Riccardo Tisci lascia Givenchy

Dopo 12 anni e 93 collezioni, Riccardo Tisci abbandona il timone di Givenchy: un divorzio inaspettato quello tra il couturier italiano e la maison prediletta da star del calibro di Audrey Hepburn. Un matrimonio durato dodici anni che ha dato vita a numerosissime collezioni: con Tisci la maison fondata nei primi anni Cinquanta dal conte Hubert de Givenchy è entrata nel 21esimo secolo senza perdere la sua identità e il suo Heritage di lusso.

Dopo John Galliano e Alexander McQueen con Tisci la maison Givenchy si arricchisce di note dark inedite. L’addio dello stilista italiano è stato annunciato con un comunicato stampa da Bernard Arnault, presidente e direttore generale del gruppo Lvmh. “Il capitolo che Riccardo Tisci ha saputo scrivere con la Maison Givenchy nel corso di questi ultimi 12 anni incarna un’incredibile visione nel rendere perenne il suo successo e desidero ringraziarlo calorosamente per il suo contributo essenziale allo sviluppo della Maison”, queste le parole di Arnault.

Nato a Taranto il primo agosto 1974, Riccardo Tisci ha studiato moda presso la Central Saint Martins di Londra. Successivamente ha lavorato per marchi come Puma e Coccapani. Nel 2004/2005 il debutto alla Milano Fashion Week con la prima collezione che porta il suo nome. Poi la chiamata da Givenchy: il resto è storia. Tisci legherà indissolubilmente il suo nome al destino della maison, rilanciandone lo charme mai dimenticato.

Tante le collaborazioni illustri e le amicizie famose, a partire dal sodalizio che lo lega a Madonna, per la quale lo stilista ha disegnato i costumi dello Sticky and Sweet Tour. Tra le sue muse predilette la top model romana Maria Carla Boscono. Inserito dal Time nella categoria delle 100 persone più influenti del 2016 nella categoria Artists, Tisci secondo rumours insistenti dovrebbe passare alla direzione creativa di Versace: una grande amicizia lega infatti il couturier a Donatella Versace, che prestò il volto anche ad una campagna pubblicitaria di Givenchy. Dal canto suo lo stilista ha dichiarato di volersi concentrare «sui miei interessi e le mie passioni».

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Riccardo Tisci è nato a Taranto il primo agosto 1974

La moda uomo Givenchy by Riccardo Tisci conquista Parigi

Il tema comune delle sfilate di moda uomo autunno inverno 2017-18 sembra essere il completo formale, reinventato per adattarsi a un nuovo pubblico di giovani e raffinati fashion addicted. E sembra proprio che a ottenere uno dei migliori risultati sia stato Riccardo Tisci con la sua collezione per Givenchy. Tisci conquista ancora una volta Parigi, ma lo fa in maniera inedita: è la sua prima sfilata in cui non si percepisca l’aura gothic che di solito lo accompagna. «Per nove anni come stilista ho lavorato con l’oscurità, adesso ne sono uscito» racconta, dicendo di essersi lasciato trasportare da una sensazione di serenità. «Ho provato a essere positivo, a pensare positivo per il futuro guardando al West, all’America, con gli occhi di un bambino. Ho pensato a stelle, strisce, totem, ho osservato immagini meravigliose di donne del West nell’epoca Vittoriana».


La collezione di moda uomo autunno inverno 2017-18 firmata Givenchy è un’esplosione di colori e di energia. Righe e zigzag, fantasie bandana e maschere a metà strada tra i totem indiani e il teatro kabuki si stagliano su felpe e giacche, camicie e cappotti. I completi formali acquistano appeal con silhouette slim e dettagli come i grandi bottoni, che diventano spille luccicanti nei tuxedo per la sera. Riccardo Tisci non trascura i capi più urban, ma li reinventa in chiave contemporanea: geniale la sostituzione dei lacci delle felpe con sottili sciarpe di seta, così come la sovrapposizione di camicie oversize e pullover da bravo ragazzo. In chiusura, lo stilista ha invitato le sue modelle-muse, tra cui Joan Smalls, Liya Kebede, Kendall Jenner, per un’anteprima della collezione d’alta moda Givenchy. E qui tornano il vecchio West, le frange, i vestiti vittoriani. Forse non è un caso che Tisci si sia ispirato proprio all’America, visto che la sfilata di moda uomo Givenchy si è tenuta in contemporanea con l’insediamento di Trump alla Casa Bianca, riuscendo quasi a rubare l’attenzione al nuovo Presidente degli Stati Uniti.


Sanremo 2017: Maria de Filippi ci sarà (a titolo gratuito e vestita da Riccardo Tisci)

Finalmente svelato chi presenterà il Festival di Sanremo 2017: Maria de Filippi sarà co-conduttrice al fianco di Carlo Conti, conduttore e direttore artistico della kermesse per la terza volta. L’annuncio ufficiale è arrivato ieri alla conferenza stampa, dopo mesi di gossip e smentite. Maria “la sanguinaria” della tv ha finalmente ceduto alla corte del Festival della Canzone Italiana, dopo aver ottenuto l’ok da parte di Pier Silvio Berlusconi e del marito Maurizio Costanzo che non è «mai stato contrario». E lo fa a titolo gratuito, stroncando sul nascere le polemiche sui cachet da capogiro che si innescano ogni anno alla vigilia della manifestazione.


Il Festival di Sanremo si terrà dal 7 all’11 febbraio e si preannuncia come un’edizione poco tradizionale: al posto della formula presentatore, valletta bionda, valletta mora (già scardinata nelle edizioni precedenti), saranno solo Carlo Conti e Maria de Filippi a presentare la kermesse. «Bastiamo noi due», ha spiegato il conduttore scherzando sul fatto che «il moro sono io, la bionda è lei». Alla conferenza stampa di Sanremo 2017 sono stati annunciati anche i primi nomi degli ospiti: Tiziano Ferro, Giorgia, Mika, Ricky Martin, Rag’n’Bone Man. Sembrerebbe confermata anche la presentatrice e attrice comica Paola Cortellesi, mentre su Maurizio Crozza il commento di Conti è stato «Crozza? Magari!».


Il Festival di Sanremo, però, non è solo una manifestazione musicale: ogni anno a farla da padrona sui giornali e sui social sono i commenti sugli abiti da sera sfoggiati dalle conduttrici e i look proposti dai cantanti in gara. Allora la domanda è: chi vestirà chi? Confermato per Carlo Conti il total look Salvatore Ferragamo, un’intesa che dura da anni, mentre a vestire Maria de Filippi sarà Riccardo Tisci. «Firma Givenchy da dodici anni – ha spiegato la conduttrice – è un’eccellenza uscita dall’Italia per poter riuscire a fare quello che voleva fare ed è un peccato. Riccardo Tisci è un uomo intelligente, viene da una famiglia umile, pugliese, è vissuto a Como ed è andato all’estero a 17 anni. Si è mantenuto grazie alle borse di studio ed è diventato quello che è diventato».

Lea T. ed Irina Shayk protagoniste della nuova campagna pubblicitaria Givenchy

Una distesa di sabbia fa da sfondo alla campagna pubblicitaria Givenchy primavera/estate 2017. Dopo essere stato scelto da Roberto Cavalli, il deserto diviene protagonista anche della ADV firmata Riccardo Tisci per Givenchy: eletto topos indiscusso della moda per la prossima stagione estiva, il deserto si conferma location ideale per campagne pubblicitarie dal fascino unico.

E nell’immensa distesa di sabbia bianca si ergono come protagoniste assolute due icone della moda: Lea T. ed Irina Shayk, che posano per Givenchy quasi struccate, immortalate in tutto il loro splendore e nella loro naturale bellezza. Una dual campaign iconica, che celebra lo stile della maison Givenchy tra passato e presente: non mancano suggestioni lady like nelle borse preziose dal piglio bon ton, declinate ora in un inedito color melanzana. I capi svolazzano invece impalpabili tra le dune del deserto.

Gli scatti della nuova campagna pubblicitaria, realizzati dal duo creativo di Mert & Marcus, immortalano lo stile Givenchy e la bellezza delle due muse scelte da Riccardo Tisci. Figura controversa e affascinante, Lea T. (pseudonimo di Lea Cerezo), è stata la prima top model trans. Classe 1981, la bellissima modella è nata a Belo Horizonte, in Brasile, figlia del calciatore Toninho Cerezo. Personaggio dallo charme quasi tragico, la vita di Lea T. è costellata da sofferenza, fino alla scelta di dare voce alla sua natura femminile.

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Irina Shayk, nata in Russia trent’anni fa, è emblema di una femminilità esplosiva. Considerata da più parti come una delle donne più belle del mondo, la statuaria top model è stata al centro del gossip anche per le sue storie d’amore, come quella che ha vissuto al fianco di Cristiano Ronaldo e, ora, quella con l’attore Bradley Cooper, da cui starebbe aspettando il primo figlio.

Riccardo Tisci firma le nuove scarpe NikeLab Air Zoom Legend x RT

Nike e Riccardo Tisci insieme per una collaborazione unica: lo stilista firma le nuove scarpe iconiche del brand. Una collaborazione iniziata nel 2014: nasce così NikeLab Air Zoom Legend x RT. Tra suggestioni sporty-chic e dettagli street-style, le nuove scarpe si ispirano alle Nike Aqua Boot, apparse per la prima volta nel 1989.

Un design aggiornato grazie all’apporto della tecnologia, attraverso i due grandi Zoom Air Big di Nike: questi air bag, situati sul davanti e sul tallone, si adeguando alla linea del Chelsea Boot per creare una scarpa perfetta sia per lo sport che per la quotidianità.

Comfort e design accattivante caratterizzano il nuovo modello, declinato in due colorazioni: la prima è caratterizzata da una tomaia in maglia a rete nera, che trae ispirazione dal mondo del basket. Il fondo è colorato mentre la suola esterna è color ghiaccio. La seconda versione è impreziosita da un motivo floreale grigio ricamato su una tomaia nera in jacquard mentre la suola è bianca. Entrambi i modelli presentano una suola in gomma effetto geometrico e fodere in pelle. La NikeLab Air Zoom Legend x RT è disponibile dall’8 dicembre 2016 presso i rivenditori NikeLab e su nike.com/nikelab.

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British Fashion Awards, c’è Riccardo Tisci, Stella McCartney e Bella Hadid

Il British Fashion Council ha stilato una classifica di 1500 personalità importanti del mondo della moda, tra queste parteciperanno alla cerimonia di premiazione Riccardo Tisci, direttore creativo di Givenchy, Stella McCartney, stilista di fama internazionale e Bella Hadid, una delle top model più volute e conosciute dal mondo anche grazie al web e ai social.


Sono nove le categorie che vedono la partecipazione di talenti non solo britannici ma anche e soprattutto internazionali.
Per quanto riguarda la Gran Bretagna, compaiono le sezioni “talento emergente” tra i quali si inserisce il brand promettente di Self Portrait, “stilista per uomo”, “stilista per donna e “miglior brand”, su scala internazionale invece “miglior dirigente”, “marchio urban di lusso”, “modella”, “stilista di accessori” e “stilista di ready to wear” nella quale compaiono i nomi riconosciuti e famosi di Alessandro Michele, direttore creativo di Gucci e Donatella Versace.


Già nomi in perfetta sintonia con il mondo della moda furono premiati l’anno scorso, tra questi vale la pena ricordare Tom Ford nella categoria “red carpet”, Jourdan Dunn nella categoria “modella” e Karl Lagerfeld premiato alla carriera.


Qual è allora il compito del BFC?
Così come cita il sito web: “Il British Fashion Council (BFC) è un’organizzazione senza fini di lucro che propone di favorire gli interessi del settore della moda britannica e delle sue imprese di design sfruttando la condivisione collettiva della conoscenza, l’esperienza e le risorse del settore“.
Nata a Londra nel 1983, è stata finanziata da mecenati, facoltosi del settore e da personalità politiche come il sindaco di Londra.
Cinque sono i pilastri sui quali punta il British Fashion Council, ovvero gli affari, la reputazione, l’istruzione, digitale e gli investimenti.
Il BFC mette in mostra il meglio del design di moda inglese ad un pubblico internazionale, tra cui stampa e buyer e organizza ogni anno il British Fashion Awards.


Il Fashion Awards di quest’anno, in collaborazione con Swarovski, si terrà il 5 Dicembre presso il Royal Albert Hall.
L’esito dell’Awards di quest’anno sarà quello di raccogliere fondi di beneficenza per l’Education Foundation del British Fashion Council.
Serviranno all’elaborazione di diverse borse di studio di formazione per aiutare i migliori talenti a frequentare scuole leader nel settore della moda.


fonte foto: CNN.com
fonte foto: CNN.com

fonte foto: CNN.com
fonte foto: CNN.com

L’affascinante universo di Givenchy non delude Parigi

Le donne sono in lotta per il potere, non solo in America, ma in tutto il mondo” ha dichiarato Riccardo Tisci ed è proprio ad una donna “guerriera” che l’eclettico designer di Givenchy ha dedicato l’intera collezione primavera/estate 2017 che concentra la sua essenza sulla natura.

E’ vulcanico e caleidoscopico. E’ un microcosmo di bellezza insolubile: questo défilé è un viaggio nella vena artistica del designer tarantino che indaga, attraverso la natura, l’influenza che la donna ha nella società.

E’ un viaggio che parte dall’agata, una pietra tanto preziosa quanto affascinante.  E’ un talismano legato, nottetempo, alle tribù del Tibet e dell’india; difende dalla cattiva sorte  ed è un valido alleato per raggiungere gli obbiettivi preposti.

Come un dipinto affascinante, la pietra decora i long dress in seta e si lascia ammirare su una collana che non passa inosservata.

Gli abiti, che diventano i capi cult della collezione, si avvicendano a pantaloni dalle reminiscenze sixties. Sono percorsi da piccole ruches che creano movimento alla loro foggia essenziale ed elegante.

Le sovrapposizioni sono gentili e garbate. I vestiti vengono  esaltati da gonne monocromatiche.

Ultra femminili risultano, infine, i tailleur composti da giacca e pantalone resi sgargianti dalle pietre che percorrono tutta l’altezza della giacca donando uno scintillìo inconsueto ma delicato.

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Fonte cover Madame le Figaro

Fonte gallery vogue.com

Givenchy Essential: la capsule collection dedicata al Giappone

Riccardo Tisci porta Givenchy in Giappone.

L’eclettico stilista tarantino ha creato una collezione appositamente per il più grande department store nipponico, Isetan Shinjuku . Una capsule collection basica, chiamata appunto Givenchy Essential, che pur mantenendo i tratti fisionomici della griffe parigina, strizza l’occhio allo stile giapponese.

La collezione declinata nei toni noir, mostra un carattere metropolitano. Pantaloni e biker  jackets decorati con un tripudio di borchie. Il kimono, capo simbolo della nazione è stato rivisitato adattandolo alla moda corrente: diviene così un gilet ampio o un capospalla chiuso in vita da una cintura folkloristica.

 

La reinterpretazione del samurai secondo Riccardi Tisci per Givenchy (fonte immagine tylium.com)
La reinterpretazione del samurai secondo Riccardi Tisci per Givenchy (fonte immagine tylium.com)

 

 

Emblema della collezione è la jumpsuit basica decorata da un obi su fianchi.

E’ un samurai metropolitano quello descritto da Tisci, che indossa nagabakama midi, sweatshirt e leggings.

Una contaminazione stilistica per lei e per lui che sviluppa una collezione che mantiene alti gli standard qualitativi di Givenchy.

Givenchy Essenzial, la capsule collection che “rende omaggio alla ricchezza della cultura giapponese” – come hanno tenuto a precisare dall’azienda – verrà commercializzata all’interno di un pop up store, allestito presso Isetan Shinjuku a Tokyo dal 7 al 13 settembre 2016.

 

La collezione Givenchy Essential è dedicata esclusivamente al mercato giapponese (fonte immagine lesfacons.com)
La collezione Givenchy Essential è dedicata esclusivamente al mercato giapponese (fonte immagine lesfacons.com)

 

 

La campagna pubblicitaria dedicata alla collezione è stata svelata sull’account ufficiale di Givenchy ed è stata scattata da Max von Gumppenberg e Patrick Bienert. Il video è stato girato da Valentin Glemarec, sotto la direzione creativa di Tisci.

 

 

 

 

 

Fonte cover ie.fashionnetwork.com

 

 

 

NikeLab. Riccardo Tisci sigla la sua prima collezione

Solo l’eclettismo di Riccardo Tisci poteva “competere” durante le Olimpiade (ancora in corso) di Rio de Janiero.

Lo stakanovista designer italiano, infatti, è l’autore di una collaborazione davvero sorprendente con il marchio sportivo Nike per la quale ha sviluppato una collezione multitasking.

 

(fonte cover hypebeast.com)
(fonte immagine hypebeast.com)

 

(fonte immagine nike.com)
(fonte immagine nike.com)

 

 

Lo stile di Tisci, ben si è amalgamato con l’aria festosa della capitale brasiliana unendo, inoltre, il comfort e le prestazioni richieste per un capo di abbigliamento concepito per uso sportivo.

Lo spirito olimpico rivive in stampe vivaci dall’appeal floreale. Gran carattere per questa collezione nata per soddisfare le esigenze di lui e di lei. Leggings aderentissimi e crop top, bermuda, t-shirt e cappellini, marchiati Nike. Lo spirito metropolitano, sigla dello stilista, rivive inoltre nelle giacche e nelle canotte.

 

(fonte immagine styleandfashion.blogosfere.it)
(fonte immagine styleandfashion.blogosfere.it)

 

 

Una sfida vinta in partenza, quella di Riccardo che, da sempre abituato a distinguere le sue creazioni con ispirazioni proveniente dalle subculture dello steetstyle, ha accettato seppur pervaso da prime remore, questa nuova avventura.

Per maggiori informazioni sulla collezione www.nike.com

 

 

Fonte cover nike.com

 

La moda uomo di Givenchy by Riccardo Tisci sfila alla Paris Fashion Week

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Riccardo Tisci ci ha abituati a una moda uomo molto virile, che mescola streetwear e alta sartorialità, e con la sfilata Givenchy di ieri sera alla Paris Fashion Week non ci ha delusi. Il motivo dominante, come per molte altre collezioni di moda uomo primavera estate 2017, è il camouflage. Rivestita di un’aura esoterica, la classica stampa militare rinasce sotto forma di banconote americane e occhi della Provvidenza sparsi su t-shirt e giacche a vento. Anche la fantasia damier in bianco e nero, presente nella scenografia, si ripete su giacche e sneakers. Il verde oliva si abbina al rosso brillante, come Tisci aveva già anticipato dalla resort collection. I pantaloni morbidi con banda laterale arrivano dallo sportswear, così come molti accessori: maxi-tasche in tessuto tecnico si innestano a completi gessati e un cappello alla pescatora in versione deluxe fa capolino direttamente dagli anni ’80. E poi occhiali da sole fascianti e zip all-over, borselli e marsupi, e l’ingombrante corredo di orecchini ormai immancabile nelle sfilate Givenchy.


Riccardo Tisci ha scelto di mescolare alla moda uomo un piccolo anticipo della haute couture che a breve sarà protagonista della Paris Fashion Week. Dodici modelli in bianco, nero e verde oliva, indossati da quelle che sono ormai le muse del direttore creativo di Givenchy: Mariacarla Boscono, Kendall Jenner, Bella Hadid, Greta Varlese hanno calcato la passerella fasciate in meravigliosi abiti da sera. Ci sono un abito di seta total white con colletto e camicia un po’ mannish dal quale fa capolino una sottogonna di rete e pizzo, bustier monospalla ricchi di ruches, paillettes e frange, tute e abiti lunghi impreziositi da una lavorazione plisseé che ricorda i lavori magistrali di Mariano Fortuny.


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Gli antichi Egizi in passerella da Givenchy

Ci sono dei défilé che travalicano i diktat della moda, con le sue mutevoli stagioni, per regalare emozioni allo stato puro. È il caso di Givenchy, che ha monopolizzato l’attenzione della settimana della moda parigina. Riccardo Tisci stupisce tutti con una collezione suggestiva e ricca di colpi di scena, a partire dalla passerella. Dimenticatevi catwalk rettilinei: lo stilista ha ideato un percorso che ricorda il labirinto di Meride, con le sue curve e i suoi angoli, caratterizzato dai toni sabbia, a ricordare il deserto.

Motivi egizi, decori tipici delle civiltà dei faraoni, ma anche colori elettrici e stampe caleidoscopiche: c’è tutto questo e molto altro nella collezione Autunno/Inverno 2016-2017 di Givenchy. “Era da tanto che volevo fare questa collezione”, ha ammesso lo stilista, all’undicesimo anno alla direzione creativa della maison francese. Tisci ci porta indietro nella storia, per un excursus attraverso culture antiche e civiltà millenarie. Non solo Egittomania, ma anche un tocco di arte indigena dei Nativi Americani, tra stampe Incas e mandala Indù.

Suggestiva, enigmatica, la donna di Tisci è una sacerdotessa, novella Iside dal fascino reverenziale e mistico, stretta dentro capispalla in stampa patchwork e total black e shift dresses dall’impatto regale. L’occhio di Horus fa capolino da abiti a balze in pizzo, tra ali, simboli religiosi ed iconografie tipiche delle civiltà egizie. Pattern animalier si incrociano alle stampe mosaico che ricordano le iscrizioni della stele di Rosetta e i geroglifici, rivisitati in chiave digitale con geometrie bidimensionali in colori fluo. Disegni stilizzati e stampe patchwork dal sapore esoterico animano una collezione che va indietro nella storia: un po’ archeologa la donna stretta in chemisier che profumano di tè nel deserto, ma diviene novella Osiride nel total black e nelle suggestioni in pizzo, tra pelli e pellicce.

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(Foto Madame Figaro)
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Bella Hadid (Foto Madame Figaro)
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Candice Swanepoel in passerella per Riccardo Tisci (Foto Madame Figaro)
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Mariacarla Boscono (Foto Madame Figaro)
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Irina Shayk (Foto Madame Figaro)
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(Foto Madame Figaro)

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(Foto Madame Figaro)


Si continua con cappotti dal sapore militare e abiti caratterizzati da lunghezze al ginocchio, ma anche shorts e stivali in pitone e suede. Le bluse sono decorate da inediti mandala versione 3D, da indossare sotto giacche oversize, che divengono uniformi di una nuova borghese. I bomber in velluto e satin sono decorati con occhi di falco e dischi dorati, che ricordano il misticismo e il culto delle divinità pagane. Sfarzo e opulenza nei tailleur in broccato e negli abiti con le maniche profilate di pelliccia. Mood esotico nei kimono in tulle profilati di visone, da indossare su altissimi tacchi a cono e dettagli borchiati, che conferiscono un dettaglio aggressivo insieme alle croppet jacket e agli stivali. L’animalier all over testimonia l’ossessione degli antichi Egizi per la stampe raffiguranti animali, mentre il pitone albino caratterizza la pelletteria e gli accessori, tra stampe ardite e suggestioni glam rock.
Si avverte un’influenza Art Déco tra le sete preziose e le stampe simmetriche che caratterizzano molte delle uscite.

Misteriose e mistiche le modelle che si alternano sulla passerella, da Candice Swanepoel a Irina Shayk, dall’adorata musa di Tisci Mariacarla Boscono a Bella Hadid. Nel front row della sfilata Bradley Cooper ad ammirare la fidanzata Irina Shayk.

(Foto cover Isidore Montag)


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