Baciami signora Luisa

Sarà Luisa Ranieri a portare sul piccolo schermo la vita della creativa che può essere definita uno dei pilastri dell’imprenditoria nel nostro Paese. A febbraio 2016, infatti, in occasione di San Valentino, andrà in onda la mini serie Rai dedicata a Luisa Spagnoli.


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Amore e genialità i capisaldi della sua vita. Prima moglie di Annibale Spagnoli, sposato in giovane età, poi amante di Giovanni Buitoni, suo partner nella vita professionale, divenuto in seguito amante.
A lei l’Italia deve due grandi esempi di imprenditorialità: la Perugina, fondata insieme al marito e a Buitoni, e la griffe di moda omonima. Fu appunto l’excursus della Perugina a fornire le basi, anche finanziarie, per la nascita della Luisa Spagnoli.
Concreta e testarda, nella drogheria aperta nel centro di Perugia, all’inizio della sua carriera, venne prodotto il primo “cazzotto”, cioccolatino meglio noto a tutti come il Bacio. Non contenta dei traguardi raggiunti, a seguito di un folgorante viaggio parigino, ebbe l’idea di impiantare nella sua terra la produzione della lana d’Angora, ricavata pettinando soffici conigli.
Intorno a tale piglio creativo si sviluppava, inoltre, un nuovo modello industriale. Con la Perugina e la Spagnoli, infatti, il centro produttivo diventava una vera e propria comunità autosufficiente dotata di asili nido, doposcuola, chiesa, strutture sportive e ricreative, a vantaggio delle madri lavoratrici. Tanto che il gruppo industriale divenne ben presto “benefattore” della cittadina umbra.


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Sophia Loren, Tza Tza Gabor, Dalida, Elsa Martinelli e Veruska, le dive che, negli anni 60, non potevano fare a meno dei golfini Luisa Spagnoli. Come documentato nel museo allestito in un’ala dell’azienda, dove tuttora il 90 per cento dei 600 lavoratori sono donne, vero esempio industriale “in rosa”. Attraverso le quattro sale dello stesso è possibile rivivere lo sviluppo della realtà, dagli albori fino ai giorni nostri, grazie a una raccolta di documenti cartacei, oggetti, capi e macchinari atti a evocare la rivoluzione operata dal marchio, che dal 1986 è portato avanti da Nicoletta Spagnoli in veste di amministratore delegato e presidente dell’azienda.


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La visita alla struttura (su appuntamento) è consigliata per documentarsi nell’attesa della fiction che appassionerà le nuove generazioni e arricchirà il patrimonio culturale di quelle che riconoscono la stessa come esempio di passione e imprenditorialità tipiche degli italiani.

“CAPRI” BY PASSAVINTI, UN MARE DI FASCINO

La trasparenza di un mare blu cristallino, il “giallo” calore di un raggio di sole, riflettono uno scenario paradisiaco ricco di stupore e di emozione.
Capri è Capri.
Un luogo dove il tempo si è fermato alla magia di effetti luminosi ricolmi di cultura, arte, storia e… paesaggio.

Qualcosa di unico e di speciale, ritratto a meraviglia nell’esclusiva collezione con dedica speciale realizzata da Passavinti.
Un gioiello di creatività e un prezioso made in Italy che fonde ad arte tradizione e innovazione, in un geniale mix di forme classiche e materiali di tendenza.
Braccialetti, ciondoli, collane e pendenti della favolosa linea “Capri” raccontano il tributo nella perfezione dei tratti, nell’impressione dei colori, nel sentimento dei bagliori.
A disegnare quella femminilità estrosa che raccoglie la grande eredità di un passato nobile e la trasforma “per incantesimo” nello chic fresco e metropolitano dei nostri giorni.
La firma è Passavinti, Firenze.

Pendenti, anelli, ciondoli, sautoir della più grande tradizione orafa fiorentina sono il cast d’autore di “Tartan“, collezione gioiello griffata Passavinti 1970.
Una “trama” icona di classe ed eleganza, tra forme accattivanti e design esclusivi, accarezza bronzo e galvaniche in oro 18kt con la preziosa e minuziosa tecnica della microfusione e smalti a fuoco madreperlati.
Il risultato finale è una miscela sorprendente di emozioni e sentimenti che assumono i contorni di una nuova femminilità, ricca di charme e naturalezza.

Un esercizio di quello stile artigianale “Made in Italy” di cui Passavinti Firenze 1970 è massima espressione, in quelle sue creazioni uniche e inimitabili, simbolo di un fascino che non ha tempo e non ha età.



PASSAVINTI FIRENZE 1970, RITORNO… AL FUTURO

Non esistono arti più importanti di altre, se mai esistono artigiani più bravi di altri.
In questa sintesi si racchiude il succo del “Made in Italy”, firma d’autore in cima ai desideri di chi ci guarda oltre confine.
Lungi dal sottrarsi a questo nobile dna Passavinti 1970, storico marchio fiorentino di quell’arte orafa riconosciutaci come massima espressione nel mondo del lusso.
Un sogno, quello del brand toscano, concretizzatosi grazie al suo fondatore, Romano Passavinti, mirabile maestro nel dare forma a un gioiello ricco di stile, carattere, creatività e manifattura.
Una tradizione raccolta nel 2011 da Reali srl, società costituita da tre giovani imprenditori, Mirco Zoppini, Danilo Caccetta, Mauro Di Mario.

Personalità che hanno saputo rispettare i canoni straordinari di un attento e prezioso lavoro, proiettandoli in un affascinante “terzo millennio” del gioiello.

Una brillante miscela di ieri, oggi, domani che forgia collezioni sorprendenti, uniche ed esclusive, ricche di classico e di tendenza.