Boy: la nuova fragranza di Chanel

Robert Capel era un uomo fortunato. Robert Capel era più che una fonte d’ispirazione.

Potrebbe essere definito colui che ha contribuito ai fasti di una fra le maison di lusso più apprezzate al mondo.

Boy Capel, fu il primo a credere nelle potenzialità di Mademoiselle Coco Chanel, investendo parte del suo patrimonio (era un abile giocatore di polo n.d.r.) nella prima boutique di Gabrielle Bonheur, a Deauville.

 

Boy Capel fu l'unico grande amore di Coco Chanel (fonte blogdimoda)
Boy Capel fu l’unico grande amore di Coco Chanel (fonte blogdimoda)

 

 

Coco ne era perdutamente innamorata:” È stata la grande occasione della mia vita: Avevo incontrato qualcuno che non mi avviliva. Aveva una personalità molto forte, singolare, una natura ardente e concentrata. Mi ha formata, ha saputo sviluppare ciò che avevo di unico, a spese del resto. […] Per me è stato un padre, un fratello, tutta la mia famiglia”, è la confessione di Coco ripresa da Claude Delay in Coco Chanel. Genio Passione Solitudine, ed. Lindau.

Boy morì a soli 38 anni, il 22 dicembre 1919, a causa di un incidente stradale, lasciando un vuoto incolmabile nel cuore della stilista.

 

La relazione tra Coco e Boy durò solo 12 anni (fonte blogdimoda)
La relazione tra Coco e Boy durò solo 12 anni (fonte blogdimoda)

 

 

Amandoti ho capito che la vita non è bella perché è nostra. È  bella perché esiste qualcuno a cui donarla…”, dichiarò Gabrielle al più grande amore della sua vita.

A distanza di novantasette anni, maison Chanel rende omaggio a Capel, con il profumo Boy: l’ultima fragranza della collezione Les Exclusives de Chanel.

Occorrerà attendere il prossimo giugno 2016 per acquistare Boy, presentato nel classico flacone di vetro trasparente con monogramma e tappo magnetico, nella versione 75 e 200 ml.

Nella fragranza, gli accordi principali sono il geranio rosa e la lavanda (provenienti dal sud della Francia) ed ancora: la scorza di limone e di pompelmo, la vaniglia, il sandalo, fiori d’arancio.

 

Boy è la prima fragranza Chanel dal nome maschile (fonte blogdimoda)
Boy è la prima fragranza Chanel dal nome maschile (fonte blogdimoda)

 

 

Olivier Polge, creatore di Boy ha così spiegato il profumo: “Nel lavorare a questa fragranza non ho sicuramente cercato di creare un unisex, volendo piuttosto immergermi nel mondo delle fragranze maschili… dimostrando come possano essere facilmente indossabili da una donna. […]Non si è trattato insomma di creare una via di mezzo ma, al contrario, l’obiettivo era realizzare una fragranza decisamente maschile. E — come per molte altre cose nella vita — a determinarne il genere è la persona che la indossa“.

 

 

 

Chanel riapre la boutique di Saint Tropez

Saint Tropez, in tutto il suo glamour, splende di lusso puro con la boutique effimera di Chanel all’Hotel de la Mistralée, inaugurata i primi di maggio.

Una location esclusiva con piscina a vista. Un “chiosco” di villeggiatura lussureggiante con la mercanzia Chanel, pronta per essere venduta.

 

Chanel sceglie l'hôtel de La Mistralée di Saint-Tropez per aprire la sua boutique stagionale (fonte consueloblog.com)
Chanel sceglie l’hôtel de La Mistralée di Saint-Tropez per aprire la sua boutique stagionale (fonte consueloblog.com)

 

 

Nel temporary store che quest’anno ha scelto di “vestire” i decori della  Pre-collezioni Autunno-Inverno 2014-15 Métiers d’Art Paris-Dallas, sono disponibili accessori, gioielli orologi J12, Première and Mademoiselle Privé, della collezione estiva e della Pre-collezione Autunno-Inverno.

Al  ready to wear è stato aggiunto, peraltro, un’ angolo dedicato al beauty e allo skincare firmati Chanel.

La boutique Chanel chiuderà temporaneamente il 5 Ottobre, per riaprire nuovamente il prossimo aprile con una nuova veste.

 

 

 

Fonte cover theimpression

Chanel. “Obra en Proceso / Work in Progress” in mostra all’Avana

La cruise collection 2017, presentata qualche giorno fa all’Avana, è stata un evento globale.

Una parata di celebs, invitate ad ammirare il défilé di Chanel che, per la prima volta dalla sua fondazione,  ha dato la possibilità di aggregare diverse centinaia di persone in viale Paseo del Prado, per guardare la collezione.

Presentare una figura complessa come Karl Lagerfeld, è veramente difficile, soprattutto quando di volta in volta, stupisce meravigliosamente con le sue idee, con la sua visionaria realtà dell’arte che cova nottetempo.

 

"Obra en Proceso / Work in Progress" la mostra di Karl lagerfeld a Cuba ((fonte musemagazine.it)
“Obra en Proceso / Work in Progress” la mostra di Karl lagerfeld a Cuba ((fonte musemagazine.it)

 

 

Se a Cuba si respira aria di cambiamento, forse è anche grazie all’apporto di kaiser Karl, che ha ridato una nuova “veste” all’Avana omaggiandone la sua bellezza, attraverso una collezione che respira l’allure della capitale cubana.

Spenti i riflettori sulla cruise collection 2017, in città si avverre ancora la presenza dello stilista tedesco con la mostra  “Obra en Proceso / Work in Progress”, alla Factoría Habana Art Gallery.

 

Paesaggio, moda ed architettura: la mostra esplora le passioni di kaiser Karl ((fonte marieclaire)
Paesaggio, moda ed architettura: la mostra esplora le passioni di kaiser Karl ((fonte marieclaire)

 

 

L’esposizione si sviluppa analizzando l’estro creativo di Karl, che tocca le principali passioni del designer: la moda, i paesaggi e l’architettura.

200 scatti sviluppati attraverso svariate tecniche, che mostrano tutta l’eleganza e la creatività di Lagerfeld.

La mostra, inaugurata subito dopo lo show, resterà aperta fino il 16 maggio c.m.

 

 

 

Fonte cover mam-e.it

 

 

 

Chanel sceglie Cuba per la Cruise Collection

La svolta è di portata storica: la moda è ufficialmente sbarcata a Cuba. Non un nome qualunque, per l’apertura dell’isola al fashion biz, ma una delle maison più prestigiose al mondo ha aperto la strada alla rivoluzione cubana: Chanel. Karl Lagerfeld non aveva dubbi e anche stavolta si conferma perfetto deus ex machina nel mettere a segno un nuovo successo. Ha sfilato a L’Avana, nel celebre viale El Paseo del Prado, la collezione Chanel Cruise 2017. Tra le modelle spiccano nomi del calibro di Mariacarla Boscono, Stella Tennant, Kendall Jenner.

Sono passati ben 54 anni dalla ripresa dei rapporti diplomatici tra Stati Uniti e Cuba. Tante sono le personalità che hanno dato il via a una nuova rete di relazioni diplomatiche con l’isola, da Papa Francesco a Obama. L’ex colonia spagnola ora si apre alla moda. I riferimenti storici ed estetici non mancano di certo: tra passato e presente, Cuba si rivela una location pregna di suggestioni mirabili. Fascino esotico e charme caraibico si sposano perfettamente con lo stile coloniale, che profuma di antico. Tra macchine d’epoca e colori vitaminici, l’aria è pervasa da allegria e leggerezza. In passerella cinquanta modelle si alternano ad altrettante bellezze locali.

Un défilé ricco di suggestioni. Calca la passerella (lunga ben 160 metri) una viaggiatrice dall’animo globetrotter. L’identità della maison si arricchisce di nuove sfumature esotiche che traggono linfa vitale dai fasti del passato. Lo stile coloniale viene rivisitato in chiave glamour e contemporanea, per una donna che affronta la vita con animo gipsy. Panama d’ordinanza e giacche sartoriali dal taglio maschile; e, ancora, trionfo di colori pastello in alternanza a pattern tropicali. Non mancano le citazioni e i richiami al glorioso passato della maison, come il basco in stile Che Guevara impreziosito da paillettes e le silhouette che ricordano i Roarin’ Twenties. Tra gli ospiti del défilé Gisele Bundchen e Vin Diesel, ma anche Antonio Castro, nipote di Fidel.

(Foto Lapresse)
Panama e stile coloniale in passerella (Foto Lapresse)


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(Foto Elle.it)


(Lapresse)
In passerella 50 modelle e 50 bellezze locali (Foto Lapresse)


(Lapresse)
Atmosfere esotiche e pattern tropicali (Lapresse)


La sfilata è stata accolta come un vero evento: gli ospiti hanno alloggiato nella prestigiosa cornice dell’Hotel Nacional, sito sul lungomare de L’Avana. Tra giardini tropicali e suggestioni Art Déco, non manca un tuffo nella storia: star del calibro di Gary Cooper e Ava Gardner hanno alloggiato qui. Nulla è stato lasciato al caso: la maison Chanel si è presa cura dei suoi ospiti dotandoli di un kit da viaggio completo, per fronteggiare al meglio i postumi del jet lag. Creme idratanti, maschere rilassanti, mascherina con doppia C, melatonina, lozione anti zanzare e un ventaglio bianco: questo nel kit fornito agli ospiti, che sono anche stati scortati al défilé a bordo di lussuose automobili d’epoca coloratissime.

Mariacarla Boscono in passerella (Foto Lapresse)
Mariacarla Boscono in passerella (Foto Lapresse)


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Cuba si apre alla moda grazie a Lagerfeld (Foto Lapresse)


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Gisele Bundchen tra gli ospiti del défilé (Foto Lapresse)


#CHANELCRUISECUBA è l’hashtag ufficiale che ha permesso al mondo intero di seguire live il défilé sui social network. Inoltre fino al 12 maggio è aperta la mostra di Karl Lagerfeld nella galleria Factorìa Habana: “Obra en Proceso/Work in Progress” è una retrospettiva di oltre 200 immagini realizzate da Kaiser Karl. Moda, paesaggi e architettura, i temi principali.


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Karl Lagerfeld starebbe lasciando il mondo della moda?

È bastata una semplice e innocente rivelazione per far tremare l’intero fashion biz.

Una fonte molto vicina a Karl Lagerfeld avrebbe riferito un possibile allontanamento di Kaiser Karl dalla maison Chanel e più in generale dalla moda: ”È davvero molto stanco” avrebbe detto, “non sta molto bene ed è arrivato per lui il momento di uno stop”.

Il rumor è stato lanciato da Richard Johnson di Pagesix.com e subito la notizia è diventata virale sul web, tanto da essere ripresa da autorevoli magazine americani ed europei.

Ma se da parte del diretto interessato, il silenzio stampa regna sovrano, una portavoce della maison ha smentito categoricamente la notizia ritenendola priva di fondamento.

 

Karl Lagerfeld durante la chiusura del défilé collezione SS15 (fonte pursuitis.com)
Karl Lagerfeld durante la chiusura del défilé collezione SS15 (fonte pursuitis.com)

 

 

D’altronde, per l’eclettico artista tedesco, un po’ di riposo non guasterebbe visto le sue tante fatiche che lo vedono spartire la sua vena creativa tra Chanel e Fendi ed ancora sui set delle griffe più famose e nel suo progetto personale del suo omonimo brand.

Ma siamo certi che per Lagerfeld, non sia giunta l’ora di tirare le somme dato che in questi giorni è alle prese, come svelato dal profilo Instagram della modella Kendall Jenner , con un nuovo servizio fotografico ancora top secret.

Quando smetterò di lavorare? Se ce la farò alla mia morte!”, ha dichiarato kaiser karl in una intervista del 2012 e noi vogliamo credere sia vero.

 

 

 

Fonte macitynet.it

 

Mademoiselle Coco rivive sulla passerella di Chanel

Che a Kaiser Karl piacesse fare le cose in grande non era un segreto per nessuno, ma stavolta ha davvero superato se stesso: ad ospitare la sfilata Chanel nell’ambito della Paris Fashion Week una passerella lunga ben 600 metri. Nessuna scenografia mirabolante, nessun coup de théâtre per il fashion show più atteso, solo la certosina ricostruzione dell’atelier di rue Cambon, adattandolo però ad un pubblico che abitualmente conta circa 3.000 ospiti.

Front row only recitava l’invito: perché non si nega a nessuno l’emozione di occupare la prima fila di un défilé tanto importante, prendendo posto accanto a celebrities e it girls. Lagerfeld prolunga la prima fila all’infinito, in un catwalk di oltre 600 metri, per una moda che si apre al mondo in una sorta di rivoluzione democratica.

Ma non è l’unica rivoluzione che ha caratterizzato la collezione Autunno/Inverno 2016/2017 di Chanel: come un déjà vu, la donna che calca la passerella ci sembra assai familiare, nel suo cappellino, nel tailleur bon ton in tweed accompagnato dall’immancabile filo di perle. In tempi in cui la tensione verso un futuro ignoto e spesso privo di gusto sembra essere l’ultimo fashion trend, monsieur Lagerfeld decide di andare controcorrente, attingendo al glorioso passato. E chi meglio di mademoiselle Coco in persona può mai dettare tendenza? “Io non faccio moda, io sono la moda”, diceva l’impavida stilista, che, sfidando il destino, non proprio benevolo durante la sua infanzia, ha rivoluzionato il corso della moda e dello stile.

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(Foto Madame Figaro)
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(Foto Madame Figaro)
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(Foto Madame Figaro)
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Gigi Hadid in passerella da Chanel (Foto Madame Figaro)
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Kendall Jenner per Chanel (Foto Madame Figaro)
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(Foto Madame Figaro)

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Lindsey Wixson sfila per Chanel (Foto Madame Figaro)


Tante sono le uscite che omaggiano Gabrielle Coco Chanel, accanto a suggestioni classiche, che attraversano tanto i tailleur quanto gli abiti da sera che chiudono il défilé. Tweed e lana bouclé dominano, tra simboli tipici della maison e arabeschi di chiffon ed organza. Gonne a corolla si alternano a stivali da cavallerizza, il denim sfila accanto a satin e lamé. Non mancano le stampe mentre la palette cromatica celebra il trionfo del fucsia e del rosa, specie nelle prime uscite.

Tra i capispalla spicca il piumino matelassé dalle proporzioni oversize nei toni di un candido bianco che si alterna ai cappotti dorati. Parata di top model ad attraversare con lunghe falcate l’immensa passerella: dalle onnipresenti Gigi Hadid e Kendall Jenner a Mariacarla Boscono e Lindsey Wixson. Nel parterre ad applaudire l’ultima geniale trovata di Lagerfeld ritroviamo Pharrell Williams, Jada Pinkett-Smith e Willow, Isabelle Huppert e Anna Wintour.

(Foto copertina Getty Images)


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Galleria Vittorio Emanuele II: Chanel prende il posto di Viganò

Novità in dirittura d’arrivo all’interno della Galleria Vittorio Emanuele II di Milano. La maison di lusso francese Chanel, prenderà infatti il posto della storica boutique Viganò: l’azienda di accessori e cappelli di lusso, situata al piano terra della struttura, abbandonerà a breve gli spazi occupati fin dal lontano 1919.

La giunta comunale di Milano ha approvato l’ingresso del marchio ponendo però una condizione fondamentale: l’aumento del canone che di fatto passerà da 129.300 annue di Viganò (alle Botteghe Artigianali viene applicato il 10% di sconto) a 314mila di Chanel, con l’obiettivo di incrementare gli introiti della Galleria.

Con questa operazione la redditività del monumento è destinata inevitabilmente ad aumentare. Queste manovre commerciali hanno permesso, infatti, di elevare le entrate per milioni di euro nel corso degli anni; basti pensare che nel 2011 la Galleria era riuscita ad incassare la modica cifra di 11 milioni di euro e che attualmente i canoni introitati ammontano a 27 milioni di euro.

 

La boutique Viganò lascia il posto a Chanel
La boutique Viganò lascia il posto a Chanel

 

 

L’assessore al demanio Daniela Benelli ha così commentato l’accordo: “Ricordo tra l’altro che le maggiori risorse della Galleria vengono investite nei quartieri popolari, in particolare per la manutenzione ordinaria delle case. E non dimentichiamo l’importante contributo dei privati che, con risorse proprie, contribuiscono al recupero e alla manutenzione del complesso monumentale. Mi auguro che anche con Chanel si possa aprire un dialogo su questo.”

Con Chanel, che fiancheggia Prada, Louis Vuitton, Gucci, Tod’s e Borsalino, la galleria incrementa la lista di nomi eccellenti al suo interno e si veste di lusso sfrenato.

Fascino scandinavo per l’haute couture di Chanel

Una immensa distesa di prati verdi su cui si erge solitaria una costruzione astratta in legno scandinavo, che sembra attrarre i raggi di un pallido sole del Nord: si presenta così il Grand Palais di Parigi, per accogliere il défilé Haute Couture di Chanel. Una collezione Primavera/Estate 2016 ricca di suggestioni, in bilico tra opulenza e minimalismo. La luce tenue dei paesaggi nordici si unisce al lusso tipico della maison francese, tra ricami preziosi, gioielli, chiffon e ruches. Ad aprire la sfilata è Mica Arganaraz, la nuova musa di Kaiser Karl, seguita da top model del calibro di Kendall Jenner, Mariacarla Boscono, la burrosa Gigi Hadid con la sorella Bella.

Il tradizionale tailleur in tweed, emblema della maison, si coniuga ad abiti insolitamente minimal, dall’appeal quasi monacale, tra inediti colletti da educanda e maniche balloon: semplicità e pulizia si arricchiscono dell’unico vezzo costituito da un fiocco bon ton. Si continua con bluse e gonne in seta: torna prepotentemente in auge la gonna longuette, con caviglie scoperte, mentre per la sera il mood è sparkling, tra cascate di cristalli, frange, gonne plissettate e oro all over. L’opulenza sembra essere la parola chiave, per un’eleganza che attinge molto dal Sol Levante. Certi capi drappeggiati ricordano i kimono, mentre le linee sembrano ispirarsi ai costumi delle imperatrici orientali. Anche il make up delle mannequin omaggia il Giappone: i capelli vengono raccolti in uno chignon basso con riga centrale, mentre profuma di Oriente il trucco degli occhi, evidenziati da due linee nere parallele.

Neutrale e sobria è la palette cromatica, che predilige avorio, paglia, nude e beige, insieme al bianco, al nero e al blu navy, mentre piccoli guizzi di colore si ottengono con azzurro e rosa shocking che qua e là fanno capolino su tailleur e abiti. Zeppe in sughero sembrano omaggiare la magia dei paesaggi scandinavi, per una moda eco-friendly, che usa materiali quali la rafia.

La donna Chanel è austera come le donne orientali, rispettosa della natura e dei suoi elementi, ma capace di ostentare un lusso quasi barocco, come l’abito da sposa con strascico, che chiude il défilé. Suggestiva e come sempre teatrale la conclusione della sfilata, con le modelle che si raccolgono nella costruzione in legno su due livelli, quasi una casa di bambole dal sapore scandinavo, dove fa capolino anche Karl Lagerfeld.

Ospiti della sfilata Cara Delevingne, una prorompente Monica Bellucci strizzata in inediti leggings, Gwyneth Paltrow, Anna Wintour, l’italianissima Alessandra Mastronardi e la sempreverde Inès de la Fressange, musa storica di Lagerfeld.

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Addio ad Edmonde Charles-Roux, biografa di Chanel

Il giornalismo di moda perde una delle sue firme più autorevoli: si è spenta a Marsiglia, all’età di 95 anni, Edmonde Charles-Roux. Pioniera della comunicazione di moda e costume e scrittrice di fama mondiale, Edmonde Charles-Roux è stata una storica editor di Vogue Paris ed uno dei padri fondatori della rivista Elle.

Un’infanzia trascorsa tra Roma e Praga, a seguito del padre, François Charles-Roux, ambasciatore membro dell’ Institut de France e ultimo presidente della Compagnia del Canale di Suez, la Seconda Guerra Mondiale la vide servire la patria come infermiera volontaria, prima di prender parte alla Resistenza. Decorata con la Croce di guerra, riceverà anche la Legion d’Onore.

La carriera di Edmonde inizia nel 1946, quando la giovane fu assunta dalla neonata rivista Elle, di cui divenne in breve la firma più celebre. Nel 1950 passò a Vogue Paris, la Bibbia della Moda, assumendo quattro anni più tardi, nel 1954, il prestigioso incarico di editor-in-chief. Talent scout ante litteram, mise in luce il talento di fotografi del calibro di Irving Penn e Guy Bourdin, contribuendo col suo lavoro alla fama di Christian DiorYves Saint Laurent ed Emanuel Ungaro. Nel 1966 fu cacciata da Vogue, con l’accusa di aver messo in copertina una modella di colore, all’epoca fatto scandaloso. Nello stesso anno esordì come scrittrice, con il celebre romanzo Oublier Palerme (tradotto in italiano da Rizzoli col titolo di Dimenticare Palermo), da cui nel 1989 Francesco Rosi trasse l’omonimo film. Quest’opera le valse il Prix Goncourt, uno dei premi letterari più prestigiosi.

Edmonde Charles-Roux ritratta da Irving Penn
Edmonde Charles-Roux in un celebre scatto di Irving Penn


Seguì la biografia di mademoiselle Coco Chanel, donna che da sempre affascinava Edmonde. È il 1974 quando la giornalista pubblica L’Irrégulière ou mon itinéraire Chanel: della celebre stilista Edmonde amava soprattutto la libertà e l’emancipazione, gli stessi elementi che oggi il ministro francese della cultura, Fleur Pellerin, esalta in lei. Nel 2004 un nuovo volume dedicato a Chanel, dal titolo Le Temps Chanel. Presidente dell’Académie Goncourt dal 2002 al 2014, Edmonde era vedova dell’ex ministro dell’Interno Gaston Deferre, del governo Mitterand. Definita da Didier Grumbach, ex presidente della Federazione della della moda francese, come “la gran dama della moda” e ammirata universalmente per la sua cultura e il suo stile, Bernard Henry Lévy ha detto di lei: “Che stile! Che allure!”. “Per me, la moda non è mai stata una cosa frivola”, scriveva la giornalista nel lontano 1967. Un concetto che fa riflettere, soprattutto se a dirlo era una donna di tale cultura. I funerali di Edmonde Charles-Roux sono stati celebrati oggi nella sua Marsiglia.

Gisele Bündchen: per Forbes è lei la modella più pagata al mondo

Forbes, la prestigiosa rivista statunitense di economia e finanza, ha reso noto i nomi delle modelle più pagate al mondo.

A chi spetta lo scettro di regina delle passerelle? Anche quest’anno e per la nona volta consecutiva, Gisele Bündchen risulta l’indossatrice più retribuita al mondo con 47 milioni di dollari percepiti durante tutto il 2015 (386 milioni di dollari da quando ha intrapreso la carriera da modella nel 2001).

Seppur la top model abbia abbandonato le sfilate ormai da tempo, i compensi economici ricevuti per le campagne pubblicitarie (Chanel, Stuart Weitzman e Vivara Jewelry solo per citarne alcune) hanno contribuito a far lievitare la sua fortuna incrementata oggigiorno da Gisele Bündchen Intimates: la linea di intimo di cui è fondatrice.

La bella brasiliana che secondo la temutissima Anna Wintour “Ha fatto rivivere il concetto di top-model degli anni Novanta” conta anche sull’appoggio dei suoi followers che solo su Instagram si calcola siano 7,6 milioni.

Il segreto del suo successo è ormai noto a tutti: bellezza disarmante, incredibile spontaneità e fascino innato.

 

Adriana Lima
Adriana Lima

 

Alessandra Ambrosio
Alessandra Ambrosio

 

Candice Swanepoel
Candice Swanepoel

 

Cara Delevingne
Cara Delevingne

 

 

La Bündchen divide il podio con le colleghe Cara Delevingne e Adriana Lima con un profitto comunque considerevole visto 9 milioni di dollari fatturati nell’arco di un anno solare.

A seguire, la splendida Doutzen Kroes. Il volto noto di L’Oréal, Calvin Klein e Tiffany&Co. nonché ex angelo di Victoria’s Secret chiude l’anno con un introito pari a 7,5 milioni di dollari. La russa Natalia Vodianova che si accontenta (consentiteci il termine) di 7 milioni di dollari ha affermato che devolverà parte dei suoi guadagni in beneficenza.

 

Doutzen Kroes
Doutzen Kroes

 

Lara Stone
Lara Stone

 

Joan Smalls
Joan Smalls

 

Miranda Kerr
Miranda Kerr

 

Natalia Vodianova
Natalia Vodianova

 

 

Sesto posto per l’australiana Miranda Kerr con 5,5 milioni di dollari incassati. Joan Smalls, la modella portoricana volto di Marc Jacobs, Estée Lauder e H&M oltre che protagonista del calendario Pirelli, si posiziona meritatamente al settimo posto.

Fortunato anche il 2015 per Lara Stone che grazie alla campagna pubblicitaria con Kate Moss per Balenciaga e agli scatti bollenti con Justin Bieber per Calvin Klein, si aggiudica l’ottavo posto con 5 milioni di dollari.

Chiudono la classifica, la brasiliana Alessandra Ambrosio con 5 milioni di euro e la modella sudafricana Candice Swanepoel con soli (si fa per dire) 3 milioni di euro.

 

Addio a Robert Goossens, disegnò i gioielli per Chanel

Il suo nome ai più dirà poco, ma le sue creazioni sono entrate nella storia: monili preziosi e raffinati, collane realizzate con cristalli di rocca, bangles dalle suggestioni antiche, e, ancora, spille a forma di croci bizantine. Preziose, sofisticate, dall’inestimabile valore e dal gusto inimitabile, le creazioni realizzate da Robert Goossens hanno impreziosito per oltre mezzo secolo le collezioni di moda di nomi del calibro di Chanel, Madame Grès, Schiaparelli, Yves Saint LaurentRochas, Balenciaga, Dior. Il grande creatore di gioielli è scomparso a Parigi lo scorso 7 gennaio, all’età di 88 anni.

Nato nel 1927 in una famiglia modesta, suo padre lavorava in una fonderia. Fin da giovanissimo, Robert sviluppò un amore viscerale per le pietre preziose. La sua carriera iniziò a soli 15 anni come apprendista orafo, creando piccoli oggetti per le grandi gioiellerie di Parigi.

Questa familiarità con le pietre preziose sarà più avanti il motore della sua carriera: la sua particolare attitudine lo spingerà infatti a mixare con gusto ed un’eleganza senza pari pietre preziose a pezzi di bigiotteria, pietre artificiali a gemme preziose. Raffinato artigiano dall’incommensurabile sensibilità estetica, Robert Goossens è stato uno dei nomi più importanti nel design di gioielli del XX secolo.

Lily Donaldson in tailleur Chanel e gioielli Goossens, foto di Steven Meisel, Vogue, maggio 2005
Lily Donaldson in tailleur Chanel e gioielli Goossens, foto di Steven Meisel, Vogue, maggio 2005
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Mademoiselle Chanel con gioielli Goossesn ritratta da Henri Cartier-Bresson nel 1964

Croce bizantina realizzata da Goossens per Chanel
Croce bizantina realizzata da Goossens per Chanel


Un’estetica ricercata che traeva ispirazione dai dipinti che Robert aveva visto nei musei parigini, ma anche da opere del Rinascimento e da altre culture, in primis Bisanzio e i suoi mosaici preziosi. Pioniere iconoclasta, viaggiò moltissimo nel corso della sua vita, portando con sé ametisti, zaffiri, rubini, coralli, cristalli di roccia e quarzo, che poi modellò in pezzi di alta gioielleria, insieme al bronzo, alle perle e persino alle conchiglie. Orecchini pendenti, bracciali rigidi, bangles, ma anche collane e girocolli, spille e piccoli dettagli forgiati con una classe rara, che attingeva a culture e popoli lontani. Le creazioni di Goossens fanno sognare e ci trasportano in una dimensione onirica, in cui il lusso è solo una delle numerose sfaccettature di un’arte unica.

Dall’età di 25 anni il suo lavoro iniziò ad essere apprezzato dalle case di moda, e Cristóbal Balenciaga fu il primo a commissionargli un lavoro, ossia la realizzazione di una croce di cristallo di ispirazione bizantina, per una sfilata di haute couture. Nel 1953 inizia il sodalizio con Chanel. Mademoiselle Coco adorava l’arte del maestro orafo, a cui chiese di realizzare i gioielli per molte delle sue collezioni, oltre che mobili e pezzi di antiquariato per la sua casa. Spiccano gli smeraldi e le croci bizantine, oltre ai celebri bangles, nel curioso mix tra pietre preziose e bigiotteria adorato da Gabrielle. Goossens collaborò con la maison fino alla scomparsa della sua creatrice, per poi lavorare con Karl Lagerfeld nel corso degli anni Ottanta e Novanta, sia per le collezione di prêt-à-porter che per quelle di haute couture. Il marchio Chanel acquistò la compagnia di Gossens lo scorso 2005.

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Un ritratto del maestro Goossens
Orecchini realizzati per Yves Saint Laurent
Orecchini realizzati per Yves Saint Laurent

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Le creazioni di Goossens hanno impreziosito le collezioni di numerose case di moda, da Madame Grès a Schiaparelli


Definito “Monsieur Bijou”, dagli anni Settanta iniziò un nuovo prolifico sodalizio artistico con monsieur Yves Saint Laurent, per cui, su consiglio di Loulou de la Falaise, creò collezioni di ispirazione africana. Per la maison francese Goossens realizzò di tutto, dalle trousse per la linea di make up fino alle boccette di profumo in edizione limitata. La collaborazione con Saint Laurent durò fino al 2002, quando la maison chiuse con l’alta moda. Lo showroom Goossens è ubicato in Avenue George V, una delle vie più eleganti di Parigi. Alcune delle creazioni del maestro fanno oggi parte delle collezioni del Muséè des Arts Décoratifs di Parigi. Il maestro lascia due figli e una lunga tradizione nel design di gioielli.