N°21 sfila tra patchwork e sovrapposizioni

Ha sfilato oggi nella prima giornata della Milano Fashion Week la collezione Autunno/Inverno 2016-2017 di N°21. L’estro creativo di Alessandro Dell’Acqua non si smentisce e propone una sfilata ricca di suggestioni.

Il patchwork diviene fashion trend incontrastato della prossima stagione invernale, per sovrapposizioni ardite ed inediti giochi cromatici. Le stampe regnano in inediti contrasti che rivelano una sapiente cura per il dettaglio e la voglia di sperimentare.

L’animalier viene rivisitato per cocoon coat che uniscono il bon ton anni Sessanta alla grinta di una donna che strizza l’occhio al punk. Le maglie sono over e cadono dolcemente sulla silhouette, in un mood rilassato e casual, che fa delle proporzioni oversize il nuovo must have.

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(Foto Madame Figaro)
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(Foto Madame Figaro)
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(Foto Madame Figaro)


Il tartan predomina nella seconda parte del défilé, riproposto in versione contemporanea, sia in rosso che in giallo. Le cromie sono ardite, i capi strutturati e morbidi, in contrasto tra loro, mentre i pattern floreali sembrano predominare, in inusuali patchwork che uniscono lunghi abiti dall’allure femminile a soffici maxi cardigan. I colori sono vitaminici, mentre le stampe si rivelano protagoniste assolute, come quelle raffiguranti le palme su spiagge californiane, tra suggestioni Nineties che profumano di California. Particolare attenzione è riservata agli accessori, come le calze ricamate e i sandali in pailletts e mini borchie.


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La cowgirl di Fay sfila alla Milano Fashion Week

La cowgirl di Fay sfila alla Milano Fashion Week

Ha sfilato nel pomeriggio la collezione Autunno/Inverno 2016-2017 di Fay. La Milano Fashion Week si apre nel segno della femminilità, con un défilé ricco di suggestioni e spunti.

Si respira una femminilità nuova in casa Fay: stampe floreali impreziosiscono mini abiti in impalpabile georgette di seta arricchiti da ruches, per un nuovo romanticismo. Prevalgono suggestioni Seventies, per una inedita cowgirl che calca la passerella tra frange, stivali texani e montoni.

Tommaso Aquilani e Roberto Rimondi dichiarano di essersi ispirati all’America per una collezione che si pone come un’ode alla vita country e ad un effortlessy chic che si arricchisce di spunti etnici. Stampe azteche e ispirazioni Navajo arricchiscono maglioni oversize che fanno da miniabiti, mentre i capispalla rimandano allo stile marinère e al military chic.

Seta stampata nei mini dress con colletti gioiello, mentre frange e cinture con fibbia sono gli accessori cardine di una donna forte, perfetta cowboy in gonnella. Suede e pelle predominano tra i materiali usati, mentre tacchi alti iperfemminili si alternano agli stivali texani.

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Photo by Davide Maestri/WWD
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Il mood è strong ma senza perdere di vista una femminilità che profuma di country: il punto vita viene sapientemente esaltato mediante cinture, mentre lunghi abiti dal sapore folk in nuance delicate costellate di fiori di campo fanno capolino sotto ai montoni e ai capispalla. Il denim viene impreziosito e profilato in montone, mentre la lana predomina su capi in grigio melange, perfetto passepartout per affrontare il più rigido degli inverni.


(Foto copertina Madame Figaro)

Oscar de la Renta incanta New York

Sontuosa, regale, principesca la sfilata Oscar de la Renta per l’Autunno/Inverno 2016-2017. Peter Copping fa sfilare a New York un inno alla femminilità.

Da sempre emblema incontrastato di certa sublime eleganza americana, fatta di abiti scultura e suggestioni vittoriane, Oscar de la Renta non perde la sua identità originaria. E se Carrie Bradshaw in “Sex & the City” non perdeva occasione per dichiarare la sua adorazione per le iper femminili creazioni del brand, già nel corso degli anni Settanta il geniale couturier (scomparso nel 2014) si poneva come controparte statunitense dei più noti stilisti francesi.

Amato da star del calibro di Grace Kelly e Andy Warhol, le sue creazioni hanno fatto storia. Adesso Copping, alla direzione creativa del marchio da circa un anno, va alla riscoperta degli archivi storici della maison, in un excursus stilistico che dagli albori del marchio ci porta fino ai giorni nostri. È quindi nel segno della tradizione che si impone la collezione per la prossima stagione invernale. La modernità si sposa alla perfezione con il glorioso passato, in un sublime gioco di citazioni, rimandi e sperimentazione.

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Materiali high-tech si mixano ad ispirazioni che provengono dal 18esimo secolo, come il bustino in lana stretch accompagnato dalla gonna da ballo in taffettà grigio. Trionfo barocco di broccati di seta per tailleur a abiti impreziositi da colletti bon ton in pelliccia.

Romantica, sofisticata e leggiadra, la donna ODLR è fiera della propria femminilità, che non perde occasione di sottolineare attraverso vezzi a tratti infantili, come i fiocchi di taffettà che sbucano da capi che sembrano ancora imbanditi. Largo a gonne a ruota su prom dress, corsetti, sete damascate, pizzo, dettagli lingerie, broccati preziosi. Poi, il guizzo creativo di unire la pelle e materiali innovativi, che si inseriscono nell’ambito della più antica tradizione sartoriale.

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Nella palette romantica rosso, rosa, turchese, tocchi in oro, bordeaux e tanto fucsia. Largo a seta, organza, raso e stoffe pesanti su abiti scultura: la donna di ODLR è una Cenerentola moderna, pronta per andare al party più glamour. Full skirt in tulle esprimono un’opulenza barocca, tra oro all over, pattern floreali e dettagli sparkling. Tra fiocchi, nastrini, cappottini bon ton, spuntano le stampe tapestry, mentre la scelta dei materiali usati guarda al futuro.

Sfilano in passerella abiti da ballo che profumano di haute couture, tra soffici nuvole di tulle e costruzioni ardite e rigorose. Nella Prince George Ballrom di Madison Square Park si celebra la femminilità. L’eredità di Oscar è in buone mani e la moda a volte riesce ancora a farci sognare.

(Foto Madame Figaro)


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New York Fashion Week: Chiara Boni conquista il cosmo

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Cambio di rotta da Chiara Boni, che ha presentato la sua ultima collezione nell’ambito della New York Fashion Week. Scordatevi delikatessen e romanticismo: la donna che calca la passerella di Chiara Boni- La Petite Robe è una grintosa diva metropolitana che affronta le atmosfere urban fasciata in tubini di ecopelle.

Il proverbiale bon ton a cui la stilista fiorentina ci ha ormai abituati lascia il posto a un nuovo concetto di femminilità, graffiante e seducente. Il LBD viene rivisitato in chiave strong e vagamente fetish, tra cut out ad alto tasso di seduzione e lunghi guanti. Il tubino, capo principe del guardaroba femminile, diviene ora nuova uniforme di un’inedita odissea nello spazio, nel segno della bellezza.

Grande sperimentazione nei materiali innovativi, usati con maestria: la designer forgia una donna di carattere, forte di una self-confidence che travalica i confini terrestri e ci porta in un viaggio spaziale: suggestioni futuriste salutano l’Autunno/Inverno 2016-2017 di Chiara Boni. Borchie disegnano stelle nei tubini monocromatici, mentre misteriose congiunture astrali si materializzano sui maxi dress da gran soirée. Il mood è da space oddity e la galassia diviene tòpos prediletto che impreziosisce i capi in jersey stretch, da sempre cifra stilistica della maison.

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Timidi tocchi romantici nelle gonne petalo addolciscono la sirena siderale che veste cocoon coat in un pallido azzurro che ricorda le atmosfere planetari. I tailleur avvitati hanno giacche peplo e il punto vita viene strizzato da macro cinture, le pencil skirt inneggiano alla femminilità, mentre i tagli sono asimmetrici e i tessuti doppiati. Cappucci e maniche scultura lasciano il posto alle frange, che fanno capolino da giacche biker di ecopelle dal sapore aggressivo, che si sposano mirabilmente alla sofisticata eleganza tipica del brand.

“Per questa stagione ho abbandonato i miei giardini fioriti e ho intrapreso un viaggio nelle metropoli del presente e del futuro. In un mondo ultra contemporaneo trova ancora spazio l’eleganza pratica. Le donne seducenti avanzano in bagliori di ecopelle affermando una moda sensibile”:è con queste parole che Chiara Boni ha descritto la sua ultima collezione.

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La palette cromatica abbraccia il vinaccia, il barolo, il prugna e il rosso, tra tocchi di pallido azzurro, fino al nero. Le stampe si declinano in colori incandescenti, magmatico rosso si alterna a toni freddi, tra pianeti e nebulose, galassie e cieli stellati, suggestioni futuriste e spaziali, per un viaggio interstellare. Nel front-row del défilé spiccano nomi del calibro di Fran Drescher, Julia Restoin Roitfeld, Alexandra Richards, Kiera Chaplin.

(Foto Madame Figaro)


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Lo stile marinère di Tommy Hilfiger

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Un transatlantico e il suo equipaggio sono i protagonisti della sfilata Tommy Hilfiger che ha avuto luogo ieri nella Grande Mela, nell’ambito della New York Fashion Week.

Il look marinère si impone come fashion trend per la prossima stagione invernale, tra suggestioni Forties ed effetti sparkling.

Ad aprire il défilé la burrosa Gigi Hadid, che ha calcato la passerella con tanto di tiara in capo. Nuova ambasciatrice del brand, la top model americana è fresca di collaborazione con Tommy Hilfiger, dal momento che ha firmato con lo stilista una capsule collection a quattro mani, che arriverà nei negozi il prossimo autunno.

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Una marinaretta in chemisier con cintura in vita e calzini d’ordinanza, leggiadra, amante della vita, gaudente: questo è il mood che si respira a Park Avenue Armory, location scelta per la sfilata autunno/inverno 2016-2017, trasformata per l’occasione in una vera nave, che ricorda da vicino le atmosfere del Titanic. Sopra le teste degli ospiti ecco brillare le stelle su un cielo nero di cartapesta da cui fanno capolino i camini fumanti mentre le modelle sfilano su un ideale ponte in teak che delimita poppa e prua.

Richiami vintage nei dettagli, come gli stivaletti stringati, la donna Tommy Hilfiger è un po’ Olivia, la celebre fidanzata di Popeye, e un po’ Betty Boop, nella leziosa femminilità che ostenta.

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Un’eleganza retrò e un’allegria che sembra talvolta cedere il posto a suggestioni malinconiche, per una collezione ricca di spunti e dettagli stilosi, a partire dagli abiti ricoperti di paillettes. Le maniche sono a sbuffo, i colli sono da collegiale o fluidi, legati in fiocchi che cadono sul petto, le stampe rappresentano i motivi classici dello stile marinaro, come i nodi, le ancore, e tutto ciò che sia attinente alla vita in mezzo al mare. La palette cromatica si adegua, indugiando nei toni del bianco, del rosso e del blu.


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Balmain omaggia la Francia e Napoleone

Una tempesta di cristalli Swarowski e dettagli preziosi invade la passerella Balmain per la collezione Autunno/Inverno 2016-2017. Un omaggio alla Torre Eiffel e a Parigi, per un défilé ricco di suggestioni. La capitale francese, definita da Olivier Rousteing come “la città della luce”, viene rappresentata in una collezione maestosa e principesca. A calcare la passerella è un vero principe, tra giacche impreziosite da cristalli, arabeschi e bomber dorati.

L’uomo Balmain indossa lunghi guanti in pelle e stivali da fantino, tra stampe e nero all over. Tartan, righe, paisley e rombi esaltano il total black delle uscite. Sulla passerella si alternano modelli del calibro di Jon Kortajarena e Lucky Blue Smith, mentre non mancano top model come Alessandra Ambrosio e Lily Donaldson, che indossano la pre-collezione femminile per il prossimo autunno/inverno.

Opulenza e suggestioni sovietiche caratterizzano la sfilata maschile di prêt-à-porter: tra pantaloni in jersey o suede e giacche che ricordano i kimono, abbondano i ricami e i dettagli preziosi. Il principe della Ville Lumière sfila con fusciacca rigida in vita impreziosita da nappine e stivali e giacche in pieno stile military-chic. La personalità di Rousteing segna un altro colpo, per una collezione altamente evocativa, che intende restituire speranza alla Parigi martoriata dal terrorismo, dopo gli attacchi dello scorso novembre. La palette cromatica omaggia la bandiera francese, mentre certe uscite ricordano molto da vicino Napoleone Bonaparte e i fasti del suo impero. Opulenza è la parola chiave, per un uomo che, come un condottiero, affronta la stagione invernale in uniforme simil militare.

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Sfila a Parigi l’esistenzialista bohémien di Valentino

Si è appena conclusa a Parigi la settimana della moda maschile, che ha visto sfilare le proposte moda per il prossimo autunno/inverno. Una collezione all’insegna della libertà, quella presentata da Valentino. Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli si confermano ancora una volta indiscussi maestri di stile, in un défilé caratterizzato da tendenze eterogenee. Dettagli etnici si sposano al grunge anni Novanta, fino a sfiorare il folk tipicamente Seventies.

Un po’ metropolitano e un po’ bohémien l’uomo Valentino per l’Autunno/Inverno 2016/2017: dal classico vestito nero con cappotto dal taglio sartoriale e dagli ampi revers si passa al denim, per giubbotti impreziositi da decorazioni. Le prime uscite rasentano lo stile gotico: nero all over per capispalla dal respiro classico, per un uomo che sembra incarnare il dandy più autentico. Si continua con loden e giubbotti biker, impreziositi da borchie e decorazioni.

Ma l’uomo che ha calcato la passerella ha un animo folk, è fiero della propria libertà e non teme il contatto con la natura, fosse anche un viaggio on the road, sulla falsariga di Jack Kerouac. Il denim e il tartan ricordano un cowboy, come anche le camicie. Una full immersion tra i nativi americani per le mantelle stampate con motivi aztechi. Stampe simili a coperte Navajo si alternano sulla passerella a giubbotti borchiati, mentre viene sdoganato il poncho come capo principe del guardaroba maschile per la prossima stagione invernale. Suggestioni etniche nei dettagli piumati e nel patchwork di fantasie tribali. La precarietà e l’incertezza che caratterizza i tempi odierni sono state le principali fonti di ispirazione di una collezione che i due stilisti hanno definito esistenzialista. Il mix di stili e tendenze diverse rispecchierebbero infatti un nuovo stimolo per rinnovarsi e trasformarsi. Tra i materiali usati spiccano il cashmere e il camoscio, ma anche la seta e la pelle la fanno da padrone, in una collezione variegata e ricca di fascino. Per un uomo dalle mille sfaccettature.

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Milano Moda Uomo: Giorgio Armani maestro di stile

“L’eleganza non è farsi notare, ma farsi ricordare”: è un vecchio monito di Giorgio Armani, assolutamente attuale se si guarda alla sfilata che ha avuto luogo stamane nel quartier generale della maison. Come di consueto è Re Giorgio a chiudere la settimana della moda milanese, con una collezione Autunno/Inverno 2016-2017 che lo stilista definisce “un riassunto dei miei amori”. Finalmente senza più paura di mettersi a nudo, felice di essere se stesso, dall’alto di una rinnovata consapevolezza: alla vigilia del suo 82esimo compleanno, Giorgio Armani dichiara di sentirsi così. Lo stilista ammette di aver attraversato diverse fasi nel corso della sua sfolgorante carriera, forte di una incessante crescita interiore che lo ha portato a vivere innumerevoli stagioni restando sempre protagonista indiscusso della moda italiana.

La collezione per la prossima stagione invernale è un viaggio interiore attraverso il caos della società attuale. Il blu profondo, che lo stilista privilegia a qualsiasi altra nuance, diviene antidoto e cura per i mali di oggi, in primis per quell’esibizionismo e quell’ostentazione spesso priva di contenuti che caratterizzano la moda odierna. Per Giorgio Armani la vera sfida oggi è riuscire a creare capi eleganti senza scadere nell’eccentricità. Meno audace di un tempo, lo stilista ammette il suo intento di voler adattare ai tempi un rinnovato concetto di stile. Inevitabile la critica a certi colleghi, che creano senza preoccuparsi della reale adattabilità dei capi visti sfilare sulla passerella con la vita reale. «Chi è che mette quella roba lì? Per chi lo facciamo? Bisogna piantarla di pensare solo al piccolo giro della moda», puntualizza lo stilista, che auspica il ritorno ad una moda vera, concreta e possibile.

Si prospetta un Autunno/Inverno 2016-2017 nel segno della classicità, per un’eleganza sobria e discreta, che sembra tornare in auge. Re Giorgio è generoso come non mai, e tante sono le uscite per lui e per lei che hanno caratterizzato la sfilata. Il nuovo lusso si sposa al comfort, per linee fluide e capi dall’appeal sofisticato. Il velluto blu è protagonista assoluto per la sera, in una collezione in cui predominano cashmere e alpaca, ma anche lunghi cardigan in lana con motivi etnici, forse l’unica nota colorata che Armani si concede. La palette cromatica varia dal grigio al rosa al nero, in una riscoperta dell’eleganza evergreen dell’uomo vestito di scuro. Il classico doppiopetto dalla linea a scatola si indossa ora con i pantaloni con le pinces, tra capi in montone ecologico che rimpiazzano la pelliccia tradizionale. Audace sperimentazione nelle tecniche di lavorazione dei capispalla, che vedono pellicce ecologiche in kidassia e gilet indossati sul corpo nudo. Suggestioni africane nelle stampe, i ricami pregiati conferiscono un tocco stilistico nuovo al più classico dei completi. Tessuti con fini lavorazioni artigianali completano il classico abito scuro, tra citazioni classiche, quali il cappotto con la martingala. La pelle scamosciata spicca tra i materiali usati, accanto ad alcuni giacconi matelassé. Le bretelle tornano protagoniste, insieme a guanti e altri dettagli tipici del guardaroba maschile, come il gessato. I cappotti con ampi revers si alternano alla giacca, che diviene quasi una guaina perfetta per esaltare la scultorea fisicità dei modelli. Tra gli accessori cappelli fedora, occhiali da sole e cartelle da lavoro, ai piedi scarpe carrarmato. Nel front row non mancano le celebrities: occhi puntati su Russell Crowe, ospite della sfilata e amico di vecchia data di Re Giorgio.

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Mangapunk: è questo l’hashtag ufficiale nonché il titolo della sfilata Autunno/Inverno 2016-2017 di DSquared2. Un samurai in kilt è il protagonista della collezione per la prossima stagione invernale, che ha sfilato stamane, nell’ultimo giorno della Milano Moda Uomo.

Immerso in una location digitalizzata ricoperta di arbusti sottili, l’uomo che calca la passerella in mini kilt scozzese sembra uscito dai manga giapponesi. La Gran Bretagna incontra il Giappone: i gemelli canadesi Dean e Dan Caten riescono nell’improbabile connubio, per una collezione all’insegna delle contaminazioni. Dettagli marinière si coniugano a tocchi pop art, per un uomo che affronta il rigore invernale con piumini fosforescenti. Tanto denim, sia nei giubbotti che nelle camicie. Tra i capispalla spiccano il parka e il classico kaban blu rivisitato: ma se il primo è caratterizzato da inedite allacciature a nastro e da stampe pop, il secondo tradisce un’ispirazione marinara, evidente nei bottoni con ancore stampate. I volumi sono over, i tessuti plissettati.

L’eccentricità, da sempre cifra stilistica del brand, si arricchisce qui di contaminazioni altamente scenografiche e trae ispirazione dal punk, per un uomo dalla personalità decisa e dal carattere forte. Suggestioni orientali nei pantaloni che ricordano i kimono, per un moderno samurai in chiave punk. Ricordano quasi una tenuta da karate i larghi pantaloni in cotone bianco, mentre anche le stampe omaggiano l’Oriente. Bomber in seta brillante, decorazioni floreali, jeans e bermuda doppiati con mini kilt uniti al punto vita da una zip: l’uomo DSquared2 ricorda a tratti uno dei personaggi del teatro kabuki, in un suggestivo gioco di ruolo.

Argento e nero dominano la palette cromatica, accanto a colori fluo, per un défilé ricco di spunti. Il kilt, declinato nell’intramontabile tartan, ma anche in nero, si indossa sulla pelle nuda o sopra i pantaloni. Le gambe sono coperte da calzettoni, mentre le calzature appaiono forti, quasi indistruttibili, siano stivali o sneakers. Tra gli accessori spicca lo zaino, indossato spesso da questo guerriero ninja in chiave contemporanea.

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La collezione Autunno/Inverno 2016-2017 di Etro parte dalla proiezione di “State of Nature”, il film prodotto da Kean Etro, che introduce il tema della sfilata. Il rispetto per la natura, l’amore e la cura per il pianeta Terra, e il rispetto per gli animali divengono i temi su cui si snoda il défilé. Le suggestioni della natura, con le fitte vegetazioni e gli intrinsechi legami con l’universo costituiscono il filone privilegiato per interpretare pienamente i capi proposti per la prossima stagione invernale. Into the wild, si potrebbe dire, per un vero e proprio ritorno alle origini primordiali. Lasciamo da parte le sovrastrutture, gli schemi e l’apparenza: questo sembra essere il monito lanciato sulla passerella, per un uomo che abbraccia la natura e la libertà.

La collezione vede filati e cashmere pregiati, ma anche lana mohair, tra stampe jacquard, righe e tartan all over. Morbide sciarpe avvolgono il corpo di questo giovane impavido, che attraversa i boschi, forte della propria personalità. Volumi e proporzioni over, per un’eleganza rilassata. Il comfort è la parola chiave, senza rinunciare allo stile, minimale e raffinato, che non teme di osare, puntando su cappotti a stampa animalier. Il cavallo dei pantaloni scende, mentre le cravatte sono solo un lontano ricordo: l’eleganza adesso è easy, per maglioni a collo alto indossati sotto a giacche da lavoro e maglie dai bordi realizzati a telaio, dal caratteristico effetto usurato, per un look effortlessy chic.

Il maculato prevede pattern leopardati ma anche zebrati, nel pieno rispetto degli animali, come viene più volte sottolineato. La palette cromatica abbraccia il magenta, il verde bottiglia, il color cannella: nuance che ricordano il verde della foresta. Si continua con cappotti e completi in stampa paisley, tra suggestioni naturalistiche e tocchi di classicità.

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Suggestioni Swinging Sixties hanno caratterizzato la passerella di N°21. La collezione Autunno/Inverno 2016-2017 disegnata da Alessandro Dell’Acqua presenta capi dalla linea militare, che attingono al passato. Il parka diviene protagonista assoluto, in un revival Mod, tipicamente anni Sessanta.

Note colorate per capi in canvas, dall’eskimo al giubbino, per un mood military declinato in chiave chic. Una sfilata all’insegna degli opposti: il nuovo Mod coniuga mirabilmente il lato strong e prevalentemente maschile, evidente nei pantaloni combat, con un’anima eterea e femminile. Un tocco sporty-chic è evidente nei capispalla che giocano con i dettagli, come le grandi tasche, ricamate in un finto trasandato che le fa apparire quasi sfilacciate. Le sneaker ai piedi sembrano parimenti consumate.

Una collezione gentile, per un uomo che attinge spesso e volentieri al guardaroba femminile. Le camicie in seta disordinate sono emblema dell’effortlessy chic, mentre i cappotti furry sono un vezzo rubato all’armadio di lei. Torna prepotentemente alla ribalta l’animalier rivisitato su maglioni pesanti. Il maculato più classico fa invece capolino sui cappotti. Audace sperimentazione nei dettagli e nei materiali usati, come il pizzo che sbuca fuori dalla lana, mentre i cappotti in montone rovesciato aiutano a combattere il rigore invernale.

Dell’Acqua ha pensato proprio a tutto, e l’inedito parka da sera conquista il nuovo Mod. La collezione sembra voler imporsi come un monito per andare alla riscoperta di valori ormai perduti. Basta con l’uomo macho, Dell’Acqua manda in passerella un uomo gentile, che non teme le donne ma le ama. In tempi in cui la misoginia sembra essere tornata prepotentemente alla ribalta, l’uomo gentile è quantomai fashion.

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