MEDIO ORIENTE: LA SITUAZIONE E’ SEMPRE PIU’ COMPLICATA

Chi è Abu Bakr al-Baghdadi? Chi sono i nemici dell’Isis? Cosa sta succedendo in Medio Oriente?Domande che riecheggiano nella mente delle persone di tutto il mondo, terrorizzate e sempre più confuse dopo i recenti attacchi di Parigi e in Mali.

Domande che necessitano di risposte chiare e vere, sopratutto, nell’odierno clima di terrore, che ormai ha abbracciato il mondo intero in una morsa troppo stretta.

Il mondo ha bisogno di capire. Chi è questo nemico così forte e così spietato da combattere?

La situazione in Medio Oriente è più complicata che mai, una matassa troppo difficile da sbrogliare, sopratutto se si analizzano i recenti fatti.

Ciò che è certo è che Abu Bakr al-Baghdadi si è autoproclamato Califfo di uno Stato non riconosciuto, ma che ha confini ben definiti. Uno Stato che ha intenzione di espandersi, con qualunque mezzo, e senza alcuna pietà. Uno Stato, l’Islamic State, che chiede a gran voce il suo riconoscimento, attraverso una guerra mai combattuta prima.

Ma, quanto appena detto non può essere considerato il completo riassunto dell’intera situazione mediorientale. Non si tratta di una mera guerra di religione, di etnie.

In ballo ci sono interessi economici e politici troppo grandi.

Proviamo a fare un punto della situazione.

Nei territori tra Siria ed Iraq si sono schierate le truppe di diverse Nazioni, quelle appartenenti alla Coalizione che combatte questo nemico, non precisamente identificato, conosciuto come Isis.

Ma, chi sta a capo di questa grande coalizione, che raggruppa più di 50 governi?

Non vi è un unico capo, ma si parla di direzione bilaterale: da un lato, vi sono gli U.S.A. di Barack Obama; dall’altro, la Russia di Putin.

Questo è un dato che già dovrebbe far riflettere. Come è possibile comandare una coalizione, dirigendola in un’unica direzione, se gli obiettivi e sopratutto le linee di pensiero (e politica) sono diverse?

Infatti, l’America ha deciso, almeno per il momento, di adottare una linea meno dura, evitando l’invio di truppe di terra. Invece, la Russia di Putin si è schierata apertamente nei territori di fuoco, per sostenere Bashar al-Assad.

Ora, anche la Francia ha deciso di fare la voce grossa, decidendo di scendere in campo, al fine di rispondere agli spaventosi attentati di Parigi. Infatti, Hollande ha intrapreso una sorta di “tour mondiale” per cercare alleati pronti a schierarsi con la Francia per combattere l’Isis e rispondere agli attentati, che l’hanno ferita duramente.

Lo scopo di Hollande è, quindi, quello di avviare una cicatrizzazione delle ferire francesi, attraverso una linea dura che non promette nulla di buono.

Intanto, nel trambusto generale, l’Italia prende tempo.

E, gli Stati confinanti con Siria e Iraq?

Da prendere in considerazione è sopratutto la situazione della Turchia di Erdogan.

Quest’ultima si è schierata contro l’Isis, ma in realtà sembra maggiormente interessata a combattere i curdi del PKK, nascondendo, quindi, i diversi attacchi contro questi ultimi, sotto il nero velo della lotta al terrorismo.

Ma, a complicare ancor di più il quadro degli scontri mediorientali si è presentata la vicenda del jet russo, abbattuto dalle forze turche. Quindi, una forte tensione si è accesa tra i due Stati e la vicenda risulta essere ancora apertissima.

L’unica cosa che in questi giorni sembra essere davvero certa è la dichiarazione di guerra di Putin all’Isis: la Russia si schiera apertamente a fianco della Francia.

Una decisione che va a cozzare contro la linea d’azione, più cauta, degli Stati Uniti.

Si creeranno nuove tensioni? Domanda retorica.

Chi è il nemico dell’Isis?

L’Isis non ha un unico nemico, ma tanti nemici.

Il nemico pubblico numero uno è ovviamente l’occidente: Stati Uniti e Europa intera sono nel mirino del movimento guidato da Abu Bakr al-Baghdadi perché considerati infedeli.

La lista con i nemici da combattere e sconfiggere prosegue con gli sciiti e i sunniti.

In pratica, l’Isis ha dichiarato guerra al mondo occidentale in generale e agli Stati di Turchia, Israele, Siria e Paesi del nord Africa, come ad esempio la Tunisia.

Una lunga lista quindi.

La situazione è davvero complicata ed è già precipitata in un burrone di atrocità e sofferenze.

Il mondo intero è in subbuglio.

Alcune risposte le abbiamo, anche se sinteticamente, trovate.

Ma, ci sono tante altre domande, che quasi sicuramente non avranno alcuna risposta.

Come può un unico movimento, un singolo stato, l’Islamic State, gettare nel caos l’intero pianeta?

Possibile che gli tanti Stati, già riuniti in fortissime coalizioni, non riescano a fermare un unico e comune nemico?

Bagliori di Hunji: la carta coreana tra tradizione e modernità

Tradizione e contemporaneità si sposano e intrecciano nella mostra dal titolo “Bagliori di Hanji – Installazioni luminose e altri capolavori in carta tradizionale coreana Hanji”, ospitata fino al 17 gennaio 2016 presso la Sala Zanardelli del Complesso del Vittoriano, e che vede come protagonista la storia, la tradizione, e i manufatti artigianali realizzati con uno speciale tipo di carta coreana chiamata appunto hanji.


L’esibizione, realizzata grazie al connubio tra l’Ambasciata della Repubblica di Corea a Roma, la Yewon Arts University Jangjibang e la provincia coreana di Gyeonggi, si snoda su un percorso diviso in quattro aree. Nel primo spazio ritroviamo la tradizione e la storia di questa preziosa carta, lavorata da ben quattro generazioni dalla famiglia Jang che, dall’albero di gelso detto “dak” estrae il materiale che lavorato in modo del tutto tradizionale e quindi a mano, viene impiegata per i più diversi utilizzi.


Nella seconda, terza e quarta sezione, troviamo la tematica della convergenza e della coesistenza. In questi spazi infatti troviamo esposte opere realizzate con questa particolare carta che viene impiegata per costruire installazioni luminose simbolo della modernità, ma dai caratteri fortemente tradizionali; opere d’arte, come ad esempio riproduzioni di cavalli usati come simboli di prosperità e fortuna, ma troviamo anche dei tavolini portabili che indicavano nell’antichità il livello sociale delle famiglie che li possedevano. La carta Hanji però, si presta anche come materiale di restauro di preziose testimonianze culturali,e addirittura come ornamento di elementi di arredo, vestiti e accessori.


La mostra di fatto è un excursus che attraversa e racconto la storia, la tradizione, la metodologia di lavorazione della carta hanji, una forma artigianale che nella modernità più estrema, sopravvive ed emerge come forma d’arte privilegiata e umile, che fa della carta un prezioso elemento capace di ornare la quotidianità grazie ai suoi usi multipli.

Impressionismo: sessanta capolavori dal Musée d’Orsay

Fino al 7 febbraio, il Complesso del Vittoriano di Roma si trasforma ancora una volta in cornice privilegiata entro cui presentare la bellezza delle opere impressioniste, raccolte per il pubblico italiano nella mostra dal titolo “Dal Musée d’Orsay Impressionisti. Tète à tète”.
L’esibizione, curata da Guy Cogeval, presidente del prestigioso museo francese, ci regala oltre 60 opere tra dipinti e sculture create dal genio e dall’anticonformismo di pittori come Degas, Renoir, Manet, Rodin, Pissarro, Cezanne,e molti altri che, discostandosi dalle ferree imposizioni della pittura da Salon, furono pionieri della pittura contemporanea, i primi a dipingere la fugacità del momento, la quotidianità della vita parigina senza barriere e imposizioni.


Nel percorso espositivo ritroviamo un’aurea quasi intima, dovuta alla scelta oculata dei dipinti che ritraggono scene riprese anche e soprattutto dalla quotidianità degli autori stessi. Letterati, artisti, politici e uomini d’affari, amici e famiglia, bambini e adolescenti, signore della borghesia, questi alcuni dei soggetti che ritroviamo nella mostra. Nella sezione ritratti ad esempio, questo clima di intimità e quotidianità è reso dal dipinto “ Il ritratto di Renoir” (1867) realizzato dall’amico e artista Bazille, e che vede il pittore francese seduto con i piedi su una sedia, in una posa comoda e sfrontata, completamente rilassata e naturale, in contrasto con le rigidità della pittura precedente.


Il ritratto di Renoir (1867)
Il ritratto di Renoir (1867)

Proseguendo troviamo la sezione mondanità, ove troveremo bellissimi dipinti di soggetti femminili, alcuni realizzati dall’inconfondibile tratto deciso ed elegante di Renoir che, forse, proprio nel ritratto esprime al meglio la sua arte.
Deciso e già tendente alla pittura avanguardista il tratto che scorgiamo invece nei dipinti di Cézanne che, fin da subito cerca di ridurre all’essenziale e alla semplificazione, quasi in modo ossessivo, i soggetti e i temi dei suoi dipinti. Esemplare in tal senso il famoso dipinto “Il giocatore di carte” (1890-1892), le cui pennellate si iniziano ad allontanare dalle leggere picchiettate del primissimo periodo impressionista.


Esemplare invece il capolavoro di Manet “Il balcone” (1890), dipinto che è diventato icona e rappresentazione della borghesia parigina del tempo.
Di grande bellezza anche la sezione dedicata all’infanzia, ove i pittori impressionisti ritrassero su tela momenti intimi e quotidiani di fanciulli, molti dei quali figli degli stessi artisti, che slegati dalla presenza degli adulti, vengono raccontati in tutta la loro semplicità e spensieratezza.


L’intera mostra, assolutamente imperdibile, attraverso le opere scelte, riesce a restituirci l’ambiente culturale, sociale, e artistico, gli stimoli e le influenze entro cui la corrente impressionista nacque e sviluppò, restituendoci con vigore la ventata di rinnovamento stilistico che questo filone portò con se e che influenzò tutte le correnti successive.

La knit couture di EMMElab

La magia di un capo irrinunciabile si unisce alla qualità artigianale del made in Italy per creazioni dall’appeal intramontabile: EMMElab propone una linea per veri intenditori, per un Autunno/Inverno 2015/2016 all’insegna dello stile.

Caldi, morbidi e glamour, i turbanti e le fasce per capelli in maglia sono perfetti per affrontare con eleganza il rigore invernale.

Must have del guardaroba femminile, il turbante vanta una lunga tradizione: a partire dagli anni Trenta si è imposto come simbolo di uno stile sofisticato. Sdoganato da icone del calibro di Diana Vreeland e Loulou de la Falaise, il turbante vede oggi una nuova vita, rappresentando un fashion trend più che mai attuale.

image

image

image

Le collezioni EMMElab propongono pezzi per tutti i gusti: tantissime le varianti di colore e i modelli, perfetti per completare qualsiasi look. Il made in Italy di antica tradizione artigianale trionfa nel brand EMMElab: una attenta e rigorosa selezione dei migliori filati sta alla base della produzione. I turbanti e le fasce sono creati utilizzando esclusivamente filati naturali di pregio prodotti in Italia.

L’anima nonché la mente creativa dietro EMMElab è Francesca Montaldi. Classe 1980, la designer, cresciuta a pane ed uncinetto, mostra rara sensibilità artistica nel progettare pezzi unici che impreziosiscono il guardaroba.

image

image

Calda lana merinos declinata in capi realizzati a mano con tecniche artigianali: presentate con successo alle fashion week di Parigi e Berlino, le creazioni EMMElab coniugano stile e qualità. Il marchio, che nasce a Roma, si impone come leader nella selezione di filati per la realizzazione di accessori preziosi e sofisticati, per una vera knit couture.


Potrebbe interessarti anche:
Blake Lively nuovo volto di Peuterey

YOUTH CULTURE – OLTRE FABRI FIBRA C’E’ DI PIU’

YOUTH CULTURE. RAP-A-PORTER: HERO’S HEROINE, OLTRE FABRI FIBRA C’E’ DI PIU’

Breve storia del brand collegato al rapper italiano più famoso

Stare sul pezzo è l’attività che, con un profondo senso dello stile, sta tracciando la storia di Hero’s Heroine.
Conversando con Massimiliano Sartor, proprietario di questo nuovo cult brand con base a Londra, abbiamo parlato dell’importanza della buona comunicazione, punto essenziale della moda di oggi.
Ogni studente studioso di moda, dall’ultimo decennio fino ad oggi, più che fare gavetta vorrebbe creare una start up e avere un proprio brand.
Ciò viene naturale quando si realizza che lo stile è molto importante in questo ambiente, e lo si comprende anche dal potere dei social network. Pare che i followers abbiano acquisito più importanza rispetto agli amici in carne ed ossa e, ammettiamolo,  quanti di noi vanno a vedere per prima cosa il numero dei seguaci di altri?
Anche se è vero che alcuni pochi fortunati hanno costruito imperi con queste caratteristiche, facciamo un po’ di chiarezza per i giovani studenti: la popolarità non basta! Un esempio di un successo contemporaneo è quello di Massimiliano Sartor, brand manager.

Massimiliano Sartor è un globetrotter del Veneto che ha vissuto in tutto il mondo (Arabia, USA, Londra…) ed ha una profonda conoscenza della moda.  Nel 2013 ha fondato Hero’s Heroine, un brand con un d.n.a londinese. La prima collezione di magliette è un test, ma l’intuizione è buona.
Sapeva esattamente cosa volevano i londinesi: una t-shirt semplice bianca e nera con i nomi delle loro icone ( Gaga, Mr.Carter, Lagerfeld per citarne alcune) con l’anno della loro nascita scritto sotto.
Le vendite gli hanno permesso  ( il loro designer è il super cool Michael J. Ellis) di produrre la prima collezione, con total looks, che è all’avanguardia e futurista (forse troppo, lui ammette, per il pubblico italiano, ma veramente facile da vendere in UK).
Il direttore creativo collabora con giovani designer neolaureati della Fashion School of London, perché crede nel potere dei giovani.

Il brand velocemente diventa un cult a Londra, specialmente grazie ai suoi testimonial, essendo strettamente connesso con le celebrità rap europee.
Sartor sentiva il bisogno di irrompere nel mercato italiano ed arriva l’acclamata collaborazione con Fabri Fibra (nato Fabrizio Tarducci, il rapper più famoso d’Italia). Lo sponsorizza per il suo imminente tour e cade a pennello, perché Fibra esprimeva già il desiderio di “aggiornare”  la sua immagine pubblica, da anni connessa ad Adidas.
Niente di meglio che Hero’s Heroine, che ha un ‘estetica hardcore di nome e di fatto.

Fabri Fibra in “Alieno” indossa Hero’s Heroine:



 

– In Inghilterra il brand vende nei principali department stores (Topman, Oxford Street, Asos e Urban Outfitters).

– Non seguono i calendari della moda: sono un vero gruppo di outsider.

– Per promuovere la loro prossima Spring Summer collection Hero’s Heroine ha chiesto alla talentuosa regista Kerry Davenport Burton di filmare 4 episodi (cortometraggi) nei sobborghi di Londra. Una collezione dalla caratteristica  “fragmentation” (una print grafica asimmetrica molto colorata che sarà applicata sul total look).

– Il film parlerà di un giovane ragazzo e della sua vita nel quartiere.

– Il rapper Phaze What farà un cameo nel film.

Ecco il link di un video di Phaze What che indossa Hero’s Heroine:



ENGLISH VERSION

RAP-A-PORTER: HERO’S HEROINE, THERE IS SOMETHING MORE BEYOND FABRI FIBRA

A brief history of the brand related to the italian most famous rapper

Being on point is an activity which, with a deep sense of style, is marking the history of Hero’s Heroine.
I had a chat with Massimiliano Sartor, owner of a London based streetwear cult new brand, and we talked about the importance of good communication, essential point of fashion today.
Every dutiful student studying fashion, since ten years ago until now, more than rising through the ranks wants to make a startup and have his own brand.
That comes natural when you realize that the way you dress is so meaningful in this environment and you understand the power of social networks.
Sometimes it seems that followers are more important then friends in our society, and we must admit that each of us, when we meet a new person, immediately goes to see how many followers it has on instagram.
Even if it’s true that a few lucky ( and good at it) built empires with those features, let’s just clarify some points, for young students too.
Or maybe let’s just say that popularity isn’t enough to make it.
To put it in a simple way there are different paths to success in this business.
One of this, as Massimiliano’s story shows, is that who pays dept to the merchandise manager figure in tour with musicians from the early 80’s in America, certainly united to a deep knowledge in commercial business area like Mr. Sartor has.
He is a globetrotter from Veneto who has lived worldwide (Arabia, USA, London) and has a deep knowledge in fashion. He has definitly paid one’s dues.
In 2013 he founded Hero’s Heroine, a brand with a London d.n.a. . The first collection of tees is a test, but the intution is good.
He knew exactly what londoners wanted: simple black and white t-shirt with their icons’ names (Gaga, Mr.Carter, Lagerfeld to name a few) with the years of their born written below.
The sales let him and his staff (their designer is the super cool Michael J. Ellis)
to produce the first collection, with total looks, which is avanguardist and futurist (maybe too much, he admits, for italian audience, but really easy to sell in UK).
The creative director collaborates with young newly graduates from the Fashion School of London, because he believes in the power of young people.
The brand quickly become a cult in London, especially for their endorsments ( the brand is deeply connected with european rap celebrities).
He needed to break in the italian market, so, he was asking in 2014 how to do it.
No, the acclaimed collaboration with Fabri Fibra (born Fabrizio Tarducci, the most famous italian rapper) didn’t start because he was jelaous of not being put into the list of vip of his first collection.
Massimiliano proposed with an e-mail to Fibra’s manager, Paola Zukar, a collaboration and to sponsor him for his upcoming tour.
The rapper wanted to refresh his public image, from years connected to Adidas.
So after thirty minutes the manager answered back to Hero’s Heroine by saying they were available for this collaboration. They were actually looking for a brand which could represent Fibra’s new album lyrics.
Nothing better then Hero’s heroine, which has an hardcore aesthetics by name and by nature.
In England the brand sells in major department stores (Topman, Oxford street, Asos and Urban Outfitters).
They don’t follow fashion calendars: a real band of outsiders.
To promote their upcoming Spring Summer collection Hero’s Heroine asked to the talented director Kerry Davenport Burton to film 4 episodes (short movies) in the suburbs of London.
The movies will talk about a young boy and his life down there.
Rapper Phaze What will make a cameo in the movie.
The collection will be very aggressive. The feature of it will be the fragmentation (an asymmetric and colorful graphic concept print that will be applied on the total look).
Plus, Massimiliano Sartor is concluding another hit collaboration with a big name of music.
If I would be a 20 years old boy, not only Hero’s Heroine would teach me to dream big, but I would probably try to collaborate with them, like lots of young graduates already do.

Facebook e la libertà

Non mi paghi le fatture? Lo scrivo su Facebook, il Tribunale mi dà ragione e ti condanna a pagare le spese. 
Questa in sintesi l’ordinanza che certamente fa discutere del Tribunale di Roma anche per l’applicazione dell’art. 21 della Costituzione alle manifestazioni di pensiero in rete. 
A fronte della richiesta presentata da un imprenditore ”inadempiente” di rimozione dei contenuti pubblicati in vari Social network e Blog, perché ritenuti diffamatori ed offensivi della propria reputazione commerciale, il Tribunale ha respinto la domanda di rimozione e condannato il richiedente (cioè il debitore) al pagamento delle spese legali.



Secondo il Tribunale, infatti, le dichiarazioni postate “costituiscono espressione del diritto di libera manifestazione del pensiero, sancito dall’art. 21 della Costituzione, rappresentando – la divulgazione di uno scritto via internet – estrinsecazione del legittimo diritto di cronaca e critica”.
 Secondo il Tribunale affinché la divulgazione di notizie o commenti si possano considerare lesivi dell’onore e della riputazione devono ricorrere le seguenti tre condizioni (tutte ritenute sussistenti nel caso specifico): verità dei fatti esposti; interesse pubblico alla conoscenza del fatto; correttezza formale dell’esposizione. 




Un po come dire che da oggi chiunque ha -nella propria più o meno grande cerchia di amici – un modo per “denunciare” i torti subiti, quasi come se ciascuno di noi avesse un proprio “organo di informazione personale”.


“Mr. Gaga”, la danza di Ohad Naharin apre il 56° Festival dei Popoli

Sarà l’anteprima italiana di Mr.Gaga, il documentario di Tomer Heymann che racconta la vita e l’arte di Ohad Naharin, uno dei coreografi più importanti e innovativi al mondo, ad aprire oggi – presso il Cinema Odeon di Firenze – la 56/ma edizione del Festival Popoli, il festival internazionale del film documentario.

 

1-Mr Gaga

 

 

 

Il progetto di Mr. Gaga fu presentato nella prima edizione di Doc At Work – Industry Days del Festival dei Popoli (2013). Oggi il film è diventato realtà e, attraverso immagini di repertorio ed estratti sul palco, mostra momenti inediti dei danzatori durante gli allenamenti e le prove. La pellicola, vivace, penetrante e contagiosa, conduce il pubblico nel mondo dell’artista israeliano, figura di grande integrità, animata da un passione unica e straordinaria.

 

 

(Photo by Heymann Brothers Films)
(Photo by Heymann Brothers Films)

 

 

Ohad Naharin, classe 1952 nato e cresciuto in un kibbutz, è il creatore del rivoluzionario linguaggio di movimento “Gaga”, una danza emozionale ed energica.  Il regista del documentario ripercorre la sua vita a partire dai suoi primi passi di danza fino a quelli che lo hanno consacrato sulla scena internazionale con Martha Graham e Maurice Béjart. Si arriva poi alla coreografia, un passaggio suggellato dalla nomina a Direttore Artistico del Batsheva Dance Group, compagnia di danza di fama mondiale.

 

 

Ohad Naharin
Ohad Naharin

 

 

I semi di questo lavoro sono stati piantati circa 20 anni fa, quando ho visto per la prima volta il Batsheva Dance Group di Naharin sul palco – racconta HeymannLa mia testa e il mio cuore sono stati enormemente sconvolti come da un cocktail superbo di alcol e droghe, ma senza alcol e senza droghe. Un continuum di movimento, musica, energia, sessualità, sensualità, e ballerini di cui innamorarsi senza sapere perché. Da quella sera in poi sono diventato un consumatore ossessivo dell’arte danzante di Batsheva. Naharin è un osso duro, con un carattere contraddittorio, che ha fatto di lui un elemento affascinante da rendere in immagini in un documentario“.

“Il Misterioso Mondo della Fenice”, la mostra che racconta l’anima della materia

Dal 26 novembre al 13 dicembre è allestita a Tradate, presso i nuovi spazi dell’Officina Feniciana, Il Misterioso Mondo della Fenice, una mostra che racconta la voce dell’anima della materia attraverso le sperimentazioni di otto eclettiche designer. Si tratta di una mostra da vivere totalmente e che coinvolgerà tutti i sensi, da vedere, respirare, annusare, toccare, assaporare.

 

Annalisa Lombardini
Annalisa Lombardini

 

Latta, alluminio, bronzo, arta, plastica, legno, ferro, tessuti. Tutto viene riutilizzato, e gli oggetti che sembravano destinati al cestino subiscono una vera e propria metamorfosi. Un atto creativo, che spogliando oggetti e materiali dalla finalità per cui sono stati creati, ne ridisegna la storia. Modificandone definitivamente lo stesso valore.

 

Eva Antonini "Beatitudine Gruppo"
Eva Antonini “Beatitudine Gruppo”

 

La materia viene così riscoperta e, attraverso le mani di queste otto artiste, rinasce diventando qualcosa di nuovo e vivo, diventando “poesia e racconto, essenza“. Oltre alla realtà visibile, la materia sembra svelarci la sua natura più intima, una nuova dimensione in cui scoprirla, rinata, trasformata.

Luisa Leonardi Scomazzoni "Borsa Silva a mano"
Luisa Leonardi Scomazzoni “Borsa Silva a mano”

 

Ed è proprio questo viaggio dalla forma alla sostanza “di cui sono fatti i sogni” il tema della mostra collettiva. In esposizione si trovano creazioni di Adriana Lohmann, Angela Mensi, Annalisa Lombardini, Caterina Crepax (foto copertina), Esther Martel, Eva Antonini, Luisa Leonardi e Sabrina Tajé.

 

Adriana Lohman "Dicocibo Flower Power"
Adriana Lohman “Dicocibo Flower Power”

 

Artiste appartenenti a realtà ben diverse (con percorsi a volte distanti) che, – pur utilizzando linguaggi e materiali altrettanto lontani – hanno in comune lo stesso intento e la stessa spinta creativa, una matrice comune che si snoda “tra passione ed entusiasmo, coraggio e intraprendenza, etica e rispetto“.

 

Sabrina Tajé "Equilibrista"
Sabrina Tajé “Equilibrista”

 

Le designer si ritrovano unite in questi spazi a raccontare, ognuna col proprio linguaggio e la propria personalissima voce interiore, la grande avventura della metamorfosi. Che è “ricerca continua, fuoco sacro, assenza di maschere, svelamento, pienezza“.

 

Esther Martel
Esther Martel

 

E dopo il loro lavoro, ecco i risultati in vetrina: abiti, lampadari, accessori, oggetti del desiderio nati da materiali poveri e scarti industriali. Oggetti rinati che ci sorprendono nella loro nuova forma. Espressioni tridimensionali di “un nuovo idioma, di un nuovo lessico che si rivela prezioso, giocoso, sensuale, seducente, misterioso e ironico“.

 

Angela Mensi "Panchecubolotus"
Angela Mensi “Panchecubolotus”

 

Questo nuovo showroom fa parte di un progetto, ovvero diventare spazio caleidoscopico dalle molte anime tutte da scoprire, da laboratorio d’arte a location per eventi (dagli shooting alle mostre), cuore pulsante per la creatività e l’arte.

Date e orari mostra da consultare presso www.officinafeniciana.it

Cronache Vintage

CRONACHE VINTAGE


L’appuntamento con lo straniero –  E sotto il vestito lingerie d’antan

 

Quando ami l’abbigliamento vintage, il design vintage, la musica vintage, insomma quando ami il vintage, questo invade la tua vita completamente. Entra nel tuo armadio, arreda i tuoi mobili, suona nelle tue orecchie: per dire, indosso il mio cappotto multicolor alla Twiggy, ascolto Aretha Franklin ed esco di casa trotterellando.

Finisce per scandire qualsiasi momento della tua vita. Gioioso, sciagurato o malinconico. Fu così anche la volta in cui incontrai quello che venne da me e che ribattezzai come straniero. Eravamo a un concerto, non ci conoscevamo, ma quando i nostri occhi s’incrociarono, lui decise che avrebbe dato le spalle al palco per guardare solo me. Ho pensato che avesse seri problemi, perché lo scetticismo è il sale della mia esistenza. Poi però il suo numero finì nella mia rubrica, e lo scetticismo lasciò il posto alla curiosità.
Ci sono stati pochi incontri, tante sparizioni e ritorni improvvisi. E sempre un sacco di battiti di cuore all’impazzata. Lo rividi ancora una volta, lo decisi io, per concedermi un vero primo e ultimo appuntamento. L’appuntamento col mio STRANIERO.

6463429879_ff6d5e7145_b

Desideravo che fosse tutto perfetto, così avrebbe fatto più male. Sotto i miei storici jeans a vita altissima, dalla tela assai consunta, e il maglione anni ’80 talmente largo da ridurre al minimo l’immaginazione di lui, indossai della lingerie anni ’70 regalatami da quella gran stipatrice di mia madre.

d083baa0fe6a47f5d591ae40fed13a10

 

 

Avete presente il reggiseno a punta e le mutande a vita alta? Aggiungete del pizzo bianco, dei bottoncini in madreperla, delle spalline in raso di seta. Eh sì, perché mia mamma, nonostante quella rivoluzione femminile che voleva perfino l’intimo comodo e per nulla seducente, aveva deciso che non sarebbe uscita per strada a bruciare reggiseni. Lei se li sarebbe messi i reggiseni sexy ed eleganti, e con quelli addosso avrebbe portato avanti la sua personale battaglia femminile. E io oggi scelgo di ereditarli, evitando così i completini striminziti da centro commerciale Maculaty&Orrendy. Inutile dire che lo straniero apprezzò, ne godette e ripartì.

Non volli vederlo mai più. Perché gli uomini, a volte, è meglio perderli. Il completino intimo, invece, rimane. Fedele. Per sempre.

Blake Lively nuovo volto di Peuterey

È Blake Lively è il nuovo volto scelto da Peuterey per la stagione 2015/2016. La bionda attrice americana, resa celebre dalla serie Gossip Girl, è la nuova testimonial dell’azienda italiana.

Una scelta tattica, quella del brand, che, oltre a puntare sulla bellezza della Lively, mira anche ad un’espansione sul mercato nordamericano.

Altezza svettante su un fisico tonico, Blake Lively rappresenta “la donna contemporanea per eccellenza”, secondo Francesca Lusini, Presidente del gruppo Peuterey. Un’azienda giovane, nata nel 2002, Peuterey esprime il lifestyle contemporaneo, tra comfort e stile. Giacche e piumini per lui e per lei, per capispalla dall’appeal metropolitano e moderno.

image
Blake Lively sfoggia una giacca Peuterey

image
Classe 1987, l’attrice americana è il nuovo volto di Peuterey


Classe 1987, Blake Lively nasce in una famiglia di artisti. Dopo aver raggiunto la fama grazie al ruolo di Serena van der Woodsen nella serie TV americana a Gossip Girl, è stata diretta sul grande schermo da nomi del calibro di Oliver Stone, Ben Affleck e Brett Ratner. Neomamma, sposata con l’attore Ryan Reynolds, Blake Lively è una vera e propria icona di stile.

Seguitissima sui social network, il suo stile è giovane ma sofisticato e ad ogni uscita pubblica regala mise eleganti, che ottengono critiche sempre entusiastiche.

image
Blake Lively ha ottenuto la fama mondiale grazie al telefilm Gossip Girl

image
L’attrice è considerata una vera e propria icona di stile, grazie ai suoi look sempre perfetti


Scelta vincente, quella di Peuterey, di puntare su di lei per affermarsi oltreoceano. Il brand omaggia l’Italia e le sue bellezze paesaggistiche, a partire dal logo, che rappresenta una delle cime del Monte Bianco. Lo stile del Bel Paese, da sempre sinonimo di eleganza per antonomasia, non perde occasione per imporsi a livello internazionale. Al volto di Blake Lively il compito di continuare la tradizione del Made in Italy.


Potrebbe interessarti anche:
Diane Pernet: la vestale dello stile

Gol di moda: PUMA x BAPE convoca Mario Balotelli

Gol di moda: PUMA x BAPE convoca Mario Balotelli

A Bathing Ape (BAPE) è uno dei brand streetwear più famosi al mondo, fondato a Tokyo nel 1993 dall’hip hop artist giapponese Nigo, detta ogni stagione nuovi trend siglando anche collaborazioni di successo con i più importanti brand internazionali.

Puma x Bape_15
Puma x Bape_15


Nigo
Nigo


Per la stagione autunno/inverno BAPE ha collaborato con PUMA per realizzare una collezione che sarà un vero cult per tutti gli appassionati e collezionisti di edizioni limitate.

La collezione PUMA x BAPE è ispirata al mondo del calcio e presenta una selezione di capi d’abbigliamento, sneakers e accessori parte dell’archivio dello Sportsbrand resi unici dalla mitica print camo di BAPE e dal nuovo logo BAPE F.C.

PUMA x BAPE_Backpack_073601_01
backpack PUMA x BAPE


PUMA X FC BAPE Disc Blaze_358846_01
PUMA X FC BAPE Disc Blaze


Per il lancio della collezione è stato scelto come testimonial il calciatore dell’A.C Milan Mario Balotelli.

Qui il video del backstage dello shooting della collezione PUMA x BAPE: 



La collezione PUMA x BAPE sarà venduta unicamente in selezionati store di tutto il mondo e in Italia sarà disponibile, a partire dal 12 dicembre, SOLO da:

Slam Jam (Milano)
Sneakers 76 (Taranto)
Back Door (Bologna)

Se volete unirvi all’incredibile squadra Puma x BAPE andate nei negozi e prendete il vostro capo.

ENGLISH VERSION 

Fashion Goal: BAPE X PUMA taps Mario Balotelli


A Bathing Ape (BAPE), a brand born in the heart of Tokyo, is one of the major fashion hub worldwide. The mind behind the label is Nigo, japanese hip hop artist, and entrepreneur.
Established in 1993, it has remained a symbol of streetwear for all this time.
The brand is supported by fashionistas and it has also made succesful collaborations with established brands and artists Their last partnership is already a cult: BAPE has designed a collection in partnership with Puma.
Puma x BAPE collection is inspired by sportswear, in particolar soccer: it features selected sportswear silhouette items (Puma heritage)and BAPE’s camo-print obsession. The accessory component includes bags, football socks and headbands, Lots of camo sneakers are included.

The endorsement is Mario Balotelli, AC Milan bomber.
The collection will be sold in selected stores worldwide: it will be launched in Italy the 12th of december 2015

You can buy the collection ONLY in those 3 stores:

Slam Jam (Milano)
Sneakers 76 (Taranto)
Back Door (Bologna)

If you want to enjoy the amazing Puma x BAPE football club, go in store and get your piece.