Tutto sulla vita di Alex Belli, uno degli uomini più belli d’Italia

Conosciuto al grande pubblico come protagonista di Cento Vetrine, naufrago all’Isola dei famosi e ballerino a Ballando con le stelle, non tutti conoscono la vera storia di Alex Belli.

Di Alex Belli si ha quel tipo di ritratto dei personaggi di una soap opera: bello e impossibile.

A vederlo non fa una piega, è bello da irritare, gentile, ma il lato dominante è la voce: baritonale, voluminosa, chiara, disinvolta – una di quelle voci che vorresti ti svegliasse al mattino.

Nell’ appartamento milanese, la sua casa/studio, mi offre un caffè come farebbe sul palco di un teatro – è interessante questo spirito shakespeariano, portamento di marmo da uomo consunto e con la faccia acqua e sapone.

Bevo il mio caffè già zuccherato (è premuroso e veggente) mentre Alex, lasciando cascare la gravità di quella voce tremendamente sexy a terra, si accompagna leggero al pianoforte suonando Satie. Con disinvoltura, facendo trotterellare le dita sui tasti, prima bianchi poi neri, una passione musicale che arriva dal Conservatorio, dove ha studiato per 5 anni.

Satie, tra i miei compositori preferiti, nella stanza del personaggio più gossippato degli ultimi tempi.

Alex Belli indossa un completo smoking con trama damascata Corneliani


Quando la televisione, il mezzo di comunicazione più potente, ti affibbia un ruolo, te lo appiccica talmente bene addosso che è difficile staccarsene, ne rimangono la colla, gli angoli. E allora ti presenti davanti al signor Tal dei Tali e ti aspetti un bel ragazzo, possibilmente stupido e non un uomo dai mille interessi e dalle infinite capacità. Perchè si sa un modello deve essere assolutamente bello ma non è necessario che sappia esprimersi – ci si aspetta che la velina sposi il calciatore e così via. E invece Alex spiazza tutti ! Durante la carriera di modello ( e ricordiamolo ha sfilato per Giorgio Armani e per le più importanti case di moda) non tralascia il suo amore per la musica – si specializza all’Accademia Lirica del Teatro Regio di Parma e si applica su chitarra, batteria, basso.

Completo kimono dal richiamo marino La Perla – Camicia in popeline nera Corneliani


E coltiva l’interesse per la fotografia, prima facendo da assistente ai maestri che lo hanno ritratto, poi in maniera attiva da autodidatta – scatta nel suo studio, gli amici, i colleghi e non ultima Katarina Raniakova, sua moglie. Perchè a differenza di Francesca Woodman – che si lamentava di non avere sempre modelli a disposizione nei momenti di massima ispirazione, – Alex Belli ce l’ha in casa, e condivide con Katarina anche i momenti di lavoro.

Alex Belli indossa un completo smoking bicolor Canali


La loro è una storia pubblica che ha “allungato il brodo” a molti giornali, pettegolezzi che niente hanno di diverso dalle normali vicende matrimoniali – discussioni, tradimenti, riappacificazioni. Lontani dalle telecamere sono complici, flirtano come adolescenti (Katarina è appena tornata da un lungo viaggio) mentre li fotografo per il servizio di moda.

A sx Completo kimono dal richiamo marino La Perla, camicia in popeline nera Corneliani – dx completo smoking con trama damascata Corneliani


Katarina scruta gli ospiti con gelosia felina, in silenzio, affilandosi le unghie – e si dimostra essere un’ottima padrona di casa, cordiale, socievole, allegra. E’ lei a raccontarsi più volentieri, con naturalezza, la passione per la cucina, le cene infinite a casa Belli, l’impossibilità di immaginare una vita senza di lui. Credo sia lei la roccia tra i due Belli.

A sx completo smoking con trama damascata Corneliani – dx Completo kimono dal richiamo marino La Perla, camicia in popeline nera Corneliani


In letteratura, in musica, in storia, quello che mi ha sempre colpito è il “dietro le quinte” – chi era Mozart quando ha composto il Requiem ? Che donna era la regina Vittoria quando regnò nel periodo più florido d’Inghilterra?

Una bella scoperta Alex Belli, contraria alla follia apparente e rumorosa delle masse.

A sx Occhiale da sole tondo con lente a specchio Rayban – dx Giacca da camera in seta e pantaloni in cupro La Perla


Photographer: Miriam De Nicolo’ 

Styling:  Alessia Caliendo

Make up: Paolo Sfarra 

Styling assistant: Caterina Ceciliani / Rebecca Zola

Location: AXB Studio

Giancarlo Petriglia: l’eclettico designer artefice di meraviglie

Talento e creatività, un binomio imprescindibile per Giancarlo Petriglia: l’eclettico designer milanese che, attraverso un raffinato gusto estetico, è riuscito a creare la sua omonima collezione di borse realizzate come veri cimeli artistici.

Studia presso l’Accademia di Belle Arti di Milano e stringe un’intensa e duratura collaborazione con maison Trussardi. Altre importantissime collaborazioni professionali coinvolgono Giancarlo e Nicolas Ghesquière, Vincent Darré  e Mariuccia Casadio.

Come racconta a noi di D-Art.it, la sua creatività è il riflesso del suo spirito e della sua mente.

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Giancarlo, come descriveresti la tua creatività?

La mia creatività è il riflesso del mio spirito e della mia mente. Uno spirito leggero e versatile, una mente eclettica ed innovatrice.

 

E le tue creazioni?

Le mie borse nascono come nuovi giocattoli per una donna che non teme il proprio lato ironico ed anticonformista. Una donna colta, elegante, che sappia apprezzare l’arte in tutte le sue forme e declinazioni.

175 E OCCHI

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Quale icona o donna del tuo presente ispira il tuo progetto creativo?

Tre donne dell’arte e della cultura del secolo scorso, Vanessa Beecroft, Peggy Guggenheim e Paloma Picasso, diventano ispirazione per le tre nuove linee della collezione P/E16 : sono le “Lady P.”, saggio di altissima pelletteria con lavorazioni esclusive e preziose

 

Raccontaci la collezione primavera/estate 16: cosa ha stimolato il tuo estro creativo?

Con la collezione p/e 2016 ho voluto affermare in modo inequivocabile che le mie creazioni sono sinonimo di arte, modernità e lusso. Un lusso sempre ironico e colto, un lusso diverso. Come nei disegni di René Gruau che in maniera antesignana è riuscito a rappresentare uno sfarzo sarcastico, moderno e colorato.

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180 SM OCCHI

Se tu non fossi diventato un designer quale mestiere avresti intrapreso?

Sin da piccolo ammiravo mia madre realizzare dei meravigliosi abiti sartoriali e a 5 anni la mia icona era Gianni Versace, quindi non riesco ad immaginarmi lontano dal mondo lavorativo a cui appartengo oggi, molto probabilmente avrei canalizzato la mia creatività nell’ambito sartoriale.

 

Oltre alla borsa, cosa non deve mancare assolutamente nel guardaroba di una donna?

L’eleganza e l’ironia (tutto ciò che rappresenti lo stile,  l’anima e la cultura di una donna).

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La bellezza è…

Manifestazione dell’arte.

 

Ti disgusta?

La menzogna e tutto ciò che violenta l’autenticità.

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Progetti futuri?

Da marchio, al momento accolto come accessorio di lusso e ricercato, a Brand che mantenga le stesse caratteristiche di esclusività e lusso ma che si completi con il mondo della calzatura e dell’alta sartoria.

 

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Photo courtsey Press office

 

Per la cover Hungertv

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Justin O’Shea: da fashion director di Mytheresa a stilista per Brioni

Chi lo ha detto che il talento è un dono innato in ognuno di noi?

Esiste una prova provata che attesta il contrario e porta il nome di Justin O’Shea che fino a poco tempo fa, forse nemmeno conosceva i dettami base della moda e che adesso può aggiungere al suo Curriculum Vitae la voce “direttore creativo”.

A Justin O’Shea, è stata affidata la direzione artistica di Brioni, l’azienda romana del gruppo francese Kering  fondata nel 1945. Da come si apprende da una nota resa pubblica dal CEO del brand Gianluca Flore: “Justin ha dimostrato un’accurata comprensione del DNA dell’azienda e delle sue radici storiche nonché un approccio costruttivo su come esaltare questi valori per il marchio oggi”.

 

Street style per Justin O'Shea (fonte letsrestycle.com)
Street style per Justin O’Shea (fonte letsrestycle.com)

 

 

Gran stile, fiuto per la moda ed un forte sex appeal: l’ex camionista nativo di un paese sperduto della lontana Australia, è conosciuto dai tanti perché buyer attento alle tendenze e per aver ricoperto il ruolo di  fashion director per Mytheresa: il portale della moda di lusso, online dal 2006 ma da oltre 25 anni presente a Monaco di Baviera.

La storia di Justin, famoso anche sul web per la sua passione per la moda e per i suoi outfits sempre impeccabili e postati sui social networks, dimostra come le leggi all’interno del fashion system stiano cambiando di giorno in giorno, prediligendo la visibilità di un “presunto” stilista, agli studi accademici.

 

Justin O'Seha immortalato in compagnia della fidanzata Veronika Heilbrunner (fonte shotbygio.com)
Justin O’Shea immortalato in compagnia della fidanzata Veronika Heilbrunner (fonte shotbygio.com)

 

 

Un insegnamento che suona come uno schiaffo in faccia agli studenti delle diverse scuole di moda disseminate nel mondo, che vedono il loro talento frapposto al cliché sempre più vivido dei like sui social.

Di Justin potremmo giudicare, ad oggi, solo il fisico scultoreo, i suoi tatuaggi e la passione per l’estetica senza trascurare il lavoro certosino che ha compiuto per il colosso dell’e-commerce online tedesco.

Per poter apprezzare il lavoro di O’Shea dovremmo attendere la collezione uomo Brioni A/I 17-18.

 

 

Cover letsrestycle.com

 

 

 

 

Youth Culture: Coachella Festival in California con i bikini Amorissimo Beachwear

AMORISSIMO BEACHWEAR
AMORISSIMO BEACHWEAR





Oh Oh, mi sto chiedendo? Ma cosa ci faccio qui?” canta la canadese neo-stellina della musica pop-soul Alessia Cara nella sua hit “Here”.
Verrà da chiedersi la stessa cosa anche a chi rimane in città con
Il festival di musica Coachella alle porte, che avrà luogo ad Indio, in California, dal prossimo 15 sino al 24 aprile 2016.
Per gli appassionati di mudica indie è l’evento cui non si può mancare ed è anche importante per la moda in quanto è là che nasceranno le tendenze che spopoleranno in seguito in estate.
L’elenco di artisti che vi prenderanno parte è sorprendente: Calvin Harris, Aluna George, Ellie Goulding e anche la sopra citata Alessia Cara, per menzionarne alcuni.
Sconosciuti ai più in Italia, tuttavia autori di molti tormentoni radiofonici e delle colonne sonore delle pubblicità che ascoltiamo nel bel paese ogni giorno.
Se qualche fortunata lettrice sta per partire verso il Festival californiano non dimentichi in valigia coroncine di fiori, hot pants, boots e gli immancabili bikini.
Un brand che ha proposto una selezione di costumi per il Coachella è Amorissimo Beachwear.
Il brand nasce nel 2013 e propone beach wear che non ha stagionalità.
Realizzano una collezione ogni anno.
Passamanerie e cordoncini: questi i due tratti che rendono questi costumi pregiati.
La palette della collezione SS 16 spazia dal verde pistacchio all’amaranto, dal giallo limone al blu china, dal verde lime fino alle stampe fantasia.
Un nuovo brand che grazie all’artigianalità e alla qualità dei suoi manufatti non vi farà certamente passare inosservate al Coachella.


Ermanno Scervino veste la nazionale


Arte, moda e calcio si uniscono per celebrare l’eccellenza dell’Italia nel mondo.


Lunedì 21 marzo gli Azzurri, guidati dal commissario tecnico Antonio Conte e capitanati dalla leggenda del football Gigi Buffon, si sono schierati ai piedi del David di Michelangelo, alla Galleria dell’Accademia di Firenze, indossando le nuove divise su misura firmate Ermanno Scervino, luxury partner della Nazionale italiana.

L’immagine è stata scattata da Massimo Listri, fotografo d’arte di fama internazionale. Federazione italiana giuoco calcio ed Ermanno Scervino hanno deciso di far slittare la diffusione della foto di un giorno, in segno di lutto per i tragici attentati terroristici che hanno colpito Bruxelles.

Il David è la scultura più celebre al mondo, scolpita ai primi del Cinquecento da Michelangelo Buonarroti; la maison Scervino ha il quartier generale sulle colline di Firenze e produce le sue collezioni del segmento lusso in Toscana; la Nazionale ha la propria casa a Coverciano, alle porte del capoluogo toscano e a pochi chilometri dalla sede della Ermanno Scervino. Ed è a Coverciano che la Federcalcio ospita il Centro Tecnico Federale dove si allenano tutte le Nazionali e si formano dirigenti, quadri e tecnici del futuro.

Siamo onorati e orgogliosi – dicono Ermanno e Toni Scervino, luxury partner della Nazionale fino ai Mondiali di Russia 2018 – di questa inedita triangolazione fra eccellenze del made in Italy: il David rappresenta e rappresenterà per sempre la massima espressione della bellezza dell’Arte italiana e parla al mondo di quella “fiorentinità” che fa parte del Dna della nostra maison, da sempre impegnata a valorizzare l’alto artigianato. Vestire gli Azzurri con i nostri capi su misura è una preziosa opportunità per rivelare al mondo le competenze sartoriali della nostra maison“.

Per il Presidente della Figc, Carlo Tavecchio, “la Nazionale italiana di calcio è uno dei simboli del nostro Paese: rappresentarla davanti al David di Michelangelo, con la nuova divisa firmata dalla maison Scervino, unisce in uno scatto tanti differenti aspetti del grande talento italiano e conferma il ruolo degli Azzurri come ‘Ambasciatori’ del made in Italy nel mondo. Ringraziamo la Galleria dell’Accademia ed Ermanno Scervino per questa straordinaria opportunità“.

“L’orgoglio dell’Italia – commenta Cecilie Hollberg, direttrice della Galleria dell’Accademia – si unisce in questa foto: gli Azzurri e il David di Michelangelo
danno un’immagine splendida, atletica e consapevole dell’idolo rinascimentale valido ancora oggi in ogni campo, incluso quello di calcio”.

Fino ai Mondiali di Russia 2018 I giocatori, i tecnici e i dirigenti della Figc indosseranno creazioni su misura, in linea con i valori di stile e sartorialità Ermanno Scervino. La divisa ufficiale è formata da un completo slim-fit blu profondo, in fresco di lana stretch: giacca tre bottoni e pantaloni senza pinces.
La camicia è in popeline stretch, in tinta con l’abito, oppure in bianco; la cravatta in ottoman di seta blu è decorata con un piccolo tricolore al centro. Un capo cult della maison, il parka, è proposto in materiale tecnico blu, con gilet interno azzurro, indossabile anche separatamente. L’interno del cappuccio è declinato in tricolore.
Per la mezza stagione, il trench tre bottoni è realizzato nello stesso materiale e nella stessa nuance del parka, foderato e con il logo della Figc applicato sulla manica sinistra. Completano il look una scarpa allacciata “derby” e una cintura, entrambe in pelle nera. Per le trasferte gli Azzurri avranno a disposizione un borsone blu con il logo Ermanno Scervino, rifinito nei toni dell’azzurro, e un astuccio portaoggetti.
A partire da fine maggio, il parka e il borsone saranno disponibili in esclusiva nelle boutique Ermanno Scervino in tutto il mondo.

I migliori backstage di Milano Moda Donna: Vivetta

L’orientalismo e gli anni 20 incontrano l’estro della designer che per la prossima stagione si ispira ad Ertè


Gli anni Venti e Trenta e il trionfo dell’Art Decò contestualizzano la prossima collezione della designer umbra Vivetta, oramai catapultata sulle passerelle milanesi. Uno show, il cui styling è curato dall’editor di fama internazionale Leith Clark, tributo ad Ertè, artista noto per le sue illustrazioni come quelle presenti sulle cover di Harper’s Bazaar.



L’Oriente e il military, ispirazioni e temi cari ad Ertè, si riconoscono nelle lunghe vestaglie stampate e negli alamari presenti sugli abiti, senza disdegnare la fusione con l’arte surrealista di Vivetta.
I colletti e gli abiti bon ton, core business della designer, si arricchiscono di minuscoli bouquet ispirati alle tappezzerie di un tempo.
Con un salto di cinquanta anni si approda agli anni ’70 grazie alle lunghezze mini e midi e alle silhouette smilze.
L’organza, il tulle di seta, il velluto di cotone e il delicato frisottino sono i tessuti scelti per la collezione che vanta cromie messe a contrasto: il cammello, il nero, il celeste “Ertè” e il rosso intenso incontrano i colori pastello, l’oro, il bianco e il verde inglese.
Uscita da ritratti e illustrazioni d’epoca vezzose e opulente la donna Vivetta della prossima stagione è destinata all’eleganza senza tempo.


Fashion editor: Alessia Caliendo
Video: Christian Michele Michelsanti
Photo: Matteo Di Pippo


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I migliori backstage di Milano Moda Donna: Stella Jean

A accompagnare la sfilata di Stella Jean, nel segno della rappresentazione degli avi, tra ritratti e maschere etniche, un coro gospel soul


La designer di origini creole, che vive e lavora a Roma non delude i suoi affezionati che ritrovano anche nella collezione Autunno Inverno 2016 2017 la fusione tra la cultura del vecchio e la verve del nuovo continente. Il Ritratto e la Maschera e il parallelismo socio-antropologico delle due facce della stessa medaglia, una sorta di Dr Jekyll e Mr Hyde che rivive nell’albero genealogico, è la tematica affrontata in passerella.
I manufatti etnici dell’Africa Subsahariana incontrano il gusto dei grandi artisti come Modigliani, Giacometti, Picasso e Gauguin, affascinati dal primitivismo, dando vita a un viaggio attraverso la galleria degli avi.
A supervisionare il fluire delle ispirazioni la figura del carabiniere in qualità di rimando immediato all’Italia, terra del cuore per Stella Jean.



I volti del passato, quindi, visti come riferimento della propria identità sociale nonché legame con il vissuto e le tradizioni, in modo da preservarne il culto.
Il classico rivive nei cappotti, nelle giacche e nei trench arricchiti di stampe e ricami, le lunghezze scelte per gonne e abiti ladylike sono variegate e i pantaloni con le bande laterali richiamano la divisa dei carabinieri per affermarsi come tuxedo rivisitati.
Per la prima volta, inoltre, la stilista utilizza una sofisticata tecnica di recupero e lavorazione, il Fluffy, tessuto interamente estrapolato dagli scarti industriali del mass market.
Gli accessori hanno le fogge più svariate: dalle clutch in plexiglass con applicazioni di piume colorate alle doctor bag in tessuto e dalle ciabattine piatte ricche di pietre ai sandali in cavallino maculato.
A completare il tutto i gioielli dei designer dell’Elisabetta Cipriani Gallery, con sede a Londra, che esaltano l’eclettismo suggerito anche dalla colonna sonora prescelta per la sfilata: i brani del coro soul gospel Soul Voices.


Fashion editor: Alessia Caliendo
Video: Christian Michele Michelsanti
Photo: Matteo Di Pippo


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I migliori backstage di Milano Moda Donna: Richmond

Una killer queen placcata in oro calca le passerelle di Richmond sulle note della cantante americana, nonchè testimonial d’eccezione, Eve



Opulenza VS evanescenza sono i due mondi che si incontrano e scontrano nella nuova collezione Richmond.
Un viaggio al cardiopalma tra cromie decise, pelli, sete stampante, pellicce, broccati e grafiche raffiguranti gotici corvi.
Mille culture e credo si incontrano nel segno di preziosi e ricercati dettagli accompagnati dai migliori successi di Eve, cantante rap americana, che ha deciso di supportare la collezione con la propria performance.


Fashion editor: Alessia Caliendo
Video: Christian Michele Michelsanti
Photo: Matteo Di Pippo


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Brunello Cucinelli inventa il bonus cultura per i suoi dipendenti

È il re del cachemire, leader assoluto dell’artigianato italiano amato anche all’estero: ora Brunello Cucinelli si rende protagonista di una lodevole iniziativa. I dipendenti dell’azienda italiana sono infatti i fortunati destinatari di un bonus cultura: da oggi le spese per libri, cinema, teatro e gite al museo verranno infatti interamente rimborsate dall’azienda. Trattasi di un’iniziativa che premia la cultura del Bel Paese ed auspica la riscoperta dell’immenso patrimonio culturale ed artistico italiano.

“Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”: i celebri versi danteschi fanno capolino sul sito web della maison italiana leader del cachemire, summa della filosofia imprenditoriale di Brunello Cucinelli, da sempre in prima linea nel valorizzare la cultura italiana. Non solo un’estetica fondata sulla tradizione classica ma anche un’etica incentrata sul rispetto dei dipendenti: l’imprenditore-filosofo umbro, fautore di una nuova strategia di marketing di tipo “umanistico”, che pone al centro di tutto l’individuo, nel borgo trecentesco di Solomeo ha creato non solo un’azienda ormai quotata in Borsa ed apprezzata a livello internazionale, ma ha anche istituito un teatro, a Solomeo, la cui stagione teatrale viene direttamente finanziata dalla fondazione.

Un’eleganza unica, che unisce la magia dei filati pregiati italiani con un gusto sofisticato ed evergreen, che viene esportato con successo anche all’estero: Brunello Cucinelli punta ancora una volta sulla cultura, con l’istituzione di un fondo interamente pensato per i suoi dipendenti.

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Brunello Cucinelli


Il bonus prevede un fondo di 500 euro per i single e 1000 euro per chi ha famiglia. Per usufruirne basterà portare in azienda lo scontrino e tutte le spese inerenti attività culturali verranno interamente rimborsate. Un’idea geniale, che, dopo la quotazione in Borsa del marchio, avvenuta lo scorso dicembre, pone l’accento sull’importanza della cultura. Brunello Cucinelli non è nuovo ad iniziative che coccolano i suoi dipendenti: lo scorso Natale li ha infatti premiati distribuendo 6385 euro a testa.

(Foto cover Forbes)

Attacco terroristico a Bruxelles – 3 italiani tra i feriti

Urla, pianto, disperazione. Queste le parole che si ripetono nei racconti di tre italiani sopravvissuti all’attacco terroristico a Bruxelles, che intervistati dall’Ansa hanno rivissuto l’orrore di quei momenti di ieri mattina. Michele Venetico ha 21 anni, è nato in Belgio da genitori siciliani e lavora da tre anni all’aeroporto di Bruxelles. Racconta di quegli attimi di follia e assicura “Non credo che esista un problema controlli. L’aeroporto era sorvegliato e pieno di polizia. Questi atti sono imprevedibili. Arrivano e colpiscono e fermarli è davvero difficile“. Durante la sua fuga dall’inferno dell’aeroporto, Michele racconta di essersi unito a colleghi e passeggeri e di aver visto i corpi a terra, senza vita o gravemente feriti, mentre veniva portato in ospedale. “Eravamo terrorizzati – aggiunge – Abbiamo cominciato a urlare, piangere e ci siamo rifugiati nell’ufficio che si trova dietro alla biglietteria che è rimasto in piedi. I soccorsi sono stati tempestivi“.


Chiara Burla e Marco Semenzato si trovavano invece in metropolitana quando è iniziato il secondo attacco a Bruxelles, quello alla fermata Maalbek. Chiara è una ballerina di Varallo, in provincia di Vercelli. Vive a Firenze, ha 24 anni ed era a Bruxelles per un workshop di danza. Stava andando a lezione in metropolitana quando un’esplosione ha costretto il treno a fermarsi e tutti i passeggeri sono stati scaraventati a terra. “Le porte del vagone sono saltate via ed una mi è finita addosso – racconta Chiara – C’era il panico. Tutti urlavano, cercavano di fuggire. Ero frastornata, ferita. Non ho capito subito cosa stava succedendo“. Con una grande lucidità, è uscita dal treno, ha attraversato i binari ed è fuggita con un gruppo di persone. Se l’è cavata con qualche contusione al busto e piccole ferite provocate dalle schegge della porta. Si sente fortunata e non vede l’ora di tornare a casa e dimenticare l’inferno di Bruxelles.


Anche Marco Semenzato, padovano di 34 anni, è rimasto ferito nell’attentato alla metropolitana di Bruxelles. “Ero appena sceso dalla metro – dice Semenzato all’Ansa – e avevo fatto appena due gradini della scale per uscire. All’improvviso ho sentito un boato. Ho visto un bagliore. Ho capito subito che era un attentato, ma non volevo crederci. Ho pensato che stavo per morire“. L’uomo, consulente al dipartimento educazione e cultura della commissione europea, ha subito ustioni alle mani e al volto e giura che non prenderà mai più la metro, in nessuna città del mondo. “Ti senti intrappolato come un topo. Non è una bella sensazione” ha dichiarato.


Intanto arriva la notizia che una donna italiana potrebbe essere tra le vittime dell’attacco di Bruxelles. Si attende il riconoscimento della donna, che si trovava anche lei in metropolitana.

Alessandro Michele miglior designer internazionale secondo il Cfda

È l’artefice di una rivoluzione estetica all’interno di una maison storica. Ha sovvertito ogni regola della creatività e si è dimostrato vicino ai suoi clienti e alle loro esigenze.

La sua premiazione, dunque, era attesa da molti ed ora è ufficiale: Alessandro Michele, direttore artistico di Gucci, sarà premiato nell’ambito del Council of Fashion Designers of America come miglior designer internazionale, riconoscimento che l’anno scorso è stato portato a casa dal duo di couturiers Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli e che negli anni passati ha fregiato Riccardo Tisci nel 2013 e Miuccia Prada nel 2004.

 

La prima collezione Gucci A/I 15-16 disegnata da Alessandro Michele (fonte Madame Figaro)
La prima collezione Gucci A/I 15-16 disegnata da Alessandro Michele (fonte Madame Figaro)

 

 

 

Alessandro Michele, designer della maison fiorentina dal 2015, ha un passato ben florido nel campo della moda. Dopo gli studi presso l’Accademia di Costume e di Moda di Roma, inizia la sua carriera in Fendi.

 

 

Gucci collezione primavera/estate 2016 (fonte Madame Figaro)
Gucci collezione primavera/estate 2016

 

 

 

Successivamente ricopre il ruolo di direttore creativo in Richard Ginori e nel 2011 fiancheggia Frida Giannini in Gucci.

Il suo stile è unico, ancorato negli anni settanta rinvigorito da un tocco di personalità che regala alle collezioni un’impronta unica.

 

 

Outfit collezione Gucci Autunno/inverno 16-17 (fonte Madame Figaro)
Outfit collezione Gucci Autunno/inverno 16-17 (fonte Madame Figaro)

 

 

Durante l’evento che si terrà il prossimo 6 giugno, concorreranno per la categoria womenswear: Marc Jacobs, Altuzarra, The Row, Rodarte e Proenza Schouler.

A contendersi il premio per la categoria menswear saranno, invece: Public School, Thom Browne, Rag & Bone, Todd Snyder e Tim Coppens.

Un marchio tra Mansur Gavriel, Altuzarra, Irene Neuwirth, Proenza Schouler e The Row potrà vincere il premio per la categoria gioielli.

 

 

Per la copertina fonte i-d.vice.com