Se fino ad oggi dominava il mercato dell’abbigliamento low cost, H&M si accinge a conquistare anche il mondo del design. Ha appena aperto in Italia, ad Arese, il primo punto vendita della linea H&M Home. Una home-couture esclusiva a prezzi competitivi, per collezioni ricche di fascino.
Il colosso svedese, leader nell’abbigliamento low cost, fa tremare l’avversario Ikea, da sempre leader indiscusso nel design nordico: ora oltre alle già apprezzate linee di abbigliamento, è online anche una collezione di arredo in chiave low cost per impreziosire la casa. Cuscini e federe, trapunte e tovaglie, ma anche vasi e pezzi di arredamento, a prezzi modici.
Il punto vendita di H&M di Arese sta già facendo parlare di sé: con un super corner dedicato all’arredamento e al decor, H&M trova nel centro commerciale lo store più d’Italia. “Superare le aspettative dei clienti”: questo sembra essere l’obiettivo che il brand si è prefissato, secondo Dan Nordstrom, country manager di H&M Italia.
Lo stile shabby chic viene sdoganato in chiave easy grazie al brand svedese. Ma H&M non è il primo ad offrire una linea dedicata alla casa: Zara Home aveva infatti già registrato un grande successo aprendo a Milano uno dei punto vendita più grandi al mondo. Inoltre chi non potesse visitare l’Arese Shopping Center può comunque acquistare la linea casa di H&M: basta collegarsi al sito web del brand.
La top model Bianca Balti ha annunciato una sua personale iniziativa a favore dei rifugiati siriani in Giordania: appuntamento il 27 aprile a Milano, dove si terrà un’asta di beneficenza in cui la bellissima modella metterà in vendita il suo guardaroba personale. La raccolta fondi sarà devoluta all’Agenzia ONU per i Rifugiati (UNHRC).
Gli antichi Greci la chiamavano kalè kai agathè: che la bellezza esteriore non sia che un riflesso di quella interiore è teoria sostenuta da molti. E Bianca Balti, lodigiana, classe 1984, di bellezza ne ha da vendere: una carriera sfolgorante alle spalle, due figlie e innumerevoli contratti con le maison più famose al mondo, la modella è uno dei volti più noti del fashion biz. Occhi azzurri, labbra carnose e zigomi pronunciati, la supermodella ha un passato da punk.
Scoperta da Dolce & Gabbana nel 2005, è stata nel corso degli anni il volto di brand del calibro di Missoni, Guess, Donna Karan, Roberto Cavalli, Armani Jeans, Antonio Berardi, Mango, Intimissimi, L’Oréal. Numerosissime le cover ottenute sui magazine più prestigiosi al mondo, da Elle a Vogue, da Numèro a Marie Claire. Unica italiana a calcare la passerella di Victoria’s Secret, Bianca Balti ha sfilato praticamente per tutti i nomi più grandi della moda internazionale.
Bianca Balti è nata a Lodi il 19 marzo 1984
Bianca Balti su Vogue Italia, marzo 2013
Bianca Balti in dolce attesa sulla passerella di Dolce & Gabbana
Capi dai 5 ai 500 euro ma dal valore nettamente superiore: questo il guardaroba della modella, raccolto in 11 anni di carriera, che sarà messo in vendita il prossimo 27 aprile. L’evento, aperto a chiunque, avrà luogo al Superstudio13 di via Forcella, a partire dalle ore 15. Ad un certo punto della serata i restanti capi che non saranno ancora stati venduti verranno inoltre scontati del 50%, per venire incontro ai ritardatari. Obiettivo: vendere tutto.
L’iniziativa, che sta particolarmente a cuore di Bianca Balti, vede una collaborazione tra la modella e l’Agenzia ONU per i Rifugiati (UNHCR). In particolare, la top model sostiene Lifeline Jordan, programma di assistenza economica diretta alle famiglie di rifugiati siriani che hanno trovato asilo in Giordania.
Nel mondo del design il suo è uno dei nomi più famosi. Nonostante la giovane età Ambra Medda vanta già una carriera di tutto rispetto. Professionista affermata nel design, curatrice, esperta di stile, icona, la giovane ha respirato arte e design fin da piccolissima. La sua è una vita vissuta all’insegna del cosmopolitismo, perennemente in bilico tra culture diverse.
Nata a Rodi da madre italiana e padre austriaco, cresciuta tra Londra e Milano, Ambra impara il mestiere da sua madre, Giuliana Medda, gallerista che esponeva opere realizzate col prestigioso vetro di Murano e creazioni di architetti italiani degli anni Quaranta e Cinquanta e che contribuì al successo internazionale di Pietro Fornasetti. Non è esagerato dire che il design sia componente fondamentale del DNA di Ambra Medda. Laureata in lingue orientali e specializzata in archeologia cinese ed estetica giapponese medioevale, per lei arte e design sono due facce della stessa medaglia.
La giovane, dopo essersi trasferita a New York per lavoro, ottiene la fama mondiale nel 2004, quando, a soli 23 anni, fonda insieme a Craig Robins la Design Miami, con sedi a Miami e Basilea, cui seguì, nel 2005, l’istituzione del premio Design Miami/Designer of the year. La Design Miami si impose in breve come punto di riferimento a livello mondiale per il design. Dopo aver diretto la fiera per sei anni, la designer torna nella Grande Mela, dove apre il suo studio, AMO-Ambra Medda Design.
Ambra Medda è nata a Rodi da padre austriaco e madre italiana (Foto tratta da Cultured Magazine)
Ambra Medda è laureata in lingue orientali e specializzata in archeologia cinese (Foto tratta da Dwell.com)
Nel 2004, a soli 23 anni, Ambra Medda fonda la Design Miami (Foto tratta da L’Officiel)
Dopo aver diretto per sei anni la Design Miami, fonda L’Arcobaleno (Foto tratta da Living Corriere.it)
Dopo tre anni fonda il sito L’Arcobaleno (www.larcobaleno.com), una community sul design, punto di riferimento per professionisti e appassionati del settore, per un nuovo collezionismo. Il sito è concepito come un magazine online, vetrina per talenti emergenti provenienti da ogni parte del mondo; inoltre sono presenti interviste a nomi affermati del design. Ma la vera novità è la sezione di shop online in cui è possibile acquistare opere d’arte e oggetti di design per collezionisti.
Un amore per le ceste, i cappelli e le sedie, Ambra Medda è grande amante del vintage e cittadina del mondo nel senso più autentico del termine. Attualmente residente a New York, la giovane ha collaborato anche con nomi eccellenti della moda, come Roger Vivier, che la scelse nel 2014 come testimonial per l’iconica bag Miss Viv’. Inoltre l’anno precedente Ambra Medda aveva anche firmato una capsule collection per Sportmax.
Ambra Medda per Sportmax
Ambra Medda per Roger Vivier
La designer in uno scatto per W Magazine
Bella, fotogenica e di un’eleganza innata, la giovane designer è stata immortalata sui magazine patinati più famosi, da Vogue a L’Officiel a W Magazine. Seguitissima sui social network, il suo nome brilla nell’Olimpo del design.
La primavera è finalmente arrivata e la voglia di colore si fa sentire. Le proposte moda viste sulle passerelle mostrano un tripudio di caftani, dalle suggestioni Seventies. E quando parliamo del caftano, capo che vanta un’antichissima storia, ci viene subito in mente lei: Talitha Getty.
La bellissima icona di stile, incarnazione degli anni Settanta, era infatti una grande amante del caftano, che abbinava a sandali da gladiatore, a turbanti, ma che indossava praticamente su tutto. Icona del boho-chic, rappresentante del flower power, Talitha Dina Pol -questo il nome completo- era donna di rara bellezza. Qui un pezzo a lei dedicato.
Copiare lo stile boho-chic è molto semplice: tantissime sono le proposte per la Primavera/Estate 2016, direttamente dalle fashion weeks. Caftani coloratissimi, impreziositi da stampe preziose e suggestive, da abbinare a sandali da gladiatore o zeppe vertiginose. Completano il look gioielli dal mood etnico ed accessori tribal.
Il caftano, capo antichissimo sdoganato come fashion trend da Diana Vreeland, negli anni Sessanta, e amatissimo da star del calibro di Elizabeth Taylor, conferisce immediatamente uno charme senza tempo a chi lo indossa: per il giorno e per la sera, si rivela capo passepartout per la stagione Primavera/Estate. Qui un po’ di storia sul caftano. L’abbronzatura, un make up leggero e il sole completano un look facile da copiare e sempre vincente.
Chi non ha visto Il libro della giungla, restando affascinato dalle avventure di Mowgli e dei suoi amici? Forse la favola più amata da intere generazioni rivive ora in un’esclusiva capsule collection lanciata da Kenzo. Una limited edition dedicata al celebre film della Disney, che oggi esce nelle sale in una versione nuova di zecca. Trattasi di un remake in chiave 3D della pellicola animata uscita nel 1967, con cui Walt Disney Pictures riporta in auge una delle storie più famose in assoluto.
Ora Carol Him e Humberto Leon, direttori creativi di Kenzo, traggono ispirazione proprio dai lussureggianti scenari della giungla descritti dall’originario romanzo di Rudyard Kipling e poi tradotti in cartoon da Disney, per una collezione in limited edition pensata per lui e per lei.
Motivi floreali, suggestioni tropicali, e, ancora, iconiche stampe che coniugano lo spirito della maison francese al mood jungle: da Bagheera la pantera all’orso Baloo fino alla temuta tigre Shere Khan, tutti i personaggi del film rivivono su una linea di maglieria che prevede felpe, t-shirt e bluse, per una capsule collection ricca di colore e brio. Giacche, abiti, top e camicie per lei, in cotone e seta stampate con i motivi che omaggiano la pellicola Disney; camicie hawaiane, pantaloni e giacche compongono invece la collezione pensata per lui. Anche qui stampe all over, in un tripudio di colori vitaminici e suggestioni naturalistiche.
Scritto da Rudyard Kipling alla fine del XIX secolo, Il libro della giungla è forse una delle favole più amate in assoluto. Oggi, 14 aprile, esce nelle sale cinematografiche italiane la nuova versione 3D del film, prodotta da Walt Disney Pictures. Un appuntamento imperdibile per giovani e meno giovani.
La capsule collection di Kenzo dedicata alla celebre pellicola è disponibile dallo scorso 8 aprile sullo shop online del sito della maison francese, kenzo.com, in tutte le boutique Kenzo e negli store che trattano il marchio, come Colette a Parigi, Bergdorf Goodman a New York, Opening Ceremony a New York e Los Angeles, Selfridges a Londra, Excelsior a Milano e The Corner a Berlino.
Cos’hanno in comune Valentino, maison storica della moda italiana, la street art e i supereroi dei fumetti? Ce lo spiegano Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli, che hanno appena sfornato un’inedita collaborazione con lo street artist romano SOLO. Nasce così un’esclusiva capsule collection dal nome altamente evocativo: Wonder Woman Valentino. Ispirazione principale è la celebre eroina della DC Comics, Wonder Woman.
Lunghi capelli scuri e fisico scultoreo, forse non tutti sanno che l’impavida Wonder Woman nacque nel 1941 dalla mente dello psicologo William Moulton Marston come stimolo per le donne, affinché si affermassero nella vita con le proprie idee e la propria personalità. Con la collezione a lei dedicata, i due direttori creativi di Valentino intendono celebrare l’universo femminile in toto, con le sue innumerevoli sfaccettature, in una collezione che si preannuncia già come un evento.
È durante il Salone del Mobile 2016 che verrà presentata a Milano l’installazione con cui si inaugura la nuova collezione del brand. Stelle impreziosiscono lunghi abiti dal mood etereo, sapientemente abbinati a giacche biker in pelle e micro borchie e bustier recanti la figura della celebre eroina: la capsule collection mantiene lo stile Valentino in un riuscito esperimento dalle suggestioni Pop Art. Il contributo di SOLO non tarderà a coinvolgere i clienti: classe 1982, l’artista romano inizia la sua produzione di street art nella seconda metà degli anni Novanta. Protagonisti delle sue opere i supereroi dei fumetti. Dopo varie mostre nelle maggiori gallerie europee ed americane, e dopo aver firmato collaborazioni eccellenti con brand del calibro di Nike, ora SOLO sarà protagonista dell’installazione firmata Valentino. L’artista saluterà i clienti delle boutique di Milano, Roma e New York con un’opera di street art.
La Wonder Woman Valentino (Foto Elle.it)Stelle e bustier omaggiano la celebre eroina dei fumetti (Foto Elle.it)
La nuova capsule collection verrà presentata con un’installazione dell’artista SOLO (Foto Elle.it)
La live perfomance prevederà dei murales all’interno degli store che vedranno la versione di Wonder Woman firmata SOLO: una live painting unica, che vedrà murales diversi per ognuna delle boutique del celebre marchio di moda famoso in tutto il mondo. Dopo il successo riscontrato a Milano, lo scorso 10 aprile 2016, dal 14 al 16 aprile 2016 sarà la volta di Roma, che ospiterà l’evento e la live perfomance di SOLO nell’esclusiva boutique di Piazza di Spagna; infine, dal 20 al 22 aprile 2016, appuntamento a New York, sulla celebre Fifth Avenue.
PHILOSOPHY DI LORENZO SERAFINI – COLLEZIONE AUTUNNO/INVERNO 16/17
Un tocco romantico che lo contraddistingue e quella venatura rock che lo rende moderno: Philosophy by Lorenzo Serafini sfila alla Milano Moda Donna F/W 16/17 con una collezione che non si fa dimenticare.
Dettagli dell’aristocrazia femminile e maschile del XVII secolo, come la gorgiera su camicie ed abiti in pizzo a incorniciare il volto, e perle a impreziosire cinture e polsini – le perle che nel periodo elisabettiano significavano verginità, purezza e venivano utilizzate su spille, collane e anche tra i capelli.
sx gorgiera 1620 – dx Philosophy F/W 16/17
La donna Philosophy è al passo coi tempi ma rimane ancorata ad un passato nostalgico, dove eleganza, grazia, storia e ambizione sono ingredienti preponderanti.
Gracious come una “virgin suicide” e sicura di sé come una donna ritratta da Henri de Toulouse-Lautrec, la protagonista Philosophy indossa pizzi e candidi merletti, ma anche tessuti damascati e velluti importanti. Alterna tra rettitudine e passione, sottovesti di mussola leggera ad abiti strizzati con corsetti per segnare il punto vita, colletti inamidati e rigidi.
Le ruches sono la firma ridondante, vezzo di vanità, nei colori pastello o in total black per le mercoledine. Tra bottines in pelle nera con fiocchi e fibbie e stivali alti e morbidi, il tocco rock Philosophy urla il suo carattere e la sua forza.
Philosophy 16/17 – scene dal film “The Virgin Suicides”
al centro un dipinto di Henri de Toulouse-Lautrec – ai lati sfilata Philosophy
Day and Night si mescolano nella collezione autunno/inverno 16/17 Philosophy dando vita a chemisier femminili con dettagli in pizzo chantilly.
Fiocchi, plissettature, volumi, piume di cigno si alternano al velluto, allo shearling, alla nappa laccata, al cady, in un gioco di contrasti e opposti che si attraggono, come una Colette âgée ma ancora bellissima che cade in amore per Chéri.
Philophy – dx una scena tratta dal film Chéri
“Credo che oggi il coraggio di essere romantici sia davvero un punto di forza. Ho pensato alla volontà che bisogna avere per mantenere un approccio dolce alla vita. Partendo da questo ho esplorato diverse sfumature della spirito romantico che mi appartiene scoprendo una femminilità più forte con una più consapevole innocenza seduttiva” – così racconta Lorenzo Serafini il suo viaggio nella collezione Philosophy F/W 16/17.
E’ questa la visione della donna del direttore creativo, una donna che sa amare e sa ancora dimostrarlo, una donna forte ma dall’animo gentile e garbato, capace di emozionarsi e recuperare la forza delle tradizioni.
dal film “Legends of the fall” – dx Philosophy
Guarda qui tutta la collezione Philosophy di Lorenzo Serafini:
Non solo moda per Dolce & Gabbana, freschi di una nuova avventura, questa volta nel mondo del design. Il duo di stilisti ha infatti firmato un’esclusiva linea di frigoriferi in collaborazione con Smeg. Una limited edition di 100 pezzi deluxe che sarà presentata in esclusiva domani, al Salone del Mobile 2016 di Milano.
La Trinacria con i suoi simboli più noti diviene protagonista assoluta del nuovo frigorifero firmato Smeg, in un inedito sodalizio tra moda e design. Il Barocco, i pupi siciliani e la magia delle ceramiche di Santo Stefano di Camastra e Caltagirone sono i motivi che decorano i nuovi frigoriferi. Design altamente competitivo ma anche tecnologia avanzata, per modelli che coniugano estetica e funzionalità.
E chi meglio di Dolce 6 Gabbana avrebbe mai potuto immortalare con tanta perfezione la Sicilia? Inutile ricordare che Domenico Dolce è originario di Polizzi Generosa (provincia di Palermo); ma basterebbe solo andare indietro nell’archivio della maison e citare le celebri campagne pubblicitarie, che da oltre vent’anni celebrano ad ogni scatto la Sicilia. Ora quella terra ricca di storia e contraddizioni diviene protagonista dell’esclusivo e sofisticato design creato in collaborazione con l’azienda italiana, leader nella produzione di elettrodomestici.
Uno dei modelli firmati Dolce & Gabbana per Smeg (Foto Pinterest)
La Trinacria e i pupi tra le decorazioni dei nuovi frigoriferi Smeg (Foto tratta da Marie Claire)
Iper tecnologici ed esteticamente impeccabili, gli esclusivi frigoriferi non sono molto economici: 33,000$ sembra essere il prezzo del nuovo oggetto di culto. I modelli saranno presentati nell’ambito del Salone del Mobile 2016, dal 12 al 17 aprile 2016.
Se finora avete sempre pensato che la moda fosse ad esclusivo appannaggio di giovanissime e rampanti it girl, preparatevi ad essere clamorosamente smentiti: un blog vi dimostrerà che lo street style non è più un fenomeno riservato alle nuove generazioni. C’era una volta un giovane ragazzo nato sotto il sole californiano, che amava i vecchi film della Hollywood patinata e le camicie a stampa hawaiana d’ispirazione Fifties.
L’avventura di Ari Seth Cohen è iniziata come un romanzo, a metà tra The Great Gatsby e Pygmalion: molto più di un semplice blogger, il giovane fotografo ha saputo intuire per primo le immense potenzialità della terza età, fino a quel momento dimenticata dalla moda. È lui ad aver ridato dignità e nuova linfa vitale allo stile delle più âgée: un vero e proprio esperimento antropologico che indaga lo stile delle over sixties, finalmente sdoganate come nuove icone fashion.
Consapevolezza, capacità innata di mixare elementi appartenenti a stili e periodi storici eterogenei e tanta autoironia sono gli elementi vincenti delle nuove it girls. Tra loro nomi eccellenti, da Carmen Dell’Orefice, classe 1931, storica mannequin che ancora oggi calca le passerelle di tutto il mondo, a Linda Rodin, stylist di successo, fino alla famosissima Iris Apfel (qui un pezzo sul suo stile, ormai famoso in tutto il mondo).
Un’anima vintage ed uno stile aplomb caratterizzano Ari Seth Cohen. La passione del giovane blogger per lo stile retrò ha origine nella sua infanzia vissuta a San Diego, in California. Il suo senso estetico fu modellato dalle sue due nonne, che lo iniziarono ai vecchi fasti e al glamour evergreen della Hollywood di un tempo. Ari lasciò San Diego all’età di 18 anni per studiare Storia dell’arte a Seattle. Seguì poi il trasferimento nella Grande Mela.
Il blog che ha reso il giovane famoso in tutto il mondo è nato un po’ in sordina, nell’agosto 2008, tre mesi dopo il trasferimento di Ari a New York. All’epoca usava una macchina fotografica molto economica che gli era stata prestata; inoltre non aveva ancora alcuna dimestichezza con la fotografia. Il titolo scelto per il blog recava già in sé il segreto del futuro successo: Advanced Style, ovvero come essere stilose anche in età avanzata. Restìo ad abbracciare il crescente fenomeno dello street style, il giovane scelse fin da subito di rivolgersi ad un target più maturo ma non meno esperto in fatto di moda. Le donne e i (pochi) uomini immortalati da Ari sono sicuri di sé, non si vestono per gli altri e non seguono le tendenze. Fino ad allora invisibili e dimenticati dallo star system, è grazie al giovane blogger che ora godono di nuova visibilità. Quasi una seconda giovinezza, per grintose e attempate icone che vivono la moda non solo come mera apparenza ma carpendone l’aspetto ludico. E, tra chi lo invita a bere un tè e chi lo venera come l’iniziatore di un nuovo fashion trend, Ari Seth Cohen si è imposto come uno dei nomi più famosi del fashion biz.
Nel corso degli ultimi anni Advanced Style è cresciuto in modo esponenziale, al punto da includere scritti e video, ma anche consigli di bellezza, oltre alle foto di street style, che immortalano arzille signore in mise eccentriche e raffinate. Oggi è uno dei blog più seguiti al mondo, ai vertici delle classifiche mondiali. Dall’idea brillante del suo fondatore sono inoltre nati due libri (Advanced Style e Advanced Style: Older & Wiser, entrambi disponibili su Amazon) e un documentario girato in collaborazione con Lina Plioplyte, dal titolo Advanced Style-Le signore dello stile. Protagoniste sono sette donne newyorkesi di età compresa tra i 62 e i 95 anni, unite nel mettere in discussione gli stereotipi tipici della cultura occidentale, che impongono determinati standard estetici ed anagrafici, oggi assolutamente anacronistici e limitanti. L’età avanzata non è mai stata tanto chic.
Il tartan come punto di partenza di un brand giovane e contemporaneo, capace di unificare diversi stili, dal glamour allo street style.
Tutto ha inizio grazie all’ingegno di due menti creative, quelle di Stefano Dassù e Pasquale Amoroso che lanciano sul mercato la linea DassùYAmoroso: una collezione prêt-à-porter composta da capi iper femminili e facile da interpretare.
Collezione DassùYAmoroso A/I 16-17
Il tartan tridimensionale di DassùYAmoroso. Collezione A/I 16-17
Forti della loro preparazione accademica, che li ha visti destreggiarsi nei laboratori teatrali creando abiti da scena anche nell’ambito cinematografico, il duo di giovani designer ora incontra un mercato più attivo, facendo della loro creatura, un punto di riferimento per chi ama trasmettere un’immagine di sé audace e misteriosa.
DassùYAmoroso: una linea di capi giovane e contemporanea
DassùYAmoroso collezione A/I 16-17
Il tartan, viene elaborato per creare un effetto visivo 3D; ciò è possibile solo grazie all’abilità di Stefano e Pasquale di creare una stampa capace di realizzare tale effetto avvalendosi anche di un lavoro certosino di accostamento del colore.
Il Palazzo della Ragione Fotografia di Milano ospita i lavori del grande fotografo Herb Ritts, in una mostra imperdibile. “Herb Ritts. In Equilibrio” è la prima grande retrospettiva dedicata al fotografo nella città di Milano. Una selezione degli scatti più iconici, in mostra dal 20 febbraio fino al 5 giugno 2016.
Corpi sinuosi dalle forme plastiche, immense distese di spiagge bianche, volti velati e lunghe vesti nere mosse dal vento del deserto; quel bianco e nero così unico, capace di passare con estrema nonchalance dal reportage alla foto patinata; e, ancora, l’Africa, immortalata con i suoi profumi, le sue suggestioni e la sua essenza più primordiale. Herb Ritts è stato uno dei principali esponenti della fotografia internazionale. Definire la sua estetica entro un solo ambito è impresa difficile: sublime interprete degli anni Novanta, nessuno come lui riuscì ad immortalare le top model, contribuendo alla loro fama.
Oniriche come vestali, struggenti nella loro perfezione, le sue supermodelle indossano Versace e Ferré, in un momento storico irripetibile per il fashion biz. Protagonista della moda ma anche mirabile ritrattista della Hollywood più patinata, Herb Ritts ha immortalato personaggi del calibro di Michael Jackson, Madonna, David Bowie, Johnny Depp, Jack Nicholson.
Pose plastiche e corpi scultorei rappresentano l’emblema della fotografia di Herb Ritts
Herb Ritts nacque a Los Angeles il 13 agosto 1952 da una facoltosa famiglia ebrea
Nato a Los Angeles il 13 agosto 1952 da una facoltosa famiglia ebrea, Herbert Ritts Jr. è stato fotografo e regista. Il più grande di quattro figli, Herb crebbe nel lusso di una villa di ben 27 stanze. All’età di dieci anni gli viene regalata la sua prima fotocamera, una Kodak. Dopo aver studiato Storia dell’Arte ed Economia alla prestigiosa University High School e dopo alcuni tentativi falliti di fare strada nel mondo del rock, nel 1974 conseguì la laurea al Bard College di New Tork. Tornato a Losa Angeles, fece coming out sulla propria omosessualità. Iniziò intanto a prendere lezioni di fotografia.
I primi soggetti ritratti furono i suoi amici. Se vivi ad Hollywood e nella tua cerchia di amicizie spiccano nomi del calibro di Richard Gere il successo è nel tuo destino. È il 1978 quando Herb scatta delle foto a Richard Gere durante una gita nel deserto di San Bernardino: i due giovani si fermarono in una stazione di servizio per cambiare una ruota forata e mentre Richard sostituiva la ruota Herb immortalò l’attore in scatti sensuali in jeans e canottiera. Fu così che nacque un mito: quelle foto nate in maniera del tutto improvvisata furono usate per promuovere il film American Gigolò del 1980 e comparvero come cover di riviste del calibro di Newsweek, Vogue, Esquire e Mademoiselle.
Naomi Campbell, Hollywood, 1991
Helena Christensen, Malibu, 1996
Ad Herb Ritts vennero commissionati lavori da Franco Zeffirelli, Andy Warhol e dalla rivista L’Uomo Vogue. Nel 1979 ritrasse Brooke Shields per Mademoiselle, mentre l’anno successivo ottenne la cover di Elle. Fu presentato a Bruce Weber dal modello Matt Collins, mentre Franca Sozzani, direttrice di Vogue Italia, gli fece subito un contratto. Il resto è storia: in breve Ritts si impose come uno dei maggiori fotografi glamour, entrando di diritto nell’Olimpo della moda. La sua era un’estetica particolare, che traeva ispirazione dalla Grecia classica, per le sue celebri foto in bianco e nero. Spesso si trattava di nudi, maschili e femminili, tra pose plastiche e corpi scultorei.
SFOGLIA LA GALLERY:
Cindy Crawford in Gianfranco Ferré, Malibu 1993
Drew Barrymore
Julia Roberts
Johnny Depp in “Edward mani di forbice2
Madonna
Michael Jackson
David Bowie
Tatjana Patitz
Abito Versace, 1990
Cindy Crawford, 1998
Cindy Crawford per il Calendario Pirelli, 1994
Brigitte Nielsen, Malibu, 1987
Helena Christensen per Vogue Paris, giugno 1993
Christy Turlington, Hollywood, 1998
Cindy Crawford e Richard Gere per Vogue US, 1992
Naomi, Hawaii 1989
Helena Christensen
Naomi Campbell
Madonna
Jack Nicholson
“Per me, un ritratto è qualcosa attraverso il quale percepisci le persone, le loro qualità interiori, ciò che le fa essere quello che realmente sono”, diceva il grande fotografo, i cui scatti furono pubblicati sulle maggiori riviste del mondo, da Elle ad Harper’s Bazaar, da Rolling Stone a Vanity Fair. Firmò le campagne pubblicitarie di brand del calibro di Giorgio Armani, Gianni Versace, Calvin Klein, Chanel, Gianfranco Ferré e molti altri e ritrasse personalità illustri, tra cui Karl Lagerfeld, Harrison Ford, Jodie Foster, Sylvester Stallone, Kofi Annan, Arnold Schwarzenegger, Julia Roberts, Isabella Rossellini, Robert De Niro, Jennifer Aniston, John Travolta e molti, molti altri. Sua è inoltre la regia di alcuni videoclip di Madonna e Michael Jackson.
Stephanie Seymour, Cindy Crawford, Christy Turlington, Tatjana Patitz e Naomi Campbell, Hollywood 1989
Laetitia Casta per il Calendario Pirelli, Malibu, 1998
Dopo una lunga e sfolgorante carriera, il fotografo si spense a Los Angeles il 26 dicembre 2002 per complicazioni derivate da una polmonite, dopo aver contratto il virus dell’HIV all’inizio del 1989. Impegnato nella causa per combattere l’AIDS, Ritts contribuì a diverse organizzazioni di beneficenza fra le quali amfAR, Elizabeth Taylor AIDS Foundation, Project Angel Food, Focus on AIDS.