Ha sfilato ieri alla Paris Fashion Week la Primavera/Estate 2017 firmata Valentino. Non fatevi ingannare dalla sobrietà e dalla rassicurante eleganza minimal che sembra inaugurare la prossima stagione primaverile: è proprio dalla mancanza di un coup de théâtre che rinasce uno stile sofisticato ed evergreen, lo stesso che ha reso grande la maison.
L’uomo immaginato da Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli è un ragazzo dal viso pulito che si districa nella vita quotidiana, assumendo quasi il ruolo di un eroe ante litteram. Poesia e delicatezza dominano la collezione, suggestioni urban nei capi che si alternano sulla passerella: l’uomo Valentino adotta una sorta di uniforme con cui affrontare la vita metropolitana. Numerosi sono i dettagli army-chic, specie nei capispalla con tanto di marsine e gradi appuntati sul bavero: e se non esistono più le mezze stagioni, in passerella sfilano quattro cappotti dalle suggestioni couture. Denim all over su tute intere da lavoro si alternano a trench, parka e bomber, fino a sahariane e caban.
Ma protagonista assoluto del défilé è il camouflage. La pantera torna a dominare su capispalla, felpe, parka ma anche sulle borse. Non un mero ricorso alle stampe mimetiche: trattasi invece di grafismi military-chic che profumano di antico. È infatti dagli archivi storici della maison che il duo di stilisti ha ripescato, quasi dall’album dei ricordi, il disegno originale della pantera, creato nel lontano 1967 e sdoganato poi da Veruschka in scatti entrati di diritto nella Storia del costume. Il mood è nostalgico, in una riscoperta dei codici più autentici della maison.
La collezione è stata ispirata dalla mostra «Unfinished: thoughts left visible» che ha avuto luogo al Met Breuer di New York: così hanno dichiarato Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli, direttori creativi del brand: «Volevamo raccontare la couture, elemento che ci appartiene, da un lato non glamour. Ma più legato al processo, al non finito come scelta». E la sfilata riesce pienamente nell’intento. Suggestioni couture predominano su un minimal-chic sapientemente tessuto nella tela della ricerca stilistica. Largo a ricami ed applicazioni: ma i capi appaiono quasi in allestimento, come imbastiti e lasciati lì, in un autentico effortlessy-chic che tanto ha da insegnare ai fanatici dell’overdressing. Efebico e quasi timido, l’uomo Valentino avanza indossando dettagli dall’allure femminile, come le collane di catene e i dettagli metallici che impreziosiscono anche gli accessori. Niente è lasciato al caso, in una cura quasi maniacale per il particolare.
Spiccano tra gli accessori, le borse per lui: tote bag ma anche shopper e postina, mentre lo zaino rivive in chiave rivisitata. Tra i materiali usati il vitello traforato. Nel front row del salone dell’Hȏtel Salomon de Rotschild tante celebrities, a partire dagli attori Yang Yang e Benjamin Walker.
A movimentare come di consueto la settimana della moda, ecco Vivienne Westwood: nessuna dietrologia per la stilista britannica, che ha rivendicato dalle passerelle della Milano Moda Uomo la sua ennesima battaglia politica. La designer si è apertamente schierata a favore di Julian Assange, padre di Wikileaks, che vive da cinque anni da rifugiato all’interno dell’ambasciata ecuadoregna di Londra.
Assange, 44 anni, vive dal 19 giugno 2012 all’interno dell’ambasciata dell’Ecuador della capitale inglese per evitare di essere estradato in Svezia per reati di natura sessuale rispetto ai quali si è sempre dichiarato innocente. “Julian Assange non è mai stato condannato, perchè non c’è nessuna prova contro di lui. È tutta una montatura”: niente peli sulla lingua per la stilista, ancora una volta madrina del politically incorrect. Alla base della richiesta svedese, secondo l’hacker australiano ci sarebbero manovre da parte degli USA, dove rischierebbe di essere condannato per lo scandalo Wikileaks, ovvero la pubblicazione di migliaia di documenti riservati che minarono la diplomazia americana.
Parole forti quelle con cui si è espressa Vivienne Westwood sia per quanto concerne la vicenda che vede imputato Assange sia per il tema di Brexit, rispetto al quale si è schierata apertamente firmando una petizione perché l’Inghilterra resti in Europa. Parole di elogio anche per Angela Merkel che, a detta della stilista, sarebbe oggi una delle figure politiche più solide.
“Je suis Assange” diviene quindi il motto del fashion show, introdotto da un videomessaggio in cui lei, l’indomita stilista, ci mette la faccia, schierandosi a favore del fondatore di Wikileaks. La stessa scritta compare sulla t-shirt che la Westwood sfoggia a fine sfilata. Assange diviene simbolo di una celebrazione a favore della libertà intesa come valore universale. Inoltre tante saranno le mobilitazioni che, in diverse parti del mondo, vedranno la partecipazione di personalità come Patti Smith, Noam Chomsky e Brian Eno. Il gatto di Assange, ribattezzato “the embassy cat”, diviene iconica mascotte della nuova collezione.
Non solo politica ma come sempre tanta moda per la collezione Primavera/Estate 2017 firmata Vivienne Westwood: molteplici le fonti di ispirazione, a partire dalle icone della musica anni Settanta, da Jimi Hendrix a Marianne Faithfull. La disco glam si unisce alle suggestioni neo vittoriane che hanno reso il brand storico. Genderless è la parola d’ordine di una collezione in cui i confini tra i sessi sono in bilico. Punk unisex e fascino ambiguo si trasferisce sui mantelli col cappuccio dal gusto gotico, che ora però è lui ad indossare. Efebico e romantico, l’uomo Vivienne Westwood sdogana l’androginia come nuovo fashion trend ed indossa lunghe tuniche che lasciano scoperto il torace. Fluidità e leggerezza divengono protagonisti di capi sofisticati ed innovativi. La gonna non è più ad esclusivo appannaggio della donna ma diviene passepartout sdoganato anche dall’uomo, che nella stagione estiva decide di svestirsi puntando a pochi pezzi dal grande impatto scenografico. Tricot e crochet impreziosiscono maglie e gonne, tra leggings glitterati e grembiuli floreali con marsine, dalle note folk. Grunge e neoromanticismo si uniscono a note zen delle tuniche, per lui e per lei.
Torna prepotentemente alla ribalta il gessato, rivisitato in rosa antico. Trasparenze, nude look e sapienti giochi di vedo/non vedo rimarcano l’assenza di confini tra i sessi. La palette cromatica tocca i toni del sabbia, del verde mela e del vinaccia. Qua e là tocchi di viola e rosa. Estro e polemiche, come da copione, per un attivismo politico che si stampa su pull e t-shirt che inneggiano a Madre Natura, alla quale si rende omaggio attraverso scritte iconiche.
Giacche militari tagliate a vivo e red velvet inneggiano ad icone come Marianne Faithfull o i Rolling Stones. I confini tra menswear e womenswear divengono sbiaditi, mentre qua e là tocchi di una pallida estate si incontrano su timide stampe tropical e su ampi parei che l’efebico adone sfoggia sotto canotte glitterate e sovrapposizioni ardite. Giochi pirotecnici di un genio della moda che continua a stupire.
(Foto tratte da Madame Figaro. Foto copertina tratta da Styleandfashion)
Eclettica, irriverente, scanzonata la Primavera/Estate 2017 di Dolce & Gabbana: una sfilata che, pur essendo come di consueto fuori dal calendario ufficiale della Milano Moda Uomo, si riconferma come uno degli eventi più attesi dai fashion addicted.
Sullo sfondo della passerella un’orchestrina jazz che suona dal vivo: l’atmosfera è ricca di rimandi Forties, a metà tra il bar di Casablanca e il Buena Vista Social Club che animava la vita notturna dell’Avana. In questo improvvisato club dalle suggestioni caraibiche si consuma un défilé ironico e colorato. Sulle note swing degli Hot Sardines calca la passerella un giovane uomo che non teme la sua eleganza talvolta sopra le righe. Giovanile e giocosa la collezione e giovanissimi i modelli scelti, spesso famosi figli d’arte, come Presley Gerber, figlio 16enne della sempre splendida Cindy Crawford, e Rafferty Law, figlio 19enne di Jude Law e Sadie Frost.
Felpe hip-pop si alternano a lunghi caftani zebrati e stampe patchwork, con ananas e frutti tropicali che fanno capolino accanto ad animalier all over. Dettagli tribal traggono ispirazione dal filone Afroamericano, mentre suggestioni retrò rimandano alla Beat Generation e agli Hipster.
La musica diviene protagonista indiscussa della sfilata: l’uomo Dolce & Gabbana sfoggia alle orecchie le cuffie, in un mood giovane e spensierato. Eleganza scanzonata per un teenager che indossa fieramente l’ultimo modello di smoking smorzato da dettagli ironici e iridescenti. Pantaloni wide-leg e felpe animalier si alternano a caftani optical e stampe cartoon, in stile Pop Art. Lo stereo portatile diventa must have ed impreziosisce ogni mise; lo smoking è declinato in oro e righe.
«Ci siamo immaginati di essere in Sicilia, di partecipare a un concerto, un happening sotto le palme o i banani della Favorita o del Giardino botanico», questa l’ispirazione alla base della nuova collezione, come dichiarato da Domenico Dolce e Stefano Gabbana. DGMusica è il fil rouge di un défilé che unisce l’energia della Youth Culture al groove caraibico. Un melting pot culturale che trascende i confini e si traduce in uno stile variegato e multiforme, che attinge molto dal passato: l’esistenzialismo e il jazz si mixano allo streetwear, tra pailettes e swing.
Nel front row spicca la star di Internet Cameron Dallas. Influencer e blogger occupano le prime file, a testimonianza di quanto ancora una volta il duo di stilisti che ha reso fashion la mediterraneità, sappia cavalcare le nuove tendenze. Dolce & Gabbana si riconfermano ancora una volta maestri nel carpire i fenomeni sociali e sdoganarli all’interno di sfilate che somigliano sempre più a live shows.
La Primavera/Estate 2017 firmata Versace si apre nel segno del comfort. L’uomo che calca la passerella non si perde in fronzoli ma punta ad un’eleganza sobria e sofisticata. Tessuti svolazzanti e leggeri, stratificazioni e suggestioni bikers completano un look all’insegna della funzionalità, declinata in chiave sporty-chic.
Energia, movimento e sprint costituiscono il fil rouge di una collezione suggestiva che riporta la maison ai suoi fasti. La sfilata si apre con la proiezione di un cortometraggio girato da Bruce Weber in esclusiva per il brand. Versace gioca con le proporzioni e i materiali usati: bluse lunghe con cappuccio si uniscono a leggings e calzoncini da ciclista, maglie in seta sono lasciate fluide sulla vita e sul torace e indossate con giacche e top.
Via libera a parka ed inediti capispalla leggeri perfetti per affrontare l’estate a bordo di una moto: il trench si porta come una vestaglia, il bomber viene arricchito da stampe all over e da zip. Jersey e nylon dominano la collezione, tra micro borchie, seta e pelle. La palette cromatica è neutrale, il verde militare domina insieme a sfumature che toccano il beige scivolando nei colori più intensi quali blu e viola.
L’uomo Versace è un wrestler palestrato che non disdegna la giacca sartoriale, unendo ad una mascolinità classica, tanto cara alla storica maison, il piglio da gentleman contemporaneo che indugia in dettagli evergreen che strizzano l’occhio ad un dandismo quantomai interessante. Inserti sportivi impreziosiscono completi destrutturati e pantaloni sartoriali. La stessa location del défilé ricorda un’arena, mentre la musica omaggia Prince, mito del pop nonché intimo amico di Donatella Versace, scomparso lo scorso 21 aprile. Alcuni pezzi inediti di Prince hanno accompagnato le uscite dei modelli.
Si è aperta lo scorso 17 giugno al Palazzo della Ragione di Milano la mostra “William Klein. Il mondo a modo suo”: 150 opere accompagnate da installazioni inedite, per una retrospettiva che si preannuncia già come un evento. Fotografo, artista, cineasta, designer e scrittore, William Klein è delle figure più versatili ed eclettiche della fotografia.
Moda ma non solo, nei suoi scatti iconici: immagini di strada, reportage di scorci cittadini scattati in giro tra Parigi, Roma, Tokyo, avvicinano la moda alla cronaca. Indimenticabili le sue modelle a spasso per la Città Eterna, in bilico tra futurismo e classicità. Ironia e charme senza tempo accompagnano ogni scatto.
Sarà possibile visitare la mostra fino all’11 settembre 2016: già presentata parzialmente alla Tate Modern di Londra e al FOAM di Amsterdam, l’esposizione è completata da un ricco allestimento multimediale.
Antonia tra gli specchi, Parigi. 1962
Backstage del film “Qui êtes-vous, Polly Maggoo?”, 1966
Dorothea McGowan in Capucci, Roma, 1962
Nato a New York nel 1928 da una famiglia ebrea di origine ungherese, all’età di 14 anni William Klein si iscrive al City College di New York, dove studia sociologia. Si arruola poi nell’esercito e viene mandato prima in Germania e poi in Francia, dove si stabilisce definitivamente. Nel 1948 si iscrive alla Sorbona, dove studia scultura e pittura, con l’artista Fernand Léger. Le sue opere vengono esposte in diverse occasioni e proprio durante una di queste mostre il fotografo incontra Alexander Liberman, direttore artistico di Vogue, che gli offre una collaborazione.
Nel 1954 rientra a New York, per lavorare ad una sorta di diario fotografico che sarà pubblicato due anni più tardi sotto il titolo “New York” e che gli varrà il premio Nadar. In bilico tra fotografia ed etnografia, tratta i newyorchesi “come un esploratore avrebbe trattato uno zulu”, come spiega lui stesso. Successivamente vola a Roma, dove diviene assistente di Federico Fellini. Alla fine degli anni Cinquanta si avvicina al cinema realizzando diversi film. Intanto collabora attivamente per Vogue, realizzando alcuni degli scatti più famosi della storia della fotografia di moda. E proprio il mondo della moda diviene il soggetto del suo primo film, Who Are You, Polly Maggoo?, una satira declinata nei toni optical degli Swinging Sixties.
Simone D’Aillencourt, Roma, 1960
Simone D’Aillencourt e Nina Devos in abiti Capucci, Roma, 1960
Simone D’Aillencourt in abito Fabiani, Roma, Vogue 1960
Simone D’Aillencourt in abito Fabiani, Roma, 1962
Mary McLaughlin in un abito Nina Ricci, Parigi, 1957
Negli anni Ottanta Klein torna ad occuparsi di fotografia e pubblica numerosi libri. Il suo è un approccio ironico ed ambivalente che non disdegna tecniche inusuali per la fotografia di moda e il fotogiornalismo. Considerato tra i padri della fotografia di strada, assieme a Robert Frank, fa ampio uso del grandangolo e del teleobiettivo, della luce naturale e della tecnica del mosso, rifiutando compromessi e regole preimpostate. È stato messo al venticinquesimo posto fra i cento fotografi più influenti dalla rivista Professional Photographer Magazine. Inoltre Klein ha diretto numerosi documentari ed ha prodotto oltre 250 spot televisivi. Nel 1999 è stato insignito della Medaglia del Centenario della Royal Photographic Society, di cui è anche socio onorario. Tra i volumi da lui pubblicati Retrospettiva (2002), Parigi+Klein (2006), Contacts (2008), Roma+Klein (2009), Brooklyn (2014).
(In copertina: Marie-Lise Grès davanti al Teatro dell’Opera, Parigi, Vogue, 1963)
Spegne oggi 64 candeline Isabella Rossellini. Attrice, modella, musa per intere generazioni, la bellissima icona ha alle spalle una lunga carriera divisa tra moda, cinema, cultura e stile. Fascino mediterraneo sapientemente smorzato dall’allure svedese di mamma Ingrid, Isabella è figlia d’arte per eccellenza, nata dall’unione (scandalosa per l’epoca) tra la diva svedese Ingrid Bergman e il regista Roberto Rossellini. Isabella ha una sorella gemella, Isotta, e un fratello, Robertino.
Nata a Roma il 18 giugno 1952, la giovane respira fin dall’infanzia le patinate atmosfere del mondo del cinema, grazie ai suoi genitori. Ma i due si separano quando lei ha appena 5 anni. Isabella all’età di 13 anni viene sottoposta ad un delicato intervento chirurgico per la correzione di una scoliosi ed è costretta a portare il busto per oltre un anno, dopo l’operazione. Amante fin da piccola della moda e dei costumi, frequenta l’Accademia di Costume e Moda di Roma e collabora con Marcella de Marchis, prima moglie del padre nonché celebre costumista.
A 19 anni il trasferimento a New York, dove Isabella inizia a lavorare come giornalista per la RAI. L’impressionante fotogenia e la grande espressività la lanciano nel mondo della moda: a 28 anni comincia a lavorare come modella, posando per Bruce Weber, che pubblica le sue foto sull’edizione inglese di Vogue, e per Bill King, che la introduce nell’edizione statunitense dell’omonima testata. Volto perfetto e charme sofisticato, per la giovane non si contano le collaborazioni: Isabella Rossellini ha posato per Richard Avedon, Helmut Newton, Steven Meisel, Herb Ritts, Norman Parkinson, Peter Lindbergh, Francesco Scavullo, Annie Leibovitz e Robert Mapplethorpe, solo per citarne alcuni. Immortalata sulle cover delle maggiori riviste patinate, da Marie Claire ad Harper’s Bazaar, da Vanity Fair ad ELLE, è stata volto storico di Lancôme.
Isabella Rossellini, foto di Terry O’Neill, 1984
Isabella Rossellini in uno scatto di Norman Parkinson, 1982
Isabella Rossellini e David Lynch immortalati in un celebre scatto di Helmut Newton, 1988
Nel 1976 l’esordio al cinema, con un piccolo ruolo accanto alla madre. Nel 1979 il debutto vero e proprio, nel film Il prato. Ma tutti la ricordiamo per la sua apparizione da femme fatale in Velluto blu di David Lynch, che fu anche suo compagno di vita. Nel 1979 l’attrice ha sposato il regista Martin Scorsese, con il quale si è stabilita definitivamente a New York. Nel 1982 è seguito il divorzio e, un anno dopo, le nozze con il modello Jon Wiedemann, dal quale nel 1983 nasce Elettra, oggi affermata modella. Inoltre Isabella Rossellini ha anche adottato un bambimo, di nome Roberto (nato nel 1993).
SFOGLIA LA GALLERY:
Isabella Rossellini per Dolce & Gabbana, foto di Steven Meisel, 1992
Isabella Rossellini negli anni Ottanta
Isabella Rossellini è nata a Roma il 18 giugno 1952
Isabella Rossellini e David Lynch, foto di Annie Leibovitz, 1986
Isabella Rossellini con la madre Ingrid Bergman, anni Settanta
Isabella Rossellini in una foto di Andre Rau, 1993
Isabella Rossellini per Elle France, 1992
Isabella Rossellini, foto di Richard Avedon, 1982
Isabella Rossellini in una foto di Anron Corbjin, 1993
Isabella Rossellini per Lancôme, foto di Bruce Weber
Isabella Rossellini per Vogue Italia, 1982, foto di Bruce Weber
Foto di Ellen von Unwerth, anni Novanta
Isabella Rossellini su Vogue US, 1993, foto di Fabrizio Ferri
Isabella Rossellini ritratta da Fabrizio Ferri su Vogue Italia, 1996
Isabella Rossellini, foto di Gilles Bensimon, Elle 1995
Isabella Rossellini in una foto di Peter Lindbergh, anni Novanta
Isabella Rossellini in Dolce & Gabbana per Vogue Italia 1995, foto di Michel Comte
Isabella Rossellini per Dolce & Gabbana, foto di Steven Meisel, 1992
Isabella Rossellini per Dolce & Gabbana, foto di Steven Meisel, 1994
Isabella Rossellini, foto di Steven Meisel, anni Novanta
Isabella Rossellini, foto di Steven Meisel, 1995
Uno scatto di Terry O’Neill
Isabella Rossellini immortalata da Norman Parkinson
Isabella Rossellini per Ellen von Unwerth, Vogue US, 1993
L’attrice ritratta da Steven Meisel per Allure, 1990
Uno splendido scatto che immortala la bellezza di Isabella Rossellini
Ingrid Bergman e Roberto Rossellini con i figli Isabella, Isotta e Robertino, 1956
Una giovanissima Isabella tra i genitori Ingrid Bergman e Roberto Rossellini, anni Cinquanta
Isabella Rossellini ritratta da Bill King per Vogue US, 1982
Isabella Rossellini in una foto di Bill King, Vogue US, 1982
L’attrice in uno scatto di Peter Lindbergh, 2002
Isabella Rossellini in una foto di Eve Arnold, 1984
Foto di Bettina Rheims, anni Novanta
Foto di Matthew Rolston, 1991
Isabella Rossellini in uno scatto di Richard Avedon, 1982
Isabella Rossellini con la madre Ingrid Bergman, 1971
Isabella Rossellini nel 2011
Isabella Rossellini in “La morte ti fa bella”, 1992
Isabella Rossellini in “Blue Velvet” di David Lynch, 1986
L’attrice in una foto di Mario Testino, Glamour, 1994
Isabella Rossellini per Dolce & Gabbana, foto di Michel Comte, 1993
Isabella Rossellini per Dolce & Gabbana, foto di Michel Comte, 1995
Isabella Rossellini per Pomellato, foto di Michel Comte, 1994
Isabella Rossellini ritratta da Robert Mapplethorpe, 1988
Isabella Rossellini ritratta da Richard Avedon, Vogue US, 1982
Charme innato e personalità da vendere contraddistinguono da sempre Isabella Rossellini, che appare ancora oggi radiosa: piglio intellettuale e volto naturale, l’attrice rivendica con orgoglio i segni del tempo, che non ne scalfiscono in alcun modo la bellezza. Sarà anche per questo che, a distanza di 30 anni, l’attrice è tornata a prestare il volto a Lancôme, firmando un contratto nuovo di zecca come modella, alla veneranda età di 63 anni compiuti.
Isabella Rossellini in uno scatto di Horst P. Horst, 1980
Isabella Rossellini per Dolce & Gabbana, foto di Steven Meisel, 1989
Isabella Rossellini a Los Angeles nel 1985, foto di Michael Tweed/AP/dapd
Isabella Rossellini in uno scatto di Herb Ritts, 1994
Nel 1987 l’attrice è stata premiata con l’Independent Spirit Awards come migliore attrice protagonista per la sua interpretazione in Velluto blu. La Rossellini è anche autrice di tre libri: nel 1997 è uscita la sua autobiografia, Some of me, nel 2002 Looking at Me, con una raccolta delle sue foto più celebri. Nel 2006 è uscito In the name of the Father, the Daughter and the Holy Spirits: Remembering Roberto Rossellini, tradotto in italiano come Nel nome del padre, della figlia e degli spiriti santi , volume che è stato accompagnato dal cortometraggio di Guy Maddin Mio padre ha 100 anni, in omaggio alla figura del padre. Versatile, curiosa e sperimentatrice, nel 2006 la Rossellini ha iniziato una nuova avventura in televisione, con alcuni documentari dall’eloquente titolo “Green Porno”: qui l’attrice indagava con elegante ironia le dinamiche dell’accoppiamento nel mondo animale.
Ha avuto luogo oggi nell’ambito del 62° Taormina Film Festival la presentazione del libro di Gerardo Sacco. “Sono nessuno! Il mio lungo viaggio tra arte e vita”, questo il titolo del volume scritto dal maestro orafo. Un libro intervista scritto a quattro mani con il giornalista Francesco Kostner per i tipi di Rubbettino. Al dibattito hanno preso parte, oltre all’autore, Anthony Barbagallo, assessore Regione Siciliana Turismo Sport e Spettacolo, Maria Grazia Cucinotta, che ha prestato spesso il volto alla maison, Ninni Panzera, Segretario Generale di Taormina Arte, e Tiziana Rocca, General Manager di Taormina Film Festival.
Un libro intervista per raccontare le tappe di una lunga carriera coronata da numerosi successi: tante le dive che, nel corso degli anni, hanno indossato le creazioni di Gerardo Sacco, dalla già citata Maria Grazia Cucinotta, emblema della bellezza mediterranea, a Brooke Shields. Monili preziosi ricchi di fascino realizzati interamente a mano secondo le più raffinate tecniche artigianali dell’alta gioielleria Made in Italy: Gerardo Sacco non ha certo bisogno di presentazioni. Una lunga carriera, la sua, iniziata nel 1963.
L’orafo e imprenditore, nato a Crotone nel 1940, vanta in curriculum collaborazioni eccellenti: nel 1986 Franco Zeffirelli gli affida la creazione dei gioielli per il suo Otello; nel 1988 la collaborazione tra i due prosegue con il film “Il Giovane Toscanini”, con Liz Taylor. Successivamente firma i gioielli per l’Amleto, con Glenn Close e Mel Gibson. Si prosegue con “Immortal beloved”, in cui ad indossare le preziose creazioni del maestro è la splendida Isabella Rossellini. Nel 2007 in “N” Io e Napoleon, Gerardo Sacco impreziosisce i costumi indossati da Monica Bellucci. Numerose anche le produzioni televisive in cui Sacco ha portato il proprio contributo, come “Piccolo mondo antico” di Cinzia TH Torrini ed “Orgoglio”, interpretato da Elena Sofia Ricci.
Maria Grazia Cucinotta indossa gioielli Gerardo Sacco
Che il Taormina Film Fest fosse l’evento cinematografico più glamour dell’estate italiana era già fatto certo: ora anche la moda si trasferisce in Sicilia. Taormina in questi giorni è letteralmente presa d’assalto da celebrities e volti noti del fashion biz: alcuni dei nomi più influenti della moda internazionale sono infatti protagonisti assoluti del 62° Taormina Film Fest.
La kermesse cinematografica che si svolge nella suggestiva location del Teatro Antico ha visto infatti quest’anno come madrina d’eccezione la top model Bianca Balti. Musa prediletta di Dolce & Gabbana, tante erano le campagne pubblicitarie che la avevano già immortalata tra carretti siculi e scorci mozzafiato: ora la bellissima modella sfila sul red carpet siciliano fasciata in un lungo abito a sirena a stampa floreale (firmato Dolce & Gabbana, ça va sans dire). Raggiante, la Balti ha voluto accanto a sé il compagno Matthew McRae, padre della sua secondogenita Mia. La coppia ha incantato fotografi e addetti stampa: affiatati e innamoratissimi, la modella e l’americano sono apparsi in splendida forma.
Protagonisti assoluti della giornata di ieri sono stati invece i gemelli canadesi Dean e Dan Caten, designer del celebre brand DSquared2. Il duo di stilisti è stato insignito del Taormina Fashion Award, conferitogli dall’attrice Premio Oscar Susan Sarandon, protagonista del Taormina Film Fest 2016. Inoltre i designer sono stati paparazzati all’interno del Grand Hotel Timeo, dove hanno brindato insieme alla loro nuova musa, la splendida modella olandese Rianne Ten Haken.
Susan Sarandon tra i gemelli Dean e Dan Caten, designer di DSquared2
Dean e Dan Caten con la top model Rianne Ten Haken
Ancora i due stilisti a spasso per Taormina con Rianne Ten Haken
Bianca Balti al Taormina Film Fest in Dolce & Gabbana
“Siamo davvero onorati di aver ricevuto questo prestigioso Award e di poter essere ospiti di questo Festival che da sempre seguiamo con grande attenzione”, hanno commentato i fratelli Caten. “La passione è stata sempre dalla nostra parte. Il cinema e la moda hanno da sempre un legame forte, speciale e creano assieme stili di vita, fenomeni di costume e magia. Speriamo con il nostro lavoro e la nostra creatività di poter contribuire a valorizzare questa connessione”. La Perla dello Ionio non è mai stata tanto glamour.
È iniziata pochi giorni fa la 62esima edizione del Taormina Film Fest. Grande successo di pubblico e critica per le prime giornate del festival, che ha già visto sfilare numerosi volti noti del piccolo e del grande schermo e si riconferma come uno degli eventi più glamour.
E Tiziana Rocca, General Manager di Taormina Film Fest dal 2012, di successi ne ha collezionati parecchi, a partire, lo scorso anno, dalla presenza di Ellen Pompeo, la celebre protagonista di “Grey’s Anatomy”, a conferire un respiro internazionale alla manifestazione cinematografica che ha sede nella splendida cornice del Teatro Antico di Taormina. L’edizione di quest’anno non è da meno: tantissimi i divi presenti nella Perla dello Ionio, in primis Richard Gere. L’attore hollywoodiano, presidente onorario del Taormina Film Fest 2016, ha presentato il suo nuovo film “Gli Invisibili”, in cui veste gli inediti panni dell’homeless.
Il divo si è presentato bello come il sole dall’alto dei suoi 66 anni: occhi puntati su di lui e sulla sua compagna, la 32enne spagnola Alejandra Silva. L’attore ha monopolizzato l’attenzione di tutti i presenti alla cena di gala, che ha avuto luogo nella prestigiosa cornice dell’Hotel San Domenico.
Richard Gere accanto a Tiziana Rocca (Foto: Corriere.it)
Susan Sarandon a Taormina (Foto: Siciliaedonna.it)
Altra grande stella hollywoodiana che ha brillato al Taormina Film Fest è stata Susan Sarandon: l’attrice Premio Oscar ha presentato il film “The Meddler” di Lorene Scarafia ed è stata premiata con l’Humanitarian Taormina Award per l’impegno a favore della popolazione di Haiti, riconoscimento conferitole da David Bell, membro del board of directors di APJ Artist for Peace and Justice, organizzazione no-profit fondata da Paul Haggis nel 2009 per promuovere pace e giustizia sociale nel mondo attraverso l’emancipazione di comunità povere.
Altra presenza femminile internazionale è stata Rebecca Hall. L’attrice londinese, classe 1982, è stata protagonista di pellicole come “Frost/Nixon”, “Dorian Gray” e “Iron Man 3”. Figlia d’arte (suo padre è Sir Peter Hall, fondatore della Royal Shakespeare Company), la giovane interprete è stata insignita del Promesse Award ed è stata protagonista di una Tao Class.
Ma non sono mancate le dive nostrane, come la sempre splendida Monica Guerritore e Violante Placido, alla quale è stato consegnato il “Premio Città di Taormina”. Sabrina Impacciatore e Stefania Rocca sono state invece insignite del “Premio Cariddi”.
(Foto cover: Richard Gere immortalato da Myrna Suarez)
Si sono celebrate pochi giorni fa le nozze vip di Giovanna Battaglia. La celebre fashion editor si è unita in matrimonio (blindato) ad Oscar Engelbert, magnate svedese. Una location da sogno ed oltre trecento invitati famosi hanno fatto da cornice all’evento dell’anno: il Faro di Punta Carena ha illuminato la cerimonia, conferendole quel tocco di magia degno dei due sposi.
Ex modella, musa storica di Dolce & Gabbana e fashion editor di fama mondiale, Giovanna Battaglia vive dal 2011 a New York e collabora da anni a W Magazine e Vogue Japan (qui un pezzo sul suo stile): irriverente ed ironica come sempre, la bella stylist ha sposato Oscar Engelbert, milionario nato in Svezia, titolare della Oscar Properties Holding AB, che si occupa di ristrutturare dimore di pregio.
Tra gli invitati l’immancabile collega Anna Dello Russo, Dolce & Gabbana, Beatrice Borromeo e Pierre Casiraghi. La sposa ha scelto un abito principesco dal grande impatto scenografico: corpetto aderente e maxi gonna stile meringa; il tutto firmato Sarah Burton per Alexander McQueen. Inoltre la Battaglia non ha lesinato in damigelle di rosa vestite, mentre lo sposo ha scelto un classico smoking scuro.
Giovanna Battaglia si è sposata lo scorso venerdì a Capri (Foto Facebook)
Il sontuoso abito da sposa firmato Sarah Burton perr Alexander McQueen (Foto: Facebook)
Un bellissimo ritratto della sposa (Fonte: Harper’s Bazaar)
Giovanna Battaglia con lo sposo (Fonte: Instagram)
Lanterne romantiche hanno conferito un’aura suggestiva alla location, in bilico tra le rocce e il mare. Mood mediterraneo per il pre wedding, con un esclusivo dinner party organizzato nella celebre Piazzetta di Capri, dove si sono aperti i festeggiamenti. La magia dei faraglioni ha fatto da sfondo alla cerimonia blindata ed extra lusso: pare infatti che il matrimonio sia costato ben 3 milioni di euro.
Modelle, influencer e nomi di spicco del fashion biz e del jet set internazionale tra gli invitati alle nozze dell’anno. E tanti sono coloro che hanno fatto il loro ingresso in elicottero o jet privato. #oscarandgio è stato l’hashtag ufficiale dell’evento, seguitissimo su tutti i social newtwork. Ci uniamo anche noi agli auguri per gli sposi.
Parte domani la 62° edizione del Taormina Film Fest: la rassegna cinematografica ospiterà quest’anno ventuno Paesi, rappresentati nei film in programma, tra cui Finlandia, Albania, Cina e Nuova Zelanda. Tantissime le star che saranno ospiti della kermesse, in un programma ricchissimo. Sarà Richard Gere a presenziare la giuria, mentre calcheranno il palcoscenico del Teatro Antico Susan Sarandon, Bianca Balti, Monica Guerritore, Rocío Muñoz Morales, solo per citare alcuni nomi.
La kermesse cinematografica si terrà dall’11 al 18 giugno: domani sera inaugurazione con un galà esclusivo a Messina, nella suggestiva location del Monte di Pietà. Venerdì mattina si terrà inoltre una conferenza stampa nel capoluogo siciliano, a cui saranno presenti Tiziana Rocca, general manager del Festival; Filippo Romano, commissario straordinario della Città metropolitana; Renato Accorinti, sindaco di Messina; Eligio Giardina, sindaco di Taormina; Michel Curatolo, direttore relazioni esterne ed eventi speciali Taormina Arte e Maria Celeste Celi, presidente del Cirs Onlus di Messina.
Il programma di questa edizione del festival prevede oltre 100 titoli tra anteprime, cortometraggi e documentari, ma anche pellicole che hanno fatto la storia del cinema italiano. La produzione è firmata Agnus Dei: Tiziana Rocca supera ancora una volta se stessa, assistita da Chiara Nicoletti e Jacopo Mosca, co-direttori del comitato artistico.