L’uomo biker Dirk Bikkembergs

Si apre con una fila di moto Yamaha la sfilata Dirk Bikkembergs alla Milano Moda Uomo; rombo di motori e Marilyn Manson con “Sweet Dreams“, un’esplosione di adrenalina e forza per presentare la collezione autunno-inverno 2016/17.

Un uomo virile, sportivo, amante del pericolo, con uno stile biker che indossa tute in pelle second skin, chiodi, denim, tute da motociclista dai tessuti tecnici mixati, dettagli in rete e sfoggia tatuaggi dal rimando orientale – non a caso l’ad del brand Maurizio Pizzuti, mesi fa ha ceduto il pacchetto di maggioranza al gruppo cinese Guangzhou Caudillo.

A tutta velocità l’uomo Dirk Bikkembergs vola con mantelle e cappe profilate di cerniere, regge caschi/teschio e si assicura con pantaloni in pelle rinforzati; ma non trascura, su corpi scultorei, l’eleganza della pelliccia sui cappotti, cardigan tricottati e non ultimo il tailoring sparkling per sfrecciare con classe nelle notti più buie.

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Riceve gli applausi in passerella un uomo coperto di casco …chi si cela dietro questa sagoma?

«Questa è una controfigura, ma vi comunicheremo presto notizie in merito» spiega l’azienda.

Who knows?

 

Guarda qui la gallery della sfilata Dirk Bikkembergs Autunno/Inverno 2016/17:

 

Tutte pazze per Lucky Blue Smith

Occhi di ghiaccio, capelli biondo platino e fascino efebico: Lucky Blue Smith è il volto del momento. Protagonista indiscusso della Milano Moda Uomo, appena conclusasi, il modello ha monopolizzato l’attenzione di addetti ai lavori e fan. Amato da milioni di ragazzine e adorato dagli stilisti, Lucky Blue Smith ha assaggiato il successo durante le sfilate per la Primavera/Estate 2016. Adesso la consacrazione ufficiale arriva dalle passerelle milanesi, che lo hanno visto protagonista assoluto, biondo e affascinante. Tanti sono i nomi che lo hanno scelto per sfilare, da Etro a Philipp Plein a Ermanno Scervino fino a Ralph Lauren Purple Label, Emporio Armani e DSquared2.

Classe 1998, Lucky Blue Smith è nato a Los Angeles in una famiglia di religione mormone. Un passato da ginnasta, due sorelle bionde e belle come lui, con cui ha fondato una band, il biondo Lucky ha esordito come modello ad appena 12 anni; a 15 la prima campagna pubblicitaria internazionale, per GAP. Il prossimo 4 giugno compirà 18 anni, ma il giovane vanta già un curriculum di tutto rispetto: le copertine e le campagne pubblicitarie che lo vedono protagonista sono sempre più numerose. Spontaneo e genuino nonostante il successo mondiale, Lucky Blue Smith su internet è un divo indiscusso, seguito da più di un milione di followers su Instagram. Il giovane modello usa internet come tuti i ragazzi della sua età: dopo aver postato quasi per gioco alcune sue foto di backstage, durante una sfilata di Etro, Lucky si è ritrovato suo malgrado migliaia di fan pronte ad attenderlo davanti la location del défilé. Lucky Charms: ecco come sono chiamati i suoi fan, che comprendono ragazzine in delirio davanti al biondo modello, ma anche addetti ai lavori nel settore moda: pare che tra i fan più sfegatati del diciassettenne ci sia anche Donatella Versace.

L’efebico Lucky ha al suo attivo numerose campagne pubblicitarie: è stato infatti volto di brand del calibro di Tom Ford, Moncler e Philipp Plein, solo per citarne alcuni. Per quest’ultima campagna è stato immortalato dall’obiettivo del celebre fotografo Steven Klein. Che dire, è nata una stella.

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Lucky Blue Smith è nato a Los Angeles il 4 giugno 1998
Lucky Blue Smith nel backstage di Etro
Il modello immortalato nel backstage di Etro alla Milano Moda Uomo A/I 2016
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Occhi di ghiaccio e capelli platino per il modello americano
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Lucky Blue Smith ha iniziato a lavorare come modello ad appena 12 anni

I migliori backstage di Milano Moda Uomo : Lucio Vanotti

In ESCLUSIVA per i lettori di D-Art il MAKING OF delle sfilate più belle.


A sfilate della Moda Uomo concluse vi trasportiamo alla scoperta di ciò che avvenuto dietro le quinte.
Uno show dietro lo show dove truccatori, hairstylist, vestieristi e modelli sono nel massimo dell’operatività al servizio del brand. E’ una danza che affascina l’operatore che interviene sollecito ai fini di riportarne i contenuti per i nostri lettori.
A inaugurare tale filone è il backstage del fashion show di Lucio Vanotti, designer scelto da Giorgio Armani in qualità di talento up and coming in grado di meritare l’ambitissima sfilata presso l’Armani Teatro.
Solenne il debutto in linea con l’identità del marchio. L’austerità dell’ abito visto come uniforme, l’alienazione e il distacco dal caos terreno, l’ascetismo estetico a favore di una bellezza cruda e grottesca, presenti nuovamente in collezione, non hanno deluso i suoi estimatori.
Le righe orizzontali sono il leitmotiv che accompagna i corpi svuotati e alleggeriti di ogni vezzo.
No gender per i completi sartoriali, anche versione pijama, i cappotti vestaglia e le coperte militari in qualità di tuniche, elaborati in panno di lana, spigati, velluto 100 righe, cotone garzato e felpa.
A completare la marzialità dei look stivaletti con suole slipper per calcare il suolo di nuovi e inesplorati pianeti del puro essere.


Scatti a cura di Giulia Bartolini.


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Milano Moda Uomo: Ermanno Scervino reiventa il Dandy contemporaneo

Teschi e scritte manifesto come Wild e Heroes: il nuovo dandy firmato Ermanno Scervino non è solo vanità.

La collezione autunno/inverno 16-17 attinge allo sport per l’utilizzo di tessuti tecnici e al glam attraverso le ruches delle camicette. Il parka military-chic con cappuccio in pelliccia e il robe manteau impreziosito di cristalli, elevano la collezione a livelli altissimi.

Del resto siamo sempre stati abituati all’opulenta eleganza dello stilista italiano che, senza troppi eccessi, è riuscito a far catalizzare l’attenzione dei media sulle sue collezioni.

Principe di Galles sui pantaloni dalla linea sartoriale e cappotti con manicotti in pelliccia bastano per disegnare un uomo di buone maniere, sofisticato e intelligente.

I pullover si dipingono di righe in stile marinière e il denim spalmato ci rivela un uomo dall’animo rock.

Insomma, svariate ispirazioni per un unico obiettivo: rivelare al mondo il vero volto del dandy contemporaneo.

Toni cupi compongono la collezione. Un elegante blu notte è il re indiscusso della collezione ma non mancano un evergreen come il nero e tonalità più scintillanti come il grigio che si veste di filati laminati. Ad alleggerire il progetto dello stilista, il verde e il cammello.

Ultima parola spetta agli accessori, curati nei dettagli anch’essi. Tracolle in pelle, stringate e sciarpe corpose delineano il profilo di una collezione da vero gentleman.

 

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Il “mangapunk” di DSquared2 sfila alla Milano Moda Uomo

Mangapunk: è questo l’hashtag ufficiale nonché il titolo della sfilata Autunno/Inverno 2016-2017 di DSquared2. Un samurai in kilt è il protagonista della collezione per la prossima stagione invernale, che ha sfilato stamane, nell’ultimo giorno della Milano Moda Uomo.

Immerso in una location digitalizzata ricoperta di arbusti sottili, l’uomo che calca la passerella in mini kilt scozzese sembra uscito dai manga giapponesi. La Gran Bretagna incontra il Giappone: i gemelli canadesi Dean e Dan Caten riescono nell’improbabile connubio, per una collezione all’insegna delle contaminazioni. Dettagli marinière si coniugano a tocchi pop art, per un uomo che affronta il rigore invernale con piumini fosforescenti. Tanto denim, sia nei giubbotti che nelle camicie. Tra i capispalla spiccano il parka e il classico kaban blu rivisitato: ma se il primo è caratterizzato da inedite allacciature a nastro e da stampe pop, il secondo tradisce un’ispirazione marinara, evidente nei bottoni con ancore stampate. I volumi sono over, i tessuti plissettati.

L’eccentricità, da sempre cifra stilistica del brand, si arricchisce qui di contaminazioni altamente scenografiche e trae ispirazione dal punk, per un uomo dalla personalità decisa e dal carattere forte. Suggestioni orientali nei pantaloni che ricordano i kimono, per un moderno samurai in chiave punk. Ricordano quasi una tenuta da karate i larghi pantaloni in cotone bianco, mentre anche le stampe omaggiano l’Oriente. Bomber in seta brillante, decorazioni floreali, jeans e bermuda doppiati con mini kilt uniti al punto vita da una zip: l’uomo DSquared2 ricorda a tratti uno dei personaggi del teatro kabuki, in un suggestivo gioco di ruolo.

Argento e nero dominano la palette cromatica, accanto a colori fluo, per un défilé ricco di spunti. Il kilt, declinato nell’intramontabile tartan, ma anche in nero, si indossa sulla pelle nuda o sopra i pantaloni. Le gambe sono coperte da calzettoni, mentre le calzature appaiono forti, quasi indistruttibili, siano stivali o sneakers. Tra gli accessori spicca lo zaino, indossato spesso da questo guerriero ninja in chiave contemporanea.

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Milano Moda Uomo: Into the Wild con Etro

La collezione Autunno/Inverno 2016-2017 di Etro parte dalla proiezione di “State of Nature”, il film prodotto da Kean Etro, che introduce il tema della sfilata. Il rispetto per la natura, l’amore e la cura per il pianeta Terra, e il rispetto per gli animali divengono i temi su cui si snoda il défilé. Le suggestioni della natura, con le fitte vegetazioni e gli intrinsechi legami con l’universo costituiscono il filone privilegiato per interpretare pienamente i capi proposti per la prossima stagione invernale. Into the wild, si potrebbe dire, per un vero e proprio ritorno alle origini primordiali. Lasciamo da parte le sovrastrutture, gli schemi e l’apparenza: questo sembra essere il monito lanciato sulla passerella, per un uomo che abbraccia la natura e la libertà.

La collezione vede filati e cashmere pregiati, ma anche lana mohair, tra stampe jacquard, righe e tartan all over. Morbide sciarpe avvolgono il corpo di questo giovane impavido, che attraversa i boschi, forte della propria personalità. Volumi e proporzioni over, per un’eleganza rilassata. Il comfort è la parola chiave, senza rinunciare allo stile, minimale e raffinato, che non teme di osare, puntando su cappotti a stampa animalier. Il cavallo dei pantaloni scende, mentre le cravatte sono solo un lontano ricordo: l’eleganza adesso è easy, per maglioni a collo alto indossati sotto a giacche da lavoro e maglie dai bordi realizzati a telaio, dal caratteristico effetto usurato, per un look effortlessy chic.

Il maculato prevede pattern leopardati ma anche zebrati, nel pieno rispetto degli animali, come viene più volte sottolineato. La palette cromatica abbraccia il magenta, il verde bottiglia, il color cannella: nuance che ricordano il verde della foresta. Si continua con cappotti e completi in stampa paisley, tra suggestioni naturalistiche e tocchi di classicità.

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Missoni: il fascino nomade giunge alla Milano Moda Uomo

Su un manto copioso di foglie ormai secche, sfila l’uomo nomade di Missoni. È un girovago del lontano Ladakh indiano che veste con pullover e cardigan confezionati con filati preziosi. È un sognatore. È un selvaggio. È un viandante cupo e misterioso, impavido e nobile nella sue essenza.

È un lusso wild quello raccontato dalla storica casa di moda italiana che impiega il cashmere (sia puro che affiancato alla seta), lo yak, la lana shetland, l’alpaca e il mohair per confezionare capi unici e rispettando le fantasie tanto care alla maison.

Le righe zig zag  multicolor, disegnano grafismi magnetici su caldi maglioni con collo a scialle. Il parka è stato realizzato con cotone tecnico e arricchito con simpatiche frange. I pantaloni, per lo più confezionati con tessuti check, sono dritti e in alcuni casi comodi e con tasche laterali. I giubbotti sono stati ricamati a mano e impreziositi da monete etniche.

La palette di colori è variopinta. Tra i toni prescelti per ravvivare la collezione troviamo: il vinaccia, il rosso, il giallo, il ruggine, il cognac, il viola, l’azzurro, il bianco, il lilla, il grigio, il beige, il blu, il bianco e l’arancio.

La raffinatezza della collezione si evince anche nei capi più sportivi come le felpe con cappuccio e le giacche in lana con chiusura a zip.

Se comodità sarà la parola d’ordine per il prossimo autunno/inverno 16-17, gli accessori dovranno essere ad ogni modo pratici. Per questo, la collezione è stata completata da boots con lacci, maxi sciarpe per proteggersi dal grande freddo, zaini e berretti in maglia.

 

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Milano Moda Uomo: i Seventies in passerella da Gucci

Back to Seventies: la tendenza è lampante nella collezione Gucci Autunno/Inverno 2016-2017 che ha sfilato oggi nell’ambito della Milano Moda Uomo. L’estro creativo di Alessandro Michele non smette di affascinare, in una sfilata attesissima, con una modella d’eccezione, la scrittrice americana transgender Hari Nef. Nata a Philadelphia, trasferitasi più tardi a New York, dove ha firmato un contratto con la prestigiosa IMG Models, la modella ha sfilato per Alessandro Michele, che ha dichiarato di ammirarne il carisma e lo spirito libero, e ha gestito anche l’account Snapchat del brand italiano.

La collezione Gucci per la prossima stagione invernale porta in passerella un uomo ironico e spregiudicato, che sfila in pigiama floreale perfettamente a suo agio sul red carpet in velluto costruito per l’occasione all’ex scalo ferroviario, location del défilé. Romanticismo, nostalgici tocchi vintage e trasgressione in chiave chic: sono questi i temi chiave su cui si snoda la collezione proposta da Alessandro Michele. Un po’ Mick Jagger e un po’ John Lennon, l’uomo di Gucci è barocco, impavido, semplicemente irresistibile. Richiami Seventies evidenti nel paisley e nei tessuti tapestry di trench più simili ad una vestaglia, ma anche nelle proporzioni e nei volumi, come nei pantaloni scampanati e nei maglioni a dolcevita di quest’uomo efebico e ribelle, che si presenta in broccato di seta, accostando il tartan alle stampe cartoon raffiguranti Snoopy. Patchwork di pattern e dettagli finemente lavorati, come i berretti in maglia ricamati con lavorazioni e stampe peruviane. I pigiami da sera sono decorati con preziosi dettagli floreali e vengono indossati tra occhiali da sole e collane con grossi medaglioni, mentre ai piedi catturano l’attenzione i sandali rasoterra: molte uscite ricordano il look adottato dagli habitué delle comuni anni Settanta. Si continua con grandi sciarpe, mantelle, berretti e le immancabili borse con il logo della maison.

Il chiodo è ricamato, i mocassini-pantofola hanno il bordo di pelliccia. L’uomo Gucci rivendica per sé il ruolo di primadonna, con il savoir faire e l’ironia che contraddistinguono da sempre il direttore creativo dello storico brand italiano. Un nuovo successo per uno stilista che ha tanto da raccontare.

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Milano Moda Uomo: N°21 e i nuovi Mods

Suggestioni Swinging Sixties hanno caratterizzato la passerella di N°21. La collezione Autunno/Inverno 2016-2017 disegnata da Alessandro Dell’Acqua presenta capi dalla linea militare, che attingono al passato. Il parka diviene protagonista assoluto, in un revival Mod, tipicamente anni Sessanta.

Note colorate per capi in canvas, dall’eskimo al giubbino, per un mood military declinato in chiave chic. Una sfilata all’insegna degli opposti: il nuovo Mod coniuga mirabilmente il lato strong e prevalentemente maschile, evidente nei pantaloni combat, con un’anima eterea e femminile. Un tocco sporty-chic è evidente nei capispalla che giocano con i dettagli, come le grandi tasche, ricamate in un finto trasandato che le fa apparire quasi sfilacciate. Le sneaker ai piedi sembrano parimenti consumate.

Una collezione gentile, per un uomo che attinge spesso e volentieri al guardaroba femminile. Le camicie in seta disordinate sono emblema dell’effortlessy chic, mentre i cappotti furry sono un vezzo rubato all’armadio di lei. Torna prepotentemente alla ribalta l’animalier rivisitato su maglioni pesanti. Il maculato più classico fa invece capolino sui cappotti. Audace sperimentazione nei dettagli e nei materiali usati, come il pizzo che sbuca fuori dalla lana, mentre i cappotti in montone rovesciato aiutano a combattere il rigore invernale.

Dell’Acqua ha pensato proprio a tutto, e l’inedito parka da sera conquista il nuovo Mod. La collezione sembra voler imporsi come un monito per andare alla riscoperta di valori ormai perduti. Basta con l’uomo macho, Dell’Acqua manda in passerella un uomo gentile, che non teme le donne ma le ama. In tempi in cui la misoginia sembra essere tornata prepotentemente alla ribalta, l’uomo gentile è quantomai fashion.

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Milano Moda Uomo: il western siciliano di Dolce & Gabbana

Spaghetti western in passerella da Dolce & Gabbana. La Sicilia rurale del passato rivive nella collezione Autunno/Inverno 2016-2017 del duo di stilisti. Un uomo selvaggio, che non teme la vita all’aria aperta, ben consapevole dell’alto tasso di sensualità che emana.

Mood wild nei pantaloni grunge come anche nelle pellicce, mentre pistole da Far West fanno capolino su cappottini dall’appeal bon ton. Il ferro di cavallo colora felpe casual, con funzione apotropaica, e, ancora, il denim decorato da saloon diviene total look: un mood che sembra trarre ispirazione direttamente dalla Cavalleria Rusticana. Ma l’uomo selvaggio cede il posto al businessman con iPad d’ordinanza, che non resiste alla tentazione di scattarsi un selfie. Il duo di stilisti aveva già sdoganato il selfie nella sfilata donna primavera/estate 2016, dove le modelle si fotografavano ad ogni uscita.

La Sicilia, patria elettiva di Dolce & Gabbana, diviene ora teatro di un inedito western alla siciliana, condito da suggestioni fashion e trend che non mancheranno di monopolizzare l’attenzione nella prossima stagione invernale. Chiude il défilé un dandy con tanto di panciotto e slippers ai piedi: forse un omaggio al Gattopardo.

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Pitti Uomo 89: sperimentale e evocativa è la maglieria di Vittorio Branchizio

Atmosfere post industriali per il primo fashion show del designer durante l’ultima edizione del Pitti.


Il trentenne bresciano Vittorio Branchizio, a seguito della vittoria allo scorso Who’s on Next, contest curato da Pitti Immagine, Altaroma e Condè Nast, dedito allo scouting per stilisti emergenti, torna al Pitti Uomo con il fashion show della collezione Autunno/Inverno 2016.


Cresciuto in un ambiente eclettico, dove l’attitudine a interagire con il mondo delle arti visive l’ha contagiato sin dalla tenera età, ha espresso da sempre il desiderio di collaborare con talenti del panorama artistico contemporaneo ai fini di fusioni e ispirazioni reciproche.
Nasce così anche la passione per l’arte del filato e del know how italiano annesso. Le tecniche artigianali e le nuove tecnologie hanno guidato Branchizio nella selezione di cachemire, seta, cotone, lino e lana merino proposti dalle eccellenze del territorio nazionale.
Romantica e evocativa la nuova collezione raccoglie le cromie e le trame delle pietre del fiume Arno.
In sincronia con la sfilata, una video proiezione ha guidato lo spettatore nella percezione dell’ispirazione creativa.


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Il blu notturno, il rosato e il glaciale delle pietre hanno preso vita sui filati e nella manipolazione dei capi finiti che ricordano, nei loro volumi, le lunghezze mediorientali e lo studio delle proporzioni giapponesi.
Questa volta la sinergia artistica è giunta con l’artista Sergio Perrero e con il designer Uros Mihic, contattati per gli elementi pittorici e lo studio dell’origami.
Concettualmente graffiante e contemporanea la maglieria di Branchizio assume, anche per le prossime stagioni, una connotazione colta e contemporanea in grado di tramandare in modo innovativo uno dei patrimoni artistici italiani.


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