N.MERAVIGLI COLLEZIONE PRIMAVERA/ESTATE 2016

N.MERAVIGLI PRIMAVERA/ESTATE 2016

In occasione della settimana della moda milanese, la giovane designer Ana Almeida e Pedro Melo, suo compagno, hanno presentato il loro primo progetto creativo, nella splendida cornice di Palazzo Turati, in via Meravigli.
Qualità e attenzione per i dettagli sono l’anima di questo giovane brand che vuole identificarsi in uno stile sofisticato che rispecchi l’immagine di una donna moderna e con un forte spirito romantico. Una filosofia creativa che trae ispirazione dall’haute couture, applicata al design di una collezione prét-a-porter che unisce modernità e tradizione sartoriale, ricercatezza e qualità.

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Natural Wonder è la parola chiave. L’ispirazione è la bellezza naturale.
Profili zoomorfi si trasformano in patterns tridimensionali su trasparenze leggere, gli abiti dal taglio sartoriale, si ispirano ad una donna cosmopolita, amante dell’eleganza in ogni occasione.
I capi si colorano di stampe finemente accennate, che giocano con trasparenze e con colori che ricordano le tonalità naturali del sabbia e del corallo, del blu navy e del bianco.

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I pantaloni delineano silhouette leggere, disegnate su asimmetrie impercettibili ma essenziali, sintomo del sottile legame tra tradizione sartoriale e innovazione.
Le giacche in seta, materiale che predomina la collezione, si arricchiscono di fodere in nuance e zip metallizzate a contrasto, gli abiti cadono leggeri, destrutturati da plissé in perfetto accordo con l’anima sporty-chic del brand.

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È proprio il plissé l’elemento principe, dona al capo leggerezza e tridimensionalità, il ricamo si pone come struttura portante, accentuando i volumi. Un design innovativo ma permanentemente legato alla tradizione.

 

SARTORIAL TOUCH 2.0 – Una serata dedicata al Gentleman Contemporaneo

SARTORIAL TOUCH 2.0
Una serata dedicata al Gentleman Contemporaneo


IL 21 ottobre 2015, in occasione del Festival del Cinema, nella lounge del Regina Hotel Baglioni di Via Veneto, una serata ad alto tasso di eleganza per celebrare il gentleman contemporaneo e la sua estetica.

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Panetta Sartorial Touch 2.0


Eternalshoes.it, il primo sito online a proporre servizi di riparazione di scarpe di lusso , insieme alla storica sartoria Panetta Tailor, atelier del lusso maschile per antonomasia, Agalma Medusae, Kinloch e altri brand legati al mondo sartoriale e Made in Italy, hanno presentato le proprie realtà all’interno della splendida cornice dell’Hotel.

Manuel Martinelli, Ceo e founder di Eternalshoes, ha colto l’occasione romana per presentare la nuova linea di calzature artigianali firmate Eternalshoes, in vendita nel sito www.eternalshoes.it, e da settembre disponibili anche presso la sartoria Panetta Tailor e l’e-store dell’atelier sartoriale.

Panetta Sartorial Touch 2.0
Panetta Sartorial Touch 2.0


Ambasciatore della serata l’attore di fiction Ernesto D’Argenio che è arrivato con auto d’epoca indossando uno spezzato doppiopetto verde, stringate Eternalshoes e accessori Kinloch e Agalma Medusae (gemelli in pietra lavica). E ancora il blogger Giorgio Giangiulio, fino all’attrice Nathalie Rapti Gomez, solo per citare alcuni nomi tra le personalità e vip presenti all’evento.

Panetta Sartorial Touch 2.0
Panetta Sartorial Touch 2.0


Guarda le foto dell’evento: 

Il lusso “Made in Italy” firmato Serà fine silk

Serà fine silk
Made in Italy for you – la collezione in edizione limitata  “this is not a tie”


Serà fine silk, antiche sete da cravatteria danno vita a preziosi nuovi accessori: sciarpe e pochette.
Serà fine silk, brand emergente di accessori di lusso da uomo – tra cui sciarpe, pochette e cravatte – realizzati a mano in seta, appositamente prodotti in un piccolo laboratorio artigiano italiano incentra il proprio business sulla migliore seta italiana, quella dell’area di Como.

Dalla passione viscerale della creatrice di Serà fine silk, Francesca Serafin, nascono delle collezioni dedicate all’italianità e al desiderio di far vivere o rivivere una piccola esperienza italiana ogni volta che si indossa un suo accessorio.
Ogni prodotto è realizzato in Italia in numero limitato, con antiche sete rifinite rigorosamente a mano e caratterizzato per materiali di alta qualità, stampe dai colori accesi e dai motivi raffinati.

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La prima collezione era dedicata ai vini italiani, filone che viene ripreso anche per la fw15 con due nuovi modelli ispirati ad abbinamenti cromatici e olfatti connessi a vini italiani.
Per la FW15 Serà fine silk ha studiato una collezione in edizione limitata di sciarpe e pochette realizzate con tessuti vintage da cravatteria chiamata appunto “this is not a tie”.

Il concetto è modulato sulla creatività degli italiani e sulla loro abilità di reinventare personalizzando, e così un’antica stoffa da cravatta può diventare una sofisticata sciarpa o una pochette. La particolarità di questa collezione non è data solamente dall’idea sottostante e dalla pregiata seta di Como utilizzata, ma anche dalla versatilità.
Ogni sciarpa è infatti costituita da 4 pannelli differenti, associati in modo da creare un lato più estroso – realizzato con fantasie più grandi e colorate – ed un altro più sobrio – caratterizzato da fantasie piccole e classiche – consentendo alla sciarpa di poter essere utilizzata in ogni occasione e di poter assumere colorazioni diverse con la complicità del vento. I loro nomi sono ispirati ad alberi italiani, ai loro colori e profumi per evocare emozioni legate alla natura.

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Serà fine silk Mirto


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Serà fine silk Melograno


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Serà fine silk Sughera


Le pochette vengono poi declinate nelle fantasie delle sciarpe con gli orli realizzati rigorosamente a mano, così come le cravatte, dalla lavorazione tricot, presentano dettagli in seta stampata.
L’etichetta recita “Made in Italy for you”, poiché la cura per i dettagli ed il desiderio di unicità emerge non solo dalla scelta di tessuti ricercati e dalle finiture a mano, ma anche dalla presenza di una piccola guida disegnata a mano che illustra 6 diverse piegature possibili, accuratamente riposte in una scatola blu fatta a mano, chiusa da un nastro di velluto e da un sigillo a cera lacca.
Le collezioni, nonostante abbiano un marcato taglio maschile, strizzano l’occhio anche a lei. Le pochette, infatti, possono diventare accessori per capelli o raffinati bracciali, così come le sciarpe possono essere utilizzate da una donna alla ricerca di un abbinamento inusuale o da una ragazza che decida di prenderla dall’armadio del fidanzato.

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Raf Simons lascia Dior

La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno: Raf Simons lascia la direzione creativa di Christian Dior. È Sidney Toledano, CEO della celebre maison francese, a darne conferma in un comunicato stampa diffuso questo pomeriggio. Lo stilista belga avrebbe motivato la sua scelta affermando di volere concentrarsi sulla sua linea e sulle sue passioni.

Direttore creativo di Dior dallo scorso 2012, Simons subentrò a John Galliano, licenziato per le sue affermazioni antisemite. Un fatturato in continua crescita per la storica maison, grazie anche all’operato di Simons.

Si chiude quindi con la collezione Primavera/Estate 2016, appena presentata a Parigi, la parentesi Raf Simons per Christian Dior. Adesso ci si interroga su chi prenderà il suo posto: tra i nomi più papabili sembra ci siano Riccardo Tisci, direttore creativo di Givenchy, e Phoebe Philo, attualmente alla guida di Céline.

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BLONDIEFULL FOR D-ART

Viviamo in un’epoca in cui tutto è pubblico e alla luce del sole. Tutto è concesso, si può vedere e nulla rimane segreto, nemmeno quello che indossi sotto i vestiti.
Stars come Rihanna sono state grandi fan della moda trasparente, lei stessa è stata pure bannata da Instagram per averci fatto vedere troppo…
Il vedo-non vedo adesso è di tendenza sulle passarelle e nei giornali, e sembra lo ritroveremo ancora, date le nuove collezione estive.

Sappiamo tutti che le sfilate sono dei veri e propri show, una specie di mondo surreale. Nel mondo reale ovviamente un look trasparente è difficile da portare, ma allora in che modo riproporli dalla passerella alla vita reale?

Prima di tutto occorre un bel po’ di coraggio, e se accostata nella maniera giusta la trasparenza può essere molto fine e chic.
Anzitutto si potrebbe iniziare con il paneling, ad esempio unire una blusa con un mini top sotto e/o una giacca sopra, una blusa con le maniche trasparenti o un vestitino cocktail con zone trasparenti o che ne dite di una gonna trasparente con una mini sotto? Le combinazione sono infinite…
Ma prima di tutto dovrete fare un piccolo investimento in un negozio di intimo e acquistare tanta bella lingerie – necessaria per questo look!
Nelle prossime stagioni la moda vuole scoprirci e lasciar vedere un po’ di pelle; io dico “se non puoi batterli, unisciti a loro ma solamente alle tue regole”  😉



Love B

ENGLISH VERSION

We live in an era where everything is public and out in the open…Everything is out there for everyone to see and nothing is a secret anymore, not even what you wear underneath your clothes. Big stars like Rihanna have been fans of the sheer trend and even got banned of Instagram because of sharing too much info.
We’ve been seeing the transparency/sheer trend for a while now on the runways and in the magazines, and it seems it won’t be going anywhere according to the new summer collections.

But we all know that the runway shows are called shows for a reason, they are some kind of fantasy world. In real life this transparency look is a bit harder to pull off, ‘cause I definitely wouldn’t suggest anyone to wear the sheer trends without anything underneath like they do on the runways..So how can we bring it from the runway to real life?

First of all you’ll definitely be needing some guts, but if done in the right way the sheer trend can be very classy and chic.
You could work with paneling..And single pieces…For example: a sheer blouse with a little top underneath and/or a jacket on top,
a blouse with just see through sleeves or a cute cocktail dress with sheer paneling, or what about a sheer skirt with a mini underneath?
The combinations are endless….
But one thing is for sure you need to drop by the lingerie store and invest in some nice underwear because you will be needing them with this look.
In the upcoming seasons they want us to be showing some skin, I say if you can’t beat’em then join em..but only under your own conditions;)

Love B

Long sheer dress and fur jacket @MARCO BOLOGNA
Lingerie @INTIMISSIMI
Boots @ZARA

PH BY HENRIK HANSSON WWW.HSZPRODUCTIONS.COM

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L’elegante modernità di Domenico Cioffi

ZEELAND –  COLLEZIONE PRIMAVERA/ESTATE 2016 DOMENICO CIOFFI 

L’approccio alla moda di Domenico Cioffi è straordinariamente sperimentale, audace, dal sapore artistico. Abiti come opere d’arte per la collezione Primavera-Estate 2016 ispirata al film “Lezioni di piano” di Jane Campion del 1993, vincitore della Palma d’oro al 46º Festival di Cannes e di tre Premi Oscar nell’edizione del 1994: migliore attrice (Holly Hunter), migliore attrice non protagonista (Anna Paquin) e migliore sceneggiatura originale (Jane Campion).

una scena tratta dal film “Lezioni di piano”


« C’è un grande silenzio dove non c’è mai stato suono, c’è un grande silenzio dove suono non può esserci, nella fredda tomba, del profondo mare »

I costumi d’epoca, l’atmosfera, la fotografia e l’ambientazione diventano il linguaggio con cui Domenico Cioffi realizza i suoi abiti, a partire dai modelli in taffettà di seta e mikado, ampi e rigorosamente black.

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La pelle torna protagonista in crop top finemente arricciati e abiti azzurro polvere ampi che il designer arricchisce di tagli geometrici netti, abbinandoli ad ampie gonne svasate a vita alta in contrasto con capi in vernice nera.
Pieghe che si trasformano in sfrontati profili di piume nere, cucite su organza, richiamo simbolico delle popolazioni indigene Maori, presenti nel film della Campion.

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Romantico, ma lontano dalla dipendenza nostalgica, Domenico Cioffi utilizza materiali tecnici e lavorazioni moderne; nella collezione troviamo dettagli di ruches sulle tasche e sulle spalline, nastri di raso, piume e organza, in antitesi alla onnipresente vernice nera delle gonne e dei top.

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Destinata a un’identità artistica, la collezione spring-summer 2016 si colora di atmosfere Vangoghiane.

Il richiamo all’Olanda è forte in Domenico Cioffi che vive tra Amsterdam e Napoli, la prima, una città dal forte spirito creativo dove nascono collaborazioni tra fotografi, artisti e lo stesso designer.

Dalle immense distese di campi di grano, Cioffi riprende i colori e come su una tela nascono abiti dal taglio seventies in tessuto jacquard, maglie ampie e strutturate, sovrapposizioni di volumi scultorei dando spazio ad eleganti mikado blu Klein, al giallo ocra e al blu elettrico.

Ad una delle più belle campagne nord europee, la Zelanda, Domenico Cioffi dedica questa collezione, dove si riconoscono l’intelligenza emotiva legata all’avanguardistico uso della contrapposizione dei tessuti. Tutto diventa il contrario di tutto, seppur così poeticamente perfetto.

(colonna sonora Michael Nyman – The heart asks pleasure first)



Campo di grano con volo di corvi, olio su tela, 50,3x103 cm, 1890, van Gogh Museum, Amsterdam
“Campo di grano con volo di corvi” Van Gogh 1890


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Guarda tutta la collezione primavera – estate 2016 di Domenico Cioffi: 

Starbucks apre in Italia: quando il caffè è glamour

La catena di caffè più amata dalle star di tutto il mondo sta per arrivare in Italia. Simbolo del lifestyle americano, sdoganato persino sulle passerelle di Milano nel lontano 2009, ora Starbucks apre il suo primo negozio a Milano.

La catena americana di caffetterie starebbe per aprire i battenti nella capitale lombarda: protagonista dell’operazione è l’imprenditore bergamasco Percassi. L’accordo, che dovrebbe essere concluso entro Natale, prevede l’apertura nel 2016 del primo punto Starbucks in Italia.

Numerosi i rumours che si rincorrevano a tale proposito, già da due anni a questa parte. Il famoso marchio americano, leader nella caffetteria, fondato da Howard Schultz, vanta un fatturato di circa 9 miliardi di dollari.

La top model Lara Stone fotografata per Terry Richardson
La top model Lara Stone fotografata per Terry Richardson
Magdalena Frackowiak, foto di Terry Richardson per Harper’s Bazaar US
Magdalena Frackowiak, foto di Terry Richardson per Harper’s Bazaar US
Coco Rocha
Coco Rocha

Una modella con la celebre tazza di Starbucks durante la sfilata di Dsquared2, Milano, marzo 2009, foto di  Vittorio Zunino Celotto/Getty Images)
Una modella con la celebre tazza di Starbucks durante la sfilata di Dsquared2, Milano, marzo 2009, foto di Vittorio Zunino Celotto/Getty Images)


Una nuova sfida, quella di portare il brand in Italia, patria per antonomasia del caffè: e fu proprio l’Italia la location che diede a Schultz l’ispirazione per la sua celebre catena. L’atmosfera dei caffè italiani, in cui ci si rilassa, si legge il caffè e si dibatte dei temi di attualità, portò il manager americano a tentare di adattare la formula al mercato americano. Impresa non facile, data la differenza culturale tra i due Paesi: tante sono le differenze tra il caffè lungo abbinato al latte, che incontra il gusto tipicamente yankee, e la classicità dell’espresso italiano. Largo uso della tecnologia in locali rigorosamente free wifi: su questo puntò inizialmente Schultz per imporsi sul mercato. Genio del marketing, i celebri bicchieroni extralarge in carta per l’asporto di bevande, simbolo del brand, sono entrati così nel mito.

La top model Alessandra Ambrosio
La top model Alessandra Ambrosio
Lily Aldridge con un cappuccino Starbucks

La top model Heidi Klum per le strade di Beverly Hills con la figlia Leni e cappuccino  Starbucks
La top model Heidi Klum per le strade di Beverly Hills con la figlia Leni e cappuccino Starbucks


I bicchieroni extralarge simbolo della catena Starbucks, sono ormai entrati nell’immaginario collettivo americano: numerosissime le celebrities paparazzate con questo status symbol stretto tra le mani. Immortalata anche in numerosi fashion shoots, la celebre tazza di carta è stata fotografata dall’obiettivo di celebri fotografi di moda, in primis da Terry Richardson, dopo aver calcato le passerelle della Milan Fashion Week, grazie all’estro di Dean e Dan Caten, celebri direttori creativi di Dsquared², che la scelsero come accessorio principe della loro collezione Primavera/Estate 2010.

Jessica Alba con buste di Starbucks per le strade di New York City
Jessica Alba con buste di Starbucks per le strade di New York City
Taylor Swift con bevande Starbucks
Taylor Swift con bevande Starbucks
Miley Cyrus
Miley Cyrus

Lindsay Lohan esce da Starbucks
Lindsay Lohan esce da Starbucks


Ora Antonio Percassi, bergamasco doc ed ex calciatore, si pone come il franchising partner dell’operazione di lancio del brand nel nostro Paese. La strategia di marketing dovrebbe coniugare al gusto della tradizione italiana le nuove tecnologie. Largo quindi al caffè americano, unito al free wifi e alle suggestioni tipicamente americane. Buon Frappuccino a tutti.


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La provocazione sfila da Rick Owens

La provocazione sfila da Rick Owens

È stata in assoluto la sfilata più discussa e controversa della settimana della moda di Parigi. Ha monopolizzato l’attenzione dei media e ha diviso l’opinione pubblica, tra detrattori convinti ed ammiratori entusiasti. Certo è che in tempi come questi, in cui la spettacolarizzazione è divenuta un valore assoluto da perseguire con tutti i mezzi, la moda sembra essersi adattata a tale meccanismo. Purché se ne parli, sembra essere il mantra dominante; e il confine che separa l’avanguardia artistica dal mero sensazionalismo sembra divenire sempre meno netto.

Dissacrante, alternativa, ermetica, la collezione Primavera/Estate 2016 di Rick Owens è stata protagonista assoluta della fashion week parigina. C’è chi ci ha visto espliciti richiami sessuali, chi non ne ha compreso il significato e chi, semplicemente, ha deciso di godersi lo show, dalle coreografie assolutamente inedite.

Lo stilista statunitense non è nuovo ad audaci provocazioni: lo scorso gennaio fece sfilare uomini fieramente senza slip, destando scalpore, nel segno di quell’unione tra rock e concettuale che da sempre caratterizza il suo stile. Ribelle, anticonformista, Rick Owens è uno che il sistema lo combatte davvero: la sua linea stilistica è talvolta una critica neanche troppo velata nei confronti di certo fashion biz patinato. I lustrini di Los Angeles erano lontani da lui, nella sua infanzia vissuta tra tossicodipendenza e solitudine: da qui la sua moda intellettuale e scandalosa.

Si intitola “Ciclope” la collezione che sfila a Parigi per la Primavera/Estate 2016, e l’ispirazione attinge alla mitologia greca. Una sartorialità decostruita, per capi essenziali e basic. Ma quel che colpisce l’occhio, prima ancora degli outfit che sfilano in passerella, sono le “imbracature umane”: donne che indossano altre donne, per una coreografia forte e provocatoria. Le modelle sfilano a testa in giù, abbarbicate a cavalcioni le une sulle altre. Rigenerazione, solidarietà femminile, fratellanza universale e un pensiero per il grembo materno, a cui si deve la vita: questi sembrano essere i temi dominanti.

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Rick Owens : Runway - Paris Fashion Week Womenswear Spring/Summer 2016

Rick Owens : Runway - Paris Fashion Week Womenswear Spring/Summer 2016

I capi sono essenziali: cappotti dalle linee sartoriali, crop tops, asimmetrie sfilano addosso a modelle che si alternano a ginnaste professioniste. La palette cromatica varia dal grigio al nude, fino al verde e all’arancione. Tra i materiali usati spiccano il nylon, la seta, il cotone e la maglia, alternata alla pelle e al jersey, per interessanti giochi di luce.

Secondo il casting director Angus Munro, Rick Owens è maestro nel raccontare storie che nessun altro vi racconterà: genio del politically uncorrect, il vestito umano sembra essergli stato ispirato da una foto di Annie Leibovitz raffigurante Leigh Bowery, eclettico rappresentante del fashion biz nonché artista concettuale. Non più donne bambole, sembra implorare Owens, ma donne forti capaci di andare oltre le rivalità, in un disegno di fratellanza universale. Il dibattito sulla controversa coreografia resta tuttavia aperto, e sono molti coloro che continuano a chiedersi se se ne sentisse realmente il bisogno.

(Foto copertina Getty Images)


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Con lo sfavillio e lo sfarzo delle tanto attese sfilate di Parigi, si chiude il mese dedicato alla moda, che ha visto le collezioni della primavera – estate 2016.

Tante le sorprese in passerella, a partire dalla maison Chanel dove l’aeroporto diventa sfondo e luogo in cui donne perfettamente habillé si imbarcano verso una destinazione comune: l’eleganza. Karl Lagerfeld non finisce mai di stupire, districandosi tra passato, presente e futuro. Intramontabile.

Leggerezza e profumo di fiori e fiabe da Ungaro, che con Fausto Puglisi alla guida ci fa rivivere una donna “principessa” in chiave moderna, dallo stile bohémienne con accenti futuristici; mentre con Miu Miu il boyish style e una femminilità retrò ci portano tra gli armadi dei nostri compagni, mariti, fiancés.

Tante le icone del fashion biz presenti alla Parigi Fashion Week: Candela Novembre, Chiara Ferragni, Anna Dello Russo, Gilda Ambrosio, Giovanna Battaglia e tante altre che noi di D-ART abbiamo fotografo per voi in questo speciale:

LO STREET STYLE DELLE FASHION ICONS ALLA PARIGI FASHION WEEK

Qui vogliamo mostrarvi il meglio dello streetstyle durante la settimana di défilés parigini:

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(tutte le foto sono di Luigi Ciaccio – nell’immagine di copertina gonna Domenico Cioffi, bracciale Manurina, borsa Salar)