Milano Moda Uomo: la sfilata di Christian Pellizzari

Solo chi ha letto molti libri potrà essere un grande scrittore, solo chi conosce la storia dell’arte potrà apprezzarne la contemporanea, solo chi fa molta ricerca potrà creare un’amabile collezione, è il caso di Christian Pellizzari, che dai suoi lunghi viaggi prende ispirazioni barocche per riportarle sui capi delle collezioni.

Per questa edizione Milano Moda Uomo, Christian Pellizzari propone la comodità di un capo versatile misto all’eleganza barocca – un contrasto che proviene dalle terre veneziane, dai nobili palazzi, dai maestosi affreschi e decori e si mescola alla necessità di un capo multiforme per l’uomo impegnato.

Lo stile militare dei capi si fa spazio nei bomber, nelle giacche verde celadon, nei cargo pants, che vengono abbinati con un contrasto molto forte a capi d’ispirazione orientale, dai bordeaux laccati ai blu cobalto, colore del sangue nobiliare.

Segna la sua personalità, onnipresente come un dio, il jacquard, firma del brand Pellizzari, che illumina tuxedo e arriva fino alle sneakers con stringhe e doppia suola bianca a contrasto.

Come piccoli gioielli nella collezione Primavera-Estate 2016 di Christian Pellizzari, pezzi di Resort Donna 2016, la collezione con il linguaggio simile a quella Uomo, ma che promette grandiose sorprese!

Guarda qui la collezione Primavera-Estate 2016 di Christian Pellizzari:



(foto Ufficio Stampa)

Il Crocifisso di San Giovanni della Croce di Salvador Dalì

Spettacolare è l’effetto prodotto da questo dipinto, oggi custodito nel Kelvingrove Art Gallery and Museum di Glasgow. Ciò dipende da un’intuizione geniale: Gesù crocifisso non è visto da sotto in su né in posizione frontale, come lo potrebbe osservare qualsiasi persona umana, ma è considerato dall’alto verso il basso, cioè come lo vede Dio Padre!


Questa intuizione non è originale di Salvador Dalì. Il pittore catalano, infatti, disse di essersi ispirato a un disegno di un grande santo spagnolo del Cinquecento, San Giovanni della Croce, e da un sogno: Dalì vede Gesù senza corona di spine, con il corpo perfetto e privo di ferite, aderente al legno della croce ma senza chiodi. La croce è protesa verso il basso e sospesa immobile in uno spazio oscuro che si illumina nella parte inferiore a definire un preciso paesaggio. La terra riceve luce dal cielo e anche il Cristo è illuminato dall’alto, così che il suo braccio sinistro proietta l’ombra sul legno del patibolo. È dunque l’Eterno Padre la sorgente di luce che illumina il mondo e rende ragione della morte del Figlio.


Come il nucleo dell’atomoche esplode (sono ancora impressioni descritte da Dalì), Gesù crocifisso si pone nella storia e nel cosmo come la più grande energia, capace di ricostruire dal di dentro l’universo.

L’ardito scorcio che caratterizza la parte superiore del quadro cambia direzione nella zona inferiore, per far emergere un paesaggio, quello di Port Lligatin Spagna, con un lago, una barca e dei pescatori: un riferimento alla realtà storica e ambientale che non esclude una possibile allusione alla barca di Pietro, cioè la Chiesa, che riceve luce per navigare nel mondo, dove è inviata per illuminare le genti.

Milano Moda Uomo: la collezione di Calvin Klein

Calvin Klein ha sfilato alla Milano Moda Uomo presentando una collezione primavera – estate 2016 dalle linee e tagli decisi per capi essenziali e capaci di vestire l’uomo anni 2000.

 

Nessuna contaminazione derivante da altre filosofie, ma la volontà di rappresentare una moda che nella semplicità riesce a colpire l’occhio di chi indossa e di chi guarda. Ogni capo è funzionale, comodo e lascia che l’uomo possa sentirsi assolutamente a suo agio anche con un jeans in denim e t-shirt bianca, due capi saldi del marchio Calvin Klein che ricordano i nostalgici anni ’90.

 

Le linee sono slim, la palette di colori gioca su tonalità tenui che lasciano spazio, talvolta, a picchi di colore che vanno a stravolgere il tono su tono e i calzini bicolor; per il sopra, le giacchette in denim si alternano a bomber e giacche dalla vestibilità molto attillata, contrapposti a loro volta ai parka lavorati e lasciati ampi.

 

Il total black non manca così come la possibilità di indossare abiti sul tono del verde militare e beige; sì agli accessori oramai sempre più un must per il mondo maschile, quale gli zainetti in pelle, visiere, sandali con listini.

 

Per la prossima primavera – estate Calvin Klein prevede che l’uomo possa scegliere capi in fresco di lana, tessuto tecnico, jersey di cotone, il già sopracitato denim, che vanno a combinarsi insieme per una collezione pulita, fresca e attualissima.

 

 

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(foto: milanomodauomo.it)

Fendi alla Milano Moda Uomo

Su una passerella luccicante che all’occhio sembrava quasi fatta d’asfalto bagnato e riflesso dalla luce dei riflettori, Fendi ha lasciato sfilare la sua collezione primavera – estate 2016 alla Milano Moda Uomo.

 

D’impatto la collezione si presenta lineare, sofisticata ma in realtà riflette solamente la personalità dell’uomo di oggi che si lascia travolgere da quel pizzico di sperimentazione che stravolge i capi classici del suo guardaroba, la quale senza eccedere fa sì che l’uomo del XXI secolo non sia più legato ad un certo tipo di abbigliamento.

 

I tessuti sono morbidi, tali da lasciare che i volumi aumentino come quelli dei pantaloni, che cadono morbidi in gamba e larghi al polpaccio; al contrario le giacche rimangono ferme, dritte, per dare contrasto all’idea di movimento ma nel contempo si lasciano abbellire da stampe su base nera o grigia.

 

Libera uscita al pitonato trasformato in un gommato degradé che si appropria di giacche, visiere e tracolle delle borse, alle camicie in pelle con effetto quasi seta dai colori blu, mattone, nero, alle scarpe in suede o tela con suole gommate, shopper, zaini e borse intarsiate che arricchiscono l’outfit maschile.

 

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(foto: milanomodauomo.it)

Tutte le novità da Pitti Uomo 88

Pitti Uomo 88, con la sua edizione dettata dal colore, propone quest’anno non poche novità.
Qui una serie di brand che hanno fatto la differenza e che stupiscono per originalità e innovazione.

ARMATA DI MARE:


Lo storico brand italiano di abbigliamento maschile, punta tutto sulle emozioni e in particolar modo su uno dei cinque sensi: l’olfatto! In collaborazione con la maison Dr. Vranjes Firenze, ha creato una collezione che racchiude una fragranza dalle note marine.
Racchiusa in un piccolo taschino posto dietro il collo delle giacche e dei giubboni, una velina profumata e profumabile si cela per lasciare capi e collo sempre profumati – un’idea unica nel suo genere che sicuramente farà breccia nei cuori degli impavidi e impegnati marinai!

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Armata di Mare a Pitti Uomo


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La velina profumata posta in un taschino all’altezza del collo


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La fragranza firmata Dr. Vranjes Firenze


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Una modella indossa il capo Armata di Mare


AVERY PERFUME GALLERY:

Il buon gusto è presente a Pitti Uomo 88 con un grande gruppo che racchiude una selezione speciale di brand dedicati alle fragranze maschili. Profumi che riportano le note di terre lontane che si mescolano a codici contemporanei, dettati dallo stile di un packaging artistico, come il marchio Agonist che racchiude le sue essenze scandinave in boccette di vetro versione haute couture. Per veri intenditori.

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Lo stand Avery Perfume Gallery al Pitti Uomo


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Una boccetta Agonist in vetro versione haute couture


VERBA:

Davvero inconsuete le “slippers” fatte di pluriball firmate Verba. Un materiale facilmente reperibile, economico e portatore di dipendenza! Perché molti di noi, ammettiamolo, con in mano il pluriball (imballo ammortizzante più economico e diffuso nel mondo) smettono di fare qualsiasi altra attività per dedicarsi allo scoppio della bolla d’aria! Verba utilizza il materiale per rivestire le scarpe, rendendo la bolla anti-scoppio e quindi togliendo parte del divertimento! Certo rimane il marchio più stravagante di accessori e scarpe con una ricerca di materiali in continua evoluzione!

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Le scarpe Verba rivestite di pluriball


AIREYEWEAR:

Anche gli accessori hanno la loro importanza, la pensa così anche il marchio Aireyewear che ha presentato a Pitti Uomo una linea di occhiali “TRANSITION”. Sono occhiali fotosensibili che a contatto con la luce si scuriscono diventando dei veri e propri occhiali da sole. Altamente performanti in ambito sportivo dove le condizioni di illuminazione cambiano repentinamente, come succede ad esempio sui campi da golf. Sono leggerissimi, pesano solo qualche grammo– lente compresa – ed hanno un look trendy e moderno. Il prezzo di un occhiale Aireyewear si aggira intorno ai 100 euro. L’innovazione si sposa alla qualità e al prezzo, cosa chiedere di più?!

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Occhiali “transition” Aireyewear (foto ufficiale)


BIION FOOTWEAR:

Saranno contenti i bambini nel sapere che il marchio di calzature BIION ha creato una scarpa dedicata al personaggio Spongebob, l’amatissima spugna marina dei cartoni animati dall’inconfondibile colore giallo e sorriso contagioso!
Ultra leggere e ultra fessibili, le scarpe BIION sono fatte di etilene vinil acetato, un materiale plastico molto elastico che veste perfettamente il piede permettendo la traspirazione e facilitandone il lavaggio.

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La scarpa BIION dedicata a Spongebob


(foto Miriam De Nicolo’)

Emporio Armani alla Milano Moda Uomo

Da via Bergognone al civico 59, Armani ha fatto il suo primo ingresso alla Milano Moda Uomo lasciando sfilare la linea Emporio Armani che per la primavera – estate 2016 parla diverse lingue e stili senza esagerazioni né stravaganze.

Le contaminazioni all’interno della sua collezione sono tipicamente urban, metropolitane, ma non si dimenticano del fascino tutto maschile fatto di abiti dal taglio lungo e regolare, tessuto pulito, toni su toni. L’uomo Emporio Armani infatti si lascia trasportare dalla ventata orientale rimanendo saldamente occidentale, ripensa alla moda classica in un’ottica moderna fondendo alcuni stili come il colletto alla coreana con le giacche insellate, indossa soprabiti lunghi alternandoli ai caban dalla vestibilità morbida e combina le t-shirt di seta con pants in nappa.

I tratti distintivi del marchio non sono stati stravolti e per la primavera – estate 2016 l’uomo Emporio Armani vivrà la sua eleganza completandola con maxi zaini in pelle, piccoli baschi abbinati a sunnies, sciarpe colorate e foulard in seta, senza dimenticare un punto saldo quale il denim e le tonalità del grigio, perla, verdone, blu, petrolio, sabbia.

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(foto: milanomodauomo.it)

La Risurrezione di Cristo di Piero della Francesca

Il celebre affresco, miracolosamente scampato ai drammatici eventi della seconda guerra mondiale, è custodito nel Museo Civico di Sansepolcro (AR).

Al di là di un’immaginaria apertura, Gesù si erge sul sepolcro ridestandosi alla vita, mentre quattro soldati romani giacciono vinti dal sonno.

La figura del Risorto è solenne e divide in due parti il paesaggio. Quello a sinistra, infatti, è invernale e arido; quello a destra, primaverile e rigoglioso: è il segno che il passaggio di Cristo dalla morte alla vita coinvolge l’intera natura.

È evidente il contrasto tra la parte inferiore e terrena dei soldati e quella superiore della divinità, che sempre vigila.


La Risurrezione di Cristo di Piero della Francesca


La costruzione geometrica della composizione rende i personaggi quasi astratti e immutabili, come dei tipi definitivamente caratterizzati. A questo effetto contribuisce la costruzione «atletica» della figura di Cristo, ben eretta e modellata anatomicamente come una statua antica, con un ginocchio appoggiato sul bordo, a sottolinearne l’uscita dal sarcofago, e la mano destra che regge il vessillo crociato, emblema del suo trionfo. Egli viene consapevolmente dipinto al di fuori delle regole prospettiche che imporrebbero una veduta dal basso, come avviene per le teste dei soldati. Cristo appare così sottratto alle leggi terrene dello spazio e del tempo per essere eternamente presente.


La linea dell’orizzonte mette in risalto la spalle e la testa di Cristo. Il cielo sullo sfondo è sfumato, perché l’artista pone l’evento della risurrezione all’alba. Questo particolare va compreso in senso cronologico, ma, soprattutto, in senso simbolico: è l’alba di un mondo nuovo che sta sorgendo davanti agli occhi degli osservatori.

Gesù emerge dal sepolcro scoperchiato senza staccarsi da terra, in modo naturale sebbene trionfante, perché non più in balia della morte ma tornato alla vita.

Milano Moda Uomo: la sfilata di Stella Jean

Lo stile si mescola alla narrativa – Stella Jean non perde occasione di “raccontare” la sua collezione uomo per la primavera/estate 2016.

E’ un uomo che ama incrociare culture e tradizioni nella sua fitta rete di conoscenze, cui si presenta con righe verticali e orizzontali, un decumano che ci riporta alle origini italo-haitiane della stilista, cresciuta in una famiglia multiculturale.

L’uomo Stella Jean veste i colori creativi e frizzanti del Burkina Faso, il guizzo dell’arancio, la freschezza del lino. I contrasti sono forti come l’incontro tra il parka e i sandali in stile metropolitano; la giacca ed il trench si uniscono ai bermuda e ai costumi stampati, un richiamo forte dall’equatore a cui l’uomo non sa rinunciare.

Il valore della collezione primavera-estate 2016 Stella Jean è potenziato dall’artigianalità dei capi, prodotti creativi delle donne che lavorano nei villaggi del Burkina Faso, in nome della valorizzazione di asset locali che si proiettano in un sistema di reti globali.

Guarda la collezione uomo primavera-estate 2016 di Stella Jean:


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Milano Moda Uomo: la sfilata di Ermanno Scervino p/e 2016

COLLEZIONE UOMO PRIMAVERA ESTATE 2016
NATURAL GLAM

In uno sfondo optical fatto di righe, sfila la collezione Primavera-Estate 2016 di Ermanno Scervino.

Contaminazioni militari e combinazioni inattese fatte di infradito accompagnate da maglie tricot e  giacche in macro pied-de-poule.

Una collezione che gioca e sperimenta gli accostamenti tra fibre naturali – iuta, canapa, lino, cotone/carta – per un effetto sorpresa in cui l’uomo ne esce come originale vincitore.

L’uomo veste militare ma non va in guerra, amoreggia seducendo con spille, eleganti foulards, fili di paillettes e preziosi intarsi floreali.

Il camouflage smorza la sua natura selvaggia con il pied-de-poule, le cravatte diventano accessori-comparsa: si (s)coprono sotto le giacche o fanno capolino dalla maglia.

L’uomo Scervino indossa la giacca Napoleonica che diventa piumino o caban in canapa – chiamerà anch’egli la sua bella Giuseppina per chiederle di attenderlo a braccia aperte?  Nel frattempo confonde con le sue righe che dal collo si spostano in maniera vertiginosa verso il basso.

Guarda la collezione Ermanno Scervino Primavera – Estate 2016 

Around the world: Slovenia all’Auditorium di Milano

Lunedì 22 giugno alle ore 20.30 si è tenuto il secondo concerto della rassegna musicale “Around the world” pensata per Expo 2015 da laVerdi.

Presso l’Auditorium di Milano in largo Mahler, l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, dietro la conduzione del direttore d’orchestra Francesco Maria Colombo, ha eseguito una serie di brani della tradizione musicale slovena.

E’ quindi la Slovenia la nazione scelta per questo appuntamento volto a mostrare come la musica delle culture più lontane abbia una base comune, che renda tutti gli autori presentati “comprensibili” e capaci di coinvolgere la nostra intelligenza.

Le introduzioni ai brani del direttore Francesco Maria Colombo ne sono una prova: collegamenti storico-culturali correlati di fotografie e documenti che tengono viva l’attenzione in sala, un modo nuovo e interattivo di raccontare la musica e introdurre un neofita allo straordinario mondo delle sale da concerto.

Con la “Sinfonia per archi in re maggiore” di Giuseppe Tartini è iniziata la serata, una figura europea che passa la vita a girovagare per l’Italia e noto per aver composto la celeberrima sonata “Trillo del Diavolo”.

Ha seguito la “Seconda Suite per archi” di Marijan Lipovšek, unico fra gli autori in programma ad aver visto realizzarsi la nazione slovena.

Con il “concerto per arpa e orchestra” di Lucijan Marija Škerjanc fa il suo ingresso Elena Piva, la solista che dal 2000 ottiene il posto di Prima Arpa presso laVerdi e si conclude con Blaž Arnič e l’Ouverture a un’opera comica (purtroppo mai realizzata).

INFO E PRENOTAZIONI:

Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler, orari apertura: martedì – domenica ore 14.30 – 19, telefono 02.83389401/2/3; biglietteria via Clerici 3 (Cordusio), orari apertura: lunedì – venerdì ore 10 – 19, sabato ore 14 – 19, telefono 02.83389.334; on line www.laverdi.org o www.vivaticket.it.

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“Around the world” il viaggio musicale insieme a Francesco Maria Colombo 

La Risurrezione di Lazzaro di Caravaggio

Nel quadro, oggi custodito nel Museo Regionale di Messina, Caravaggio ha immaginato la scena in un luogo chiuso, una catacomba, sul cui pavimento appaiono teschi e ossa di defunti. Per tutta l’altezza della pala, sulla sinistra, il pittore ha rappresentato un pilastro che svetta come una torre a definire lo spazio. Qui era stato seppellito Lazzaro, un amico di Gesù.

In questo luogo, nel quale la morte aveva celebrato la sua ennesima vittoria, entra il Signore della vita. Come Dio nella Creazione di Adamo di Michelangelo chiamava all’esistenza l’umanità stendendo la sua mano, così Gesù allunga il suo braccio chiamando nuovamente alla vita colui che era sceso nella fossa.


La Risurrezione di Lazzaro di Caravaggio


E quella fossa si apre al comando di Gesù: accanto a lui vediamo un uomo che, inondato dalla luce, solleva la pietra tombale permettendo, così, che altri conducano fuori il cadavere di Lazzaro. La luce, che è la protagonista di tante opere di Caravaggio, qui diventa materia salvifica che squarcia l’oscurità dell’antro e definisce i vari personaggi.

Tutti rimangono strabiliati di fronte al miracolo di uno che, morto da quattro giorni e ormai in decomposizione, ritorna alla luce. Tra loro si evidenziano un uomo dietro il Cristo, del quale si intravede il volto con l’espressione della bocca nell’atto di gridare, e il necroforo che sorregge il cadavere.


Il corpo di Lazzaro, semicoperto da un lenzuolo, è colto in una rigida posizione diagonale, nello straordinario e difficile equilibrio tra la vita e la morte. Mentre la sua mano sinistra si solleva dalla zona del teschio e delle ossa, la destra è energicamente sollevata per rispondere al gesto di Cristo e costituisce il punto centrale della tela.

Sul lato destro Marta e Maria, sorelle di Lazzaro, si protendono in un atto di affetto verso il fratello, accogliendo con fede e gratitudine Cristo, vera luce del mondo.