprio non sopporti?
In genere la domanda troppo aperta ..che chiederebbe una discussione approfondita di trenta minuti. Non amo essere frainteso.

· Sei religioso?
No , e rimango sempre sorpreso difronte a chi lo è.

· Un paese che ancora non hai visto e che vorresti visitare?
Lo Yemen.

· Credi nell’amore a prima vista?
Si, a me capita solo cosi.

· Se potessi avere un super potere, quale vorresti?
Anche se rischioso ed impegnativo ..vorrei avere il potere di vedere solo la verità.

· Tre aggettivi per descrivere Milano?
Intima , indifesa , accogliente.

· Cosa sognavi di fare da piccolo?
Più meno quello che faccio .. il designer .

· Famiglia moderna o tradizionale?
Moderna.

· Attrice preferita?
Anna Magnani

· Qual è il periodo della storia del costume che preferisci?
Anni 20

· Un’epoca in cui avresti voluto vivere?
Mi affascina tutta la prima metà del 900 , anche se è stato un periodo difficile.

· Architetto preferito?
Mies Van Der Rohe.

· Dove vorresti vivere?
In una casa sulla scogliera .

· Come ti vedi tra trent’anni?
Paterno e buffo.

· Hai dei rituali scaramantici? Se si, quali?
Un dado in studio che deve essere sempre sul numero quattro.

· C’è un trend della moda in cui non ti riconosci?
La mania di riempire di metallo vestiti e accessori .

· Cosa ti aspetti per il 2016?
Pane amore e fantasia.

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Lucio Vanotti SS 16

Natale 2015-Guida ai regali per lui

È arrivato puntuale anche quest’anno il Natale. Si dice che fare un regalo ad una donna sia molto più semplice: è ora di sfatare questo luogo comune, attraverso una selezione ampia e variegata di idee regalo pensate esclusivamente per lui. Originali, sofisticate o casual, romantiche o divertenti, per regali adatti ad ogni tipo di budget: per un Natale 2015 indimenticabile.

Vantano una lunga e antica tradizione e sono i pezzi più glamour dell’intero guardaroba maschile: sono i gemelli da polso, dettaglio mai banale del look maschile. Un regalo per veri intenditori, che può facilmente adattarsi sia ad un budget medio che ad un budget extra lusso.

Ironici e divertenti sono i maglioni a tema natalizio, must have di stagione, che vanno incontro alle esigenze del vostro portafoglio e che ben si prestano anche se il regalo è per un amico o un fratello: perché l’autoironia è la parte più sexy di un uomo.





Dalla cura della persona, col cofanetto firmato Giorgio Armani, all’abbigliamento, declinato in chiave casual e haute couture, fino al vintage: 1stdibs propone pezzi di antiquariato perfetti per impreziosire il suo studio con stile.

Quale migliore dono per brindare insieme al nuovo anno se non una bottiglia di Dom Perignon vintage, risalente al 2006? Un regalo perfetto per le coppie di innamorati che si accingono a trascorrere insieme le festività.

Per appassionati di moda ma anche per amanti della bellezza in generale è perfetto il volume “SIR” di Mario Testino edito da Taschen: una celebrazione dello charme maschile vista dall’obiettivo del celebre fotografo di moda. Per veri gourmet.

Appeal sofisticato nel kit per lucidare le scarpe proposto da Gentlemen’s Hardware o nel set da ufficio firmato Ted Baker. Un’altra idea elegante è regalargli una camicia bianca: capo passepartout del suo guardaroba, perfetto per ogni occasione. Polo Ralph Lauren propone un’ampia varietà di scelta. Regali raffinati e insieme funzionali che lo sorprenderanno.

E se vi piace provocarlo, non perdetevi i boxer a tema natalizio, come quelli di ASOS; per festeggiare il Natale in modo sexy.


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Due maestri amici: Giorgio Armani sostiene la mostra “Scorsese” a La Cinémathèque Francaise

Giorgio Armani ha annunciato la sua collaborazione con La Cinémathèque Francaise per la mostra Scorsese, che si terrà presso la sede generale de La Cinémathèque a Parigi, dal 14 ottobre al 14 febbraio 2016. Attraverso numerose fotografie, sceneggiature e costumi, l’esposizione illustra l’importante influenza esercitata da Martin Scorsese sul cinema americano dell’era post Nuova Hollywood. Il regista ha così ringraziato Giorgio Armani: “è un maestro che ha rivoluzionato la moda, uno stimato collaboratore ed un caro amico di lunga data: questa collaborazione è un ulteriore gesto di amicizia che mi commuove molto”.

 

Jodie Foster, Robert De Niro e Martin Scorsese sul set di "Taxi Driver"
Jodie Foster, Robert De Niro e Martin Scorsese sul set di “Taxi Driver”

 

Oltre a mettere in luce il suo approccio originale alle questioni estetiche, narrative e intellettuali, vengono analizzate le fonti d’ispirazione e il metodo di lavoro del regista, che vede il coinvolgimento di fedeli colleghi per ogni nuovo progetto. Si tratta della mostra più significativa mai allestita su Martin Scorsese e che comprende oggetti e documenti appartenenti alla collezione privata del regista e a collezioni private di illustri personaggi europei e americani.

 

Abiti di scena esposti alla mostra (foto di Mathieu Gasquet)
Abiti di scena esposti alla mostra (foto di Mathieu Gasquet)

 

La relazione tra Giorgio Armani e Martin Scorsese dura da quasi tre decenni, durante i quali i due hanno collaborato in numerose occasioni, tra cui il documentario sullo stilista girato nel 1990, Made in Milan, che quell’anno chiuse la Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Nel 2001, lo stilista ha assunto il ruolo di produttore esecutivo dell’epico Il Mio Viaggio in Italia con il quale Scorsese rende omaggio al cinema italiano.

 

Giorgio Armani con Martin Scorsese ai tempi di "Made In Milan"
Giorgio Armani con Martin Scorsese in uno scatto ai tempi di “Made in Milan”

 

Nel 2007, Giorgio Armani ha fornito il proprio supporto per il World Cinema Project, dedicato alla conservazione, al ripristino e alla diffusione di pellicole internazionali dimenticate. Nel corso degli anni, lo stile di Giorgio Armani ha giocato un ruolo chiave in molti film di Scorsese, come Fuori Orario (1985), Il Colore dei Soldi (1986) e The Aviator (2004). La collaborazione più ambiziosa ha avuto luogo nel 2013 con il successo di The Wolf of Wall Street, per il quale Giorgio Armani ha disegnato uno speciale guardaroba per il personaggio interpretato da Leonardo Di Caprio.

 

Leonardo Di Caprio in "The Wolf of Wall Street"
Leonardo Di Caprio in “The Wolf of Wall Street”

 

Lo stilista ha affermato di essere sempre stato un appassionato di cinema: “l’influenza di Martin Scorsese sul mio lavoro e sul mio stile è profonda e duratura”. Giorgio Armani ha infatti definito così il regista: “è un vero maestro, e sono onorato di poterlo chiamare amico: il mio supporto a La Cinémathèque Française, uno dei templi dell’arte in Francia, rappresenta un ulteriore modo per dimostrare il mio apprezzamento verso il suo eccezionale lavoro”.