Tony Ward: sfila a Parigi l’eleganza di un cigno

Ha sfilato a Parigi la haute couture firmata Tony Ward. A calcare la passerella una diva che sembra uscita direttamente dalla Dolce Vita: sfarzo, opulenza e delicata eleganza nei lunghi abiti a sirena che si alternano sul défilé.

Tripudio di piume all over e trionfo di delicata eleganza, ricca di tagli couture, istrionismi e giochi che rivelano la maestria del couturier libanese, che ci ha da tempo abituati al suo estro creativo.

Mantelli impreziosiscono abiti da gran soirée, quasi come ali di un cigno: la donna Tony Ward è regale e principesca. Dettagli studiati con certosina precisione illuminano la sofisticata couture che strizza l’occhio alla vecchia Hollywood. Suggestioni Fifties nelle gonne a ruota di certi capi. La palette cromatica abbraccia toni neutri spezzati qua e là dal nero e dal rosso scarlatto e da un blu illuminato da intarsi e ricami preziosi.

tw2

tw3

tw5

tw6

tw8

tw9

tw10

(Tutte le foto sono tratte da Madame Figaro)


Potrebbe interessarti anche
Alexandre Vauthier: couture contemporanea:

La femme fatale di Emanuel Ungaro incanta Parigi

In passerella da Emanuel Ungaro sfila una donna forte e sicura di sé, tra ispirazioni tratte dall’immaginario fotografico di Helmut Newton e le atmosfere bohémien degli anni Settanta. La Paris Fashion Week segna un nuovo successo firmato Fausto Puglisi: lo stilista siciliano propone per la celebre maison una collezione Autunno/Inverno 2016-2017 ricca di femminilità.

Oro e ricami preziosi illuminano la pulizia di lunghi abiti da sera, castigati ma sofisticati, mentre l’inedito mix & match di stampe riesce nell’arduo compito di coniugare in maniera assolutamente aplomb i motivi floreali all’animalier.

Pencil skirt maculate si sposano a bomber e felpe a stampa floreale, dettagli sporty-chic che inaspettatamente non cozzano con il mood sofisticato e femminile dato dal pizzo Guipure.

u1
(Fonte Madame Figaro)
u2
(Fonte Madame Figaro)
u3
(Fonte Madame Figaro)
u4
(Fonte Madame Figaro)
u6
Bianca Balti sulla passerella di Emanuel Ungaro (Foto Madame Figaro)

u7
(Fonte Madame Figaro)


Silhouette discrete e raffinate esaltano la femminilità, mentre i fiori, emblema della maison, e l’animalier, ricordano le donne di Helmut Newton, indomite valchirie forti della propria femminilità. Contrasto è la parola d’ordine, tra suggestioni glam e broccati ispirati a Klimt troviamo stampe lucenti, lurex e lamé, riferimenti Art Deco e dettagli Eighties.

Si è detto stanco del corto Puglisi, che fa della lunghezza midi delle gonne il nuovo fashion trend: è una moda facile da indossare, la sua, tra bluse imbottite, maglie con maniche in seta e abiti in pizzo. Ricordano lo stile di Paul Poiret i cappotti vestaglia in broccato con stampe d’ispirazione orientale, che si alternano al piglio più deciso ma forse meno convincente dei capispalla in Principe di Galles. In passerella brilla Bianca Balti, nuova musa dello stilista siciliano.

Sfila a Parigi il minimalismo tecnologico di Courrèges

Ad aprire la Paris Fashion Week, nella giornata odierna, è stata una delle maison più antiche e prestigiose della moda francese, dagli anni Sessanta ad oggi: Courrèges. Protagonista assoluto della sfilata Autunno/Inverno 2016-2017 è stato un inedito minimalismo tecnologico dal forte impatto scenografico.

Arnaud Vaillant e Sébastien Meyer ci avevano già sorpresi lo scorso settembre con la loro prima collezione per il celebre brand francese. Oggi il duo di stilisti non si smentisce, tenendo alta la bandiera in quello che è stato il primo défilé dopo la scomparsa di André Courrèges avvenuta lo scorso gennaio (qui un tributo allo stilista).

Il brand, da sempre in prima linea nel proporre una moda avanguardistica, proiettata verso un audace futurismo, propone un interessante connubio di suggestioni Swinging Sixties, che strizzano l’occhio al glorioso passato, ed elementi tecnologici, destinati a rivoluzionare il corso stesso della moda. Sulla passerella si consuma un inedito sodalizio tra il marchio francese e Apple: sfila il cappotto high-tech, che unisce la sartorialità alla tecnologia. Per la prima volta nella storia l’high-tech diviene parte integrante della moda, con la creazione di un cappotto dal taglio sartoriale dalle linee classiche, che contiene però una rivoluzione al suo interno: l’innovativo iCoat contiene infatti una piccola batteria che può essere caricata con il carica batterie dell’iPhone. Un trucco semplice per una novità di portata storica: basterà infatti premere un pulsante perché le spalle e le tasche dei capispalla brevettati si riscalderanno immediatamente. La tecnologia diventa fashion, dalla Silicon Valley proiettata direttamente sulle passerelle di Parigi.

co1
(Foto Madame Figaro)
co2
(Foto Madame Figaro)
co3
(Foto Madame Figaro)
co4
(Foto Madame Figaro)
co5
(Foto Madame Figaro)
co6
(Foto Madame Figaro)
co7
(Foto Madame Figaro)

co8
(Foto Madame Figaro)


Il futurismo della maison si snoda attraverso la vernice, che impreziosisce le minigonne e il tipico abitino a trapezio, passepartout d’ispirazione Sixties, come i grafismi optical nei toni del bianco e nero, che riprendono il filone Mod. Il corpo è ora in primo piano, tra tute aderenti e shift dresses. Il focus è tutto in un pezzo unico che cattura l’occhio dello spettatore: la minigonna in colori fluo, i pantaloni aderenti o i cappotti. I materiali innovativi si accompagnano a una palette cromatica tecno, che vede in primo piano nuance plastiche come il rosso, il blu elettrico e il verde. Dalle giacche biker ai capispalla optical, spiccano i pantaloni trompe l’oeil, mentre cut out innovativi si aprono sui capi, con pannelli tagliati come un diamante, che impreziosiscono il busto. La collezione sarà immediatamente disponibile online nelle boutique del marchio: un approccio, questo, che strizza l’occhio alle strategie di marketing, come dichiarato da Jacques Bungert e Frédéric Torloting, che hanno acquistato il brand lo scorso in 2011. Un programma che si preannuncia vincente, come l’avvento della tecnologia nella costruzione stessa dei capi che hanno calcato la passerella. Il futuro è qui.

La valchiria di Fausto Puglisi incanta la Milano Fashion Week

Protagonista indiscusso della prima giornata della Milano Fashion Week è stato Fausto Puglisi, che si riconferma come una delle personalità più forti del fashion biz.

Istrionico, barocco e geniale, l’universo creativo dello stilista trae nuova linfa vitale dal carattere già evidenziato nelle ultime collezioni. La donna che calca la passerella è una guerriera in colori fluo e spacchi vertiginosi. Una femminilità ribelle, quasi esplosiva, caratterizza l’Autunno/Inverno 2016-2017 di Fausto Puglisi, che non teme la falcata più seducente e felina di questa valchiria metropolitana.

Elementi sporty-chic si sposano mirabilmente a suggestioni che sembrano provenire direttamente dallo streetstyle. Bicromie accese ed elementi grafici si snodano su gonne, maxi cardigan, maglie a righe e gonne da cheerleader. Mosaici e quadretti ritornano come fil rouge a caratterizzare una collezione che trae ancora una volta spunto da certo barocco siciliano unito a suggestioni classiche. Si respira un’aria da Antica Grecia negli abiti peplo, coniugati in chiave rock, come anche nei calzari da gladiatore.

fp
Photo by Giovanni Giannoni/WWD
fp1
Photo by Giovanni Giannoni/WWD
fp2
Photo by Giovanni Giannoni/WWD
fp3
Photo by Giovanni Giannoni/WWD
fp4
Photo by Giovanni Giannoni/WWD
fp5
Photo by Giovanni Giannoni/WWD
fp6
Photo by Giovanni Giannoni/WWD

fp8
Photo by Giovanni Giannoni/WWD


Fiocchi si snodano su abiti impalpabili dagli spacchi audaci. Minigonne impreziosite da stelle e decorazioni barocche vengono indossate su anfibi: è così che Bianca Balti, nuova musa dello stilista, attraversa la passerella. La diva rock di Puglisi sembra provenire dalle spiagge californiane, o dal più esclusivo party in piscina di una villa hollywoodiana.

La palette cromatica attraversa colori fluo, in primis rosa, viola, rosso, tocchi di azzurro e righe. Tra i materiali usati spicca la pelle nei leggings e nei dettagli di capispalla che cedono alla tentazione di borchie e pietre preziose, mentre maestosi sono gli arabeschi cromatici che si disegnano su gonne e maglie a listini e blocchi di colore.


Potrebbe interessarti anche:
N°21 sfila tra patchwork e sovrapposizioni

Oscar de la Renta incanta New York

Sontuosa, regale, principesca la sfilata Oscar de la Renta per l’Autunno/Inverno 2016-2017. Peter Copping fa sfilare a New York un inno alla femminilità.

Da sempre emblema incontrastato di certa sublime eleganza americana, fatta di abiti scultura e suggestioni vittoriane, Oscar de la Renta non perde la sua identità originaria. E se Carrie Bradshaw in “Sex & the City” non perdeva occasione per dichiarare la sua adorazione per le iper femminili creazioni del brand, già nel corso degli anni Settanta il geniale couturier (scomparso nel 2014) si poneva come controparte statunitense dei più noti stilisti francesi.

Amato da star del calibro di Grace Kelly e Andy Warhol, le sue creazioni hanno fatto storia. Adesso Copping, alla direzione creativa del marchio da circa un anno, va alla riscoperta degli archivi storici della maison, in un excursus stilistico che dagli albori del marchio ci porta fino ai giorni nostri. È quindi nel segno della tradizione che si impone la collezione per la prossima stagione invernale. La modernità si sposa alla perfezione con il glorioso passato, in un sublime gioco di citazioni, rimandi e sperimentazione.

image

image

image

image

Materiali high-tech si mixano ad ispirazioni che provengono dal 18esimo secolo, come il bustino in lana stretch accompagnato dalla gonna da ballo in taffettà grigio. Trionfo barocco di broccati di seta per tailleur a abiti impreziositi da colletti bon ton in pelliccia.

Romantica, sofisticata e leggiadra, la donna ODLR è fiera della propria femminilità, che non perde occasione di sottolineare attraverso vezzi a tratti infantili, come i fiocchi di taffettà che sbucano da capi che sembrano ancora imbanditi. Largo a gonne a ruota su prom dress, corsetti, sete damascate, pizzo, dettagli lingerie, broccati preziosi. Poi, il guizzo creativo di unire la pelle e materiali innovativi, che si inseriscono nell’ambito della più antica tradizione sartoriale.

image

image

image

image

image

Nella palette romantica rosso, rosa, turchese, tocchi in oro, bordeaux e tanto fucsia. Largo a seta, organza, raso e stoffe pesanti su abiti scultura: la donna di ODLR è una Cenerentola moderna, pronta per andare al party più glamour. Full skirt in tulle esprimono un’opulenza barocca, tra oro all over, pattern floreali e dettagli sparkling. Tra fiocchi, nastrini, cappottini bon ton, spuntano le stampe tapestry, mentre la scelta dei materiali usati guarda al futuro.

Sfilano in passerella abiti da ballo che profumano di haute couture, tra soffici nuvole di tulle e costruzioni ardite e rigorose. Nella Prince George Ballrom di Madison Square Park si celebra la femminilità. L’eredità di Oscar è in buone mani e la moda a volte riesce ancora a farci sognare.

(Foto Madame Figaro)


Potrebbe interessarti anche:
New York Fashion Week: Chiara Boni conquista il cosmo

Parigi Moda Uomo: l’effortlessy-chic di Hermès

Pulizia, il consueto stile effortlessy-chic e un tocco futurista hanno caratterizzato la sfilata di moda maschile Hermès per la prossima stagione invernale. Véronique Nichanian ha presentato una collezione caratterizzata da un’eleganza disinvolta e rilassata, in linea con lo spirito della storica maison francese. Stile vincente non si cambia, recita un vecchio motto: e in effetti il carattere tipico del brand non viene assolutamente alterato nonostante la designer francese osi, mixando nuance ardite e sperimentando con materiali insoliti.

Nonchalance sembra essere la parola d’ordine per un uomo che, in tempi frenetici e convulsi, sceglie invece di andare controcorrente e rallentare i ritmi: i modelli che si alternano sulla passerella hanno le mani in tasca e indossano comodi pantaloni con elastico in vita. L’uomo Hermès per l’Autunno/Inverno 2016-2017 predilige il parka e i capispalla in pelle. Le silhouette sono gentili, abbondano i colli alti e le sciarpe e la palette cromatica varia dal turchese al mostarda fino al crema, al grigio e al rosa pallido, senza dimenticare l’arancione simbolo della maison, e il cammello. Il nero la fa da padrone, mentre i modelli sfoggiano borse che impreziosiscono la classicità di capispalla come il trench, insolitamente declinati in pelle.

Veronique Nichanian, definita “la sacerdotessa della moda maschile”, coniuga mirabilmente comfort e stile, conferendo all’uomo un tocco di charme moderno e avanguardistico, che non stravolge l’identità del brand. I modelli indossano il consueto foulard d’ordinanza, simbolo per antonomasia della maison francese, mentre ardito risulta a volte il mix & match, specie per quanto concerne la palette cromatica. Inoltre, sempre nel corso della sfilata, è stato presentato il lancio dell’Apple Watch Hermès: dallo scorso 22 gennaio sono disponibili i primi dieci modelli del nuovo nato, con prezzi che variano da 1.300 a 1.780 euro.

he

he1

he2

he3

he4

he5

he7

he6

Il “mangapunk” di DSquared2 sfila alla Milano Moda Uomo

Mangapunk: è questo l’hashtag ufficiale nonché il titolo della sfilata Autunno/Inverno 2016-2017 di DSquared2. Un samurai in kilt è il protagonista della collezione per la prossima stagione invernale, che ha sfilato stamane, nell’ultimo giorno della Milano Moda Uomo.

Immerso in una location digitalizzata ricoperta di arbusti sottili, l’uomo che calca la passerella in mini kilt scozzese sembra uscito dai manga giapponesi. La Gran Bretagna incontra il Giappone: i gemelli canadesi Dean e Dan Caten riescono nell’improbabile connubio, per una collezione all’insegna delle contaminazioni. Dettagli marinière si coniugano a tocchi pop art, per un uomo che affronta il rigore invernale con piumini fosforescenti. Tanto denim, sia nei giubbotti che nelle camicie. Tra i capispalla spiccano il parka e il classico kaban blu rivisitato: ma se il primo è caratterizzato da inedite allacciature a nastro e da stampe pop, il secondo tradisce un’ispirazione marinara, evidente nei bottoni con ancore stampate. I volumi sono over, i tessuti plissettati.

L’eccentricità, da sempre cifra stilistica del brand, si arricchisce qui di contaminazioni altamente scenografiche e trae ispirazione dal punk, per un uomo dalla personalità decisa e dal carattere forte. Suggestioni orientali nei pantaloni che ricordano i kimono, per un moderno samurai in chiave punk. Ricordano quasi una tenuta da karate i larghi pantaloni in cotone bianco, mentre anche le stampe omaggiano l’Oriente. Bomber in seta brillante, decorazioni floreali, jeans e bermuda doppiati con mini kilt uniti al punto vita da una zip: l’uomo DSquared2 ricorda a tratti uno dei personaggi del teatro kabuki, in un suggestivo gioco di ruolo.

Argento e nero dominano la palette cromatica, accanto a colori fluo, per un défilé ricco di spunti. Il kilt, declinato nell’intramontabile tartan, ma anche in nero, si indossa sulla pelle nuda o sopra i pantaloni. Le gambe sono coperte da calzettoni, mentre le calzature appaiono forti, quasi indistruttibili, siano stivali o sneakers. Tra gli accessori spicca lo zaino, indossato spesso da questo guerriero ninja in chiave contemporanea.

ds

ds2

ds4

ds5

ds7

ds8

ds10

ds117

ds12

ds13


Potrebbe interessarti anche:
Milano Moda Uomo: i Seventies in passerella da Gucci

Milano Moda Uomo: i Seventies in passerella da Gucci

Back to Seventies: la tendenza è lampante nella collezione Gucci Autunno/Inverno 2016-2017 che ha sfilato oggi nell’ambito della Milano Moda Uomo. L’estro creativo di Alessandro Michele non smette di affascinare, in una sfilata attesissima, con una modella d’eccezione, la scrittrice americana transgender Hari Nef. Nata a Philadelphia, trasferitasi più tardi a New York, dove ha firmato un contratto con la prestigiosa IMG Models, la modella ha sfilato per Alessandro Michele, che ha dichiarato di ammirarne il carisma e lo spirito libero, e ha gestito anche l’account Snapchat del brand italiano.

La collezione Gucci per la prossima stagione invernale porta in passerella un uomo ironico e spregiudicato, che sfila in pigiama floreale perfettamente a suo agio sul red carpet in velluto costruito per l’occasione all’ex scalo ferroviario, location del défilé. Romanticismo, nostalgici tocchi vintage e trasgressione in chiave chic: sono questi i temi chiave su cui si snoda la collezione proposta da Alessandro Michele. Un po’ Mick Jagger e un po’ John Lennon, l’uomo di Gucci è barocco, impavido, semplicemente irresistibile. Richiami Seventies evidenti nel paisley e nei tessuti tapestry di trench più simili ad una vestaglia, ma anche nelle proporzioni e nei volumi, come nei pantaloni scampanati e nei maglioni a dolcevita di quest’uomo efebico e ribelle, che si presenta in broccato di seta, accostando il tartan alle stampe cartoon raffiguranti Snoopy. Patchwork di pattern e dettagli finemente lavorati, come i berretti in maglia ricamati con lavorazioni e stampe peruviane. I pigiami da sera sono decorati con preziosi dettagli floreali e vengono indossati tra occhiali da sole e collane con grossi medaglioni, mentre ai piedi catturano l’attenzione i sandali rasoterra: molte uscite ricordano il look adottato dagli habitué delle comuni anni Settanta. Si continua con grandi sciarpe, mantelle, berretti e le immancabili borse con il logo della maison.

Il chiodo è ricamato, i mocassini-pantofola hanno il bordo di pelliccia. L’uomo Gucci rivendica per sé il ruolo di primadonna, con il savoir faire e l’ironia che contraddistinguono da sempre il direttore creativo dello storico brand italiano. Un nuovo successo per uno stilista che ha tanto da raccontare.

gucci

gucci1

gucci2

gucci3

gucci4

gucci5

gucci6

gucci8

gucci9


Potrebbe interessarti anche:
Milano Moda Uomo: il cowboy di Antonio Marras

Bottega Veneta: il senso di Tomas Maier per lo stile

Se pensavate che certa eleganza maschile fosse solo un ricordo lontano chiuso nei meandri del passato e nel fasto di gloriosi tempi andati, ebbene vi sbagliavate. Tomas Maier porta sulla passerella di Bottega Veneta l’ultimo dei gentlemen, per una collezione Autunno/Inverno 2016-2017 all’insegna del rigore e dello stile.

Un uomo dall’eleganza discreta e sobria, consapevole e sicuro, che non ha bisogno di ostentare alcunché. Sì, perché la vera eleganza non sente l’esigenza di crogiolarsi nell’apparenza e nella mera esibizione. Una grande ricerca estetica passa sempre, al contrario, per una profonda introspezione e per una accurata ricerca stilistica. Tomas Maier bada soprattutto allo stile: genio contemporaneo estraneo alle logiche di mercato, il designer fa della solitaria creazione la sua filosofia.

Silhouette impeccabili negli abiti a doppiopetto in flanella di cashmere, come negli smoking e nei cappotti in tweed, dallo charme evergreen. Sciarpe e il più classico Borsalino completano il look di un uomo che trae ispirazione dai gentlemen dei film anni Quaranta. Ricorda un po’ Humphrey Bogart, forte della propria personalità e sicuro di sé, l’uomo che calca la passerella.

Le linee sono slanciate e allungate, per una collezione elegante e raffinata. I blazer sono corti, i materiali vedono in pole position la pelle e la lana, ma anche il tweed. I cappotti doppiopetto e i trench in pelle con zip a vista, per lui e per lei, sono discreti ma esaltano la figura. Gli accessori, come gli stivaletti dalla punta squadrata e la tote bag in pelle di vitello, testimoniano la sapienza artigiana, ma anche il comfort e la pulizia di una collezione che riporta in auge lo stile. La palette cromatica varia dal blu scuro al borgogna al verde bottiglia. Trionfo del tartan, rivisitato in chiave ultra colorata, mentre il nero è protagonista assoluto. Dettagli sartoriali nei maglioni, mentre i tessuti tradiscono l’attenzione certosina per la qualità: velluto in lino e cotone, morbido cachemire, lana e gomma.

bv

bv3

bv5

bv7

bv9

bv10


Potrebbe interessarti anche:
Milano Moda Uomo: N°21 e i nuovi Mods

Milano Moda Uomo: l’eroe metropolitano di Jil Sander

Su uno sfondo metropolitano sfila l’uomo Jil Sander. Capi militari e suggestioni minimal-chic nella collezione Autunno/Inverno 2016-2017 disegnata da Rodolfo Paglialunga. L’eleganza sartoriale di linee pulite ed essenziali si coniuga con l’estro creativo e la sperimentazione, evidente soprattutto nei dettagli, audaci e particolari. I cappotti sono sezionati da cinture oblique che sottolineano il busto.

Ricordano le imbracature, a metà tra fetish e futurismo, le cinture che evidenziano in diagonale la figura maschile. Tabacco, grigio e muschio compongono la palette cromatica di quelle che sono vere e proprie uniformi urbane. Lana grezza e pelle la fanno da padrone, ma la sperimentazione non lesina in materiali tecno, come il nylon, che ricorda le tute da sci. Il dandy metropolitano di Jil Sander indossa colli di pelliccia, raffinate scarpe lucide e stivaletti, ma anche zainetti in pelle. Il look è formale e rigoroso, le linee sono squadrate e quasi marziali.

I capi sartoriali svelano una silhouette nuova, per giacche, cappotti e tute in stile militare, che divengono uniforme d’ordinanza nella giornata lavorativa di questo eroe moderno. Pullover a coste con toppe sulle spalle e maglie in filato vengono completate da grandi sciarpe appuntate da spille. I top sembrano tuniche, mentre il comfort diviene la parola d’ordine, tra capi con zip privi di costrizioni, per un’eleganza che privilegi la comodità. Suggestivi capispalla in pelle chiudono il défilé.

image

image

image

image

image

image


Potrebbe interessarti anche:
Milano Moda Uomo: l’eleganza concettuale di Marni

Milano Moda Uomo: l’eleganza concettuale di Marni

Linee pulite ed essenziali, ma anche stampe floreali e romanticismo in passerella da Marni. Una collezione Autunno/Inverno 2016-2017 all’insegna del minimal-chic.

Consuelo Castiglioni, alla direzione creativa del brand, propone una collezione dal mood easy e dall’eleganza concettuale, ma la cura per il dettaglio è evidente nelle camicie allacciate sulla schiena, che ricordano i camici dei chirurghi o addirittura delle puerpere. Completano il quadro le bluse sovrapposte e senza bottoni.

Le stampe sono basic, dalle classiche righe al mood floreale, per un pattern definito dalla designer «broken promise». Gli avvolgenti cocoon coat rivelano linee nuove e inedite, come la cintura laterale a scomparsa. A metà tra la vestaglia e il kimono, i nuovi cappotti esaltano la comodità. Marni sdogana ufficialmente l’uomo in pelliccia: la parola d’ordine è osare. Che sia una stola o un cappotto, l’uomo che calca la passerella non teme il freddo, facendo proprio un capo luxury tipicamente femminile. Il lusso diviene ora alla portata di tutti, e viene sapientemente sdrammatizzato, grazie a sneaker e berretti.

“Tutto è in movimento”- questo sembra essere il mood alla base della collezione disegnata dalla Castiglioni. La passerella stessa divine un labirinto su cui si muove sicuro un uomo futurista, perfettamente a suo agio nel minimalismo, che diviene un nuovo trend. Forse il più auspicabile, in tempi in cui il concetto classico di eleganza appare lontano.

image

image

image

image

image

image


Potrebbe interessarti anche:
Milano Moda Uomo: il western siciliano di Dolce & Gabbana