LOOK CAPELLI – Parola d’ordine: disordine.

PAROLA D’ORDINE: DISORDINE

 

Le cose cambiano. Finalmente si avvera il sogno di tutte: uscire di casa con capelli scompigliati, si può.

Dalle passerelle alla vita reale, pettinature da pulizie in casa o da “sto per entrare in doccia” diventano iper attuali e modaiole. Non più sinonimo di sciatteria e trascuratezza, avere una testa scompigliata si trasforma in raffinata noncuranza e fattore glamour.

Addio quindi alle lunghe ore di styling. I tempi si accorciano ma l’attenzione deve restare alta. C’è sempre criterio e cura nel particolare.

-CODA BASSA E MORBIDA



 

Come quando da bambine si trascorreva un’intera giornata all’asilo senza che nessuno si prendesse cura di sistemarci i capelli. In chiave moderna dona quel look etereo e un po’ romantico. La libertà dei ciuffi che scivolano sul viso si contrappone alla precisa riga centrale e all’eleganza della coda bassa.

REQUISITI: Ciuffi frontali lunghi. No frangia o scalature. Capelli medio-lunghi.

COME SI FA: Procedere all’asciugatura naturale o ad una piega liscia per chi ha capelli ricci. Assicurarsi che le punte siano ben idratate e non crespe, altrimenti l’effetto trasandato è assicurato. Dell’olio d’Argan può essere utile a chiudere le squame e donare un aspetto più sano al capello. Munitevi di un elastico molto sottile o in nylon trasparente, ed una volta legati pizzicate i ciuffi da far cadere in avanti. Per conferire maggior volume sulla nuca tirate e stringete l’elastico più volte fino ad ottenere l’effetto desiderato.

IL TOCCO IN PIÙ: Lasciate da parte una micro ciocca da attorcigliare intorno all’elastico per nasconderlo. Pettinatura al top se abbinata a dolcevita o abiti eleganti e molto elaborati.

-TOP KNOT



Look dai richiami gipsy e bohemian, rende qualsiasi outfit più sbarazzino e attuale. Ottima soluzione per i giorni in cui si desidera tenere lontano dal viso i ciuffi pur mantenendo la chioma sciolta.

REQUISITI: Capelli medio-lunghi. Forcine e letteralmente due minuti di tempo.

COME SI FA: Fare una mezzacoda alta sezionando i capelli dalle orecchie in su. Attorcigliare su se stessi i capelli del codino per poi arrotolarli a mo’ di chignon. Fissare il tutto sulla parte superiore della testa con un paio di forcine per migliorarne la forma e aumentarne il volume. A proprio piacimento, creare una bombatura leggera sulla zona frontale.

IL TOCCO IN PIÙ: Ciuffetti fuori posto all’altezza delle tempie e onde morbide per dare movimento. Orecchini pendenti e, per finire, una bella riga di eyeliner.

-MESSY BUN



Letteralmente “chignon disordinato”, è simile al top knot ma coinvolge l’intera capigliatura. Rivisitazione del grande classico per ballerine metropolitane.

REQUISITI: Essere molto imprecise, capelli medio-lunghi, forcine.

COME SI FA: Per ottenere il massimo del volume e raggiungere il punto più alto della nuca, raccogliere tutti i capelli mettendosi a testa in giù. Legare alla rinfusa come un normale chignon e perfezionare la forma aiutandosi con le forcine. Chi non ha chiome particolarmente corpose può utilizzare il crespo, ovvero una sorta di ciambella che funge da sostegno e base su cui costruire lo chignon. Ultimo step: spettinare, spettinare, spettinare.

IL TOCCO IN PIÙ: Questa pettinatura viene valorizzata al massimo da capelli con schiariture/balayage/shatush che movimentano il raccolto. Fantastico anche con la frangia. Da provare basso e laterale in versione serale.

-BEACH WAVES



Onde leggere ispirate a quelle naturali dopo un bagno in mare. Così come in spiaggia, regalano un aspetto sexy e selvaggio.

REQUISITI: Capelli corti/ medi/ lunghi, spray al sale (suggerito Toni&Guy € 10 circa), piastra e/o dita per modellare le ciocche.

COME SI FA: Vaporizzare sui capelli asciutti uno spray al sale che dona la stessa texture che si ha dopo una giornata trascorsa in spiaggia. Con le dita cercare di ricreare il giusto movimento, aiutarsi poi con la piastra usandola come arricciacapelli. Smontare i boccoli ottenuti per un look più casual.

IL TOCCO IN PIÙ: Shampoo secco sulle radici per dare volume. Cotonare a piacimento per ottenere ancora più dimensione.

Elie Saab P/E 2016: l’eleganza è femmina

Ci sono brand dalla personalità talmente forte e ben definita da riconfermarsi ad ogni stagione come una certezza. Una femminilità classica, che non teme pizzi, fiocchi e merletti, è da sempre il biglietto da visita di Elie Saab, anche per la Primavera/Estate 2016.

Lunghi abiti in pizzo sangallo, audaci trasparenze e dettagli romantici, come i fiocchi, che abbondano, dai colletti fino alle lunghezze delle gonne. Una collezione ricca di suggestioni e proposte per la prossima Primavera/Estate.

Tornano di moda le righe, su sfiziosi abitini corti con gonna a palloncino e colori glossy o su lunghissimi kimono di pura seta, per un look che non teme le temperature torride. Richiami boho-chic nelle maxi gonne gipsy e nei lunghi abiti dalle suggestioni Seventies.

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Fiocchi e romantiche stampe floreali da Elie Saab
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La top model britannica Lily Donaldson in passerella per Elie Saab

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Trasparenze, balze e fiocchi per la Primavera/Estate 2016 di Elie Saab


Una donna sofisticata e fiera della propria femminilità, che cede talvolta a richiami sporty-chic, come nei bomber a righe da indossare sopra impalpabili gonne in seta. Tra i principali trend proposti dalla maison libanese, l’uso del bomber è la novità per la prossima stagione estiva: coloratissimo e sportivo, il capo riesce a bilanciare perfettamente l’appeal iperfemminile degli outfit proposti in passerella. Un altro capo che viene ufficialmente sdoganato sono gli shorts, meglio se in tinte accese.

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Righe e colori fluo
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Un lungo kimono di seta con fiocco sul collo

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Gigi Hadid in passerella con un abito boho-chic


Tante le top model che si sono alternate nella sfilata, da Kendall Jenner alla biondissima Gigi Hadid. Lunghi abiti da sera impreziositi da paillettes e romantiche fantasie floreali hanno caratterizzato le ultime uscite del défilé. Per un’eleganza che non teme la femminilità più genuina.


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Fashion trends A/I 2015-2016

Le passerelle per l’Autunno/Inverno 2015-2016 ci hanno fatto sognare, proponendo tanti stili e tendenze diverse da cui trarre ispirazione nella scelta del nostro guardaroba.

Tanti sono i look da imitare e a volte ci si può riuscire anche senza avere un enorme budget a disposizione. Inoltrandoci nei trend per la stagione A/I, protagonista è il mood boho-chic, brillantemente proposto da Burberry Prorsum, in una collezione di netta ispirazione Seventies. Largo a maxi abiti a stampe floreali e paisley, come il lungo abito rosso in stampa patchwork.

Un look simile si può ottenere anche con un mini budget: tanti sono i brand che hanno abbracciato la tendenza bohémien, a partire da Band of Gypsies, che propone un lungo chemisier a listini patchwork con inserti paisley mixati a stampa floreale. Un look di grande impatto, perfetto per il giorno e per la sera, a seconda degli accessori da abbinare. Che si tratti di sandali rasoterra o tacchi alti a listini, si può ultimare lo styling con un cappello a tesa larga e una borsa con le frange, in perfetto mood gipsy.

Burberry Prorsum
Burberry Prorsum

Band of Gypsies
Band of Gypsies


Ironiche, divertenti e colorate sono le stampe cartoon, portate alla ribalta da Moschino, in una collezione all’insegna dell’ironia: full immersion nel colore, intriso di suggestioni Eighties, tra maxi bomber a colori fluo. Le felpe con i personaggi dei cartoon sono un nuovo fashion trend, che si può facilmente imitare. Ci si può sbizzarrire nella scelta, che si tratti dei Loonie Tunes o dei personaggi Disney. Da abbinare a jeans e sneakers o ad una gonna di paillettes, per un look ancora più eclettico.

Moschino
Moschino

Vans Disney
Vans Disney


Ritorna il mood boho-chic da Roberto Cavalli, che propone maxi dress stile caftano, da abbinare a gioielli ed accessori etnici. Bellissimo e low budget l’abito giallo proposto da ASOS. Il brand inglese Missguided propone diversi look in stile Festival, perfettamente in linea con le tendenze attuali. Per un look da gitane di lusso.

Roberto Cavalli
Roberto Cavalli
ASOS
ASOS
Chloé
Chloé

Missguided
Missguided


Incontrastato must have di stagione per l’autunno/inverno è il poncho, declinato in tutte le varianti: sofisticato e caldo, per contrastare le rigide temperature invernali, il poncho è un capo irrinunciabile del guardaroba femminile. Motivi aztechi o stampe floreali hanno calcato le passerelle e sono state riproposte da diversi brand.

Anna Sui
Anna Sui
Paisie
Paisie
DAKS
DAKS

Missguided
Missguided


Un tuffo negli anni Sessanta ha caratterizzato le collezioni di diversi designer, che hanno proposto deliziosi shift dresses, in stampe optical. Suggestioni tratte dalla Swinging London nel modello DAKS. Un capo irrinunciabile del guardaroba invernale è il fur coat o pelliccia, che dir si voglia. La moda impone proporzioni oversize e bicromie, come visto da Emilio Pucci. Un evergreen irrinunciabile.

Emilio Pucci
Emilio Pucci
Story of Lola
Story of Lola

Trend A/I: Bohemian Rhapsody

La stagione A/I 2015/2016 ci riporta indietro nel tempo, fino agli indimenticabili anni Settanta. Un trend che non è mai stato così amato, tanto da divenire ora protagonista assoluto delle passerelle per la prossima stagione invernale.

Un tripudio di stampe paisley, su lunghi abiti in impalpabile chiffon dalle suggestioni boho-chic. Lo stile bohémien conquista sempre più imponendosi come trend incontrastato per l’inverno 2016. Uno stile che piace perché sta bene a tutte e perché dona uno charme particolare.

La donna proposta dagli stilisti nelle collezioni A/I è una moderna hippie chic che indossa pantaloni a zampa d’elefante, monili etnici e outfit in pieno stile festival. Largo a caftani da giorno e da sera, da indossare con gilet o giacche in montone, stivali in camoscio o sandali da schiava. Fiori intrecciati tra i capelli o foulard usati alla stregua di turbanti completano il look gipsy.

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Oggi come ieri. Pantaloni e blusa di seta Mohanjeet, colbacco in pelliccia Gelot, foto di di Peter Knapp per Elle France, 1970.
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Edita Vikeviciute posa come una gitana extra lusso per Roe Ethridge, W Magazine Giugno-Luglio 2015
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La moda A/I 2015/’16 trae spunto dagli anni Settanta
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Andreea Diaconu per Mario Sorrenti, Vogue Paris marzo 2015
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Ispirazione boho-chic per Yves Saint Laurent, nella sua Russian Collection, 1976
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Veruschka per Artisans du Liban et d’Orient, Vogue Paris Settembre 1969
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Marisa Berenson fotografata da Gian Paolo Barbieri, 1969
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Meng Zheng per Vogue Cina, maggio 2015

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Veruschka in gipsy style, Vogue aprile 1969


Trionfa su tutto il caftano, capo simbolo della cultura hippie, da indossare con gioielli antichi dal sapore etnico, frange e accessori di ispirazione folk: questo autunno dimenticatevi di essere nel 2015, la moda parla inequivocabilmente Seventies.

Armate di flower power ci aggingiamo a vivere una stagione all’insegna di suggestioni antiche ma mai dimenticate. Erano gli anni dell’amore libero, della fratellanza universale e delle maxi gonne che tutte, da bambine, abbiamo visto nel guardaroba della mamma. Una moda fresca e colorata, capace di dare vita anche al più grigio degli inverni.

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Angela e Audrey Lindvall fotografate da Mikael Jansson per Vogue Italia, Ottobre 2001
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Raquel Zimmermann in stile bohémien per Vanity Fair
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Frida Gustavsson fotografata da Magnus Magnusson per Elle Svezia novembre 2010
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Sasha Pivovarova per Mikael Jansson, Vogue US febbraio 2014

L'Officiel, Teatro Greco di Taormina
Fashion shoot al Teatro Antico di Taormina, Sicilia, L’Officiel #567, tuta Yves Saint Laurent, P/E 1969


È una luxury hippie quella proposta da Burberry Prorsum, tra maxi poncho e dettagli shabby-chic. Pregiati velluti e broccati di seta sono stati i protagonisti assoluti della sfilata di Alberta Ferretti, in una collezione in cui notevoli sono i rimandi folk ed etnici, quasi un tributo alla famosa Russian Collection proposta da monsieur Yves Saint Laurent nel lontano 1976.

Richiami etno chic anche da Dries van Noten, in cui si respira piena atmosfera boho-chic. Valentino propone un excursus attraverso gli anni Sessanta e Settanta, spaziando dal mood optical alle suggestioni quasi fatate di abiti che ricordano la magia di Ossie Clark e Thea Porter. Note floreali da Giambattista Valli, sebbene prevalga anche qui un mood swinging che rimanda al decennio precedente.

Giambattista Valli
Giambattista Valli
Valentino
Valentino
Isa Stoppi in Valentino
Isa Stoppi e Janette Christensen in Valentino Haute Couture 1971, foto di Chris von Wangenheim
Burberry Prorsum
Burberry Prorsum
Dries Van Noten
Dries Van Noten

Mood folk da Alberta Ferretti
Mood folk da Alberta Ferretti


Protagonista delle passerelle è uno stile wild, che predilige lunghezze maxi e tessuti svolazzanti come lo chiffon di seta. Largo alle stampe, in primis cachemire e paisley, rivisitate nei toni più caldi e nei colori più accesi. E se Dsquared ripropone il mood andino di un genio della moda quale è stato Giorgio di Sant’Angelo, la donna vista da Anna Sui è una santona di lusso direttamente presa in prestito alle comuni anni Settanta.

Veruschka wearing Giorgio Di Sant' Angelo for “The Magnificent Mirage” by Franco Rubartelli, 1968.
Veruschka in Giorgio Di Sant’ Angelo per lo shoot ricordato come “The Magnificent Mirage”, foto Franco Rubartelli, 1968.
Dsquared2
Dsquared2
Natasha Poly, foto di Mert Alas & Marcus Piggott, Vogue Paris settembre 2015
Natasha Poly, foto di Mert Alas & Marcus Piggott, Vogue Paris settembre 2015
Stampe batik da Anna Sui
Caftani in stampe batik da Anna Sui

Karen Elson fotografata da Tim Walker, Vogue UK maggio 2015
Karen Elson fotografata da Tim Walker, Vogue UK maggio 2015


Il bohémien trova come sempre un valido rappresentante in Roberto Cavalli, che propone dettagli in pieno stile gipsy. Di netta ispirazione etno-chic anche Paul & Joe e Chloé, che propongono capispalla in montone, poncho patchwork e gilet portati sopra abiti svolazzanti dalle proporzioni Seventies.

Anima gipsy da Roberto Cavalli
Anima gipsy da Roberto Cavalli
Full immersion nei Seventies da Chloé
Full immersion nei Seventies da Chloé
Il boho-chic di Paul & Joe
Il boho-chic di Paul & Joe
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Isabeli Fontana fotografata da Jacques Dequeker per Vogue Brasile dicembre 2012
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Carmen Kass fotografata da Yelena Yemchuk per Vogue Giappone ottobre 2005

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Sienna Miller, grande amante del look boho-chic


Il “festival” è un trend che ha preso piede già dal 2014: sdoganato da eventi come il Coachella e il Glastonbury Festival, adorato da icone del jet set internazionale come Sienna Miller e Kate Moss, lo stile boho-chic ha rivoluzionato il guardaroba femminile. Colori accesi, rimandi ad altre culture, evidenti ad esempio nelle stampe batik, la moda anni Settanta è un crogiolo di idee e suggestioni che si mixano mirabilmente, lasciando anche spazio per fornire un’interpretazione personale del mood prevalente.

Jeans scampanati indossati sotto un cardigan a motivi aztechi e un maxi poncho, fino a completare il look con un cappello a tesa larga in feltro di lana, che conferisce un tono intellettuale, e una borsa con le frange: tutto ci parla di Seventies. Anni di piombo vissuti sempre col sorriso, anni che hanno cambiato per sempre il corso della moda e che rappresentano come poche altre tendenze un vero e proprio evergreen dello stile.

Stampe floreali da Gucci
Stampe floreali da Gucci
Patchwork visto da Etro
Patchwork visto da Etro
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Kate Moss per Etro A/I 2015/2016

Stella Jean
Stella Jean


Stampe patchwork e ancora montoni visti da Stella Jean. Delicate e romantiche le stampe floreali proposte invece da Gucci, mentre il patchwork è protagonista della collezione Etro, che fa sfilare abiti in tessuti preziosi che sanno di Oriente, e arruola come testimonial un guru dello stile bohémien come Kate Moss.

Che dire, peace & love.


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Talitha Getty, icona boho-chic

Una donna di rara bellezza, icona hippie chic ed incarnazione dello spirito bohémien degli anni Sessanta. Talitha Getty è stata protagonista di quegli anni. Le foto che la ritraggono insieme al marito Paul, vestiti con caftani damascati sul tetto di un elegante palazzo di Marrakech, sono diventate simbolo di un’epoca. Una rivoluzione all’insegna del mood gipsy.

Il flower power ha trovato una splendida rappresentante in Talitha Dina Pol. Nata nel 1940 a Giava, all’epoca facente parte delle Indie Orientali Olandesi, Talitha trascorre i suoi primi cinque anni di vita in un campo di prigionia giapponese insieme alla madre, per poi trasferirsi con lei a Londra nel 1945.

Talitha Dina Pol nacque a Giava nel 1940
Talitha Dina Pol nacque a Giava nel 1940

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Uno scatto di Elisabetta Catalano


La giovane ha il dono della bellezza e sogna di diventare un’attrice. Per questo si iscrive alla Royal Academy of Dramatical Art. Sangue misto nelle vene, un viso da copertina ed una bellezza selvaggia, Talitha incanta icone del calibro di Diana Vreeland, Rudolf Nureyev e Yves Saint Laurent, che ne fa la sua musa. Nureyev, dichiaratamente omosessuale, prova per lei una fortissima attrazione erotica, al punto che dichiara di aver pensato di sposarla. Il giornalista Jonathan Meades la definisce “la donna più bella che abbia mai visto”.

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La bellezza di Talitha Getty incantò Diana Vreeland , Rudolf Nureyev e Yves Saint Laurent

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Foto di Elisabetta Catalano, 1968


Nel 1965 avviene l’incontro che segna la vita della bellissima Talitha: ad un party organizzato da Claus von Bülow la ragazza conosce John Paul Getty Jr., magnate americano che sposerà l’anno seguente in Campidoglio, a Roma, indossando una minigonna in velluto bianco bordata di visone. La sua carriera di attrice è decollata qualche anno prima, e la giovane prende parte a sette film. Ma è il suo stile unico a destare l’attenzione dei media.

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Talitha visse a Roma dal suo matrimonio fino alla morte, avvenuta nel 1971
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Il caftano è il simbolo del suo look boho-chic
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Suggestioni folk in questo outfit
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Talitha Getty in uno scatto a Marrakech, Vogue gennaio 1970

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Kimono floreale per Talitha e camicia en pendant per il marito Paul Getty


Emblema dello stile wild degli anni Sessanta, Talitha mixa perfettamente il mood boho-chic con le suggestioni della Swinging London. Un look che privilegia caftani coloratissimi e preziosi e fiori tra i capelli e contaminazioni stilistiche. Frequenti sono i viaggi dei coniugi Getty a Marrakech: proprio questa diviene la location per il celebre servizio fotografico realizzato nel 1969 da Patrick Liechfield, che li immortala sul tetto del Pleasure Palace in caftani e gioielli etnici. Una coppia perfettamente assortita anche nel look.

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Sul tetto del Pleasure Palace, 1969
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Talitha e Paul Getty fotografati da Patrick Lichfield per Vogue, 15 gennaio 1970
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Talitha Getty a Roma

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Talitha in posa per Elisabetta Catalano


Nel 1968 Talitha ha una figlia da Getty e poco dopo decide di ritirarsi dal cinema. Una vita fatta di eccessi e finita tragicamente. Nel 1971 Talitha Getty muore nel suo appartamento a piazza d’Aracoeli a Roma, a soli trent’anni, per un’overdose di eroina e barbiturici. Ma il suo charme non smette di affascinare.

Summer 2015- Best dressed

Ogni estate che si rispetti ha i suoi trend e anche quest’anno non poteva mancare il gioco della classifica dei look migliori.

Ad aprire la kermesse dei look più belli è la fashion editor di Vogue Anna Dello Russo. In un candido abito Valentino con fantasia floreale su fondo bianco, l’eclettica stylist si è presentata alla sfilata dell’omonima maison che ha avuto luogo lo scorso luglio nella meravigliosa cornice romana. Mirabiliae Romae -questo il titolo del défilé– la serata ha visto elogiare le bellezze della Capitale.

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Anna Dello Russo a Roma lo scorso luglio in Valentino


Un evento in cui di look interessanti se ne vedono molti è sicuramente il Coachella Festival, che si è svolto lo scorso aprile. Stella dell’evento la modella Gigi Hadid, protagonista dell’ultimo calendario Pirelli. La bionda top model è stata avvistata in un abito bianco che ne esalta la carnagione dorata e in turbante di ispirazione gipsy. Un look molto luminoso che si adatta facilmente alle giornate estive.

Gigi Hadid al Coachella Festival 2015
Gigi Hadid al Coachella Festival 2015


Altra stella del Coachella Festival 2015 è stata Kendall Jenner: la top model ha sfoggiato un look aggressivo di ispirazione gipsy: crop top romantico a balze bianche e lunga gonna dagli spacchi molto sexy. Completano l’outfit collane etniche sovrapposte e coroncina hippie-chic.

Ancora Coachella Festival, Kendall Jenner
Ancora Coachella Festival, Kendall Jenner


Scalo a Portofino per Bianca Brandolini d’Adda. La blasonata socialite non poteva non indossare un top con gonna Dolce & Gabbana. Testimonial della maison, la modella appare in forma smagliante. Bellissima la gonna lunga abbinata al crop top nero profilato in pizzo. Look perfetto che può valorizzare praticamente tutte, dalle magrissime alle curvy.

Bianca Bradolini d'Adda per le vie di Portofino in Dolce & Gabbana
Bianca Bradolini d’Adda per le vie di Portofino in Dolce & Gabbana


Socialite e icona di stile, Poppy Delevingne è apparsa raggiante in un abito Valentino alla serata di Tiffany & Co. In perfetto stile bohémien, l’abito a balze con stampa patchwork floreale valorizzava al massimo la Delevingne. Trucco effetto nude e capelli ad onde effetto beach wave per un look semplicemente perfetto.

Poppy Delevingne in Valentino
Poppy Delevingne in Valentino


Altra incontrastata icona di stile e regina del jet set è Alexa Chung. Bellissima in un abito bianco di ispirazione provenzale, la modella è apparsa recentemente in un candido abito bianco di Alessandra Rich. Mood bucolico per uno stile semplice ed essenziale, perfetto da copiare per le sere d’estate.

Alexa Chung
Alexa Chung


In Valentino anche la mitica editor di Vogue Italia Franca Sozzani, apparsa in piena forma al matrimonio più blasonato dell’anno, tra Pierre Casiraghi e Beatrice Borromeo. Seta plissettata su fantasie di ispirazione orientale, il look della Sozzani era completato da piume rosa antico che le incorniciavano il volto.

Franca Sozzani in Valentino al matrimonio di Pierre Casiraghi e Beatrice Borromeo
Franca Sozzani in Valentino al matrimonio di Pierre Casiraghi e Beatrice Borromeo


Neo mamma, star di Gossip Girl e testimonial L’Oréal Paris, Blake Lively ha uno stile che affascina. Lunghi capelli biondi, pelle ambrata e look sempre perfetti, la giovane attrice è apparsa lo scorso maggio a New York in un abito dai colori vivaci. Scollatura importante a valorizzare le sue forme nuove, da neo mamma, e gonna a palloncino, per un outfit spumeggiante.

Blake Lively
Blake Lively


Raffinata come sempre, non sbaglia praticamente un colpo Olivia Palermo. Grande classe nell’outfit scelto dalla blogger e modella per la serata evento per la celebrazione dei trent’anni dalla nascita del brand Tommy Hilfiger in Beijing, Cina, lo scorso maggio. Lungo abito rosso con stampa raffigurante le stelle dell’ultima collezione del brand americano, l’icona di stile appariva raggiante a fianco del marito Johannes Huebl.

Olivia Palermo
Olivia Palermo e il marito Johannes Huebl


Ha incantato tutti gli ospiti del matrimonio del fratello Pierre: sgargiante in un lungo abito a fiori, Charlotte Casiraghi è apparsa più bella che mai. Look perfetto per la principessa, testimonial di Gucci. Lunghi capelli e un filo di rossetto, la giovane è stata una delle sorprese del matrimonio, celebratosi prima in veste civile nel Principato di Monaco e seguito poi dal rito religioso alle Isole Borromee, sul Lago Maggiore.

Charlotte Casiraghi al matrimonio del fratello Pierre
Charlotte Casiraghi al matrimonio del fratello Pierre

Giorgio di Sant’Angelo, genio della moda

Ci sono talenti unici, che nascono una sola volta ogni secolo. È certamente il caso di Giorgio di Sant’Angelo, genio della moda a trecentosessanta gradi, che ha fortemente influenzato gli anni Sessanta e Settanta.

Designer poliedrico e progressista, stylist ante litteram, visionario e ribelle, Giorgio aveva una sua personalissima visione della moda, che ancora oggi si pone come un unicum assoluto.

Sangue blu nelle sue vene, il conte Giorgio di Sant’Angelo (nome completo Jorge Alberto Imperatrice di Sant’Angelo e Ratti di Desio) nasce il 5 maggio 1933 a Firenze ma trascorre la sua infanzia nella tenuta del nonno, tra Argentina e Brasile, prima di fare ritorno in Italia all’età di 17 anni.

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Suggestioni tratte dagli amerindi


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Jean Shrimpton in Giorgio di Sant’Angelo


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Ancora la Shrimpton versione gipsy


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Klimt dress, collezione A/I 1969


Dopo aver conseguito la laurea in Architettura presso l’università di Firenze, studia Design industriale a Barcelona e Storia dell’arte alla Sorbona. Artista poliedrico e dall’instancabile creatività, vince una borsa di studio che gli permette di conoscere Picasso, con cui lavora per sei mesi.

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L’influenza dei Nativi Americani


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Ispirazioni tratte dagli indiani Navajo, Eskimo e dalle culture dell’America del Sud


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Le Ande e il fascino della lana mohair, delle frange e dell’uncinetto


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Anni Settanta, ispirazione indios


Successivamente il giovane si cimenta anche con l’animazione, sottoponendo un cartoon alla Walt Disney che, fortemente colpita dall’estro del ragazzo, gli offre uno stage. Giorgio parte quindi alla volta di Los Angeles, ma il suo inglese non eccellente lo riporta bruscamente alla realtà e lo costringe ad abbandonare l’esperienza dopo appena 15 giorni. Dopo qualche tempo si trasferisce a New York: a questo periodo risalgono le prime esperienze lavorative, come artista tessile ed interior designer.

Inizia a creare, per puro hobby, gioielli in plastica e lucite, dalle forme geometriche, che impressionano fortemente la fashion editor Catherine Murray di Montezemolo e Diana Vreeland, che lo vuole subito su Vogue. La sagace mente della Vreeland, già scopritrice di molti talenti, fiuta immediatamente il genio che ha davanti e lo assume come stylist freelance. È da questa collaborazione che nacquero perle rimaste ancora insuperate nel panorama della moda mondiale.

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Il celebre shoot “The Magnificent Mirage”, Veruschka in Giorgio di Sant’Angelo, foto di Franco Rubartelli, Deserto Dipinto (Arizona), Vogue, luglio 1968


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Un altro scatto dallo stesso fashion shoot, voluto ed ideato dalla fashion editor Diana Vreeland


Nel 1966 Giorgio inizia a lavorare come designer, creando la sua prima linea di prêt-à-porter. Per la sua collezione attinge alle tradizioni culturali di diversi popoli, come quella dei nativi americani, per dar vita a capi dall’impatto fortemente scenografico. Suggestioni tratte dalle Ande, come si evince dalle stampe patchwork e dalla caratteristica lavorazione all’uncinetto. E ancora elementi rubati agli amerindi, come la lana mohair, le piume, le frange e i pellami tipici dei costumi dei nativi americani, stampe tratte dalla cultura azteca ed incas, il jersey, il mix di pattern e fiori ripresi dai costumi dei Navajo e degli Eskimo, l’opulenza di trecce e broccati di ispirazione gipsy, capolavoro indiscusso di styling.

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Un outfit creato a mano dallo stilista


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Giorgio di Sant’Angelo fu uno dei primi stylist al mondo


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Suggestioni andine


Il suo contributo più grande nonché la sua rivoluzione fu bandire le cerniere lampo e progettare per la prima volta materiali stretch, che non costringessero il corpo femminile ma che vi si adattassero perfettamente. Designer pluripremiato, fu insignito del prestigioso Coty Award per ben due volte, la prima nel 1968 e la seconda nel 1970. Nel 1967 eliminò la “di” dal suo cognome e rinunciò al titolo nobiliare. Creò ben presto una linea più economica, denominata Sant’Angelo 4U2, seguita da un’altra più attenta alle tendenze del momento, la Marjer parts.

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Ancora uno scatto tratto da Vogue, luglio 1968


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Veruschka in Giorgio di Sant’Angelo, Deserto Dipinto (Arizona), luglio 1968


Le sue creazioni furono apprezzate da Bianca Jagger, Faye Dunaway, Isabella Rossellini, Cher, Diana Ross e Lena Horne. Posarono per lui modelle del calibro di Veruschka, Marina Schiano ed Elsa Peretti. Lo stilista, ricordando quei primi tempi, disse che all’epoca non avevano un soldo e che le ragazze posavano per lui la notte, dopo aver trascorso tutto il giorno a lavorare.

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Veruschka in Giorgio di Sant’Angelo


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Gli Indiani d’America nelle creazioni di Giorgio di Sant’Angelo


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Veruschka in compagnia del designer


Veruschka in Giorgio di Sant’Angelo


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Lo stilista con Elsa Peretti, foto di Ed Pfizenmaier


Celebre e ancora oggi insuperato esempio di perfezione stilistica, lo shooting del 1968 per Vogue, scattato nel deserto dell’Arizona con Veruschka come modella e con la fotografia di Franco Rubartelli, all’epoca legato sentimentalmente alla modella. Ideato da Diana Vreeland, fashion editor di Vogue, ambientato nella magnifica cornice del Deserto Dipinto, in Arizona, qui il genio di Giorgio vede la consacrazione ufficiale: la fashion editor alla fine concesse ben 8 pagine a quello shooting, in cui esplose la manualità di Giorgio, che dal nulla creò degli splendidi outfits. Lì dove chiunque avrebbe visto solo un mucchio di stoffe, lui vide dei vestiti. “Faceva caldo, terribilmente caldo”, ricorda Veruschka. Ad un certo punto, fasciata dentro un outfit che ricordava una specie di sacco a pelo, la modella perse i sensi.

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Veruschka indossa una creazione di Giorgio di Sant’Angelo


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Marisa Berenson, Styling di Giorgio di Sant’Angelo


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Veruschka indossa una collana di Giorgio di Sant’Angelo, foto di Franco Rubartelli


Lo stilista, genio ribelle ed anticonformista, si spense il 29 agosto 1989 per un cancro ai polmoni, ad appena 56 anni, lasciando però un’eredità immensa, che influenzò designer come John Galliano, Anna Sui e Marc Jacobs. Ammirato da Bill Blass, da Donna Karan per il comfort offerto dai suoi capi, Giorgio amava definirsi “un artista prestato alla moda, un ingegnere del colore e della forma”.

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Jill Haworth con bracciale ed orecchini Giorgio di Sant’Angelo, Vogue, foto di Bert Stern


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Twiggy, decorazioni di Giorgio di Sant’Angelo


Genuinamente convinto che moda e arte fossero strettamente correlate, auspicava la nascita di uno studio in cui architetti e creatori di moda lavorassero fianco a fianco, sulla falsariga delle Bauhaus di Vienna di inizio Novecento. Un talento insuperabile che meriterebbe di essere ricordato più spesso dagli addetti ai lavori.