Il mash up di Stella Jean sfila alla settimana della moda di Milano

Stella Jean ha presentato alla settimana della moda di Milano uno dei suoi spettacolari mash up di stili, silhouette e stampe che hanno portato la sua firma nell’olimpo della moda da tre anni a questa parte. Merito di Franca Sozzani, compianto direttore di Vogue Italia a cui Stella Jean ha dedicato una t-shirt alla fine dello show. Fin dal suo esordio alla settimana della moda di Milano, la stilista italo-haitiana ha fatto del mix and match il suo punto di forza, ma per la prima volta in questa stagione esprime in maniera diretta un pensiero politico attraverso i suoi abiti.


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L’ispirazione, racconta Stella Jean dietro le quinte, arriva dalla Guerra Fredda tra Stati Uniti e URSS. In effetti, dice, nei rapporti tra i due Paesi «non c’è niente di chiaro neanche adesso». La passerella alla settimana della moda di Milano diventa allora un modo per rappresentare l’ambiguità di questi tempi. Camicie ispirate alle divise militari statunitensi, con tanto di medaglie, si abbinano a gilet ricamati e gonne stampate con immagini pastorali della tradizione russa. Le divise dei soldati e i costumi tradizionali contadini si mixano in una moda donna dall’ambiguità straniante. Il mash up si articola, com’è nello stile Stella Jean, anche nelle forme e nei volumi: pencil skirt dalla vita altissima, con maxi ruches in fondo, si abbinano a bomber dalle maniche a sbuffo; felpe con cappuccio di pelliccia si indossano su gonne a balze dai motivi etnici; cappelli furry e babushka completano look dal taglio occidentale. Là dove i total look risultano un po’ troppo forti, i singoli capi presentati in passerella sono straordinariamente belli. Il cappotto di lana ricamato, gli abiti in mikado di seta stampata, le cappe dalle maniche ampie sono esempi di grande talento e maestria. Stella Jean fa sfilare una t-shirt sulla quale falce e martello diventano un paio di forbici, ago e filo. Comunista o capitalista? Anche in questo caso, Stella Jean si esprime attraverso l’ambiguità.


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L’eclettismo di Stella Jean incanta a Milano

Mix and match per la primavera/estate 2017 della stilista Stella Jean.

A Milano sfila una collezione esotica, un incrocio di culture che ancora una volta diventa firma incontrovertibile della stilista italo-haitiana.

La sua terra di origine, tanto selvaggia quanto affascinante, rivive nelle camicie abbinate a lunghe vesti in cotone; con polo che assieme a gonne plissé creano un look sporty-glam.

Il verde, il rosa e il bianco colorano tessuti come il PVC, il cotone e la rafia: stoffe che disegnano una linea che si contraddistingue per la varietà di fogge utilizzate: midi, mini, affusolate o comode.

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Stella Jean collabora con Marina Rinaldi

Non cessano le collaborazioni che la stilista italo-haitiana Stella Jean firma con i brand nostrani.

Proprio una settimana fa vi raccontavamo del contributo che Stella darà al noto marchio di moda ed intimo United Colors of Benetton (leggi la notizia cliccando qui).

 

Look Stella Jean (fonte immagine dresstothet.net)
Look Stella Jean (fonte immagine dresstothet.net)

 

Campagna pubblicitaria Marina Rinaldi FW 16-17 (fonte immagini marinarinaldi.com)
Campagna pubblicitaria Marina Rinaldi FW 16-17 (fonte immagini marinarinaldi.com)

 

 

Nelle ultime ore è stata confermata una nuova partecipazione della designer e stavolta per il marchio Marina Rinaldi.

Il brand dedicato esclusivamente alle donne curvy ha chiesto ed ottenuto una collaborazione di Stella Jean che molto probabilmente interverrà sulle stampe dando vivacità ai capi di Marina Rinaldi, sempre molto garbati e seriosi.

La capsule collection primavera/estate 2017 di cui ancora non si hanno le specifiche, verrà presentata in anteprima il 23 settembre in occasione della Milano Fashion Week.

 

 

Fonte cover Getty Images

Stella Jean sigla una capsule collection per Benetton

Alla sua prima collaborazione esterna con un designer, United Colors Of Benetton sceglie di affidarsi all’estro creativo di Stella Jean.

La stilista romana di origini haitiane è stata chiamata a disegnare una capsule collection di maglieria rispettando lo stile del marchio italiano.

Stella dovrà interpretare il knitwear Benetton osando tutto l’estro creativo che l’accompagna in ogni sua collezione. Colori accesi, stampe che rimandano ai segni del suo paese d’origine, Haiti: questa collezione dedicata all’universo femminile  sarà accompagnata anche da accessori e  come prevedibile rispetterà la tradizione tessile dei suoi avi, segno imprescindibile nelle collezioni dell’omonimo brand della stilista.

 

Stella Jean (fonte immagine cntraveller.com)
Stella Jean (fonte immagine cntraveller.com)

 

Ritratto di Stella Jean eseguito dal fotografo Andrea Benedetti
Ritratto di Stella Jean eseguito dal fotografo Andrea Benedetti

 

 

Questa collaborazione è legata al Women Empowerment program un programma di sostenibilità del gruppo Benetton che strizza l’occhio ai paesi in via di sviluppo che supporta l’emancipazione delle donne in tutto il mondo.

La collezione autunno/inverno 16-17 sarà venduta negli stores monomarca e sull’e-commerce ufficiale del marchio dal prossimo dicembre 2016.

 

 

Fonte cover vogue.it

I migliori backstage di Milano Moda Donna: Stella Jean

A accompagnare la sfilata di Stella Jean, nel segno della rappresentazione degli avi, tra ritratti e maschere etniche, un coro gospel soul


La designer di origini creole, che vive e lavora a Roma non delude i suoi affezionati che ritrovano anche nella collezione Autunno Inverno 2016 2017 la fusione tra la cultura del vecchio e la verve del nuovo continente. Il Ritratto e la Maschera e il parallelismo socio-antropologico delle due facce della stessa medaglia, una sorta di Dr Jekyll e Mr Hyde che rivive nell’albero genealogico, è la tematica affrontata in passerella.
I manufatti etnici dell’Africa Subsahariana incontrano il gusto dei grandi artisti come Modigliani, Giacometti, Picasso e Gauguin, affascinati dal primitivismo, dando vita a un viaggio attraverso la galleria degli avi.
A supervisionare il fluire delle ispirazioni la figura del carabiniere in qualità di rimando immediato all’Italia, terra del cuore per Stella Jean.



I volti del passato, quindi, visti come riferimento della propria identità sociale nonché legame con il vissuto e le tradizioni, in modo da preservarne il culto.
Il classico rivive nei cappotti, nelle giacche e nei trench arricchiti di stampe e ricami, le lunghezze scelte per gonne e abiti ladylike sono variegate e i pantaloni con le bande laterali richiamano la divisa dei carabinieri per affermarsi come tuxedo rivisitati.
Per la prima volta, inoltre, la stilista utilizza una sofisticata tecnica di recupero e lavorazione, il Fluffy, tessuto interamente estrapolato dagli scarti industriali del mass market.
Gli accessori hanno le fogge più svariate: dalle clutch in plexiglass con applicazioni di piume colorate alle doctor bag in tessuto e dalle ciabattine piatte ricche di pietre ai sandali in cavallino maculato.
A completare il tutto i gioielli dei designer dell’Elisabetta Cipriani Gallery, con sede a Londra, che esaltano l’eclettismo suggerito anche dalla colonna sonora prescelta per la sfilata: i brani del coro soul gospel Soul Voices.


Fashion editor: Alessia Caliendo
Video: Christian Michele Michelsanti
Photo: Matteo Di Pippo


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Trend A/I: Bohemian Rhapsody

La stagione A/I 2015/2016 ci riporta indietro nel tempo, fino agli indimenticabili anni Settanta. Un trend che non è mai stato così amato, tanto da divenire ora protagonista assoluto delle passerelle per la prossima stagione invernale.

Un tripudio di stampe paisley, su lunghi abiti in impalpabile chiffon dalle suggestioni boho-chic. Lo stile bohémien conquista sempre più imponendosi come trend incontrastato per l’inverno 2016. Uno stile che piace perché sta bene a tutte e perché dona uno charme particolare.

La donna proposta dagli stilisti nelle collezioni A/I è una moderna hippie chic che indossa pantaloni a zampa d’elefante, monili etnici e outfit in pieno stile festival. Largo a caftani da giorno e da sera, da indossare con gilet o giacche in montone, stivali in camoscio o sandali da schiava. Fiori intrecciati tra i capelli o foulard usati alla stregua di turbanti completano il look gipsy.

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Oggi come ieri. Pantaloni e blusa di seta Mohanjeet, colbacco in pelliccia Gelot, foto di di Peter Knapp per Elle France, 1970.
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Edita Vikeviciute posa come una gitana extra lusso per Roe Ethridge, W Magazine Giugno-Luglio 2015
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La moda A/I 2015/’16 trae spunto dagli anni Settanta
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Andreea Diaconu per Mario Sorrenti, Vogue Paris marzo 2015
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Ispirazione boho-chic per Yves Saint Laurent, nella sua Russian Collection, 1976
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Veruschka per Artisans du Liban et d’Orient, Vogue Paris Settembre 1969
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Marisa Berenson fotografata da Gian Paolo Barbieri, 1969
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Meng Zheng per Vogue Cina, maggio 2015

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Veruschka in gipsy style, Vogue aprile 1969


Trionfa su tutto il caftano, capo simbolo della cultura hippie, da indossare con gioielli antichi dal sapore etnico, frange e accessori di ispirazione folk: questo autunno dimenticatevi di essere nel 2015, la moda parla inequivocabilmente Seventies.

Armate di flower power ci aggingiamo a vivere una stagione all’insegna di suggestioni antiche ma mai dimenticate. Erano gli anni dell’amore libero, della fratellanza universale e delle maxi gonne che tutte, da bambine, abbiamo visto nel guardaroba della mamma. Una moda fresca e colorata, capace di dare vita anche al più grigio degli inverni.

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Angela e Audrey Lindvall fotografate da Mikael Jansson per Vogue Italia, Ottobre 2001
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Raquel Zimmermann in stile bohémien per Vanity Fair
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Frida Gustavsson fotografata da Magnus Magnusson per Elle Svezia novembre 2010
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Sasha Pivovarova per Mikael Jansson, Vogue US febbraio 2014

L'Officiel, Teatro Greco di Taormina
Fashion shoot al Teatro Antico di Taormina, Sicilia, L’Officiel #567, tuta Yves Saint Laurent, P/E 1969


È una luxury hippie quella proposta da Burberry Prorsum, tra maxi poncho e dettagli shabby-chic. Pregiati velluti e broccati di seta sono stati i protagonisti assoluti della sfilata di Alberta Ferretti, in una collezione in cui notevoli sono i rimandi folk ed etnici, quasi un tributo alla famosa Russian Collection proposta da monsieur Yves Saint Laurent nel lontano 1976.

Richiami etno chic anche da Dries van Noten, in cui si respira piena atmosfera boho-chic. Valentino propone un excursus attraverso gli anni Sessanta e Settanta, spaziando dal mood optical alle suggestioni quasi fatate di abiti che ricordano la magia di Ossie Clark e Thea Porter. Note floreali da Giambattista Valli, sebbene prevalga anche qui un mood swinging che rimanda al decennio precedente.

Giambattista Valli
Giambattista Valli
Valentino
Valentino
Isa Stoppi in Valentino
Isa Stoppi e Janette Christensen in Valentino Haute Couture 1971, foto di Chris von Wangenheim
Burberry Prorsum
Burberry Prorsum
Dries Van Noten
Dries Van Noten

Mood folk da Alberta Ferretti
Mood folk da Alberta Ferretti


Protagonista delle passerelle è uno stile wild, che predilige lunghezze maxi e tessuti svolazzanti come lo chiffon di seta. Largo alle stampe, in primis cachemire e paisley, rivisitate nei toni più caldi e nei colori più accesi. E se Dsquared ripropone il mood andino di un genio della moda quale è stato Giorgio di Sant’Angelo, la donna vista da Anna Sui è una santona di lusso direttamente presa in prestito alle comuni anni Settanta.

Veruschka wearing Giorgio Di Sant' Angelo for “The Magnificent Mirage” by Franco Rubartelli, 1968.
Veruschka in Giorgio Di Sant’ Angelo per lo shoot ricordato come “The Magnificent Mirage”, foto Franco Rubartelli, 1968.
Dsquared2
Dsquared2
Natasha Poly, foto di Mert Alas & Marcus Piggott, Vogue Paris settembre 2015
Natasha Poly, foto di Mert Alas & Marcus Piggott, Vogue Paris settembre 2015
Stampe batik da Anna Sui
Caftani in stampe batik da Anna Sui

Karen Elson fotografata da Tim Walker, Vogue UK maggio 2015
Karen Elson fotografata da Tim Walker, Vogue UK maggio 2015


Il bohémien trova come sempre un valido rappresentante in Roberto Cavalli, che propone dettagli in pieno stile gipsy. Di netta ispirazione etno-chic anche Paul & Joe e Chloé, che propongono capispalla in montone, poncho patchwork e gilet portati sopra abiti svolazzanti dalle proporzioni Seventies.

Anima gipsy da Roberto Cavalli
Anima gipsy da Roberto Cavalli
Full immersion nei Seventies da Chloé
Full immersion nei Seventies da Chloé
Il boho-chic di Paul & Joe
Il boho-chic di Paul & Joe
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Isabeli Fontana fotografata da Jacques Dequeker per Vogue Brasile dicembre 2012
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Carmen Kass fotografata da Yelena Yemchuk per Vogue Giappone ottobre 2005

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Sienna Miller, grande amante del look boho-chic


Il “festival” è un trend che ha preso piede già dal 2014: sdoganato da eventi come il Coachella e il Glastonbury Festival, adorato da icone del jet set internazionale come Sienna Miller e Kate Moss, lo stile boho-chic ha rivoluzionato il guardaroba femminile. Colori accesi, rimandi ad altre culture, evidenti ad esempio nelle stampe batik, la moda anni Settanta è un crogiolo di idee e suggestioni che si mixano mirabilmente, lasciando anche spazio per fornire un’interpretazione personale del mood prevalente.

Jeans scampanati indossati sotto un cardigan a motivi aztechi e un maxi poncho, fino a completare il look con un cappello a tesa larga in feltro di lana, che conferisce un tono intellettuale, e una borsa con le frange: tutto ci parla di Seventies. Anni di piombo vissuti sempre col sorriso, anni che hanno cambiato per sempre il corso della moda e che rappresentano come poche altre tendenze un vero e proprio evergreen dello stile.

Stampe floreali da Gucci
Stampe floreali da Gucci
Patchwork visto da Etro
Patchwork visto da Etro
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Kate Moss per Etro A/I 2015/2016

Stella Jean
Stella Jean


Stampe patchwork e ancora montoni visti da Stella Jean. Delicate e romantiche le stampe floreali proposte invece da Gucci, mentre il patchwork è protagonista della collezione Etro, che fa sfilare abiti in tessuti preziosi che sanno di Oriente, e arruola come testimonial un guru dello stile bohémien come Kate Moss.

Che dire, peace & love.


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Milano Moda Uomo: la sfilata di Stella Jean

Lo stile si mescola alla narrativa – Stella Jean non perde occasione di “raccontare” la sua collezione uomo per la primavera/estate 2016.

E’ un uomo che ama incrociare culture e tradizioni nella sua fitta rete di conoscenze, cui si presenta con righe verticali e orizzontali, un decumano che ci riporta alle origini italo-haitiane della stilista, cresciuta in una famiglia multiculturale.

L’uomo Stella Jean veste i colori creativi e frizzanti del Burkina Faso, il guizzo dell’arancio, la freschezza del lino. I contrasti sono forti come l’incontro tra il parka e i sandali in stile metropolitano; la giacca ed il trench si uniscono ai bermuda e ai costumi stampati, un richiamo forte dall’equatore a cui l’uomo non sa rinunciare.

Il valore della collezione primavera-estate 2016 Stella Jean è potenziato dall’artigianalità dei capi, prodotti creativi delle donne che lavorano nei villaggi del Burkina Faso, in nome della valorizzazione di asset locali che si proiettano in un sistema di reti globali.

Guarda la collezione uomo primavera-estate 2016 di Stella Jean:


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