Lo stile di Iris Apfel

Dimenticate la vecchia massima del “less is more”: e se a dirlo è la più grande icona di stile contemporanea c’è da crederci. Interior designer, businesswoman ed icona fashion, Iris Apfel è l’emblema di come un senso innato per lo stile possa trasformarsi in un elisir di lunga vita. Numerose collaborazioni illustri come fashion designer, una carriera in costante ascesa, la 95enne newyorkese è il nuovo guru della moda internazionale.

Classe 1921, una personalità scoppiettante e una ironia rara che la rende irresistibilmente autentica e a tratti naïf: “Penso sia meglio essere felici che ben vestiti”, saluta così dal suo profilo Instagram l’arzilla 95enne, pasionaria del “more is more”. Impossibile copiare il suo stile: eccentrico, audace, ridondante, a tratti eccessivo, fatto di sovrapposizioni e di geniali accostamenti dal forte impatto scenografico.

L’icona di stile che ha sovvertito ogni regola, facendo piazza pulita di vecchi miti e tabù, in primis quello dell’età, ha dimostrato come per diventare una it girl non sia necessario avere vent’anni. Genuina e schietta, come quando ha candidamente ammesso, nel corso di un’intervista al Guardian, di non avere mai amato particolarmente lo stile Chanel. Autoironica come poche, adora definirsi una “stellina geriatrica” e ha ribadito più volte che se non avesse avuto il suo proverbiale senso dell’umorismo sarebbe già morta.

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Iris Apfel è una delle più grandi icone di stile contemporanee



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La 95enne newyorkese ha alle spalle una carriera da interior designer e collaborazioni illustri come fashion designer



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All’anagrafe Iris Barrel, è nata nel Queens il 29 agosto 1921



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Uno stile eccentrico e audace e una personalità scoppiettante


Occhiali da diva dal fascino un po’ nerd e rossetto rosso lacca, immancabile vezzo che completa ogni suo look iconico: impossibile non riconoscerla. Una passione per i gioielli etnici, meglio se dalle proporzioni over, l’icona di stile è stata scelta come testimonial dello spot per il lancio della nuova Ds3 di Ds Automobiles, premium brand di Peugeot Citroën.

All’anagrafe Iris Barrel, la più agée delle personalità del fashion biz è nata il 29 agosto 1921 nel Queens da padre americano e madre russa. Figlia unica, suo padre Samuel Barrel era un negoziante di vetro, mentre la madre Sadye era proprietaria di una boutique di moda. Iris ha studiato Storia dell’arte alla New York University e alla University of Wisconsin: nel corso dei suoi tantissimi viaggi ha sviluppato la sua personalissima estetica, attingendo da culture e popoli lontani. Nel 1948 ha fondato insieme al marito Carl Apfel (scomparso lo scorso agosto) la Old World Weavers, azienda tessile che ha chiuso i battenti nel 1992, dopo aver arredato la Casa Bianca per i mandati di ben nove presidenti (Truman, Eisenhower, Nixon, Kennedy, Johnson, Carter, Reagan e Clinton), annoverando tra i clienti anche nomi del calibro di Estée Lauder e Greta Garbo.

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Iris Apfel è nata da padre americano e madre russa



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Il suo stile mixa sapientemente capi haute couture a pezzi vintage acquistati nei mercatini delle pulci



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Iris ha studiato Storia dell’arte alla New York University e alla University of Wisconsin



(Foto AD)
(Foto AD)



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Iris Apfel ha una passione per i gioielli etnici, meglio se dalle proporzioni over


Lo stile di Iris Apfel è un sapiente mix di elementi haute couture e capi acquistati nei mercatini delle pulci: un amore per i jeans e per gli accessori, passione, questa, tramandatale dalla madre. Stampe, pellicce, colori accesi sono i pilastri su cui si fonda uno stile unico, che trascende la moda per accostarsi all’arte. Segni particolari: tanta personalità. Per lei stile non è sinonimo di apparenza, ma conoscenza di sé ed introspezione profonda, un viaggio che può richiedere tanti anni.

Curiosa come una bambina, animata da entusiasmo ragazzino, Iris Apfel ha più volte dichiarato di trarre ispirazione da tutto ciò che la circonda. Allergica alle regole, perché “le infrangerebbe tutte”, riconosce le profonde connessioni che la moda ha con la realtà circostante e con il momento storico. Deliziosamente sopra le righe, in una sua frase storica su New York ha dichiarato che «per vivere da vera newyorkese le due cose più importanti per una donna sono un autista e un cappotto foderato di pelliccia».

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L’icona di stile ritratta nel suo appartamento



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Nel corso dei suoi numerosi viaggi l’icona fashion ha sviluppato la sua personalissima estetica



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Particolare del suo appartamento (Foto tratta da Architectural Digest)



Iris Apfel per Bajalia
Iris Apfel per Bajalia



Iris Apfel (Foto tratta dal Times)
Un ritratto di Iris Apfel (Foto tratta dal Times)


Definita “l’uccello raro della moda”, dal titolo della mostra dedicatale dal Met di New York nel 2005, nel 2011 yoox.com ha messo in vendita i gioielli da lei realizzati, ricchi di fascino esotico, mentre Mac Cosmetics le ha dedicato una capsule collection. Inoltre è stata protagonista del documentario Iris di Albert Maysles, nonché di una mostra, intitolata Iris in Paris. E proprio nella capitale francese fino al 16 aprile l’icona di stile è protagonista assoluta delle vetrine di Le Bon Marché. Musa storica di Ari Seth Cohen, il creatore del blog Advanced Style, all’icona fashion hanno dedicato persino un festival, l’Iris lovefest, in cui designer, film-maker e blogger si sono riuniti per omaggiare il suo stile.

(Foto cover tratta da wwd.com)


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In mostra a Parigi Fashion Forward: uno sguardo su tre secoli di moda

Apre oggi a Parigi al Musée des Arts Décoratifs la mostra Fashion Forward, 3 siècles de mode (1715-2016): in occasione del trentesimo anniversario dall’apertura del Musée des Arts de la Mode, fondato nel 1986 su iniziativa di Pierre Bergé e dell’industria tessile francese, col supporto di Jack Lang, allora Ministro della cultura, viene lanciata una straordinaria esposizione di capi storici che hanno lasciato un’impronta forte sulla storia del costume degli ultimi tre secoli.

Un’opportunità unica per fashion victim di tutto il mondo e studiosi della moda: saranno infatti esposti 300 pezzi di moda maschile e femminile, dal Diciassettesimo secolo fino ai nostri giorni. Abiti e accesssori haute couture dal valore inestimabile, in una mostra che si preannuncia come uno degli eventi fashion più importanti dell’anno: dal 7 aprile fino al 14 agosto 2016 è possibile visitare l’imperdibile esposizione presso il Musée des Arts Décoratifs di Rue de Rivoli.

La collezione del museo ora comprende più di 150.000 opere, da capi haute couture a ready-to-wear, inclusi accessori, ma anche bozzetti, fotografie e pezzi di archivio di maison storiche, del calibro di Elsa Schiaparelli, Madeleine Vionnet e Cristóbal Balenciaga, solo per citarne alcuni.

André Courrèges, Haute Couture Primavera/Estate 1965 © Les Arts Décoratifs, Paris/photo: Jean Tholance
André Courrèges, Haute Couture Primavera/Estate 1965 © Les Arts Décoratifs, Paris/photo: Jean Tholance
Karl Lagerfeld per Chanel Haute Couture, abito da sera in tulle ed organza, collezione Primavera/Estate 1996 © Les Arts Décoratifs, Paris/photo: Jean Tholance
Karl Lagerfeld per Chanel Haute Couture, abito da sera in tulle ed organza, collezione Primavera/Estate 1996 © Les Arts Décoratifs, Paris/photo: Jean Tholance
Abito di corte, circa 1778 © Les Arts Décoratifs, Paris/photo: Jean Tholance
Abito di corte, circa 1778 © Les Arts Décoratifs, Paris/photo: Jean Tholance

Azzedine Alaïa, Autunno/Inverno 1986 © Les Arts Décoratifs, Paris/photo: Jean Tholance
Azzedine Alaïa, Autunno/Inverno 1986 © Les Arts Décoratifs, Paris/photo: Jean Tholance


La collezione è la più ricca di tutta la Francia, risultato dell’unione di due collezioni, quella del Musée des Arts Décoratifs, a partire dalla sua creazione, avvenuta nel 1864, e quella dell’Union Française des Arts du Costume (UFAC). I tre secoli di moda esposti sono il risultato di un’attenta selezione dell’immensa collezione del museo, arricchita da donazioni e acquisizioni. In mostra creazioni di nomi come Charles-Frederick Worth, Jacques Doucet, Paul Poiret, Jeanne Lanvin, Madeleine Vionnet, Gabrielle Chanel, Christian Dior e Yves Saint Laurent, per un viaggio attraverso la storia del costume, dal 17esimo secolo ad oggi.

Ma l’esposizione non offre solo un’ampia prospettiva sull’evoluzione della moda e del costume nel corso dei secoli; particolare attenzione viene infatti riservata al contesto umano, artistico e sociale, nel tentativo di celebrare le affinità elettive che da sempre la moda ha con le arti decorative.

Jeanne Lanvin, Haute Couture, Estate 1923 © Les Arts Décoratifs, Paris/photo: Jean Tholance
Jeanne Lanvin, Haute Couture, Estate 1923 © Les Arts Décoratifs, Paris/photo: Jean Tholance
Abito da sera Madeleine Vionnet, Haute Couture, Inverno 1935 © Les Arts Décoratifs, Paris/photo: Jean Tholance
Abito da sera Madeleine Vionnet, Haute Couture, Inverno 1935 © Les Arts Décoratifs, Paris/photo: Jean Tholance
Abito Cristóbal Balenciaga, Haute Couture, Autunno/Inverno 1961 © Les Arts Décoratifs, Paris/photo: Jean Tholance
Abito Cristóbal Balenciaga, Haute Couture, Autunno/Inverno 1961 © Les Arts Décoratifs, Paris/photo: Jean Tholance

John Galliano per Maison Margiela, Haute Couture, Primavera/Estate 2015 © Les Arts Décoratifs, Paris/photo: Jean Tholance
John Galliano per Maison Margiela, Haute Couture, Primavera/Estate 2015 © Les Arts Décoratifs, Paris/photo: Jean Tholance


La direzione artistica della mostra è curata dal ballerino e coreografo inglese Christopher Wheeldon, star del New York City Ballet e vincitore di un Tony Award per il suo adattamento per il palcoscenico di “Un americano a Parigi”, basato sul film di Vincente Minelli. In collaborazione con lo scenografo Jérôme Kaplan, assistito da Isabelle Vartan, Wheeldon ha saputo conferire all’esposizione una dimensione sensuale e un’aura poetica. Completa il quadro il corpo di ballo dell’Opéra di Parigi, con una coreografia che pone in evidenza la grazia della silhouette, gettando un occhio anche all’evoluzione artistica e stilistica del corpo e dei modelli di bellezza che si sono avvicendati nel corso dei secoli.

INVICTA: leggerezza e comfort per la collezione primavera/estate 2016

Leggerezza e comfort sono le parole chiave della collezione primavera/estate 2016 di INVICTA, noto brand italiano apprezzato da chi ama vestire con stile senza rinunciare alla qualità.

Fulcro della collezione è il capospalla che in questa stagione abbandona il contrasto, prediligendo il ton sur ton. La linea, pensata per soddisfare le esigenze di tutta la famiglia, si sviluppa con capi sfoderati, imbottiti e in tinto capo. Inoltre, l’ovatta compressa, conferisce ai capi leggerezza e morbidezza.

 

Giubbino antivento reversibile. Linea uomo
Giubbino antivento reversibile. Linea uomo

 

Giacca con imbottitura fake down. Linea donna
Giacca con imbottitura fake down. Linea donna

 

 

In più, sia nell’uomo che nella donna, è stato inserito un nylon stretch che permette una vestibilità over ai capispalla e che consente alla collezione di esser al passo con le tendenze del momento.

Invicta, peraltro, strizza l’occhio alla moda donna con una serie di capi pensati per modulare la scelta dei trapuntati che vengono mixati con parti lisce.

 

Cappa manica tre quarti. Linea bimba
Cappa manica tre quarti. Linea bimba

 

Giubbotto senza cappuccio. Linea bimbo
Giubbotto senza cappuccio. Linea bimbo

 

 

Ed è proprio nel 2016 che INVICTA  compie 110 anni e per l’occasione ha deciso di rinnovare la propria immagine grafica con una veste del tutto nuova che spazia dalla Pop Art alle Stripes.

La linea di abbigliamento per uomo, donna e bambina/o INVICTA è acquistabile anche online all’indirizzo http://www.invicta.it/it/apparel-accessories

 

Photo courtesy Press office

 

 

 

Per la cover fonte piaceridellavita.com

Alberta Ferretti, il matrimonio tra arte e moda

ALBERTA FERRETTI COLLEZIONE AUTUNNO/INVERNO 2016/17

 

Arte e Moda vivono da sempre un legame indissolubile; ed è all’arte che la collezione moda donna di Alberta Ferretti Autunno/Inverno 16/17 si ispira.

Dai ruscelli del pittore John Everett Millais, dove si svolge il dramma della povera Ophelia, ai romantici paesaggi della pittura nipponica, dove fiori e uccelli creano una perfetta armonia di colori e forme.

 – C’è un salice che cresce storto sul ruscello e specchia le sue foglie canute nella vitrea corrente; laggiù lei [Ofelia] intrecciava ghirlande fantastiche di ranuncoli, di ortiche, di margherite, e lunghi fiori color porpora cui i pastori sboccati danno un nome più indecente, ma che le nostre illibate fanciulle chiamano dita di morto.
Lì, sui rami pendenti mentre s’arrampicava per appendere le sue coroncine, un ramoscello maligno si spezzò, e giù caddero i suoi verdi trofei e lei stessa nel piangente ruscello.
Le sue vesti si gonfiarono, e come una sirena per un poco la sorressero, mentre cantava brani di canzoni antiche, come una ignara del suo stesso rischio, o come una creatura nata e formata per quell’elemento. Ma non poté durare a lungo, finché le sue vesti, pesanti dal loro imbeversi, trassero la povera infelice dalle sue melodie alla morte fangosa. – 
(Amleto, Atto IV, scena VII)

sx Alberta Ferretti – dx Ophelia 1851 di John Everett Millais


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Alberta Ferretti – dipinto giapponese


Chiave di lettura di questa collezione sono il romanticismo e la sensibilità, presentate da indumenti riassunti con tessuti leggeri, che non stringono e non costringono la donna nei movimenti quotidiani.
Gli abiti in crêpe-satin sono modellati dal taglio a sbieco e impreziositi da pizzi, così come i completi in casacca-pantalone.

Gli chemisier in chiffon stampato a fiori sovrapposti da ricami tridimensionali, le jumpsuits in satin bordate con piping a contrasto, gli abiti bustier di lana o cashmere con ricami, creano una moda di carattere, sensuale, che racconta una donna e il suo background creativo.

E’ la libertà di indossare giacche maschili e tailleur, mischiando diverse lunghezze e tessuti e dimenticando in quale ora del giorno ci si trova, come presi da un incantesimo, non riconoscendo più il giorno e la notte. La donna Alberta Ferretti è sicura nel suo prezioso completo pijama, così come negli abiti sottoveste in pizzo.

nature giapponesi – abito bustier Alberta Ferretti con pelliccia


gli abiti di Alberta Ferretti rimandano alle nature nipponiche


Velluti, pizzi e crêpe-satin tra i tessuti della collezione Alberta Ferretti F/W 16/17


Dalle atmosfere preraffaellite al purismo, la collezione F/W 16/17 di Alberta Ferretti dipinge una donna boldiniana, avvolta in abiti in velluto e satin e in cappotti in tweed bouclé lavorato con inserti di pelliccia. Scevra da ogni strutturazione e libera di stupire, con quel tocco di magia, sfilando su mules e stivaletti di velluto, liscio o ricamato, o con totale nonchalance sul tacco a spillo.

sx Alberta Ferretti – dx dipinto di Giovanni Boldini, La dame de Biarritz, 1912


quadro di Giovanni Boldini, Ritratto di Betty Wertheimer – dx Alberta Ferretti


Con uno sfondo in movimento che richiama una natura incontaminata e ovattata, la collezione Alberta Ferretti Autunno/Inverno 2016/17 sfila trionfante alla Milano Moda Donna.
E’ un défilé dove si incontrano i grandi autori della pittura, da Dante Gabriel RossettiJohn Everett Millais, il sigillo di quanto cultura e arte  siano fondamentali per scrivere nel dizionario della moda il nome, in eterno, di una grande rappresentante del genere: Alberta Ferretti.

sx Alberta Ferretti – dx Venus Verticordia di Dante Gabriel Rossetti 1864-8


Alberta Ferretti – dipinto giapponese


Guarda qui tutta la collezione Autunno/Inverno 16/17 Alberta Ferretti: 

 

 



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Svolta genderless in casa Gucci. Dal 2017 le collezioni saranno unificate

Per me è naturale presentare insieme, le collezioni maschili e femminili “, ha dichiarato lo stilista Alessandro Michele in una nota diramata dalla maison nelle ultime ore.

Già alla sua prima apparizione come direttore creativo del brand fiorentino, il giovane designer aveva tracciato le linee guida del suo stile, facendo intuire una svolta epocale in casa Gucci creando una collezione uomo femminea  che destò, all’epoca, alcune perplessità, ma che oggi si rivela una “trovata” vincente.

 

Gucci FW 15-16 (fonte piccolipensieridistile.wordpress.com)
Gucci FW 15-16 (fonte piccolipensieridistile.wordpress.com)

 

 

Gucci sfilata uomo SS 16 (fonte i-d vice.com)
Gucci sfilata uomo SS 16 (fonte i-d vice.com)

 

 

A partire dal 2017, il marchio italiano presenterà una sola collezione per stagione, proponendo in un’unica sfilata sia womenswear che menswear all’interno del nuovo quartier generale di Gucci, in via Mecenate a Milano.

Marco Bizzarri, Presidente e CEO di Gucci ha tenuto a precisare che le collezioni presentate, non saranno vendute in seduta stante come accade per Burberry (il marchio londinese che ha dato il via a questa evoluzione e che permette ai suoi clienti di poter acquistare i capi proposti in défilé durante le ore successive dalla sua presentazione n.d.r.) ma saranno acquistabili soltanto la stagione successiva.

 

Gucci by Alessandro Michele collezione SS 16 (fonte piccolipensieridistile.wordpress.com)
Gucci by Alessandro Michele collezione SS 16 (fonte piccolipensieridistile.wordpress.com)

 

 

L’innovazione in casa Gucci ad opera di Alessandro Michele, si concretizza mescolando una moda sofisticata   e per certi versi  unisex. Capi gender dal gusto retrò, spesso contaminati da tocchi vittoriani, ricami e fiocchi a volontà.

Si ipotizza che la scelta radicale di Gucci, possa essere adottata da altre aziende italiane, già a partire dalle prossime collezioni stabilendo, una forte coesione all’interno del sistema moda nostrano.

 

 

Fonte cover  gqitalia.it

Gaia Repossi: l’ultima erede dell’impero dei gioielli

È colei che ha rivoluzionato il brand di famiglia, rivelando un talento raro nel design di gioielli. Bionda, bella ed elegante come poche, Gaia Repossi è l’ultima erede dell’impero Repossi, celebre maison fondata dal suo bisnonno nel lontano 1920. È il 2007 quando la giovanissima Gaia prende le redini del marchio, divenendo direttore artistico.

Figlia di Alberto Repossi, classe 1986, una laurea in Belle Arti e due master in Archeologia e Antropologia, la giovane non aveva inizialmente alcuna intenzione di diventare una designer di gioielli. La sua è una visione creativa fortemente influenzata dall’arte, dalla pittura, dalla scultura, dall’artigianato e soprattutto dalle influenze provenienti da altre culture. Artigianalità e citazioni antiche si sposano alla giovane sensibilità di Gaia Repossi, che ha rinnegato il design convenzionale ma non l’amore per l’artigianato. Silhouettes etniche e suggestioni tribali caratterizzano gioielli dal design unico, creazioni preziose e sofisticate ma anche ieratiche come monili e amuleti.

Un’identità forte e un apporto fresco e giovane hanno contribuito al nuovo successo di Repossi, che sta vivendo una nuova felice stagione, collezionando collaborazioni illustri, da Alexander Wang a Joseph Altuzarra, da Zadig et Voltaire a Colette Paris.

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(Foto tratta da Vogue)
Gaia Repossi fotografata da Matthew Brookes per Vogue
Gaia Repossi fotografata da Matthew Brookes per Vogue

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Gioielli che ricordano nelle tecniche e nella lavorazione gli ornamenti tribali di certi cerimoniali; tra l’oro, l’argento, il bronzo fanno capolino pattern e forme che ricordano i monili delle popolazioni africane. Lo stile di Gaia è a tratti ripetitivo, nella scelta (sempre vincente) di riproporre le medesime forme e i medesimi volumi, scanditi dal diamante. Un minimalismo che si incontra con l’audacia di ispirazioni originali e con un design sofisticato: oro e forme androgine si sposano con tecniche di scultura ed intaglio che ripropongono antiche lavorazioni artigianali oggi rare nella gioielleria; infine l’ispirazione Art Noveau, che si appropria di pizzo e pattern quasi dipinti sulla pelle, realizzati con raffinate tecniche artigianali. Questo lo stile firmato Gaia Repossi, che si riflette in un’estetica complessa, che trae numerosi spunti dall’immenso patrimonio culturale della giovane designer: Baselitz, Twombly, Kiefer, Serra, Franz West sono alcuni dei nomi che più ispirano la giovanissime designer. Il suo stile è minimale e chic, molto francese. E la designer vive infatti tra Parigi, Montecarlo e New York. Architetto del gioiello, Gaia Repossi ha dichiarato più volte il suo amore anche per la pelle nuda.

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Divenuta una delle icone di stile contemporanee più apprezzate, il Financial Times l’ha inclusa nella classifica delle donne più eleganti al mondo. Perfezionista, anticonformista e ribelle, il carattere non le manca: alla base della sua formazione vi sono studio e rigore. Collaborazioni eccellenti nel suo curriculum: nel 2007 con Eugenie Niarchos, nel 2010 con Alexander Wang, nel 2012 con Colette Paris. Nel 2013 vince il premio istituito da Elle UK come miglior designer di gioielli dell’anno. Nel 2015 il brand Repossi è stato acquistato da LVMH.

(Foto cover Ezra Petronio per Self Service Magazine)


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Il vintage secondo Carole Tanenbaum

Il fascino e l’opulenza di pietre preziose e antichi monili, che raccontano di mondi lontani e storie arcaiche, il lusso e lo sfarzo di pezzi unici rubati alle insidie del tempo: Carole Tanenbaum è oggi una vera autorità tra i collezionisti di bigiotteria vintage, vantando un archivio immenso e rinomato.

Nata e cresciuta a New York e attualmente residente a Toronto, la carriera di Carole Tanenbaum è iniziata vent’anni fa. Una formazione a trecentosessanta gradi, che spazia dall’arte alla moda, strizzando l’occhio in particolare alla bigiotteria vintage. La sua collezione è un vero patrimonio per intenditori, il sogno di ogni fashion victim che si rispetti: un archivio immenso, con una selezione di oltre 20.000 pezzi, che includono maison storiche, da Dior a Chanel, da Lanvin a Sherman.

La passione di Carole Tanenbaum per la bigiotteria vintage è iniziata per caso, 35 anni fa, quando si imbatté a Londra in una bellissima collezione di gioielli vintage. Rimasta fortemente colpita dalla creatività di quei pezzi, dai colori accesi e dal design ardito, decise che quella sarebbe divenuta la sua più grande passione. Ma non aveva ancora considerato una carriera nel settore, almeno finché non acquistò oltre 3500 pezzi per la sua collezione privata. Ma, resasi conto che non avrebbe mai potuto indossare quella mole immensa di gioielli, neanche nell’arco di una vita intera, decise quindi di condividere la sua collezione col pubblico.

Carole Tanenbaum
Carole Tanenbaum
Vintage Chanel
Vintage Chanel nella collezione di Carole Tanenbaum (foto Thecoveteur.com)
Collana Robert Sorrell
Collana Robert Sorrell (foto Thecoveteur.com)

Bangles Chanel vintage
Bangles Chanel vintage (foto Thecoveteur.com)


Un occhio esperto e vigile, sempre pronto a carpire le nuove tendenze e soprattutto, la bellezza, in ogni sua forma, Carole Tanenbaum è un’attenta critica della moda contemporanea, attiva sui social network, dove è seguitissima, e da dove non perde occasione di dare i suoi consigli di stile, sempre azzeccatissimi. Il suo sito, caroletanenbaum.com, è fonte inesauribile di bellezza e stile. Fondamentali nel suo guardaroba i pezzi della collezione: lei stessa ha dichiarato di scegliere prima il gioiello da indossare, e, in base a questo, l’outfit.

La collezione include edizioni limitate, pezzi unici realizzati a mano, che sono apparsi su pubblicazioni prestigiose, dalle riviste patinate più famose, in primis Vogue ed Elle, fino a film e serie tv di successo, a partire da Sex & the City. Collane, orecchini, bracciali, spille, anelli dal design glamour e dalle linee originali, ma anche accessori per capelli e altri pezzi unici, per maison storiche quali Trifari, Haskell, Schiapparelli, Hobe, Boucher e molte altre. Disponibili su Moda Operandi, da Seedhouse a New York ed in molte altre boutique online, tra le fan di Carole Tanenbaum spiccano nomi del calibro di Sarah Jessica Parker e Michelle Obama.

Bracciali Sherman
Bracciali Sherman (foto Thecoveteur.com)
Bracciali di designer vari, nella collezione di Carole Tanenbaum
Bracciali di designer vari, nella collezione di Carole Tanenbaum (foto Thecoveteur.com)
Sarah Jessica Parker con gioielli vintage della collezione di Carole Tanenbaum
Sarah Jessica Parker con gioielli vintage della collezione di Carole Tanenbaum

Sarah Jessica Parker in Sex & the City con bracciale vintage Carole Tanenbaum
Sarah Jessica Parker in Sex & the City con bracciale vintage Carole Tanenbaum Vintage Collection


Rinomata e famosa in tutto il mondo, Carole Tanenbaum ha dato lezioni sulla storia della bigiotteria vintage presso il Royal Ontario Museum e l’International Society of Appraisers ed è spesso chiamata in causa come una delle maggiori esperte mondiali nel campo. Il suo libro, Fabulous Fakes: A Passion for Vintage Costume Jewelry, disponibile su Amazon, traccia una storia dei pezzi più belli della bigiotteria vintage, dall’età Vittoriana fino ad oggi. Carole Tanenbaum ci accompagna in un indimenticabile viaggio nella sua collezione privata, corredato da splendide fotografie e da un’attenta critica sulla storia del costume e della moda. Il suo smisurato archivio è oggi una delle collezioni più rinomate del Nord America, con gioielli collezionati nel corso di oltre venticinque anni di attività, per un totale di oltre 20.000 pezzi, dall’età Vittoriana fino agli anni Ottanta. Stili, design e forme differenti per una collezione ricca di fascino e charme. Con tre figli e dodici nipoti, Carole Tanenbaum è anche una nonna felice, che condivide col marito Howard la sua passione per il collezionismo.

(Foto copertina tratta da Hello Magazine)


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Jane Birkin e Cara Delevingne nuovi volti di Saint Laurent

Proporzioni oversize e suggestioni Eighties nella nuova campagna pubblicitaria Saint Laurent, con due volti d’eccezione come testimonial della celebre maison francese: Cara Delevingne e Jane Birkin. Torna il tuxedo da donna, capo simbolo del brand, per La Collection De Paris, con foto realizzate da Hedi Slimane.

Dopo l’addio alla moda, annunciato l’estate scorsa, Cara Delevingne torna a posare per la nuova campagna pubblicitaria realizzata dal direttore creativo Hedi Slimane. Le foto, scattate a New York lo scorso 17 marzo, sono state diffuse mercoledì, e vedono l’ex modella indossare i capi della collezione Autunno/Inverno, che ha sfilato a Parigi lo scorso 7 marzo.

Ispirazioni Eighties, tra pellicce imbottite, paillettes e lui, lo smoking, capo simbolo della maison fondata da monsiuer Yves. Cara Delevingne ha già alle spalle diverse collaborazioni con Saint Laurent, per cui è stata testimonial diverse volte, come nel 2013, quando ha prestato il volto alla collezione Grunge.

Jane Birkin fotografata da Hedi Slimane per la campagna pubblicitaria di Saint Laurent
Jane Birkin per Saint Laurent, foto di Hedi Slimane

Cara Delevingne nella pubblicità La Collection De Paris di Saint Laurent, fotografata da Hedi Slimane
Cara Delevingne posa per La Collection De Paris di Saint Laurent, foto di Hedi Slimane


Ma la giovanissima ex modella, ora attrice, non è l’unico volto voluto da Hedi Slimane: nei giorni scorsi infatti sono state rese pubbliche altre foto che vedono protagonista della nuova campagna pubblicitaria Jane Birkin. La celebre attrice francese, volto storico degli anni Sessanta, musa e compagna di Serge Gainsbourg, alla soglia dei 70 anni torna a posare come modella: è apparsa bella più che mai, vestita con un elegante smoking, nelle foto realizzate dallo stesso Slimane. L’attrice inoltre è protagonista del Saint Laurent Music Project, un progetto musicale lanciato nel 2012, a cui hanno preso parte numerose star, come Courtney Love, Marilyn Manson, Daft Punk, Chuck Berry, B.B King e Jerry Lee Lewis.

Lo stile di Kristina Bazan

È il volto più bello del fashion biz, it girl tra le più seguite e blogger di fama mondiale: Kristina Bazan incarna alla perfezione l’eleganza europea. Modella, stylist, influencer e cantante, segni particolari: bellissima. Nata in Svizzera 22 anni fa, nel 2011 partecipa a Miss Svizzera arrivando seconda.

Nello stesso anno fonda Kayture.com insieme al suo ragazzo, James Chardon: il blog si impone in pochissimo tempo come il più seguito della Svizzera sdoganando la sua fondatrice come uno dei volti più potenti della moda. Secondo Teen Vogue grazie a lei Ginevra, la città in cui Kristina vive, è diventata la nuova capitale dello stile.

Presenza fissa nei front row delle sfilate più importanti, regina dello street style e ospite degli eventi più esclusivi al mondo, dal Festival di Cannes alla cerimonia di consegna dei Golden Globes, Kristina Bazan vanta collaborazioni con brand del calibro di Louis Vuitton, Dolce & Gabbana, Yves Saint Laurent, Dior, Mango, Guess e Jimmy Choo. Bionda e statuaria, la blogger è stata immortalata anche in riviste patinate tra cui Vogue, GQ e Cosmopolitan.

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Inclusa da Forbes nella classifica dei 30 giovani under 30 più influenti al mondo nel settore Arti e Stile, Kristina Bazan ha inaugurato gli Spirits Awards a Los Angeles e ha collaborato anche con maison di lusso, come Chopard, Piaget e Cartier.

Tra le ultime novità della sua carriera, in continua ascesa, un contratto con L’Oréal. Protagonista indiscussa delle ultime sfilate di moda, ormai Kristina è di casa a Parigi e nelle principali capitali europee ma anche oltreoceano. Il suo stile è eclettico e ricco di femminilità. Curve in primo piano, per la fashion blogger, minimalista e sofisticata ma anche audace e sexy.

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Grazie alle foto che la immortalano nel suo blog, Kristina Bazan si è imposta come un’icona di stile tra le più seguite al mondo. Versatile e sempre impeccabile, la vediamo alternare con nonchalance pezzi haute couture a capi low cost. Fotogenica come poche, la bionda fashion blogger è riuscita nel tempo ad imporsi anche come modella. The next big thing della moda è certamente lei.

(Tutte le foto sono tratte da Kayture.com)


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CAITLYN JENNER diventa testimonial PER H&M SPORTSWEAR

Momento di grande ascesa per Caitlyn Jenner, il colosso svedese H&M la proclama testimonial per la linea Sportswear

C’è fermento nel mondo della moda (e non solo) per l’uscita dei nuovi scatti della tanto acclamata Caitlyn Jenner, un tempo Bruce Jenner (ex atleta).

Dopo aver firmato un contratto con Mac in qualità di testimonial per la creazione del suo primo rossetto, Finally Free, Caitlyn Jenner è stata scelta dal colosso H&M per la linea sportswear.

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Un momento d’oro per l’icona trasgender divenuta ormai simbolo di libertà nel mondo.

L’annuncio è stato condiviso su Instagram in uno scatto che ritrae la Jenner avvolta in un paio di leggings, scarpe da ginnastica e felpa, elegantemente seduta con gambe accavallate.

Non è nuova la scelta di modelli e personaggi anti convenzionali per H&M, che, nel corso degli anni ha ben ponderato scelte commerciali riguardo campagne pubblicitarie o passerelle moda seguendo il filone dei trend del momento, per dimostrare che anche l’imperfezione è uno standard raggiungibile e la diversità, una risorsa meravigliosa.

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Caitlyn Jenner testimonial per “MAC”

A testimonianza di questi fatti, basta dare uno sguardo all’ultima Paris Fashion Week, che ha visto sfilare in passerella volti emergenti e modelle transgender come Hari Nef, Andreia Pejic o la curvy Ashley Graham, a fianco di modelle del calibro di Amber Valletta o Pat Cleveland.

Si dice soddisfatto il colosso svedese H&M per la scelta fatta, che afferma: «Abbiamo scelto Caitlyn Jenner, una delle atlete più famose e celebrate, come parte della nostra campagna H&M Sports perchè vogliamo dire al mondo che tutto è possibile, nello sport come nella vita».

Non ci resta che attendere con trepidazione i nuovi scatti della campagna moda!

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Hari NefAndreia Pejic e Ashley Graham

 


I migliori backstage di Milano Moda Donna: San Andres

Il viaggio nel Centro America, attraverso il quale ci guida da anni, è di nuovo il fulcro per le novità San Andres Milano


Una comunità di indigene, intente a trasmettere i propri credo attraverso variopinte cromie e trame iconografiche, le Muzahua, è il leitmotiv che aleggia nella collezione Autunno/Inverno di San Andres Milano.



Intente a danzare al suono della fisarmonica e della chitarra fanno vibrare gli abiti realizzati in cady e georgette e ricamati con cristalli swarovski, gli stessi che ritroviamo nei capispalla dalla duplice anima in lana e mohair. A completare questi ultimi opulenti colli di volpe che svelano sofisticati dettagli, come le calze in pizzo indossate con sensuali Mary Jane.
La “Mujer Muzahua” rivendica, così, anche sulle passerelle milanesi il suo profondo legame con l’estetica.


Fashion editor: Alessia Caliendo
Video: Christian Michele Michelsanti
Photo: Matteo Di Pippo