L’ottimismo psichedelico di Chloé incanta Parigi

Un ottimismo in chiave psichedelica ispira a Clare Waight Keller la sua ultima collezione come direttore creativo di Chloé: un addio che porterà la stilista al timone di Givenchy, come reso noto proprio qualche giorno fa. Tra pragmatismo e tocchi di leggiadra femminilità sfila l’ultima collezione della Keller, sulle note di un ottimismo psichedelico. Dopo sei anni alla guida del brand, la designer punta al topos dell’evasione dalla realtà: una fuga da realizzarsi attraverso la moda, che diviene veicolo privilegiato per affrontare le difficoltà del mondo. Clare Waight Keller si pone come interprete delle emozioni della gente comune, che avverte sempre più impellente il bisogno di evadere da un mondo spesso difficile. Largo a pattern iconici, che conferiscono alle varie mise un input ottimista: che si tratti di stampe e tocchi fur, si parte da un approccio retrospettivo, che guarda al passato, senza nulla togliere alla musa di Chloé, da sempre incarnazione emblematica di certo stile effortlessy-chic à la parisienne. L’allure boho è tutta qui, anche se stemperata dal piglio bon ton di morbidi fur coat, che sembrano strizzare l’occhio più a note ladylike che alla grinta bohémien. Non mancano ispirazioni Sixties, tra bluse languide e abiti in pizzo. Largo a maglioni multicolor e note tailoring nelle giacche e nei cappotti in shirling. Le silhouette sono morbide e fluide, sia per tute intere che per due pezzi. Stampe cachemire e paisley di ispirazione Seventies impreziosiscono camicette bon ton con fiocco, da indossare con chemisier irriverenti in vinile dalle linee a trapezio; la morbidezza dei cappottini in pelliccia si unisce alla femminilità delle cinture con fiocco, che cingono la vita; non mancano colletti alla collegiale e stampe patchwork in chiave dévoré, per blouson sporty-chic. I pantaloni cargo vengono ora declinati in blocchi bicromatici e si indossano con felpe dalle tinte fluo, in un omaggio allo streetwear di ispirazione sporty.

Chic à la française in passerella da Chloé

Chic à la française per la primavera/estate 2017 di Chloé: in passerella sfila un omaggio allo stile parisien. Effortlessy-chic e sofisticata, la donna immaginata da Clare Waight Keller sfoggia classe da vendere grazie all’allure parigina, da sempre sinonimo di stile. La designer britannica, alla direzione creativa di Chloé dal 2011, rinnova le silhouette e semplifica le forme, per una collezione che strizza l’occhio al minimalismo pur senza perdere di vista il manifesto estetico della maison.

“Sono tornata all’idea di base della semplicità dello stile francese. Gli abiti sono disinvolti, i volumi squadrati, i tessuti croccanti. Voglio dare un messaggio semplice e forte. Con un tocco floreale”: così la stilista ha commentato la collezione che ha sfilato nella mirabile cornice del Grand Palais. Volumi fluttuanti e grande pulizia dominano sul catwalk, per un prêt-à-porter irresistibile e fresco.

La palette cromatica omaggia la bandiera francese, con tripudio di rosso, bianco e blu, per citazioni marinière; romanticismo nelle stampe floreali, che evocano innocenti evasioni e citano certi pattern presi a prestito dai Seventies. Largo a plissé a corolla, georgette di seta, balze dégradé, lacci e fiocchi dal candore fanciullesco. Il crochet domina su jumpsuit, tra abiti sottoveste e shorts. I volumi delle camicie sono over, i pantaloni fluidi. Non manca un tocco boyish, tanto caro alla stilista, mentre gli accessori sono caratterizzati da grande femminilità, a partite dall’irresistibile mini pochette con anello di metallo.

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(Foto: Madame Figaro)

Lagrange12: anche Torino avrà il suo multistore di lusso

Il baricentro della moda sembra si stia spostando sempre più a nord del nostro Paese o, se non altro, nell’ambito dello shopping d’élite.

Nei prossimi mesi, infatti, nascerà a Torino e più precisamente in via Lagrange 12, il multistore di lusso che ospiterà le maison di moda più griffate al mondo e che promette una concorrenza spietata ai magazzini dello shopping più visitati al mondo come La Rinascente di Milano, Harrods di Londra e la Galeries Lafayette di Parigi.

Lagrange12 (questo è il nome dello store che aprirà i battenti all’interno di un palazzo storico del ‘600), si estenderà per ben 1200 metri quadri ed ospiterà maison di lusso come : Dior, Stella McCartney, Givenchy, Bottega Veneta, Balmain, Saint Laurent, Fendi, Alexander McQueen, Balenciaga, Chloé, Celine, Loewe, Burberry, Salvatore Ferragamo, René Caovilla, Bulgari ed altri.

La shopping experience continueranno, in seguito, all’interno degli appartamenti (nove in totale) arredati in stile neoclassico che sorgeranno sopra la boutique per un totale di 3500 mq di struttura occupata.

 

Interno di uno degli appartamenti di lusso all'interno di Langrage12
Interno di uno degli appartamenti di lusso di Lagrange12

 

 

Il progetto, che porta la firma di due gruppi leader nel settore, Building e Pininfarina , si aggiunge alle già presenti meraviglie del capoluogo piemontese e si prefigge l’ obiettivo ambizioso di far confluire più visitatori nei meandri della città.

Piero Boffa, amministratore delegato del gruppo Building, ha così commentato il progetto: “In questo intervento abbiamo voluto valorizzare la capacità tutta torinese di trattare il contemporaneo, che crea meravigliose fusioni tra parti storiche e moderne, rispettando la natura di pregio dei luoghi e arricchendola con incursioni artistiche innovative.”

Orgoglio nelle parole di Paolo Pininfarina, Presidente del Gruppo Pininfarina, che così ha presentato il progetto alla stampa: “Le nostre radici torinesi e il forte legame con il territorio ci hanno guidato a entrare nella squadra che realizzerà questo progetto straordinario. Lagrange12, grazie alla combinazione unica di un’elegante architettura storica e di un interior design raffinato e innovativo, si candida a diventare un nuovo emblema della Torino di domani, affiancandosi ad altre icone del design create da Pininfarina per la città, come la Torcia Olimpica di Torino 2006, il Braciere Olimpico innalzato accanto allo Stadio Olimpico e gli interni dello Juventus Stadium.”

 

Per conoscere l’evoluzione del progetto, visitate il sito www.lagrange12.it

 

 

Fonte Immagine lagrange12.it

 

 

Avventure in motocicletta per Chloé

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Ad oggi uno dei brand più riconoscibili della moda parigina, Chloé ha assunto ormai un’identità così chiara e precisa da rischiare di ripetersi. Ma il direttore creativo Clare Weight Keller sa bene a chi rivolgersi e come: la giovane donna francese amante di frange, pelle e avventure è l’icona del marchio da anni e continua a funzionare. La musa di questa collezione autunno inverno 2016-17 è Anne-France Dautheville, giornalista e scrittrice francese che nel 1972 attraversò il Medio Oriente in sella a una moto Guzzi 750. Da Parigi all’Iran attraversando l’Afghanistan, strizzata in tute di pelle e guidata dallo spirito avventuroso e hippie dei mitici ’70s, la giornalista è la figura perfetta per ispirare la millenials dallo spirito bohémien a cui Chloé si rivolge.

 

Accanto ai caftani ricamati, agli abitini svolazzanti e ai poncho sfrangiati, ormai grandi classici del marchio, sulla passerella della settimana della moda di Parigi sfilano riproduzioni esatte delle tute in pelle indossate da Anne-France Dautheville. Lo spirito romantico-hippie della maison si conferma e si rinnova in questa donna avventurosa di cui la moda parigina senza dubbio si innamorerà. Stivali camperos, cinture strette in vita e comode bisacce completano i look, ma il pezzo forte del prossimo autunno inverno è già designato: è la nuova it-bag Lexa. Una cartella-zainetto che conquisterà le fashion victim.

 

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Foto da fashionmag.com

 

 

Trend A/I: Bohemian Rhapsody

La stagione A/I 2015/2016 ci riporta indietro nel tempo, fino agli indimenticabili anni Settanta. Un trend che non è mai stato così amato, tanto da divenire ora protagonista assoluto delle passerelle per la prossima stagione invernale.

Un tripudio di stampe paisley, su lunghi abiti in impalpabile chiffon dalle suggestioni boho-chic. Lo stile bohémien conquista sempre più imponendosi come trend incontrastato per l’inverno 2016. Uno stile che piace perché sta bene a tutte e perché dona uno charme particolare.

La donna proposta dagli stilisti nelle collezioni A/I è una moderna hippie chic che indossa pantaloni a zampa d’elefante, monili etnici e outfit in pieno stile festival. Largo a caftani da giorno e da sera, da indossare con gilet o giacche in montone, stivali in camoscio o sandali da schiava. Fiori intrecciati tra i capelli o foulard usati alla stregua di turbanti completano il look gipsy.

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Oggi come ieri. Pantaloni e blusa di seta Mohanjeet, colbacco in pelliccia Gelot, foto di di Peter Knapp per Elle France, 1970.
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Edita Vikeviciute posa come una gitana extra lusso per Roe Ethridge, W Magazine Giugno-Luglio 2015
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La moda A/I 2015/’16 trae spunto dagli anni Settanta
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Andreea Diaconu per Mario Sorrenti, Vogue Paris marzo 2015
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Ispirazione boho-chic per Yves Saint Laurent, nella sua Russian Collection, 1976
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Veruschka per Artisans du Liban et d’Orient, Vogue Paris Settembre 1969
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Marisa Berenson fotografata da Gian Paolo Barbieri, 1969
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Meng Zheng per Vogue Cina, maggio 2015

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Veruschka in gipsy style, Vogue aprile 1969


Trionfa su tutto il caftano, capo simbolo della cultura hippie, da indossare con gioielli antichi dal sapore etnico, frange e accessori di ispirazione folk: questo autunno dimenticatevi di essere nel 2015, la moda parla inequivocabilmente Seventies.

Armate di flower power ci aggingiamo a vivere una stagione all’insegna di suggestioni antiche ma mai dimenticate. Erano gli anni dell’amore libero, della fratellanza universale e delle maxi gonne che tutte, da bambine, abbiamo visto nel guardaroba della mamma. Una moda fresca e colorata, capace di dare vita anche al più grigio degli inverni.

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Angela e Audrey Lindvall fotografate da Mikael Jansson per Vogue Italia, Ottobre 2001
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Raquel Zimmermann in stile bohémien per Vanity Fair
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Frida Gustavsson fotografata da Magnus Magnusson per Elle Svezia novembre 2010
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Sasha Pivovarova per Mikael Jansson, Vogue US febbraio 2014

L'Officiel, Teatro Greco di Taormina
Fashion shoot al Teatro Antico di Taormina, Sicilia, L’Officiel #567, tuta Yves Saint Laurent, P/E 1969


È una luxury hippie quella proposta da Burberry Prorsum, tra maxi poncho e dettagli shabby-chic. Pregiati velluti e broccati di seta sono stati i protagonisti assoluti della sfilata di Alberta Ferretti, in una collezione in cui notevoli sono i rimandi folk ed etnici, quasi un tributo alla famosa Russian Collection proposta da monsieur Yves Saint Laurent nel lontano 1976.

Richiami etno chic anche da Dries van Noten, in cui si respira piena atmosfera boho-chic. Valentino propone un excursus attraverso gli anni Sessanta e Settanta, spaziando dal mood optical alle suggestioni quasi fatate di abiti che ricordano la magia di Ossie Clark e Thea Porter. Note floreali da Giambattista Valli, sebbene prevalga anche qui un mood swinging che rimanda al decennio precedente.

Giambattista Valli
Giambattista Valli
Valentino
Valentino
Isa Stoppi in Valentino
Isa Stoppi e Janette Christensen in Valentino Haute Couture 1971, foto di Chris von Wangenheim
Burberry Prorsum
Burberry Prorsum
Dries Van Noten
Dries Van Noten

Mood folk da Alberta Ferretti
Mood folk da Alberta Ferretti


Protagonista delle passerelle è uno stile wild, che predilige lunghezze maxi e tessuti svolazzanti come lo chiffon di seta. Largo alle stampe, in primis cachemire e paisley, rivisitate nei toni più caldi e nei colori più accesi. E se Dsquared ripropone il mood andino di un genio della moda quale è stato Giorgio di Sant’Angelo, la donna vista da Anna Sui è una santona di lusso direttamente presa in prestito alle comuni anni Settanta.

Veruschka wearing Giorgio Di Sant' Angelo for “The Magnificent Mirage” by Franco Rubartelli, 1968.
Veruschka in Giorgio Di Sant’ Angelo per lo shoot ricordato come “The Magnificent Mirage”, foto Franco Rubartelli, 1968.
Dsquared2
Dsquared2
Natasha Poly, foto di Mert Alas & Marcus Piggott, Vogue Paris settembre 2015
Natasha Poly, foto di Mert Alas & Marcus Piggott, Vogue Paris settembre 2015
Stampe batik da Anna Sui
Caftani in stampe batik da Anna Sui

Karen Elson fotografata da Tim Walker, Vogue UK maggio 2015
Karen Elson fotografata da Tim Walker, Vogue UK maggio 2015


Il bohémien trova come sempre un valido rappresentante in Roberto Cavalli, che propone dettagli in pieno stile gipsy. Di netta ispirazione etno-chic anche Paul & Joe e Chloé, che propongono capispalla in montone, poncho patchwork e gilet portati sopra abiti svolazzanti dalle proporzioni Seventies.

Anima gipsy da Roberto Cavalli
Anima gipsy da Roberto Cavalli
Full immersion nei Seventies da Chloé
Full immersion nei Seventies da Chloé
Il boho-chic di Paul & Joe
Il boho-chic di Paul & Joe
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Isabeli Fontana fotografata da Jacques Dequeker per Vogue Brasile dicembre 2012
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Carmen Kass fotografata da Yelena Yemchuk per Vogue Giappone ottobre 2005

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Sienna Miller, grande amante del look boho-chic


Il “festival” è un trend che ha preso piede già dal 2014: sdoganato da eventi come il Coachella e il Glastonbury Festival, adorato da icone del jet set internazionale come Sienna Miller e Kate Moss, lo stile boho-chic ha rivoluzionato il guardaroba femminile. Colori accesi, rimandi ad altre culture, evidenti ad esempio nelle stampe batik, la moda anni Settanta è un crogiolo di idee e suggestioni che si mixano mirabilmente, lasciando anche spazio per fornire un’interpretazione personale del mood prevalente.

Jeans scampanati indossati sotto un cardigan a motivi aztechi e un maxi poncho, fino a completare il look con un cappello a tesa larga in feltro di lana, che conferisce un tono intellettuale, e una borsa con le frange: tutto ci parla di Seventies. Anni di piombo vissuti sempre col sorriso, anni che hanno cambiato per sempre il corso della moda e che rappresentano come poche altre tendenze un vero e proprio evergreen dello stile.

Stampe floreali da Gucci
Stampe floreali da Gucci
Patchwork visto da Etro
Patchwork visto da Etro
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Kate Moss per Etro A/I 2015/2016

Stella Jean
Stella Jean


Stampe patchwork e ancora montoni visti da Stella Jean. Delicate e romantiche le stampe floreali proposte invece da Gucci, mentre il patchwork è protagonista della collezione Etro, che fa sfilare abiti in tessuti preziosi che sanno di Oriente, e arruola come testimonial un guru dello stile bohémien come Kate Moss.

Che dire, peace & love.


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